Mantova musica 2018

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indice resentazioni_5 p calendario_12 i concerti_19 i luoghi dei concerti_119 scatti fotografici edizione 2017_134 artisti ospiti delle precedenti edizioni_136 credits_138


mantovamusica STAGIONE CONCERTISTICA 2018 | 3^ EDIZIONE

mantovamusica 48 concerti 2 viaggi 10 luoghi 154 artisti

I

l progetto si configura come emblema di una importante saldatura tra strategia culturale ed economica, alla quale le istituzioni pubbliche e private di riferimento hanno risposto con grande attenzione. Nel terzo anno di attività dunque si intende offrire alla cittadinanza tutta, oltre che un programma ricco e vario nell’offerta, un messaggio estremamente positivo circa la vita culturale all’interno della comunità. Azioni di facilitazione rivolte ai giovani e agli anziani sono uno dei punti cardine del progetto, unitamente alla valorizzazione delle risorse artistiche e umane che il territorio offre nella sua inestimabile ricchezza. Nel ventesimo anno dell’attività dell’Associazione Società della Musica e nei quindici anni di “impresa culturale” dell’Associazione Diabolus in musica, ai qualisi unisce l’operato più che ventennale di Artico con i “Concerti della Domenica”, si programma una “stagione” 2018 che inaugura, o meglio, continua e implementa le strategie adottate con successo e lungimiranza dai tre attori del progetto in questi due anni. Artisti di indubbio valore internazionale, giovani alla ribalta, programmazioni innovative di respiro europeo, intessute da azioni di sensibilizzazione, di attenzione alla promozione e alla presenza massmediatica capillare, di coinvolgimento delle istituzioni culturali locali, nazionali e internazionali, nella costituzione di un’ampia rete in cui si intreccino i contenuti e le energie creative, rappresenteranno gli elementi funzionali di circa 48 eventi distribuiti in 12 mesi, ovvero MantovaMusica 2018 nella sua Terza edizione. _

Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova

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Società della Musica

Società della Musica XX STAGIONE CONCERTISTICA

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el contesto di questa terza edizione di MantovaMusica, Società della Musica supererà un traguardo che, al momento della fondazione del sodalizio, sarebbe certamente apparso una grande sfida: oltre un ventennio di programmazione artistica, pressoché ininterrotta. Era infatti il 1996 quando, con amici fraterni, tutti animati dalla passione più pura e coinvolgente, iniziammo a condividere desideri e predilezioni di ascolto, dando loro la forma, sempre più definita, di una prima stagione di classica battezzata “I Concerti di Società della Musica”. Da allora il percorso organizzativo, animato dalle medesime energie e curiosità, ha offerto alla nostra città più di 200 eventi, dedicati in gran parte alle pagine delle letteratura cameristica. Anche per festeggiare questo significativo e non affatto scontato traguardo, ho quindi pensato di farmi coinvolgere in prima persona in alcuni dei concerti in programma, sia suonando con amici e colleghi di vecchia data che scoprendo nuove collaborazioni, in un percorso musicale che tocca repertori e linguaggi anche molto distanti tra loro: dall’omaggio al poeta e compositore sudamericano Horacio Ferrer con il Lumière Ensemble e la voce di Matteo Belli, al commovente e dolcissimo melologo per voce recitante e pianoforte “Enoch Arden” di Richard Strauss proposto con Vanessa Gravina, per poi approdare al concerto dedicato a “Un insolito Ludwing!” e scoprire, anche in compagnia degli amici Lorna Windsor, Franco Mezzena e Ramon Jaffe, pagine assai poco frequentate del grande compositore tedesco per voce, violino, violoncello e pianoforte. Dei monumentali quartetti di Beethoven, con la collaborazione del prestigioso Quartetto di Venezia, si completerà quest’anno il ciclo di esecuzione integrale, iniziato nella stagione 2016. Ad arricchire la nostra proposta si susseguiranno il Quintetto d’archi dei Berliner Philharmonic affiancato, per le pagine mozartiane, dal clarinettista Claudio Mansutti mentre Tullio Solenghi accosterà la lettura di alcune pagine dello sterminato carteggio mozartiano all’esecuzione del Divertimento K 563 a cura del Trio di Firenze; la Compagnia Naturalis Labor avrà il compito di comporre il percorso nelle sale di Palazzo Te per il solstizio d’estate; il Parco delle Bertone ancora una volta accoglierà nel suo inusuale contesto di ascolto linguaggi musicali meno tradizionali e di forte impatto emotivo. E queste, appena accennate, sono solo alcune delle tante suggestioni che desideriamo offrire, orgogliosi della completezza della proposta che anche quest’anno Società della Musica è stata in grado di comporre, per l’alternanza dei luoghi che segue in parte anche l’alternanza delle stagioni, per la ricchezza e la inusualità dei repertori, per la qualità dei artisti invitati, per la necessaria e imprescindibile compenetrazione tra l’esperienza di musicisti affermati e di giovani ai quali auspichiamo di iniziare, anche da qui, il loro percorso di crescita. Lasciamo a Voi la curiosità di scoprire le peculiarità di ogni concerto, i profili di tutti gli artisti, i programmi nel dettaglio anche attraverso questa guida completa e articolata che vuole essere un segno tangibile del risultato, speriamo apprezzabile, ottenuto nel segno della continuità e della collaborazione. _ (Stefano Giavazzi) www.societadellamusica.it 7


