Assenza

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ASSENZA da un’idea del professore di Composizione Architettonica Fabrizio Franco Vittorio Arrigoni, Quì trova, in forma di piccolo volume, una raccolta di foto e suggestioni che il mondo ha regalato ai miei occhi. Si sviluppa una serie di riflessioni sulla vita e sull’essere umano, tutte legate dal filo invisibile dell’assenza.

Lorenzo Giacomini



Piombino, la mia città. Dicono che per noi giovani non c’è futuro. Mi chiedo perché il futuro debba essere sempre altrove, da un’altra parte.

Acciaio

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“Soltanto i vivi intelligenti possono scomparire senza lasciar traccia”

Leonardo Sciascia su “La scomparsa di Majorana”

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Che dici vengo? Mi si nota di piĂš se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?

Ecce bombo - Nanni Moretti

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L’assenza della scenografia in Dogville di Lars von Trier, i nomi dei luoghi scritti per terra rende percepibile l’ambiente attraverso la sua assenza: senza ricorrere all’imitazione della realtà acquista in suggestione.

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Un bacio. Ed è lungi. Dispare giú in fondo, là dove si perde la strada boschiva che pare un gran corridoio nel verde. Risalgo qui dove dianzi vestiva il bell’abito grigio: rivedo l’uncino, i romanzi ed ogni sottile vestigio... Mi piego al balcone. Abbandono la gota sopra la ringhiera. E non sono triste. Non sono più triste. Ritorna stasera.

L’assenza - Guido Gozzano La Maison Noire, East Hampton, New York, 1964 by Jeanloup Sieff

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Continueremo a informare, a fare inchieste, a intervistare, a commentare, a pubblicare e a disegnare su tutti i soggetti che ci sembrano legittimi, in uno spirito di apertura, di arricchimento intellettuale e di dibattito democratico. Lo dobbiamo ai nostri lettori. Lo dobbiamo alla memoria di tutti i colleghi assassinati. Lo dobbiamo all’Europa. Lo dobbiamo alla democrazia. Editoriale comune di alcuni giornali europei riguardo Charlie Hebdo

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Una madre mostra la foto del figlio partito al fronte alla crudele felicitĂ di un sopravvissuto che la ignora.

Ernst Haas Homecoming 1947

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L’alternativa ad una vacanza è quella di rimanere a casa e dare la mancia a ogni persona che vedete.

Porto di Piombino un martedĂŹ autunnale

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Provo la sensazione di solitudine in una grande città; il sentirsi “vuoto” davanti all’evolversi di una modernità in continuo fermento, l’essere distaccato da un panorama molto più vasto di quello di una semplice persona.

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There is a solitude of space A solitude of sea A solitude of death, but these Society shall be Compared with that profounder site That polar privacy A soul admitted to itself– Finite Infinity. Emily Dickinson, 1695

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Dal “Dialogo tra un folletto e uno gnomo” di Leopardi: F- “Voglio inferire che gli uomini sono tutti morti, e la razza è perduta”. G “Oh cotesto è caso da gazzette. Ma pure fin qui non s’è veduto che ne ragionino”. F“Sciocco, non pensi che, morti gli uomini, non si stampano più gazzette?” G“Tu dici il vero. Or come faremo a sapere le nuove del mondo?” F“Che nuove? che il sole si è levato o coricato, che fa caldo o freddo, che qua o là è piovuto o nevicato o ha tirato vento?”

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L’identità dell’uomo, in assenza del suo corpo è delegata alla sua giacca appoggiata alla sedia.

Furio Cavallini

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La testa si perda, d’accordo, ma almeno resti la tonda bombetta. L’importante è l’ossequio, l’inchino, la benpensante apparenza corretta. Le vele si dissolvono, ma almeno resti la chiglia del bastimento con gelide colombe sui pennoni e un ostensorio di piccole perle d’argento. Sia vuoto il bicchiere, ma almeno una montagna di spuma ne copra i bordi. Sia deserta la casa che già fu felice, ma almeno dalla strada un lampione la inondi di una fievole luce di fieno.

Angelo Maria Ripellino

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...e neppure la notte ti lascia da solo: gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro..

Un Matto, di Fabrizio De Andre 1979 - Torino Foto in un manicomio di Raymond Depardon

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I paesi più credenti sono quelli più arretrati.

