Il Socio COTABO 148

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RICCARDO CARBONI

ANNO35,N°148-OTTOBRE2011

Periodico di informazione e dibattito della COTABO, Cooperativa Tassisti Bolognesi. Sede sociale in Bologna, Via Stalingrado 65/13

NUOVAEDIZIONE

Concorrenza regolamentata

EURO-TEST

Test dei taxi in Europa: I risultati

“SPREMERE IL MEGLIO DI BOLOGNA PER RILANCIARE, TUTTI ASSIEME, LA NOSTRA CITTÀ” Virginio Merola

2 agosto 1980

per non dimenticare IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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SOMMARIO

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EDITORIALE

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INTERVISTA MEROLA

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ARTICOLO CARBONI

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SPECIALE 2 AGOSTO 1980

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INFORMAZIONE AI SOCI

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LA PAROLA AI SOCI

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EURO-TEST

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ALASKA ULTIMA FRONTIERA

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RACCONTI NOTTURNI

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IL CIRCOLO

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SOLIDARIETÀ

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GRUPPO PREGHIERA

Realizzazione “Il Socio Cotabo” a cura di CO.TA.BO. Direttore Responsabile GABRIELE ORSI Segretaria di Redazione CHIARA MARZADORI Redazione SALVATORE VRENNA, TIBERIO BASALTI, ELIO GUBELLINI, MARCO VECCHIATTINI, DANIELE BERTAGNIN, FABRIZIO ZAGNONI. Direzione, Amministrazione, Redazione: Via Stalingrado 65/13 - Bologna Tel. 051 374300

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Progetto grafico VIA STALINGRADO, 65/13 40128 BOLOGNA TEL. 051.375235

Periodico d’informazione e dibattito della CO.TA.BO distribuito gratuitamente ai propri soci. Gli articoli pubblicati su “il Socio” impegnano esclusivamente chi li firma e sono a titolo gratuito. I soci CO.TA.BO. e non sono liberi di esprimere il loro pensiero nei limiti stabiliti dal codice penale e dalla legislazione vigente. Autorizzazione Tribunale di Bologna 4355 del 14/06/1974


EDITORIALE

CICLISTI

BASTA COL DOPPIO STATUS DI QUASI-PEDONI E QUASI-CONDUCENTI

di Gabriele Orsi

Al termine di un estate che per il sottoscritto è stata con ogni probabilità la peggiore in assoluto in quasi quarant’anni di vita, le cose appaiono, in questa abnorme calura di inizio ottobre, sotto una luce diversa e direi quasi insolita. Certe esperienze e determinate situazioni ti inducono automaticamente a riconsiderare quelle che sono le vere priorità nella vita, come il prendersi cura di sé e delle persone che si amano, apprezzare le cose semplici, e via di questo passo. Poi si ripiomba ineluttabilmente in città e tutto il marasma di problemi quotidiani, di piccole e grandi inefficienze, di stress da catena di montaggio ti travolge come uno Tsunami, un’onda inarrestabile e montante davanti alla quale tu non puoi fare altro che fare buon viso a cattivo gioco. Eccetto per una cosa, alla quale questa volta desidero veramente dedicare tempo e righe perché si mettano finalmente i cosiddetti “puntini sulle i”: i ciclisti. Bologna è la città dei ciclisti per antonomasia: a Bologna abita un ex-Presidente del Consiglio (due volte), ex-Presidente della Commissione Europea, exministro ed ex-Presidente dell’Iri che ha fatto della sua passione per la bicicletta un vero marchio distintivo ma sono innumerevoli sotto le Due Torri le persone che hanno eletto le due ruote a pedali a proprio mezzo di locomozione preferenziale. La bicicletta non inquina, la bicicletta fa bene alla salute, la bicicletta è versatile e si può tranquillamente legare al palo della luce sostengono i suoi estimatori, ed è tutto verissimo, inoppugnabile, se non che quello che non va bene, almeno il più delle volte, è l’uso quantomeno disinvolto che si fa del mezzo, a danno sia delle categorie più vituperate – automobilisti e motociclisti – ma anche degli innocenti pedoni. Il fatto è che a Bologna, più che altrove, i ciclisti si comportano come se fossero allo stesso tempo conducenti di veicolo, con la facoltà di transitare per strade trafficate tagliando la strada ad auto e furgoni, e pedoni, col diritto di passare sul marciapiedi, sotto i portici, nelle zone pedonalizzate

e chiuse al traffico, senza dover rendere conto a nessuno di eventuali infrazioni. L’altro giorno, mentre correvo in via Ugo Bassi per prendere l’autobus, ho visto una signora quasi travolta da un ciclista proveniente da via Battisti – dove il semaforo era rosso – che procedeva tranquillamente perché tanto lui arrivava dal marciapiedi e quindi si sentiva, in quel momento, un po’ pedone. Salvo poi, lo stesso ciclista, due minuti più tardi tagliare la strada a un paio di auto lungo via Rizzoli per infilarsi infine sotto il portico e sparire nel nulla. In questo clima dove si parla tanto di pedonalizzazione del centro storico – cosa che può piacere o meno ma che secondo me, se fatta con criterio, può avere un senso – mi chiedo seriamente se pedonalizzazione significhi accesso consentito solo ai pedoni oppure se ci sarà il rischio di vedersi falciare, come quella signora, da un “pirata a due ruote” che, sentendosi finalmente libero si mette a scorrazzare a piacimento. E poi, ci siamo mai chiesti se chi gira in bici per la città sia veramente abilitato a condurre un mezzo su strada? Uno può guidare la bici ubriaco e travolgere innocenti astanti e vecchiette ferme a comperare il pane oppure fare il cross con la mountain bike sulla gradinata di San Petronio. Oppure può intralciare il traffico zizaggando per via Rizzoli con grave pregiudizio sia per la propria sicurezza che per quella degli automobilisti. Per questo – e il mio appello va a tutte le autorità potenzialmente competenti, dal ministro Matteoli in giù – credo sia giunto veramente il momento di imporre un patentino obbligatorio per chi non si accontenta di usare la bici solo nei parchi o sulle piste ciclabili ma vuole cavalcarla per le impervie praterie urbane: un patentino senza il quale la bici rimane in cantina, e che in caso di infrazioni al codice possa venire decurtato di punti in aggiunta alle opportune multe e sanzioni come il fermo al velocipede incriminato. Basta fare la mezza via tra pedoni e conducenti: i ciclisti si mettano in riga come gli altri e rispettino le regole come tutti.

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SPREMERE IL MEGLIO DI BOLOGNA PER RILANCIARE, TUTTI ASSIEME, LA NOSTRA CITTÀ Intervista al Sindaco di Bologna Virginio Merola di Gabriele Orsi

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INTERVISTE

C

ome detto nello scorso numero de “Il Socio Cotabo” finalmente, dopo un anno e passa di commissariamento, Bologna è tornata ad avere un sindaco. Non vogliamo fare della retorica né innescare discussioni politiche di qualsivoglia genere, ma era chiaro che, se si voleva, se si vuole tentare una qualsiasi operazione finalizzata alla ripresa della città, la presenza di un sindaco nella pienezza dei propri poteri era una condicio sine qua non difficilmente aggirabile. Ora, passata un’estate durante la quale ha potuto prendere, come si suol dire, il polso della situazione, finalmente abbiamo intervistato il nuovo sindaco di Bologna, Virginio Merola, chiedendogli come vede i problemi della città oggi, quali soluzioni ha in mente e soprattutto quali sono secondo lui le prospettive future della nostra Bologna. IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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INTERVISTE

Signor sindaco, ha cinque anni di mandato davanti a sé: come vede, o come vorrebbe vedere Bologna alla scadenza di questi cinque anni? «In campagna elettorale ho ripetuto spesso una frase: “Bologna deve tornare ad avere il rango e la reputazione che le spetta”. Per fare questo dobbiamo impegnarci tutti e cercare di rilanciare la città su cinque punti: cultura, ambiente, produttività, sociale e tecnologia. E lo faremo puntando su questi temi attraverso la stesura del Piano strategico metropolitano. Tutto questo migliorerà la vita dei nostri cittadini e rilancerà Bologna sia sul piano regionale che nazionale». Bologna ha fama di città innovatrice e progressista, eppure a volte sembra sia più difficile che altrove scardinare vecchie abitudini e introdurre delle novità: perché? «Bologna è una città straordinaria, qui vivono, studiano e lavorano tanti ragazzi con idee innovatrici. Sono convinto che se riusciremo a far emergere idee e proposte di questi giovani, dandogli gli strumenti necessari a formulare progetti, allora potremo “scardinare” vecchie abitudini». Uno dei primissimi atti della nuova Giunta è stato l’annuncio della pedonalizzazione del centro: preluderà a una più vasta rivoluzione della mobilità urbana? «Abbiamo realizzato il primo T-Day, un nuovo modo di vivere la città, e i bolognesi ne sono stati entusiasti. Certo, quello è stato un weekend sperimentale, ma ci ha fatto capire che è la direzione giusta. Proporremo perciò pedonalizzazioni diffuse all’europea, dove i mezzi pubblici potranno circolare, lasciando fuori auto e motorini. Tutto ciò però lo faremo discutendo con i cittadini e le categorie economiche interessate. Nulla sarà calato dall’alto». Bologna è ricca ma non più come un tempo, e le persone, le famiglie in difficoltà aumentano. Contemporaneamente i fondi pubblici scarseggiano: che si può fare? «In vista del prossimo bilancio, che avrà ricadute pesanti perché l’ultima Manovra del Governo prevede tagli per 60 milioni di euro, studieremo forme di tutela per i più deboli. Sarà importante rivedere i criteri Isee e applicarli per salvaguardare chi ha perso o non ha lavoro e vive in condizioni economiche difficili». La sicurezza a Bologna è da sempre un nervo scoperto: la situazione è davvero così drammatica? E se sì quali sono le soluzioni per garantire i cittadini contro il

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degrado e la criminalità? «Abbiamo un Governo che taglia i fondi per la polizia, scarseggia persino il carburante per le auto degli agenti. Ciò che faremo, così come deciso in una delle ultime riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica assieme a Prefetto e Questore, è intensificare la presenza di Polizia di Stato e Polizia Municipale nelle zone calde della città». Qualcuno ha detto che vent’anni fa Bologna aveva i pregi delle grandi città e i pregi delle cittadine di provincia, mentre oggi ha i difetti di entrambe: condivide questa affermazione? «Vent’anni fa vivevamo in un’altra epoca. La crisi economica si è fatta sentire forte anche nella nostra città e, purtroppo, il periodo difficile non è ancora terminato. Potremmo tornare a “contare” i pregi? Sì, se sapremo rilanciare la città». La recente manovra economica ha fortemente, ulteriormente penalizzato gli enti locali. Ritiene che per fare fronte alla scarsità di fondi si possa fare ricorso a un vasto piano di liberalizzazioni? E se sì, questo piano riguarderà anche le licenze da tassista? «Dobbiamo capire ancora molte cose sulla Manovra, a partire dal fatto che non sappiamo se il Governo considera il Comune di Bologna virtuoso o meno e che tipo di criteri utilizzi per operare questa scelta. E’ perciò ancora presto fare qualsiasi tipo di ragionamento su eventuali liberalizzazioni». Una sua dichiarazione ha decretato la messa in soffitta del progetto Civis: ci voleva tanto per arrivare a questa decisione? E perché non ci si è arrivati prima? «Il tracciato del Civis rimane e i cantieri devono terminare quanto prima. Attendiamo di capire dal Ministero se quel mezzo ha le autorizzazioni per poter circolare in strada, se il nulla osta non dovesse arrivare chiederemo di trasformare il Civis in un vero filobus». Se potesse scegliere liberamente e senza alcun vincolo, indichi una sola priorità oggi per Bologna. «Il lavoro. In questo periodo di crisi la priorità è ridare il lavoro a chi l’ha perso e studiare forme per garantire un salario certo per i giovani». Cosa è veramente Bologna per lei in qualità sia di sindaco che di cittadino? «Bologna è il futuro dei nostri figli, ricordiamocelo sempre quando dobbiamo intraprendere delle scelte importanti».


TASSISTI E NOLEGGIATORI ANCORA REGOLAMENTATI NON TUTTI HANNO AVUTO CHIARO IL RISCHIO CHE HANNO CORSO LE DUE CATEGORIE Considerazioni sulle ricadute della manovra finanziaria nel settore trasporto pubblico di Riccardo Carboni - Presidente CO.TA.BO.

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ARTICOLO

PREMESSA Tassisti e Noleggiatori sono sottoposti alla legge 21 del 15 gennaio del 92, ovvero legge quadro per il trasporto mediante autoservizi pubblici non di linea; alla legge n. 248 del 4 agosto del 2006, ovvero interventi per il potenziamento del servizio taxi, oltre che dalle varie leggi o direttive regionali e i regolamenti comunali. In sostanza, le regolamentazioni esistenti hanno lo scopo di assicurare il rispetto degli obblighi di prestazione del servizio di Trasporto Pubblico non di linea, stabiliscono che le Pubbliche Amministrazioni possono imporre le tariffe, così come gli standard di svolgimento del servizio, che vengono definiti in appostiti regolamenti. Taxi e Noleggio con Conducente sono gli unici servizi Pubblici, da sempre a gestione privata, che non prevedono compensazioni per l’erogazione del servizio ed il rispetto degli obblighi di effettuazione delle prestazioni, per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, al di la della presenza di domanda. Qualunque altro servizio pubblico, viene solitamente pagato per la messa a disposizione agli utenti attraverso delle compensazioni, oltreché per un costo per singolo servizio erogato, solitamente a carico dei clienti. Vale la pena sottolineare che questo non avviene per i servizi di Trasporto Pubblico non di linea, nonostante sia obbligatorio garantire la disponibilità permanentemente. Altro aspetto da evidenziare è che il Trasporto Pubblico non di linea, quello del taxi in particolare, rientra nelle attività che lo stesso Governo si è sentito in dovere di inquadrare tra i servizi pubblici essenziali, esplicitando questo concetto attraverso una norma restrittiva sulle possibilità di astensione collettiva dal servizio ai fini di proteste o rivendicazioni.

DISPOSIZIONI COMUNITARIE Nei servizi di trasporto persone l’ obiettivo comune di tutti i paesi membri della Comunità Europea è quello di garantire: sicurezza ai passeggeri, qualità nell’offerta, certezza nelle prestazioni, trasparenza economica sui costi ed infine efficienza dei servizi. Garantire tutto questo è possibile solo attraverso quella che viene definita concorrenza regolamentata, che tenendo conto dei fattori sociali, ambientali e di sviluppo di un determinato territorio, permette di offrire condizioni

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tariffarie e regolamenti specifici a tutela dell’utenza. Tutto questo è chiaramente descritto in premessa nel regolamento (CE) n. 1370/2007, del Parlamento e del Consiglio Europeo del 23 ottobre 2007, relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia. E anche dalla direttiva 2006/123/CE, del Parlamento e del Consiglio Europeo, relativa ai servizi nel mercato interno, la altrimenti conosciuta come direttiva Bolkestein; Questa direttiva riguarda principalmente la libera prestazione dei servizi all’interno della Comunità Europea e le regole per subordinare a una autorizzazione l’accesso a specifiche attività, direttiva quindi di natura liberista che però esclude volutamente ed esplicitamente dall’applicazione tutto il settore Trasporto (all’articolo 2 comma d). La Comunità Europea ha valutato la concorrenza regolamentata come il miglior assetto possibile non a caso, questo infatti è avvenuto dopo diversi tentativi di liberalizzazione, del settore taxi o n.c.c., miseramente falliti. Ad Amsterdam, per esempio, dopo appena pochi anni di liberalizzazione si è dovuti tornare rapidamente ad un mercato regolamentato e contingentato, questo perché il servizio dopo un primo periodo di aumento dell’offerta e calo delle tariffe, aveva subito un improvviso crollo della qualità e innalzamento spropositato dei costi, ai quali si erano poi aggiunti numerosi episodi di azioni criminose commesse dai “tassisti” improvvisati. In Irlanda lo scenario è stato più o meno lo stesso, tranne che per il fatto che ancora non sono ritornati ad un mercato regolamentato. Ad onor del vero, in Europa esiste un’eccezione, la Svezia, che è l’unico paese della Comunità Europea dove l’accesso all’attività taxi è liberalizzato e sembra si riesca a mantenere una buona qualità dei servizi. In questo caso, la non regolamentazione del settore per norma ha portato ad una compensazione e si è arrivati ad una regolamentazione per mercato, per capirci meglio, gli effetti sono stati che le strutture di servizio, i radiotaxi, si sono chiusi in se stessi, contingentando gli accessi, e richiedendo per l’adesione cifre equivalenti a quelle richieste per le licenze dei taxi negli altri paesi. In ogni caso, il Governo Italiano con il Dlgs 59/2010, ha recepito la Direttiva Europea 2006/123/CE, rendendosi conforme alle norme adottate dagli altri Paesi membri della Comunità Europea, optando per una concorrenza regolamentata per il settore trasporti.


