Grigno Tezze - n. 56, 2009

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Schützen Grigno

Toponomastica di Grigno”ante” e “post” 1918 Venerdì 20 novembre, presso la sala polivalente della scuola media di Grigno, è stata esposta la ricerca sulla toponomastica del paese di Grigno e, nel contempo, è stato presentato il trailers del film “Verkaufte Heimat”. Erano presenti l’assessore alla cultura del comune di Grigno Davide Minati e il consigliere regionale dott. Pius Leitner. “Verkaufte Heimat” è forse l’unico film che tratti delle vicende storiche sudtirolesi dal 1938 alla metà degli anni Sessanta. Il delicato periodo viene percorso attraverso la storia di tre famiglie: i Rabensteiner, i Tschurtschenthaler e gli Oberhollenzer. Ambientato in Val Venosta, con una mirabile fotografia e riprese efficaci effettuate anche a Glorenza e con espliciti riferimenti alla realtà di Lasa, presenta vicende e conflitti familiari intrecciati con la storia locale, nazionale ed europea. Nell’epoca in cui fu presentato, il film ha generato anche qualche polemica, ma al di là dei diversi punti di vista si può a ragione ritenere che non conoscere questa importante opera sia una lacuna per chi voglia veramente affacciarsi sulla affascinante, anche se a volte controversa, storia del Sudtirolo, e meditare sulle dirette conseguenze che le stesse vicende hanno avuto per la Provincia di Trento. Ricordo che la chiusura della vertenza sudtirolese avvenuta con il così definito “Pacchetto del 1972”, ha gratificato la provincia di Trento del titolo di “Provincia Autonoma di Trento a Statuto Speciale” con tutti gli annessi e connessi che ne sono derivati, compresi quelli economico-finanziari di cui tutti noi godiamo. Due iniziative collegate fra loro, poiché derivanti da un periodo storico, quello fascista e postfascista, che hanno segnato in modo tragico e significativo la comunità tirolese. Sicuramente in modo più marcato quella tirolese di lingua tedesca, ma in modo pesante anche quella tirolese di lingua italiana, ladina, mochena e cimbra! Il nostro paese di Grigno, posto sul confine del Tirolo Storico, è un luogo carico di storia, che sicuramente non è cominciata con l’annessione allo stato italiano, definita in data 11 novembre 1918. Noi schützen, con questa piccola ricerca

documentale, vogliamo far presente alle autorità preposte, che le problematiche sulla “toponomastica” non hanno toccato solo gli amici Sudtirolesi (vedi toponomastica definita dal “Tolomei”), ma hanno toccato e toccano anche la nostra comunità trentina. Nel caso di Grigno in modo macroscopico. Penso che non esista nella Provincia Autonoma di Trento, un paese in cui siano presenti contemporaneamente “Piazza Dante, Via Vittorio Emanuele III, Via Cesare Battisti, Via Damiano Chiesa, Via Nazzario Sauro”. Al di là del fatto che taluni siano da considerarsi a seconda dei punti di vista “eroi” o “traditori”, rimane la forzatura e l’arroganza con cui la mano fascista del “podestà” ha agito. Hanno tolto con brutalità e non curanza, solo per fini colonialistici, l’anima ai nostri paesi. Alcuni esempi: l’attuale via Cesare Battisti e la via Nazzario Sauro, prima del 1918 erano conglobate nella “Contrada Fabbrina”, denominazione sicuramente derivata dall’attività svolta in quella Contrada dai Fabbri; l’attuale piazza Dante, prima del 1918 era denominata “Piazza al Dazio”; denominazione presumibilmente derivata dal fatto della presenza in loco della dogana; l’attuale via Vittorio Emanuele III, era denominata “Contrada Tedesca”; dalla stessa contrada, all’altezza della Conca d’Oro, si dipartiva la “Strada delle Castellare”; l’attuale via Damiano Chiesa, prima del 1948, era la “Via alla Brenta”; dalla stessa Via si dipartiva la “Strada del Peraro” che congiungeva il centro abitato con la località “Fologni”; dove si trova l’attuale Passerella pedonale sul torrente Grigno, passava la Regia Strada Postale Imperiale, e nello stesso posto, prima del 1918 era eretto un ponte con pedaggio denominato “Ponte del Tirolo” ! Questo e altro abbiamo trovato, denominazioni e titoli che nulla hanno a che vedere con la politica di soprafazione che i “liberatori” ci hanno imposto dopo il 1918. Altro aspetto che merita un doveroso cenno è questo. Si pensi che un certo Degasperi, Alcide Degasperi per intendersi, definito per taluni il padre dell’Europa moderna, ha vissuto in quel di Grigno

per ben nove anni, ma del suo passaggio in tutto il territorio del Comune di Grigno non esiste traccia (non si capisce bene come mai, ma è così!!). Cosa proponiamo? Niente di particolare, siamo coscienti che novant’anni non si cancellano, volenti o nolenti anche questa è storia. Vorremmo solamente introdurre la doppia dicitura, privilegiando e rimarcando l’originale, evitando in questo modo eventuali inconvenienti di tipo burocratico alla popolazione. Forse è troppo chiedere l’intitolazione di una via o di una piazza ad Alcide Degasperi o ad Andreas Hofer? Difensori ed artefici della nostra Autonomia? Noi pensiamo proprio di no !!! Al di là delle varie idee e colorazioni politiche, vorremmo che su una cosa ci sia condivisione, sarà anche la solita retorica, ma un Popolo che non conosce la propria storia non ha radici, e senza radici anche un popolo, come una comune pianta prima o poi, muore. La cultura del nostro Popolo, ora facente parte della Euro Regione Tirolese, parzialmente Istituzionalizzata nel corso della “Dreier Lantag” di Mezzocorona del 29 Ottobre 2009, Noi cerchiamo di renderla viva anche attraverso queste iniziative, che privilegiano l’incontro e non lo scontro. Denominazioni che ci ricordano di quale contesto storico siamo figli, e danno in prospettiva, un senso di appartenenza anche al nostro futuro. Hptm. Giuseppe Corona


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Grigno Tezze - n. 56, 2009 by claudio bellin - Issuu