Underground1-08

Sommario

anno XVII nr. 1

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Attualità 3 5

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Sarà un autunno caldo?

La scuola e la riforma Gelmini Donne che corrono sul vuoto La condizione delle donne birmane Nato sotto il segno dei grandi I-pod, il nuovo nano di casa Apple Scusate il ritardo Il dottor Valentino Rossi è tornato

Birmania, donne che corrono sul vuoto 10

From the Pirenees to the Alps

Il liceo 10

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Under

Club

From the Pyrenees to the Alps Travelling Students Giovani marmotte a Schilpario Velisti per caso Liste al palazzetto: qualcuche ci rappresenta

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Segrete sillabe 20

Foglio aperiodico, gratuito Pubblicazione a cura di: Silvia Ambrosini Impaginazione e grafica: Filippo De Mariano Copertina: Marco Gastoldi

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Leggere, un piacere da riscoprire Ecco un modo per sognare e ripercorrere una storia che avremmo voluto vivere Il racconto del bardo Poesie

Hanno scritto su questo numero: Paolo Bianchessi, Isabella Borelli, Tommaso Chiarelli, Emilia Costa, Nicoletta Ferrari, Giorgia Filippi, Caterina Gritti,

Se vuoi pubblicare un articolo sul prossimo numero, spediscilo all’indirizzo e-mail 2

Sweeney Todd Il diabolico barbiere di Fleet Street Wall-E Ambientalismo romantico per il film d’animazione della Pixar

Under

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Il racconto del bardo

Tania Gualandris, Elena Marra, Giulia Milanesi, Celeste Rattazzi, Giovanna Recanati, Francesca Vetere, Valentina Vitali, Michele Zanata

ambrosinisilvia2002@libero.it Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

Attualità

Riforma Gelmini Un autunno di fuoco?

Caterina Gritti 4a I

arà un autunno caldo? I meteorologi dicono di sì. Per ora è l’argomento ‘scuola’ a divenire scottante, non solo per i casi, sempre più frequenti, di bullismo tra i giovani, ma anche per le modifiche che il ministro Mariastella Gelmini ha pensato di introdurre nel nostro sistema scolastico.

La riforma del Ministro ha causato non pochi scompigli tra coloro che vivono la scuola in prima persona, soprattutto tra gli studenti, ma anche tra gli insegnanti che avrebbero molto da ridire sulle novità di questa riforma.

Proprio per far fronte al bullismo costo dei libri è in costante auil Ministro Gelmini ha avanzato mento e basta un numerino diuna soluzione totalmente innova- verso sul codice del libro di testo tiva: il 5 in condotta. Con un 5 in da acquistare che l’idea di prencondotta lo studente è automati- derlo di seconda mano viene subito scartata. Il Ministro propone La riforma del Ministro ha di mantenere lo stesso libro per almeno cinque anni, in mocausato non pochi do da limitare spese ecscompigli tra coloro che cessive, e impovivono la scuola in prima ne alle scuole di persona, soprattutto gli non superare il tetto massimo di spesa studenti, ma anche (art. 5 d.l. 137). insegnanti Oltre al grembiulino (ben camente bocciato e se per poca cosa rile scuole medie sarà ‘solo’ spetto al un giudizio, il voto di resto!) si è condotta avrà il peso parlato equivalente di una matedell’imria. Uno strumento in portanza più per chi insegna e dell’inche sicuramente non glese, verrà sottovalutato. o r m a i L’altra agevolazione riguarda i lingua portafogli di mamma e papà: il fondamen-

Scuola

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anno XVII nr. 1

tale non solo per indirizzi specialistici, ma da intendere come mezzo primo di comunicazione.

Il Ministro ha spiegato che i docenti della materia devono avere un’assoluta preparazione e non è bene assumere insegnanti che hanno frequentato brevi corsi.

Ma veniamo al resto.

Tra i punti salienti troviamo indubbiamente l’introduzione del maestro unico nel sistema dell’istruzione elementare (art. 4 d.l.

137): secondo la Gelmini si tratterebbe fondamentalmente di creare un rapporto molto più diretto con il maestro, quasi esclusivo, forte e ‘privilegiato’, una personalità autorevole, capace di tenere una classe più o meno numerosa e allo stesso tempo trasmettere le nozioni e il sapere delle materie in modo efficace.

Il programma del maestro unico alla maggior parte non è piaciuto: saranno moltissimi i tagli del personale (ottantacinque mila in tre anni, ndr), ma potrebbe valere la formula del ‘meno insegnanti, meglio pagati’. Tuttavia sorge spontaneo il problema della preparazione di ciascun docente e il dubbio che molti non siano portati per l’insegnamento di tutte le materie che, quindi, causerebbe l’effetto contrario di quello sperato. A prevalere su questo punto della riforma è quindi la sfidu- >

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Attualità > cia sia da parte di insegnanti preoccupati per il proprio posto di lavoro e di famiglie altrettanto ansiose per la formazione del proprio figlio/a.

A questo si aggiunge il problema del reclutamento docenti, la CGIL ci informa che saranno 12.000 le cattedre in meno e 5.600 i precari non più assunti. E’ giusto che vari supplenti ogni anno si alternino nelle classi per poi lasciarle l’anno successivo?

Tutto questo risulta dannoso per il percorso formativo dello studente, che non riesce a conciliare i vari metodi di studio a lui proposti e rischia di non capire nulla.

L’ultimo polverone riguarda l’introduzione delle classi esclusive per i figli degli immigrati nel nostro Paese: molti vi hanno visto un gesto smisurato di odio e anche di razzismo. Il discorso sarebbe forse diverso se in questa classe venis-

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sero introdotti corsi intensivi della lingua italiana, mirati agli studenti, visto che i più non hanno ancora dimestichezza con la lingua.

Gli studenti hanno già iniziato a manifestare contro la riforma per esprimere tutto il dissenso, ci sono già stati anche i primi scontri con la polizia, e sono previsti altri giorni di sciopero, oltre che un autunno nella bufera.

U Questo articolo è stato scritto il 23 ottobre

Gli studenti hanno già iniziato a manifestare contro la riforma per esprimere tutto il dissenso

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Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

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Donne che corrono sul

VUOTO

Stupri, uccisioni e sfruttamenti: non c’è pace per il sesso femminile Le terribili testimonianze di alcune donne birmane

Paolo Bianchessi 5a F

C’

Birmania

era una volta l’Asia delle spezie e dei profumi, poi è arrivata quella del benessere facile: due miti che si sono dissolti troppo rapidamente come le speranze di milioni di donne asiatiche che ogni giorno devono lottar e contro prostituzione e sfruttamento.

“Ho sofferto la guerra da quando sono venuta al mondo […]; sono sempre stata in fuga, dai giapponesi, dagli inglesi e ora dai soldati birmani”.

E’ con questo urlo disperato che Pee Manta, anziana donna birmana appartenente all’etnia Karen, si rivolge al mondo intero. Un coro di voci

dissonati è stato recentemente registrato dalla “Karen Woman Organisation” in Thailandia.

