Fiera dell’Editoria di Progetto “Bobi Bazlen” – seconda edizione

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Trieste, 8 dicembre 2009 Fiera dell’Editoria di Progetto “Bobi Bazlen” – seconda edizione Trieste, Antico Caffè San Marco, 18-20 dicembre 2009

Dopo il fortunato esordio dello scorso anno, salutato da un’incoraggiante presenza di pubblico e di spettatori qualificati (studiosi, editor, traduttori) e da un’ampia eco mediatica (oltre alla stampa regionale, articoli e servizi sui quotidiani la Repubblica, Il Giornale, Il Foglio, Il Riformista e sulla RTSI Radio della Svizzera italiana), la Fiera dell’Editoria di Progetto “Bobi Bazlen” torna a Trieste per la seconda edizione dal 18 al 20 dicembre. La manifestazione, ospitata nuovamente all’Antico Caffè San Marco, noto per la sua tradizione letteraria, si concentra sui libri e i loro autori ma partendo dagli editori, da coloro i quali fanno muovere gli ingranaggi del mercato editoriale. Questa Fiera infatti è prima di tutto un momento di riflessione sul lavoro culturale dell’editore e sulla potenzialità e centralità del progetto editoriale, un progetto che coinvolge numerosi editori nazionali, stranieri e locali. A Trieste si incontrano quest’anno gli editori La Giuntina, Keller Liberilibri, Nottetempo, Quodlibet, Vallecchi, Voland, e poi Arbor Librorum, Asterios, Battello Stampatore, Comunicarte, EL, EUT, Ibiskos, Il Ramo d’Oro, Kitab, Mladika e Wieser. L’editore Casagrande non potrà essere presente anche quest’anno, ma invierà un messaggio di saluto per testimoniare la propria presenza ideale così come Adelphi. Organizzata dalle associazioni culturali Palacinka e La Brocca Rotta, la Fiera si avvale del patrocinio della Provincia di Trieste e dell’Università degli Studi di Trieste e viene realizzata con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia e il contributo della Camera di Commercio di Trieste e dell’Associazione Industriali di Trieste. Ogni casa editrice invitata presenterà i propri libri, con i banchi disseminati negli ampi spazi del Caffè San Marco, e i propri autori saranno impegnati in incontri e letture pubbliche, mentre numerosi sono gli argomenti al centro delle tavole rotonde previste: si comincia con un’analisi dello stato dell’editoria di progetto in Italia con l’attenzione rivolta in particolare al caso di Trieste (appuntamento in collaborazione con Confindustria), poi si parlerà di traduzione letteraria (con la collaborazione dell’Università degli Studi di Trieste), di diritti d’autore e dell’editoria di progetto in Austria (con la collaborazione della Casa della Letteratura di Trieste). Durante la Fiera verranno presentati, tra l’altro, il libro su Bobi Bazlen “L’isola” (edito da Galleria Emilio Mazzoli) di Stefano Graziani e il documentario su Fernanda Pivano diretto da Luca Facchini. La giornata di domenica 20 dicembre vedrà due momenti dedicati ai giovani lettori con i laboratori tenuti da Francesco Tullio-Altan, il papà della Pimpa, e dall’artista Sillani. Non mancheranno le parentesi di intrattenimento e convivialità come l’aperitivo musicale di Malik Francesco Watts, la cena di gala al Caffè Rossetti e la cena austriaca organizzata invece al Caffè San Marco, sede principale della manifestazione.