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I RISCHI DELLA MANOVRA FINANZIARIA DI AGOSTO 2011 Analizzando la manovra, la parte che riguardava il settore Taxi e N.cc. era all’articolo 3 (liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo), nei commi dal 6 all’11. Più precisamente, nei commi 6, 7 e 8 c’erano esclusivamente dichiarazioni di principio, e in quelli successivi tutte le disposizioni attuative. L’elenco delle possibili ripercussioni per noi era quindi ovviamente visibile nel comma 9, dell’ articolo 3, dove si elencavano tutte le abrogazioni. Andando con ordine, l’approvazione della manovra finanziaria, senza che fossero state approvate le modifiche proposte dai senatori Cicolani, Bonfrisco, Giaretta, avrebbe creato il rischio fondato di arrivare ad una deregolamentazione dell’intero settore Taxi e Noleggio con Conducente. Si trattava quindi di deregolamentazione e non di liberalizzazione, infatti, per come era scritto, il testo pareva fare salva la sussistenza dei titoli autorizzativi (licenze taxi e concessione di noleggio), più precisamente, al comma 9, lettera a) si dichiarava: a) la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attività economica in tutto il territorio dello stato o in una determinata area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l’esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno; Le licenze sarebbero rimaste perché i contingenti di taxi e noleggio sono da sempre determinati in base al fabbisogno della popolazione e ad altri criteri (attività economiche di una determinata area, presenza di porti, aeroporti, stazioni, fiere, ecc. ecc.). Questa interpretazione era condivisa anche dal Presidente dell’ Antitrust, il quale con un documento del 26 agosto, chiedeva al Governo di eliminare totalmente la lettera a) del comma 9, perché di fatto poteva fare salve alcune licenze, guarda a caso le nostre. Nel testo originario della manovra pareva permanere anche la programmazione territoriale, in base al comma 9, lettera b), in questo caso il testo specificava:

b) l’attribuzione di licenze o autorizzazioni all’esercizio di una attività economica solo dove ce ne sia bisogno secondo l’autorità amministrativa; si considera che questo avvenga quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno già licenze o autorizzazioni per l’esercizio di una attività economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la società con riferimento all’intero territorio nazionale o ad una certa area geografica. In pratica le Amministrazioni avrebbero potuto continuare a programmare l’emissione di licenze ed emetterle, solo in base all’effettiva esigenza di un territorio, ma non in maniera soggettiva (in quel caso l’attività sarebbe stata libera). La lettera c) del comma 9, eliminava i vincoli territoriali per lo svolgimento dei servizi, diversamente da quasi tutti i paesi Europei, e in questo caso qualunque operatore avrebbe potuto operare ovunque, regolarizzando di fatto tutti quelli che esercitavano l’attività di noleggiatore al di fuori della zona di competenza, spazzando via tutto il lavoro fatto sull’ “Uno Quater” negli ultimi 2 anni, lavoro che andava in direzione opposta, cercando di eliminare le turbative ed il dumping a cui sono sottoposti gli operatori corretti di un mercato regolamentato. La lettera e) del comma 9, eliminava il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi o in più aree geografiche, di fatto poneva lo stesso problema del comma c), specie per il noleggio. La lettera g) del comma 9, eliminava il vincolo sulle forme giuridiche imposte, aprendo a qualunque tipo di società la possibilità d’intestarsi le licenze, e differentemente dai fini che avrebbe dovuto avere la norma, cioè aprire alla concorrenza, avrebbe portato al rischio di arrivare ad un’oligarchia in capo a qualche potente investitore, a danno della stessa utenza. Infine la lettera h) del comma 9, eliminava le tariffe minime imposte, a prima lettura sembrava non riguardarci, peccato che nella scheda di lettura della manovra emessa dal Governo, in una seconda fase, si specificava che si dovevano considerare eliminate anche le tariffe massime, e di fatto sarebbe sparito il tassametro e la possibilità della Pubblica Amministrazione di stabilire le tariffe.

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In caduta, sarebbero venuti meno anche i turni e gli orari di servizio, i vincoli su veicoli, e tutte le modalità operative imposte agli operatori, così come l’obbligo di garantire il servizio e probabilmente anche il ruolo conducenti.

POSIZIONI TECNICHE DI SINDACATI E ASSOCIAZIONI RISPETTO ALLA MANOVRA FINANZIARIA Tutte le Associazioni Nazionali hanno condiviso che la manovra così come era scritta presentava molti rischi. La posizione che la maggior parte delle Associazioni Nazionali (Fita/Cna, Confartigianato Taxi, Unica Cgil, Uti, Ugl Taxi) hanno assunto, fin da subito, è stata quella di cercare l’esclusione di tutte le attività di Trasporto dall’ applicazione del provvedimento, attraverso una dichiarazione di principio, che si sarebbe dovuto esplicitare direttamente al comma 6, coerentemente con quello che veniva dichiarato per i Professionisti, e che avrebbe lasciato vigente tutta la normativa esistente nel trasporto pubblico non di linea, facendo salvo l’intero comparto del Trasporto. La posizione del restante delle Associazioni (Uri, Uri Taxi) è stata quella di tentare di escludere dall’ applicazione della manovra unicamente il trasporto pubblico non di linea, proponendo un apposito comma 11 bis, per escludere tassisti e noleggiatori. Il comma 11 originario, si occupava delle esclusioni in maniera molto vaga e senza entrare nel dettaglio, di fatto rimandando il tutto ai 4 mesi successivi all’ approvazione del decreto, e specificando solo che l’eventuale esclusione sarebbe avvenuta per singole categorie, su proposta del Ministro competente e sentito il parere di alcuni soggetti istituzionali, tra cui l’Antitrust.

POSIZIONI POLITICHE DI SINDACATI E ASSOCIAZIONI RISPETTO ALLA MANOVRA FINANZIARIA Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra il 13 agosto. Fin da subito la maggior parte delle Associazioni ha espresso forte preoccupazione rispetto al metodo utilizzato e ai contenuti della manovra, e la volontà di

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avviare tutti gli strumenti di protesta che la categoria dei tassisti potesse mettere in campo. L’incontro tra le Associazioni e Sindacati nazionali è avvenuto solo il 30 agosto, e alcune Associazioni hanno chiesto di attendere, altre 24 ore, prima di procedere, tempo ritenuto utile per ottenere informazioni aggiuntive dallo stesso Governo. Informazioni già richieste inutilmente, fin dal 14 agosto, per cercare di ottenere spiegazioni su quali fossero i soggetti realmente interessati alla manovra, in maniera chiara e inequivocabile. Con senso di responsabilità e nel tentativo di mantenere l’unitarietà della categoria, in un momento così delicato, si è deciso di accettare la richiesta di attesa, prima di intraprendere tutte le iniziative conseguenti. COSA È ACCADUTO La prima bozza della manovra è stata resa pubblica il 29 giugno e prevedeva forti rischi per la categoria tant’è che la categoria si stava preparando alla mobilitazione, a luglio però il testo era stato modificato e l’allarme rientrato. Il decreto legge sulla manovra finanziaria è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 agosto, il testo approvato risultava lo stesso del 29 giugno, sin dallo stesso giorno è iniziato un febbrile scambio di comunicazioni tra i referenti nazionali delle diverse Associazioni e/o Sindacati. Cna Fita in accordo con Confartigianato Taxi ha tentato di convocare un incontro Nazionale in data 22 agosto, incontro saltato per l’indisponibilità della maggioranza dei rappresentanti, e poi posticipato e fissato per il giorno 30 agosto. In ogni caso, i rappresentanti di categoria si sono messi in moto anche senza essere coordinati, e in Senato sono stati presentati 15 emendamenti, da parte di tutto il panorama politico, destra e sinistra, tutti prima del 30 agosto. Gli emendamenti andavano tutti nella direzione di salvaguardare il settore taxi, e non solo. La riunione tra i Nazionali del 30 è stato un momento particolarmente delicato, oltre 5 ore di discussione su quale fosse l’atteggiamento da tenere nei confronti del Governo e sul come procedere. Faticosamente è stata concordata una pausa di 24 ore, prima di procedere con gli strumenti di protesta, bisogna tenere in considerazione che il problema principale era il


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poco tempo per decidere, infatti i tempi di mobilitazione (nel rispetto delle regole) richiedono 10 giorni di anticipo per la dichiarazione del fermo, di conseguenza con una dichiarazione rapida si sarebbe potuto mobilitare l’intera categoria per il 9 di settembre, data in cui il provvedimento sarebbe già stato alla Camera e quindi difficilmente modificabile. Scadute le 24 ore richieste da Uri taxi, il giorno 1 settembre, Cna ha mandato al Governo una comunicazione con la richiesta urgente di incontro e la conseguente proclamazione dello stato di agitazione, alzando la pressione e formalizzando il dissenso. La comunicazione è stata spedita all’attenzione: del Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e Finanze, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Presidente della Commissione di Bilancio del Senato. La discussione sugli emendamenti che riguardavano le liberalizzazioni è iniziata, in Commissione Bilancio, esattamente il giorno 3 settembre, data in cui l’agitazione della categoria era già stata comunicata. In quel giorno sono stati fatti gli approfondimenti tra le diverse forze politiche riguardo gli emendamenti presentati, con la decisione di convergere su uno solo di essi. Và detto, che gli emendamenti che facevano questioni di principio, riguardanti i commi 6, 7 e 8 per il Governo erano irricevibili, perché salvaguardavano l’intero settore trasporto, ed è diventata subito chiara l’intenzione di liberalizzare diverse attività di questo settore, tipo quello aereo e ferroviario. Bisogna anche precisare che l’ultimo emendamento rimasto, era il 3.103 (per intenderci quello di origine Uri, a firma del Senatore Cicolani), che escludeva dall’ abrogazione delle restrizioni il settore che nel testo veniva definito:” TPL non di linea”, risultava sbagliato nella formulazione, e quindi irricevibile anch’esso per come era scritto. Per fortuna, l’ufficio legislativo del Senato, in collaborazione con alcune Associazioni intervenute appositamente, ha individuato una riformulazione che ha portato alla creazione del testo 2 dell’emendamento 3.103, che è stato così sottoscritto anche dal Senatore Giaretta (PD) e dalla senatrice Bonfrisco (Pdl). Su questo secondo testo c’è stato un accordo politico con riserva, diversamente poi da quanto dichiarato precipitosamente

da alcuni Sindacati , il giorno 3 settembre non è stato approvato questo emendamento, ma è stato accantonato, come risulta anche dai verbali di commissione. Inoltre la dichiarazione anticipata dall’ approvazione di un emendamento, non effettivamente approvato, rimbalzata su molti blog e siti, ha ovviamente messo in seria difficoltà i Sentori proponenti e a grave rischio il risultato finale. In ogni caso, l’approvazione definitiva è avvenuta il giorno 4 settembre, poco prima delle ore 20:00, e il testo approvato è risultato il 3.103, testo 3, quindi ha subito ulteriori modifiche rispetto al giorno precedente, prova che il raggiungimento degli equilibri non era cosa certa. Il testo dell’emendamento approvato è quello riportato sotto: 3.103 (testo 3) Cicolani, Bonfrisco, Giaretta All’articolo 3, dopo il comma 11, aggiungere il seguente: “11-bis. In conformità alla direttiva del Parlamento europeo 2006/123/CE e del Consiglio del 12 dicembre 2006, sono invece esclusi dall’abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli categoria M1, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.”. Approvato questo emendamento in Commissione Bilancio del Senato, tutti sapete cosa è accaduto dopo, il Governo ha chiesto e ottenuto la fiducia sul pacchetto modificato sia al Senato che alla Camera, rendendo legge l’emendamento sopra riportato. CONCLUSIONI La prima cosa, che non può essere nascosta, è che per la nostra categoria sarebbe stato meglio lo stralcio dell’intero articolo 3 dalla manovra, oppure l’esclusione di tutto il settore trasporto, nel rispetto della Direttiva 2006/123/CE e del dlgs 59/2010. La sola esclusione dei tassisti e noleggiatori appare non particolarmente confortante, se la regola è che tutto, intorno a noi, viene sacrificato al libero mercato, è logico che, è solo una questione di tempo e ci troveremo nuovamente nell’occhio del ciclone. Volendo essere postivi diciamo che anche per questa volta siamo riusciti IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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a limitare ed evitare la fine del nostro settore. Quali scenari ci attendono? innanzitutto abbiamo ancora aperta una discussione sulla definizione operativa della norma ”Uno Quater”, che avrebbe dovuto creare le misure per limitare la concorrenza sleale di tutti quei noleggiatori che operano al di fuori del loro territorio, e per questo dobbiamo essere in grado di concordare con il Ministero i decreti attuativi, due anni di attesa per ottenere il rispetto della legalità sono inaccettabili. In secondo luogo dobbiamo lavorare su tutti gli Enti Regionali per creare delle leggi specifiche sul trasporto pubblico non di linea, magari in collaborazione e cercando di renderle il più possibile omogenee. Fortunatamente, il settore trasporto risulta materia di potestà legislativa concorrente tra Stato e Regioni, secondo l’ articolo 117 del titolo 5 della costituzione. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservati alla legislazione dello Stato, per cui lo Stato fissa i principi generali e le Regioni possono fare norme anche più restrittive, norme che quindi potrebbero anche tutelarci meglio. In ogni caso non possiamo subire la definizione di norme approssimative da parte di tecnici, che probabilmente non sono in grado di comprendere bene le ricadute, è necessario governare i cambiamenti, per farlo occorrono competenze, spirito d’iniziativa e soprattutto la valorizzazione dei molti punti di forza che un’attività come la nostra ha, e che nessuno purtroppo racconta. Non possiamo nemmeno fingere che il mondo non sia cambiato, e in futuro probabilmente ci sarà richiesto di offrire nuovi tipi di servizi, magari in sostituzione di Bus o in convenzione con Enti o Amministrazioni mirati a particolari tipologie di utenti, per cui dovremo essere pronti. Nel frattempo, dobbiamo tutti un doveroso ringraziamento ai Senatori: Cicolani, Bonfrisco e Giaretta, che si sono adoperati per sistemare una questione non facile, mettendoci la faccia ed assumendosi una forte responsabilità politica. Un’altro ringraziamento deve essere fatto a tutti coloro che hanno dedicato tempo e risorse per cercare di tenere monitorata la situazione, magari collaborando nell’ombra per risolvere il problema.

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Vorrei finire con una considerazione: buona parte dell’opinione pubblica spinta da giornali, da politici e da teorici dell’economia, ci disprezza apertamente, è usuale venire dipinti come una potente Lobby o una categoria privilegiata, sappiamo tutti che non è vero e forse è inutile discutere con chi generalizza, ma probabilmente è anche giunto il momento di dire che nessuno vuole privilegi, in fondo vogliamo solo lo stesso tipo di trattamento che esiste in tutti i paesi civilizzati. La storia che i tassisti Italiani hanno più privilegi di quelli tedeschi, francesi o spagnoli, deve finire. Soprattutto, se consideriamo che l’integrità dei nostri principali detrattori, non è proprio certa. Una delle migliori giornaliste italiane d’inchiesta, Milena Gabanelli, in un articolo pubblicato dal Corriere della sera, in data 25/08/2011, dal titolo “Quei super dirigenti statali pagati con un doppio stipendio”, disegna un quadro non proprio incoraggiante dei vari personaggi, che attraverso le Authority, inneggiano alla concorrenza, alle liberalizzazioni e all’eliminazione dei privilegi, puntando il dito contro tutti. Ovviamente demagogia, visto che in Italia sembra che nessun personaggio di potere cerchi mai di dare il buon esempio. In ogni caso, in questo articolo si scopre che il Presidente dell’Antitrust, che ha spesso definito privilegiata la categoria dei tassisti, evita accuratamente di prendere posizione su altri privilegi. Secondo questo articolo, sembra che il Presidente di Antitrust sia un magistrato fuori ruolo, con una specifica caratteristica; pur non esercitando continua a percepire uno stipendio, di 9.000 Euro netti al mese, e a maturare persino gli scatti di anzianità per una professione che non svolge, sottraendo importanti risorse destinate alla giustizia. A questo stipendio, percepito ma sicuramente non guadagnato, il Presidente dell’ Antitrust aggiunge altri 500.000 Euro lordi annui, come indennità d’incarico. Non male, come privilegi pagati da tutti i contribuenti. In questo caso, direi che affidabilità e credibilità devono essere valutati in base alla coerenza, ed è oggettivo che la classe dirigente di questo periodo difetta in molti dei requisiti richiesti per fare attività politica. Probabilmente molti soldi pubblici potrebbero essere spesi meglio, iniziando a tagliare proprio dai troppi manager con doppio stipendio.


2 AGOSTO 1980 BOLOGNA NON DIMENTICA

di Salvatore Vrenna vicepresidente COTABO

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2 AGOSTO 1980

Come tutti gli anni da quel tragico 2 agosto 1980 ci siamo ritrovati per commemorare la Strage alla Stazione di Bologna. Ringraziamo per la partecipazione: I rappresentanti dell’Associazione dei familiari delle vittime Sonia Zanotti e Cristina Caprioli, tutte le autorità, tra i quali, in rappresentanza della Regione Emilia Romagna: (l’amico di Cotabo) Maurizio Cevenini, per la Provincia: l’Assessore Gabriella Montera, per il Comune di Bologna : il Vice sindaco Silvia Giannini, l’Assessore Riccardo Malagoli e l’Assessore Andrea Colombo. Inoltre ringraziamo tutti i podisti presenti, i vigili del reparto motociclistico, i volontari della polisportiva e i colleghi che sono intervenuti numerosi. Un grazie ai tassisti volontari che ci hanno aiutato a far si che i cortei e il trasposto dei familiari delle vittime siano ben riusciti e molto appezzati. Grazie ai colleghi: BO12, (Preci), PR19, TO17, CE17, AT20, LO13, IM09, LU12. RA16, RO04, PD05con moglie, GE14, PD03, CO20, FI01, BA14, CE20, PI04 (con il mitico taxi giallo). Come sempre la commemorazione parte con la staffetta dei podisti, sempre molto partecipi: FOTO 1 La mattina del 2 agosto alle ore 9.15 parte il corteo, che da Piazza Maggiore, raggiunge la stazione di Bologna. Corteo che è stato aperto da tre taxi Cotabo ed uno della Cat. FOTO 2 - 3 È Seguito il momento di raccoglimento davanti la stazione, con i soliti (purtroppo) toccanti discorsi e le tante domande a cui nessuno ha dato o voluto dare risposte. Incredibilmente quest’anno, per la prima volta, nessuna autorità del governo era presente.