L’organizzazione ha stimato che ancora oggi ben 3 milioni di abitanti del confine sud-orientale birmano vivono in situazioni disperate, trascurati e costretti ad affrontare ogni tipo di avversità solo con lo spirito guerriero che si agita dentro di loro. Costretti a lavorare in schiavitù perché poveri, perché obbligati con la violenza, o semplicemente perché il caso ha voluto che si nascesse in una società dove il lavoro forzato è una prassi moralmente accettata.

Alla guerra si risponde con la guerra: allo sfruttamento sistematico milioni di

donne provano a difendersi come possono, consapevoli che un minimo accenno di ribellione le porterebbe alla morte. La spietatezza e l’insensibilità degli sfruttatori possono inoltre portare ad uccidere per puro divertimento negando il diritto alla vita: è il caso della giovanissima Naw Moo Moo, ventenne uccisa a colpi di pistola nella vagina dopo essere stata stuprata contemporaneamente da quattro soldati. Ogni anno, più di un milione di bambine e bambini sono vittime di abusi sessuali da parte di turisti.

Sebbene ci siano molte organizzazioni che lavorano su questa tematica, il numero degli infanti coinvolti dall’industria del turismo sessuale globale è in continua crescita.

In molti battaglioni vengono richieste esplicitamente donne per i lavori più duri piuttosto che uomini e vengono scelte in genere ragazze nubili con >

Le donne sono considerate più versatili e più utili, infatti possono non solo essere impiegate come "portatori", ma anche utilmente impiegate come scudi umani, come proprietà che può essere venduta con profitto anno XVII nr. 1

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Attualità

Birmania

> un'età al di sotto dei 18 anni: le donne sono considerate più versatili e più utili, infatti possono non solo essere impiegate come "portatori", ma anche utilmente impiegate come scudi umani, come proprietà che può essere venduta con profitto, e naturalmente, per servire da intrattenimento sessuale per le truppe.

Per non venire incontro ad una morte, per così dire, gratuita, l’unico rimedio concreto che le donne del sud-est asiatico hanno deciso di adottare è la fuga dal proprio paese.

“Al mio paese ero costretta a raccogliere piantagioni di tutti i tipi gratuitamente […]; nella mia famiglia nessuno percepiva un salario sufficiente per sfamarci e per pagare le tasse. Per questo ho deciso di scappare”.

Si esprime con queste parole disperate la trentatreenne Naw Muu Thoo, appartenente al villaggio di Mawlolko del distretto di Pa-pun, costretta a lasciare la sua patria, la sua famiglia, il s uo lavor o per s f ug gir e all e persecuzioni subite dai soldati. Come tante altre esponenti asiatiche di sesso femminile, anche lei ha rinunciato a seminare radici, bambù e riso in condizioni precarie e pericolose per cominciare a coltivare un seme di speranza nel proprio cuore, troppo segnato da indelebili cicatrici.

Naw conclude la sua testimonianza: “Se non ci sarà pace, non tornerò più al mio villaggio”. Con rassegnazione ed angoscia le donne della Birmania, memori delle atrocità subite, spesso e volentieri sono incapaci di vedere la luce in fondo al tunnel, quasi come se sul mondo fosse calata una notte eterna, come se l’unico scenario di questa terra fosse l’odio e il male.

Nelle ultime parole di Naw è riflessa un’indomabile stanchezza, sia fisica che morale; la stanchezza di chi è stato costretto ad un errare ramingo in ogni angolo del pianeta ed in ogni momento della propria

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“Se non ci sarà pace, non tornerò più al mio villaggio”

Il film “Running On Empty” (Correre sul vuoto), di Sidney Lumet (Usa, 1988), con Christine Lahti, River Phoenix, Judd Hirsch.

La famiglia Pope per anni ha dovuto nascondere la propria identità. Alla fine degli anni Sessanta, infatti, i genitori fecero altare in aria un laboratorio di armi nel tentativo di ostacolare la guerra in Vietnam voluta dal governo degli Stati Uniti. Da allora i Pope sono sempre fuggiti con l’Fbi alle costole.

Oggi il loro figlio maggiore vuole una vita normale, anche se sa che questo comporterebbe o che i suoi genitori si consegnino alle autorità o che egli non li veda mai più.

esistenza.

Nel 1988 il regista Sidney Lumet aveva messo in scena una famiglia americana costretta a fuggire a causa dell’evasione fiscale nel film “Running on empty - correre sul vuoto”; nel 2007 un sondaggio ha rivelato che un pugno di donne hanno dovuto passare la propria vita a “correre sul vuoto” per far si che la propria dignità di donna fosse rispettata.

C’era una volta l’Asia dei mercanti di profumi; oggi è rimasta solo l’Asia degli sfruttatori che arrivano persino a privare le persone del loro diritto naturale: vivere.

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Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

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Nato sotto il segno

dei

dallo store una volta collegato il lettore, oltre a darvi naturalmente la possibilità di scaricarli.

Sono inoltre disponibili nove colori e la cosa più evidente è il design grafico: è lungo 9 cm e largo quasi 4 (38mm). Abbandonata quindi la forma un po’ più “grassottella” del nano di terza generazione.

grandi

Il nuovo Nano di casa Apple 4a I

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o scorso settembre, a Cupertino, sede della famosissima casa di produzione Apple in California, Steve Jobs (il rappresentante di questa grande macchina da soldi) ha presentato al mondo intero l’ultima fatica in fatto di (eccellenti) lettori musicali: iPod nano di Quarta Generazione.

Chiunque volesse possederne uno deve assolutamente conoscere alcuni tra gli elementi distintivi che lo hanno reso tale alla sua quarta generazione.

La caratteristica più innovativa che è stata introdotta su questo nano è l'accelerometro, che permette di ruotare il display orizzontalmente e verticalmente e attivare quindi in automatico la funzione del Cover flow (scorrimento delle copertine dei Cd memorizzati sul proprio lettore), inoltre dispone di sensori di posizionamento, per la funzionalità "Shake to shuffle" che permette di cambiare brani casualmente semplicemente scuotendo il dispositivo e per eseguire alcune azioni nei giochi inclusi.

L’accelerometro era presente anche sull’iPod Touch, ma si tratta di un’assoluta novità per qualsiasi nano di casa Apple.

La nuova funzione Genius è in grado autonomamente, invece, di creare una playlist con brani che si associano bene insieme, ma anche di consigliare all’ascoltatore generi di musica affini e brani che ben si mescolano con i vostri preferiti direttamente

Tecnologie

Considerazioni da fare Caterina Gritti

L’accelerometro, per quanto possa essere di un buon design e studiato con le migliori intenzioni, rimane pur sempre scomodo da utilizzare, chi avesse anche solo 2 o 3 GB (gigabyte) di audio sul proprio lettore potrebbe trovare scomodo da utilizzare il Cover Flow per sfogliare l’intera libreria musicale.

Questa funzione pare perciò superflua e inutile.

La funzione di Genius ricalca la playlist basata sul genere di musica: una volta scaricato il proprio file .mp3 e sincronizzato con il nano è possibile inserire varie informazioni (come autore, copertina, testo) tra cui anche il genere musicale e quindi poter autonomamente ascoltare brani di È l’ iPod più simile (se “ecologico” mai genere non lo stesso) prodotto senza il minimo bisogno di Genius.