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Concerti della Domenica

Concerti della Domenica

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enso che la musica contenga una libertà, più di qualsiasi altra arte, non limitandosi solo alla riproduzione esatta della natura, ma ai legami misteriosi tra la natura e l’immaginazione”. Così Claude Debussy genio inarrivabile della musica francese del Novecento, di cui quest’anno si celebrano i cento anni dalla scomparsa, definisce la musica e esorta a essere più liberi, di osare di più per non diventare ripetitivi e quindi scontati. Amo variare e non essere bloccato da preconcetti, così la Stagione 2018 dei Concerti della Domenica, pur mantenendo la sua identità, cerca di dare quella vivacità di programmazione e ampio respiro di proposte, passando con disinvoltura dall’opera lirica alla musica da camera, dai recitals al repertorio orchestrale, dai vincitori di concorsi agli interpreti già affermati. Dall’inaugurazione, affidata alla celebre opera buffa il Barbiere di Siviglia di G. Rossini, si inizierà un percorso che avrà il compito d’illuminare e riscaldare le domeniche pomeriggio invernali nel magnifico Teatro Bibiena. Nomi internazionali come il violinista Domenico Nordio, il primo flauto solista della Bayerischen Staatsoper di Monaco Paolo Taballione (in prima assoluta a Mantova), la violinista kazaka Aiman Mussakhajayeva (artista Deutsche Grammophon), il pianista pluripremiato Davide Franceschetti (First Prize GPA Dublin) e Antonio di Cristofano appassionato interprete del compositore romantico più amato F. Chopin. Un omaggio a Leornard Bernstein musicista esuberante e raffinato, compositore, direttore d'orchestra e pianista, critico e divulgatore noto in tutto il mondo, con un concerto prodotto appositamente per I Concerti della Domenica utilizzando arrangiamenti originali, con i migliori brani e le celebri canzoni tratti dal Musical "West Side Story"; sulla scena gli orchestrali della storica Jazzset Big Band Orchestra. L’immancabile Gran Galà Lirico con i vincitori del Concorso Internazionale di Canto Lirico “Alfredo Giacomotti” regalerà emozioni ai melomani e da quest’anno ho deciso di introdurre il concerto premio al vincitore del Concorso Flautistico Internazionale “Severino Gazzelloni” dedicato al celeberrimo flautista del secolo passato di cui mi sovvengono bellissimi ricordi, essendone stato allievo giovanissimo all’Accademia Chigiana. Molti i concerti di musica da camera, a partire dal duo pianistico Schiavo-Marchegiani (artisti Decca) impegnati nel programma interamente dedicato alla geniale musica di F. Schubert; il Trio Bacarisse con F. Mendelsshon e Rachmaninov e il Duo Metro-Foti con un programma interamente dedicato alla famiglia Strauss in prima assoluta. Sarà un piacere ascoltare la violinista finlandese Linda Hedlund che in duo con l’arpista Floraleda Sacchi (artista Decca) le quali si cimenteranno nell’originale e di sicuro impatto emotivo “Intimamente Tango”. Si concluderà l’intera stagione con il celebre concerto n. 1 di D. Shostakovich per tromba, pianoforte e orchestra d’archi, con l’Orchestra dei Solisti di Milano diretta dallo svizzero Claude Villaret e due solisti mantovani d’eccezione, la prima tromba solista dell’Orchestra Toscanini Matteo Beschi e il pluripremiato pianista Gianpaolo Stuani; concerto di grande effetto e di raro ascolto. Per finire non potevamo che ricordare con un concerto-evento, ad un anno dalla prematura scomparsa, il musicista e amico Stefano Gueresi, un omaggio alla sua arte, alla sua musica, alla sua persona. Insieme ai filmati, alle musiche inedite e agli storici amici Carlo Cantini e Massimo Repellini, ci uniremo noi tre Direttori Artistici di MantovaMusica per ripercorrere con la musica la sua vita e la sua prolifica carriera. _ (Stefano Maffizzoni) www.concertidelladomenica.it 9


