Quaderno della Ricerca #05

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Imparare dalla lettura

pratica di cura per i soggetti che ascoltano (e per quelli che leggono). Come anticipato, e contrariamente a quanto credono in molti, la lettura ad alta voce aumenta e non ritarda o diminuisce la volontà di leggere autonomamente. I dati raccolti a oggi ci fanno ipotizzare, con ragionevole grado di certezza, che questo effetto si produca anche negli adulti di qualsiasi fascia di età e non solo nei bambini. L’apprendimento della lettura è, comunque, un periodo in cui la lettura ad alta voce è una vera e propria necessità: nella fase iniziale, infatti, chi sta imparando a leggere è un lettore “fragile”. Leggere compitando parola per parola è complesso e difficilmente consente di tenere in mano il filo di senso di ciò che si sta leggendo. La fatica che richiede la comprensione di un testo rende proibitiva l’immedesimazione e il coinvolgimento emotivo nella lettura. Quando si superano le resistenze causate dalle difficoltà tecniche la lettura può realmente diventare un piacere prima inattingibile. Persino da adulti e con buone abilità di lettura accade di scontrarsi con testi complessi e ritrovarci, improvvisamente, insicuri di fronte a testi che non appartengono al nostro milieu culturale, i cui pre-requisiti non fanno parte della nostra formazione, o sono scritti in un linguaggio così complesso da essere difficilmente intellegibile. Leggere e rileggere, tornare più volte sopra lo stesso passo diventano allora un’esperienza che ci ricorda, metaforicamente, l’apprendistato del lettore e le prime fatiche che esso deve superare. Un po’ come per provare piacere nella corsa occorre prima avere “fiato”, così la lettura richiede di aver sviluppato abilità che permettano un accesso non faticoso, non “zoppicante” alla lettura. La lettura ad alta voce, in questo caso, costituisce un supporto motivazionale importante per superare sia le difficoltà iniziali sia quelle che si possono incontrare successivamente. Non vi è infatti motivazione migliore di quella di credere che leggere sia, effettivamente, un piacere per attivare volentieri le nostre risorse. La lettura ad alta voce, eliminando la difficoltà di concentrarsi sul testo scritto, costituisce per i bambini (anche nella fascia preadolescenziale), per i ragazzi, e anche per la stragrande maggioranza degli adulti, la possibilità di accedere a storie di adeguato livello emotivo e intellettuale senza difficoltà (e dunque motiva a superare le proprie resistenze rispetto alla lettura individuale). Un lettore competente aiuta chi ascolta a dare significato alle parole e alle storie che risulterebbero complesse, per quel particolare ascoltatore, in una lettura individuale. Un’altra forma importante di sostegno è costituita dal modello di colloquio non direttivo teso a facilitare la comprensione di un testo narrativo, come proposto da Lucia Lumbelli (Lumbelli, 2009; Batini, 2013), e che dovrebbe essere conosciuto da ogni insegnante di qualsiasi ordine e grado per intervenire efficacemente sulle abilità di base di lettura, fruizione, comprensione dei significati immediati e di quelli meno 56

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