I colori sono notevoli, decisamente più brillanti della linea precedente. È prevedibile che comunque i colori più venduti saranno il nero e il fucsia piuttosto che il grigio e difficilmente si potrebbe ipotizzare un iPod arancio o azzurro a cui però Steve Jobs non si è dimenticato di pensare.

Un solo punto a favore: ci troviamo davanti all’ iPod più “ecologico” mai prodotto: materiali riciclabili, niente arsenico, niente mercurio e PVC in display e componenti interni.

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Attualità

Moto GP

IL DOTTORE È TORNATO Tania Gualandris 2a D

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l 16 febbraio 1979, a Urbino, nasce Valentino Rossi, un bambino come tanti, un fenomeno come pochi. Un nome e un cognome comunissimi che diventeranno presto quelli dell'italiano più famoso al mondo. Valentino cresce insieme ai suoi amici, quelli della “tribù dei chihuahua”, come lui amanti delle moto, della velocità, delle gare e anche dei carabinieri che, a settimane alterne, sequestrano i motorini, cercando di mantenere un po’ d’ordine nella piccola Tavullia. Quella che un giorno era un paesino disperso sulle colline marchigiane, oggi è meta di pellegrinaggio per i numerosissimi fans del campione. Vale comincia a correre dapprima nei go-kart, poi nelle minimoto, per approdare infine nel campionato italiano 125 cc.

Non ci mette molto a risollevarsi da un periodo di crisi iniziale, a capire come si guida una moto “vera” , come si vince. Così arriva il 1996, anno del debutto nel campionato mondiale; stagione disastrosa caratterizzata da cadute e troppi errori, ma in fondo è solo il primo anno. La stagione successiva infatti, con il sopran-

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nome di Rossifumi, Valentino si laurea campione del mondo nella

Under

125. Il ‘98 è l'anno dell'ennesimo cambiamento: il passaggio nella “quarto di litro”, la classe 250 cc.

Come al solito Vale si prende un anno per imparare, per adattarsi alla moto, chiudendo il mondiale “solo” in seconda posizione, vincendo però la stagione successiva. Da qui comincia un’altra storia: il ragazzino ormai è cresciuto e, guadagnandosi record e stima di tutti, è pronto per approdare nella “classe regina”, la 500 cc.

Dopo un anno di esperienza, il titolo è suo nel 2001 a suon di vittorie e, soprattutto di record, quelli che rimarranno suoi per sempre, nella sua storia e nella storia del motociclismo, perchè la 500 verrà sostituita dalla venuta delle Moto GP. Vale sta con la Honda, la casa costruttrice più forte di quegli anni vale a dire il 2001, 2002 e il 2003 in cui è lui il campione iridato. I princìpi del Pesarese però non sono in linea con le idee della Honda ed è per questo che il pilota prenderà la decisione più importante della sua vita: cambiare squadra, passare a un team meno competitivo, in difficoltà, per mettere tutti a

Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

Under tacere e far capire che è lui a fare la differenza, non la moto che guida. Stavolta non gli serve un anno per abituarsi, Valentino vince subito, lo fa lottando con avversari forti, con battaglie difficili e, talvolta, anche da solo perché nessuno è in grado di stare con lui. A lui vengono assegnati i titoli delle stagioni 2004 e 2005. Il 2006 e il 2007 sono anni da dimenticare: la moto non è all’altezza, non è competitiva; Vale si batte lo stesso, dà tutto quello che può, ma non è sufficiente per aggiudicarsi il mondiale. Per due anni noi tifosi abbiamo aspettato l’ottavo titolo e l'abbiamo fatto credendo nel nostro eroe, non lasciandolo mai, piangendo con lui. Anche quest’anno sono scese tante lacrime, perché il dottore ci ha regalato gare stupende, rimonte incredibili, duelli entusiasmanti, adrenalina pura!

Quando domenica 28 settembre, alle 8.00 di mattina, in pigiama davanti alla TV, abbiamo sentito Guido Meda gridare: «Tutti in

I numeri di Vale 8 titoli mondiali vinti Con la Honda 1997: 125 cc.

1999: 250 cc.

2001: Moto GP 2002: Moto GP 2003: Moto GP Con la Yamaha 2004: Moto GP 2005: Moto GP 2008: Moto GP

96 gran premi vinti in carriera

Valentino cresce insieme ai suoi amici, quelli della “tribù dei chihuahua”, come lui amanti delle moto, della velocità, delle gare piedi sul divano, Rossi c’è ed è il campione del mondo!», una lacrima doveva scendere per forza.

Dopo tanta sofferenza, tanta attesa, Valentino ci ha fatto sognare, ancora, ci ha fatto volare, ci ha fatto essere lì, con lui, sulla sua moto, sulla Yamaha M1 numero 46, gommata Bridgestone, campione del mondo. La sua maglietta celebrativa aveva un messaggio chiaro, per tutti i tifosi, per tutti quelli che non hanno smesso mai

di credere in lui anche quando qualcuno lo dava per finito:

Sono otto le sfide, le battaglie, le scommesse, i mondiali vinti dal più grande pilota di tutti i tempi

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«SCUSATE IL RITARDO».

E cosi sono otto. Sono otto le sfide, le battaglie, le scommesse, i mondiali vinti dal più grande pilota di tutti i tempi che a oggi conta 96 conquiste del gradino più alto del podio, della medaglia d’oro. Del resto, parole sue, «la vita è correre, il resto è solo aspettare la prossima corsa».

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Attualità

“From the Pyrenees

correspond to the Italian one: for example, people usually have lunch at 3.00 o’clock pm and dinner at 9.30-10.00 pm, which is unusual for us.

Nicoletta Ferrari, Giorgia Filippi, Isabella Borelli, Michele Zanata 4a I

I “

f you had the opportunity, would you ever pack, leave for a foreign country and be hosted by an unknown family?

From 7th to 14th May 2008, 16 students from “Liceo Galileo Galilei” went to the Basque country, in the North of Spain, and spent a whole week immersed in a different environment.

” It’s amazing to discover other lifestyles and to have the opportunity of spending a week in an environment which is completely different from yours

Thanks to the project “From the

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Pyrenees to the Alps”, Basque and Italian students were able to live this experience, first in Italy, then in Navarra.

Here two 17-year-old girls, Giulia and Laura, have answered our questions.

What can you say about this new experience?

Well, absolutely fantastic. It’s amazing to discover other lifestyles and to have the opportunity of spending a week in an environment which is completely different from yours.

Why was it different?

For many reasons: first of all, the relationships between people are more confidential and informal (students call their teachers by name) and the lifestyle doesn’t

And what about the guys?

Well, boys aren’t so worldly as Italian ones. On the other hand, girls are like us. Being Navarra in a country area, guys have other ways of enjoying themselves and having fun, they follow traditions more than us and they live in small towns, with 900 inhabitants, so they know each other very well.

How did you get on with the families you were hosted by?

Very well. They were very kind and helpful. They were always worried about us and they treated us very well. The houses were very nice and not too far from the local school.

Is their school system different from ours?

Yes, they start school at 8.30 am

Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

Under

to the Alps”: Travelling Students You say you had trips… where did you go?