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Eterotopie Piano Festival

Eterotopie Piano Festival

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ono ormai quindici anni che Diabolus in musica, associazione nata nel 2003, propone al pubblico mantovano eventi musicali di qualità, coniugando la ricerca per il nuovo e lo sguardo sul passato; quindici anni di concerti, prime esecuzioni, eventi multimediali, vere e proprie avventure musicali e culturali con ospiti di caratura internazionale. Possono considerarsi avventure umane i tanti incontri e le moltissime collaborazioni, di cui la stagione Mantovamusica è ultima e convincente espressione. Un sincero ringraziamento, dunque, a Stefano Giavazzi e a Stefano Maffizzoni, compagni di questo nuovo viaggio. Il 2018 è anche l’anniversario della scomparsa del compositore francese Claude Debussy (1862-1918), al quale Eterotopie Piano Festival vuole rendere omaggio, ripercorrendone alcune tappe musicali e indagando l’enorme influenza che la sua musica ebbe nel corso del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, seguendo deviazioni apparentemente lontane. Chiamati a segnare le fasi di questo percorso sono alcuni tra i musicisti, gli amici, gli artisti che in questi quindici anni hanno contribuito con la loro arte e le loro idee a sviluppare questo progetto. Sono Oleksandr Semchuk, Corrado Rojac, Sandro Cappelletto, Alfonso Alberti, Luigi Manfrin, Ksenia Milas, Chiara Olivieri, ai quali si uniscono ancora altri musicisti e artisti internazionali che arricchiranno il programma. Si rinsaldano le collaborazioni: con il Centro Internazionale d’Arte di Palazzo Te, che tanto ha contribuito a rendere Eterotopie un appuntamento riconosciuto dal pubblico, l’Accademia Nazionale Virgiliana, l’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea; una graditissima e speciale collaborazione è quella intrapresa con Festivaletteratura, per il recital pianistico di Hugues Leclère, dedicato interamente alla musica di Debussy. Un’edizione, dunque, come sempre nel segno della musica di ieri e di oggi, per celebrare quindici anni di sogni realizzati. _ (Leonardo Zunica)

www.eterotopiepianofestival.com 11


STAGIONE CONCERTISTICA 2018 | 3^ edizione

calendario GENNAIO MantovaMusica Giovedì 11 gennaio Teatro Bibiena | ore 20.45 Concerto inaugurale Arcadi Volodos, pianoforte

legenda

Abbonamento MantovaMusica Abbonamento Concerti della Domenica Abbonamento Società della Musica Fuori abbonamento Ingresso gratuito

