Giornalinozoomok

Page 1




GIORNALISTI IN AZIONE

pag.4

pag.5

VISITA GUIDATA A LECCE Conoscere la cultura e le nostre tradizioni legate alla carta e alla stampa

Un’altra tappa della nostra breve ma interessante visita guidata è stata la Chiesa di Santa Irene. La nostra guida ci ha mostrato e parlato delle numerose statue dei san costruite in cartapesta, un’arte molto diffusa sopra u o a Lecce e in tu o il Salento. Abbiamo appreso che la scelta della cartapesta fu fa a per mo vi ar s ci ma anche per rendere la statue più leggere e più facilmente trasportabili durante le proces-­‐ sioni. Precedentemente le statue venivano fa e in gesso, legno o marmo. Lasciata la chiesa ci siamo reca presso la bo ega del cartapestaio Di Donfrancesco dove alcuni allievi del maestro ci hanno mostrato come e con quali materiali si creano le statuine di cartapesta: carta, colla, paglia, un filo di ferro, un zzone e della terraco a per creare i visi e gli ar e colori ada . Con la paglia ed il filo di ferro si crea un busto che si copre e si modella ar s camente con Con la carta bagnata nella colla. Si modella poi con il zzone ardente e infine si assemblano i visi e gli ar precedentemente crea . Se necessario si usano i colori per rifinire il lavoro.

MUSEO DELLA STAMPA Il museo della Stampa Martano ha sede dove prima era ubicata la Tipografia Martano a Lecce. Il museo è stato fondato dai fratelli Vincenzo ed Ernesto Martano con la collabo-­‐ razione di Grifone Arte. E’ il più importante museo della stampa d’Italia visitato da mol turis e persone interessate. Il 28 aprile, accompagna dalla nostra guida Antonio Manzo abbiamo percorso la grande sala ed abbiamo appreso mol ssime nozioni sull’argomento. La carta, la materia prima indispensabile, fabbricata con “stracci” nacque in Cina nell’anno 150 con un metodo che rimase segreto per anni. Fu introdo a in Europa dagli arabi e la prima car era europea fu aperta in Spagna nel 1150. Verso la fine dello stesso secolo, Palese da Fabriano impiantò la prima car era italiana presso Bologna. Nei secoli XVII e XVIII, il consumo sempre maggiore di carta portò ad una penuria di stracci, l’unica materia prima soddisfacente ed aumentò il prezzo della carta. Solo intorno al 1840 si riuscì a sos tuire gli stracci con la sfibratura di legno che veniva rido a in pasta cellulosica e ancora più tardi con l’introduzione della pasta chimica. an Dopo questa interessante lezione abbiamo osservato i macchinari presen nel salone. Forse la più interessante macchina è la stampa a cara eri mobili inventata da Johann Gutemberg nel 1455 anche se in Asia già esisteva dal 1041. GIARDINI La tecnica consisteva nell’allineare i singoli cara eri in modo da formare una pagina che PUBBLICI veniva cosparsa d’inchiostro e poi pressata su un foglio di carta. L’innovazione stava nel fa o che i cara eri potevano essere riusa cosa non possibile con il torchio xilografo in cui le matrici, ricavate da un pezzo di legno potevano essere riu lizzate solo per stampare sempre la stessa pagina. Un’altra macchina presente nel museo è la Linotype. E’ un macchinario molto complicato Un inventato in America da un tecnico tedesco. E’ cos tuita da una tas era su cui il tecnico compone le parole. Ogni singolo tasto è collegato ad una leva che libera la “matrice” posta nel “magazzino”. Le matrici formano la riga che passa nella “forma”, qui da un crogiolo viene immesso piombo fuso che fonde l’intera riga. Abbiamo anche visto una macchina stampatrice del primo novecento usata da Totò nel film “La Banda degli Ones ”. Ci siamo poi sofferma a studiare la stampa su pietra o Litografia. Il metodo è semplice, Ci si scrive su di una pietra con una par colare ma ta grassa che respinge l’umidità. Si passa poi l’inchiostro che viene tra enuto dai tra della ma ta. Usando un apposito torchio il foglio di carta riceve solo l’inchiostro depositato sul disegno o sulla scri ura e non quello depositato sulla pietra. La pietra viene poi levigata e riu lizzata finché non si consuma. In una stanza a parte del museo abbiamo visto qualcosa che ci ha affascinato: il primo In MONASTERO DI SANT’ANNA computer MAC costruito nel 1994 ed abbiamo potuto constatare quanto veloce sia oggi il progresso tecnologico. Dopo il Museo della Stampa ci siamo reca a visitare il famoso Convento di Sant’Anna per conoscere e ammirare un albero fantas co il Ficusmagnoliem. E’ un esemplare unico nel suo genere alto circa 15 metri, forse un po’ di più. Questo mastodon co albero ha un vasto fogliame ed è sorprendente il fa o che non produca né fiori né fru . pr Ha circa 400 anni e può vivere ancora a lungo. La leggenda narra che circa 400 anni fa, un contadino, forse per errore, fece un innesto tra due semi: il fico e la magnolia. Da questo innesto è nato questa meraviglia che nessun giardiniere è mai riuscito a riprodurre. LA SS O

