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Little Italy
Little Italy nel corso dei secoli
di Camille Kelly


Una storia della "Little Italy" di New York City Bettina Cuddy
La Little Italy di New York è uno dei quartieri più iconici della città, ricco di storia e cultura. Situata a Lower Manhattan, Little Italy è circondata da Nolita, SoHo, TriBeCa e Chinatown. Originariamente occupava oltre 30 strade nel Lower East Side, ma ora si è ridotto a poche strade intorno a Mulberry Street.
Prima delle ondate di immigrazione italiana a Manhattan, la regione era abitata dalla tribù Lenape e da coloni olandesi. Tuttavia, poiché l'Italia ha continuato a soffrire di gravi siccità, tensioni politiche e difficoltà economiche alla fine del 1800, molti italiani immigrarono negli Stati Uniti. Molti immigrati erano giovani uomini che speravano di poter mandare soldi a casa dalle loro famiglie in Italia, ma con il peggioramento della situazione politica ed economica in Italia nel corso del XIX secolo, molte intere famiglie si trasferirono in America.
Molti italiani si stabilirono in condomini nel Lower East Side di Manhattan. Negli anni '20, almeno 390.000 italiani vivevano a New York City e Little Italy era diventata un paradiso della cultura italiana. Molti ristoranti e pasticcerie che hanno aperto decenni fa sono ancora aperti oggi, come Lombardi's o Ferrara Bakery.

Negli anni '30, il 98% dei residenti di Little Italy erano italiani, sebbene molti italiani si trasferissero a Brooklyn e Staten Island. Dopo che l'US Immigration Act del 1965 ha rimosso le restrizioni all'immigrazione, molti immigrati cinesi hanno iniziato a vivere nell'area, e Chinatown è cresciuta. Nella seconda metà del XX° secolo Little Italy si fa conoscere attraverso il cinema, soprattutto con il mondo misterioso della mafia. La mafia aveva viaggiato dall'Italia con migranti, e gruppi come la famiglia Gambino et Black Hand controllavano molte interazioni nel quartiere.
iù di recente, Little Italy ha purtroppo continuato a ridursi, superata sia da Chinatown che da affitti in aumento. Nel 2010 Little Italy e Chinatown sono state inserite come un unico Distretto Storico nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici. Oggi le poche strade rimaste si rivolgono principalmente ai turisti, ma si svolgono ancora molti eventi culturali: la Festa di San Gennaro, una grande festa di strada che dura 11 giorni, è una celebrazione della cultura italiana e della comunità italoamericana. È emersa anche una forma di "turismo etnico" , in cui vengono in visita italoamericani da altri luoghi di New York o dell'America. Sebbene molti affermino che il futuro di Little Italy non sia brillante, rimane, fino ad oggi, una rappresentazione iconica della cultura italiana e italoamericana e dei contributi che gli italiani hanno dato sia a New York che agli Stati Uniti.
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La targa danneggiata sul marciapiede fuori dall'ingresso di Ferrara. Il nome inciso nella pietra è appena leggibile, ma la data "Since 1892" è ancora molto chiara.
Ferrara Bakery, fondato nel 1892. La foto a sinistra è della metà del XX secolo, a destra è oggi, 2022. Il leggendario panificio si trova al 195 Grand Street, tra Mulberry e Mott. La facciata non è cambiata molto nell'ultimo secolo, conservando il suo fascino.



Ferrara Bakery, 2022.


Umberto's Clam House, al 132 Mulberry Street. Trasferitosi dalla sede iniziale e fondato dalla famiglia Ianniello coinvolta nella Mafia. Aperto dal 1972, è diventato famoso come il luogo del famigerato colpo di mafia al gangster Joe Gallo, chiamato "one of the most sensational Mafia murders in New York City in recent history" dal New York Times. Di Palo's Fine Foods, 206 Grand St a Mott Street. Uno dei più antichi ristoranti di Little Italy ancora oggi aperto: fondato nel 1910. Il segno iconico rimane riconoscibile attraverso i diversi periodi di tempo.

La prima foto a sinistra è del 1974. La seconda a destra è degli anni '80. E l'ultima è la mia, del 2022.


Sulla sinistra c'è Caffe Bella Napoli, situato in Mulberry Street 151, nel 1900.
Sulla destra c'è Caffe Napoli, ora situato al 191 Hester Street, tra Mulberry e Mott nel 2022.
Sembra che l'azienda abbia spostato le sedi e modificato il suo nome, pur mantenendo la sua presenza a Little Italy.
2 0 2 2 . N a p o l i , C a f f e


A sinistra c'è la Banca Stabile, banca immigrata italiana nel 1932. 149 Mulberry Street, vicino a Grand Street. Successivamente sede dell'Italian American Museum, da allora chiuso. Sulla destra è raffigurato 149 Mulberry Street oggi nel 2022, in costruzione e ristrutturazione. La struttura dell'edificio principale è rimasta sostanzialmente intatta.