20 anni di attività di Società della Musica 15 anni di attività di Diabolus in Musica

12 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Concerti della Domenica Domenica 14 gennaio Teatro Bibiena | ore 17.00 Il Barbiere di Siviglia Omaggio a G. Rossini Alessandro Trebeschi, maestro concertatore Concerti della Domenica Domenica 21 gennaio Teatro Bibiena | ore 17.00 Schubert X 2 Duo Schiavo - Marchegiani, pianoforte quattro mani

mantovamusica

Eterotopie Piano Festival Giovedì 25 gennaio Teatro Bibiena | ore 20.45 Sentire la memoria Trio di Mantova Paolo Ghidoni, violino Antonio Mostacci, violoncello Leonardo Zunica, pianoforte In collaborazione con Accademia Nazionale Virgiliana

FEBBRAIO Società della Musica Venerdì 2 febbraio Madonna della Vittoria | ore 20.45 INTEGRALE DEI QUARTETTI DI BEETHOVEN, V CONCERTO Quartetto di Venezia

Concerti della Domenica Domenica 4 febbraio Teatro Bibiena | ore 17.00 MENDELSSOHN VS RACHMANINOV Trio Bacarisse Laura Rodriguez Moreno, violino Juan Pedro Torres del Rio, violoncello Gabriel Escudero Braquehais, pianoforte

Concerti della Domenica Domenica 18 febbraio Teatro Bibiena | ore 17.00 GRANDI INTERPRETI Domenico Nordio, violino

Eterotopie Piano Festival Mercoledì 21 marzo Museo Archeologico | ore 20.45 Territori dell’oblio Alfonso Alberti, pianoforte

MARZO

Fausto Romitelli An Index of metal, video-opera a cura di Luigi Manfrin

Concerti della Domenica Domenica 11 febbraio Teatro Bibiena | ore 17.00 Leonard Bernstein: West Side Story Big Band JazzSet Orchestra JSO Marco Ledri, direttore Rossana D’Auria, voce Elena Bruk, pianoforte

Concerti della Domenica Domenica 4 marzo Teatro Bibiena | ore 17.00 Il Salotto Lirico Paola Cigna, soprano Claude Hauri, violoncello Daniel Moos, pianoforte

Eterotopie Piano Festival Sabato 17 febbraio Museo Archeologico | ore 17.00 Inaugurazione della mostra ICONE POLITICHE. Celebrità e nuovi media al tempo del Risorgimento

Concerti della Domenica Domenica 11 marzo Auditorium Monteverdi | ore 17.00 Concerto alla Memoria del Cav. Uff. M. Sergio Maffizzoni Davide Franceschetti, pianoforte First Prize GPA Dublin

Società della Musica Martedì 27 marzo Museo Archeologico | ore 20.45 OMAGGIO A HORACIO FERRER Stefano Giavazzi, pianoforte e Lumière Ensemble Matteo Belli, voce recitante

APRILE Società della Musica Giovedì 19 aprile Auditorium Monteverdi | ore 20.45 Ensemble Borromini 13


mantovamusica STAGIONE CONCERTISTICA 2018 | 3^ edizione

Società della Musica Giovedì 26 aprile Teatro Bibiena | ore 20.45 PhilHarmonic Berliner String Quintet & Claudio Mansutti, clarinetto

MAGGIO Società della Musica Sabato 5 maggio Auditorium Monteverdi | ore 20.45 MITTENTE: WOLFGANG AMADE’ MOZART Tullio Solenghi, voce recitante & Trio d’archi di Firenze Società della Musica Sabato 19 maggio Auditorium Monteverdi | ore 20.45 STRAUSS: ENOCH ARDEN Stefano Giavazzi, pianoforte & Vanessa Gravina, voce recitante

