Il Quarto - Giornalino di Istitututo del Liceo Bertolucci

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SOMMARIO: Dicembre 2011

CENTENARIO NASCITA BERTOLCCI

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VERSO L’INFINITO E OLTRE

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SPECIALE COMENIUS

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MUSICA CINEMA TEATRO

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EVENTI DEL BERTO

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INTERVISTA

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FATTI E OPINIONI

EDITORIALE Eccoci di nuovo qui.. Un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati e un saluto ai veterani della scuola!! Questo primo numero de “Il Quarto” è molto ricco e intenso, come del resto la nostra vita scolastica! Crème de la crème.. la ricorrenza del centenario della nascita del poeta Attilio Bertolucci e la cerimonia d'intitolazione alla nostra scuola in suo onore. Altro fatto fondamentale a livello 'politico', l'elezione dei rappresentanti d'istituto e della consulta provinciale, che abbiamo intervistato. I nuovi eletti si sono da subito rimboccati le maniche organizzando un'assemblea d'istituto al cinema del Barilla Center con la visione di 'Warrior', apprezzato da tutti! Inerente al tema 'sociale' abbiamo una riflessione riguardo alla situazione europea e una testimonianza di chi era presente alla manifestazione studentesca del 17 novembre. L'anno è iniziato con diverse esperienze fuori casa: i ragazzi del Comenius si sono recati in Turchia e in Germania, un gruppo di studenti ha preso parte ai laboratori di educazione alla pace e alla marcia Perugia-Assisi il 25 settembre, mentre le classi prime hanno partecipato alla gita d'accoglienza a Casarola, nella casa natale di Bertolucci, per am-

Giuseppe Bertolucci

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CENTENARIO DELLA NASCITA DI ATTILIO BERTOLUCCI Per celebrare il centenario della nascita di Attilio Bertolucci (18 novembre 2011 - 18 novembre 2011) il liceo Bertolucci ha organizzato per sabato 19 novembre 2011 due importanti momenti: a) incontro culturale sulla poesia e la figura di Attilio Bertolucci. Dalle 9.00 alle 11.00, presso la casa della musica, si è tenuta la Lectio con Paolo Briganti e Isa Guastalla. Era inoltre presente una formazione musicale del liceo musicale che ha suonato brani di Vivaldi e Morricone;

b) cerimonia di intitolazione del liceo ad Attilio Bertolucci. Alle 11.30, alla presenza di tutti gli studenti, dei docenti, del personale, dei genitori, si è tenuta la festa e la cerimonia per l'intitolazione della scuola. Erano presenti Giuseppe Bertolucci, il presidente della provincia Bernazzoli, l'assessore provinciale Romanini, il dirigente dell'ufficio scolastico Armando Acri, il vice prefetto E. Margiacchi e il commissario vicario del comune di Parma M. Formiglio.

LA POESIA DI ATTILIO bientarsi nella nuova realtà scolastica e coi nuovi compagni. Purtroppo non si può essere sempre in gita, infatti ci impegniamo in attività culturali altrettanto appassionanti come la conferenza sul genoma umano tenuta dal docente universitario Carlo Maurizio Modenesi di Milano oppure quella di Antonio Nicaso, giornalista, scrittore ed esperto di mafia. Inoltre, per non addormentarci sui banchi, siamo andati ad assistere allo spettacolo “Le Rane” di Aristofane, studiando latino in modo alternativo! Gli stimoli che riceviamo non finiscono qui.. Novità di quest'anno del nostro giornalino... la rubrica satirica del nostro neoredattore Giacomo Carra ;) Dunque continuate a leggere, non ve ne pentirete..:) Buon proseguimento e buona fortuna a tutti! Erika Terenziani e Valentina Del Greco 3E

19 novembre 2011. Paolo Briganti e Isa Guastalla, in onore del centenario della nascita del poeta Attilio Bertolucci, narrano agli studenti delle classi quinte il suo percorso artistico e umano, introdotti dal nostro preside Aluisi Tosolini e accompagnati musicalmente dagli studenti del liceo musicale. La lectio è iniziata con l‟augurio del nostro dirigente scolastico che Bertolucci, presente per anni negli istituti Maria Luigia e Romagnosi, possa diventare una guida per tutti gli studenti e un incentivo affinché la scuola riesca a farci comprendere e vivere il ruolo attivo di “intellettuale sociale”. P. Briganti ha fatto notare l‟importanza di Sirio, la prima pubblicazione di Bertolucci, considerata da E. Montale “controcorrente”, per la sua carica di emozioni, per la sua chiarezza e per la grande importanza assegnata all‟aspetto umano, soggettivo e spaziale della Realtà, nel divenire privato e storico. Le esperienze del poeta sono strettamente collegate a tutte le sue opere che possono essere comprese solo se si è a conoscenza

