Il ricordo di Vittorio Cardini e della Amministrazione Comunale di Forte dei Marmi (1993-1997)

Il ricordo di Vittorio Cardini e della Amministrazione di Forte dei Marmi (1993-1997)

Atti del convegno del 13 Ottobre 2018 Forte dei Marmi

a cura di: Arnaldo Federigi • Lorenzo Gabrielli • Vivaldo Tonini

Il ricordo di Vittorio Cardini e della Amministrazione di Forte dei Marmi (1993-1997) Vogliamo ricordare Vittorio Cardini e il Suo impegno come amministratore comunale Sabato 13 Ottobre 2018, ore 9 Sala Conferenze Società di Mutuo Soccorso Forte dei Marmi Ore 9: Saluti ai partecipanti Ore 9.15-10.15 Il ricordo delle Persone: Il Sindaco Vittorio Cardini, il Vice Sindaco Nullo Viti, l’Assessore Guido Giachi, il consigliere comunale Luciano Viti Intervengono: Riccardo Tarabella, Lorenzo Gabrielli, Massimo Marsili, Franco Dazzi, Roberto Santini, Arnaldo Federigi, Vivaldo Tonini Ore 10.15-11.15 "La attività amministrativa nei quattro anni di mandato" a cura di Arnaldo Federigi, Massimo Marsili e Vivaldo Tonini Ore 11.15-11.30 Break Ore 11.30-12.00 "Il diverso contesto istituzionale e normativo al tempo di Vittorio Cardini" a cura dell’Avv. Giuliano Turri Ore 12.00-12.15 Interventi del pubblico Ore 12.45-13.00 Saluti e proposte per il futuro

LE AZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE CARDINI Una sintesi dell’attività svolta dall’amministrazione guidata dal Sindaco Vittorio Cardini

"La ricchezza di un’opera -di una generazione- è sempre data dalla quantità di passato che contiene" Cesare Pavese

Indice 1 L’amministrazione comunale con Vittorio Cardini Sindaco: 1993-1997 1 1.1 Episodi alluvionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 1.2 Settore finanze (Assessore: Nullo Viti) . . . . . . . .

3 1.2.1 Espropri dei terreni per edilizia convenzionata ed altri usi pubblici relativi agli anni antecedenti al 1993. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 1.2.2 Trattative con la Società Camuzzi (rete del gas). 3 1.2.3 Iniziative varie operate dall’assessorato. . . .

4 1.3 Settore urbanistica (Assessore: Guido Giachi) . . . .

4 1.3.1 Piano Regolatore: Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico. . . . . . . . . . . . . . .

5 1.4 Settore Lavori pubblici-Ecologia (Assessore Arnaldo Federigi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 1.4.1 Biblioteca Comunale. . . . . . . . . . . . . .

7 1.4.2 Interventi su La Casetta -ex colonia in Comune di Abetone-. . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 1.4.3 Altre Opere. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

8 1.4.4 Appendice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

14 1.5 Settore Cultura-Turismo (Assessore Massimo Marsili) 15 1.6 Settore sport (Consigliere delegato: Vittorio Tommasi). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

22 1.7 Settore Polizia urbana, viabilità (Consigliere delegato: Fernando Luciano Viti) . . . . . . . . . . . . . .

23 1.8 Settore Informatizzazione e spiagge comunali (Consigliere delegato Enrico Salvatori) . . . . . . . . . . . .

25 1.8.1 Informatizzazione. . . . . . . . . . . . . . . .

25 1.8.2 Spiagge attrezzate. . . . . . . . . . . . . . . .

25 1.9 Franco Dazzi (Capogruppo di Alleanza per il Forte) 26 1.10 Mostra artigianato di Forte dei Marmi . . . . . . . .

28 2 Amministratori Scomparsi 2.1 Vittorio Cardini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

31 31

2.2 2.3 2.4

Nullo Viti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guido Giachi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Fernando Luciano Viti . . . . . . . . . . . . . . . . .

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3 Il ricordo 36 3.1 Sac. dr. Don Piero Malvaldi, Parroco di Forte dei Marmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

36 3.2 Francesca Cardini, Figlia di Vittorio Cardini . . . .

37 3.3 Marco Viti, Figlio di Nullo Viti . . . . . . . . . . . .

37 3.4 Lucia e Riccardo Giachi, Figli di Guido Giachi . . .

39 3.5 I ricordi della Famiglia di Fernando Viti . . . . . . .

40 3.6 On. Umberto Buratti, già Sindaco del Comune di Forte dei Marmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

40 3.7 Riccardo Tarabella, Sindaco del Comune di Seravezza, già Presidente del Collegio revisori dei conti durante l’Amministrazione Cardini . . . . . . . . . . .

42 3.8 Simona Seveso, Presidente del Consiglio Comunale di Forte dei Marmi dal giugno 2017 . . . . . . . . . . .

44 3.9 Sabrina Nardini, Consigliere comunale di Forte dei Marmi con delega alle Pari Opportunità, dal giugno 2017 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

44 3.10 Umberto Tommasi, Presidente della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi . . . . . . . . . . . . . .

45 3.11 Giovanni Fontana, Segretario della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi . . . . . . . . . . . . . .

46 3.12 Roberto Santini, Consigliere di opposizione durante l’amministrazione Cardini . . . . . . . . . . . . . . .

46 3.13 Michele Silicani, già Sindaco del Comune di Stazzema 48 3.14 Fortunato Angelini, già vice Sindaco del Comune di Pietrasanta e già Presidente del Consorzio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli . . . . . . . . . . . . . . . . .

50 3.15 Lorenzo Gabrielli, Figlio di Giuliana Mosti, collaboratrice di Cardini nella sua attività imprenditoriale .

51 4 Appendice fotografica

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L’amministrazione comunale con Vittorio Cardini Sindaco: 1993-1997

Sindaco: Vittorio Cardini (1927-2017) ViceSindaco: Nullo Viti Assessore al Personale e alle Finanze (19232018) Assessore Urbanistica: Guido Giachi (1933-1999) Assessore Lavori Pubblici e Ecologia: Arnaldo Federigi Assessore Cultura e Turismo: Massimo Marsili Presidente Commissione Urbanistica: Paolo Baldini Franco Dazzi: Capogruppo Alleanza per il Forte Fernando Luciano Viti (1928-2005): consigliere delegato alla Polizia Urbana e viabilità Renato Magri: consigliere delegato alle Politiche Giovanili e al Sociale Enrico Salvatori: consigliere delegato ai sistemi informatici e alla spiaggia Vivaldo Tonini: consigliere; ha seguito la Biblioteca Comunale e la ex-Colonia di Abetone Fabio Balderi: consigliere delegato al Verde Pubblico Robero Pierini: consigliere comunale Consiglieri comunali di opposizione 1993-1997: Giorgio Giannelli Roberto Santini Antonio Molino (1920-1999) Marcello Polacci (1923-2019) Alberto Marino Baldini (1944-2015)

In questa sezione sono descritte le principali attività ed interventi dell’amministrazione durante il mandato 1993-1997.

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Figura 1: Piena del Versilia al Ponte di Tavole -inquadratura lato Viareggio-.

1.1

Episodi alluvionali

L’Amministrazione Cardini si trovò coinvolta in due micidiali eventi alluvionali: il primo, nel 1994, al confine con il Cinquale; il secondo, nel 1996 al Cardoso che interessò il Comune nella zona della Vaiana. La vicenda alluvionale del 1996 fu sentita e vissuta da Vittorio Cardini con profondo e particolare dispiacere a causa della perdita di diverse vite umane.

In quei momenti l’impegno del Sindaco Cardini fu duplice. In primo luogo si adoperò personalmente nel portare con la sua jeep i sacchi di sabbia che successivamente aiutava a sistemare sugli argini del Fiume Versilia e dei fossi. In secondo luogo, da Sindaco, diede un fondamentale apporto allo smantellamento dei ponti sul Versilia che ostacolavano il deflusso delle acque. Vittorio ricordava spesso come quei ponti avessero creato un tappo a causa delle campate multiple ostruite dai tronchi e detriti. Difatti, negli anni successivi venne realizzata la loro sostituzione con ponti a campata unica. I ponti oggetto di intervento furono quello nei pressi del Campo da Golf, il Ponte di Tavole sulla via Provinciale/via Federigi e il ponte sul lungo fiume in Vaiana.

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1.2 1.2.1

Settore finanze (Assessore: Nullo Viti) Espropri dei terreni per edilizia convenzionata ed altri usi pubblici relativi agli anni antecedenti al 1993.

Sul tema degli espropri, prima all’insediamento dell’Amministrazione Cardini, non era stata presa alcuna decisione. L’Amministrazione Cardini, attraverso transazioni, ha sanato quasi tutti gli espropri di terreni utilizzati per pubblica utilità pagando solo circa 10 miliardi di lire. Solo per un esproprio non fu più possibile trovare un accordo perchè la causa in Tribunale stava per concludersi. Questa transazione costò al comune 640 milioni invece dei circa 100 milioni che sarebbe potuta costare. Questo episodio ci fa riflettere sull’ammontare maggiore di spesa se tutte le pratiche le avesse decise la Magistratura.

1.2.2

Trattative con la Società Camuzzi (rete del gas).

Laboriose sono state le trattative con la Società Camuzzi, che deteneva la rete del gas, perché dal 14 ottobre 1987 era scaduta la concessione cinquantennale ma non è stato mai possibile raggiungere un accordo.

L’amministrazione Cardini ha rivendicato la proprietà della rete del gas dopo 56 anni di esercizio da parte della Società Camuzzi senza che il Comune avesse mai riscosso una lira né goduto di particolari agevolazioni. Il Comune ottenne il pagamento da parte della Società Camuzzi di 950 milioni di lire in attesa della definizione della vertenza in corso. Il lavoro degli arbitri subì ritardi e poi la Società Camuzzi rinunciò all’arbitrato che lei stessa aveva richiesto. In seguito, concluse con la nuova amministrazione una concessione venticinquennale. La Società Camuzzi ha poi venduto la rete all’ENEL. Il ricavato della vendita, se si fossero rispettate le iniziative dell’Amministrazione Cardini, sarebbe potuto essere riscosso dal Comune di Forte dei Marmi.

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1.2.3

Iniziative varie operate dall’assessorato.