È anche il momento dei ricordi. FOTO 4

ORE 10.25 MINUTO DI SILENZIO volo dei palloncini, bianchi, come le tante vittime di quel triste giorno. Ore 10.40 partenza dalla Montagnola del corteo taxi. Quest’anno aperto dal taxi giallo di PISA 04. Dopo l’ Arrivo in Cotabo del corteo, tutti insieme ci si è diretti vicino al cippo della memoria. FOTO 5 - 6 - 7  Anche in cotabo non mancano i discorsi toccanti DISCORSO DI SILVIA ZANOTTI FOTO 8 “Ringrazio tutti i rappresentanti della Cotabo che anche quest’anno ci hanno invitato a questo importante momento per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980, e nello specifico i due tassisti Venturi Paolo e Beppe Francesco. Questo importante momento assume quest’anno un’importanza straordinaria, perchè coincide con l’inaugurazione della rotonda dedicata ai due tassisti uccisi alla strage di Bologna. Questo progetto, voluto fortemente da alcuni membri della Cotabo, ed a cui ci lavorano con costna e determinazione da diversi anni, è ora stato realizzato. Questo gesto è uno dei tanti che sta a dimostrare che il tempo passa, i ricordi rimangono e la memoria si intensifica. Fare memoria non è soltanto ritrovarsi il 2 agosto in piazza a Bologna con le istituzioni, ma è comunicare tutto l’anno con le persone e con i giovani, lo è organizzando una mostra, piuttosto che un concerto o un dibattito, lo è intestando una via, una piazza, in questo caso una rotonda, alle vittime del terrorismo, lo è quando camminiamo con i podisti durante la loro iniziativa per sostenere l’organizzazione, ma lo è anche nella quotidianità, quando siamo al bar e delle semplici persone ci vedono con le cicatrici, con le stampelle, ci vedono diverse e si avvicinano chiedendoci cosa ci è successo.


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2 AGOSTO 1980

Sono passati 31 anni da quel tragico 2 agosto, io avevo solo 11 anni ma ricordo benissimo quel caldo torrido di quel sabato mattina, la polvere, i detriti, le urla strazianti, le sirene, il dolore ma, come ho detto prima, i ricordi passano, è con il presente che devo fare i conti. Domenica ho vissuto uno dei momenti più emozionanti della mia vita, ero a Villa Torchi un centro sociale autogestito di Bologna, con un immenso parco frequentato soprattutto da persone anziane e bambini, cioè nonni e nipoti. All’interno di esso da alcuni anni c’è un monumento dedicato ai bambini uccisi dalla strage di Bologna. Durante la commemorazione di quest’anno sono state scoperte due lapidi, una con i nomi dei bambini e l’altra con delle poesie. Mentre le autorità parlavano, io leggevo quei nomi ma soprattutto le età e mi sono soffermata su Manuela Gallon, di anni 11. Anch’io avevo 11 anni ma a lei hanno tolto il diritto di vivere, a me invece è rimasta la vita ed il dolore di essere ancora qui a fare memoria, a non dimenticare e fare conoscere ai giovani una brutta pagina della storia italiana, facendo capire loro la gravità e poter dire: “Mai più stragi, mai più violenza, mai più terrorismo”, per far capir loro che cosa è la democrazia, la libertà di parola, la grande fortuna di non dover usare la violenza per difendere i propri diritti. Ieri pomeriggio Villa Torchi è stata anche per la prima volta arrivo della staffetta partita da Bibione. Ecco un altro modo per fare memoria: sono le staffette “Insieme per non dimenticare il 2 agosto 1980” che partono da tutt’Italia per essere qui con noi oggi. Questa è un’altra delle tante iniziative che, con il passare degli anni, invece di perder d’importanza come potrebbe anche essere normale pensare, assume un significato sempre più importante: coinvolgendo sempre più persone, società sportive, associazioni, ovvero gente, persone che a distanza di anni sono ancora sensibili all’argomento. Questi segnali sono per noi parenti delle vittime, sopravvissuti, dosi di stima e solidarietà che rafforzano quotidianamente l’intento di poter continuare la ricerca di giustizia e verità. Abbiamo sentito oggi il president Bolognesi che anche la ricerca dei mandanti non è poi così ipotetica e che si stanno scoprendo man mano dettagi che aiutano ad andar oltre la verità accertata con sentenza passate in giudicato. Personaggi che già 30 anni fa erano in qualche modo coinvolti ed ancora oggi sono presenti, acquistano un grande risalto. 16

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Il giorno in cui tutto ciò si realizzerà sarà sicuramente merito delle associazioni che da 30 anni combattono per ogni giustizia e verità dovuta, ma lo sarà anche grazie a tutti voi che ci sostenete con le vostre iniziative, le vostre fatiche, il vostro tempo e la vostra presenza. Desidero infine ringraziare nuovamente la Cotabo, le autorità, l’Amministrazione, le forze dell’ordine ed i podisti per tutto l’impegno che ci mettono e concludo con questa frase pronunciata l’anno scorso con una canzone dedicata alle stragi in Italia che racchiude il senso di tutto: “di orrore e sangue caldo avete tinto la storia, sparo ora anch’io: la mia vendetta è la memoria” Finalmente dopo tanti anni DI RICHIESTE è stata inaugurata la rotonda antistante la nostra sede ai TAXISTI VITTIME STRAGE 2 AGOSTO 1980. FOTO 9 Poi tutti al buffet, organizzato dai volontari della polisportiva cotabo. FOTO 10 In conclusione, nel pomeriggio si e’ tenuto il consueto quadrangolare di calcio con la squadra cotabo a dar filo da torcere a tutti. FOTO 11 - 12 - 13  Un saluto a tutti e Al prossimo anno.

PER NON DIMENTICARE!

Grazie ad Abramo Trestini (FE11) per la foto


2 AGOSTO 1980

INAUGURAZIONE ROTONDA “TAXISTIVITTIMESTRAGE2AGOSTO1980”

Di seguito riportiamo il discorso del collega Elio (PD05). La forte emozione per un momento così importante e quasi insperato (prima del congedo da tassista), l’ha obbligato a scrivere due righe perché l’emozione non lo tradisse con qualche vuoto di memoria. Visto che sono stato il promotore di questa iniziativa, vorrei illustrare i motivi che mi hanno indotto a concretizzare questa idea. L’intenzione è motivata anche nella richiesta che ho inoltrato ma è purtroppo facilmente travisabile. L’iniziativa era di cogliere due importanti obiettivi: il primo i taxisti e il secondo le vittime. E’ la prima volta che nella toponomastica compare “TAXISTI”. Speriamo che questo porti in futuro a chi la legge a pensare a noi! Vittima “ è chi subisce un crimine..” quindi non solo chi muore ma anche chi resta e ne subisce gli effetti…. Questa è l’intenzione. Non solo per i colleghi Betti e Venturi ma pure per i loro familiari che più hanno sofferto e subito le conseguenze. Ricordare anche i 34 colleghi coinvolti con il taxi di cui 24 feriti dei quali 12 in modo grave. Quindi: Vittime sono i taxisti feriti che per sempre ne porteranno i segni e i loro famigliari. Vittime sono i taxisti che sono rimasti feriti e non

figurano negli elenchi ufficiali perché non sono passati dagli ospedali. Vittime sono i taxisti che hanno subito solo i danni materiali (taxi distrutto). Vittime sono i taxisti che hanno trasportato i parenti alla ricerca dei loro cari ed hanno sofferto con loro quando non li hanno trovati. Vittime sono i taxisti che hanno solo sentito il botto e hanno semplicemente provato uno spavento. Vittime sono i taxisti che erano al mare o ai monti e alla notizia, con apprensione, si sono attaccati al telefono per avere notizie. Inoltre io considero vittime anche tutti coloro che tutti gli anni sono presenti alla commemorazione e tutti quelli che ricordano benissimo dove erano e cosa facevano il 2 agosto 1980 alle 10 e 25. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e sopportato quando li caricavo e “rompevo” perché mi aiutassero nell’iniziativa. Elio Gubellini

“Il CDA e crediamo tutti i tassisti di Bologna ti sono grati per l’impegno profuso, per la dedizione verso la cooperativa e la categoria, che ancora oggi ti spingono verso grandi imprese, perché ben sappiamo le difficoltà che ci sono volute per arrivare all’intitolazione di una rotonda ai Taxisti vittime strage 2 agosto 1980.

GRAZIE ELIO! IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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2 AGOSTO 1980

2 agosto 1980 Quel giorno ero a Cesenatico ed all’improvviso un vicino esce in terrazza urlando:”hanno messo una bomba alla stazione di Bologna” Io avevo 21 anni ed un bimbo di 6 mesi, ero un padre bambino ed il mio problema più grande era il quotidiano, la famiglia e il lavoro. Ripensandoci, mi sembra di non aver realizzato l’orrore di quel momento. Già nel ’77 mi trovai a pochi metri quando fu ucciso a Bologna lo studente Lorusso, per chi è stato adolescente negli anni di piombo la quotidianità erano gambizzazioni, omicidi, rapimenti e purtroppo anche bombe. Le bombe però hanno sempre lo stesso difetto: non sono mai intelligenti, devono fare più danni possibile, non fanno distinzioni di nazionalità, età, sesso, orientamento politico. E a Bologna si raggiunse l’apice di quella che fu chiamata “strategia della tensione”, bisognava avere la fortuna di non trovarsi nel posto sbagliato. Non posso dire che a quei fatti ci si facesse l’abitudine, ma il terrorismo era parte di quel periodo. Mi ricordo che nei giorni successivi all’esplosione tutta l’area della stazione era transennata e non era possibile vedere il disastro che era avvenuto. Da allora sono passati 31 anni di vita, scelte giuste e sbagliate,soddisfazioni e delusioni, gioie e dolori, ma ho avuto la possibilità di viverle. La stessa possibilità che è stata negata a tutte le vittime di quelle stragi, e non dimentichiamoci mai che al loro posto avremmo potuto esserci noi: era solo destino. Ed è per rispetto di queste vittime che chi c’era deve ricordare a chi allora era bambino o non era ancora nato, e mantenere viva la memoria. Tiberio Basalti (CE 17)

il racconto di Edoardo Franchini Carissimi tutti, podisti e non, vi inoltro lo scritto (che troverete anche sul sito di memoria di mio fratello www.davidecaprioli.it) di un ragazzino di 11 anni che con la sua bicicletta ha percorso tutta la tratta della staffetta ”2 agosto per non dimenticare” da Milano il 30 luglio 2011 (via Palestro dove morirono anche 3 vigili del fuoco e piazza fontana) a Peschiera Borromeo, Pantigliate, Liscate e Paullo, passando il 31 luglio per Brescia, arrivando a Bologna per il 2 agosto e attraversando una marea di comuni che hanno accolto

meravigliosamente il passaggio della staffetta. Dopo il corteo i podisti si sono trovati, come ogni anno alla CO.TA.BO taxi per il raduno di tutte le staffette partite dai vari punti d’Italia e dall’estero. Vale la pena leggere questa lettera...i nostri ragazzi sanno essere grandi!!! Speriamo che tanti altri ne seguano l’esempio...o vengano stimolati ad impegnarsi moralmente e civilmente. Un abbraccio a tutti Cristina Caprioli

La corsa, per me, è stata un’ emozione unica, io credevo che ci fossero molti bambini, invece io ero uno dei pochi. Sono venuto, perchè, l’ anno scorso, a questa corsa ha partecipato mio padre, e le foto e i video, mi hanno incuriosito. E così, eccomi lì, impaziente sul treno con mio padre. Appena arrivammo alla partenza, in via Palestro a Milano, vedemmo le corone d’ alloro, ma non c’era nessuno; così io e mio padre ci incamminammo verso piazza Fontana. Quando arrivammo era in atto un discorso, così nel frattempo presi la mia bici e quando il discorso finì, partii e non mi fermai fino ad un paese, dove la banda ci ha accolti, e da quanto ero felice non mi ricordo il nome del paese; lì mangiai come in tutti gli altri rinfreschi come se non mangiassi da anni. Per arrivare a Paullo, feci gli ultimi kilometri di corsa e posai la mia prima corona d’ alloro, ero felicissimo, una felicità che non posso descrivere. Il giorno dopo posai altre corone d’ alloro, ma corsi in bici molto e per la stanchezza il giorno dopo, corsi in bici molto meno. A Parma mi intervistarono ed ero emozionato tanto da quasi non riuscire a parlare. Quando finalmente arrivammo a Modena ero un pò triste perchè dovevo tornare a Bologna. Quando mi svegliai, ormai non valeva più la pena di andare alla stazione, avevo dormito molto ed era passato l’orario. L’anno prossimo, quando c’è questa manifestazione non voglio mancare. IO CI SONO E TU? Edoardo Franchini

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COMUNE DI BUDRIO

STAGIONE 2011-2012 Prosa, Lirica, Operetta, Dialettale, Ragazzi, Musica Per informazioni sulla campagna abbonamenti e sulla vendita dei singoli biglietti www.teatrodibudrio.com - e-mail: teatro@comune.budrio.bo.it Biglietteria - Via Garibaldi, 35 - 40054 Budrio - tel. e fax 051 801300

orari di apertura nei giorni di prevendita dal martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19 - il sabato dalle 9 alle 13 i biglietti possono essere acquistati presso i punti vendita www.vivaticket.it

Sabato 5 e Domenica 6 novembre ore 21

CTB - Teatro Stabile di Brescia in SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare - regia Andrea Battistini

Giovedì 1, Venerdì 2 e Sabato 3 dicembre ore 21

VITO e MARIA PITTA e gli Attori di Arte e Salute in AL DUTAUR DI MAT di Nanni Garella

Sabato 10 e Domenica 11 dicembre ore 21

SEBASTIANO LO MONACO in PER NON MORIRE DI MAFIA di Pietro Grasso Regia di Alessio Pizzech

Sabato 17 e Domenica 18 dicembre ore 21

Gli Incauti in OSCAR WILDE il Clown dal cuore infranto da Oscar Wilde Regia di Simone Toni

Sabato 7 e Domenica 8 gennaio ore 21

PAMELA VILLORESI e DAVID SEBASTI in APPUNTAMENTO A LONDRA di Mario Vargas Llosa

Sabato 28 e domenica 29 gennaio ore 21

VALERIA VALERI e PAOLO FERRARI GIN GAME di Donald Lee Coburn

Venerdì 3 febbraio ore 21

CATERINA COSTANTINI e FRANCO CASTELLANO in CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF di Edward Albee

Sabato 11 febbraio ore 21

Presso Le Torri dell’Acqua, via Benni 1

MATTEO BELLI in LE MASCHERE DI DENTRO da Italo Calvino

Domenica 19 febbraio ore 21

ANNA MAZZAMAURO BRAVA! commedia musicale di Gino Landi e Anna Mazzamauro - musiche di Armando Trovajoli

Martedì 13 e Mercoledì 14 marzo ore 21 Nuova Scena-Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna – 63° festival Estate Teatrale Veronese

OTELLO di William Shakespeare Con MASSIMO DAPPORTO, MAURIZIO DONADONI, LUCIA LAVIA - Adattamento e regia di NANNI GARELLA

Giovedì 22 e Venerdì 23 marzo ore 21

Teatro Stabile di Trieste - La Contrada BUONA NOTTE MAMMA di Marsha Norman con ARIELLA REGGIO e MARCELA SERLI

sabato 31 dicembre ore 21

(spettacolo di fine anno con buffet e brindisi augurale di mezzanotte)

e domenica 1 gennaio ore 16,30 UN AMERICANO A PARIGI

di George Gershwin con RAFFAELE PAGANINI

Sabato 14 gennaio ore 21,00 Compagnia Italiana di Operette in

CIN-CI-LÀ di Ranzato-Lombardo con

UMBERTO SCIDA, ELENA D’ANGELO, ARMANDO CARINI - Maestro Direttore d’Orchestra

ORLANDO PULIN

Sabato 12 novembre, ore 21 L’IMPRESARIO IN ANGUSTIE di DOMENICO CIMAROSA con VALENTINA VARRIALE, VERONIQUE MERCIER, KIM MOON JIN, ANDREA BIANCHI, ITALO PROFERISCE, MAURIZIO LEONI. Artisti partecipanti al masterclass tenuto da JUNE ANDERSON. Orchestra Bruno Maderna Direttore ALDO SALVAGNO. Scene, costumi e regia ALFONSO DE FILIPPIS.

Sabato 21 gennaio, ore 21

Coproduzione fra i Teatri di Budrio, Cento, Cattolica e Forlì

IL TROVATORE di GIUSEPPE VERDI

con PAOLO BARTOLUCCI, FERNANDA COSTA, GIULIO BOSCHETTI, MONICA MINARELLI. Coro Lirico della Regina direttore Gilberto Del Chierico. Orchestra Bruno Maderna. Direttore ALDO SALVAGNO. Regia Massimo Pezzutti.

Sabato 31 marzo, ore 21 Coproduzione fra i Teatri di Budrio e Cento L’ITALIANA IN ALGERI di GIOACHINO ROSSINI con JOSEFINA BRIVIO, GIANLUCA PASOLINI, MAURIZIO LEONI, ANTONIO MARANI. Coro Vincenzo Bellini. Direttore Roberto Bonato. Orchestra Bruno Maderna. Direttore MASSIMO ALESSIO TADDIA. Regia Giovanni Dispenza.

Sabato 19 maggio ore 21,00 (Ingresso gratuito) SERATA FINALE E PREMIAZIONE DEL X° CONCORSO INTERNAZIONALE DI CANTO LIRICO ANSELMO COLZANI

Sabato 25 dicembre ore 21,00 (Natale) La Compagnia “Bruno Lanzarini” in MO CHE FÂTA IDEA! di Franco Frabboni (da Due dozzine

di rose scarlatte di De Benedetti) - con CARLA ASTOLFI, Patrizia Strazzari, Paolo Mazzacurati, Giampiero Volpi

BURATTINANDO A BUDRIO - XXV° rassegna di Teatro per ragazzi Direzione artistica Teatrino dell’Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini

Domenica 13 novembre SANDRONE NEL CASTELLO DEGLI SPAVENTI - Domenica 20 novembre IL MARE BLU - Domenica 4 dicembre LA FABULOSA HISTORIA DI UN BURATTINO - Domenica 15 gennaio LA FIABA DI LINDA E POLVERONE Domenica 5 febbraio IL LUPO, LA GALLINELLA, IL GIGANTE E LA STREGA- Domenica 12 febbraio CREPI L’AVARIZIA Inizio spettacoli ore 16,30 IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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A cura della redazione

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La vergogna delle tasse sulla benzina Tratto dal sito del Governo italiano E’ stato calcolato che il 70 per cento del costo di un litro di benzina verde è costituito da accise ed imposte alcune delle quali risultano davvero sconcertanti e vergognose, come ad esempio: • 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; • 14 lire per la crisi di Suez del 1956; • 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; • 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; • 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; • 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; • 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; • 205 lire per la missione in Libano del 1983; • 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; • 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004 Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro! Il buon senso vorrebbe che al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe cessare la tassa stessa. In Italia invece non è così. Anzi, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, cioè una tassa sulla tassa!!! Non è arrivato il momento di far sentire la nostra voce?