della sua dimensione privata. Infatti la sua vita è stata tracciata analizzando, in alcune poesie (“Vento”1925, “Ricordo di fanciullezza”, “La capanna indiana” – 1951, “Viaggio d‟inverno” – 1971), la scelte lessicali e i rimandi ai ricordi. Nella seconda parte dell‟incontro, Isa Guastalla, ex allieva del nostro eponimo, ha analizzato la necessità del poeta di raccontare la realtà e gli affetti familiari (emersa già nella lettera all‟amico Vittorio Sereni del 1955) e la maniera Proustiana di contemplare il tempo, passando per il tema del viaggio interiore. Un bellissimo assaggio, donatoci attraverso parole, spiegazioni e ricordi emersi nella mattinata, dedicati alla memoria del personaggio poliedrico e della figura poetica di Attilio Bertolucci. Con la speranza che la conoscenza di una figura così variegata e importante abbia lasciato un segno e di aver condiviso questa splendida esperienza con tutti gli assenti, mi auguro che Bertolucci possa rimanere esempio e guida aldilà di quello che è un semplice nome. Gea Bianchi 5A scientifico


VERSO L’INFINITO E OLTRE! LE “PRIME”

EMOZIONI DELLE CLASSI

Come ormai è consuetudine, le classi prime sono andate in gita d‟accoglienza a Casarola, località in cui Bertolucci visse parte della sua vita, sull‟Appennino Emiliano. E‟ stata sicuramente (come la maggior parte degli studenti sostiene) una giornata molto costruttiva che ha ampliato la nostra conoscenza di Attilio Bertolucci, ma anche quella dei nostri compagni, tramite un percorso basato sulle sue poesie, spunto per un‟ulteriore riflessione personale. Inoltre abbiamo potuto socializzare e scambiare opinioni in maniera diversa con i nostri nuovi professori. Ma il nostro liceo non è solo questo: è innovazione, tecnologia e che rivolge quindi uno sguardo al futuro; elementi che hanno attratto molto i giovani studenti. Le lavagne interattive e i computer presenti in ogni classe, l‟ambiente scolastico pulito e spazioso, il registro elettronico e altri servizi offerti dalla scuola contribuiscono certamente ad invogliarci a studiare e al rispet-

“PRIME”

to della struttura pubblica. Visto che abbiamo scelto un liceo scientifico, le nostre principali paure erano le

nuove materie, considerate difficili fino ad allora; ma queste incertezze sono crollate grazie all‟aiuto dei professori.

MISSIONE

PACE!

Il 25 settembre 2011, a distanza di cinquant‟anni dal suo esordio, si è tenuta la marcia per la pace Perugia-Assisi a cui circa 40 ragazzi del Bertolucci, compresi dieci studenti del liceo musicale, hanno partecipato. Reduci da due giorni impegnativi di conferenze e laboratori e visto che i ragazzi del musicale dovevano esibirsi a Collestrada, la maggioranza degli studenti ha votato per percorrere solo i kilometri finali della marcia, da S. Maria degli Angeli ad Assisi. La giornata era fin troppo soleggiata, il caldo ha reso la marcia ancora più faticosa ma si respirava un‟aria allegra, di festa! Circondati da gruppi di scout e di altre scuole, che intonavano diverse canzoni, siamo arrivati finalmente ad Assisi, dove alcuni si sono riposati, mentre altri hanno visitato la Basilica di San Francesco. L‟esperienza è stata molto costruttiva e i la-

Questi ultimi ci hanno fatto capire che ora dobbiamo essere più responsabili e pretenziosi nei nostri stessi confronti perché adesso lo studio non deve più essere un obbligo, ma un nostro desiderio. Sicuramente ce la metteremo tutta per affrontare il liceo in modo adeguato e consono. Ana Popusoi e Elena Del Canale 1D

boratori, uniti alla marcia, hanno contribuito a renderci cittadini più responsabili e consapevoli. Erika Terenziani e Giulia Derlindati 3E

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IL QUARTO


SPECIALE COMENIUS TURCHIA Cinque Paesi europei e tanta voglia di conoscersi e scambiare idee differenti. Questo è per noi studenti il progetto Comenius: la possibilità di visitare Paesi nuovi e, contemporaneamente, aprire i nostri orizzonti verso culture diverse dalla nostra, per abbattere stereotipi e pregiudizi. Il progetto Comenius consente ai ragazzi di trascorrere una settimana con studenti e insegnanti mai incontrati prima, tra tanto divertimento ma anche tanta voglia di parlare inglese, per creare un legame che durerà ben più a lungo. Quando ci è stato proposto non potevamo sapere quanto questo posto ci avrebbe affascinato. Attirati nella terra del the e delle spezie, grazie al progetto Comenius, abbiamo trascorso qualche giorno a Samsun come prima tappa, sede della scuola turca coinvolta nel progetto. Siamo subito stati conquistati dal senso di ospitalità e dalla gentilezza di queste persone che hanno fatto ogni cosa in loro potere per permetterci di trascorrere momenti indimenticabili. Ma una volta qui non potevamo tornare a casa senza aver visto Istanbul, regina tra le città. I giochi di luce, i colori, il riflesso dell‟acqua sul Bosforo, i profumi orientali, i suoni intermittenti dei clacson uniti al richiamo alla preghiera del muezzin… E‟ una città

TEDESCHIA!