Segue una lista sintetica dei principali risultati amministrativi di questo settore: • 23 Regolamenti Comunali, tra aggiornamenti e creazione di nuovi: diritto di accesso dei cittadini agli atti e documenti amministrativi; regolamento Polizia Municipale; regolamento del Consiglio Comunale; regolamento per il diritto allo studio; regolamento per la disciplina dei contratti e quello di igiene in materia di alimenti e bevande; • Nomina di una commissione per la valutazione dei carichi di lavoro dei dipendenti che ha permesso di limitare l’assunzione di un solo dipendente ( l’Assistente Sociale); • Bilanci finanziari sempre in pareggio.

• Inizio trattativa con le Poste Italiane per riacquisire il Fortino; • Nuovo appalto del servizio di nettezza urbana; • Primo comune versiliese con parcheggi auto con riscossione automatica.

1.3

Settore urbanistica (Assessore: Guido Giachi)

In questa sezione, Paolo Baldini, Presidente della Commissione Urbanistica, riprende le principali attività svolte nel settore urbanistica ovvero il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico. Un altro importante intervento ha riguardato la revisione del Piano degli Arenili.

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Figura 2: Cartolina ideata da un disegno di Luca Bertini, distribuita nel paese, firmata dai cittadini e inviata alle Poste Italiane per stimolarle a un accordo con il Comune di Forte dei Marmi 1.3.1

Piano Regolatore: Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico.

Il piano approntato è stato un atto che si preoccupava del territorio e moderava sensibilmente l’edificazione sfrenata e speculativa. Tale piano fu realizzato grazie all’attività dell’Assessore Guido Giachi e secondo la nuova Legge Regionale numero 5/95 sul governo del territorio. Il Piano aveva come fondamento la tutela dei valori identitari che il nostro Comune esprimeva nell’ambiente, nell’economia, nella cultura, nell’edilizia abitativa non invasiva e spesso espressione di grande qualità architettonica.

La problematica del recupero del patrimonio edilizio esistente era molto sentita tra la popolazione e la risposta a tali problemi è stato uno dei pilastri su cui si fondò il piano urbanistico -adeguamento igienico sanitario, ampliamento una tantum, sopraelevazione degli edifici a un piano-. Il piano ha rappresentato anche una piccola locomotiva nel panorama economico versiliese perché ha messo in moto investimenti di cui hanno tratto beneficio le imprese artigiane,

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Figura 3: Villa Bertelli i professionisti del settore, gli operatori del settore immobiliare.

Questo piano ha anche anticipato le leggi della perequazione urbanistica che da pochi anni trovavano spazio all’interno delle leggi regionali sul governo del territorio. Si ricordano gli interventi di perequazione e compensazione urbanistica da realizzare in concerto con i privati su progetti emergenziali quali, 20 anni fa, rappresentavano il recupero degli edifici alberghieri dismessi.

Il Piano prevedeva la possibilità di intervenire sulla base di un progetto con visione organica d’insieme dove ai privati veniva richiesto un contributo di oneri concessori da reinvestire, da parte del Comune, sul territorio. Da ricordare che Villa Bertelli è stata acquisita al patrimonio comunale secondo le regole fissate all’interno di questo Piano.

Il Piano ha avuto il merito, oltre a una diffusa azione di recupero edilizio, anche di aver fissato specifici vincoli a tutela degli elementi identitari del nostro territorio: le ville storiche e quelle di più recente costruzione progettate da architetti di chiara fama nazionale e locale; i giardini storici e quelli di rilevanza ambientale arborati; le pinete della macchia mediterranea; le zone di valore paesaggistico; la spiaggia libera compresa la zona retrodunale; il Fosso Fiumetto e il sistema dei canali; il centro antico; la zona di Roma Imperiale.

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Il Piano affrontò anche l’annosa questione degli alberghi dismessi seguendo i criteri dettati da una ricerca del Centro Studi Turistici di Firenze. Lo studio prendeva in esame i vari manufatti, analizzandone le condizioni e la economicità di un eventuale recupero dell’attività alberghiera. L’Amministrazione si è avvalsa delle indicazioni del Centro Studi per confermare o meno la destinazione urbanistica di questi immobili.

Insomma, il Piano Cardini ha segnato una svolta nella politica urbanistica del nostro Comune.

1.4

Settore Lavori pubblici-Ecologia (Assessore Arnaldo Federigi)

In apertura di questa sezione ci teniamo a precisare che il lavoro e la cura del verde pubblico fu sviluppato in collaborazione tra l’assessore Arnaldo Federigi e il delegato Fabio Balderi.

1.4.1

Biblioteca Comunale.

La Biblioteca Comunale L. Quartieri era ubicata al piano terra di Palazzo Quartieri, lungo la via Carducci. Fu rifatto il pavimento della sala lettura e si iniziò la catalogazione del materiale librario in dotazione. Furono inoltre attribuiti incarichi per bibliotecaria supplente per garantire la continuità del servizio. Fu ripristinato, nella pianta organica comunale, il posto di bibliotecaria/o e fu indetto il concorso per l’assunzione di bibliotecaria/o di ruolo. Infine fu attivato il controllo della qualità del servizio.

1.4.2

Interventi su La Casetta -ex colonia in Comune di Abetone-.

L’edificio, composto di due corpi principali di fabbrica e di un corridoio di collegamento, era, nel 1993, in stato di completo abbandono.

L’idea generale che correva nel paese era di alienare il bene considerato ormai inutilizzabile ma l’Amministrazione Cardini decise

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Figura 4: Palazzo Quartieri, sede storica della Biblioteca Comunale invece per un suo recupero, non solo perché l’immobile non si deteriorasse irrimediabilmente ma per progettare un suo riutilizzo futuro a beneficio della nostra comunità.

Gli interventi intrapresi riguardarono il rifacimento del tetto dei corpi principali dell’edificio, una nuova copertura del corridoio che collega i due corpi dell’immobile (interventi per complessivi 150 milioni di lire). In seguito, fu intrapresa una indagine di mercato affidata al Centro Studi Turistici di Firenze per verificare se l’utilizzo dell’immobile poteva avere una redditività. Fu cosi iniziata la ricerca di un gestore che garantisse, con apposita convenzione, una frequentazione privilegiata ai cittadini di Forte dei Marmi.

I primi esperimenti di gestione occorsero sotto l’Amministrazione Cardini e furono perfezionati sotto le successive amministrazioni.

1.4.3

Altre Opere.

L’amministrazione ha realizzato molte opere di cui forniamo un elenco sintetico:

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Figura 5: La Casetta, Comune di Abetone • Ascensore nella sede Comunale e Palazzo Quartieri e rifacimento intonaci esterni dell’allora Palazzo Comunale, Palazzo Quartieri; • Trasferimento del Liceo Scientifico che era ubicato in Piazza Dante, nell’edificio di via Michelangelo: questo permise all’amministrazione successiva di trasferire gli uffici comunali dove attualmente hanno sede; • Realizzazione del Parco giochi dietro l’edificio di Piazza Dante, odierno palazzo comunale, in via Matteotti, Parco giochi di via Trento, Parco giochi di Vaiana, Parco giochi di via Matteo Civitali. Acquisto Giochi per scuole materne e piazza F.lli Meccheri, acquisto giochi per Piazza Salvatore D’Acquisto, arredo Parco Giochi via dell’Acqua; • Acquisto di nuovi arredi urbani (panchine, fioriere e cestini rifiuti da posizionare anche vicino alle sedute). Acquisto distributori palettine per cani. Piantumazione di palme di pregio lungo il viale a mare; • Riqualificazione delle aiuole di Via Mazzini, Via Carducci. Avvio di una campagna denominata "adotta un’aiuola". Nell’am9

Figura 6: Parco giochi di Via Matteotti bito della cura del decoro urbano fu inoltre avviata una collaborazione con Istituto Agronomo Soliera per Borse di Studio per 2 studenti in forza alla manutenzione del verde pubblico; • Progettazione per una riqualificazione di Piazza Dante ( Progetto Carli ) avviata per la parte di recupero delle bordure delle aiuole, ma non definita per una riqualificazione delle essenze presenti; nuovi marciapiedi partendo dalla periferia, verso Fiumetto e verso il Cinquale; • Acquisto primi campioni di dissuasori del traffico. Acquisto di 5 pensiline per attesa Bus per via Matteotti e plessi scolastici; • Vetri antinfortunistica per edifici scolastici; • Recupero e valorizzazione Piazza Montale.

• Progetto recupero area pubblica in via Versilia -parcheggio campo di calcio-. Del campo di calcio di via Versilia furono ristrutturati gli spogliatoi e fu creata la piccola tribuna tuttora esistente e fu fatto un intervento alla Centrale Termina. Il campo fu dato in gestione tramite gara.

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Figura 7: Piazza Montale • Progetto recupero area pubblica via Mascagni/via Piave; Progetto recupero area verde via Gramsci/via Ferrucci; • Giardino botanico WWF: Contributo di 10 milioni al WWF per la cura e la manutenzione della zona della spiaggia libera di ponente e con affidamento della gestione dell’intera area all’associazione -preservazione delle dune, creazione di passaggi dedicati e protetti per raggiungere la spiaggia, creazione di un giardino botanico con essenze di pregio; • Servizi igienici di Piazza Marconi; • Isole Ecologiche a scomparsa. Ricordiamo l’inizio della raccolta porta a porta nel centro del paese. Incremento raccolta verde e plastica sul territorio comunale. Inizio raccolta organico presso ristoranti e stabilimenti balneari; • Rifacimento tetto ex-macelli via XX Settembre • Marciapiedi in aree presso il centro del paese lungo via Mazzini e via Morin; Ampliamento del cimitero comunale, Sistemazione controsoffitto Mercato Comunale; 11

Figura 8: Tribune campo da calcio in via Versilia • Toponomastica stradale; • Pontile: ristrutturazione strutture in cemento armato di alcune parti sottostanti e installazione di ringhiera nella parte finale prevista dalla legge per motivi di sicurezza; • Stadio Necchi: adeguamento della centrale termica; adeguamento alla normativa vigente del complesso sportivo; intervento sui servizi igienici e nuovo spogliatoio. Lo stadio fu dato in gestione all’Unione Sportiva; fu ripristinato il terreno di gioco; furono eseguiti interventi di manutenzione sulle tribune coperte; • Fognatura nera in Caranna e Fognatura bianca in Piazza Marconi; • Yachting Club: creazione, sulla spiaggia libera di ponente, di un’area ad uso porto/spiaggia con passaggio della gestione del modulo esistente -capannone e spiaggia- alla associazione che aveva in assegnazione questo luogo; 12

Figura 9: Area pubblica di via Mascagni/via Piave

Figura 10: Giardino botanico, Le Dune di Forte dei Marmi • Intervento sull’area pinetata di Piazza Marconi per limitare il disagio durante i giorni di pioggia -carotaggio con riempimento degli scavi con pietre di vario diametro-; • Illuminazione pubblica in via F. Carrara antinquinamento luminoso; • Furono messi a norma tutti gli impianti sportivi e furono dotati di certificati di agibilità. Fu fatta la tamponatura del bocciodromo. Inoltre, il Palazzetto dello Sport fu completamente ristrutturato, dai bagni agli spogliatoi alla pista e furono mes-

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Figura 11: Edificio ex-macelli in via XX Settembre se le poltroncine in tribuna. Furono fatti i giardini esterni, fatta la gara per la gestione e dato in riaperto il bar che era anche un punto di riferimento per il quartiere.