Well, we went to Pamplona, where we visited the Parliament of Navarra, we saw the wonderful beaches of San Sebastian, which was very good. We also went to Bilbao and visited the Guggenheim museum (a museum of modern art with an interesting exhibition on surrealism)…we saw other interesting things, too.

From left, city streets of Pamplona and the Guggenheim Museum

a n d lessons finish at 3.00 pm. During the morning there are two breaks of about half an hour each. In our opinion, it is also more organized.

So, what was your daily routine like?

It depended on the days: if we had trips or not. We usually woke up at 7.30 am, had breakfast and went to school at 8.15 am. We came back at 3.30 pm, had lunch, went for a walk in the town or met the other guys. We had dinner at about 9.00 pm and in the evening we went out at 10.30 pm until 1.00 am…quite a busy and tiring day!!

Basque Lifestyle

Basque Basquepeople peopleusually usuallyhave havelunch lunch at at3.00 3.00o’clock o’clockpm pmand anddinner dinnerat at 9.30-10.00 9.30-10.00pm pm They Theystart startschool schoolat at8.30 8.30am amand and lessons finish at 3.00 pm. lessons finish at 3.00 pm.During During the the morning morningthere thereare aretwo twobreaks breaks of ofabout about half halfan anhour houreach each Boys Boysaren’t aren’tso so worldly worldlyas asItalian Italian ones.

On the other hand, ones. On the other hand,girls girls are arelike like us. us.Guys Guyshave haveother otherways ways of ofenjoying enjoyingthemselves themselvesand and having having fun, fun,they theyfollow followtraditions traditions more than us and more than us andthey they live livein in small smalltowns towns

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Would you recommend this experience to other students?

Absolutely yes. It is a great thing to do; you have the opportunity to meet new people and visit new places. It was a unique and unforgettable trip and we hope we will do that again one day!

Maybe next year…!

Now, to end the interview, what would you say to your readers?

“Agur, eskerrikasko!!!” (goodbye, thank you!!!)

Travelling is a wonderful experience everybody should try at least once in their lives and living with people with different cultures is certainly very interesting and useful to improve our knowledge of the world.

These students have been very lucky…don’t you agree?

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Il liceo

Giovani marmotte a Schilpario Giovanna Recanati

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tranquillità del fuocherello della baita.

Furono costretti ad abbandonare subito l’idea e divisi in due gruppi

Queste giovani marmotte hanno cominciato la loro piccola avventura ancora inconsapevoli di cosa avrebbero dovuto affrontare

Avventure

ei giorni dal 15 al 17 maggio 2008 le classi 2a B e 2a A, accompagnate dai professori Facheris e Cattaneo hanno partecipato ad un viaggio d’istruzione a Schilpario con il “Centro Raid Avventura”.

Il pomeriggio del 14 queste giovani marmotte hanno cominciato la loro piccola avventura ancora inconsapevoli di cosa avrebbero dovuto affrontare. Lontani dalle abitudini della vita quotidiana, si ritrovarono immersi nella natura, accolti da Giovanni (il responsabile del centro) con la moglie Gabriella, dal tenero Loris e da Rocco, un uomo un po’ su d’età, ma sempre pieno d’energia.

Con un falò sotto il cielo stellato acquisirono le regole fondamentali che li avrebbero accompagnati sino alla fine e con un caldo canto si augurarono la buona notte.

Il giorno seguente affrontarono esperienze di tipo motorio consistenti in esercizi e prove di agilità come il ponte tibetano, l’arrampicata su parete, il quadro svedese e la carrucola, attività che nessuno avrebbe mai pensato di fare durante una gita scolastica. Il Coraggio era ciò che bisognava cercare in se stessi in una situazione nella quale sembrava tutto così spaventoso e soprattutto nei momenti in cui ci si trovava sospesi nel vuoto (sempre con le dovute precauzioni ed attrezzature).

Stanchi ma felici arrivarono tutti interi all’ora di cena pensando di poter trascorrere una serata nella

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si inoltrarono nell’oscuro e umido bosco, un gruppo prima e l’altro in seguito con il compito di cercare ed impossessarsi del “castello” costruito dai compagni. Un’esperienza strana: venti ragazzi seduti in mezzo ad un bosco in perfetto silenzio per non farsi scoprire, ma tanto ingigantiti dai cappotti multicolore da farsi notare dal primo passante amico che in cerca di tracce sarebbe capitato lì vicino.

La pioggia caratterizzò la giornata del 16 maggio ma i nostri esploratori vogliosi di visitare il paesaggio decisero di affrontare la prova di Orienteering, per la quale bastarono una bussola, un’indecifrabile cartina e tanta voglia di camminare. Nel pomeriggio non ancora soddisfatti si diedero al tiro con l’arco, prima con la

teoria e in seguito con la pratica, per poi ripararsi in casa per la lezione di nodi. L’acqua calda della doccia e l’ottimo cibo cucinato da Gabriella erano le cose che liberavano tutti dal peso della fatica, pronti per una magica serata di ballo e divertimento o, per chi proprio non aveva più le forze, per una bella partita a carte o giochi comunitari nella stanza accanto.

Ma per qualcuno non era ancora finita: la mattina dell’ultimo giorno, mentre un gruppo si rilassava con una partita a tombola, i ragazzi instancabili dell’altro partirono per un giretto in mountainbike. Un lungo percorso sotto la forte pioggia tra laghi di fango, salite e ripide discese; non mancarono di certo degli imprevisti come la rottura del cambio marce e di una camera d’aria.

Un aspetto strano era che appena arrivati in quel posto c’era quasi il desiderio della fuga ma ora sembrava di essere lì da una vita.

Un’avventura stupenda dove ognuno ha imparato ad affrontare le difficoltà con una sicurezza in più, avendo appreso come gestire razionalmente le proprie emozioni e dove tutti hanno in qualche modo superato i propri limiti e le proprie paure.

Trovandosi in un tal clima di serenità la partenza provocò un grande dispiacere nelle nostre giovani marmotte che con una lacrima e un sorriso salutarono coloro che per quattro giorni li avevano seguiti e fatti divertire, tornando alla monotona vita tra i banchi di scuola.

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Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

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Giulia Milanesi Valentina Vitali

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Elezioni studentesche

Velisti per caso unedì 16 giugno: “Si salpa!” ..

No, un momento: che c’entra?

Siamo a ottobre, la stagione della navigazione è finita. Vero, però vale la pena riandare per un momento all’estate per raccontare quel che il liceo “Galilei” offre anche dopo la scuola — debiti e corsi di recupero a parte, s’intende. Da qualche anno, giugno è il mese del “Liceo in barca”: così alcuni studenti, pur non avendo la minima idea di come si salisse su un’imbarcazione, si sono radunati a Lovere per una settimana e si sono affidati all’istruttore Bruno, che ha loro insegnato le basi e il lessico della navigazione a vela. Dopo due giorni di pioggia, trascorsi a imparare la teoria sulla terraferma, si è passati alla pratica sull’acqua: tra cazzate, lascate e scuffiate il gruppo assicura di essersi divertito tantissimo. Come il pane non può stare senza la nutella così il prodiere, che mantiene stabile la barca, non può fare a meno del timoniere, che le dà la direzione. È capitato che una piccola distrazione dell’uno o dell’altro avesse conseguenze immaginabili, ma niente paura: tutto si è risolto in una gran risata. I volonterosi allievi del corso hanno imparato ad armare la barca, cosicché fosse pronta per una battaglia con le onde, a condurla senza troppi scivoloni e a disarmarla dopo una lunga lotta con il sartiame e gli attrezzi del mestiere. Insomma una bella esperienza, anzi molto di più: un modo per imparare divertendosi in compagnia.