MAGICA

colma di persone che si muovono nello spazio e nel tempo racchiusi in un incantesimo. All‟alba il sole saluta la vecchia Costantinopoli regalandole riflessi d‟oro e al tramonto la magia si ripete, per una ultima riverenza. Si tratta della Città delle città, punto d‟incontro tra Oriente e Occidente, storico centro di contatto tra due

Il 7 novembre siamo partiti in sei della 3° B insieme alle docenti M. Cristina Baracchi ed Alice Bellodi per Friedberg in Germania. Siamo stati accolti in un meraviglioso monastero che ci ha ospitato per l'intera settimana. Tempo di lasciare le valigie ed abbiamo iniziato le attività. Abbiamo subito incontrato i partners tedeschi e spagnoli con cui abbiamo visitato il castello ed il centro della storica cittadina di Friedberg. Eravamo divisi in picco-

culture tanto differenti che al suo interno sembrano convivere quasi come fratello e sorella. Non ci sono discriminazioni, ma tanta voglia di conoscersi a vicenda. Per le strade donne in minigonna camminano a fianco di donne con il velo, le università islamiche chiedono incontri con sacerdoti cristiani per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca. Questa terra ci ha trascinati e accolti nel suo vortice e tutti sono rimasti in qualche modo colpiti dal suo non essere una città a misura di turista, ma una città che conserva il proprio carattere, fiera di ciò che è e non di come gli altri vorrebbero che lei fosse.

li gruppi internazionali e fin da subito abbiamo potuto mettere in pratica le nostre conoscenze della lingua inglese. Alla sera, straordinaria e suggestiva è stata la fiaccolata di accoglienza organizzata dagli studenti tedeschi, in mezzo al bosco che circonda il monastero. Martedì eravamo al lavoro con un momento di scambio e condivisione sul tema degli stereotipi e poi c‟è stata la visita alla scuola partner Johann Philipp Reis di Friedberg.

Giulia Riccardi 5B

Al pomeriggio siamo partiti alla volta di Saalburg, antica fortezza romana sul limes. Una simpatica guida ci ha narrato, in un inglese chiaro e

semplice, la storia del sito e la vita al tempo dei Romani. Alla sera siamo andati tutti insieme al bowling; per noi un‟ottima possibilità di socializzazione … naturalmente in lingua inglese. Mercoledì abbiamo visitato la città universitaria di Heidelberg. La guida ci ha condotto alla scoperta del castello, ricostruito in varie epoche, e del centro storico con le diverse chiese, protestante e cattolica, a simboleggiare le diverse confessioni ancora oggi presenti in Germania. Alla sera abbiamo partecipato alla commemorazione delle vittime dell‟ Olocausto. Giovedì ci siamo di nuovo ritrovati nella group room del monastero ed abbiamo terminato il lavoro sugli stereotipi. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita di Francoforte. Spettacolare la vista della città dall‟alto della Main Tower come pure, alla sera, dello skyline illuminato. Nel tempio della finanza tedesca ed internazionale il tempo è stato dedicato allo shopping e alla visita della vecchia sede della Borsa, del teatro della Opera, della piazza del municipio e naturalmente della Bce. Alla sera eravamo già alla festa di addio, o meglio di arrivederci, dal momento che in marzo ospiteremo un gruppo di studenti e professori tedeschi ed in maggio altri compagni parteciperanno al meeting finale in Spagna.


MUSICA, CINEMA E TEATRO LE RANE

DI

ARISTOFANE

Siamo nel 405 a. C. ad Atene. Aristofane per la prima volta mette in scena la commedia “Le rane” in una città che, nonostante sia considerata elegante, raffinata ed addirittura la culla della cultura, sta letteralmente sgretolandosi per colpa di guerre civili tra fazioni che si contendono il potere. Facciamo ora un salto in avanti nel tempo: è il 30 novembre 2011 e siamo a Parma in una realtà forse simile a quella di Aristofane. La compagnia “L‟Ensemble” della Fondazione Teatro Due, ripropone lo stesso spettacolo, la stessa commedia, a gruppi di giovani studenti delle superiori, tra cui le terze del nostro liceo. Una commedia? Forse. Con un umorismo che però lascia l‟amaro in bocca. La storia tratta l‟avventura di Dioniso che, accompagnato dal suo schiavo Xantia, per salvare Atene dal disfacimento politico, decide di recarsi nell‟Ade