1.4.4

Appendice.

• Edifici scolastici: Ci fu una particolare attenzione verso gli edifici scolastici -Giorgini, Elementare Carducci e in Vaiana, Scuola Media- con sistemazione delle strutture che dimostravano precarietà e deterioramento nel tempo; • Inceneritore: Ci fu un impegno con altri comuni della Versilia per non consentire la costruzione dell’inceneritore a Falascaia e per avere, comunque, garanzie ambientali ma fummo costretti ad accettare l’imposizione della Regione; • Depuratore consortile: Anche sul fronte depurazione, l’Amministrazione Cardini si impegnò e partecipò alla elaborazione del progetto per la terza vasca; • Qualità delle acque del Fiume Versilia: Una particolare attenzione fu rivolta anche all’inquinamento da marmettola del 14

Figura 12: La ringhiera sulla parte finale del Pontile Fiume Versilia; e se le acque di questo corso d’acqua sono oggi così limpide lo si deve anche all’impegno importante dell’Amministrazione Cardini; • Piano dei Rumori: Il paese fu suddiviso in zone sulla base delle criticità dei vari luoghi e in modo che negli stessi non si potesse superare una certa intensità di rumore. Particolare attenzione fu posta alla Casa di Cura San Camillo e alle scuole. Questo Piano, redatto da esperti del settore, fu riportato su apposita cartografia distribuita ai cittadini;

1.5

Settore Cultura-Turismo (Assessore Massimo Marsili)

Compiendo cose giuste diventiamo giusti, facendo cose coraggiose, coraggiosi Per Vittorio Cardini e la sua Amministrazione 1993 - 1997

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Figura 13: Yacting Club Ringrazio gli organizzatori di questo evento dedicato a Vittorio Cardini e alla sua Amministrazione. Faccio mie le parole di Franco Dazzi, allora capogruppo della maggioranza che sosteneva la Giunta, che poco fa ha ricordato come di quella esperienza amministrativa non sempre sia stato riconosciuto il valore delle scelte che furono compiute. Sono trascorsi molti anni da allora e credo che una valutazione serena e oggettiva sia oggi possibile. Tenterò di condurla lungo tre direttrici: una politica, una amministrativa ed una infine umana e personale.

La candidatura a Sindaco di Vittorio Cardini nasce in una congiuntura politica molto particolare. Le inchieste di Mani Pulite, la fine della lunga stagione del pentapartito, la trasformazione di alcuni partiti e la fine di altri. Inoltre una incessante sensibilità antipolitica nell’opinione pubblica rendeva, e non solo a Forte dei Marmi, impossibile individuare una candidatura di estrazione esclusivamente politica. La statura umana, la conoscenza dei problemi, il costante impegno civico nelle fila della Croce Verde e la sua presenza buona e sobria profondamente avvertita dalla comunità del Paese, furono le considerazioni alla base della sua candidatura. Candidatura che sappiamo essere stata accettata con riluttanza da Vittorio Cardini,

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Figura 14: Lampioni che furono posizionati in Via F. Carrara

Figura 15: Bocciodromo e Palasport a Vittoria Apuana

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non certo perché manchevole di amore per il proprio paese, quanto per la sua naturale ritrosia e riservatezza. Fu accettata con la condizione che in caso di vittoria, avrebbe ricoperto il ruolo di Sindaco per un solo mandato.Vittorio Cardini diventò quindi nel novembre del 1993 Sindaco quasi per acclamazione popolare, tanto fu il consenso elettorale che ricevette.

Eravamo in una stagione amministrativa molto particolare. Lo ricordava l’Avvocato Gabriele Turri: la stagione in cui si iniziò a praticare l’autonomia delle amministrazioni pubbliche, quali volano dello sviluppo e della coesione locale. L’Amministrazione Cardini vedeva impegnati in ruoli di Giunta e di Consiglio uomini esperti di vita amministrativa pubblica, in alcuni casi di estrazione politica, in altri casi tecnica e in altri casi ancora mista. Vi erano poi uomini provenienti da altri tipi di impegno civico e professionale.

Nel ricordare i quattro anni dell’Amministrazione Cardini intendo rammentare il contributo, l’impegno e la serietà di ognuno di loro perchè in quel breve periodo l’Amministrazione Cardini governò con decisione e con coraggio.

Desidero ricordare alcune scelte principali: • la prima scelta fu decisiva per la solidità e l’equilibrio del Bilancio del Comune ovvero quella di procedere al pagamento di tutte le posizioni aperte a seguito di espropri pubblici passati, ritenendo doveroso riconoscere ai proprietari gli importi rivalutati degli interessi maturati. In questo modo si sottrasse il Comune dal rischio di un lungo contenzioso, che lo avrebbe visto sicuramente soccombere. Il valore di questa operazione fu di circa dieci miliardi di lire. Altre amministrazioni che non procedettero in tal senso affrontarono successivamente seri problemi di tenuta del Bilancio e la Corte dei Conti intervenne prospettando il danno erariale per il valore della crescita degli interessi maturati dai proprietari e chiedendo di appostare somme a garanzia del debito; • la seconda, relativa agli immobili pubblici e alla pianificazione delle funzioni. Da tempo la comunità ambiva a rientra18

re in possesso del Fortino Leopoldino simbolo stesso del Paese. Per l’Amministrazione tale opzione rientrava in una visione più ampia che coinvolgeva la trasformazione della storica scuola elementare voluta dall’Amministrazione Cecchini nel 1922 in Municipio, la liberazione conseguente di Palazzo Quartieri, l’acquisto di Villa Bertelli a Vittoria Apuana in modo da dotare il territorio comunale di spazi destinati ad attività associative, culturali ed espositive. Questo disegno ebbe il suo primo risultato quando dopo una lunga trattativa con Poste Italiane il secondo piano del Fortino tornò di proprietà del Comune e vi fu allestito all’interno il Museo della Satira e della Caricatura. Contemporaneamente iniziò sul finire dell’Amministrazione una trattativa con la proprietà di Villa Bertelli. Senza togliere alcun merito alle due Amministrazioni Bertola che seppero successivamente realizzare pienamente questa strategia, è giusto ricordare che la prima tessera simbolica e concreta del mosaico immobiliare venne posta proprio dall’Amministrazione Cardini; • la terza fu l’intenso lavoro urbanistico: l’adozione del piano strutturale nel settembre del 1997 secondo l’allora nuova legge regionale 5/95 di programmazione territoriale, la ridefinizione del piano degli arenili che consentì la realizzazione della terza fila per usi strumentali e logistici e la realizzazione dei seminterrati per scopi di rimessa, nonché la disciplina per la creazione di piscine; la formulazione delle prime norme per il recupero del patrimonio alberghiero dismesso – piaga edilizia diffusa nell’intero spazio comunale - attraverso l’applicazione di meccanismi perequativi. Non fummo forse capaci di dare il giusto valore a questi provvedimenti, talvolta i meccanismi di concertazione con le categorie economiche lasciarono più spazio alle diversità, che ai comuni punti di vista che pure furono individuati. Tuttavia, questo lavoro venne compiuto nell’interesse primario dell’economia del Paese; • voglio rammentare il programma di chiusura notturna del pae19

se tra le ore 01:00 e le ore 06:00. Il provvedimento lasciava accessibili le direttrici in ingresso e in uscita e strade in percorribilità fino ai parcheggi, ma tendeva a limitare il flusso di vetture verso le aree residenziali. Ricordo le difficoltà operative quali ad esempio il rilascio dei pass di accesso, ricordo i successivi sopralluoghi notturni per rendersi conto della situazione. Ricordo anche le polemiche e le assemblee con la comunità residente e quella turistica nella quale cercavamo di spiegare la necessità di far convivere il riposo e le esigenze di divertimento; • penso ora ad una scelta apparentemente semplice che riguardava il Cinema Lido. La proprietà chiedeva di poterlo trasformare in appartamenti estendendo la residenzialità dell’abitazione del custode all’intero immobile. La volontà e la certezza che un cinema a Forte dei Marmi fosse utile e necessario ci condusse a resistere, a spiegare le motivazioni sociali e turistiche della posizione dell’Amministrazione ed infine a concordare con la proprietà un ampliamento della zona residenziale e l’apertura di una multi sala. Quella scelta fu sicuramente positiva, il Cinema Nuovo Lido è stato poi riaperto e svolge la sua funzione con continuità e qualità; • la scelta di collegare l’immagine di Forte dei Marmi al suo passato culturale si declinò con seminari, convegni, piccole attività editoriali che condussero al riconoscimento della cittadinanza onoraria del poeta Piero Bigongiari, al pittore Ernesto Treccani ed infine del critico Massimo Carrà, figlio del grande Carlo Carrà. Svolgemmo un’intensa attività di integrazione didattica nelle scuole favorendo finanziamenti ai plessi e presso il Liceo Scientifico. Il programma di conoscenza della Costituzione Italiana ebbe relatori quali Valerio Onida, Gustavo Zagrebelsky, Alessandro Pizzorusso e Roberto Zaccaria. In una fase non dissimile dall’attuale di forte messa in discussione di concetti e valori fondamentali del nostro patto costitutivo; la scelta di dare solidità finanziaria alla Fondazione Città Forte dei Marmi 20

