Massimo Ghiotti sculturegioielli

MASSIMO GHIOTTI sculturegioielli

Gentile direttore del museo...

Le scrivo come rappresentante dell'artista Massimo Ghiotti riguardo alla possibilità di una collaborazione con il Vostro Museo. In allegato troverà un sintetico Curriculum ed un catalogo cartaceo, tra cui una monografia curata da Pierre Restany (introdotto come “asceta meccanico” e creatore di un “umanesimo del metallo”) che illustrano il lavoro dell'artista.

Dai primi anni 2000 Massimo Ghiotti, realizza una serie di gioielli (anelli ciondoli e collane) cesellati in metalli pregiati, questa limitata produzione di grande prestigio prende spunto da alcune opere da lui realizzate su lastre in acciaio ed aggiunge volume con piccoli nastri contorti che portano ad una visione astratta che si può trovare nelle sculture di grandi dimensioni. Lamiere contorte, sfridi di carpenteria elegantemente avviluppati a formare un mondo in miniatura in cui si scorgono figure e paesaggi.

Testo di Ellen Maurer Zilioli. (Febbraio 2021). Monaco di Baviera In queste ultime opere, gioielli appunto, Massimo Ghiotti riassume pensieri che guidano il suo lavoro di scultore da sempre : lo spazio in relazione con la materia, le tracce dell'esistenza, l'enigma della presenza in dialogo con il tempo.

Nel formato limitato del gioiello, che segue regole diverse in confronto con la scultura, si esprime una sintesi di questo discorso, appoggiandosi alla vasta storia della moneta e del prezioso, se pensiamo al rilievo di un etrusco, di un Donatello, di un Ghiberti e se vogliamo più recentemente, di un Cocteau, di un Jean Arp, di un Picasso. Qui si parla la lingua del Novecento, passato tra Surrealismo, Astrazione e Tachismo, con allusioni e riferimenti che si nascondono in queste opere che rappresentano, non solo un condensato di Ghiotti stesso, ma anche un omaggio a celebri anticipatori, un bagaglio storico-culturale di impronta mediterranea.

A partire dagli anni 2000, mentre realizza importanti opere monumentali di committenza pubblica, è invitato ad un ciclo di mostre personali nei principali musei delle capitali dell'est europeo.

Maurizio Calvesi al riguardo scrive:

“...poderosa è davvero l’immagine che Ghiotti ha derivato dalla trasposizione del mondo meccanico nel regno dellapuraspeculazioneartistica.Veramenteassistiamoinquestoteatrodeicongegniaidrammieallefantasiedel metallo, o come alle proiezioni fatte manifeste di un suo segreto, seducente immaginario di azioni e di vita, di contrasti e di attrazioni, aventi per parametri la tensione, l’equilibrio, la forza, la misura, la geometria, l’impulso, la pressione. Una disumana, ma tesa idealità presiede alle loro messe in scena. È quanto di più inedito ed originale abbia proposto la scultura degli ultimi decenni; ed anche di avvincente, una scultura capace di imporre il vigore dei propri volumi senza rinunciare al rigore e persino alla succinta eleganza dei profili”.