loghi un po‟ forzati. Un secondo atto invece più caldo e vivo, rosso come il sipario e i chicchi d‟uva che formavano la bizzarra e inconsueta acconciatura di Dioniso. Ho sicuramente apprezzato la trasformazione della diatriba tra i due poeti in un salotto, quasi fossimo in uno show televisivo. Del resto ormai, siamo abituati ad assistere a scene di questo tipo. La compagnia ha tentato di parlare di una situazione politica e sociale che riguarda il mondo intero e in particolare l‟Italia, mostrandoci come la realtà, nonostante siano passati secoli, non sia cambiata da quella greca: l‟uomo è un animale bislacco, desideroso di potere, un demonio dagli occhi di moneta sonante. E l‟arte? Che ruolo politico ha? Che ruolo ha in generale nella nostra società? E soprattutto, argomento piuttosto spinoso, quanto spazio si dà all‟arte e alla cultura ai giorni nostri in t e r mi ni econom i c i ? Domande faticose e fastidiose a cui “i grandi” devono dar risposta. Abbiamo davvero bisogno di dover scendere nell‟Ade e far resuscitare qualche poeta morto per salvarci? Siamo capaci nel XXI secolo di valorizzare i nuovi talenti e di spingere i giovani verso un‟arte che vada oltre alla poesia in rima baciata studiata in classe? Uno spettacolo denso e comico che riesce a coinvolgere con battute pungenti e irriverenti. Voto: 8

travestito da Eracle per riportare in vita Euripide, grande poeta e tragediografo vissuto tempo prima. Scende dunque negli inferi e dopo una serie di equivoci esilaranti riesce a scovare il poeta che però sta discutendo animatamente con un altro grande tragediografo: Eschilo. Da qui l‟enigma: chi riportare in vita per virtù e capacità? Un primo atto che personalmente ho trovato insipido quello della compagnia del Teatro Due. Un Dioniso Giulia di Rienzo 3E poco convincente e a tratti dai dia-

WARRIOR Due fratelli separati da un passato travagliato si ritrovano per una serie di coincidenze a lottare sullo stesso ring. Le loro strade erano state divise dall‟alcolismo del padre, ex pugile ed esperto di arti marziali, provocando una voragine profonda nel loro rapporto. Tommy, il fratello minore, si era preso cura della madre malata fino alla sua morte, ed era sparito dalla circolazione arruolandosi nei Marines per una missione in Iraq. Dopo aver abbandonato il campo di battaglia torna a casa del padre per chiedergli di essere allenato nel pugilato, rifiutando però il legame di sangue, anche se il padre è sobrio da tempo. L‟altro fratello, Brendan, è un professore di fisica, sposato e con due figlie. Nel momento in cui si ritrova indebitato e minacciato dal pignoramento si lascia coinvolgere, all‟insaputa della famiglia, in combattimenti clandestini per guadagnare soldi. Entrambi si iscrivono e si qualificano alla competizione „Sparta‟ di MMA (mixed martial art), che riunisce i 16 lottatori più forti del mondo per la più grande sfida di sempre che mette in palio 5 milioni di dollari. Dopo aver sbaragliato tutti i concorrenti, compreso il temutissimo russo Koba, restano in gara i due fratelli per il „duello‟ finale… Il pugilato fa da sfondo a dispute famigliari e a sofferenze molto più profonde che i personaggi cercano di reprimere. Il finale non è un semplice combattimento, è la resa dei conti di tutto quello che i due fratelli hanno accumulato nel corso degli anni e che, finalmente, esplode provocando una stretta al cuore… Consigliato a tutti! Terenziani Erika 3E

RITORNO ALL’INFANZIA ATTRAVERSO LA MUSICA Un pubblico insolito ha invaso l‟Auditorium del Carmine la mattina di Venerdì 18 Novembre: un pubblico composto da soli bambini venuti appositamente per assistere ad un concerto concepito per loro dall‟Orchestra del Conservatorio A. Boito diretta dal M° Alberto Martelli. La prima parte del concerto è infatti un viaggio attraverso il mondo delle fiabe reso in musica da Maurice Ravel (1875-1937) nella Ma Mère l‟Oye (“Mamma Oca”), una raccolta di cinque pezzi ognuno dei quali rappresenta una fiaba diversa. Il tema della favola caratterizza anche la seconda parte del concerto con Historie de Babar (Storia di Babar) di Francis Jean Marcel Poulenc (1899-1963) con alla voce recitante il M°Giordano Montecchi, autore anche della traduzione e revisione italiane del testo (testo originale di Jean de Brunhoff). L‟entusiasmo dell‟orchestra e soprattutto l‟incredibilmente esaltante interpretazione del M° Montecchi hanno coinvolto e forse quasi commosso il pubblico giovane così come quello adulto che ha assistito alla replica della sera successiva. Elena Sofia De Vita 4A musicale Pagina 4