149 Mulberry Street, 2022.
Angelo's al Mulberry Street, si trova al 146 Mulberry Street, è stato fondato nel 1902. Un tempo era un panificio poi trasformato in ristorante. Ha chiuso di recente probabilmente a causa del Covid, a rappresentare le difficoltà incontrate dalle piccole imprese e dai ristoratori durante la pandemia.
Casa D'Angelo, 2022.


115 Mulberry Street, 2022.

Sulla sinistra ci sono le foto degli anni '70 del Luna Ristorante, situato al 115 Mulberry Street e ora chiuso. Era di proprietà della famiglia Corleone e guadagnò popolarità dopo essere apparso nel film "The Godfather"/"Il Padrino" in italiano: Peter Clemenza pranzò lì e comprò un famigerato cannolo. Sulla destra c'è oggi 115 Mulberry Street, ora un ristorante mediterraneo chiamato José Luis.

Sulla sinistra c'è una fotografia dei primi del 1900s' di Banca P. Caponigri al 55 ½ Mulberry Street, con Banca Fae a destra al 57 Mulberry. All'epoca Mulberry Street era soprannominata la "Wall Street italiana" perché lì si trovavano tutte le banche. Sulla destra c'è ora 56-54 Mulberry Street, ora parte di Chinatown.


Caffe Roma, 2022.

56-54 Mulberry Street, 2022.

Germania Bank


Kleindeutschland war ein Viertel in New York, das in der heutigen Lower East Side lag. Dort zogen ab dem Anfang des 19. Jahrhunderts deutsche Immigranten aus allen möglichen Gründen hin, und die Bevölkerung wuchs sehr schnell bis sie im Jahre 1855 zur drittgrößten deutschen Gemeinschaft der Welt, nach Wien und Berlin wurde. Die Geschichte und genauer das Wachstum und der Niedergang Kleindeutschlands ist sehr repräsentativ für die deutsche Immigration in Amerika und aus diesem Grund ist es interessant sich mit dem Ort und seiner Geschichte auseinanderzusetzen. Nicht nur der Untergang nach der großen Schiffskatastrophe, sondern auch viele andere Sachen machen ‘Little Germany” zu einem ganz besonderen Platz von New York City.
Die deutsche Immigration nach Amerika fing erst wirklich im 19. Jahrhundert an und in New York lebten im Jahre 1840 bereits 50.000 Deutsche. Ab Mitte des Jahrhunderts, nach den Revolutionen von 1848, fing eine Massenbewegung von Deutschland nach Amerika an. Allein in den 1850er Jahren flohen 800 000 Menschen wegen politischer und religiöser Oppression nach Amerika und suchten ein besseres Leben in dem “Land of Opportunity” . Viele von ihnen landeten in New York und aus diesem Grund wuchs die Bevölkerung Kleindeutschlands auf 250.000 Einwohner um 1900. Eine große Gruppe hatte sich gebildet und zu dieser Zeit waren in New York mehr als die Hälfte aller Bäcker und Schreiner Deutsche. D I E D E U T S C H E I M M I G R A T I O N I N D E N U S A
B y P a t r i c k J o h n u n d N o e T e y s s i e r
“Little Germany” war das
kulturelle Zentrum für Aktivitäten der Deutschstämmigen in New York und die Avenue B wurde auf Grund ihrer Bars, Geschäfte und Gemeinschaftstheater auch als “German Broadway” bezeichnet. Zu dieser Zeit waren ein Viertel der New Yorker Deutsche oder hatten deutsche Vorfahren und man kann diese Zeit wirklich als den deutschen Frühling Amerikas bezeichnen.
Little Germany war mit der Zeit zu einer eigenen Stadt mit Bars, Restaurants, einem Theater, Kirchen, sozialen Clubs, Bibliotheken wie die Ottendorfer, und sogar einer Polizei geworden. Die Gemeinde organisierte sich rund um mehrere wichtige Orte wie das Vereinshaus der offiziellen deutschamerikanischen Schützengemeinschaft. Die deutsche Schützengemeinschaft war ein sehr wichtiger Ort für die Entwicklung von Kleindeutschland, weil dort die offizielle Verbindung zwischen der deutschen Gemeinschaft und dem Vaterland am Leben erhalten wurde. Der wichtigste Ort wird wohl die Lutherische Kirche St. Marks gewesen sein, denn sie versammelte viele Deutsche, die sich einander durch ihre gemeinsame Religion näher kamen. Außerdem war sie auch das geographische so wie soziale Zentrum little Germanys. Heute gibt es noch drei Kirchen im Zentrum des East Village. Zu diesen Orten gehörte auch die Germania Bank, die drei Gebäude in New York besaß, und im Jahre 1869 auf Grund der hohen deutschen Immigration gebaut wurde. Es ist also klar, dass das deutsche Zentrum in New York zu einer echten, eigenen und funktionierenden Stadt geworden war.