Il buonsenso è meglio della disciplinare

Spesso il buon senso ci aiuta ad evitare discussioni e inutili rancori. L’ esempio l’ hanno dato due colleghi che, nel mese di giugno, per un errore involontario, si sono trovati nella classica situazione, in cui un tassista nonostante la corsa annullata si e’ recato a caricare il cliente, mandando “a vuoto” * un altro collega che aveva confermato la stessa corsa. Il collega defraudato, seguendo la procedura, ha aperto una scheda di contestazione ed i responsabili della commissione disciplinare hanno subito contattato il socio contestato. Resosi conto dell’errore e capito la gravita’ dello stesso, si e’ prontamente scusato, ma ormai il danno era fatto ed andava rimborsato. Il come l’hanno trovato insieme e secondo noi nella maniera piu’ civile e corretta, accordandosi per un bonifico a favore dell’istituto ramazzini ,comprensivo del costo della corsa, piu’ il

rimborso dovuto al tassista andato a vuoto. In questo caso il buonsenso ha operato meglio della disciplinare, dimostrando che la commissione non e’ un tribunale d’inquisizione, ma piu’ semplicemente uno strumento di controllo e tutela dei regolamenti della cooperativa. Commissione disciplinare

*Andare a vuoto. Termine tassista, che indica andare ad un indirizzo su chiamata rtx e non trovare il cliente.

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Agenzia stampa sulle liberalizzazioni Ansa/ crisi: lettera bce, misure fatte e ancora da realizzare resta tabu’ pensioni,liberalizzazioni attese in decreto sviluppo (ansa) - Roma, 29 set Con la lettera del 5 agosto, la bce ha dettato al governo italiano la linea da seguire per evitare il baratro nei giorni da brivido attraversati dai mercati nel pieno dell’estate. Molte delle misure indicate sono state adottate nella manovra, altre restano ancora da definire, mentre in altre ancora (e’ il caso delle pensioni) i diktat politici hanno impedito anche ogni minimo intervento. BILANCIO: Nella lettera la bce giudica ‘’essenziale anticipare di almeno un anno il calendario delle misure adottate nel luglio 2011. L’obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell’1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013’’. Le indicazioni sono state totalmente recepite dal governo che ha inserito l’obiettivo del pareggio al 2013 nella manovra di ferragosto. Allo stesso tempo l’esecutivo ha anche approvato un ddl costituzionale per inserire il principio nella carta. - Pensioni: Secondo l’eurotower ‘’e’ possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo piu’ rigorosi i criteri di idoneita’ per le pensioni di anzianita’ e riportando l’eta’ del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, cosi’ ottenendo dei risparmi gia’ nel 2012’’. Nella manovra di agosto il governo ha previsto un anticipo dell’ innalzamento a 65 dell’eta’ pensionabile delle donne nel settore privato, ma al 2014 (dal 2020 fissato fino al precedente provvedimento di luglio). Quello delle pensioni di anzianita’ resta invece un tabu’ per la netta opposizione della lega. PROVINCE: La bce avverte ‘’l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi indermedi (come le province)’’. Anche in questo caso il governo ha varato un ddl costituzionale. Al posto delle province verranno istituite ‘’forme associative fra i comuni’’. In parlamento il ddl dovra’ ottenere la maggioranza dei due terzi. - Lavoro: trichet e draghi riconoscono che l’accordo del 28 giugno tra le parti sociali va nella giusta direzione per riformare il sistema di contrattazione collettiva. Allo stesso tempo la bce chiede anche ‘’una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento’’. Revisione introdotta con il contestatissimo articolo 8 che 22

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stabilisce che, nei rapporti di lavoro, i contratti aziendali e territoriali possono derogare alla legge ed ai contratti nazionali. LIBERALIZZAZIONI: Per ‘’accrescere il potenziale di crescita’’, la bce promuove ‘’la piena liberalizzazione’’ delle professioni e dei servizi pubblici locali, anche attraverso ‘’privatizzazioni su larga scala’’. Nella manovra il governo ha inserito all’art. 4 Incentivi alla privatizzazione delle utility locali (con eccezione dell’acqua oggetto del referendum di giugno). Per quanto riguarda le professioni, la manovra rimanda invece provvedimenti concreti: ‘’gli ordinamenti professionali - si legge - dovranno essere riformati entro 12 mesi’’. Resta il numero chiuso per le farmacie. Esclusi dalle norme i taxi. Liberalizzazioni piu’ ampie dovrebbero essere contenute nel prossimo decreto sviluppo. P.A.: Secondo la bce e’ necessaria ‘’una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi’’. La manovra prevede che sia piu’ facile spostare da una sede all’altra i lavoratori pubblici mentre il tfr degli statali sara’ ritardato di 6 mesi per le pensioni di vecchiaia e di 24 per quelle di anzianita’. ANSA


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Giudice di pace: solo 30 giorni per ricorrere Il termine per fare ricorso al giudice di pace contro una multa, precedentemente fissato in 60 giorni dalla notifica, si ridurrà a 30 giorni dal 6 ottobre: lo prevede il Decreto Legislativo 150/2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 settembre. Nulla cambia invece per il ricorso al prefetto: i giorni restano 60. Ovviamente, il dimezzamento dei termini per opporsi al giudice di pace impone di essere più

rapidi nel presentare il ricorso e nel raccogliere le prove per dimostrare che la multa è illegittima. E’ bene ricordare che si hanno 60 giorni per pagare la contravvenzione, altrimenti l’importo originario raddoppia; il ricorso, se presentato fuori tempo massimo, risulterà “inammissibile” e pertanto l’importo da pagare raddoppierà.

Il ghioro e il frescaccino Vi presentiamo il primo libro per bambini di Alfredo Caprini (Praga 7), il tassista editore.

Può succedere che due ragazzini trovino un’alternativa “credibile” ad un videogame? Può succedere che un vecchio professore trovi il linguaggio per parlare a quei due ragazzini? Può succedere che quei due ragazzini da quell’incontro inizino un viaggio che li porterà molto lontano? Succede a Jeep e Fede che, facendo chiasso lungo le scale di un megacondominio di città, incontrano il vecchio professor Spinetti (“Spino”, quando lui non sente) che trova il modo di parlare con loro. Questo modo è la poesia. Prima filastrocche che raccontano di buffi e improbabili animali – il Ghioro, il Frescaccino, il Sardiglio, l’Agrivilla... – poi poesie sempre più emozionanti. Fino a quando, su versi e rime, i due ragazzini si incammineranno su una strada che è la strada della vita. Nelle migliori librerie.

www.ilghioroeilfrescaccino.com IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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Presentazione della nuova Hyundai

Attenzione: truffe sui cellulari

Truffa: se riesci inoltra a piu’ persone possibile!!! Se ricevete un messaggio sul vostro cellulare che vi prega di richiamare il numero 0141 455414 oppure vi chiamano con questo numero visualizzato, non rispondete e non richiamate per nessun motivo. Se rispondete alla sola risposta vi vengono addebitati 50 euro,più 2,5 euro per secondo di conversazione che non sentirete perchè il telefono sarà muto ma continueranno a spendere i vostri soldi.

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Se avete una ricaricabile la prosciugano interamente alla risposta. Se vi chiamano spacciandosi per il vostro provider vodafone, tim o wind e vi chiedono di inserire un codice per utilizzare ad esempio i programmi java oppure per ottimizzare le funzioni del vostro cellulare, non fate nulla e riagganciate immediatamente perchè vi stanno clonando la sim. Informate il maggior numero di persone possibile. www.finanza.it


INFORMAZIONE AI SOCI

Questione... di chimica Ringraziamento per il contributo alla realizzazione della MOSTRA INTERATTIVA e alla NOTTE DEI RICERCATORI 2011. Con la presente, a nome di tutti i partner della mostra in oggetto, desideriamo esprimere il massimo apprezzamento per il contributo dato alla realizzazione della mostra “Questione di... Chimica” curata dall’Area di Ricerca di Bologna, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Aster e Fondazione Marino Golinelli, svoltasi dal 23 al 27 settembre 2011. La mostra interattiva “Questione di chimica” è nata nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, su iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Associazione Festival della Scienza che, con l’obiettivo di rileggere e valorizzare gli avanzamenti della ricerca scientifica nel Paese, hanno promosso il progetto “150 anni di Scienza”. Nell’ambito di questo progetto sono stati individuati alcuni temi, proposti in varie città, che confluiranno a Genova nell’edizione 2011 (21 ottobre - 2 novembre) del Festival della Scienza. La tematica individuata per la città di Bologna è la chimica. Bologna è stata scelta sia per l’eccellenza odierna delle sue Facoltà ed Enti di ricerca sia perché, proprio in questa città, nel lontano 1737, fu istituita la prima cattedra di Chimica in Italia. La realizzazione della tematica per la quale è stata selezionata la città di Bologna è stata estremamente complessa data la mole di proposte presentate da gruppi provenienti da tutti gli Istituti dell’Area della Ricerca di Bologna e dall’Università, abbiamo avuto trenta proposte fra laboratori, postazioni video ed exhibit. La mostra interattiva è stata anche il contributo dell’Area della Ricerca del CNR di Bologna alle attività realizzate durante l’iniziativa europea, Everyday Science - Notte dei Ricercatori 2011, promossa dalla Commissione Europea. A Voi un particolare ringraziamento per aver contribuito alla realizzazione dell’evento “Questione … di Chimica”. Senza il vostro contributo la mostra interattiva non avrebbe avuto il successo riscontrato nella cittadinanza e nelle scuole, con la partecipazione di circa 2000 visitatori. Con i migliori saluti. Dr.ssa Mariangela Ravaioli Presidente Area della Ricerca del CNR di Bologna Dr.ssa Mila D’Angelantonio Presidente Commissione Divulgazione dell’Area

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La galleria Wikiarte La Galleria Wikiarte è lieta di ospitare fra le sue mura la mostra fotografica L’INTIME PLAISIR” Omaggio a Helmut Newton”, 15 fotografi fra i maggiori esponenti di Glamour, Nude e Fine Art di tutta Italia. Donne e uomini ammiccanti vi osservano, nudi, consapevoli dell’erotismo che sprigionano, completamente a loro agio..... Vi guardano, analizzano le vostre reazioni, cercano di comunicarvi qualcosa di profondo, di “proibito”,...... di scuotervi da dentro.... E ci riescono, trascendendo la volgarità alla quale ci hanno abituato ogni qual volta ci troviamo davanti ad immagini di corpi nudi nella loro interezza..... Ecco la magia del Glamour,....l’andare oltre il moralismo,il perbenismo, il proibizionismo, dare un significato nuovo ad un concetto obsoleto e completamente oscurato da valori sballati, ispirandosi all’uomo che ha reso possibile tutto questo, Helmut Newton... Non potevamo che rendere omaggio a una così alta forma di coraggio e innovazione. Vernice. Sabato 24 settembre ore 18.00 Presentazione catalogo Interviste Tv 7GOLD Artisti in mostra: Abramo Trestini (FE 11) Adolfo Valente Alessandro Preti Andrea Sampoli Barbara Marconi David Fontani Giulio Asso Giuseppe Cavaleri Joseph Del Duca Lapo Goriani Michele Fatarella Monica Fior Paolo Gualdi Pier Davide Pedrini Viola Lorenza Savarese sponsor ufficiali: TV 7GOLD www.virtualstudios.it www.genzianatraifiori.it www.monicafior.com ringraziamenti speciali: Viola Lorenza Savarese Presentazione Critica Alberto Grossi Patrocinio Regione Emilia Romagna

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INFORMAZIONE AI SOCI

Luca Massari - un anno dopo LUNEDì 10 OTTOBRE 2011 Ricordiamo l’impegno quotidiano della categoria affinché il sacrificio di Luca Massari non resti un’inutile tragedia. La morte di Luca Massari, una perdita umana che per quanto potesse essere immaginata e, per alcuni versi, persino annunciata, mi lascia sbigottito e fortemente impressionato per come sia avvenuta e sviluppata fino al suo esito estremo, tutti sentimenti che mi fanno esprimere una commossa vicinanza alla sua famiglia. Il sacrificio della sua vita, avvenuto mentre svolgeva il suo servizio in una tranquilla domenica di ottobre, è anche frutto di un clima di vessazione a cui è sottoposta quotidianamente una categoria che svolge un servizio pubblico e che arriva a volte, per futili motivi, a sfociare in una violenza sconosciuta ad altre professioni. In questi momenti appare privo di alcuna utilità commentare per l’ennesima volta il gesto folle e crudele di cui è stato vittima il nostro Luca.

L’unica constatazione possibile, per quanto amara, che posso fare quest’oggi è l’auspicio che questa morte assurda riesca a sensibilizzare, una volta per tutte, l’opinione pubblica e le istituzioni sul fatto che la categoria degli operatori taxi si muove con la città e per i cittadini. Raffaele Grassi Presidente Satam

Ringraziamenti a CO.TA.BO. Gentili amici da un mese ormai usufruisco con grande frequenza dei vostri servizi per una frattura e me la tirerò ancora per almeno 30 giorni. Gentilezza, precisione, puntualità,personale cortese, pulizia perfetta. Siete formidabili Complimenti a tutti voi perchè sicuramente ognuno fa e bene il suo dovere. Io faccio il chirurgo e una sala operatoria funziona al masssimo quando ognuno da il massimo Complimenti veramente Patrizio P.

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LA PAROLA AI SOCI

A cura di Elio Gubellini


LA PAROLA AI SOCI

Manovra TAXI Senso di responsabilità verso una categoria che garantendo la mobilità ha favorito lo sviluppo commerciale. Semplicisticamente si potrebbe dire di NO a qualsiasi forma di deregolamentazione e/o liberalizzazione del trasporto pubblico non di linea, ma noi preferiamo invece affrontare l’argomento per capire i motivi di questa richiesta da più parti invocata, giocando a carte scoperte. Tutto nasce da una serie di opinioni, ipotesi e congetture di molti Amministratori locali, i quali entrando nel merito della segnalazione a loro inviata dal Garante stanno tentando si sfruttare il momento favorevole per trattare un argomento tanto delicato e complesso, gettando ombre e dubbi su tutto l’indotto taxi. Entrando nel merito, l’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato ha evidenziato una domanda da parte dei consumatori non pienamente soddisfatta dall’attuale servizio taxi, ritenendo che in alcuni Comuni italiani la densità di taxi in rapporto alla popolazione risulti inadeguata. Ponendo la questione in altri termini, sembra proprio che la mancanza di taxi in alcune fasce orarie oppure agli scali aeroportuali, ferroviari e marittimi sia da attribuire ad una scarsa offerta e quindi, liberalizzando il mercato si otterrebbe il massimo risultato politico con il minimo sforzo da parte degli Amministratori. Senza alcun dubbio è “apprezzabile” il lavoro svolto dall’Autorità Garante, ma non può essere ritenuto completo, infatti ci pare riduttivo e di basso profilo istituzionale sostenere in termini puramente matematici il rapporto cittadini/numero dei taxi e proporre conseguentemente l’adeguamento degli organici senza sviluppare ed analizzare le specifiche situazioni, il tessuto sociale ed il contesto nel quale si svolge il servizio, magari attivando anche un osservatorio sulla mobilità. Noi siamo di tutt’altro avviso, il problema non va scaricato sui tassisti, gli Amministratori non possono continuare a disinteressarsi di problemi irrisolti da anni, viabilità, traffico, accessi agevolati al centro storico, controlli ed altri ancora. Bisogna lavorare molto per aumentare la velocità commerciale del trasporto pubblico nelle principali metropoli italiane; troppi ingorghi stradali urbani rallentano il servizio, non lo rendono competitivo sotto il profilo economico e creano file di attesa. Siamo anche consapevoli che relativamente al traffico, l’introduzione di limiti e divieti rappresentino scelte politiche impopolari, c’è però da valutare che anche nell’opinione pubblica ormai si sta facendo strada il convincimento che è necessario decidere fra il traffico

privato e pubblico. Un dato da tener presente e che non corrisponde al vero, è il fatto che vi sia un esubero di richieste da parte dei cittadini e che tale richiesta non venga evasa dagli operatori; è vero invece che in alcune città è stato più volte denunciato l’esubero di vetture sul territorio, con molte ore di attesa nei posteggi per mancanza di domanda, e di ciò ne hanno piena consapevolezza gli Amministratori di queste città. Dobbiamo fare i conti con una domanda che si è modificata nel tempo e che le richieste avvengono con flussi non regolari, legati a fattori esterni non prevedibili. Non è possibile chiedere liberalizzazioni perché vi è carenza di auto quando piove, oppure in presenza di una manifestazione, lavori o scioperi; occorre mettere in campo soluzioni alternative chiedendo magari ulteriori sforzi agli operatori, che saranno ben lieti di scongiurare il rischio “liberalizzazione”, in cambio di flessibilità nei picchi di domanda. La nostra preoccupazione è rappresentata dal fatto che, tutto questo nasconda un fenomeno da troppi anni utilizzato per favorire le campagne elettorali o singoli imprenditori, infatti non ci sorprenderebbe se la tanto auspicata liberalizzazione, si trasformi in opportunità di sviluppo di nuove micro imprese, illudendosi di creare nuova occupazione e legare a questa, promesse da parte di politici o presunti tali. Non bisogna correre il rischio di impoverire un’intera categoria di lavoratori che già soffre di problemi atavici mai risolti. Un maggior numero di taxi, non vuol dire miglior servizio, tutt’altro, si inasprirebbe la competizione e si comprimerebbero le risorse economiche delle imprese taxi. Non sarebbe più possibile garantire un servizio efficiente in termini propriamente “fiduciari e di sicurezza” e si propagherebbe un immagine di precariato nel trasporto persone e di sfiducia in un servizio gestito da soggetti che sarebbero sempre più temporanei e poco adepti alle regole e ai regolamenti, alle direttive e alla qualità. La soluzione va ricercata, affrontata, dibattuta e ragionata col buon senso di tutti in ogni realtà locale, con la consapevolezza che gli Amministratori dovranno assumersi la responsabilità delle proprie scelte e la rappresentanza sindacale avrà il compito di canalizzare la categoria verso una maggiore flessibilità sia in termini di orario che di tariffazione. Salvatore Vrenna (Vicepresidente COTABO)