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GIUGNO Società della Musica Lunedì 11 giugno Palazzo Te, Sala dei Cavalli | ore 21.15 UN INSOLITO LUDWIG! Stefano Giavazzi, pianoforte Franco Mezzena, violino Ramon Jaffe, violoncello Lorna Windsor, soprano Società della Musica Giovedì 21 giugno Palazzo Te 1° ingresso | ore 20.30 2° ingresso | ore 22.00 THE LOVERS: LA NOTTE DEGLI AMANTI Solstizio d’Estate - Percorso itinerante a palazzo con musica e danza

Eterotopie Piano Festival Venerdì 22 giugno Palazzo Te | ore 21.30 DEBUSS(C)ITY Il centenario di Claude Debussy nello spirito di una esposizione universale Eterotopie Piano Festival Sabato 23 giugno Palazzo Te | ore 21.30 DEBUSS(C)ITY ll centenario di Claude Debussy nello spirito di una esposizione universale

LUGLIO Società della Musica Sabato 7 luglio Parco delle Bertone | ore 21.15 Rossana Casale & Maurizio di Fulvio Jazz Trio

Società della Musica Sabato 21 luglio Parco delle Bertone | ore 21.15 L'ORO DI NAPOLI Archetipo Ensemble

MantovaMusica Serate in piazza Alberti Sabato 18 agosto Piazza L.B. Alberti | ore 21.15 IL FLAMENCO E LA SPAGNA DI GARCIA LORCA Mediterranea Flamenco Ensemble Immagini a cura del Poesia Festival

AGOSTO MantovaMusica Serate in piazza Alberti Sabato 4 agosto Piazza L.B. Alberti | ore 21.15 Antal Szalai e l’Orchestra Tzigana di Budapest MantovaMusica Serate in piazza Alberti Sabato 11 agosto Piazza L.B. Alberti | ore 21.15 Jamal Ouassini Trio

SETTEMBRE Eterotopie Piano Festival Venerdì 7 settembre Auditorium Monteverdi | ore 20.45 Debussy aujourd’hui Hugues Leclére, pianoforte In collaborazione con Festivaletteratura Società della Musica Venerdì 14 settembre Madonna della Vittoria | ore 20.45 INTEGRALE DEI QUARTETTI DI BEEETHOVEN, VI CONCERTO Quartetto di Venezia

Società della Musica Venerdì 21 settembre Madonna della Vittoria | ore 20.45 DUO VERZARO Karel Bredenhorst, violoncello Simon Callaghan, pianoforte Eterotopie Piano Festival Sabato 22 settembre Madonna della Vittoria | ore 20.45 quello che ha visto il vento dell’est Quartetto d’Archi del Festival Internazionale di San Marino Leonardo Zunica, pianoforte Concerti della Domenica Domenica 30 settembre Teatro Bibiena | ore 17.00 Omaggio a Stefano Gueresi MUSICA, FILMATI E RICORDI

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mantovamusica STAGIONE CONCERTISTICA 2018 | 3^ edizione

OTTOBRE Concerti della Domenica Domenica 7 ottobre Teatro Bibiena | ore 17.00 La Carmen e la Cenerentola Orchestra del Festival Internazionale "Omaggio a Maria Callas" Alessandro Calcagnile, direttore Raffaele Bertolini, clarinetto Aiman Mussakhajayeva, violino Concerti della Domenica Domenica 14 ottobre Teatro Bibiena | ore 17.00 Gran Galà Lirico I Vincitori della X Edizione del Concorso Internazionale di Canto Lirico “Alfredo Giacomotti” Angiolina Sensale, maestro concertatore presenta Michele Nocera

16 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Concerti della Domenica Domenica 21 ottobre Teatro Bibiena | ore 17.00 Il Titano del Flauto Paolo Taballione, flauto Gesualdo Coggi, pianoforte