R A VIA

EN G

AE G TO

NO TA

VIA G . D

MIC VIA

N

U

N

ZIO

HE

VIA F.C A

’A

N

IETR E P LE D

O

VIA DUCA D’A

IU G VIA

OSTA

CARTAPESTAIO DI DONFRANCESCO

P SE

AR P PE

IN

I

RE ADRIANO VIA IMPERATO

ITA ’

O P R

AT O

BATTISTI VIA CESARE

PIAZZETTA ARCO DI PRATO

UN

PIAZZA SANT’ORONZO

CHIESA SANT’iRENE

PIAZZETTA DUCA D’ATENE

I

PIAZZA DUOMO

VIA ASCANIO GR

ANDI

GIU VIA

TIN BER E LI SEPP

PIAZZA MAZZINI

CAVALLOTTI

VIA LE

SEDILE

VIALE FELICE

IVE RS

RD

LIO VIA XXV LUG

VIA GIUSEPPE PALMIERI

VIA AD U

A

VIA LE ON A

RR PE EI

ES CO LO R

NC

VIA LE FR A

AN

TO

LE

I

TR O

O

EG LI AR GE NT IE RI

LIP OL I

LL IE AIS P VIA

VIA D

ON B OS C

E

NI O

VIA D

UNIVERSITA’ DEL SALENTO

LE G AL

VIA LEONARDO DA VINC

D VIA

VIA

TIPOGRAFIA DEL COMMERCIO

VIA

O

LIE IG M NIO O NT A VIA

A TT

Ul ma tappa del nostro giro è stata la“Tipografia del Commercio” del Sig. Alberto Bu azzo. Il sig. Alberto ci ha accolta con gen lezza e prima di mostrarci la sua an ca pografia ci ha raccontato la storia della sua azienda. Fondata da suo nonno agli inizi del 1900 si chiamava “La Teatrale” perché si occupava sopra u o di cartelloni teatrale per pubblicizzare i numerosi even ar s ci che si tenevano in ci à. Fu il padre di Alberto, il sig. Antonoi Bu azzo che cambiò il nome della pografia che divenne l’a uale “Tipografia del Commercio” per allargare gli affari, non solo cartelloni per even ma anche molto altro. IlIl sig. Alberto ci ha spigato che la pografia lavora ancora con i vecchi metodi e non è assolutamente interessato a modernizzare il suo lavoro. La sua è una stampa an ca e fa solo lavori molto par colari. Ci ha poi mostrato la sua macchina a cara eri mobili e ci ha pra camente mostrato il Ci suo funzionamento. Ha composto una pagina con i cara eri mobili, poi ha preso un rullo con il colore rosso e lo ha passato sui cara eri, ha preso un cartellone e lo ha pressato sulle le ere. Ha poi acceso la macchina, mosso la ruota e, come per magia, ecco un bellissimo cartellone. Poi ci ha fa o vedere una cosa per noi molto interessante: una serie di cartelloni stampa in occasione della nostra festa di San Giuseppe e risalen agli anni 1930, 1935, 1937, 1950 e 1953. Essi illustravano i festeggiamen in onore del Santo con tu gli even sia civili che religiosi. Sarebbe bello averli a Coper no, magari nella nostra scuola per una mostra! Finita la visita siamo ritorna a casa molto soddisfa e desiderosi di raccontare a mamma e papà tu o quello che avevamo appreso e visto. Gli alunni della Scuola Primaria della redazione ZOOM


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.