IL QUARTO


UN VIAGGIO SENZA TEMPO Nel romanzo cortesecavalleresco i cavalieri partono in cerca di avventure al fine di mettersi in gioco e dimostrare i valori che li contraddistinguono. Spesso la ricerca di imprese da compiere può precisarsi nel motivo della queste, ovvero la ricerca di una donna, di un oggetto o di un qualcosa che completa la propria esistenza. Nell‟ “Orlando Furioso”, poema di Ludovico Ariosto pubblicato nel 1532, il filo conduttore è la ricerca perenne da parte dei cavalieri di un qualcosa: la donna amata, l‟avversario da battere, il cavallo perduto, l‟oggetto rubato, favoriti o meno dalla sorte e dalla magia. Un esempio è dato dall‟episodio del palazzo incantato: Orlando, innamorato di Angelica, a causa di un incantesimo crede che ella sia in pericolo e la cerca, ma senza trovarla. Scoprirà invece che l‟amata ha sposato il saraceno Medoro e ciò scatenerà la sua furia. Se facciamo un salto nel tempo più vicino a noi troviamo molti altri esempi di struttura narrativa analoga. È il caso de “La luna e i falò”, ultimo romanzo di Cesare Pavese pubblicato nel 1950. Il protagonista, Anguilla, lasciata l‟America dopo la Liberazione, fa ritorno al suo paese delle Langhe e, assieme all‟amico Nuto, ripercorre i luoghi dell‟infanzia e dell‟adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Abbandonato alla nascita, egli cerca di ricostruire la propria esistenza attraverso la memoria e in uno stato di estraneità a quei luoghi. Altro romanzo incentrato sulIL QUARTO

la ricerca di un qualcosa che permette di giungere a una profonda consapevolezza di sé è “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Pubblicato nel 1923, il libro racconta in forma autobiografica i principali avvenimenti della vita di Zeno Cosini, un commerciante di Trieste e accanito fumatore. Il romanzo è un‟analisi psicologica del personaggio, un individuo che si sente “malato” e “inetto” ed è continuamente alla ricerca di una guarigione del suo malessere. In ambito musicale, anche la canzone di Jovanotti, “La notte dei desideri”, tratta di temi come l‟amore e l‟avventura (viaggio allegorico). La musica che chiama è la stessa passione che spinge l‟uomo a mettersi in cammino; la terra desolata è il paesaggio in cui si muove il “cavaliere”; il coraggio è ciò che lo contraddistingue, la paura ciò che deve sconfiggere per riuscire a raggiungere la donna.

Jovannotti - La notte dei desideri

È una notte come tutte le altre notti È una notte con qualcosa di speciale Una musica mi chiama verso sé Come acqua verso il mare Vedo un turbinio di gente colorata Che si affolla dietro a un ritmo elementare Attraverserò la terra desolata Per raggiungere qualcosa di migliore Un po‟ oltre le miserie dei potenti E le fredde verità della ragione Un po‟ oltre le abitudini correnti E la solita battaglia di opinione Vedo gli occhi di una donna che mi ama E non sento più il bisogno di soffrire Ogni cosa è illuminata Ogni cosa è nel suo raggio in divenire Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri È una notte come tutte le altre notti È una notte che profuma di avventura Ho due chiavi per la stessa porta Per aprire il coraggio e la paura… Vedo Cristoforo Colombo il marinaio È arrivato il mio momento per partire… Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri

Il celebre dipinto di Van Gogh (Esterno di caffè di notte) del 1888 si associa in modo particolare ed elegante alla canzone La notte dei desideri. L’elemento comune è, come ben visibile, il cielo notturno illuminato dalle stelle, le stesse che hanno rischiarato il viaggio di molte generazioni di “cavalieri” itineranti. Col passare degli anni e dei secoli il viaggio fisico dell‟uomo ha assunto sempre più un aspetto psicologico e onirico, e così anche l‟oggetto del desiderio è divenuto astratto. Gianmarco Beccarelli scientifico

3A

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EVENTI DEL BERTOLUCCI 150 ANNI E MAFIA:

COME E’ NATA L’ITALIA

6 ottobre 2011 , istituto Bodoni, i ragazzi incontrano ANTONIO NICASO, massimo esperto dii ‟ndrangheta