Concerti della Domenica Domenica 18 novembre Teatro Bibiena | ore 17.00 Celebri Valzer, Polke e Marce della Famiglia Strauss Roberto Metro - Elvira Foti, pianoforte quattro mani

NOVEMBRE

Concerti della Domenica Domenica 25 novembre Teatro Bibiena | ore 17.00 Vincitore VII Concorso Flautistico Internazionale “Severino Gazzelloni”

Concerti della Domenica Domenica 4 novembre Teatro Bibiena | ore 17.00 Intimamente Tango Linda Hedlund, violino Floraleda Sacchi, arpa Concerti della Domenica Domenica 11 novembre Teatro Bibiena | ore 17.00 F. Chopin, Il PriNcipe del Romanticismo Antonio Di Cristofano, pianoforte

DICEMBRE

SERIE EDUCATIONAL

Concerti della Domenica Domenica 2 dicembre Teatro Bibiena | ore 17.00 Russia: Il Canto dell’Età dell’Oro di D. SHostakovicH Concerto n. 1 per pianoforte, tromba e orchestra Orchestra I Solisti di Milano Claude Villaret, direttore Giampaolo Stuani, pianoforte Matteo Beschi, tromba

Società della Musica Giovedì 22 febbraio Auditorium Monteverdi | ore 11.00 TRIO DI OTTONI Concerto per le scuole Società della Musica Domenica 25 febbraio Milano | Teatro alla Scala Viaggio culturale CORO E ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA Riccardo Chailly, direttore Progetto Accademia pianistica di Mantova Sabato 3 marzo Spazio PianoRoom | ore 18.00 Il mio recital Monica Tirelli, pianoforte Progetto Accademia pianistica di Mantova

Sabato 10 marzo Spazio PianoRoom | ore 18.00 Il mio recital Ilaria Brognara, pianoforte Progetto Accademia pianistica di Mantova Sabato 17 marzo Spazio PianoRoom | ore 18.00 Il mio recital Marco Tariello, pianoforte Società della Musica Giovedì 22 marzo Auditorium Cavazzoni | ore 10.30 ILARIA BROGNARA, pianoforte diego rovaglia, saxofono Concerto per le case di riposo

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STAGIONE CONCERTISTICA 2018 | 3^ edizione

Società della Musica Domenica 8 aprile Firenze | Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Viaggio culturale Stravinskij - Tchaikovsky Zubin Mehta, direttore Julian Rachlin, violino Società della Musica Martedì 10 aprile Auditorium Monteverdi | ore 11.00 ENSEMBLE JAZZ DEL CONSERVATORIO DI MANTOVA Concerto per le scuole Società della Musica Domenica 15 aprile Palazzo d’Arco | ore 18.00 CRISTINA PASTORELLO, soprano ANDREA ZANIBONI, pianoforte Conferenza/concerto 18 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Società della Musica Domenica 13 maggio Palazzo d’Arco | ore 18.00 DUO ALPHORN & BAYAN Carlo Torlontano, alphorn Massimiliano Pitocco, bayan Conferenza/concerto Società della Musica Venerdì 25 maggio Auditorium Cavazzoni | ore 10.30 CONCERTO LIRICO DEGLI ALLIEVI DEL CONSERVATORIO Concerto per le case di riposo

mantovamusica i concerti


Giovedì 11 gennaio 2018 Teatro Bibiena | ore 20.45

CONCERTO INAUGURALE Stagione concertistica 2018

Arcadi Volodos, pianoforte

R. Schumann (1770 - 1827) Papillons op.2 (1829 - 31)

F. Schubert (1797 - 1828) Sonata in A major D 959 (1828) I. Allegro II. Andantino III. Scherzo. Allegro vivace - Trio: Un poco più lento IV. Rondo. Allegretto - Presto

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20 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