A Due neo-veliste si preparano scuola capita alla partenza di rado.

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Liste al palazzetto Qualcuno

che ci rappresenta Francesca Vetere Emilia Costa 1a F

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iovedì 23 ottobre tutte le classi del nostro Istituto si sono recate al Palazzetto. Qui sono state presentate le liste dei candidati per i rappresentanti d’Istituto. Per noi di prima si è trattato di una novità e alcuni aspetti ci sono sembrati particolarmente importanti.

La scuola funziona già piuttosto bene, ma ci è piaciuto vedere l’interesse dei più grandi nel volerla migliorare.

Sicuramente questo è il segno di una libertà maggiore rispetto alle scuole medie ma comporta anche responsabilità maggiori. Tra i candidati voteremo chi ci è pia-

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ciuto di più non solo per la simpatia, ma anche per la fiducia che ci trasmette, visto che poi dovrà prendere decisioni che ci riguarderanno direttamente. Quindi è importante scegliere bene!

Le liste sono due : la Mc List e la SpeciaLista. I quattro componenti della prima lista e i dieci della seconda hanno esposto i punti principali del loro programma, rivolti ad aspetti molto diversi tra loro: dalla festa di Natale alla sostituzione di banchi e armadi.

Riteniamo utile la presenza di un armadio in ogni aula e magari anche di un computer, altre idee forse sono un po’ inattuabili.

Entrambe le liste hanno inserito come obiettivi una maggiore facilitazione nell’acquisto dei libri di testo e maggiore comunicazione tra gli studenti e il Consiglio d’Istituto.

Positivo il clima di partecipazione e confronto.

Ci è piaciuto vedere delle persone che si sono messe alla prova per essere utili agli altri, sapere che ci sono studenti più grandi che ti rappresentano e che liberamente hanno la possibilità di esprimere la propria opinione: che vincano i migliori!

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Club

Sweeney Todd Il diabolico barbiere di Fleet Street Paolo Bianchessi 5a F

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ala cinematografica.

Le luci si spengono.

Un silenzio di tomba. La gente aspetta che il film inizi! Una musica dolcissima

Recensioni

«Questi sono tempi disperati e bisogna ricorrere a disperati rimedi!»

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pervade le pareti della sala. Sullo schermo sono proiettati i titoli d’apertura. La platea li trova surreali e diabolici. Fiumi di sangue scorrono tra i meccanismi di una “sedia elettrica” e budella umane maciullate da un tritacarne. Tutti questi indizi preparano gli spettatori all’aggressività della pellicola. Ma la violenza può essere dolce se accompagnata dalla musica; e se i direttori d’orchestra si chiamano J oh nn y

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Johnny Depp e Alan Rickman in una delle migliori sequenze del film

Depp e Tim Burton il successo è assicurato! Per la sesta volta, ancora loro!

“Sweeney Todd” è prima di tutto un musical di successo, rappresentato ancora oggi a Broadway.

Ambientato in una macabra Londra del XIX secolo, la pièce teatrale narra la triste storia di Benjamin Barker. Privato di moglie e figlia a causa del perfido giudice Turpin, Benjamin viene incarcerato e torturato per un reato che non ha commesso. Scontata la pena, il barbiere di Fleet Street torna, più determinato che mai, assetato di sangue e di vendetta

nei confronti di tutti coloro che hanno usurpato il bene della sua famiglia. L’interesse primario del barbiere ora non è più quello di “fare la barba” ai suoi clienti… cerca solo giustizia e l’amata figlia, Johanna!

Per raggiungere il suo malefico scopo, Sweeney è aiutato dall’egocentrica Mrs. Lovett che farà di tutto per sedurre il sanguinario barbiere.

Come in ogni film di Tim Burton che si rispetti è fondamentale la caratterizzazione del personaggio, interpretato in modo “quasi” perfetto dal camaleontico Johnny Depp.

Già dalle prime battute del film, Burton vuole far emergere sia la vera identità interiore di Benjamin Barker, sia di quello che lui stesso definisce il suo migliore amico: la lama da barbiere. I personaggi messi in scena dalla coppia Burton-Depp hanno quasi sempre bisogno di una protesi o di un oggetto per agire e per esprimersi al meglio. Se le forbici di Edward rappresentavano il mezzo con il quale il personaggio esprimeva i suoi sentimenti, gli occhiali dello scienziato Ichabod serviv a n o p e r ved e r e meglio i

Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

Under Testo Titolo originale: Sweeney Todd (The diabolic barber of Fleet Street) Regia: Tim Burton Anno: 2007 Nazione: Stati Uniti d’America Distribuzione: Warner Bros Durata: 117 minuti Genere: Thriller / Musicale Censura: vietato ai minori di 14 anni Data di uscita italiana: 22 Febbraio 2008

Voto:

7.50

Tim Burton-Johnny Depp: quella strana coppia!

Cast: Johnny Depp (Sweeney Todd) Helena Bohnam Carter (Mrs. Lovett) Alan Rickman (Giudice Turpin) Sacha Baron Cohen (Adolfo Pirelli) Jamie C. Bower (Anthony Hope)

Helena Boham Carter con il bambino di Pirelli

cavalieri senza testa che si aggiravano nella selva di Sleepy Hollow. I rasoi di Sweeney sono invece delle vere e proprie “macchine da guerra”, bombe atomiche capaci di uccidere in un solo colpo ogni vita umana. Ci pensa Mrs Lovett poi a fare il resto…

Chi sono le vittime dello psicopatico barbiere? I ceti più alti della società. Non a caso la “sedia del terrore” è posta al secondo piano dell’edificio e nella parte sotto-

Edward, mani di forbice (1990)

Ed Wood (1994)

stante la Lovett produce i suoi pasticci di carne che poi distribuisce ai più poveri. Todd, uccidendo al piano che sta più in alto della casa, si sente realizzato e “superiore” alle classi agiate. Questo aspetto riflette il tema della critica ottocentesca alle classi più agiate, espresso dai primi romanzi inglesi.

Un altro tema molto caro al regista è sicuramente quello dell’amore: dall’amore impossibile di “Edward mani di forbice”, al sentimento protettivo di una moglie nei confronti del marito gravemente malato in “Big Fish”, all’amore surreale tra due scheletri in “Nightmare before Christmas” e ne “La sposa cadavere”.

In questa sua ultima opera l’amore viene delineato secondo due direttive: la prima rappresenta l’amore tra Benjamin e la mo- >

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Sleepy Hollow (1999)

La fabbrica di cioccolato (2005)

La sposa cadavere (2005)

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> glie e la seconda tra la Lovett e Todd.