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METANO Pare che a lagnarsi dello scarso funzionamento del distributore fossero solo Padova 5 e Pavia 16 mentre lo erano tutti gli utenti ma in modo defilato. Il consiglio ci ha presi in parola e ci ha invitati a presenziare ad un intervento tecnico per constatare di persona e verificarne l’efficacia. Fare il verbale di due ore sarebbe lungo ma i punti salienti possono interessare tutti. Il massimo di carica consentito è di 220 atm (atmosfere) e tutti i distributori sono tarati per un max di 215 atm, possono capitare distributori che passino il limite perché testano apparecchiature sperimentali. Ad inizio intervento il distributore erogava 160 atm e con un primo intervento si è passati a 190atm giudicate insufficienti . Una ulteriore prova ha dimostrato che il distributore può erogare le 215-220 atm desiderate ma richiedeva un intervento successivo. La carica parte con una prima fase di 90 atm, la seconda 160 atm e la terza 215 atm, quindi, se non si sentono le tre fasi, il pieno non è completo. Veniva fatto presente la voce che dava più efficiente la pistola 2 della 1 e quindi si faceva un test che ne dimostrava la veridicità e la spiegazione stava nel fatto che le pistole hanno linee separate dalla zona compressori compreso filtri e valvole varie quindi il tecnico veniva convinto ad intervenire subito. La spiegazione dei vari interventi precedenti senza soluzione era data dal fatto che l’impianto era stato fermo per molto tempo prima della messa in opera e quindi si erano create condense e ruggini che richiedevano un periodo di funzionamento per ovviare ai vari inconvenienti. Alla domanda se l’impianto fosse scarso (piccolo) per le nostre richieste, il tecnico rispondeva che era adeguato P.S.: Avendo trascorso le vacanze oltreconfine, ho avuto l’opportunità di fare rifornimento in un distributore moderno di Bolzano dove, oltre alle multipompa, usano una pistola che non necessita di adattatore. (Ved. Foto)

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seconda puntata

perché impianti superiori non erano giustificati per la nostra richiesta: questo impianto potrebbe entrare in crisi (pochi kg di carica) solo in presenza di troppe cariche consecutive (una decina) che non darebbero il tempo di recuperare all’impianto la compressione. Per vedere se l’impianto era efficiente senza entrare nella zona compressori, era piaciuto il monometro alla pistola usato dal tecnico ma scomodo perché enorme e questi rispondeva che avrebbe studiato qualche cosa per accontentarci (non ne poteva più?) cioè quella cosa che vedete ora montata sui tubi degli erogatori. La storia sopra raccontata serve a far capire che bisogna impegnarsi nelle cose in cui si crede anche se costa tempo e scocciature ma i risultati arrivano. E’ troppo comodo lamentarsi e gli altri debbono provvedere, o peggio, non lamentarsi per non essere coinvolti. Il “tutto va bene” non porta che a risultati negativi per tutti. Certamente il “tutto va bene” da parte dei dirigenti è deleterio e porta a chiudersi nella torre di avorio mentre essere aperti alle critiche e coinvolgere i soci nelle soluzione porta ad un futuro migliore. Elio Gubellini


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Cartoline dal mondo Come si può vedere da questa immagine di un taxi operativo a Zara (Croazia, agosto 2011) oltre ad avere tutti i requisiti, tassametro compreso, vi ene anche pubblicizzata la tariffa per 5 km. Vorrei far notare che in Croazia un a buona cena a base di pesce o carne non supera mai il corrispettivo di 12/15 euro, e che un caffè costa poco più di mezzo euro, ad ulteriore conferma che i tax i hanno sempre un costo proporzionato al tenore di vita dove operano. Tiberio CE17

w.c. satellitare Caro Tito Flavio ma quando scade il tuo brevetto sui vespasiani? Qui nessuno si decide a farne dei nuovi forse per non pagarti le royalties? A Bologna si è costretti a riciclare gli esistenti , ad esempio si sono usati i pezzi salvati da quello dei Tribunali crollato per ripristinare quello di Bovi Campeggi. Ora poi si stanno trasformando quelli sopravissuti con strumenti tecnologici. Mi chiedo: forse non conveniva farne dei nuovi al passo coi tempi senza dover modificare gli attuali? I costi di trasformazione non certo irrisori non rendono forse più conveniente istallarne dei nuovi? Alcune considerazioni: un sensore di presenza attiva l’irrorazione dell’acqua evidentemente per ridurre i consumi. Ora quando questo non funziona, come già succede, chi provvede a quella pulizia e igiene che l’acqua dà? Un altro sensore attiva l’illuminazione notturna e di questo se ne sentiva la mancanza! Ora sembra di essere su di un set cinematografico! Peccato che sia di poco aiuto nella ricerca dell’attrezzo che rimane nel cono d’ombra e ci si deve arrangiare con l’esperienza... Visto che l’illuminazione si attiva una volta entrati, può tornare comoda per vedere cosa si è pestata e, inoltre, the barbons mentre la fanno possono pure leggere il giornale! C’è da sperare che abbiano concorso alla spesa i pubblicitari (offro, cerco, faccio questo e quello ... e i

fans di Preci e ora anche di Cati e Go Box..) che sono le uniche cose che si vedono (e si leggono) bene. Visto che i vari cavi sono posti in maniera un po’ precaria non vorrei che qualche vandalo, che pare non manchi, scambi un cavo penzolante per la classica catenella. Ora il collezionista di sensori per WC potrà trovarne anche non solo in CO.TA.BO. Nota a margine: Vespasiano non ha inventato i WC, esistevano già ma impose la tassa ai tintori (fullones) sui residui organici dai quali ricavavano ammoniaca. Elio Gubellini

VESPASIANUS TECNOLOGICUS

VESPASIANUS ORIGINALIS

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I Tassisti Bolognesi non sono da meno di quelli Milanesi e per fortuna non assomigliano a quelli Romani!...

EURO-TEST

TEST DEI TAXI IN EUROPA: I RISULTATI I RISULTATI

Bruxelles, 6 Ottobre 2011 Costose deviazioni fino al 213 per cento rispetto al percorso più diretto, violazioni dei limiti di velocità con superamento del limite fino a 42 chilometri all’ora (in città!), passaggio con il semaforo rosso, guida aggressiva, imprecazioni contro il traffico, una certa resistenza a prestare il servizio per tragitti di breve percorrenza. Queste sono solo alcune delle carenze riscontrate dagli ispettori che hanno verificato i viaggi in taxi in 22 grandi città europee nell’ambito dell’ultima iniziativa EuroTEST. “Il taxi fornisce soluzioni di mobilità porta a porta e gioca un ruolo centrale nella mobilità urbana moderna. E’, quindi, una fonte di grande preoccupazione che i passeggeri di taxi debbano ancora vivere esperienze di viaggio ben al di sotto degli standard di servizio in molte Città europee”, ha dichiarato Jacob Bangsgaard, Direttore Generale della Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), Ufficio di Bruxelles, che rappresenta 71 club automobilistici in tutta Europa. Effettivamente, un viaggio in taxi può a volte risultare tutt’altro che piacevole soprattutto se ci si trova in una città straniera e non si conosce la lingua del posto. Può capitare di essere guidati da un conducente che gira a vuoto, di essere all’oscuro della tariffa che verrà applicata (magari in assenza di un tassametro leggibile), e di vivere spiacevoli situazioni di insicurezza anche per il mancato rispetto delle norme di comportamento alla guida. Ecco perché quest’anno i 17 automobile club appartenenti a 16 paesi europei che danno vita ad EuroTEST, programma di test a difesa degli utenti di servizi ed infrastrutture per la mobilità, hanno organizzato il test sui taxi, esaminando le corse in taxi di 22 grandi città europee. Lo scopo è stato quello di verificare la reputazione del servizio taxi in Europa, generalmente oggetto di critiche, talvolta per effetto di spiacevoli casualità. I club partner hanno così selezionato le seguenti città: Bruxelles / Belgio, Berlino, Amburgo, Colonia e Monaco di Baviera / Germania, Parigi / Francia, Milano e Roma / Italia; Zagabria / Croazia, Lussemburgo, Amsterdam e Rotterdam / Paesi Bassi; Oslo / Norvegia, Salisburgo e Vienna / Austria, Lisbona / Portogallo, Ginevra e Zurigo / Svizzera; Lubiana / Slovenia, Barcellona e Madrid / Spagna, e Praga / Repubblica Ceca.

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Il percorso meglio valutato è stato fatto a Barcellona. Il viaggio diurno dall’aeroporto alla stazione ferroviaria principale ha meritato un punteggio quasi pieno. Il peggior viaggio è stato un viaggio di mattina a Roma dalla stazione ferroviaria di Roma Termini alla Nuova Fiera di Roma. In questo caso, il conducente si è fatto “apprezzare” per le difficoltà a trovare il percorso, con conseguenti deviazioni di quasi il 60 per cento, rispetto all’itinerario standard. Ha poi ha richiesto 69 Euro invece dei 62,90 Euro indicati sul tassametro. Questo prezzo è stato molto più alto dei circa 50 euro, previsto per il percorso diretto, secondo il listino prezzi del taxi. Il taxi in questione non aveva l’aria condizionata, presentava un finestrino rotto e dei fazzoletti di carta usati, sparsi in giro, il suo motore era piuttosto rumoroso. Una panoramica dei risultati delle singole città ci mostra che non c’è un solo punteggio “Ottimo”, mentre gli ispettori hanno dato sette voti “Buono” e otto “Sufficiente”. Sei città sono stati classificate come “Insoddisfacenti”. Il punteggio “Scarso” è andato a Lubiana in Slovenia. Uno dei motivi per tale bocciatura è da ricondurre: • •

al comportamento di due conducenti i quali si sono rifiutati di trasportare l’ispettore semplicemente perché la destinazione era raggiungibile a piedi; alle costose deviazioni fino al 150 per cento per alcuni dei viaggi effettuati;

Il primo posto nella classifica delle città è andato a Barcellona, seguita da vicino da Monaco di Baviera e Colonia. I tassisti della città catalana non hanno sbagliato quasi niente: tutti i tassametri erano attivati, la tariffa era


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corretta e le carte di credito accettate in tutti i taxi, tutti i tassisti sono stati cordiali e disponibili, tutti i veicoli sono stati considerati puliti e tutti i documenti richiesti erano chiaramente visibili. Questo risultato è stato offuscato, però, dalla scarsa capacità a comunicare in inglese e dalla approssimazione nel lasciare gli ispettori alla esatta destinazione richiesta (in due casi).

CATEGORIA “CONDUCENTE”

138 su 220 viaggi sono stati privi di deviazioni. E nel caso di brevi viaggi (interno Città attrazione turistica nel centro della città) le maggiori deviazioni di percorso sono state effettuate di notte (11 per cento) -la più grande differenza trovata. LE CARENZE PIU’ DIFFUSE

In testa alle carenze più frequentemente rilevate, le modalità non proprio trasparenti di rilascio delle ricevute di pagamento, la mancata esposizione dell’identificativo dell’autista o della società, la non accettazione del pagamento con carta di credito (oltre un terzo dei taxi testati). Anche i veicoli hanno lasciato spesso molto a desiderare in termini di attrezzature e pulizia. Alcuni degli abitacoli erano anche molto disordinati e i bagagliai in molti casi già riempiti con altri oggetti, a scapito dello spazio per i bagagli del passeggero. Tra gli elementi più significativi, anche la difficoltà a comunicare in inglese con la metà dei tassisti incontrati; tanto che la maggior parte di essi non è stata in grado di fornire informazioni su attrazioni turistiche e ristoranti. Persino il raggiungimento della destinazione effettivamente richiesta è stata oggetto di carenze (destinazione sbagliata o passeggero fatto scendere a 500 metri di distanza dalla destinazione richiesta). Per non parlare di tassisti che hanno rifiutato di trasportare il passeggero perché la destinazione era ‘a pochi passi di distanza’ (uno dei cinque percorsi compiuto in ogni città era appositamente di breve durata, su una distanza tra 1,12,1 km, proprio per testare la reazione degli operatori).

Il test ha consentito di evidenziare che la qualità del viaggio in taxi è fortemente dipendente dal comportamento del tassista. Da questo punto di vista, gli ispettori Euro TEST hanno dovuto riscontrare diverse violazioni e carenze (superamento dei limiti di velocità urbani (!) fino a 42km/h, mancato rispetto del semaforo rosso, guida aggressiva, resistenze ad effettuare corse di breve durata). Altre limitazioni di qualità del servizio hanno riguardato la difficoltà a comunicare in inglese (metà dei tassisti incontrati), la scarsità di informazioni fornite sulle attrazioni turistiche e sui ristoranti, la mancata accettazione di carte di credito (in oltre un terzo dei conducenti), la scarsa trasparenza sulle tariffe e la mancata esposizione dell’identificativo del tassista, fino al mancato rispetto persino della destinazione (sbagliata o distante anche 500 metri da quella richiesta). Questo spiega perché nella categoria “Conducente” la maggior parte delle città è risultata negativa, ovvero valutata “Insoddisfacente” o “Scarso”. DEVIAZIONI RISPETTO AL PERCORSO STANDARD 82 dei 220 viaggi hanno subito deviazioni inspiegabili. E, nel caso di brevi tragitti, la maggior parte delle deviazioni sono state effettuate nei test notturni. La più lunga deviazione è stata pari al 213 per cento rispetto al percorso più diretto in un viaggio ad Amburgo (mappa). Viaggio con maggiore deviazione Verde: percorso più veloce Rosso: percorso preso dal tassista IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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LE TARIFFE

che passa per: • • •

Comportamenti di guida (e non solo) dei conducenti all’altezza di un servizio pubblico moderno; Tariffe e identificativo veicolo/conducente trasparenti; Accettazione di carte di credito a bordo.

A livello generale, l’esperienza dell’EuroTest dei taxi consente di elencare alcune sintetiche raccomandazioni, che i Club si sentono di rivolgere alle Amministrazioni competenti in materia: • •

Il test è stato completato con una analisi comparativa delle tariffe ufficiali applicate nelle 22 città esaminate, in base ai singoli regolamenti in vigore. E’ stato così calcolato il prezzo corrispondente ad un viaggio-tipo avente le seguenti caratteristiche: • tragitto di lunghezza pari a sette chilometri; • cinque minuti di stop in coda (ad esempio per traffico intenso o semafori, ecc); • un bagaglio trasportato.

• •

I risultati hanno evidenziato una certa disparità tra le città prese in esame. In generale le città più “costose” sono risultate le città svizzere seguite da quelle del Nord Europa (Oslo, Rotterdam, Amsterdam), mentre le tariffe più basse sono state calcolate per Lisbona e Zagabria, seguite dalle città spagnole e Praga. Le tariffe di Zurigo sono state stimate pari a meno della metà di quelle più care. Ovviamente tale risultato va rapportato ai livelli di qualità valutati durante il test. Si scopre così che le enormi differenze tariffarie tra la città più cara (Zurigo) e quella meno cara (Lisbona) non sono affatto giustificate, visto il migliore risultato di Lisbona, classificata “Buono” rispetto a Zurigo, valutata “sufficiente”.

UN SERVIZIO DA MIGLIORARE

Ad essere sinceri gli ispettori Euro TEST hanno trovato anche diversi tassisti molto professionali, alla guida di veicoli ben equipaggiati, che hanno reso molto confortevole il percorso. D’altra parte, un esame di maggior dettaglio rivela che, anche nei casi più positivi, non tutti i requisiti del test sono stati superati. Resta, pertanto, un ampio spazio di miglioramento per un servizio così importante per la mobilità delle nostre città,

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• •

Armonizzare i regolamenti riguardanti i taxi per applicare gli stessi requisiti giuridici e obblighi per tutti i conducenti di taxi in servizio in Europa; Introdurre tariffe trasparenti e uniformi, con informazioni sulle tariffe ben visibili in ogni cabina per consentire ai passeggeri di comprendere il sistema tariffario in uso al momento del viaggio; Favorire il pagamento con carta di credito; Migliorare le performance di guida dei conducenti di taxi attraverso una specifica formazione. Adottare regolamenti uniformi per l’effettuazione di verifiche da parte di esaminatori indipendenti; Includere nei programmi d’esame rivolti ai conducenti, le conoscenze di base sui luoghi di maggiore interesse di una città per abilitare i tassisti a fornire informazioni turistiche di base ai loro passeggeri; Rendere visibile l’identificativo del conducente con foto, per consentire ai passeggeri di individuare il loro tassista; Rendere disponibili a bordo dei pieghevoli contenenti i principali diritti e doveri dei passeggeri; Istituire un sistema locale di gestione dei reclami (anche in collaborazione con le associazioni dei taxi) e garantire la gestione tempestiva e competente di reclami da parte di personale qualificato. Rendere pubblici ai passeggeri i contatti per accedere al servizio reclami (email, n. di telefono, ecc.); Introdurre controlli periodici da parte delle organizzazioni dei taxi per garantire che le norme siano rispettate e che i disservizi vengano tempestivamente risolti. METODOLOGIA COME ABBIAMO TESTATO I TAXI: 22 CITTA’, 5 PERCORSI-TIPO PER DUE VOLTE

L’ispezione dei servizi di taxi nelle 22 città europee è stata effettuata durante il periodo tra il 2 Maggio e 17 giugno 2011. Muniti di una specifica lista di controllo, di un


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navigatore satellitare e di una macchina fotografica, gli ispettori hanno viaggiato in incognito chiedendo di essere condotti su cinque percorsi-tipo, comparabili in ogni città: aeroporto -stazione ferroviaria centrale, stazione centrale -Fiera, Fiera -hotel (3-5 chilometri), centro storico -attrazione turistica nel centro della città (breve viaggio fino a 2 chilometri), hotel -ristorante (da 5 a 7 chilometri). Ogni percorso è stato testato da un ispettore di sesso maschile: una volta durante il giorno (evitando gli orari tra le 7,30 e le 9,00 e tra le 16,30 e le 19,00) e una volta in ore notturne (tra le 22,00 e 5,00). In totale, sono state percorse 220 corse singole. La lista di controllo è stata suddivisa nelle seguenti categorie principali: “Conducente” (peso 40% del totale del punteggio), “Veicolo” (20%), e “Percorso” (40%) e conteneva un totale di 60 requisiti da controllare. Un dispositivo satellitare, è stato utilizzato all’insaputa del conducente, al fine di registrare il percorso intrapreso. Questi dati sono stati poi confrontati con i corrispondenti percorsi di riferimento, messi a disposizione dalle associazioni di taxi, al fine di valutare la rispondenza ai percorsi standard, per verificare cioè se il conducente in realtà ha effettuato il percorso più economico. Il dispositivo è stato utilizzato anche per registrare la velocità e le violazioni alle norme del codice della strada. Durante il test gli ispettori si presentavano come uomini d’affari e portavano con se un trolley; non conoscevano la città, non andavano di fretta e volevano raggiungere la loro destinazione al prezzo più basso possibile, senza deviazioni. Comunicavano con i tassisti in inglese. Appena il taxi partiva, chiedevano se potevano pagare con carta di credito, pur avendo sempre pagato il viaggio con banconote. Nel caso di carenze particolarmente gravi, quali una eccessiva tariffa richiesta o il rifiuto a trasportare l’ispettore sono stati applicati i criteri cosiddetti “knock out” che azzerano il punteggio alla corsa in questione nella categoria interessata. Questo è stato il caso nella categoria “Percorso” se il conducente ha effettuato una inspiegabile deviazione di percorso determinando così una tariffa molto più alta, e nella categoria “Conducente” se il prezzo era molto più alto rispetto al listino prezzi in vigore nel taxi o se il conducente ha rifiutato la corsa.