Para Subir al Cielo 1970’s, Manuel Álvarez Bravo

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«Le idee che le rovine risvegliano in me sono grandiose. Tutto passa, tutto perisce. Soltanto il mondo resiste. Soltanto il tempo continua a durare. Io cammino tra due eternità. Ovunque io guardi, gli oggetti che mi circondano mi annunciano la fine e mi mettono in guardia rispetto a ciò che mi attende»

Diderot Tindaro Screpolato Igor Mitoraj - Giardino di Boboli - 1998

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Quante cose occorrono per sentirsi a casa?

Padiglione del Belgio Biennale di Architettura di Venezia 2014

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Il sogno è l’infinita ombra del Vero.

Giovanni Pascoli Alexandros

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Gli abiti sopravvivono e continuano l’identità.

Vestiti di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale

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Un’anima di luce illumina lo studio. Un suono che non senti ma vedi. Sant’Agostino percepisce la morte improvvisa di San Girolamo, come un onda d’urto che congela l’istante e lo pietrifica.

La luce esprime l’assenza e la presenza.

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Certe volte non bisogna compensare una mancanza, ma solo ricordare.

Ground Zero - NYC

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“Aspettando Godot è una commedia in cui non accade nulla per due volte”

Vivian Mercier

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Ăˆ una buona cosa che esista la gravitĂ , altrimenti gli uccelli morti seguiterebbero a svolazzare in cielo.

Steven Wright

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A volte si desidera scomparire, ma tutto quello che si vuole veramente è essere trovato. Una relazione che finisce, che riparte, che protrae solo per abitudine. Una relazione che non è mai esistita.

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Un mondo in cui gli adulti non compaiono mai e i problemi quotidiani dei bambini diventano allegorie della vita.

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Il tenente Colombo cita sempre la moglie nella sue conversazioni perchè ci è molto affezionato, ma non si vede mai. Anche se invisibile è sempre presente.

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La follia dell’arte irrazionale. In un mondo senza regole la libertà artistica è espressa dall’assenza di gravità.

“Dalì Atomicus” di Philippe Halsman 1948 MoMA

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Tutti amici fino a un quarto a mezzogiorno.

Stalin e i suoi collaboratori

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Io non ho visto niente, ma quel niente è stata la peggior cosa che abbia mai visto.

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Gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai. Ma tu no, qualora se ne vadano loro.

(Markku Envall) Fukushima oggi

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Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.

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Colui che aspetta molto può aspettarsi ben poco.

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La mancanza è la piĂš forte presenza che si possa sentire: diminuisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e alimenta l’incendio.

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Nella scena finale de l’Eclisse, Monica Vitti e Alain Delon si danno appuntamento in piazza. Nessuno dei due ci va. Si presenta però puntuale la macchina di ripresa di Michelangelo Antonioni.

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In guerra mi facevano piĂş impressione i vivi, che i morti. I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno, li guardavo come se fossero bottiglie rotte. I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi: erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia, e ora vivevano abbracciati alla morte.

(Nicolai Lilin)

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Vi trovate in una piccola cittadina sinistramente deserta. Tutto appare normale: il Juke Box funziona, in cucina tutti i piatti sono cotti, pronti per essere mangiati. Nei tavoli del bar sigarette appena accese. Tutto e’ incredibilmente normale ma deserto, spopolato. Siete soli in un mondo perfettamente funzionante ma completamente disabitato.

Ai confini della realtĂ - 1x01 La barriera della Solitudine

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Lettera di Madame de Sèvignè alla figlia. ...non potei resistere alla tentazione, mi metto tutte le cuffie e le berrette che non erano necessarie, vado in quel viale dove l’aria è dolce come in camera mia; vi trovo mille stramberie, frati bianchi e neri, parecchie monache grige e bianche, panni di bucato buttati qua e là, uomini sepolti rigidi contro gli alberi... Proust, Alla ricerca del tempo perduto

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« Salendo le scale ieri sera ho incontrato un uomo che non c’era... ...nemmeno oggi lui è qua. Spero tanto che se ne andrà. »

Identity

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L’inferno esiste solo per chi ne ha paura.

Faber

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UniversitĂ degli studi di Firenze Scuola di Architettura - DIDA Laboratorio di Progettazione Architettonica V prof. Fabrizio Arrigoni a.a. 2015-2016


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