attraverso tempi e procedure certe e dotare la stagione di un appuntamento musicale di qualità – Jazz’n Forte – ; • potrei ricordare tante ulteriori scelte ed attività – dalle politiche di raccolta differenziata, alla scelte in materia di rete e distribuzione del gas -, ma ve ne è una che sono sicuro che Vittorio Cardini vorrebbe fosse posta in evidenza. Per Vittorio Cardini la Versilia nasceva dalla punta della Pania e terminava al fanale segnalatore del pontile di Forte dei Marmi. Quando l’alluvione del 1996 si abbatté su questo territorio con il carico di morte e distruzione lo ricordo in ansia, insonne, solitario a spingere ognuno di noi a fare quanto nelle nostre capacità per trovare aiuti. Forte dei Marmi fu l’unico comune a non subire danni, se non parziali e confinati, e quindi per circa 72 ore fummo impegnati a raccogliere alimenti, medicinali, coperte, acqua e qualsiasi cosa ci venisse richiesto attraverso i contatti che ognuno di noi aveva con i Sindaci e gli assessori dei Comuni di Seravezza e Stazzema. Ma c’era un danno altrettanto grave che tutta la Versilia correva e cioè la distorsione dell’informazione, che dipingeva anche la stessa Marina distrutta, inagibile al turismo, avvelenata da fanghi e agenti chimici in mare, con le gravi ripercussioni che ciò avrebbe potuto avere sulla stagione estiva imminente. Ebbene ricordo Vittorio Cardini, schivo e riservato rispetto alle richieste dei giornalisti, accettare qualsiasi intervista televisiva e radiofonica per spiegare cosa fosse effettivamente avvenuto e conservando un ammirevole equilibrio tra la necessità di difendere gli interessi dell’economia e la trasmissione rispettosa del lutto che tutti avevamo nel cuore. Infine l’orgoglio manifesto di Vittorio nel sapere che a capo della protezione civile nazionale che avrebbe dato poi così grande prova di sé nella ricostruzione in sicurezza della Versilia c’era un fortemarmino, a lui tanto caro, il Professor Franco Barberi. E questo ricordo in me si associa ad un altro. Vittorio Cardini amava ricordare la sua partecipazione allo sminamento post-bellico del Paese e spesso mi parlava

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della morte di un amico saltato su una mina. Lo faceva senza alcun accenno a toni eroici, retorici o per segnare una forma di coraggio virile. Lo raccontava come un’attività che andava fatta e parteciparvi significava assecondare la rinascita del Forte e per esteso dell’Italia, lo raccontava nella consapevolezza che quei gesti individuali erano parte di un disegno più grande, collettivo ed esserne parte era un onore. Questa, oggi rara attitudine, si chiama civismo.

Voglio concludere ringraziando Vittorio Cardini: • per motivi politici, poiché seppe assumersi responsabilità politiche in una fase nella quale, i partiti al Forte, come in tutta Italia non furono letteralmente in grado di esprimere candidature coerenti con un tempo di profondi cambiamenti; • per motivi amministrativi, perché seppe tenere la sua Giunta e la sua maggioranza uniti ricorrendo alla sobria fermezza e al buon senso del padre di famiglia, alla comprensione in quei quattro anni delle vicende umane e politiche di ognuno di noi e indicandoci sempre quale obiettivo la stima e la considerazione dei nostri concittadini, non il consenso; • per motivi intimi e personali per avere espresso una fiducia incondizionata in un giovane inesperto di amministrazione e per avermi quindi introdotto alla vita pubblica e in ultimo e senza per questo volere rubare quote di paternità a Barbara e Francesca, per essermi stati in un certo senso un po’ padre.

1.6

Settore sport (Consigliere delegato: Vittorio Tommasi).

Da ricordare che, nei confronti degli impianti sportivi, ci fu una stretta collaborazione tra l’Assessore ai Lavori Pubblici e il consigliere delegato allo Sport.

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Sono state organizzate diverse iniziative quali il Campionato Europeo di Hockey juniores, il Triathlon, il Campionato italiano ed europeo di Surf su onda, il Campionato italiano di pattini in linea, il Rally di Carnevale e il Trofeo triangolare interregionale degli sbandieratori

1.7

Settore Polizia urbana, viabilitĂ (Consigliere delegato: Fernando Luciano Viti)

Nel 1996 e 1997 fu istituita la ZTL (Zona a Traffico Limitato) estesa a tutto il paese nelle ore notturne, con assi di penetrazione di entrata e di uscita e con distribuzione di pass a famiglie e strutture alberghiere. La ZTL fu pensata e istituita anche con finalitĂ di promozione turistica. Fu inoltre definito il tracciato della Pista ciclabile su via Mascagni e su via Ponchielli.

Figura 16: Piste ciclabili lungo via Mascagni (sx) e via Ponchielli (dx)

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Figura 17: Prima e ultima pagina del depliant illustrativo della ZTL. Il depliant illustrava la zone a traffico limitato proposta nel 1996, le vie di penetrazione e di uscita. Il testo dell’ultima pagina fu curato da Massimo Marsili, Assessore alla Cultura e Turismo, e sintetizza la visione che l’Amministrazione Cardini aveva del paese e le finalità che si proponeva.

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1.8 1.8.1

Settore Informatizzazione e spiagge comunali (Consigliere delegato Enrico Salvatori) Informatizzazione.

Quello di Forte dei Marmi era già stato uno dei primi comuni ad utilizzare un sistema informatico per gestire la ragioneria. Nel 1993 erano disponibili sul mercato software sistemi operativi più sviluppati e moderni, che seguivano standard diffusi ed avevano un costo di gestione annuale molto inferiore. Il problema era che del sistema operativo era proprietario NCR ed era necessario che chi lo conosceva, collaborasse per convertire l’archivio ai nuovi software gestiti in MS-Dos e nel far questo non si interrompesse l’operatività quotidiana. Ci fu una complessa trattativa e riuscimmo a fare tutto in tempi rapidi ed a costi ragionevoli.

Lo stesso problema si pose per la gestione delle multe del Codice della Strada. Il software era in uso solo ai vigili di Forte dei Marmi ed ogni modifica necessaria per le variazioni delle leggi comportava un costo notevole. L’azienda locale che faceva le modifiche riconobbe con molta correttezza la non economicità della cosa e accettò di recedere dal contratto, collaborando anche alla conversione dei dati nel nuovo software che era usato da molti comuni italiani ed il cui costo d’acquisto e manutenzione era sensibilmente inferiore.

Nel 1994 l’amministrazione promosse, attraverso una azienda locale, la attivazione di un portale per fornire indirizzi di posta elettronica ai cittadini. Un alto numero di cittadini decise di utilizzare il servizio di posta in quanto era il primo servizio disponibile di questo genere. La stessa azienda ospitò per diversi anni il sito internet della satira politica.

1.8.2

Spiagge attrezzate.

Fino all’estate 1992 la gestione degli ombrelloni delle spiagge era fatta direttamente dal comune, con i bagnini, mentre per la gestione del bar veniva fatta una gara annuale, aperta solo a società senza fine di lucro di Forte dei Marmi. Questo da una parte poneva dei vincoli 25

di ingresso che limitavano la concorrenza, da un’altra la durata di un anno rendeva poco appetibile la gestione perché scoraggiava gli investimenti. La motivazione di questi vincoli era che il ricavato della gestione aiutava associazioni di Forte dei Marmi. Questo fu smentito subito dal presidente dell’associazione che aveva vinto una delle due gare che, molto candidamente, mi disse che non avrebbe potuto pagare la cifra di 5 milioni di lire che avrebbe dovuto perché nella gestione ci aveva rimesso. Fu allora deciso che la gara per la gestione del bar sarebbe stata aperta a tutti, anche a privati, che il periodo di appalto sarebbe stato di tre anni e che era necessaria una fidejussione. Il primo anno la cifra totale raccolta dal comune fu quattro – cinque volte quella degli anni precedenti ed i gestori fecero notevoli investimenti migliorando l’offerta, con una migliore qualità del servizio offerto agli utenti. Evidentemente poi il comune poteva decidere di aiutare le associazioni con la somma ottenuta.

1.9

Franco Dazzi (Capogruppo di Alleanza per il Forte)

Quando si parla di Vittorio e della sua amministrazione si parla anche di quegli uomini che non ci sono più come Nullo, Giachi, Fernando Luciano Viti, ma anche di tutti gli altri che ne fecero parte e che ci sono ancora, come Federigi, Tonini, Marsili, Paolo Baldini, Enrico, Fabio.

Il ricordo della amministrazione Cardini mi stimola una riflessione che ritengo di grande attualità ovvero il rapporto tra l’etica e la politica. La domanda è: nell’agire e nel comportamento di chi fa politica devono essere presenti, i valori, i principi morali e le virtù etiche? Oggi, l’uomo della strada, raramente vede questi due elementi andare a braccetto. Per l’uomo della strada il politico è di per sé bugiardo, mente perché deve avere il consenso per mantenere o conquistare il potere per fini ed interessi personali. Da questa percezione, che spesso purtroppo corrisponde alla realtà, è derivata una grande sfiducia nelle istituzioni, la conseguente diminuzione dei votanti e il nascere di nuovo fenomeno sociopolitico, il cosid26

detto populismo. L’Amministrazione Cardini è stata invece per me un’Amministrazione caratterizzata in modo particolare dalla trasparenza. Una amministrazione caratterizzata da un rapporto diretto col cittadino, maggiormente improntata alla familiarità che non al rapporto burocratico che c’è tra amministratore ed amministrato.

Un’Amministrazione caratterizzata da una forte componente Etica.

Ricordo che allora la critica che ci veniva mossa era: “è un’amministrazione di uomini non politici, che non sanno fare politica”, eppure le realizzazioni di opere pubbliche non furono né poche né di poco conto.

Sandro Pertini diceva che la moralità dell’uomo politico consiste nell’esercitare il potere, che gli è stato affidato, al fine di perseguire il bene comune. Ecco questo, magari inconsapevolmente, è stato il modello di riferimento dell’Amministrazione Cardini, e così è stato compreso dalla maggioranza della popolazione. Dimostrato, tra le altre cose, anche dai risultati delle elezioni amministrative che la seguirono. Non solo per un’alta percentuale di votanti ma anche perché, sommando i voti dei due nostri candidati che si erano presentati separati, il centrosinistra prendeva circa 1000 voti di più del candidato del Centrodesta.

Allora la mia convinzione è che, se si vuole ricucire il rapporto tra il paese reale e l’attività politica, bisogna che Etica e Politica tornino a camminare di pari passo. Aristotele affermava che il buon cittadino è colui che, se chiamato, è in grado anche di governare.