ALCUNI ESEMPI PER TUTTI Viaggiare in taxi in Europa -ad Amsterdam, per esempio. L’ispettore Eurotest ha preso un taxi dalla stazione ferroviaria principale alla Fiera. Senza chiedere il permesso, il conducente ha fatto salire una donna, un secondo passeggero, giustificandosi che “tanto era sulla strada”. Alla fine ha dovuto compiere una deviazione che ha aggiunto quasi un terzo alla distanza prevista. Ha anche omesso di attivare il tassametro. Alla fine del precorso di “car pooling”, la donna ha pagato 15 Euro e il nostro ispettore 25 Euro (tariffa scontata rispetto a quella inizialmente comunicata, pari a 30 Euro). Durante il tragitto lo stesso tassista: • • • •

ha cambiato spesso corsia senza utilizzare gli indicatori di direzione; effettuato diverse telefonate senza un dispositivo viva-voce; non ha prestato alcuna assistenza nel carico e scarico dei bagagli, rimanendo tranquillamente seduto quando l’ispettore è sceso dal taxi; ha ignorato la richiesta di abbassare l’aria condizionata;

Lo stesso veicolo guidato presentava diverse ammaccature e ruggine sulla carrozzeria, era sporco dentro e fuori, mentre nel bagagliaio vari oggetti limitavano lo spazio per i bagagli dell’ispettore. In uno dei percorsi effettuati a Praga è successo un po’ di tutto: •

• •

il conducente ha preteso inizialmente 900 corone ceche per il viaggio e in risposta alla protesta dell’ispettore ha poi abbassato il corrispettivo a 600 corone, ancora troppo alto in base al tariffario ufficiale di Praga; il veicolo era privo di tassametro; il conducente sembrava non conoscere l’itinerario per la destinazione richiesta ed ha perciò chiesto aiuto a un collega chiedendo anche di poter consultare una mappa; trovata finalmente la destinazione dopo aver chiamato un altro collega, l’itinerario ha dovuto subire una deviazione di percorso del 46,5 per cento.

I punteggi attribuiti complessivamente alla prova sono stati quindi raggruppati nelle seguenti categorie di valutazione: “ottimo”, “buono”, “sufficiente”, “insoddisfacente” e “scarso”.

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LE CITTA’ ITALIANE Percorsi Roma

mantenuti e puliti all’interno Il numero di licenza, l’indirizzo della compagnia e la tariffa esposti chiaramente in tutti i veicoli.

Punti di debolezza •

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Risultati Roma RISULTATO EuroTest: Insoddisfacente Percorsi testati: Aeroporto di Fiumicino – Stazione di Roma Termini (31km) Stazione di Roma Termini/Via Giovanni Giolitti posteggio taxi – Fiera di Roma (22.4km) Fiera di Roma/Via Alexandre Gustave Eiffel posteggio taxi –Hotel, Via Arturo Mercanti 63 (6.3km) Piazza di Sant’Agostino – Castel Sant’Angelo, Lungotevere Castello 50 (1.5km) Palazzo Cardinal Cesi, Via della Conciliazione 51/Piazza Pio XII posteggio taxi –Ristorante Via Monza 17 (6.8km) Data del test: 23 Maggio/13 Giugno 2011

Punti di forza • • • • • •

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Tassametro acceso correttamente per tutti Otto tassisti ordinati gentili ed utili; hanno tutti risposto alle richieste del passeggero Tutti i tassisti hanno aiutato a caricare i bagagli Otto tassisti conoscevano la destinazione Carte di credito accettate in otto taxi Otto veicoli ben mantenuti e puliti fuori, sei ben

IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

Principio di penalizzazione “Knock-out” utilizzato nella categoria “Conducente” per due viaggi: la tariffa non è stata correttamente addebitata secondo il listino prezzi di taxi (69 euro invece di 62,90) Deviazioni fino al 59,8 per cento in tre casi Nessuna possibilità di scegliere uno specifico taxi Nessun adesivo “Allacciate le cinture di sicurezza” visibile nei taxi, né questa richiesta è stata fatta da parte del conducente Due tassisti hanno violato le regole del codice della strada, tra cui il passaggio con semaforo rosso, limiti di velocità ignorati: due tassisti hanno fatto telefonate durante il viaggio senza un dispositivo viva-voce Difficoltà a comunicare in inglese con sei dei conducenti; solo otto tassisti in grado di consigliare attrazioni turistiche o un ristorante Un tassista ha lasciato l’ispettore 150 metri prima di raggiungere la destinazione, un altro 80 metri e sul lato sbagliato della strada, il secondo con le parole “finisce qui” Ricevuta rilasciata in modo non corretto per sette viaggi Identificativo del tassista non chiaramente visibile in tutti i veicoli

Risultati particolarmente negativi Il conducente del test diurno sul percorso dalla stazione Termini alla Fiera di Roma, si è fatto “apprezzare” per una serie di gravi carenze sia comportamentali che legate al veicolo: • difficoltà a trovare il percorso, con conseguenti deviazioni di quasi il 60 per cento, rispetto all’itinerario standard; • ha richiesto 69 Euro invece dei 62,90 Euro indicati sul tassametro. Questo prezzo è stato molto più alto dei circa 50 euro, previsto per il percorso diretto, secondo il listino prezzi del taxi. • il taxi in questione non aveva l’aria condizionata, presentava un finestrino rotto (poteva essere aperto solo manualmente attraverso il telaio della porta) e dei fazzoletti di carta usati e giornali, sparsi nell’abitacolo; • il suo motore era piuttosto rumoroso. • l’autista ha parlato al telefono senza viva-voce mentre guidava, e ascoltava musica ad alto volume. • •


LA PAROLA AI SOCI

Maggiore deviazione effettuata rispetto al percorso di riferimento:

Percorso di riferimento Percorso con il taxi

22.4 km 35.8 km

Corsa effettuata il 23 maggio 2011 alle 14:47 variazione di percorso pari al 59,8%

Percorsi Milano

Risultati Milano RISULTATO EuroTest: BUONO Percorsi testati: Aeroporto di Malpensa – Stazione di Milano Centrale (46.7km) Stazione di Milano Centrale – Fiera Milano Città (5.5km) Fiera Milano Città – Hotel, Corso Italia 11/ A (4.6km) Piazza del Tricolore 2 – Duomo (1.8km) Hotel, Corso Sempione 91/Piazza Firenze posteggio taxi – Ristorante, Corso di Porta Vigentina, 33 (6km) Data del test: 24 Maggio 2011

Punti di forza • • • • • • • • •

Tutti i tassisti hanno viaggiato sul percorso più diretto/economico Tassametro acceso correttamente per tutti Tariffa correttamente praticata per tutti i viaggi in accordo con quella esposta Tutti i tassisti ordinati gentili ed utili; hanno tutti risposto alle richieste del passeggero Tutti i tassisti hanno aiutato a caricare i bagagli Tutti i tassisti conoscevano la destinazione Carte di credito accettate in nove taxi Tutti i veicoli ben mantenuti e puliti all’esterno Il numero di licenza e l’indirizzo della compagnia chiaramente esposto in tutti i veicoli, la tariffa esposta solo in nove

Punti di debolezza • • •

• •

Nessuna possibilità di scegliere uno specifico taxi al posteggio Nessun adesivo “per favore allacciare la cintura di sicurezza“ visibile in sei taxi e nessuna richiesta di allacciarla da parte dei tassisti Tre tassisti hanno usato il cellulare mentre guidavano senza dispositivo auricolare o viva voce, un tassista ha scritto un messaggio di testo al semaforo rosso ed è stato interrotto dai clacson quando il semaforo è passato in verde Difficoltà a comunicare in inglese con 6 tassisti, nessun tassista è stato in grado di raccomandare un ristorante, sette non sono stati in grado di indicare attrazioni turistiche; uno ha imprecato contro gli altri automobilisti durante il viaggio Ricevuta emessa non correttamente per nove viaggi Identificativo del tassista non visibile nei veicoli

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Il Triathlon sbarca in CO.TA.BO.

E chi l’avrebbe mai detto!!!! Sette colleghi si sono cimentati in una disciplina sportiva tra le più massacranti in assoluto...il Triathlon. Questi sette colleghi, per scherzo, si sono iscritti al triathlon sprint di Lido delle Nazioni, 750 metri di nuoto in mare, 20 chilometri in bicicletta e 5 chilometri di corsa, da percorrere tutto d’un fiato. Le difficoltà tra i colleghi sono tante, chi è più bravo a nuoto, chi in bicicletta e chi di corsa, ma tutti danno il 101% in ogni disciplina e alla fine sono tutti arrivati al traguardo più o meno sorridenti o “cotti”. La classifica finale dei taxisti vede al primo posto Danilo (Pisa 17). Uscito penultimo nel nuoto, con un entusiasmante rimonta e riuscito a recuperare il gap che aveva accumulato nel nuoto. Al secondo posto Maurizio (Monza 3). Uscito secondo dal nuoto, ha mantenuto questa posizione fino al traguardo. Terza posizione per Daniele (Bari 17). Uscito per primo dal nuoto si è fatto rimontare dai due colleghi precedenti. Quarta piazza per Fabio (Padova 17). Uscito terzo dal nuoto, ha perso la terza posizione solo per la grande rimonta di Danilo che lo ha superato nella frazione ciclistica. Quinta posizione per Daniele (Napoli 7). Tutti questi cinque colleghi hanno finito la gara con un tempo che va dall’ora e ventisei di Danilo (Pisa 17) all’ora e trentatre di Daniele (Napoli 7). Staccati di dieci minuti gli altri due colleghi Maurizio (Genova 16) e il Nole (Venezia 20). Quest’ultimo penalizzato da una bicicletta non proprio adatta al triathlon. Alla fine tutti contenti e certi di aver compiuto un impresa nella consapevolezza di essere entrati di diritto nel mondo di questo meraviglioso sport che è il triathlon. Complimenti ai Neo triathleti da tutta la polisportiva. G.Paolo (Lodi 3)

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N.d.R.: dopo approfondite ricerche siamo riusciti a scoprire la bici da corsa che ha usato Gabriele (Ve 20), con la quale e’ stato convinto a gareggiare dai suoi amici visto lo strapotere fisico che ha nei loro confronti. Per agevolarlo i suoi “amici” gli hanno alleggerito la bici togliendogli la sella....


Offerta riservata ai soci e ai dipendenti 

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 Importo totale Dur TAN SpeseTAEG Rata Importo totale Importo totale Importo totale Dur Durata TAN TAEG TAEG Rata dovuto dal Rata del credito del creditoata istruttoria del credito ata consumatore (Netto erogato) (Netto erogato) € 274,40 € 15.000,00 72 € 150,00 9,91% € 19.879,42 € 15.000,00 72 8,50% 9,47% € 271,30 15.000,00 72 8,50% 9,47% 9,69%€ 271,30 €€ 445,65 € 30.000,00 96 € 300,00 € 42.941,02 € 30.000,00 96 8,50% 9,25% € 439,20 30.000,00 96 8,50% 9,25% 9,59%€ 439,20 €€ 641,75 € 50.000,00 120 € 500,00 € 77.204,62 € 50.000,00 120 8,50% 9,15% € 630,60 €Il50.000,00 120Effettivo 8,50% 9,15%da: € 630,60 TAEG (Tasso Annuo Globale) è composto - TAN (Tasso Annuo Nominale) fisso pari al 8,90% - Spese d’istruttoria (1%)  - Spese incasso rata (RID) (€ 1,50)  - Imposta di bollo (€ 14,62)

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ALASKA

ULTIMA FRONTIERA

di Riccardo Venturi (Lodi 4)

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Viaggio individuale in Alaska, 10-31 Maggio 2011 Esplorata da Bering e Čirikov tra il 1728 e il 1741, poi da spedizioni russe, spagnole e inglesi (J. Cook nel 1778), l’Alaska deve i primi tentativi di colonizzazione ai mercanti russi di pellicce, che tra il 1748 e il 1786 fondarono a Kodiak i primi stabilimenti mercantili, ben presto divenuti anche centri per la colonizzazione ed evangelizzazione degli indigeni. Dal 1799 essa fu amministrata da una compagnia russo-americana cui lo zar Paolo I aveva concesso poteri sovrani. I confini del territorio furono definiti dai trattati del 1824 con gli Stati Uniti e del 1825 con la Gran Bretagna. Nel 1867 la Russia, non intendendo assumersi l’onere del governo di un territorio tanto impegnativo (del quale peraltro non si conoscevano ancora le ricchezze minerarie) lo cedette agli USA dietro un compenso di 7.200.000 dollari. Il fautore di questo acquisto fu il segretario di stato americano William H. Seward, il quale aveva l’ambizione di governare su tutto il Nord America, Canada compreso. Ma altri (molti) statunitensi non erano d’accordo con questo piano, sottolineando la distanza e il clima brutale della regione. Questi critici stroncarono l’Alaska, definendola “il frigorifero di Seward”, “Walrussia” e ”Icebergia”, ed il trattato di vendita “la follia di Seward”. I nuovi proprietari non sapevano né che cosa avessero comprato, né come battezzare la nuova proprietà. Seward scelse “Alaska”, parola aleutina (lingua locale) che significa “grande terra”. Ma alla fine, quando dopo qualche decennio iniziò a svilupparsi il commercio di pelli di lontra e di foca, il turismo e, nel 1898, la mitica Corsa all’Oro in Yukon e Klondike, tutti improvvisamente si dovettero ricredere… L’Alaska divenne così dapprima (dal 1867) territorio amministrato dal Congresso, poi, nel 1913, fu dotata di organi legislativi elettivi e infine, il 3 gennaio 1959, fu proclamata 49º Stato dell’Unione. Ed ecco la cronaca del mio meraviglioso viaggio. Premetto che, a dispetto di quello che si dice, estremo nord, gran freddo, temperature sottozero, la temperatura era accettabile: Ma sei matto? Con questo freddo? Vai a congelarti!- Mi dicevano. Ed invece ho trovato temperature in città di 4 gradi (Anchorage) (foto Anchorage ) ma anche di 10 al sud (Juneau) e 19 gradi al nord (Fairbanks), dove per effetto delle 24 ore di sole la terra si riscalda tantissimo. Quindi niente di diverso da noi in inverno o primavera. CENTRO-SUD: 10 maggio/Arrivo ad ANCHORAGE alle ore 16,45 (02,45 in Italia, grazie alle 10 ore in meno di fuso orario).