IL PROGETTO GENOMA UMANO

ro. La mafia è un'organizzazione criminale e reazionaria che ha

Nel 1848 erano in pochi a volere l'Italia unita. Erano gli intellettuali che non conoscevano i sentimenti popolari. Un'unità decisa sete di potere. Che distrugge le a tavolino. personalità. Nel 1861 l'Italia è E invece... Una spedizione stra- un Paese di interessi particolari, volge i programmi diplomatici di scuola malgestita da chi non dei politici e dà l'avvio alla con- vuole che la massa studi e impaquista del Mezzogiorno. ri a discernere. Un Paese agricoMa dà anche inizio all'attività lo, povero, in cui il potere è acdella mafia. La mafia è un'orga- centrato nelle mani di pochi, che nizzazione di aristocratici lati- non vota e che non capisce l'imfondisti e nasce come risposta di portanza di crescere insieme. Un costoro allo slogan garibaldino: Paese in cui le mafie saccheggia"terra e pane ai braccianti". I no il Sud e investono al Nord. Un nobili si schierano con l'eroe dei Paese di scandali bancari, mazdue mondi per contrastare la zette. Domanda da un miliardo rivoluzione sociale. Hanno a di- di euro: cos'è cambiato? sposizione terre, picciotti e dena-

Il professor Carlo Modonesi, ricercatore dell'Istituto tumori di Milano e docente all'università di Pama, ha presentato un'importante relazione dal titolo "Il Genoma umano e la Scienza della vita", presso il nostro liceo, il 25 novembre 2011, a docenti e studenti. Gli esseri viventi hanno caratteri nati dall'autoorganizzazione che si evidenzia in modo stupefacente durante lo sviluppo dell'individuo; sono temporalmente organizzati secondo genealogie (alberi) nell'evoluzione biologica.

dare lo stesso risultato nel fenotipo se si variano le condizioni dell'ambiente.

Il progetto genoma iniziò nel 1990 e durò circa 11 anni. In questi anni, è riuscito a provare che il genoma umano è costituito da 20'500 geni, invece di 100 mila. Con il progetto, si scoprì che gli esseri umani sono uguali al 99,9%, e quindi solo 0,1% della DNA costituisce la variabilità genetica individuale. La genomica ha migliorato la nostra comprensione sia di come ci siamo evoluti e sia di come ci siamo separati Secondo Craig Venter e dai primati 25 milioni di Lewontin, esiste una pla- anni fa. sticità fenotipica ( dell'eInoltre, ci aiuta a conoscere spressione dei caratteri) il funzionamento del nostro dello stesso genotipo: geni corpo, compreso il mistero uguali possono produrre del funzionamento del guproteine e caratteri diversi sto. e genotipi identici possono

Anna Rapacchi 3D

MANIFESTAZIONI STUDENTESCHE “Siamo il grido che rompe il silenzio!”, “Basta tagli ai nostri diritti, è ora di costruire il nostro futuro!”, “Politici zombie vogliono il tuo cervello!”, “In questa dittatura manca il rispetto per la cultura”. Queste ed altre le voci di ragazzi riportate sugli striscioni presenti alla manifestazione del 17 novembre 2011, giornata internazionale sul diritto allo studio che si è svolta a Parma e in tutto in mondo con manifestazioni per proteggere l‟istruzione dall‟incursione politica che, per far quadrare i conti a fine mese, ha tagliato inesorabilmente i fondi destinati alle scuole. Alle 9,00 a Barriera Bixio è partito un corteo di circa 700 studenti infreddoliti, fra capelli multicolori, striscioni, urla e risate. La folla ha sfilato per via Bixio soffermandosi su una delle filiali di Banca Monte; per protestare gli studenti hanno imbrattato la sede di adesivi e acceso fumogeni colorati “sparati” da un drago cinese tenuto in piedi da alcuni ragazzi. Il corteo è ripartito bloccando simbolicamente via Bixio con questo slogan urlato dai megafoni “Ci bloccate il futuro e noi blocchiamo la città!”. Si è passati poi alle scuole Ulivi e Romagnosi e infine il corteo si è accampato in piazza Garibaldi, dove è intervenuta Emiliana Galati, la coordinatrice Udu Parma, che sul camion con un megafono ha urlato: "Vogliamo che la scuola pubblica sia realmente gratuita e accessibile a tutti. Il futuro del Paese non è altro che

il futuro dei suoi giovani". Dopo giochi di prestigio, danze, slogan e bandiere, alle 11 e mezza tutto si è concluso. Sono rimasta particolarmente colpita da fenomeni inconsueti: in mezzo a una massa di ragazzini urlanti, dei quali la metà manifestava solo per saltare la famigerata interrogazione, gli organizzatori non solo contenevano il corteo evitando dispersioni, ma si occupavano anche di far procedere gli anziani tenendoli per mano, oppure aiutavano il passaggio dei disabili. Non dimenticherò mai le facce degli adulti, alcuni anche piuttosto attempati, che passavano e stringevano la mano agli organizzatori, dicendo “Manifestate! Dovete difendere i vostri diritti! Non lasciate che ve li portino via!” E come dimenticare la faccia degli autisti della TEP che ci salutavano dal finestrino e le vecchiette che ci sorridevano? Non è stata una grande manifestazione ma è sempre tranquillizzante vedere che ci sono giovani a cui interessa ancora il proprio futuro, che si ribellano contro chi sostiene che non hanno alcuno spessore né sociale né politico.