Per chi dice che il film è privo di emozioni e piatto, la risposta è data nell’ultima scena. Dopo aver ucciso accidentalmente la moglie, travestita da strega, Sweeney si siede accanto a lei tendendola in grembo in attesa di soccombere sotto il peso del destino. Il diabolico barbiere di Fleet Street ha provato pietà per la moglie e per un momento ha sentito la mancanza di quel sentimento che brucia l’anima: l’amore di un marito per la propria donna. E Swe-

Tutti i personaggi messi in scena dalla coppia Burton-Depp hanno quasi sempre bisogno di una protesi per agire.

Di Caprio e Depp, destini incrociati eonardo di Caprio e Johnny Depp hanno recitato insieme nel film “Buon Compleanno Mr. Grape” in cui Leo ha interpretato il fratello handicappato di Johnny.

Entrambi, nonostante brillanti interpretazioni e altrettante nomination, non hanno mai vinto l’ambita statuetta.

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Jamiez Campbell Bower nella bottega del barbiere

La curiosità

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Recensioni

Pirelli durante la competizione con Todd

Caterina Gritti

eney, in un momento ultimo di disperazione, si unisce per sempre alla moglie, suggellando così il dolore per un crimine ingiustamente commesso.

Amore tragico, dunque, immortalato già secoli fa da Shakespeare nel suo capolavoro, “Romeo e Giulietta”.

Efficacissima la colonna sonora, capace di amalgamare perfettamente l’aspetto cinematografico con quello musicale: il film non stanca mai! Da sottolineare anche la buona scenografia (premio Oscar) e gli ottimi costumi.

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ontagne di rifiuti, nessun uomo, un silenzio paranoico e lui, Wall-E, da oltre 700 anni unico ‘abitante’ del pianeta Terra. Dimenticato acceso dagli umani, il robottino continua a fare da quasi 800 anni quello per cui è stato costruito, raccogliere e pressare rifiuti giorno dopo giorno e alla fine della giornata tornare nella sua “casa” ad osservare gli strani oggetti degli umani, fino a quando dal cielo ricoperto di smog, compare un’elegante robot femmina chiamato Eve. Qui comincia la sua e la nostra avventura.

Si potrebbe sintetizzare così la trama di “Wall-E”, ultimo capolavoro della Pixar che torna con questo film con protagonista il robottino più umano della storia dei film di animazione.

Coloro che hanno collaborato per far nascere questo personaggio (dopo il grande successo del “cugino” Ratatuille) sono riusciti nuovamente a superarsi e a realizzare un film che potrebbe segnare un genere e definirle immediatamente un altro per le tecniche realizzate per la sua perfetta riuscita dal punto di vista tecnico e non solo.

I primi 45 minuti, in cui tuttavia non c’è nemmeno un dialogo e quindi praticamente muti, introducono lo spettatore alla conoscenza del protagonista assoluto, Wall-E (Waste Allocator Load Lifter - Earth class, letteralmente: sollevatore terrestre di carichi di rifiuti), che da 800 anni si ritrova in compagnia solamente di un simpatico scarafaggio e della magica videocassetta di Hello Dolly, trovata per caso negli ammassi di rifiuti, della quale Wall-E è praticamente innamorato perché, grazie a questa, riesce a conoscere i

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Wall-E Ambientalismo romantico per il film d’animazione targato Pixar

sentimenti umani. È facilmente intuibile che la vita di Wall-E subisce un brusco cambiamento dal momento in cui lei, Eve, piomba nel suo magico mondo, e con la sua eleganza, propria solamente di un Robot sonda mandato dagli umani, riesce a far prendere vita al suo compagno robot.

Il motivo della sua creazione è molto semplice quanto distaccato: scoprire la presenza di “vita” sul pianeta di Wall-E, ma significherà molto di più per il nostro robottino.

Classificare questo film d’animazione è molto più complicato di quanto si possa pensare: non ci troviamo di fronte ad un cartone animato supportato da una base digitale come è stato già visto in precedenza, ma a qualcosa di decisamente più maturo, sfronta-

Wall-E è destinato ad essere il nuovo E.T. e a far battere i cuori di tutti coloro che si affezioneranno a questo piccolo robot dagli occhi grandi e dolci

to e sicuro. Il film innovativo di quest’anno riesce ad essere anche romantico, nonostante tutto. È facile intuire che Wall-E sia il personaggio più umano in assoluto, dolce fino allo sfinimento, gentile e sentimentale rischiando di cadere nel paradosso poiché si sta parlando pur sempre di una macchina, totalmente priva di qualsiasi emozione.

Wall-E è destinato ad essere il nuovo E.T. e a far battere i cuori di tutti coloro che si affezioneranno a questo piccolo robot dagli occhi grandi e dolci, caratte-

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rizzato da uno sportello al posto del busto e da un enorme cuore di latta. Andrew Stenton e il suo staff targato Pixar hanno centrato in pieno il bersaglio con questo personaggio, riuscendo a incorporargli per assurdo emozioni umane, limitate dagli inesistenti dialoghi (Wall-E dice in tutto 5 o 6 parole, oltretutto poco chiare, per tutta la durata della pellicola) e contornate dal mondo distrutto dalla politica noncurante del problema ambientale.

A turbare il tutto è l’arrivo degli esseri umani, che infrangono la poesia che si era creata attorno al mondo di Wall-E, capace, per amore della sua Eve, di mettersi in gioco in tutto e per tutto e di mostrarsi agli occhi del mondo per come è.

Il film, ricco di rimandi cinematografici, risulta magistralmente diretto e pare scontato dire che da oggi qualsiasi cartone digitale dovrà confrontarsi con questo Wall-E: poesia cinematografica allo stato puro.

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Questo cruciverba contiene definizioni legate all’attualità e alle materie scolastiche. Quelle in corsivo si riferiscono al latino.

Orizzontali: 2. La città degli ozi - 5. Che ha un legame strettissimo con la terra - 10. Il cognome di un grande attore ma anche una spada - 15. Così sia - 16.

Internet Protocol - 17. Misura la resistenza - 18. La commedia latina che ha per protagonista l’avaro Euclione - 20. Lo dice chi obietta - 21. Fine a Londra - 22. Imperativo di dicere - 23. La banca dati di ogni essere umano - 24. Comunemente è chiamato liquidazione - 25. Coppa a New York - 27. Battaglia in cui Ottaviano sconfisse Antonio - 29. L’ormai latino - 31. Fino a qualche anno fa l’Unione europea si chiamava così - 33. Commedia latina di ambientazione greca - 34. “A piacere” per i Latini 36. La città da cui proveniva Abramo - 37. I Greci lo chiamavano Eracle – 39. Azienda Ospedaliera 40. Il suo primo presidente fu Enrico Mattei – 41.

“Perché?” nella lingua di Cesare – 43. L’impresario teatrale dell’antica Roma – 47. Quello “honorum” indicava le cariche da ricoprire per far carriera nella politica romana – 50. La moglie di Zeus – 51.

