Gionalino informativo Patto Civico per Mairano e Pievedizio

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all’A.C. del neo-presidente Marco Calzighetti, candidato, non eletto, del Patto Civico. Per dover di cronaca, vogliamo ricordare che nella stagione calcistica 2004/2005 (con le elezioni regionali 2005 in vista e quelle amministrative appena avvenute) ai vertici societari vi erano: Gianmarco Quadrini, presidente, nonché consigliere comunale e capogruppo di maggioranza, e Roberto Mensi, allenatore, anch’egli consigliere comunale in carica. Quell’anno, tra l’altro, la società non annoverava alcuna squadra nel settore giovanile, nonostante i proclami riportati dall’ articolo del Bresciaoggi che qui sotto pubblichiamo.

Veniamo ora all’investimento, assolutamente irragionevole, di 27.000 €, di cui l’A.C. si è macchiata per garantire agli oltre 80 bambini e ragazzi in forza alle cinque squadre giovanili mairanesi di praticare il loro sport nelle migliori condizioni possibili. (Vogliamo ricordare che la passata amministrazione ha investito 1.000.000 di € per costruire un bocciodromo che vede la presenza, neppure costante, di una sola decina di appassionati? In tal caso, basta una semplice divisione per capire l’incidenza pro-capite dei due investimenti, nonché la loro opportunità.) Se, prima di criticare le scelte dell’A.C. per puro e semplice partito preso, ci si concedesse quantomeno il beneficio del dubbio sulle motivazioni che le hanno rese necessarie, si sarebbe scoperto che: •L’amministrazione è divenuta proprietaria di beni assolutamente indispensabili al fine di assicurare la continuità dell’attività sportiva presente e soprattutto futura, evitando così il rischio di smantellamento, vendita o dispersione di tali beni da parte del precedente proprietario, o di atteggiamenti ricattatori da parte di eventuali futuri proprietari. •Il supporto dell’A.C. ha contribuito a coinvolgere diversi volontari, in primis i genitori e gli

allenatori/educatori, i quali, attraverso il loro impegno, hanno scongiurato la cessazione dell’attività sportiva e consentito la rifondazione del settore giovanile, storico fiore all’occhiello dell’attività calcistica mairanese fin dai primi anni ‘60, fucina di talenti, alcuni di loro diventati poi calciatori professionisti. •La continuità dell’attività sportiva ha scongiurato l’abbandono ed il degrado degli impianti sportivi, grazie ancora una volta all’impegno dei genitori e dei volontari che ne assicurano l’oculata gestione e la manutenzione senza oneri per la comunità. La perizia dell’arch. Galvani (per dovere di cronaca di origini pugliesi e quindi solo omonimo, e non parente, del nostro consigliere Luca) ha valutato in almeno 66.000 € il valore dei beni. Ciò significa che se l’AC non avesse colto la grande occasione proposta dalla precedente proprietà e acquistato le attrezzature necessarie a 27.000 €, si sarebbe poi trovata nell’impossibilità di sostenere una spesa di minimo 66.000 €, e ciò avrebbe quasi sicuramente significato la scomparsa della storica attività calcistica del Mairano Calcio. Infine, ci corre l’obbligo di sottolineare che l’attività sportiva di tutto il settore giovanile è stata finora possibile grazie alla disponibilità dei Sigg. Rossini e Ruggeri che hanno generosamente permesso per parecchi mesi alla neonata associazione sportiva l’utilizzo gratuito dei vari mezzi di trasporto, dei materiali e delle attrezzature.

Gennaio 2015

Foglio informativo autofinanziato a cura del gruppo consiliare di maggioranza Patto Civico per Mairano e Pievedizio.

Premessa In prossimità delle festività natalizie, a distanza di pochi giorni dalla distribuzione de “La voce di Mairano”, notiziario a cura dell’amministrazione comunale, è stato consegnato il primo numero de “La nostra Voce“, notiziario a cura del gruppo di minoranza “Il Paese che vogliamo”. Purtroppo, nonostante le molteplici questioni riportate siano state dettagliatamente ed esaustivamente da noi esposte in varie occasioni, quali le apposite commissioni consiliari e l’assemblea pubblica del 5 dicembre, e successivamente ulteriormente chiarite nel notiziario comunale, dobbiamo rilevare che il saggio detto “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire“ vanta ancora degli incalliti seguaci. Ci corre dunque l’obbligo di alzare ulteriormente il tono della “voce”, sperando cosi di farci sentire anche dai più duri d’orecchio, e di rispondere chiaramente, a vantaggio dell’intera cittadinanza, a tutte le questioni pretestuose riportate dal notiziario di opposizione. Ringraziamo fin d’ora i lettori per l’attenzione che ci vorranno riservare.