Giulia Di Rienzo 3E


ELEZIONE RAPPRESENTANTI DI ISTITUTO Il giorno 28 ottobre 2011, presso il liceo Bertolucci, Giorgio Santini e Pietro Cardinale sono stati eletti come rappresentanti di Consulta Provinciale. Circa due settimane dopo, il 13 e il 14 novembre, si sono tenute le votazioni per il consiglio d‟istituto del Liceo Bertolucci. Come rappresentanti degli studenti dello scientifico sono stati eletti Conforti Davide, Capurro Gilberto e Sassi Filippo; per il liceo musicale, Musini Sara. Abbiamo intervistato i nuovi rappresentanti di istituto dello scientifico, per conoscerli meglio e per avere un‟idea del loro modo di “fare politica”. D: Perché vi siete candidati? R: Siamo da parecchi anni in questa scuola: Filippo, che è in quinta, ha fatto da apripista a tutti i ragazzi che hanno frequentato il liceo sin dall‟inizio, quando era ancora il “Quarto Liceo Scientifico”; Gilberto e Davide sono al Bertolucci da tre anni, Sara Musini è in quarta liceo musicale. Più volte abbiamo sentito il bisogno di esprimere un parere o semplicemente dare il nostro contributo: quest‟anno, finalmente, ci siamo sentiti sufficientemente maturi, coinvolti e motivati per poter rappresentare gli studenti all‟interno e al di fuori dell‟istituto. D: Secondo voi, cosa ha spinto gli studenti a votarvi? R: Siamo felici di aver trovato sostegno tra gli elettori. Probabilmente siamo riusciti a trasmettere l‟energia che impiegheremo nel lavoro dei rappresentanti, inoltre crediamo di aver avanzato proposte che potrebbero risolvere alcuni fra gli attuali problemi della scuola.

IL QUARTO

D: Cosa pensate del lavoro dei precedenti rappresentanti? R: Crediamo che i precedenti rappresentanti abbiano fatto un buon lavoro, però siamo stati poco soddisfatti delle assemblee d'istituto che, secondo noi, erano poco coinvolgenti . D: Che cosa sperate di concretizzare entro il vostro “mandato”? R: Cercheremo di realizzare tutto quello che abbiamo promesso durante la “campagna elettorale”, cercando anche di migliorare e arricchire tutto quello che già è stato fatto per questa scuola. Che altro c‟è da dire, se non augurare buon lavoro ai nostri neo-rappresentanti! Maura Carnevali 3D

La parola a Sara Musini, rappresentante del Liceo Musicale. D: Perché ti sei candidata? Mi sono candidata per portare avanti il lavoro svolto da Michele durante lo scorso anno, impegnandomi altresì a ridurre le disfunzioni comunicative ed organizzative in genere tra le tre sedi. D: Secondo te, cosa ha spinto gli altri studenti a votarti? Forse il mio pragmatismo. Penso di aver messo in luce la mia volontà di ascoltare e portare avanti gli interessi di tutti gli studenti . D: Cosa pensi del lavoro dei precedenti rappresentanti? Essendo io una studentessa del musicale parlo del mio rappresentante di riferimento, vale a dire Michele, il quale penso abbia svolto un ottimo lavoro. In particolare mediante l‟organizzazione di concerti durante il corso dell‟anno, ci ha dato la possibilità di suonare in pubblico, fatto per noi questo di rilevante importanza. D: Che cosa speri di “donare” al Liceo entro il tuo “mandato”? Cercherò, ribadisco, di proporre il miglioramento dell'organizzazione tra le sedi, di cominciare un percorso volto ad un maggior utilizzo delle strutture scolastiche mediante concerti e spettacoli a sfondo musicale. Mi impegnerò altresì a garantire agli studenti la possibilità di assistere ad eventi musicali nell‟ambito delle ore scolastiche. Pagina 7


ASSURDITÁ RAZZISTE E LESSICALI Il mio vocabolario al termine "italiano" riferisce brutalmente "nativo dell'Italia". Perciò possiamo dedurre che i nostri politici conoscano davvero poco la lingua italiana, visto che una ragazza/o nata/o in Italia per la legge non è italiana/o, se i suoi genitori sono extracomunitari. A differenza dell'allegra brigata (altresì detta "armata Brancaleone") che se ne sta spaparanzata tra i velluti di Montecitorio e di Palazzo Madama, l'inquilino del Quirinale, il Presidente Napolitano, conosce l'italiano e definisce "una follia, un'assurdità" che ragazzi e ragazze che conoscono l'Italia, che ci sono nati e che parlano la nostra lingua siano considerati delle vie di mezzo, dei sub-cittadini. Siamo alle solite: in Italia si blatera tanto di democrazia e di diritti, e poi quando è il momento di concretizzare le chiacchiere saltano fuori mille cavilli e mille ostacoli. Però qui non si parla di finanziarie, né di leggi ad personam o di progetti complicati. Semplicemente, si tratta di seguire il buonsenso e la grammatica. E ovviamente, di allargare un po' i nostri confini. Che differenza c'è tra me, che sono nata in Italia e parlo ita-