Nella Firenze del tredicesimo e quattordicesimo secolo facevano parte del governo della città anche cittadini estratti a sorte. La Politica dunque non come mestiere bensì come “servizio”. E Vittorio e tutti i suoi uomini, accettarono l’incarico proprio con questo spirito. Cosa significa spirito di servizio?. Un esempio ce lo fornisce la storia di Roma quando Cincinnato, per ben due volte richiamato dal Senato abbandonò il suo orticello per andare a risolvere i gravi problemi che attanagliavano la capitale del mondo.

Ed è appunto nel ricordo di quell’episodio che all’epoca proposi che a Vittorio fosse richiesto questo servizio. Suggerii che tutti i rappresentanti delle forze di Sinistra del nostro paese proponessero 27

quella sfida a Vittorio anche perchè i tentativi dei singoli avevano ricevuto solo rifiuti. Andammo sotto casa sua in via Risorgimento e lo chiamammo giù nella strada. Vittorio tergiversò per molto, quasi disperato e sgomento ma alla fine non potè rifiutarsi di fronte alla pressante richiesta di tutta la Comunità del suo paese.

Quella fù un’Amministrazione di uomini pienamente coscienti dei loro limiti, e consapevoli dell’impegno che stavano affrontando, con umiltà e semplicità, ma soprattutto con grande e profonda onestà.

Uomini i quali, nella loro azione quotidiana obbedirono sempre al principio universale, laico, dell’Etica Kantiana: che l’azione morale deve considerare l’uomo sempre come fine e mai come mezzo.

Concludo citando B. Croce, un filoso liberale, neanche Comunista né tantomeno “di sinistra”, sempre contrario alle “illegittime separazioni” dell’etica e della politica, all’ ”ottuso moralismo” ed allo “spregiudicato machiavellismo”. Egli affermava che “non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose ma abbiamo bisogno di più gente onesta”. Come quelli che stiamo ricordando oggi.

1.10

Mostra artigianato di Forte dei Marmi

L’amministrazione Cardini dette vita a una mostra espositiva dell’artigianato locale ubicata nei locali dell’attuale Liceo Scientifico, in via Michelangelo, con la supervisione di Giorgio Balderi, allora Presidente dell’Associazione Artigiani.

Era un evento pensato e realizzato per mettere in evidenza le eccellenze dell’artigianato di Forte dei Marmi.

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Figura 18: La foto ritrae il Sindaco Vittorio Cardini che apre una edizione della mostra insieme a Giorgio Balderi.

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30

2 2.1

Amministratori Scomparsi Vittorio Cardini

Vittorio Cardini, nato a Strettoia l’11 dicembre 1927, fù Sindaco del Comune di Forte dei Marmi dal 1993 al 1997.

Vittorio Cardini, uomo profondamente religioso, è sempre vissuto in mezzo ai motori di moto e di auto perchè i suoi parenti avevano un garage in via Stagio Stagi, al Forte. Aveva una importante attività riguardante la motoristica da diporto nel capannone di via G.B. Vico, a Forte dei Marmi. Attività che, nel tempo, si è riconvertita nella vendita di macchine tagliaerba di ogni tipo. E’ stato Presidente della Croce Verde locale e Presidente di una associazione di nuoto Massa-Versilia.

Nell’immediato dopoguerra si è adoperato, con altri cittadini del paese, per soccorrere feriti e per restituire il paese alla normalità, rischiando anche di essere fucilato dai tedeschi. E’ stato iscritto al Partito Socialista.

Nel 1993 fu candidato a Sindaco per una coalizione che potremmo definire di centro-sinistra. Fu strappato a forza dalla sua attività di officina verso il Comune in virtù dell’autorevolezza di cui godeva in paese e della sua moralità. Divennuto Sindaco scelse come Vicesindaco e Assessore alle Finanze Nullo Viti; Assessore all’Urbanistica ing. Guido Giachi (deceduto); Assessore ai Lavori Pubblici Arnaldo Federigi; Assessore a Cultura e Scuola Massimo Marsili; delegato allo sport Tommasi Vittorio; delegato al Sociale Renato Magri; delegato alla Polizia Municipale il geom. Luciano Viti (deceduto).

Di Vittorio Cardini si può dire che viene ricordato come amministratore e, soprattutto, come uomo che è riuscito, durante la sua amministrazione e nonostante la inesperienza politico-amministrativa, a creare una vera squadra di governo del paese attraverso una delega agli assessori e ai consiglieri che si basava sulla fiducia e che dava libertà di azione ma sempre riportava al senso del dovere civico e al rispetto verso il primo cittadino che era vicino alla gente. Quando incontrava qualche suo piu’ giovane collega di amministrazione all’e-

31

Figura 19: Vittorio Cardini (1927-2017). Sindaco di Forte dei Marmi dicola, in Piazza Garibaldi, raccomandava sempre di essere presenti sulla scena del nostro paese e dare il massimo della nostra attività, anche senza ruoli istituzionali, per quello che riguardava il bene della cosa pubblica.

Come dice di lui un amico, che abita fuori Forte, in un messaggio che ha inviato: Vittorio Cardini era una persona onesta, socievole, che sapeva ascoltare, con una grande famiglia. Al Forte ha segnato un periodo politico di grande svolta che resterà indelebile.

2.2

Nullo Viti

Direttore amministrativo, nominato dall’Amministrazione dell’Ospedale Comunale Pietro Lucchesi -Pietrasanta- nel 1952 e sottoposto, poi, a pubblico concorso con il passaggio dell’Ente Ospedaliero al Servizio Sanitario Nazionale nel 1967. Fu confermato nel 1976, a seguito di concorso pubblico. Dal 1988, già in pensione, è stato, per tre anni, Presidente del Collegio revisori dei conti del Comune di Forte dei Marmi, nominato dal Consiglio Comunale e dal Sindaco Antonio Molino. Successivamente, nel 1993, il Sindaco Vittorio

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Cardini lo chiamò a ricoprire la carica di vice Sindaco. Nel Collegio dei revisori dei conti fu sostituito da Riccardo Tarabella.

Figura 20: Nullo Viti (1923-2018).

Personale e Finanze

2.3

ViceSindaco; Assessore al

Guido Giachi

Guido Giachi nasce a Cagliari il 16 Gennaio 1933. Suo padre, l’Ingegnere Giuseppe Giachi di Firenze, era in Sardegna a seguire i lavori di una diga da lui progettata ed era accompagnato dalla moglie Lobelia Frediani di Forte dei Marmi. Al compimento dei tre anni di Guido la Famiglia Giachi si spostò a Pescara in Abruzzo, sempre per seguire il lavoro del padre Giuseppe. Lì trascorse tutto il periodo della seconda guerra mondiale fino ai quattordici anni, quando rientrarono a Firenze.

Lobelia Frediani rientrò a vivere a Forte dei Marmi una volta rimasta vedova quando suo figlio Guido entrò al Triennio di Inge33

gneria a Pisa, a quell’epoca a Firenze c’era solo il biennio. Laureatosi dunque a Pisa entrò subito a lavorare all’Università come Tecnico di Laboratorio di Materiali da Costruzione e poi vinse il concorso in Accademia navale divenendo Professore Associato di Scienza e Tecnologia delle costruzioni con incarichi di Meccanica applicata alle Macchine. Lobelia Frediani, madre di Guido Giachi, faceva parte di una delle storiche Famiglie fortemarmine e possedeva un’abitazione nei pressi del pontile caricatore. La casa familiare Frediani oggi è sede dell’Ufficio Circondariale Marittimo.

Figura 21: Guido Giachi (1933-1999). Assessore all’Urbanistica

2.4

Fernando Luciano Viti

Fernando Viti (ma tutti lo chiamavano Luciano) è nato a Seravezza il 23.12.1928. Ha conseguito il diploma di geometra e dopo il matrimonio con Salvatori Maria Vittoria si è trasferito definitivamente a Forte dei Marmi. Impiegato presso il Comune di Seravezza presso l’ufficio tecnico fino al 1982 anno in cui è andato in pensione.

Dopo la pensione si è messo in campo come libero professionista (geometra ed agente immobiliare) ed in quegli anni ha cominciato ad occuparsi di politica a livello cittadino (socialista di vecchio stampo).

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Consigliere Comunale con deleghe alla polizia municipale e viabilità con l’amministrazione Cardini; è stato membro della Commissione urbanistica.

Figura 22: Fernando Luciano Viti (1928-2005). Consigliere delegato alla Polizia Urbana e Viabilità

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3

Il ricordo

Questa sezione contiene gli interventi fatti durante la giornata dello scorso Ottobre. Per ricordare Vittorio e le persone scomparse sono intervenuti i familiari, sono intervenuti gli amministratori locali delle passate amministrazioni e quelli della amministrazione in carica.

Oltre i membri dell’amministrazione Cardini, sono intervenuti anche i rappresentanti della Mutuo Soccorso e gli amministratori che con Vittorio Cardini hanno affrontato il dramma alluvionale del 1996.

3.1

Sac. dr. Don Piero Malvaldi, Parroco di Forte dei Marmi

Sono intervenuto nell’occasione del memorial "Vittorio Cardini" con grande emozione e commozione. Vittorio era un amico caro che mi sosteneva nel mio impegno di pastore d’anime senza troppe smancerie ma con affetto sincero e consigli sempre molto pertinenti.

In questo intervento accennerò alla sua peculiarità "politica" che a suo tempo mi colpi moltissimo e mi fornì lo spunto per alcune iniziative a favore dei giovani del paese. Vittorio aveva una grande capacità di mediazione riuscendo da vero uomo politico a esprimere e a portare avanti le proprie convinzioni senza però sminuire le idee e l’impegno degli avversari. Cercando in tutti i modi di dialogare nell’interesse del paese.

Consegnando un giorno ai giovanissimi della prima Liceo prossimi al Sacramento della Cresima la Costituzione Italiana e il Vangelo mi sentii di elevarlo a esempio di cittadino e di cristiano. Ne seguì un incontro nella sala comunale molto interessante, che determinò negli anni a seguire alcuni corsi di educazione alla politica per i giovani del liceo cittadino, raccogliendo ottimi risultati. Questi incontri continuarono con le successive amministrazioni anche quando l’amministrazione Cardini terminò il suo mandato.

Potrei aggiungere moltre altre notizie sul personaggio ma ritengo che quanto raccontato sopra sia il racconto più significativo. L’esempio del Sindaco Cardini fa capire a tutti noi che abbiamo responsa36

bilità educative e quanto sia più importante lavorare con e per i giovani in vista della loro maturazione umana e cristiana.