Ambulatori o Poliambulatori?

Conclusioni perizia, depositata agli atti il 16/12/2014 n°prot. 5512

Qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto scritto nell’opuscolo de “Il Paese che vogliamo” denota la mancanza di onestà intellettuale ed obiettività, insieme alle “polemiche” ed alle “malvagità”, che da sempre caratterizzano alcuni. Sarebbe opportuno che elaborassero finalmente il lutto della sconfitta elettorale. Ne va della loro credibilità e della loro salute.

Chiariamo subito una cosa. É a dir poco vergognoso puntare il dito sull’inerzia dell’amministrazione Bragaglio circa la ristrutturazione delle ex scuole elementari, peraltro non certo decadenti come qualcuno ha scritto e vuol far credere, visto che fino ad un anno fa ospitavano gran parte delle nostre associazioni e la sede di due seggi elettorali. Alla faccia del decadimento! Entriamo ora nel cuore della questione poliambulatori, su cui tante inesattezze sono state dette, in un lodevole esercizio di manomissione della verità, ed altrettante sono state comodamente omesse. Per questo ci corre l’obbligo di fare una breve e documentata cronistoria dei fatti. Per prima cosa, va doverosamente sottolineato che dal programma elettorale 2009-2014 del Paese che vogliamo emergeva il proposito di destinare parte dei locali da ristrutturare delle ex scuole ai nuovi ambulatori dei medici di base. E invece, nel febbraio 2014, a pochissimi mesi dalle elezioni, la fulminante “semplice constatazione”: l’intento veniva abbandonato in favore di un progetto

“Poliambulatori”. Il 4 febbraio 2014, infatti, il Comune avviava la procedura tramite bando (peraltro pubblicato unicamente per 15 giorni sul sito del Comune) per l’affidamento di alcuni locali ad uso ambulatoriale destinati a prestazioni sanitarie di carattere privatistico. La W&B Poliambulatori srl, azienda privata con sede a Brescia, in via Chiusure n. 58 (non convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale), risultava vincitrice del bando, essendone l’unica partecipante. Subito dopo le elezioni, era dovere della nuova amministrazione comunale entrare nel merito della questione per capirne lo stato dell’arte. Dalle verifiche degli atti chieste agli uffici, ed a seguito degli incontri avuti con i responsabili della W&B, emergeva quanto segue. Il bando prevedeva che: - Il Comune avrebbe concesso a titolo gratuito per 4 anni n. 5 locali, situati al piano terra delle ex Scuole; - Oltre a non percepire nessun affitto, l’amministrazione comunale si sarebbe fatta carico di tutti costi delle utenze; - in aggiunta a ciò, tutte le spese di manutenzione straordinaria sarebbero state anch’esse a carico dell’amministrazione comunale. Per contro, l’affidatario avrebbe fornito ai mairanesi residenti varie prestazioni mediche specialistiche (cardiologia, ortopedia, dermatologia, etc) a tariffe agevolate. Pur dovendo essere parte integrante della convenzione, tali tariffe sono state formalmente comunicate all’amministrazione comunale solo a metà dicembre: sarebbero pari ai Ticket della sanità pubblica maggiorati del 10%. É bene specificare inoltre che tutte le prestazioni sarebbero a pagamento, essendo la W&B un’azienda privata non convenzionata con l’ASL. Nel frattempo l’amministrazione si è trovata a fare i conti col fatto che la convenzione che avrebbe dovuto essere firmata dal Comune e dalla W&B, vincitrice del bando, non è mai stata sottoscritta da quest’ultima. É infatti emerso da alcuni sopralluoghi dell’ASL (in data 28 aprile e 5-6 maggio) che i locali non sono a norma per ospitare l’attività poliambulatoriale. E la cosa non deve stupire, essendo la ristrutturazione stata originariamente pensata e realizzata per ospitare gli ambulatori dei medici di base e poi convertita ad altro uso senza alcuna verifica preventiva! [segue]


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