L’inconscio per Freud – 52. Catania – 53. Hours in Italia – 54. Per amore verso di lei Zeus si trasformò in cigno – 56. Nuovo Movimento – 57. Renato, che fu calciatore del Perugia – 59. Il poeta di Venosa – 60. Il luogo in cui la pioggia era gradita a D’Annunzio – 63. Il dieci sulle maglie dei giocatori inglesi – 64. Piramo morì per lei e col suo sangue diede il colore ai frutti del gelso – 66. È al centro della Divina Commedia - 69. La nota musicale che in origine si chiamava ut – 70. Ne ha vinti tanti Martina Hingis – 72. Il nipote di Ottaviano morto giovane, per il quale secondo Anchise bisognava offrire gigli a piene mani – 75. Robert De, attore – 76. Sarà la nuova Alitalia – 77. Era homini lupus

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per Hobbes – 78. Una fine senza inizio – 79. Quello d’uva si pilucca – 81. Un membro dell’esercito americano – 82. List Item – 83. Le iniziali dell’autore del 18 orizzontale – 85. Neutro in –al della terza declinazione – 89. Il carme di Foscolo – 93. Il cuore della giada – 95. Il più famoso programma peer-to-peer – 97. Il capo che per gli arabi guidava la pesca del tonno – 99. Beckett lo ha aspettato a lungo – 100. Un baro al rovescio – 102. L’altopiano conteso tra Siria e Israele – 103. Il più amaro tra i poeti latini – 104. Rossellini Pasolini Godard Gregoretti – 106. Persona che vorrebbe essere nobile ma che in realtà è sine nobilitate – 108. Altare dell’antichità – 109. Correre per le strade di Los Angeles – 110. Monosillabo che afferma – 112. “… iacta est” per Cesare – 114. Lo si schiaccia per accendere – 116. Rotocalco Televisivo – 117. Se ne nutriva un popolo visitato da Ulisse – 118. La sigla dell’Italia – 119. Il cognome di Pio XII – 120. Il mare tra la Grecia e la Turchia.

Verticali: 1. Lo fa chi è colpito dalla freccia di Cupido – 2.

Cuneo – 3. Serve per far funzionare il cellulare – 4.

L’aggiornamento di un software – 5. Vi abitava il cieco cantato da Pascoli – 6. Il vecchio nome de La 7 – 7. Rafael, tennista spagnolo – 8. Istituto Universitario – 9. Vecchio a Manchester – 10. Ripetuto due volte indica parole inutili – 11. Un nome del dio Sole per gli Egizi – 12. Nell’antica Roma l’arte usata come complemento oggetto – 13. Il nucleo terrestre – 14. Dare ma non fino alla fine – 15. Negli orari, prima di mezzogiorno in sigla – 17. Le scrisse il 59 orizzontale – 19. I compagni di Attila – 21. La filosofia cara a Lucrezio – 25. Riunì i parti-

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ti antifascisti negli anni 1943-45 – 26. I primi degli ultimi – 28. Caesar in Russia – 29. “La stessa cosa” per i Latini – 30. L’amore per i poeti germanici del Medioevo – 31. Da sempre fa rima con amore – 32.

Modo arcaico e dotto per dire arcaico – 33. L’autore del 18 orizzontale – 34. Pianta da cui si ricava un amaro – 35. Etichetta inglese – 36. La banca di Profumo – 38. Oculus Dexter - 40. Encefalogramma – 41. Sandro, consigliere di amministrazione della Rai, detto Kojak – 42. Repubblica Sociale – 44. Precedeva Faust nel primo abbozzo della tragedia di Goethe – 45. Isola vulcanica della Grecia – 46. Sulla tastiera del computer permette di uscire dalla modalità di visione a tutto schermo – 47. Lo possono essere il domicilio o un giovanotto poco raffinato – 48. Unordered List – 49. “Ma” per gli antichi Romani – 55. È Big quella di New York – 60.

L’inizio di un poema epico – 61. Romanzo di Zola – 62. È più breve, ma forse più importante, dell’estetica – 65. Articolo romanesco – 67. Unione Letterati – 68. Orange County – 71. Interiezione che richiama l’attenzione – 73. Significa “a noi”, ma an-

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che “qui” – 74. Citatissima grandezza che in termodinamica è indice della degradazione dell’energia – 80. Lettera che indica la fine di tutto – 81.

Ragazza di Londra – 82. I filosofi di ogni epoca non potrebbero vivere senza – 84. Misura la distanza delle stelle – 86. Un sentimento troncato o una capitale capovolta – 87. Il presidente del Brasile – 88. Nome di battesimo molto usato nel Ventennio – 89. “Come” latino, usato anche in formule religiose – 90. Solvente con sei atomi di carbonio contenuto nel petrolio – 91. Combustibile derivato da rifiuti – 92. Istituto tecnico per geometri – 94.

Madre di Perseo, lo concepì dopo che Zeus si trasformò in pioggia d’oro - 96. Articolo femminile – 98. Bulbarelli, telecronista Rai – 101. Bologna – 105. Divario, scarto – 107. Sito internet che vende libri on line – 111. Due per i Latini – 112. Autorità Portuale – 113. Avverbio di luogo – 115. Lo dicono sempre gli indecisi – 116. È a capo di una monarchia.

La soluzione sarà pubblicata sul prossimo numero

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Segrete sillabe

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Leggere

Elena Marra 3a I

nella voce di mamma e papà che ti

«È leggevano le favole della buonanotte che si radicano i semi per diventare un buon lettore».

Daniel Pennac in “Come si legge un libro” paragona la lettura a qualcosa che si apprende, che si sviluppa con il tempo, che assume aspetti particolari e diversi per ognuno di noi. Leggere, come il saper parlare, scrivere o andare in bicicletta, si impara sin da bambini. Ognuno di noi tiene dentro di sé e sicuramente ricorda le sere quando era ragazzino, passate a leggere nel letto. Si leggevano libri d’invenzione, quelli che raccontavano di draghi e Leggere permette mostri, quelli che vedevano di sognare, di come protagonisti uomini con poteri straordinari. ripercorrere Storie che permettevano alla momenti passati di nostra fantasia di cambiare una storia che orizzonti, di vivere, per avremmo voluto quegli attimi, in mondi vivere paralleli.

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piacere da

riscoprire

Poi si cresce, con il tempo si scopre il mondo che ci circonda, composto solo da televisioni, videogiochi, computer. Così la lettura perde la sua importanza, sparisce per lasciare spazio alla frenesia che occupa le nostre giornate. Gran parte della popolazione ormai legge veramente poco, spesso lo fa solo quando la televisione non offre nulla di interessante o quando l’immergersi in un libro fa da sonnifero. Le classiche risposte alla domanda: “Perché non leggi?” sono sempre uguali: manca il tempo, è faticoso o troppo noioso, ma soprattutto superfluo.

Molti di noi ritengono la lettura un dovere, in quanto sin da piccoli aprivano i libri solo sotto “ordine” degli insegnanti. Si doveva leggere quel determinato libro ed entro una data stabilita. Ecco allora che si ricorreva a ricerche affrettate su internet, nella remota possibilità di trovare un riassunto o una scheda libro da portare a scuola come dimostrazione del “nostro” impegno.