3.2

Francesca Cardini, Figlia di Vittorio Cardini

Questa mattina intervengo per ricordare nostro padre, la cui perdita è ancora per noi molto vicina nel tempo. Nostro padre ha avuto due grandi amori: la famiglia, e non solo nel senso stretto del termine, perché “famiglia” era per lui dare affetto e sostegno a prescindere dal legame familiare, ed il lavoro.

Onestà, rispetto per i pensieri altrui, comprensione e coerenza sono stati i suoi tratti principali, sia come Sindaco che come Imprenditore, e si è sempre adoperato per perseguire questi principi.

Quando, grazie propio al suo stile di vita, il suo paese lo ha scelto come Sindaco, il suo primo pensiero è stato scegliere persone a lui affini per amministrare al meglio il bene pubblico.

3.3

Marco Viti, Figlio di Nullo Viti

Non facile per me è parlare di mio Padre, la sua partenza è ancora troppo fresca e la sua mancanza è ancora tanto importante per me.

Non passava giorno senza che mi confrontassi con lui sulle dinamiche della mia vita privata e soprattutto di quella lavorativa. I suoi consigli ponderati, mi hanno accompagnato nei miei successi professionali ed è soprattutto grazie a Lui, se oggi raccolgo con la Sanlorenzo una soddisfazione importante, cosa di cui mio padre andava fiero.

Come figlio, nella mia infanzia, ricordo un padre che mancava spesso per i suoi impegni professionali. Il doppio incarico di Segretario Comunale e Direttore Ospedaliero lo teneva oltremodo lontano da casa ed era difficile passare del tempo insieme. Ma lui era una certezza per la famiglia, nei momenti importanti sapevi che c’era, che potevi contare su di Lui. Un episodio che mi ritorna spesso alla mente, è quando, da bambino, in giardino feci una di quelle cose che fanno scioccamente i bambini, ovvero mi misi in bocca un filo d’erba, non sapendo che 37

fosse particolarmente velenoso. Mi ricordo la corsa a Pisa al centro anti-veleni, con mio Padre che guidava la macchina e mi teneva con la testa sulle sue gambe: i momenti erano drammatici, la mia gamba destra si era gonfiata a dismisura e il dolore era forte, ma mio padre, sicuramente molto preoccupato, mi trasmetteva sicurezza e forza.

Io ricordo quei momenti lontani e questo senso profondo di amore e protezione che mio padre riusciva a trasmettere.

Spesso mio padre amava dichiarare che una delle soddisfazioni più grandi era quella di aver aiutato parecchio le persone meritevoli, nella loro carriera professionale, ma di non aver fatto nulla per i suoi figli, che si erano “fatti da soli”. Niente di più sbagliato perchè grazie al suo esempio, ai suoi insegnamenti, al suo senso del dovere e dello Stato, alla sua capacità logica di adattarsi velocemente, con intelligenza ed ingegno, a situazioni estremamente complesse e soprattutto grazie ai suoi consigli che è stata possibile la mia crescita professionale e di mio Fratello.

Paolo, il primogenito, a trentasei anni ha subito un terribile incidente stradale che lo ha fatto rimanere in coma per più di un anno, per poi ritornare ad una vita cosciente ma con tanti handicap. Anche in questo triste episodio, passata la prima fase di comprensibile sgomento, mio padre non ha mai perso la positività, dedicandosi a lui con un’energia e con una forza di volontà unica, trasmettendogli sempre il Suo amore profondo per la vita .

Ascoltare mio padre nei suoi ricordi era come fare un viaggio nella storia del nostro paese: Papà è partito a 17 anni volontario all’inizio della seconda guerra mondiale ed è stato rispedito a casa perché scoperto minorenne; poi, durante questa guerra mondiale, è stato combattente prima da alpino e, poi, da partigiano e, quindi, deportato nel campo di concentramento di Fossoli, in Emilia.

Poi è arrivata la Sua famiglia e il Suo lavoro, che ha sorretto in modo esemplare. Il suo “ospedale”, così lo chiamava. Grazie a Lui, infatti, l’ospedale di Pietrasanta divenne un centro di eccellenza e di esempio a livello nazionale. Innovatore ma rigoroso nella correttezza e compostezza dei numeri e dei budget, gestiva il bilancio di atti-

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vità socialmente fondamentali in maniera intelligente e con estrema competenza, sempre attento al rapporto ricavi e costi.

In molti, che lo hanno conosciuto nella sua esperienza di Vicesindaco di Forte dei Marmi, hanno apprezzato con mano le sue capacità gestionali, tanto che, a fine mandato, ha lasciato il bilancio del comune in attivo, dopo anni di profonde perdite. Cosa che difficilmente si riscontra nelle Amministrazioni locali in Italia.

Voglio concludere queste poche righe con un ricordo che, secondo me, rappresenta bene Nullo Viti, il mio Papà. Avevo circa 10 anni ed ero andato a trovare mio padre in ufficio. Accompagnandomi al parcheggio per salutarmi, ci imbattemmo in una BMW fiammante, con a bordo un signore elegante, il quale abbassò il finestrino e si mise a parlare con Papà. Erano anni in cui macchine di quel tipo erano ben rare e riservate ai pochi imprenditore del marmo, unica industria fiorente locale, ed io pensai che di quello si trattasse. Ingenuamente chiesi a mio padre chi fosse la persona con cui si era soffermato.

Mio padre mi disse che era un suo collega, che lavorava nell’ospedale limitrofo. E la domanda che gli feci di getto fu: “ma come mai noi abbiamo la 600 e lui guida una BMW?” Lui mi accarezzo la testa e mi sorrise con una dolcezza che porto nel cuore da quel giorno, e mi disse: “Quando sei grande te lo spiego”.

Questo era Nullo Viti, un uomo onesto, concreto, che non ha mai avuto bisogno di vantarsi del suo operato, perché ciò che ha fatto, i suoi successi, erano il suo biglietto da visita. Vorrei poter dire che mi manca da morire, ma il ricordo della sua personalità e del suo esempio di vita è così forte che lo sento sempre al mio fianco. E cosi sarà per tutta la mia vita. Grazie Nullo!

3.4

Lucia e Riccardo Giachi, Figli di Guido Giachi

Nostro Padre, ricordano i figli Lucia e Riccardo, ha sempre avuto una grande attenzione ai bisogni degli Altri, soprattutto dei più deboli.

Ma nella assoluta modestia, umiltà, affermava quasi vergognandosi, bisognava aiutare, fare e non apparire. Sempre disponibile, generoso 39

di se stesso, del proprio tempo, onesto, riservato. Non ci crederete ma era molto timido, molto simpatico, e talvolta con noi figli anche un po’ burbero. Amava la musica classica ed il Jazz, il mare, le Apuane e l’Abetone, il Tennis. Amava questo paese e la sua gente, il pescatore detto il Pirata, l’ultimo maestro d’ascia Aliboni, il pontile, un mondo che non c’è più.

Una sera, eravamo a casa, squillò il telefono: era Vittorio Cardini che chiese a nostro padre di fare l’Assessore all’Urbanistica. Credo che sia stato un componente forte e stabile della Giunta Cardini, ci ha sempre parlato soltanto di elementi costruttivi, propositivi, mi parlava dei problemi di Bilancio, che non riuscivano a fare tutto quello che avrebbero voluto. Concludendo, i figli Lucia e Riccardo ricordano che Guido Giachi non aveva tessera di Partito, faceva parte di una Giunta nata da una Lista Civica che precorreva i tempi, oggi la Cittadinanza Attiva è un concetto usuale, così come la formazione di una Lista Civica, in quel momento per Forte dei Marmi fu un vero atto di cambiamento voluto dalla stragrande maggioranza dei Cittadini che si affidò alle Persone, in primo luogo al Signor Cardini, di cui riconosceva l’autorevolezza e l’onestà.

3.5

I ricordi della Famiglia di Fernando Viti

La moglie -Maria Vittoria Salvatori- e le figlie di Luciano -Stefania e Nicoletta Viti lo ricordano come una persona responsabile e quando prendeva una decisione (sia in famiglia che in politica) non lo smontava nessuno. Quando era in vena di scherzare raccontava sempre barzellette; non era diplomatico quando doveva dire qualcosa lo diceva e basta.

3.6

On. Umberto Buratti, già Sindaco del Comune di Forte dei Marmi

Vittorio Cardini, l’amico Vittorio, è sempre stato nella mia vita.

Una presenza familiare e sorridente alla quale torno spesso, nel ricordo, con gratitudine ed affetto. Vittorio frequentava la mia casa 40

e la mia famiglia fin da quando ero davvero piccolo perchè era uno degli amici più cari di mio padre Pietro. Ogni giorno Vittorio e sua moglie andavano dal signor Gino, storico calzolaio del Forte, e dalla signora Maria. Vittorio e Lotte si recavano al primo piano di via Risorgimento 10 dove, a piano terra, si trovava la sartoria di mia madre. Quel negozio nei mesi estivi diveniva la nostra abitazione.

E, così, ogni sera assistevo all’incontro dei due amici Vittorio e Pietro, gli occhi sorridenti e la battuta pronta. Avevano in comune l’altezza e due grandi mani: grandi e sincere mani di uomini solidi e di genitori giusti. Per me erano due giganti buoni.

Anche ora, i ricordi corrono nella mia mente come il treno che mi sta portando a Roma, lungo la linea di costa, in una fredda ma bella giornata di sole. E guardo dopo l’entroterra livornese, il mare che si avvicina e che è – per noi - il nostro mare, quello che per noi è sempre quello che salutiamo dal Pontile ogni volta che lasciamo il Forte. E mentre scruto l’orizzonte mi torna l’immagine di Vittorio che, con la sua Jeep, nella spiaggia tra il Bagno Impero e il Roma Levante, trasporta il motore di un motoscafo uscito come nuovo dalla storica officina di Via de Canteri. E ripenso a quando, nei primi anni 90, dopo il tramonto della prima Repubblica e la crisi dei partiti, anche al Forte si cominciò a pensare che per amministrare il paese servissero persone al di fuori delle forze politiche e degli schieramenti, e si guardò ai rappresentanti della “società civile”.

Senza dubbio Vittorio era la persona giusta: da tutti conosciuto ed apprezzato come imprenditore, con ruolo di rappresentanza nell’associazione provinciale degli artigiani lucchesi e come volontario e storico presidente della PA Croce Verde. Vittorio era schivo e all’inizio cercò di evitare la propria candidatura. Ma quando vide le tante persone ed amici che sul suo nome avevano trovato l’unità accetto’.

