QdR / Didattica e letteratura 02

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PICCOLA ECOLOGIA RACCONTARE LA SCUOLA DEGLI STUDI LETTERARI

dere nella retorica, nei luoghi abusati che ci propongono i media, nelle ricette facili pronte sui libri?»49. Nel suo modo inclusivo di intendere la scuola come luogo che fa incontrare le persone, le età diverse, il passato con il presente, i libri con i film, che unisce ciò che la scuola tiene diviso, il vissuto personale con la trasmissione del sapere, l’insegnante protagonista non trova molti alleati, ma prova a indicare una via nuova situata a metà tra l’impegno missionario e l’autodifesa dell’ironia, una “linea resistente”. Non è una battaglia di retroguardia: è l’idea di stare fermi in posizione eretta al proprio posto, nella consapevolezza del valore civile e sociale della professione di insegnante.

5.4. Marco Lodoli, Il rosso e il blu. Cuori ed errori della scuola italiana (2009) Da trent’anni insegnante negli istituti superiori, Marco Lodoli (1956) si può considerare uno scrittore prestato alla scuola. La sua carriera letteraria è iniziata con il romanzo Diario di un millennio che fugge, che vinse il Premio Mondello. Ha pubblicato le trilogie I principianti (I fannulloni 1990, Crampi 1992, Grande Circo Invalido 1993) e I Pretendenti (Il vento 1996, I fiori 1999, La notte 2001), i volumi di racconti Cani e lupi (1995), I professori e altri professori (2003), i recenti romanzi Italia (2010), Vapore (2013). Collabora come editorialista per il quotidiano «la Repubblica» sui temi che riguardano i giovani e la scuola. Il rosso e il blu è una raccolta di osservazioni e riflessioni sui tanti temi dell’educazione scolastica e dell’adolescenza: dall’esame di maturità, alla droga, dagli alunni stranieri al bullismo, dalle gite scolastiche al rapporto dei giovani con la politica. In un compendio di poche folgoranti paginette, Lodoli delinea un percorso che parte dalla reminiscenza della scuola della sua infanzia, guardata con occhio nostalgico: «mi chiamavano Lodoli, erano severi, esigenti, malinconici: sapevano ogni cosa, tutti i fiumi d’Italia, tutte le capitali, tutta la storia romana, e io pensavo che fossero immortali»50, alla gerarchia brutale del presente: «Lei professore ci ha spiegato gli scrittori realisti e neorealisti: e questi scrittori cosa raccontano? Miseria, degradazione, squallore. Questa è la realtà. Chi ha molti soldi, invece, può vivere da un’altra parte, lontano dalla minaccia della realtà. Si può creare le sue favole»51.

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49. Ivi, p. 85. 50. M.Lodoli, Il rosso e il blu. Cuori ed errori della scuola italiana, Torino, Einaudi, 2009, p.162. 51. Ivi, p. 8.


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