

Luca canfora Architetto
Tesi magistrale in composizione architettonica Collective domestic, nuovi modi di abitare a Monaco di Baviera Laboratorio di progettazione architettonica 3 Riuso di un edificio a Monaco di Baviera Workshop internazionale Wa.Ve Homescapes from real to ideal
Tesi triennale in teoria delle strutture Ricerca di forma per una copertura leggera
| 03 Settembre 1996
Linkedin: Luca Canfora
Luglio
Esperienze formative
Studio N.
Febbraio 2021
(+39) 338 35 42 652
lucacanfora96@libero.it
Luglio
Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura. Università Iuav di Venezia
Laurea magistrale | Votazione 110/110
Relatore Prof. Arch. Alberto Ferlenga
“Collective Domestic. Nuovi modi di abitare a Monaco di Baviera”
Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura. Università degli studi di Napoli “Federico II”
Laurea triennale | Votazione 105/110
Relatore Prof. Ing. Salvatore Sessa, Correlatore Prof. Arch. Nicola Flora
“Ricerca di forma per una copertura leggera inserita in ambito urbano”
Perito delle costruzioni, ambiente e territorio. I.T.G.I. Carlo Alberto Dalla chiesa
Diploma di scuola superiore | Votazione 80/100
Tirocinio formativo
Studio di Architettura che si occupa di progettazione urbana, architettonica, progettazio ne sostenibile e di interni. Lo studio ha un’ampia esperienza nella progettazione e nella costruzione di edifici residenziali, industriali e terziario. Una particolare attenzione è volta al desgin di interni con la realizzazione di spazi ed arredi su misura.
Master project
Collective Domestic; Re-purposing buildings in Munich. Riqualificazione di un edificio a Monaco di Baviera, attraverso cooperative abitative e modelli di co-housing.
Docenti: Bruno Krucker e Stephen Bates
Mobilità Erasmus plus
Secondo anno del corso magistrale in Architettura svolto a Monaco di Baviera, presso la TUM (Technische Universität München).
W.A.Ve - Workshop internazionale di Architettura
Workshop di Architettura dello Iuav di Venezia, dal titolo “Homescapes. Dal reale all’ide ale”, svolto in collaborazione con lo studio Paredes Pedrosa Arquitectos. L’obiettivo era quello di immaginare e progettare lo spazio in cui viviamo durante la pandemia da Co vid19, il paesaggio sia interno che esterno, lo spazio che ci protegge, la trasformazione della casa originale come rifugio.
Università degli studi di Napoli “Federico II”
Ricerca I-Dome, tour virtuali
Tirocinio intramoenia di 75 ora svolto presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. L’obiettivo del tirocinio era di valorizzare, attraverso la conoscenza, il patrimonio culturale napoletano, mappando e individuando tutte le chiese le cui cupole sono datate intorno al XV-XVI secolo.
Welcome House Arre degli studi di Napoli “Federico II”
Servizio di consulenze di interni, modellazione 3D e rendering presso azienda Welcome House Arredamenti sita in Viale Guglielmo Marconi, Casavatore, Napoli, Italia.
Comunicare il progetto di Architettura. Progettare un edificio nel centro storico di Napoli: studio sui palazzi storici Napoletani e storia della città.
Docente: Alberto Calderoni
tour; Photoscan Composizione architettonica in grande e in piccola scala
Modellazione 3D, rendering e fotoinserimenti
Autocad; Rhinoceros; V-ray; Pacchetto adobe: Photoshop, Indesign, Illustrator; Pacchet to Office: Word, Excel, Power point; Twinmotion
Tedesco;IngleseItaliano Spagnolo; Francese
Grasshopper;PatenteMetodologiearchitettonicodicostruzioneeuropeaEIPASSPrimus;3DVirtual
Atleta, istruttore, campione e vicecampione italiano di Taekwondo Disegno tecnico Rilievo
Patente di guida: B
dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e e dell’art. 13 del GDPR
Collective domestic, nuovi modi di abitare a Monaco di Baviera
Università Iuav di Venezia Dipartimento di Culture del Progetto
Punto centrale della tesi magistrale è la città di Monaco di baviera. La città ha avuto diverse fasi di rico struzioni nella propria storia, ed è appunto per questo che la prima fase dello studio, è stato incentrato sulla storia e sulle origini di Monaco di Baviera. Avendo vissuto un anno a Monaco di Baviera, è stato più facile studiare il luogo e compren derne le esigenze. Terminata la sto ria, successivamente lo studio si è concentrato sulle suggestioni e le atmosfere della città, si è tentato di cogliere tutto ciò che la città potes se trasmettere, cercando di trasfe rirlo successivamente nel progetto. Il nuovo edificio sostituisce quello demolito, il parkhaus hofbräuhaus, un ex parcheggio multipiano degli anni ‘60. Il progetto si compone di quattro corpi di fabbrica, ciascuno con una propria funzionalità: il pia no terra e il primo piano di questi sono adibiti a funzioni pubbliche, mentre solo uno si sviluppa per al tri quattro piani di abitazioni. Questi edifici sono separati da corti verdi, ognuno con una particolarità diver sa. Il tema prende il nome di col lectiv domestic, in quanto riprende l’idea di social housing e comunità: ad esempio, i residenti possono decidere se condividere un appar tamento, possono utilizzare i labo ratori presenti per poter produrre oggetti e poi rivenderli in negozi di riferimento, oppure possono occu parsi delle aree verdi. Gli appartamenti sono di tre tipolo gie in base alla metratura: S è il più piccolo, è un bilocale; la taglia M è
quella media, per quattro persone; e quello L, che è il più grande, è il condiviso. Per questo appartamen to ci sono zone giorno comuni, ma ogni camera ha la propria cucina e bagno.