11 maggio/ ANCHORAGE: La città ha 280000 abitanti, è la più popolata ma non è la capitale, cosa che capita spesso negli Stati Uniti. Le attrattive principali della città possono essere riassunte nelle seguenti: SHIP CREEK (fiume che scorre vicino ad Anchorage, ricco di salmoni) e SALMON VIEWING AREA, 5th AVENUE (ricca di negozi, centri commerciali e attività cittadine), ANCHORAGE MUSEUM OF HISTORY & ART (ricco di opere d’arte di artisti alaskani e di reperti che testimoniano la vita e le tradizioni dei nativi), TOWN SQUARE (la piazza centrale ricca di aiuole fiorite). Sono stato molto bene qui, la città è accogliente, si mangia molto bene (qui ho provato le zampe di granchio reale, una squisitezza!!!) e la gente è cordiale. 12 maggio mattina/KENAI CITY: E’ una graziosa cittadina situata su un promontorio a picco sul Kenai River, nella Penisola di Kenai. A parte una bella chiesa ortodossa con le cupole blu, si possono ammirare le KENAI BEACH DUNES, basse dune sabbiose dove si possono avvistare i beluga, cetacei tipici del Mar Glaciale Artico, (simili a narvali senza il corno, alla nascita sono azzurrognoli e da adulti diventano bianchi), e le KENAI RIVER FLATS, una palude ricca di uccelli. 12 maggio pomeriggio/HOMER: Situata in fondo alla KENAI PENINSULA, a sudovest, è un tranquillo villaggio di pescatori. L’attrazione principale è HOMER SPIT, una stretta lingua di terra lunga 7 km dove finisce la strada che parte da Anchorage, ricca di locali, ristoranti e pubs,e il CARL E. WYNN NATURE CENTER, un’area protetta dove si possono avvistare alci e orsi. 13 maggio/PRINCE WILLIAM SOUND: Crociera di 4 ore e mezzo con pranzo a base di pesce nel PRINCE WILLIAM SOUND, un’ampia insenatura dell’oceano con 2414 km di coste frastagliate, centinaia di baie, lagune e fiordi in cui confluiscono 26 ghiacciai. Esistono 2 punti di partenza: lo stretto dell’est, da Valdez, e lo stretto dell’ovest, da Whittier. Scelgo quest’ultimo, perché è il più vicino ad Anchorage, ed anche per una cosa davvero curiosa: per IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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raggiungere Whittier in auto bisogna attraversare un tunnel in comune coi treni, l’Anton Anderson Memorial Tunnel, e per giunta a senso unico alternato!!! CENTRO: 14 maggio/ TALKEETNA E’ un villaggio di circa 1000 persone con case fatte di tronchi, che si trova alla fine della diramazione della Parks Highway (strada che va da Anchorage a Fairbanks). Al pomeriggio prendo parte all’ escursione in aereo al MONTE MC KINLEY e al ghiacciaio KAHILTNA. Il monte Mc Kinley è la vetta piu alta del Nord America, deve il nome al presidente statunitense William Mc Kinley, è alta 6194 metri e presenta un dislivello effettivo dall’altopiano su cui è posto di 5400 metri, contro i 3600 dell’Everest. La vista dal ghiacciaio, su cui siamo atterrati, è davvero impressionante. 15-16 maggio/DENALI NATIONAL PARK Questa è stata una delle “punte di diamante” del viaggio. In questo parco meraviglioso grande come la Lombardia si possono trovare ghiacciai, fiumi, alci alti più di due metri, caribù, orsi bruni, neri, grizzly, baribal, porcospini, linci, lupi, pernici, pecore di Dall (quelle tutte bianche con corna da muflone), scoiattoli...Il tutto sovrastato dal Monte Mc Kinley, il cui nome nella lingua nativa è Denali (“La montagna”), da cui il nome del parco. II Mc Kinley ha anche altri appellativi come “L’alto” o ”Il vecchio dormiente”. Arrivo con la macchina (la mia macchina è un fuoristrada, un Ford Explorer) e dopo nemmeno un km mi trovo davanti e a sinistra della macchina due alci giganteschi che mi fissano e poi si mettono a brucare tranquilli… Niente male come inizio!!! Lascio la macchina nel Visitor Center dove tre scoiattoli si apprestano

a farle la guardia, poi aspetto gli autobus gratuiti del parco che ti portano in giro con tre diversi itinerari. Oggi è il primo giorno di apertura, gli autobus arrivano fino al Savage River, dove le auto private devono tornare indietro. Qui vedo un branco di 13 caribù e qualche Pecora di Dall sulle montagne: meno male che avevo un binocolo potente!!! Al ritorno noto qualche uccello, tra cui delle pernici, e un’altra decina di alci. Merita una menzione il ristorante del piccolo borgo, chiamato Denali village, in cui si trova un ristorante/pizzeria/pub in cui si possono trovare 50 birre diverse alla spina!!! 16 maggio/DENALI NATIONAL PARK Dall’albergo faccio un’altra escursione nel parco che mi porterà più all’interno. Giunti al Savage River, finalmente scorgo un Grizzly sulla destra del pullman… la mia macchina fotografica è impazzita!!! Arrivati al Teklanika river scorgo 2-3 lupi in lontananza ma non riesco a fotografarli, peccato. Poi Sanctuary River, altro fiume dove si possono osservare alci e caribù, Sable Pass, dove vivono molti branchi di lupi, Polycrome Pass, dove la strada si restringe e si procede sul ciglio dei burroni a destra e a sinistra. Improvvisamente noto davanti a noi una sbarra con scritto “Strada chiusa per l’inverno”. Lo sapevo benissimo, purtroppo. L’ultimo tratto, da Polycrome Pass a Wonder Lake e Kantishna, è aperto solo dal 10 giugno al 20 agosto. E’ la fine dell’escursione, si torna indietro… Al pomeriggio ritorno ancora all’interno del parco, con la speranza di vedere altri animali, in particolare altri orsi, ma riesco a vedere solo qualche alce e qualche caribù. Al pomeriggio mi accingo a raggiungere Fairbanks. NORD: 16 maggio sera/FAIRBANKS: La città ha circa 30000 abitanti ed è la seconda per popolazione, ma non offre niente di interessante, a parte il FAIRBANKS ICE MUSEUM, dove ogni anno nel mese di marzo si svolgono i campionati mondiali di sculture di ghiaccio (anche se io non l’ho visitato, visto che un altro, più grande, più bello e più economico, si trova al CHENA


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HOT SPRING RESORT & SPA, dove sono andato il giorno 18) e il MUSEUM OF THE NORTH, noto per la sua avveniristica architettura che fa ricordare i ghiacciai e le aurore boreali ed è ricco di filmati e manufatti artigianali. 17 maggio/ARCTIC CIRCLE ADVENTURE: Parto alle 5 del mattino per un’escursione al Circolo Polare Artico. Mi aspetta la famigerata JAMES W. DALTON HIGWAY, 667 km di strada che arriva fino al Mar Glaciale Artico, a Deadhorse (Prudhoe Bay), per il 90% sterrata, che fu costruita a metà degli anni ’70 per i camion che costruivano l’OLEODOTTO TRANSALASKANO: fate finta di percorrere la strada della SA.PA.BA. …in peggio!!! Qui si trova la taiga, cioè foreste di conifere (abeti) e qualche animale come alci, volpi, lupi, porcospini. Verso il Circolo Polare Artico al Miglio 115 la vegetazione piano piano inizia a tramutarsi in tundra, termine lappone che significa “pianura senza alberi”. Infatti qui si trovano solo piante nane, come salici, betulle, muschi, licheni. Dopo 60 miglia, al miglio 175 si arriva a Coldfoot (al Circolo Polare Artico abbiamo cambiato pullman, che è arrivato da lì), ed anche qui la strada è chiusa per l’inverno…che disdetta!!! 18 maggio/CHENA HOT SPRINGS RESORT & SPA Sono delle sorgenti di acqua calda (bollente!!!) raccolte in 2 piscine, una scoperta ed una coperta. Si può soggiornare, dormire e mangiare nel Resort, ma purtroppo questa parte si è rivelata una delusione in quanto, a mio parere, le Terme Felsinee sono molto ma molto meglio!!! La parte bella invece riguarda, sempre all’interno del Resort, la visita alla centrale termica, alle serre dove coltivano frutta, verdura e fiori anche in inverno con -40°, e al suddetto ICE MUSEUM & HOTEL, dove la temperatura è di -7° e dove volendo si può anche dormire in “comode” Igloo Rooms o prendere un drink all’Ice Bar!!! Accoglienza gelida direi!!! EST: 19-20 maggio/WRANGELL-ST. HELIAS NATIONAL PARK & PRESERVE Parto di buon’ora da Fairbanks perché alle 15 devo essere a Chitina per lasciare la macchina e farmi venire a prendere da un pullman, in quanto dove sto per recarmi è una delle zone più impervie dell’Emisfero Nord. Il WRANGELL-ST. HELIAS NATIONAL PARK & PRESERVE (53000 kmq, come Piemonte e Lombardia assieme) è il parco naturale più vasto dell’Emisfero Nord: pochi sentieri e pochissima possibilità di alloggio, né tantomeno la possibilità di girarlo in auto. Devo percorrere la MC CARTHY ROAD, 91 miglia in 4 ore!!! Se la Dalton

Highway era sterrata, in questa ci sono sassi grandi come una mano!!! Arrivati ad 1 km da Mc Carthy il pullman si ferma e mi scarica, davanti a me si trova un telefono pubblico e un ponte pedonale. Compongo il numero dell’albergo, carico la valigia su di un carriolino tutto arrugginito e traino la valigia su questo ponte di ferro. Arrivato dall’altra parte, dopo 5 minuti arriva un fuoristrada che mi porta finalmente all’albergo. Mi aspettano 2 giorni senza linea del cellulare, senza TV, senza riscaldamento, immerso nella natura, proprio quello che cercavo!!! Il paese è rimasto uguale da più di un secolo, case, negozi e anche l’hotel sono come allora e c’è anche un saloon in cui si mangia a qualsiasi ora e dove tutti gli abitanti ed i turisti si incontrano tra birre e musica dal vivo. Chiedo se ci sono escursioni da fare, mi dicono che il giorno successivo ce n’è una sul ghiacciaio, il BARNARD GLACIER, a cui decido di partecipare nonostante le mie poche (nulle!!!) nozioni di alpinismo, specialmente con picozze e ramponi da ghiaccio!!! 20 maggio/BARNARD GLACIER Partiamo al mattino e dopo mezz’ora di cammino arriviamo alla KENNECOT COPPER MINE, una miniera di rame rimasta intatta dal 1903. Dopo un’altra ora arriviamo ai piedi del ghiacciaio, mettiamo i ramponi e saliamo tra paesaggi emozionanti, gorghi, strapiombi, burroni, seracchi e altro. Alle ore 12 ci fermiamo per un suggestivo pic-nic sul ghiacciaio… e sulla via del ritorno ci soffermiamo a visitare la miniera. Interessante anche il Museo di Mc Carthy con fotografie e reperti dell’epoca. 21 maggio mattina/GLENN HIGHWAY Lungo questa strada si può notare la catena delle CHUGACH MOUNTAINS, da cui si forma tra gli altri il MATANUSKA GLACIER, un bellissimo ghiacciaio

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roccioso abbastanza raro, che corre lungo la strada per diverse miglia. SUD: 21 maggio pomeriggio/SEWARD Arrivo a SEWARD, città di pescatori con 2500 abitanti, la cui unica attrattiva è l’ALASKA SEA LIFE CENTER, dove si possono trovare animali marini autoctoni (foche, otarie, stelle marine, anemoni di mare, uccelli). 22 maggio/SEWARD-NAVIGAZIONE Al mattino mi imbarco sulla nave per iniziare la mia settimana di crociera alla volta di VANCOUVER. Mi aspettano 2 giorni di navigazione per arrivare alla Glacier Bay. 23 maggio/NAVIGAZIONE Finalmente dopo 2 settimane di corsa mi concedo un po’ di riposo!!! 24 maggio/GLACIER BAY Glacier Bay è una baia scoperta da George Vancouver nel 1794, lunga 105 km, che penetra nell’entroterra e offre paesaggi meravigliosi. Ci sono 11 blocchi di ghiaccio, appendici di ghiacciai, che scendono nell’oceano, e spesso si assiste alla caduta di giganteschi blocchi in acqua. Inoltre, si può trovare abbondanza di vita selvatica marina e terrestre. 25 maggio/HAINES-SKAGWAY Altro punto fondamentale nel mio viaggio: Yukon e Klondike!!! HAINES è solo il punto di attracco della nave, riesco a scattare solo qualche foto, ma sembra una città tranquilla e carina. Mi trasferisco con un traghetto a Skagway, città molto, troppo turistica. Dopo mezz’ora parto in pullman che mi porterà lungo la Klondike Highway fino al White Pass, in cima alla montagna a 900 metri di altitudine. Passo il confine canadese con lo Yukon e con la Columbia Britannica, poi prendo il treno “old-style” che mi riporta a Skagway dall’altro lato del Canyon. Come facevano i

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cercatori d’oro nel 1898!!! 26 maggio/ JUNEAU E’ la capitale dell’Alaska, con 31000 abitanti, è situata su un’isola e affiancata da montagne ab bas tan za alte, quasi 2000 metri. La città è molto vivace, ricca di caffè, ristoranti, ritrovi raffinati. Prendo la funivia per arrivare in cima al Mount Roberts, dove dimorano aquile dalla testa bianca, il simbolo degli Stati Uniti, e altri animali. La vista è fantastica da 548 metri di altitudine!!! Poi prendo il pullman per esplorare la foresta pluviale fuori Juneau, al termine della quale si arriva ad un ghiacciaio, il Mendenhall Glacier, molto suggestivo. Riprendo il pullman per arrivare al porto ed andare in barca al largo di Auke Bay per l’ ”incontro con le balene”. Dopo un’ora di navigazione la barca si ferma ed in 15 minuti viene circondata da 7 megattere e 3 orche…Un’emozione magnifica!!! 27 maggio/KETCHIKAN La città più piovosa d’Alaska: 300 giorni in media di pioggia all’anno!!! Molto suggestiva, denominata la Capitale mondiale del salmone, offre tantissimi, troppi per i miei gusti, negozi di ogni genere. Caratteristica è Creek Street, strada su piloni di legno che una volta era un quartiere a luci rosse. Con un pullman arriviamo fino al SAXMAN NATIVE VILLAGE AND TOTEM PARK, dove c’è una delle più vaste collezioni di totem al mondo. 28 maggio/INSIDE PASSAGE E’ un’autostrada marittima lunga 1667 km, e va da Skagway a Vancouver, serpeggiando tra centinaia di isole, stretti ed insenature. Impressionante. 29 maggio/VANCOUVER Vancouver è una città costiera della provincia canadese della Columbia Britannica (British Columbia). È situata nella parte meridionale della provincia e rappresenta uno dei maggiori porti dell’Oceano Pacifico. È delimitata


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dallo Stretto di Georgia (Georgia Strait), dal fiume Fraser, e dalla catena montuosa delle Montagne Costiere. Il nome è in onore del capitano George Vancouver, esploratore britannico. La popolazione della città è di 615.000 abitanti, mentre la regione metropolitana, conosciuta come la “Greater Vancouver Regional District” (GVRD) o Metro Vancouver, conta 2.320.000. La densità di popolazione è tra le più alte del Nord America. L’economia di Vancouver si basa su risorse forestali, minerarie, pesca e agricoltura, servizi e turismo. Vancouver è costantemente classificata fra le prime tre città più vivibili del mondo. Ricca di grattacieli e costruzioni molto belle, finalmente una metropoli!!! Grazioso il centro storico, GAS TOWN, da Jack “Gassy” Deighton, marinaio e capitano di battello a vapore, che si stabilì qui nel 1867 aprendo il primo saloon: ovviamente c’è la più alta concentrazione di locali serali della città. Veramente una città magnifica, pulitissima, ricca, con gente cordiale, sono stato veramente soddisfatto della mia visita qui. 30 maggio/PARTENZA PER L’ITALIA Tempo di tornare: che dire, finalmente ho coronato un sogno atteso per 10 anni, e le conclusioni che posso trarre sono queste:

CONTRO: - è carissima, i prezzi sono il 30 % in più rispetto al resto degli U.S.A. (e meno male che il dollaro è basso per noi!!!). -molto lontana, 22 ore di viaggio totali e 10 ore di fuso orario di differenza. -molto difficile fare e ricevere chiamate col cellulare, non sempre c’è la linea o si riesce a far partire la comunicazione. E con le ricariche è una lotta. Per le tariffe telefoniche il costo è circa 1 euro e 50 al minuto!!! PRO: -Paesaggi magnifici. -Grande possibilità di avvistare animali selvaggi. -Natura selvaggia e incontaminata. -Possibilità di programmare la vacanza come vuoi, ci sono tantissime cose da fare, a seconda di quello che ti va quel giorno puoi organizzare il viaggio a tuo piacimento. -Esperienza unica di vivere giornate con 19 ore di sole almeno, fino ad arrivare al sole di mezzanotte e al giorno totale, 24 ore di luce per 80 giorni all’anno, e quindi più tempo per visitare i luoghi. -Relax e possibilità di sfuggire allo stress della nostra vita. -Gustare le specialità locali, halibut, renna, cervo, granchi reali giganti, birre. Grazie a tutti per l’attenzione e alla prossima!! Riccardo Venturi (Lodi 4)

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RACCONTI NOTTURNI

L’APPUNTAMENTO

di Francesco Selis (FI01)

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È

RACCONTI NOTTURNI

un appuntamento con la vita, quello che si ripete puntualmente nella nostra città il 2 agosto. E la città, insieme ai parenti delle vittime, alle autorità cittadine e di tanti altri Comuni ed Enti locali, al movimento podistico, e alla Co.Ta.Bo., si fa trovare sempre puntuale all’appuntamento, per dare il meglio di sé. Una città bella, splendente come in un sogno a colori, sotto un sole abbagliante, anch’esso presente all’appuntamento. Mancano solo, per il secondo anno consecutivo, i rappresentanti del governo; la cosa è oggettivamente scandalosa, indecente, ma nel cuore di una popolazione, che riempie in corteo l’intera via Indipendenza, e si raccoglie composta sotto il sole in Piazza Medaglie d’Oro, quella mancanza è avvertita in fondo come un sollievo. Perché a questo appuntamento c’è posto solo per presenze sincere, per emozioni vere. Per silenzi, e voci, che riempiono e fanno vibrare il cuore. La voce di due ragazzi, lei di undici anni, lui di quattordici, che scandiscono le strofe di una vibrante poesia, in forma quasi di filastrocca, del poeta bolognese Roberto Roversi:

I treni partivano i treni arrivavano “al mare” dicevano i treni “alla montagna” dicevano i treni (…) contrappuntati da un coro di bambini di Marzabotto, ottantacinque come le vittime di quel sabato mattina. Un silenzio di pietra, secco, dolente, subito dopo, durante il minuto di raccoglimento alle dieci e venticinque. La voce del sindaco, che non nasconde la sua emozione di uomo, di concittadino. La voce di Paolo Bolognesi, come sempre appassionata, vibrante, trainante nel reclamare, ancora una volta, verità e giustizia. E poi cambia la scena ma non il contenuto di sincerità, di partecipazione sincera, di vita: siamo in Co.Ta.Bo., e qui, sotto il gazebo/memoriale del taxi giallo straziato dall’esplosione, si alternano al microfono molte altre voci, nessuna stonata, nessuna priva di sincera emozione. Sonia Zanotti aveva undici anni, e da allora porta addosso i segni fisici, oltre che quelli psicologici, dell’esplosione. La sua voce è quella di chi legge un testo preparato per l’occasione; l’iniziale senso di straniamento, proprio dell’ascolto di una lettura, lascia ben presto il posto al palpito della condivisione collettiva del suo vissuto, e alla fine è difficile trattenere le lacrime. La voce di una tromba, che intona l’ “attenti”, e poi “il silenzio”, davanti alla targa della rotonda intitolata ai Taxisti vittime della strage del 2 agosto, che è stata appena inaugurata, tramite l’asportazione di un drappo che la ricopriva. La voce del collega Elio Gubellini, che si è battuto proprio per questo obiettivo: anche lui legge un suo testo, e si dichiara emozionato, e si volta verso la targa, con il microfono in mano, per non affrontare frontalmente il pubblico, e sul finire del testo, breve ma ricco e articolato, ha qualche difficoltà a mantenere la voce ferma, proprio lui che conosciamo così sorridente, rispettato, talvolta un po’ ‘spanizzo’, conversare sempre volentieri nelle attese dei clienti ai posteggi. E’ un appuntamento, certo, con il dolore, ma soprattutto con la vita, quello che si ripete, puntuale, il 2 agosto a Bologna: per questo se ne esce sempre arricchiti nel cuore.