Nei quattro anni del suo mandato ogni giorno, di buon ora, era in comune sempre disponibile ad ascoltare e dialogare con tutti. Alle sue esperienze di vita, alle durezze ed alle sofferenze degli anni della guerra, attingeva con semplicità ed autenticità durante i suoi interventi nelle ricorrenze e celebrazioni istituzionali da sindaco: parlava della vita, e le persone lo sentivano vicino.

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E con il sindaco Cardini si deve ricordare il suo vice sindaco e braccio destro Nullo Viti. L’amico di una vita, una persona di fiducia che aveva maturato la sua esperienza nella pubblica amministrazione come direttore dell’Ospedale Lucchesi di Pietrasanta e l’aveva poi messa a disposizione, proficuamente, del nostro paese. Terminata l’esperienza amministrativa Vittorio era tornato al suo amato lavoro ma, ripenso a quando dopo che fui eletto sindaco, Vittorio mi venne a trovare. Ricordo ancora le sue parole i suoi consigli: mi sembrava di avere di fronte non l’ex sindaco ma un padre, il buon padre di famiglia che parlava con il cuore al proprio figlio consigliandolo per il meglio, esortandolo ad usare il buon senso e, soprattutto, ad essere vicino alle famiglie. Specie nel momento del bisogno e del dolore.

“Vedi Umberto - mi disse con un po’ di commozione - quando morì la povera Carla mi fece visita il sindaco Molino. Per me in quel momento era presente tutto il paese che, attraverso di lui, mi era vicino e mi abbracciava forte”. Questo era Vittorio, l’uomo, l’amico ed il sindaco.

La sua grande umanità è stata, per tutti noi, il suo lascito più importante. E questo è il mio ricordo di quel gigante buono amico di Pietrino.

3.7

Riccardo Tarabella, Sindaco del Comune di Seravezza, già Presidente del Collegio revisori dei conti durante l’Amministrazione Cardini

Ho conosciuto Vittorio alla fine degli anni 60 quando cominciai a frequentare il negozio della Beppina Neri, che si trovava lì, a pochi passi da lui. La Beppina, ma soprattutto la figlia Elisabetta con cui simpatizzavo, avevano il negozio di mercerie in Piazza Garibaldi e lui aveva il negozio in via Stagio Stagi riconosciuta come via “dei cànteri”. C’era molta simpatia e vecchia amicizia tra loro, lui aveva solo sette anni quando, rimasto orfano del babbo cominciò a frequentare l’officina di Lorenzo Neri, il fabbro del Forte, babbo della Beppina.

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Mi ricordavo bene di lui e del suo modo sempre affabile, sorridente e disponibile, quando più di venti anni dopo, Vittorio, diventato Sindaco di Forte dei Marmi e il suo ViceSindaco Nullo Viti, mi chiamarono ad assumere la carica di Presidente del Collegio dei Revisori del Comune. Considerai quello un bell’atto di fiducia nei miei confronti perché con quel ruolo mi accingevo a controllare proprio le casse del Comune e il suo bilancio, entrate e uscite, insomma il motore amministrativo dell’Ente.

Fù in quei quattro anni che rimasi sindaco revisore assieme a Andrea Carassale e Domenico Barberi, che ebbi modo di rapportarmi meglio e bene anche con la personalità e il carattere di Vittorio, con la fiducia che sapeva trasmettere e nonostante le reali difficoltà del ruolo, con il suo potenziale che non veniva mai meno nei rapporti umani diretti, utili se non necessari, cercati dalla comunità. Ricordo il Suo stile, semplice e concreto, le sue forti preoccupazioni dovute alla consapevolezza del ruolo assunto e la sua determinazione nel voler sanare, in questo ben sorretto da Nullo Viti, i rischi potenziali di bilancio dovuti alle tante cause dovute agli espropri ancora in essere e che pesavano come una “mannaia” sul capo della comunità. Fù un lavoro, ma soprattutto una missione, quella di transarle una ad una, assicurando così una certezza del futuro finanziario dell’Ente che altrimenti sarebbe mancata. Si parlava, ma anche si concretizzava in quegli anni, di molti milioni di lire risparmiati.

Vittorio, con la fine del Suo mandato, è tornato, cosa che non aveva mai smesso, a fare l’artigiano di sempre, a girare per il Forte con la sua fuori strada da lavoro, a fermarsi a salutare la gente, accolto con piena soddisfazione e lui sorridente, felice di aver accompagnato e guidato autorevolmente per un po’ la storia del Forte.

Quando la Beppì delle Neri nel 1994 inaugurò il suo nuovo negozio in via Duca D’Aosta, Lui si presentò come il ragazzino che aveva vissuto con il babbo Lorenzo e con le sue figlie Rina, Mira e Beppina, una parte della sua infanzia, il Sindaco e l’amico di sempre, il Vittò, a festeggiare assieme la continuità di una storia commerciale del Paese.

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3.8

Simona Seveso, Presidente del Consiglio Comunale di Forte dei Marmi dal giugno 2017

Se penso al Sindaco Vittorio Cardini ho subito una immagine di figura paterna, accogliente, disponibile, sempre sorridente. E’ questo aspetto che più mi piace ricordare perchè è quello che cerco nei politici a tutti i livelli.

Vittorio Cardini ha rappresentato per noi tutti che facciamo politica, quella persona speciale che sapeva stare con la gente comune con semplicità e grande umiltà.

3.9

Sabrina Nardini, Consigliere comunale di Forte dei Marmi con delega alle Pari Opportunità, dal giugno 2017

Il mio ricordo personale di Vittorio Cardini oltre che di un uomo retto e particolarmente umano, è quello di un uomo con un grande amore per la propria famiglia. Sono stata compagna di classe, alle elementari prima e alle medie poi, della figlia Francesca, alla quale continua a legarmi un rapporto speciale.

L’evento che ricordo particolarmente con affetto e stupore è quando, durante una gita di classe alle elementari, Francesca si presentò accompagnata dalla mamma e dai nonni. Nonni che non erano genitori ne della Lotte, mamma di Francesca, ne del padre Vittorio.

Vista la mia età non riuscivo a capire che tipo di rapporto fosse, ne perché lei chiamasse "nonni" coloro che sì potevano essere tali, vista l’età, ma che non avevano nessun tipo di parentela diretta con lei.

Dopo varie domande ai miei genitori riuscii a capire che il padre di Francesca, Vittorio, era vedovo quando aveva incontrato la mamma della mia amica e che quei nonni erano i genitori della prima moglie e quindi facevano parte della famiglia. Una grande famiglia, che oggi è normalità, ma che nel lontano 1976 era una situazione non comune.

Caro Vittorio sei stato un uomo avanti rispetto ai tempi che hai vissuto, con un sguardo sulla vita aperto ed innovativo e quando 44

penso a te penso a quell’episodio e al tuo insegnamento. Il cuore è veramente grande e c’è posto per tutti!

3.10

Umberto Tommasi, Presidente della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi

Sono dispiaciuto di non poter partecipare a questa iniziativa organizzata per ricordare Il Sindaco Vittorio Cardini, il Vice Sindaco Nullo Viti e l’Assessore all’urbanistica Giachi a causa di precedenti impegni presi. Sto partecipando al 170esimo della Fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pinerolo, prima Società costituita nel Regno di Sardegna ed in Italia che verrà celebrata nei giorni 13 e 14 ottobre p.v..

Vorrei comunque ringraziare, personalmente ed a nome del consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea dei Soci della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi, l’Amministrazione presieduta dal Sindaco Vittorio Cardini e la sua Giunta Municipale, che accolsero l’osservazione al piano strutturale avanzata dalla Società, osservazione che ci ha poi consentito di realizzare gli spazi in cui oggi si tiene questa pregevole iniziativa.

La ristrutturazione del fabbricato fu sicuramente un momento di riqualificazione urbanistica di un angolo nel centro del paese. Allo stesso tempo ha dato luogo anche alla creazione del circolo ricreativo frequentato da diverse persone che oggi non trovano accoglienza nei lussuosi bar presenti nel centro cittadino.

Con questo intervento è stato messo in sicurezza l’intero fabbricato il quale era stato dichiarato parzialmente inagibile per le precarie condizioni della struttura e tutelata la incolumità pubblica come certificato da apposita perizia tecnica.

Il Consiglio di Amministrazione della Società di mutuo Soccorso iscrisse il Sindaco Vittorio Cardini, nell’elenco dei Soci Onorari della società e questo fu un atto di riconoscenza che il nostro Consiglio volle manifestare a tutta l’Amministrazione Comunale.

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3.11

Giovanni Fontana, Segretario della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi

Vittorio Cardini, lo conoscevo da sempre. Quell’omone grande (agli occhi di un bambino) ma che, in fondo, è rimasto grande, anche quando l’ho conosciuto meglio, nella mia veste ufficiale, alle dipendenze di quel Sindaco.

Era un uomo dalle mani grandi, le mani di qualcuno che aveva lavorato e che portava sul suo corpo il segno di quell’impegno, costante e duraturo. Ricordo i giorni dell’alluvione, quando non si era mai tirato indietro, nel fornire non solo i suoi mezzi per lavorare, ma, soprattutto, le sue mani.

Negli ultimi tempi in cui ho avuto modo di incontrarlo, non dimenticava mai di chiedermi della mia famiglia, di mia moglie e delle mie figlie e, ogni volta, mi esortava a riflettere su quanto fosse importante, la famiglia: non si limitava a raccomandarlo, ma lo dimostrava con il proprio esempio.

3.12

Roberto Santini, Consigliere di opposizione durante l’amministrazione Cardini

Ricordare una persona come Vittorio Cardini per me è faticoso, perché è il padre di Barbara e Francesca con cui abbiamo condiviso momenti bellissimi della nostra adolescenza, ed è l’uomo che ha messo fine alla mia breve esperienza politico/amministrativa.

Andiamo per ordine, parliamo della Forte dei Marmi del 1993, l’esperienza dell’amministrazione guidata da Antonio Molino eletto con il sistema proporzionale nel maggio 1990 ha prima rotto il sodalizio DC PSI PRI nel settembre 1992, dopo di che è cominciata una strana coalizione DC PDS PRI e CacciaPescaAmbiente che ha governato il paese fino a giugno del 1993.

Io facevo parte di quel Consiglio Comunale, con Umberto Buratti eravamo gli enfant prodighe della politica fortemarmina. Siamo nell’Italia di tangentopoli, il paese rifiuta i vecchi partiti, nella DC si fa strada Mariotto Segni meteora incredibile ma in quel momento 46

sembra l’ultimo baluardo a cui aggrapparsi. Anch’io sogno un partito conservatore che si scontri con un partito progressista e credo di sapere da che parte stare.