Siamo diventati un popolo che non ama leggere, che non trova piacere né soddisfazione a sedersi sul divano e far scorrere pagine dopo pagine sotto i propri occhi. Possedere un libro è “out” e leggerlo lo è diventato di più; pensiero questo del giornalista Alfonso Berardinelli, ma condiviso soprattuto da molti di noi. Si pensa che l’autore sia autoritario, che imponga i suoi gusti personali al lettore poiché decide lui come far proseguire la storia o concluderla.

Ci chiediamo: “Perché dovremmo leggere?”

Leggere permette di sognare, di ripercorrere momenti passati di una storia che avremmo voluto vivere, di entrare nel profondo dell’anima di un personaggio, di scoprire nuovi mondi, di arricchire la tua mente frase dopo frase.

Sfogliare le pagine ingiallite di un libro seduti sotto una luca fioca, alla ricerca di qualche risposta tra le sue righe, ci porta a pensare e riflettere, diventa incitamento per la nostra mente. Così dice infatti il francese Marcel Proust: «Quello che rappresenta la fine della loro saggezza ci appare come principio della nostra».

Leggere non è un dovere, leggere è un piacere che dovremmo imparare a riscoprire pian piano, assaporando ogni aspetto e facendoci avvolgere completamente.

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Il racconto del

bardo Trascorse i suoi anni da adepta in un palazzo che lo spettro della solitudine rendeva ancora più vasto

Enorya 5a F

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onzella fantasmica, lei, nata dall'oceano.

Partorita dalle cupe memorie dei freddi flutti dell'inverno, tutto il candore della neve aveva.

Come tutti i nati dagli elementi, era già destinata al comando del Sindacato di Mezzanotte.

Era in lei la bellezza delle fate, Un malinconico bardo ed il più pallido dei cieli sereni si rifletteva nei suoi occhi.

Trascorse i suoi anni da adepta in un palazzo era l'unica che lo spettro della solitudine rendeva ancora più vasto. compagnia a lei Vagava come un'anima in pena concessa negli interminabili e cupi corridoi, vestita con un lungo abito bianco, tessuto con il filo di mille ragni.

Un malinconico bardo era l'unica compagnia a lei concessa, per recarle trastullo con la sua musica nelle lunghe e monotone giornate.

Componeva per lei le più soavi melodie con la sua viola, e mentre declamava con il canto sonetti e ballate, lei l'osservava con i suoi occhi trasparenti, rispondendo timidamente ai suoi sorrisi.

Le giornate in assenza del caro compagno trascorrevano lente e silenziose, nell'attesa che tornasse.

Passarono giorni e giorni, costellati da intensi sguardi ed ingenui sorrisi, finché non giunse l'undicesimo mese del diciannovesimo anno. >

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Trenta giorni, e per lei sarebbe arrivato il giorno della trasformazione ultima.

Trenta giorni, e sarebbe diventata uno spettro come Loro.

Trenta giorni, e non avrebbe più potuto vederlo.

Da molto tempo il menestrello non riusciva a far curvare in un sorriso quelle labbra marmoree, Impietosamente li così lei glielo disse. divisero, mentre lui Fu allora che decisero di scappare. tentava invano di Sarebbero fuggiti assieme nella foresta innevata, convinti che Loro non li avrebbero mai trovati. trattenerla; fu Dodici rintocchi scossero la fatidica notte, necessario quella in cui lei avrebbe compiuto vent'anni. l'intervento Corsero assieme fra gli alberi, nella caligine, dell'intero gruppo per ma lei non aveva mai conosciuto la neve, e si sentiva impacciata ed infreddolita. separarli Lui cercava di sorreggerla ogni volta che inciampava, ma ciò rallentava loro il passo.

Li sentivano avvicinarsi.

Invano tentarono l'estrema fuga, Loro li avevano circondati.

Entrambi strinsero l'altro a sé, illusi che così facendo si sarebbero protetti a vicenda.

Impietosamente li divisero, mentre lui tentava invano di trattenerla; fu necessario l'intervento dell'intero gruppo per separarli, diciassette per trattenerlo, diciassette per trascinarla via da lui. miei tentativi di liberarmi dalla loro morsa si rivelarono vani.

La trasformarono davanti ai miei occhi, mentre il cielo piangeva candidi fiocchi di neve.

A nulla servirono le mie urla e le mie lacrime.

Guardai per l'ultima volta nei suoi occhi tristi, mentre il rosa abbandonava per sempre la sua pelle, ed i suoi lunghi capelli dorati perdevano consistenza fino a diventare pura forma.

Il suo volto scomparve, lasciando nient'altro che gli occhi, i quali, affranti, continuavano a guardare nei miei.

Aeon, il suo nome.

Aeon, eternità.

Eternità il suo nome, eterna lei nella mia memoria.

Dopo che la trasformazione ultima fu compiuta, Loro mi lasciarono andare; e dopo averla vista trascinata via fra le nere fronde, non ebbi forza che per dirigermi in quella radura che è patria e sepoltura di coloro che anzitempo morirono nella foresta, dinanzi all'angelo di pietra che torreggiava sulle minuscole lapidi immerse nella neve e tracciare sul candido manto il mio ultimo requiem, dopodiché mi lasciai morire sotto il granitico sguardo compassionevole dell'angelo.

Per l'eternità vagherò per questo camposanto, dove la neve è ora perenne, mentre il dolore sugge quello che resta del mio spirito.

E per l'eternità, sulle note della mia viola scarlatta, U canto il mio amore perduto.

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Liceo statale Galileo Galilei - Caravaggio

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L’appeso

Il miracolo dell’estate

“Oltre la memoria”, suona l’organo.

Immensa è la miseria dentro di me, quando penso che di te è rimasta solo una metà.

L’altra deambula nell’oscurità, senza una torcia che possa illuminarle la via per uscire dal labirinto infinito in cui è intrappolata.

“Oltre la speranza che serve al mio domani”, sei appesa ad un filo e risalire più non puoi.

Ogni ticchettio del grande orologio è solo un passo [più giù.

Un riflesso nell'acqua è la tua mente, ma non si ricomporrà, una volta distrutto.

In questa buia massa d'acqua stai affondando.

“E Tu, come un desiderio che non ha memorie, Padre buono, dolce la speranza di un perdono eterno, libertà infinita sei per me”.

Ci dimenticherai davvero tutti?

Poesie

Enorya 5a F

Notte d’agosto, sempre al solito posto.

Ancora una volta seduti a guardare la luna che si specchia nel mare.

Alle nostre spalle non ci sono i rumori della città, ma c’è il vociare della gente che viene e che va.

Pomeriggi interi passati al ping-pong a giocare con chi era bravo e con chi voleva imparare.

Passeggiate senza pensieri, mano nella mano, perché i problemi li abbiamo lasciati lontano.

Nessun lavoro a cui pensare l’unica preoccupazione è riuscirci ad abbronzare.

E il solleone riscalda qualcosa che non riesce a scaldare nemmeno un maglione; scalda l’anima che non è congelata per colpa del vento ma è ghiacciata per la mancanza di divertimento.

Ecco il miracolo dell’estate che dopo tutte le sofferenze passate torna a farti vivere ma soprattutto a farti sorridere.

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Tommaso Chiarelli 2a D

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