ARTEFORTE MAGAZINE 2009

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151 GALLERIA D’ARTE LA TELACCIA

GALLERIA D’ARTE LA TELACCIA Segment-Art: Picchio, un artista poliedrico di Emanuela Mazzotti

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ei graffiti primitivi dell’universo preistorico il segno definisce una serie articolata e rigorosamente gerarchica di significati, che rappresentano il bisogno dell’uomo di soddisfare un’esigenza apotropaica, rivelata nel carattere magico – rituale di quelle incisioni. Rappresentare in gesti ripetuti gli animali oggetto delle battute di caccia, così come gli stessi cacciatori, in forma sostanziale di “frammento” narrativo, corrisponde infatti, alla necessità di controllare l’esito delle stesse azioni umane e in definitiva dell’intero mondo conosciuto: un microcosmo inversamente proporzionale alle paure ancestrali e inevitabilmente determinato dallo sforzo umano di circoscrivere l’ignoto con un gesto di appartenenza.

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In questo contesto l’artista incide sulla parete della grotta simboli, segni della realtà, che nella ripetizione del gesto creativo pongono l’autore stesso al centro di un processo di “riconoscimento” di se. Dal segno, ovvero dal disegno preparatore- che in Picchio appare in qualche modo opera già conclusa - ci sembra opportuno tentare una breve analisi dell’artista. Il disegno si definisce attraverso linee e colori in composizioni già strutturate che, ben lontane da 2 essere semplici abbozzi, costituiscono il corpo del passaggio successivo; ovvero definiscono la “griglia”, il supporto, nel rapporto tra forma e colore. Il risultato è pertanto una solida architettura che, al di là del soggetto rappresentato, induce


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