MASSIMO DE CARLO: dai salotti milanesi alla prima galleria virtuale

MASSIMO DE CARLO Dai salotti milanesi alla prima galleria virtuale

A cura di Lorenzo Vanda

Corso di Arte, Valorizzazione e Mercato dell’Università IULM di Milano

8 marzo 2019: apre a Milano il nuovo quartier generale di Massimo De Carlo, nel palazzo conosciuto come Casa Corbellini Wassermann, in Viale Lombardia 17; costruito all’inizio degli anni Trenta, è uno dei capolavori dello storico architetto Piero Portaluppi, perfetto esempio di razionalismo italiano.

Con un attento restauro filologico durato ben due anni, la nuova galleria sostituisce quella di Via Ventura 5, con una missione ben chiara: un definitivo addio ai grandi loft, ai neon e al bianco chimico del white cube.

Lo stesso approccio aveva portato De Carlo nel 2017, per il trentesimo anniversario della sua galleria, ad aprire la sua seconda sede espositiva di Milano all’interno di Palazzo Belgioioso, un archetipo dell’architettura neoclassica milanese, progettato da un altro grande architetto che ha fatto la storia della città: Giuseppe Piermarini. L’edificio, sorto nel 1797 come libreria della famiglia Belgioioso, a due passi dal Duomo e dal Teatro alla Scala, si affaccia sulla piazza omonima.

Solo un’anno prima, nel marzo del 2016, Massimo De Carlo aveva inaugurato la sua sede ad Hong Kong, all’interno del Pedder Bulding, dopo aver operato per molti anni nel territorio asiatico e facendo già parte del comitato di selezione di Art Basel Hong Kong.

Del 2012 è invece la sede di Londra, ospitata in una casa tradizionale inglese di tre piani nel quartiere centrale di Mayfair.

Massimo De Carlo, Milano/Lombardia

Massimo De Carlo, Milano/Belgioioso

Massimo De Carlo, Hong Kong

L’esigenza di aumentare le dimensioni della galleria e il desiderio di operare su più territori hanno permesso una specializzazione professionale maggiore nello staff della Massimo De Carlo che, oggi di circa cinquanta persone - di cui il 60% donne - risulta più efficiente, produttivo e responsabile.

Massimo De Carlo, Londra

Con 18 mostre inaugurate nel solo 2019, Massimo De Carlo è considerato il numero uno tra i galleristi italiani ed una delle personalità più influenti nel mondo dell’arte secondo ArtReview, che lo ha posizionato nel 2019 al 96esimo posto.

Nasce nel 1958 da una famiglia della piccolo-borghesia milanese con il sogno di un figlio dottore, che lo porta, controvoglia, alla laurea in Farmacia; contemporaneamente agli studi porta però avanti il suo grande sogno di diventare un produttore di musica d’avanguardia, lavorando dai 19 ai 26 anni come direttore artistico di una piccola società, organizzando concerti e promuovendo gruppi musicali. Dopo la laurea anni di grandi sacrifici: i turni di notte in farmacia e l’apprendistato nella galleria di Piero Cavallini di giorno permettono a De Carlo di aprire nel 1987 la prima galleria in via Panfilo Castaldi, uno spazio dai soffitti altissimi, dalle pareti bianche e con un pavimento in marmo nero. Nel 1992 trasferisce la sua galleria in via Bocconi, nel 1998 in viale Corsica e nel 2004 in via Ventura. Quasi un nomade nella sua stessa città, ha perseguito negli anni metodologie e mission diverse, passando dai grandi spazi post industriali di periferia, agli eleganti salotti nobiliari del centro storico, in completa contro tendenza al sistema arte odierno.

Maurizio Cattelan, A Perfect Day, 1999

Celebre il rapporto del gallerista con Maurizio Cattelan, scoperto quando ancora era “un monello di strada”, che ha sempre interessato la stampa, in particolare da quella volta che, nel 1999, l’artista padovano incollò Massimo De Carlo con del nastro adesivo alle pareti della sua galleria durante un vernissage, alla fine del quale il gallerista stremato collassò.