Pianta piano primo
Pianta piano terzo
Riuso di un edificio a Monaco di Baviera
I due temi principali del laborato rio di progettazione architettonica 3 sono il co-living ed il co-housing, questo ha dato modo di realizza re un progetto basato sull’idea di comunità, in un edificio che nasce centro commerciale. L’edificio in questione, il Karstadt a Monaco di Baviera, era abbandonato da di versi anni, e si è dunque proceduto con la riqualificazione. L’idea progettuale gira intorno alla realizzazione di tre diverse corti, a tre altezze differenti; queste fungo no da: spazio verde, spazio aper to, spazio di connessione. Intorno alle corti troviamo diversi tipi di abitazioni, dal monolocale al bilo cale. Al piano terra si è mantenuto la funzionalità di galleria commer ciale, realizzando diverse tipologie di negozi. Particolarità dell’edificio, è lo spazio dove prima vi era una rampa del parcheggio preesisten te; questa è stata svuotata, realiz zando uno spazio a tutt’altezza che di giorno funge da spazio ricreativo e di sera si trasforma in un cinema. Per quanto riguarda il prospetto in vece, questo è diventato molto più aperto verso l’esterno.
Vista esterna
Il bisogno di spazio, sentito come necessità durante la quarante na, è risolto in questo progetto di Housing. Nell’evoluzione ecologica di questo nuovo modo di vivere, non vi è una differenza tra interno ed esterno, e lo spazio intermedio quasi scompare. Questo luogo im merso nella natura, dove incontrar si e ritrovarsi, si fonde con il con testo urbano, mostrandolo come un Ideal Homescape, un salto di specie possibile al termine della pandemia.
Ricerca di forma per una copertura leggera
Relatore Correlatore Salvatore Sessa Nicola Flora
Università di Napoli “Federico II” Dipartimento di Architettura
Alla base dell’idea progettuale c’è stata un’analisi di diverse strutture al fine di ricercare una forma otti male che garantisse il rispetto di requisiti statici, funzionali ed este tici. Lo stesso iter progettuale è stato adottato da diversi architetti per opere più o meno recenti, tra questi: il ponte Musmeci, l’Olym piastadion di monaco, e la sagra da familia di Gaudi, quest’ultimo per realizzare tale opera fa ampio uso dell’arco catenario. Le strutture realizzate secondo tale curva sono soggette unicamente a sforzi di trazione, quando questa struttura viene ribaltata risulterà essere sol lecitata solo da uno sforzo di com pressione. Le strutture di questo tipo prendono il nome di strutture resistenti per forma. Il luogo d’intervento è il piazzale del molo Immacolatella, posto an tistante a Via nuova Marina, e al centro tra il molo beverello e il molo angioino. Il molo non è più utilizza to per scambi commerciali, come in passato, ma è adibito ad auto stazionamento per conto della so cietà della SITA. Visto la carenza di strutture di supporto per i pas seggeri si è deciso di intervenire in quella zona, progettando una nuova configurazione del sito e una copertura leggera, per poter garantire il massimo benessere ai pedoni in attesa. La nuova configu razione della piazza prende forma tenendo conto degli ingombri e dei raggi di curvatura dei bus; questa, si completa con il progetto di una copertura così da poter garantire
riparo dagli agenti atmosferici. Per ricercare la forma più adatta della copertura, ci siamo affidati al pro cesso della dynamic relaxation; il primo step di questo processo, è stato quello di ipotizzare l’inseri mento di elementi verticali collegati ad una geometria di partenza, an dando quindi a definire un modello geometrico, la seconda fase con siste nell’inserimento di un model lo meccanico, ovvero sono state considerate tutte le forze su tale strutture, considerando sia i carichi dovuti al peso proprio che i carichi orizzontali e verticali. L’unione di questi modelli ha determinato una soluzione iniziale, che è stata cam biata man mano, al fine di cercare la struttura che risultasse in equi librio, che è appunto la soluzione finale della copertura.
Trovata la struttura siamo passati alla scelta dei materiali in questo caso sono stati utilizzati diversi teli in pvc, collegati con elementi in acciaio saldati a piloni dello stes so materiale dal diametro di 50 cm. All’interno del progetto sono stati inseriti 15 piloni di altezza variabile, che va da due metri agli undici me tri, tenendo conto dell’altezza mi nima necessaria per il passaggio dei bus. Altro aspetto importante, è stato il movimento del sole, ciò ha determinato la modifica delle altez ze dei piloni, per garantire zona in ombra in ogni ora del giorno, te nendo in considerazione soprattut to il percorso pedonale e la zona d’aspetto.
Tutti i progetti possono essere presentati in maniera più dettagliata se richiesto.