t a f h c s n i e m e G
Letztlich ist es auch wichtig über das Ende von Kleindeutschland zu reden. Der Niedergang der Gemeinde fing im Jahre 1904 mit dem Untergang des Schiffes, General Slocum, an. Am 15. Juni dieses Jahres ging das Boot mit mehr als 1.300 Passagieren unter und riss mit sich fast 1.000 dieser Menschen in Tod. Darunter waren viele wichtige Persönlichkeiten der Gemeinde, und dies führte dazu, dass viele Läden ohne Besitzer endeten und ihre Türen schließen mussten. Leider verursachte diese Katastrophe auch Selbstmorde in der Gesellschaft sowie eine Meinungsverschiedenheit über die Ursache des Desasters, die dazu führte, dass die Bevölkerung Kleindeutschlands sich “enteinigte” . Zehn Jahre nach diesem Ereignis kam auch noch der erste Weltkrieg dazu und zwischen 1910 und 1930 sank die Bevölkerung von 500.000 auf 200.000. Viele zogen nach Brooklyn und außerdem wurde die Gemeinde im Laufe der Zeit durch die Schule und deutsch-amerikanische Heiraten, immer amerikanischer. So ging unter den Menschen die deutsche Identität mehr und mehr verloren. Im Laufe des 20. Jahrhunderts ließen sich die Deutschen in Yorkville nieder, wo jetzt ein verkleinertes “Little Germany” existiert.
Eugenia Babecki La coppia che ho intervistato ha deciso di rimanere anonima, ma è una coppia che viene da Milano l’uno, e da Bari l’altro. Il marito è arrivato qui a 19 anni e la moglie è arrivata una decina d’anni dopo all'età di 30 anni per raggiungerlo. Ho scelto questa famiglia perché è una vera storia di due italiani che si sono trasferiti a New York per costruire la loro propria vita e quella dei figli. Quando sono arrivati qui per la prima volta, hanno detto che entrambi si sono sentiti stranamente benvenuti a New York. Il marito, che è di Milano, ha detto di essersi trovato come a casa a causa delle somiglianze nel ritmo e nelle persone internazionali in entrambe le città. Anche la moglie si sentiva a casa nonostante la sua esperienza in Italia fosse più diversa grazie al suo passato crescendo in città più piccole nel sud.

New York è il posto dove hanno vissuto la più parte della loro vita, e entrambi considerano questa città come la loro prima casa. Dal loro punto di vista è stato facile trovare una comunità italiana, anche se all'inizio non era nelle loro intenzioni, ma piuttosto di conoscere cittadini di altre nazioni. Naturalmente, con l’arrivo dei figli, è diventato più facile trovare altri genitori Italiani. Entrambi hanno spiegato come sia stato facile crescere i propri figli con i valori, la lingua e la cultura italiana perché hanno sempre insistito di parlare italiano a casa. Uno dei motivi per mantenere un legame forte con l’italiano è dovuto dal fatto che magari i loro figli torneranno in italia per il lavoro. Inoltre, i parenti dei figli vivono ancora in diverse città italiane, dando la possibilità ai figli ai genitori di visitarli circa 3 o 4 volte all'anno durante le feste di Natale e Pasqua, o per l’estate.
Per loro la famiglia viene sempre prima di tutto e quindi è davvero importante che i figli rimangano in contatto con il resto della famiglia in Europa. Per questo stesso motivo entrambi i genitori trascorrono più tempo possibile a casa. Il marito ha un mestiere che gli permette di lavorare da casa e fare pochi viaggi, mentre la moglie non lavora perché voleva stare più tempo con i suoi figli ed diventare più familiare con New York. Riguardo alla relazione tra la cultura italiana e New York, la coppia ha espresso come ci siano tante cose che rappresentano l'italia, soprattutto la cucina, che si è espansa da quando sono arrivati qui per la prima volta. Inoltre, hanno parlato anche dell'impatto e l'influenza dei film italiani, e l'abbondanza di negozi di moda tipo Prada, Armani, Dolce & Gabbana... Secondo loro, era molto facile costruire una famiglia nella nostra cara città. Dopo essere stati a New York per 43 anni l’uno, e 23 anni l'altro, la coppia ha adottato New York come la loro vera e propria casa.