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IL CIRCOLO

TASSISTI IN PISTA

Settembre 2006- settembre 2011: il gruppo kart festeggia cinque anni di attività in pista, il tempo passa ma non cala la passione per le “macchinine” e sembra ieri quando quattro sconsiderati, in un piovoso pomeriggio di Settembre, compravano un kart usato “sicuro” poi rivelatosi una solenne fregatura; digerita la delusione iniziale e contattato l’uomo giusto, Gabriele Lancieri titolare del Karting Team Plan di Imola, l’avventura poteva cominciare per davvero arrivando, stagione dopo stagione, a schierare ad ogni uscita del gruppo otto kart, di cui quattro di proprietà e quattro messi a disposizione dal Team Plan, e fatto provare le emozioni racing del karting a più di una trentina di colleghi e amici! Attraverso alcune parole chiave si può meglio apprezzare lo spirito che anima le nostre giornate: I PILOTI - l’elenco completo sarebbe troppo lungo ma, tra quelli che non mancano mai, abbiamo i fondatori del gruppo: Mario Lu 20, Lele Ve 18, Ivan Pi 2 e Andrea Ba9, poi Emanuele At 3, Marco Pv 19; senza dimenticare lo “zoccolo duro” : Massimo As 4, Max Pv 13 e Carlo Lo 5, piloti che guidano qualsiasi m e z z o in ogni condizione atmosferica. Chi va più forte, o meglio, meno piano degli altri? Boh!!!! Ci si gioca tutto in un secondo/un secondo e mezzo e un tempo Emanuele At 3 era il più veloce ma ora sta un po’ perdendo colpi e il primato vacilla. Una caratteristica comune a tutti è lo sfinimento fisico a fine giornata e i dolori diffusi il giorno dopo! GLI ESORDIENTI - per tutti c’è stata una prima volta ma l’esordiente migliore in assoluto è Bonatti Pa 4, presentatosi in maglietta Killer Loop , pantaloni a cavallo

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basso e improbabile caschetto a scodella. Entra in pista sbucciando il muretto box poi inanella giri su giri in perfetto stile motociclistico (piegandosi in curva), non va neanche piano e sorpassa uno sbalordito As 4. Uno spettacolo!! I MEZZI - non sono i go-kart del mare! Si tratta di kart da competizione di ultima omologa con telaio Tony Kart EVR (il kart di Schumacher e Vettel per intenderci) e due motorizzazioni Vortex di 125 cc mono marcia da 30 cv (Vortex Rok) e 36 cv (Vortex Super Rok) con cui si corre il campionato mono marca Rok Cup. Quindi mezzi performanti e impegnativi (anche troppo). ASSISTENZA TECNICA - assicurata in pista da Gabriele Lancieri che fornisce il materiale e prepara i telai e i motori. Già pilota di Kart da giovane, in seguito pilota di macchina (Clio Cup, F3, F3000, test F1 con Minardi, campione Italiano GT su Ferrari, attualmente impegnato nell’Europeo GT Open con Aston Martin e istruttore di guida veloce per Porsche Italia) ne sa “a pacchi “ di kart e spesso ripara al volo i danni e le rotture che si fanno in bagarre. Meglio averlo ai box che in pista dove non si riuscirebbe nemmeno a leggergli la targa. Viene coadiuvato


IL CIRCOLO

da Andrea Ba 9 che da pilota (?) si è riciclato in buon meccanico. Il team ringrazia! DANNI E INCIDENTI - per fortuna limitati e poche le rotture meccaniche, da ricordare un assale storto e cerchio rotto direttamente al box e molti riferimenti ai Santi da parte del kartista, di cui è meglio tacere il nome. Rari gli incidenti, memorabile un’uscita di Masi Lu 20 che provando a fare in pieno il curvone di Migliaro volò contro la rete di recinzione sfondandola; ora la curva ha preso il suo nome e la rete è stata arretrata di qualche metro. IL TEMPO - non quello atmosferico ma quello sul giro, è il riferimento per ognuno di noi; classica la domanda al rientro ai box: - In quanto hai girato? Ho fatto ….! - Ah però, la volta scorsa avevo girato in …. ! - Be, io due decimi in meno e con gomme finite! Si discute di decimi e centesimi ma si tralascia che un pilota vero girerebbe comunque due secondi in meno del migliore crono (vedi Lancio). IL SORPASSO - sorpassare un rivale, preferibilmente in una staccata lunga, può coronare una giornata in pista ed è la soddisfazione massima, meglio che fare il giro

più veloce. Esistono vari gradi di difficoltà di sorpasso: si va da chi si sposta e lascia spazio in rettilineo a chi stacca alla “morte” sfruttando anche l’ultimo centimetro di asfalto. Chi eccelle in questo caso è Lele Ve 18 che nel duello ravvicinato lascia sempre una firmetta nella carenatura dell’avversario. CIRCUITI - sono quattro nel giro di un’ora di macchina da Bologna e in ordine di gradimento abbiamo: Migliaro di 1,3 km con curve veloci e lente, comodo come paddok

e orari d’apertura , poco frequentato fra settimana e ideale per chi non ha mai provato. Rioveggio, il più vicino a casa ma anche il più corto, stretto, faticoso e affollato, richiede un po’ di esperienza. Pomposa il più titolato, con la prima curva da fare assolutamente in pieno, vincolante come orari e aperture. Pinarella è tecnico e spettacolare ma infelice come box, paddok e orari, ha però un bel negozio. DIVERTIMENTO – che non manca mai! O quasi, capita a volte che al momento dell’accensione il motore non dia segni di vita, dopo qualche tentativo ti guarda e fa capire che per quel giorno non se ne parla e intanto gli “amicucci”entrano ed escono dai box felici come una pasqua. Ecco in quei momenti non è che ci si diverta poi tanto, ma sono nuvole passeggere, prima o poi tornerà il sereno e il gusto supererà di nuovo la fatica! E allora…Buon divertimento e arrivederci in pista!

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IL CIRCOLO

VERSO CERVIA

Giovedì 23 giugno, i ciclisti della polisportiva Arci Cotabo si sono ritrovati per una uscita in bicicletta con destinazione Cervia. Poco più di 100 Km percorsi in poco più di 3 ore alla media di 33 Km/h. Dopo la rigenerante doccia al circolo tennis di Cervia, ci siamo impegnati nella gara più facile.......la tavola del ristorante!!!!! Quindi tutti all’incontro con “ Il domatore di cannocchie “ questo il nome del ristorante dove i colleghi hanno potuto farsi domare gli stomachi mangiando del buon pesce e bevuto del buon vino. Alla fine tutti a casa in taxi, grazie alla gentile disponibilità di alcuni colleghi ed ex colleghi a cui va il nostro più sincero ringraziamento. La splendida giornata di sole è stata la cornice ideale per questo consueto evento annuale. G.Paolo Lodi 3

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SOLIDARIETÀ

Nel mese di giugno sono stato contattato dall’ Associazione Onlus Make.A.Wish, che opera a Genova con il compito di Esaudire i desideri di bambini tra i 3 e i 17 anni affetti da gravi malattie, per arricchire di gioia e speranza la loro esperienza umana. “Per un bambino gravemente malato, vedere che il suo desiderio si realizza, significa capire che nulla è impossibile e ritrovare la forza per continuare a lottare. Significa dimenticare per un attimo di essere malato e tornare ad essere semplicemente un bambino.” Motivo del contatto era realizzare il sogno di Joshi, poter visitare il museo della Ferrari a Maranello. Per esaudire il suo desiderio, Joshi, necessitiva di un mezzo adeguato alle sue esigenze, con le caratteristiche dei nostri taxi prioritari . Ben felici di essere utili, come Cotabo, abbiamo deciso di farci carico del 50% delle spese e cogliamo l’occasione per ringraziare Bruno (Imola 05) per la sua disponibilità, cortesia e gentilezza. Salvatore PR19 Make-A-Wish Italia Onlus Piazza San Matteo 15/1 16123 Genova - Italy tel: +39 010 8681336 fax: +39 010 8935100 cell: +39 392 4998842 www.makeawish.it Joshi

AUDITO, S E O I R E D I S E UN D RRISO O S L I A V O R T I CHE R UN BAMBINO

CITTA’ DELLO ZECCHINO D’ORO Anche quest’anno Cotabo ha contribuito e partecipato all’evento “Bologna citta’ dello zecchino d’oro”, con tanti gadget per i piu’ piccoli e meno piccoli. Si ringrazia per la collaborazione e la disponibilità, la Chiara, Salvatore (Prato19), Riccardo (Imola09) e Bruno (Pavia03) IL SOCIO COTABO OTTOBRE 2011

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SOLIDARIETÀ

PROGETTO MARTINI

La riscoperta dell’opera strumentale di Padre Martini Nel 2008 la Fondazione del Monte ha finanziato un progetto, condotto dall’associazione Kaleidos, avente per obiettivo la riscoperta di buona parte dell’opera strumentale inedita di Padre Giovanni Battista Martini (1706-1784), celebre musicista bolognese nonché maestro di Mozart e J.C. Bach. Il progetto prevedeva la trascrizione, l’edizione critica, l’esecuzione in concerto e l’incisione discografica (con strumenti originali) di un notevole numero di composizioni ritrovate in un armadio del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna. La direzione artistica del progetto e l’edizione critica dell’opera erano a cura di Daniele Proni e Federico Ferri, che ha curato anche la direzione musicale e la concertazione delle partiture del maestro bolognese. Il Progetto Martini ha riportato in luce ben 93 composizioni, tra concerti, sinfonie e musica da camera: tutto materiale autografo che giaceva dall’epoca, in gran parte inedito ed ineseguito; ma, ed è quello che più conta, materiale di grande varietà e qualità musicale, che in qualche modo aggiunge al ruolo tradizionale di G.B. Martini di teorico e storico della musica quello di compositore di prima grandezza del suo secolo. Buona parte delle composizioni è stata eseguita in anteprima in una sorta di “Festival Martini” tenutosi nel maggio 2010 a Bologna, cui hanno partecipato anche alcuni esponenti della stampa specializzata italiana ed europea. L’edizione critica viene oggi presentata per i tipi di Suvini Zerboni. Concerti dell’Accademia degli Astrusi, con programmi dedicati a Martini e alla Scuola bolognese del Sei-Settecento, saranno realizzati presso l’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles (9 novembre 2011) e a Gent, Siviglia e Glasgow (primavera 2012) nell’ambito di un progetto festivaliero delle Città Creative della Musica riconosciute dall’Unesco, coordinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna. In occasione del concerto belga del prossimo autunno è in programma un incontro con la Commissione Cultura del Parlamento Europeo per illustrare ai deputati del 27 Paesi il percorso fatto per restituire rilievo a una delle figure bolognesi più europee della storia della città.

IL MAESTRO DI MUSICA E IL DON CHISCIOTTE di Padre Martini

22 ottobre 2011 – Teatro Comunale di Bologna Dopo la musica strumentale presentata nel Festival del maggio 2010 la coproduzione tra l’Associazione Kaleidos e la Fondazione Teatro Comunale di Bologna rende possibile la messa in scena di due dei cinque Intermezzi scritti per il teatro dal Francescano bolognese, maestro di Mozart e di Johann Christian Bach con interpreti di grande rilievo e il prezioso apporto di Dario Fo che ha voluto disegnare alcuni bozzetti dai quali realizzare le scene.

Si tratta del Maestro di Musica e del Don Chisciotte, datati entrambi 1746. Nel primo assistiamo a uno dei “classici” del teatro buffo settecentesco con il confronto generazionale tra un allievo e un insegnante che diventa spunto per una riflessione sullo stile del canto e più in generale sulla evoluzione del gusto infarcita anche di sapidi ammiccamenti sulle manie e le debolezze del “Teatro alla moda”; nel secondo l’eroe di Cervantes viene sbeffeggiato e deriso dalla puntigliosa Nerina e da un dispettoso Sancio Panza vedendosi negata quasi del tutto quella pietas ammirata con la quale la nostra sensibilità contemporanea è abituata a guardarlo. Per lo spettacolo di sabato 22 ottobre alle 20.30 la prevendita inizierà il 29 settembre prossimo presso la Biglietteria del Teatro Comunale; il costo dei biglietti sarà di 15 Euro per la platea e i palchi (10 Euro per gli under 30 e gli over 65) e di 5 Euro per la balconata. Mercoledì 19 ottobre alle 17 i due Intermezzi verranno presentati al pubblico presso il Foyer del Teatro Comunale da Elisabetta Pasquini e Piero Mioli. Oltre alla Fondazione del Monte hanno dato il loro sostegno all’iniziativa il Comune di Bologna, la Provincia di Bologna, la Regione Emilia Romagna, la Camera di Commercio, la CoopAdriatica e la Carisbo.

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buona della ricerca notizia GRUPPO PREGHIERA

Alla

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Amici taxisti, a partire dal numero di Dicembre 2010 di questo giornalino noi, del Gruppo di Preghiera “San Paolo”, abbiamo voluto aprire un dialogo con voi partendo dal titolo di questa pagina. Per capire la bellezza del rapporto col Signore, continuiamo a proporvi un “ciclo” di articoli che, partendo dalle realtà concrete e quotidiane del taxista, possano realizzare un parallelo tra le nostre esperienze e la proposta di quella fede che può cambiare la vita. Sappiamo che tanti animali, migratori o no, riescono a trovare infallibilmente la strada di casa. Ma anche l’uomo ha uno spiccato senso di orientamento e soprattutto una poderosa memoria che permette di memorizzare e gestire una quantità incredibile di dati e di nozioni. Dove voglio arrivare, amici taxisti, con queste premesse? L’argomento di questo numero è….. lo stradario!! Beh, non è una cosa da poco nell’attività del taxista, e ben lo sappiamo tutti!! Sembra una cosa scontata che il taxista parta sicuro appena il cliente gli ha indicato la destinazione; ma in realtà in quel momento si attiva un processo mentale tutt’altro che semplice: il nostro cervello mette in fila vie, incroci, attraversamenti, rotonde, fino a disegnare un percorso completo, secondo una logica che i moderni navigatori ci hanno assolutamente copiato. Lo stradario deve essere sempre ben nitido, gli intralci alla circolazione devono essere ben aggiornati, e su queste conoscenze costruiamo la migliore soluzione possibile per portare a casa il nostro cliente, che ovviamente sarà tanto più soddisfatto quanto più breve sarà il tempo di percorrenza e quanti meno ostacoli gli faremo incontrare. Amici, anche se la logica del navigatore satellitare è del tutto simile, e non c’è dubbio che si tratti di un potente aiuto messo a disposizione dalla tecnologia elettronica, non c’è navigatore che tenga: al confronto, il nostro cervello dovrà sempre essere più informato, rapido e aggiornato!! In certi casi, poi, nonostante

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l’esperienza e la conoscenza, può capitare di trovarci in un ingorgo imprevisto o inevitabile; e qui la soluzione migliore nasce dalla sottile fantasia del taxista, capace di trovare alternative e percorsi poco familiari agli altri utenti della strada e tanto meno al navigatore!! Ebbene, anche la nostra vita può essere paragonata ad un lungo e complesso percorso stradale. Anche se cerchiamo di pianificare la nostra vita, in realtà ad ogni passo dobbiamo fare scelte su quale direzione prendere. Ci illudiamo di sapere cosa ci attende ad ogni svolta o ad ogni incrocio, ma per lo più non ci è dato di conoscere in anticipo ostacoli o ingorghi. E allora ci è molto utile avere una buona conoscenza dello “stradario spirituale”, per poter scegliere la via che ci può aiutare a toglierci d’impaccio. Poiché questo percorso coincide con la nostra vita, è assolutamente importante arrivare a destinazione senza sbagliare strada. Una destinazione che non è semplicemente la fine della nostra vita fisica, ma è ben di più, si tratta della Vita Eterna, quella che ci è stata preparata da Dio Padre ma che tocca a ciascuno di noi raggiungere come meta del nostro percorso. Allora, come facciamo a impratichirci di questo stradario? Quale navigatore ci potrà aiutare? Non siamo soli nelle nostre scelte, perché lo stesso Dio e Signore che ci invita a raggiungerlo, ci dà anche gli strumenti per procedere con sicurezza verso di Lui. Il suo “Stradario Spirituale” è il Vangelo, la sua Parola, che


GRUPPO PREGHIERA

AVVISO IMPORTANTE: Ricordiamo ai colleghi che il Gruppo di Preghiera S.Paolo, costituito tra i taxisti COTABO sensibili ai valori dello spirito, offre l’opportunità di momenti di riflessione e di preghiera: ogni primo Martedì del mese ci incontriamo nella Sala riunioni Cotabo alle ore 14.30: preghiamo insieme il Rosario, quindi segue una riflessione-confronto su temi religiosi. L’invito è cordialmente esteso a tutti i colleghi taxisti !

ci viene donato e messo a disposizione dalla maternità della Chiesa. Come il taxista considera essenziale la conoscenza dello stradario della sua città, così il cristiano ha bisogno di mantenere sempre fresco e aggiornato il suo ascolto della Parola di Gesù, che è l’unica, autentica e infallibile “informazione di navigazione” verso quella fondamentale méta da raggiungere. Noi cristiani non siamo soli a decidere il percorso, ma per grazia divina abbiamo l’aiuto della fede, e soprattutto l’aiuto dello Spirito Santo, quella Sapienza divina che ci è stata donata col Battesimo e con la Cresima. Allora, teniamo aperto il nostro cuore alla Parola di Gesù, aderendo volentieri all’aiuto dei Sacramenti e rifuggendo dalle tentazioni del male, e ci accorgeremo che anche guidando nelle tenebre, i nostri fari punteranno lontano e lo “Stradario Spirituale” ci porterà felicemente a destinazione! Gruppo di Preghiera “S.Paolo” tra tassisti bolognesi.

Nel mese di Novembre verrà celebrata una S.Messa per i colleghi taxisti defunti. Questo nostro Gruppo, in piena comunione con la Chiesa in Bologna, è assistito dalle Suore Missionarie del Lavoro. Per contatti e informazioni: Pietro Bianco (LUCCA 4) cell. 347.6964788



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