Molto vari sono gli artisti con cui la galleria, negli oltre trent’anni, ha lavorato: sia per nazionalità, che per età, che per pratica artistica; decisamente meno per genere, in quanto sono solo 8 le artiste nella scuderia della Massimo De Carlo, che conta un totale di 56 artisti, la metà dei quali ha meno di 50 anni.

8 sono anche gli artisti italiani, così come 8 sono quelli orientali. Tra gli artisti più celebri rappresentati dalla galleria ci sono Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan, Carsten Höller, Herman Nitsch e Diego Perrone; un importante ruolo lo hanno anche gli artisti emergenti più giovani, come i 6 Under 40 Caleb Considine, Jamian Juliano-Villani, Tony Lewis, Brian Rochefort, Lu Songe Matthew Wong.

La galleria risulta particolarmente presente alle più importanti fiere d’arte contemporanea, partecipando ad oltre 10 di queste ogni anno, tra cui immancabili Frieze, Art Basel e Tefaf. La galleria si è inoltre impegnata a partecipare ad una delle prime fiere tenutesi online nel 2020 a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero: ha quindi presentato per la viewing room online di Frieze New York (inaugurata il 6/5/2020), una doppia mostra personale degli artisti americani McArthur Binion e Brian Rochefort. Del primo sono state messe in vendita 4 tavole di grandi dimensioni della serie DNA:Work(Vermillion) (2020), caratterizzate dall’uso del colore rosso e del cremisi: i loro prezzi sono di 140.000 $ per le due più piccole (182.8x122x5 cm) e 250.000 $ per le due più grandi (213,4x213,4x5 cm). Rochefort presenta invece 7 inedite sculture vasiformi di gres porcellanato e terracotta che alludono a delle eruzioni vulcaniche, in vendita a 16.000 $ ognuna.

L’emergenza aveva già spinto Massimo De Carlo ad un nuovo ed importante progetto inaugurato il 13/4/2020 con la mostra The John Armleder and Rob Pruitt Show: il Massimo De Carlo Virtual Space. Si tratta del primo spazio virtuale del suo genere nel mondo dell’arte, progettato dalla startup milanese Wide VR, dove gli artisti hanno la possibilità di interagire con l’architettura con una libertà inedita; allo stesso tempo, ai collezionisti, critici, curatori ed al pubblico viene offerta un’esperienza completa e coinvolgente, percorribile e visitabile esattamente come uno spazio reale The John Armleder and Rob Pruitt Show, Massimo De attraverso l'hardware degli occhiali Oculus o Carlo Virtual Space semplicemente dal sito web. Il 14/5/2020 verrà inaugurata The gazing eyes won’t lie, la seconda mostra del Massimo De Carlo Virtual Space, dedicata all’artista cinese Lee Kit. La pandemia aveva inoltre spinto la galleria ad organizzare un’asta di beneficienza online sul sito di Artsy, dall’8 al 19 aprile 2020, a sostegno dell’Ospedale Sacco di Milano, vendendo nella prima settimana 35 multipli per 12.000 euro circa; la piattaforma è da allora utilizzata per la vendita online di alcune opere, tra le quali quelle di Binion e Rochefort per Frieze New York. Queste ultime sono inoltre acquistabili anche nella sezione viewing room del sito della galleria stessa, che prima d’ora non aveva mai destinato alcuna sezione alla vendita di opere online; la sezione shop è infatti dedicata esclusivamente alle pubblicazioni, ai cataloghi delle mostre e alle monografie degli artisti rappresentati.

L’attuale situazione di emergenza ha dunque confermato la Massimo De Carlo come una delle gallerie leader dello specchio internazionale, dimostrandosi all’avanguardia, attiva e pronta non ad adattarsi ai canoni, ma a dettarli, superando gli stereotipi di galleria ai quali la maggior parte delle altre sono invece aggrappate.