Proviamo a realizzare qualcosa qui a Forte ma i tempi non sono maturi e il mio/nostro progetto finisce da rivalità personali e dall’avvento dell’Uomo con la Beretta (non pistola ma cappello) come lo chiamava qualche nostro amico di avventura. Vittorio stravince le elezioni, ma non è l’unica cattiva notizia per me di quella settimana: inaugurando un centro commerciale a Casalecchio di Reno, un industriale del nord Italia, alla domanda precisa: tra Fini e Rutelli a Roma e lo sventurato rispose Fini. Sappiamo tutti come andò a finire per il successivo ventennio, ma soprattutto uccise la mia idea di partito conservatore.

Torniamo a Forte, superato il dramma di quella settimana ho visto da posizione privilegiata i quattro anni dell’amministrazione Cardini, con Vittorio e Massimo Marsili c’era un amicizia che viene da lontano, Viti e Giachi due ottimi tecnici, Arnaldo persona di grande valore morale. La cosa che ancora oggi apprezzo: il giorno dopo le elezioni, finiti i festeggiamenti Vittorio era il sindaco di tutti, mai una parola verso gli errori delle precedenti amministrazioni, anzi la paura di aver preso un testimone di un bene prezioso e la consapevolezza che solo con la collaborazione di tutti si poteva fare un buon lavoro per Forte dei Marmi.

Voglio raccontare un episodio: tramite il lavoro del consigliere Salvatori e del funzionario Franco Calotti, viene portato a Forte il primo nodo internet della Versilia tra i primi in Italia. Viene portato all’ordine del giorno del consiglio comunale e il consigliere di opposizione Giorgio Giannelli spara a zero su questa proposta consigliando di investire questi soldi in altre ben più valide offerte culturali libri, libri fortissimamente libri. Mi passò il microfono e io che fino a quel punto avevo votato contro a qualsiasi respiro dell’amministrazione, credo di aver fatto in quell’occasione il più bel discorso della mia breve esperienza in Comune. Paragonai il mezzo alla ferrovia del farwest e vidi il momento storico e le potenzialità. Alla fine vidi Giorgio che mi guardava malissimo come avrebbe fatto verso un col47

laborazionista, ma gli dissi che non discuto con chi confonde Jurassic Park con un documentario sul periodo della sua infanzia.

3.13

Michele Silicani, già Sindaco del Comune di Stazzema

Parlare di Vittorio Cardini non è difficile, se si è apprezzato, prima l’uomo e poi l’amministratore. Apposta non ho voluto dire: “il politico “. Vittorio era prima di tutto un Uomo, poi un Amministratore onesto e serio. Un uomo del suo tempo e che sicuramente coloro che lo hanno conosciuto meglio e più del sottoscritto sapranno individuarne lo spessore e i rilevi.

Io ho potuto apprezzarlo da amministratore, conoscendolo anche prima per amicizia e famiglia, proprio nel momento più duro e drammatico degli ultimi 50 anni che abbia toccato la Versilia Storica. Mi riferisco all’occasione dell’Alluvione del 1996 quando Vittorio era neo Sindaco di Forte dei Marmi e io vicePresidente della Comunità Montana.. L’Alluvione ci distrusse tutto, paesi, strade, servizi, scuole. Uccise 14 persone tra Cardoso e Fornovolasco. Ognuno di noi sopravvissuti fece un patto con se stesso e con la Comunità in cui viveva: RICOSTRUZIONE! Testa bassa e determinazione, per Ricostruire tutto e ripartire.

Tutti parteciparono al percorso di Ricostruzione, sia le Istituzioni che i Cittadini oltre ai Volontari e alle Associazioni. Le riunioni del COM Istituzionale si tenevano a Pietrasanta convocate dal Presidente della Regione Chiti e dal suo Assessore Paolo Fontanelli. Le riunioni si tenevano in Comune, nella sala consigliare e il Sindaco Manrico Niccolai faceva da coordinatore. Alla prima riunione che si tenne tra Sindaci, Presidente CM, Ente Bonifica, Vittorio mi venne vicino e disse quasi sussurrando per non farsi notare dagli altri che sarebbe voluto venire sù a Cardoso. Chiese di essere accompagnato da me per vedere la situazione di persona perché voleva aiutarci e farlo con cognizione di causa in modo da portare soccorsi là dove ce me era più bisogno: tra la popolazione. Forte dei Marmi voleva aiutare a Stazzema e lui se ne voleva fare carico personalmente.

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Mi disse testualmente: ...”... o bì ( in versiliese:bimbo), voglio venire lassù e vedere bene chi ha bisogno, qui al Forte siamo stati colpiti dall’Alluvione, ma si tratta d’acqua, tra pochi giorni riusciamo ad uscire dall’emergenza, ma lassù è un disastro. Mi ci devi portare!!!...”.... poi quasi con un sussurro aggiunse, ... “ ..di che avete bisogno?..”.... io lo guardai e lui aveva una lacrima che gli stava partendo dall’occhio destro e capii il suo dolore, un dolore vero, interiore e gli dissi : “Sindaco, abbiamo bisogno di tutto”....e lui mi disse: ..”dopo,... finita la riunione, mi porti lassù e ...chiamami Vittò, ...per favore”. Ci andammo a Cardoso e passammo diverse ore con i Cardosini, poi al Ponte a Ruosina, tutti posti e persone che Vittorio conosceva. Nel fango e tra chi spalava e chi puliva con le canne dall’acqua i fondi delle case. Tutti si fermarono un attimo, anche per una parola, un saluto.

Avere il Sindaco del Forte dei Marmi lassù fu importante, fosse solo per il morale e per la spinta che ci diede. Voleva dire che la Versilia Storica c’era. Tutta, nessuno dei Comuni escluso. Pietrasanta e Seravezza avevano visto anche loro il brutto e Stazzema era l’epicentro.

Il Forte era con noi, presente. Ci furono aiuti dalla Croce Verde di Forte e dalla Misericordia di Vittoria Apuana. Aiuti dai cittadini con contributi economici e vestiario, vettovaglie, per gli alluvionati.

In modo molto discreto e puntuale. Qualcuno fu anche ospitato. E Vittorio ne fu l’artefice.

Nel 2004 dopo la Ricostruzione, e ci tengo a sottolineare, l’unica RICOSTRUZIONE RIUSCITA IN ITALIA, iniziata e conclusa in nemmeno 8 anni positivamente, da Sindaco di Stazzema appena eletto nel giugno, ero con mia moglie incinta di Matilde a passeggio sul pontile di Forte dei Marmi e trovai Vittorio e sua moglie, ci abbracciammo e lui mi disse : ...” o bì, lo sai che sono proprio orgoglioso che sei diventato Sindaco a Stazzema... ti ho seguito e mi raccomando....datti da fa’...non mollare mai ! .... Stazzema è difficile e delicata, ma ora è ritornata bellissima!”, ... e girandosi su se stesso continuò: ..” guarda là...che Montagne.... senza queste nemmeno il Forte sarebbe lo stesso!...”.

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Quel giorno lì, la lacrima partì a me e devo dire fu liberatoria.

Lo riabbracciai e lo ringrazii, mentre le nostre mogli parlottavano tra loro del lieto evento. Si poteva guardare al futuro. Capisco che questo è un pezzo di vita intimo e particolare, ma è sicuramente significativo dello spessore Umano e di Uomo di Vittorio Cardini, che prima metteva il Cuore nelle cose da fare e poi le traduceva nell’azione Istituzionale. E per questo le cose le faceva bene.

Grazie Vittorio, dell’esempio che tengo sempre presente e dell’amicizia che fin da subito mi hai concesso anche se ero, all’epoca, poco più di un “bimbetto”. Mi è servita per capire la nostra Terra, unica e bella.

3.14

Fortunato Angelini, già vice Sindaco del Comune di Pietrasanta e già Presidente del Consorzio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli

Vittorio l’ho conosciuto fin da ragazzo essendo un mio conterraneo.

Ho sempre apprezzato l’uomo e l’imprenditore. Come amministratore, ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo, a seguito della sua elezione a Sindaco di Forte dei Marmi. Partecipando ad una infuocata assemblea a S. Agostino a Pietrasanta, io consigliere comunale della città, erano gli anni della contestazione al costruendo nuovo ospedale della Versilia. Erano presenti, comitati, amministratori e molti cittadini. Ricordo l’intervento fatto da Vittorio Sindaco, riportandoci coi piedi per terra, e invitando tutti, queste le sue parole ”sediamoci intorno ad un tavolo e guardiamo di avere nel nuovo ospedale tutti i servizi sanitari che servono alle nostre comunità“.

Credo senza dubbio che quell’intervento e quelle parole del Sindaco di Forte dei Marmi, contribuirono a far cambiare da quella sera l’atteggiamento di molti rispetto alla nuova organizzazione ospedaliera.

Parole che hanno sicuramente contribuito a rasserenare il confronto sulla nuova organizzazione.

Vittorio l’ho visto poi al lavoro durante gli eventi alluvionale del 1994 che colpirono il Cinquale. Era sempre presente alle riunioni,

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incontri di giorno o di notte, uomo attento alle condizione del Fiume e dei suoi argini, poi ancora , sempre presente, senza risparmiare fatica nel 1996 durante la tragedia che colpi il Cardoso e l’intero territorio lungo il fiume Versilia. Vittorio come uomo e amministratore è stato un’esempio, praticando la buona e corretta gestione della cosa pubblica “il comune”.

3.15

Lorenzo Gabrielli, Figlio di Giuliana Mosti, collaboratrice di Cardini nella sua attività imprenditoriale

Per ragioni anagrafiche ho il ricordo dell’amministrazione Cardini solo attraverso i racconti di Vittorio o di mia Mamma che ha lavorato per Vittorio oltre 40 anni. Quello che più ricordo è la grande attenzione al decoro e alla sicurezza idraulica del territorio. Più in generale ricordo lo spirito civico che Vittorio promuoveva.

Penso che sia questo il più grande insegnamento che ci ha lasciato ovvero l’azione di un Primo Cittadino che è rimasto tale anche dopo la fine del suo mandato, sempre pronto a dare il suo contributo di idee alla comunità a cui apparteneva.

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Appendice fotografica

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Fotografie di Barbara Cardini e Piero Galli