A Trieste si celebra l’editore Per molti il libro riveste ancora un ruolo centrale nella nostra vita culturale. Il libro ha un valore decisivo perché contribuisce a costruire la società e a caratterizzarne l’identità. Il proliferare dei nuovi media, se da una parte ha moltiplicato le fonti di informazione e di sapere, dall’altra non ha scardinato il libro dalla sua posizione centrale nel processo di trasmissione della conoscenza. Certo qualcuno obietta che l’industria libraria andrebbe svecchiata, rinnovata, e non sono pochi i tentativi di puntare su una nuova era del libro. In un momento in cui si parla molto di innovazione, ricerca e creatività come motori dei mercati maturi, il settore dell’editoria può rappresentare il perfetto esempio di una realtà in cui chi ha idee e progetti può farsi strada anche senza grossi capitali. Al ruolo dell’editoria oggi in Europa e alla figura, tutto sommato ai più ancora abbastanza vaga dell’editore, è dedicata la seconda edizione della Fiera dell’Editoria di Progetto “Bobi Bazlen”, un appuntamento che mette al centro proprio l’editoria di progetto, o “seconda editoria”, ovvero quell’editoria che, a prescindere dal proprio volume di affari, lavora sulle idee e con le idee, costruendosi i mercati a partire dalla cultura e attraverso la cultura. Bobi Bazlen Ed ecco il non casuale nome a cui è intitolata questa kermesse: Bobi Bazlen. Un intellettuale triestino che ha dato tanto all’editoria italiana, uno dei maggiori protagonisti della vita culturale del Novecento che in qualità di consulente editoriale delle principali case editrici italiane (Einaudi, Bompiani, Adelphi) ha contribuito alla scoperta e alla valorizzazione di numerosi autori e numerose opere letterarie. Del rapporto tra Trieste e i libri Bazlen ha scritto: “Anche se Trieste non ha dato grandi valori creativi, è stata un’ottima cassa armonica, è stata una città di una sismograficità non comune: per capirlo, bisogna aver visto le biblioteche finite sulle bancarelle dei librai del ghetto... tutta una grande cultura non ufficiale, libri veramente importanti e sconosciutissimi, ricercati e raccolti con amore, da gente che leggeva quel libro perché aveva proprio bisogno di quel libro.” E la Trieste di oggi vuole proporsi, negli intenti di questa Fiera, il luogo ideale in cui costruire un evento di portata sovranazionale capace di diventare ponte stabile con i mercati di tutta Europa. Quest’anno, in particolare, l’attenzione sarà rivolta all’editoria di progetto in Austria. Così come la traduzione, attività di vitale importanza per la divulgazione della letteratura, è anch’essa protagonista della manifestazione, riallacciandosi alla riflessione di Bazlen su Trieste, luogo delle pluralità coesistenti e non crogiolo, riportata nella celebre “Intervista su Trieste” contenuta in “Scritti” (Adelphi, 1984).


Nel presentare la Fiera, gli organizzatori Giovanni Damiani, Manuel Orazi e Luca Visentini delineano chiaramente quali sono gli intenti: “Il libro, nel suo essere oggetto, è manifestazione di cultura. In un mondo in grande trasformazione la costruzione di identità culturali assume oggi un valore decisivo. Per questo siamo profondamente convinti che il libro e l’editoria possano e debbano avere un ruolo centrale nella costruzione della società. Non si può non notare come negli ultimi anni, con il proliferare di nuovi media, il libro abbia perso la centralità monopolistica che ne aveva caratterizzato il ruolo per secoli. Quello che è stato dal Rinascimento il principale strumento di trasmissione dei saperi oggi è in parte relegato a un pubblico di nicchia, in parte costretto a rincorrere la facilità d’accesso al pubblico della civiltà delle immagini. In una realtà molto propensa al lamento come quella italiana spesso si è parlato banalmente di crisi, ma se rovesciamo i punti di vista non possiamo non vedere come sia proprio nei momenti di crisi che si costruiscono le svolte e si generano i momenti costituenti dei mutamenti futuri. In un paese che sostanzialmente non sostiene il mercato (l’Italia è praticamente l’unico paese occidentale che non contribuisce alle traduzioni di autori nazionali all’estero) e in cui il numero di lettori è particolarmente basso, il mercato del libro gode di sostanziale salute e continuano a germogliare case editrici. La qualità dei libri italiani non conosce paragoni nel mondo, per qualità di stampa, cura, attenzione e varietà editoriale al punto che diversi dei maggiori editori europei e nordamericani producono e stampano nel nostro paese i loro libri più pregiati evidenziando come una grandissima tradizione ha saputo traghettare con sé competenze, maestranze e specializzazioni nel nostro tempo. In un momento in cui si parla molto di innovazione, ricerca e creatività come motori dei mercati maturi non si può non vedere che il settore dell’editoria è un perfetto esempio di una realtà in cui chi ha idee e progetti può farsi strada anche senza capitali. Nell’organizzare questa Fiera, partiamo dall’assunto che l’editoria ha saputo generare nuovi importanti fenomeni e progetti e che sia una realtà vivace dinamica. Per questo motivo pensiamo a una Fiera che riparta proprio dall’editoria di progetto (che definiamo “seconda editoria”), ovvero quell’editoria che, a prescindere del proprio volume di affari, lavora sulle idee e con le idee, costruendosi i mercati a partire dalla cultura e attraverso la cultura.” Fiera dell’Editoria di Progetto “Bobi Bazlen” Antico Caffè San Marco via Battisti 18, Trieste 18-20 dicembre 2009 www.fierabazlen.wordpress.com

contatti stampa: Giuliana Tonut <giu.tonut@gmail.com> 328 0181622 Corrado Premuda <away74@yahoo.it> 349 4952262


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