liano, e una qualsiasi ragazza dalla pelle nera o olivastra che è nata in Italia e parla italiano? Qualcuno obietterà: la pelle. E allora? Io potrei farmi sette lampade al giorno e diventar color carbone, e lei sbiancarsi alla Micheal Jackson. Cambierebbe qualcosa? No. Qualcun altro dirà: la sua tradizione. E allora? Sarebbe solo un‟ aggiunta alla mia. Ma queste sono domande da intolleranti. Noi che siamo giovani e abbiamo una visione aperta del mondo, noi che viviamo in un ribollire di culture diverse, non abbiamo bisogno di aver paura di una pelle scura o di una cultura diversa, vero?

IL BUONGIORNO

DI

GIACOMO

In questo periodo a Parma la gente non se la passa benissimo, nonostante le voci che dicono che la nostra città è ricca e “pulita” (chi vuole intendere intenda)...Ma non voglio parlare di questo, bensì delle continue ed insistenti lamentele che a gran voce giungono dai cittadini abbienti di via Farini, i quali non riescono a dormire...Causa? La confusione provocata dai cosiddetti “barbari” clienti dei numerosi bar e ristoranti “in” della famosa via. Questa guerra senza senso ruba da settimane, se non da mesi, le pagine del quotidiano cittadino, il quale tratta la cosa in modo ironico e canzonatorio. Ma, a dire della signora Edvige, che da quasi quarant'anni risiede al civico 31 di via Farini, è una situazione molto grave e seria che deve essere risolta al più presto (??!). Invece il signor Carlo, simpatico signore residente nella Anna Rapacchi 3^D medesima via, ci spiega che non era nemmeno a conoscenza della diatriba e che la musica e il continuo chiacchiericcio non gli danno alcun fastidio; aggiunge poi che la confusione per lo più c'è il venerdì e il sabato sera, cosa comprensibile in quanto nel fine settimana si scarica la tensione accumulata durante la settimana lavorativa (per chi lavora ovviamente ndr); egli stesso si unisce alla movida nel fine settimana. I commenti in rete si dividono su due fronti, come se la signora Edvige e il signor Carlo si sfidassero a colpi di opinioni assai differenti. In conclusione, sembra che la battaglia stia volgendo a favore dell'ostinata Edvige, in quanto il EUROPA: UN VIAGGIO D’AMORE comune ha imposto che i locali spengano la muCos'è Europa? Europa è essen- no delle parole e di insegne pub- sica alle 22 e che chiudano a mezzanotte. Ovviazialmente un viaggio d'amore. E' blicitarie, delle tradizioni dei pa- mente i frequentatori abituali non ci stanno e si il viaggio d'amore di una giovane eselli e della cultura greco- preparano a scendere in campo. Chi vincerà? che attraversa il mare in groppa romana. Giacomo Carra 3D a un magnifico toro bianco, al E poi l'amore. E' l'amore che guitempo in cui queste terre che cal- da il viaggio e che dipana il filo pestiamo erano molto più affasci- che unisce l'Europa. Amore che nanti e arcane di quanto sono può essere curiosità, ribellione, ora. Conoscerete il mito di Euro- sete di sapere, desiderio di una pa, la principessa fenicia rapita persona amata o di un tramonto da Zeus sottoforma di un toro sul mare, voglia di rivalsa, fame bianco. Ma come mai il nostro di dignità e diritti. continente porta il suo nome? Perché quel racconto contiene il Economia, politica, moda, multiviaggio e l'amore. Il viaggio, per- nazionali, sono soltanto delle conché la nostra Europa è unita e lo seguenze di quel viaggio mosso si può comprendere solo attraver- da quell'amore. Se cedono il viagsandola, da una città all'altra, da gio e l'amore, cede il castello un giardino all'altro, da un sasso economico/politico che vi è coall'altro, da un'isola all'altra: c'è struito sopra. Ma questo a politisempre qualcosa che ti ricorda ci e banchieri non importa. A RM qualcos'altro, c'è sempre un filo Dovrebbe importare a noi. PA conduttore che unisce i Balcani L'amore che muove il viaggio. alle Fiandre, Gibilterra a Helsin- Siamo tutti migranti, siamo tutti ki. Un filo che è fatto di architet- Europa. A. Rapacchi 3D IL QUARTO tura, di dipinti, di alberi, del suo-


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