Le opere della viewing room online di Frieze New York 2020 presentate dalla galleria Massimo De Carlo

McArthur Binion, DNA:Work(Vermillion), 2020; inchiostro, pastello a olio e carta su tavola.

182.8 × 122 × 5 cm.

140.000 $

McArthur Binion, DNA:Work(Vermillion), 2020; inchiostro, pastello a olio e carta su tavola.

213.4 × 213.4 × 5 cm.

250.000 $

McArthur Binion, DNA:Work(Vermillion), 2020; inchiostro, pastello a olio e carta su tavola.

182.8 × 122 × 5 cm.

140.000 $

McArthur Binion, DNA:Work(Vermillion), 2020; inchiostro, pastello a olio e carta su tavola.

213.4 × 213.4 × 5 cm.

250.000 $

Brian Rochefort, Cocona, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro. 58.4 × 55.9 × 55.9 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, Tree Frog, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro. 58.4 × 58.4 × 53.3 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, Hotspot, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro. 58.4 × 58.4 × 53.3 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, Supernova, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro.

55.9 × 55.9 × 58.4 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, The Hunter, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro.

50.8 × 58.4 × 50.8 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, TBC, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro.

58.4 × 55.8 × 45.7 cm.

16.000 $

Brian Rochefort, Zebra, 2020; ceramica, smalto e frammenti di vetro.

58.4 × 58.4 × 50.8 cm.

16.000 $

Tutti i diritti delle immagini inserite nel testo appartengono alla MDC s.p.a In copertina: Massimo De Carlo x GQ

Bibliografia: - Campanini, C., "L'idea di Massimo De Carlo: << La mia galleria virtuale per arte reale >>”, in Rep:, 15 aprile 2020. https://rep.repubblica.it/pwa/locali/2020/04/15/news/ de_carlo_la_mia_galleria_virtuale_per_arte_reale_-254065488/?refresh_ce - D’Agostino, R. “Il numero uno dei galleristi italiani e tra i più influenti al mondo si chiama Massimo De Carlo”, in Dagospia, 15 maggio 2019. https://m.dagospia.com/il-numero-uno-dei-galleristi-italiani-e-tra-ipiu-influenti-al-mondo-si-chiama-massimo-de-carlo-203430 - Furbesco, G., “Massimo De Carlo e il suo poker d’arte”, in Il maschile del Sole 24 ORE, 5 aprile 2016. https://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2016/04/massimo-de-carlo-suo-poker-darte/ - Giraud, C., “De Carlo apre nel 2019 un nuovo spazio a Milano in un palazzo degli anni ‘30. La quinta galleria”, in Artribune, 5 aprile 2017. https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2017/04/decarlo-nuovo-spazio-milano-galleria/ - Legrenzi, S.,“Massimo De Carlo, fortuite coincidenze”, in Living, 7 marzo 2019. https://living.corriere.it/ city-guide/musei-gallerie/massimo-de-carlo-viale-lombardia-milano/ - Maida, D., “Gallerie d’arte online. Intervista a Wide VR, startup ideatrice del Massimo De Carlo Virtual Space”, in Artribune, 8 maggio 2020. https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/2020/05/ gallerie-darte-online-intervista-a-wide-vr-startup-ideatrice-del-massimo-de-carlo-virtual-space/ - Pratesi, L., "La nuova sede milanese di Massimo De Carlo. Parola al gallerista”, in Artribune, 28 marzo 2019. https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/who-is-who/2019/03/nuova-sede-galleriamassimo-de-carlo-milano-intervista/ - Raspa, G., “Dialogo con Massimo De Carlo”, in Martebenicult, 3 luglio 2013. https:// martebenicult.wordpress.com/2013/07/03/dialogo-con-massimo-de-carlo/ Sitografia: https://artfacts.net/institution/massimo-de-carlo-milan/122 https://artreview.com/artist/massimo-de-carlo/?year=2019 https://www.artsy.net/massimo-de-carlo https://www.massimodecarlo.com