E proprio Brahms con i maturi Pezzi pianistici op.76 (otto in tutto, con titoli di esemplare genericità: capriccio, intermezzo) presentati nel 1879, esplora il lato serio di Volodos, attraverso una serie di pagine che bene illustrano un Brahms nel quale coincidono scavo espressivo e leggerezza di struttura. Le passioni letterarie di Schumann spiegano la nascita di un’altra opera, questa volta giovanile, dal rilievo poetico-fantastico, ossìa Papillons op.2, costituita da una introduzione e dodici pezzi. Siamo nel 1832 e il maestro tedesco, ispirato dalla lettura di un ampio romanzo in quattro volumi di Jean-Paul Richter (“Flegeljahre”) e soprattutto dal ballo mascherato sul tema delle farfalle che conclude l’opera, dà vita ad un lavoro di gran potere suggestivo, brillante, profondo, fantasioso e misterioso nel quale si riflette l’indecifrabile gioco delle relazioni umane. La Sonata in la maggiore D.959 infine, è da includere invece tra le parole ultime di Schubert, essendo stata terminata nel settembre del 1828, poche settimane prima della morte del suo autore: carica di memorie, di un lirismo in parte influenzato dal genere liederistico e di un’espressione che scava le percezioni più intime lasciando emergere un nuovo modello comunicativo con il quale si afferma una nuova nozione di tempo e di forma, realizzando uno dei suoi ultimi delicati capolavori. _

© Marco Borgreve

J. Brahms (1833 - 1897) 8 Klavierstücke op.76 (1871 - 1878) I. Capriccio in fa# minore II. Capriccio in si minore III. Intermezzo in la b maggiore IV. Intermezzo in si b maggiore V. Capriccio in do # minore VI. Intermezzo in la maggiore VII. Intermezzo in la minore VIII. Capriccio in do maggiore

“La mia vita è dentro la musica. Non c’è un momento in cui sono fuori di essa. Quando mi alzo e apro gli occhi la musica parte, non esiste un tasto “start” che la controlli. Io non faccio il pianista, il mio non è nemmeno un lavoro. È la mia vita che coincide con quello che faccio, cioè suonare. Quando sono in pubblico trasmetto ciò che è già successo nel mio cervello”. Così rispondeva Arcadi Volodos, nato a San Pietroburgo il 24 febbraio del 1972 (dunque 46 anni a breve) in una recente intervista tentando di spiegare la propria prodigiosa natura di musicista e la singolarità della sua carriera che a differenza di molte altre non s’è avvantaggiata dalla affermazione in uno dei tanti (troppi) concorsi d’esecuzione. Della sua personalità estremamente interessante scriveva anche “The Guardian” qualche tempo fa: “Da un lato c’è il pianista virtuoso che si delizia nel far girare la testa al suo pubblico sfrecciando attraverso le sue trascrizioni pazzescamente difficili; dall’alto egli produce un gioco di una tale quiete da ammutolire il mondo”. Volodos è il pianista della trascrizione spettacolare della Marcia turca di Mozart (“Un peccato di gioventù”, ha detto), e dall’altro l’interprete dei Klavierstücke di Brahms, registrati di recente da Sony e già risultati vincitori di due premi di rilievo come l’Edison Classical Award e il Diapason d’Or.


Domenica 14 gennaio 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

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Concerti della Domenica MantovaMusica

22 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

IL BARBIERE DI SIVIGLIA OMAGGIO A G. ROSSINI

Alessandro Trebeschi, maestro concertatore

Opera in forma semiscenica da concerto

Wang Chuan - Conte d’Almaviva Paolo Ingrasciota - Figaro Chiara Tirotta - Rosina Rocco Cavalluzzi - Bartolo Barbara Favali - Berta Riccardo Ferrari - Basilio

Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della nascita di Rossini). Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera. Il precedente successo di Paisiello (uno dei maggiori rappresentanti dell'opera napoletana) faceva sembrare inammissibile che un compositore di ventitre anni, per quanto dotato, osasse sfidarlo. Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L'opera fu infatti scelta dall'impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini; questi voleva commissionare a Rossini un'opera per l'imminente carnevale. A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro, l'impresario propose come soggetto "Il barbiere di Siviglia", che fu subito approvato dai censori pontifici. È la storia della bella Rosina, che abita nella casa di don Bartolo, il suo anziano tutore. Don Bartolo vuole tenere Rosina con sè, per amministrarne il patrimonio. Intanto il Conte d'Almaviva, appena ar-

rivato in città, si innamora della bella fanciulla e cerca il modo di avvicinarla, decidendo di presentarsi a lei sotto le mentite spoglie di Lindoro. Lui organizza delle serenate sotto la finestra della fanciulla, tanto da destare le preoccupazione di don Bartolo; questi, per non essere costretto a rinunciare alla fortuna della ragazza, decide di chiederla in matrimonio, ma lei rifiuta. Il Conte incontra Figaro, sua vecchia conoscenza, barbiere oltre che "factotum" nella casa di Don Bartolo. Figaro consiglia al Conte di presentarsi a Rosina facendo finta di essere un soldato ubriaco in congedo, con un permesso di soggiorno proprio in casa di don Bartolo. La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell'opera di Paisiello, favorito anche dall'improvvisa morte dell'impresario del Teatro Argentina. Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l'opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al mondo. _ 23


Domenica 21 gennaio 2018

SCHUBERT X 2

Duo Schiavo - Marchegiani, pianoforte quattro mani

F. Schubert (1797 - 1828)

Insieme alla produzione liberistica, l’opera per pianoforte a quattro mani è uno dei territori più fertili e caratteristici della creatività di Schubert. Ciò risponde a una duplice esigenza. La prima è una ragione di ordine pratico: fornire al compositore di che vivere perché la musica per pianoforte a quattro mani, genere leggero e d’intrattenimento tra i più tipici della Vienna Biedermeier, era un prodotto di largo consumo, assai richiesto ed apprezzato dagli editori. La seconda ragione è più intima, personale ed è legata al gusto tutto schubertiano per il fare musica insieme, all’interno di una piccola cerchia di amici fidati. Suonare a quattro mani aveva un significato molto particolare per Schubert: era il luogo del dialogo amichevole, il simbolo di un’unione fraterna che costituiva lo spunto primo di molta della sua produzione artistica. Questo programma permette di ripercorrere in sintesi l’avventura artistica che Schubert intraprese con il pianoforte a quattro mani. Un viaggio che include brani poco noti (come l’Allegro e Andante), altri brillanti (come i due cicli di variazioni)

Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Variazioni sopra un Lied francese op. 10 D. 624 Allegro moderato e Andante in Do maggiore D. 968 Variazioni sopra un tema originale in Si bemolle maggiore op. post. 82 n. 2 D. 968a Fantasia in Fa minore op. 103 D. 940 Grande Marcia n. 6 op. 40 in Mi maggiore D. 819

Grazie al sostegno di

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per culminare con la celeberrima Fantasia in Fa minore, uno dei punti più alti dell’intera opera strumentale schubertiana. Interpreti di valore internazionale di questo programma già inciso per Decca è il Duo Schiavo-Marchegiani apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale per lo stile personalissimo, la naturalezza del discorso musicale, la bellezza del suono, l’intensità e la travolgente energia delle loro interpretazioni, tenendo centinaia di concerti in tutto il mondo e suonando nelle sale più prestigiose: Sala Grande della Carnegie Hall a New York, Sala Grande della Philharmonie e del Konzerthaus di Berlino, Sala d’Oro del Musikverein e Sala Grande del Konzerthaus a Vienna, Mozerteum di Salisburgo, Laeiszhalle di Amburgo, Beethoven-Haus a Bonn, Rudolfinum e Smetana Hall a Praga, Suntory Hall a Tokyo, Teatro Solis a Montevideo, Teatro Petruzzelli di Bari e inoltre a Roma, Parigi, Zurigo, Sofia, Istanbul, Mosca, San Pietroburgo, Montreal, Washington, Città del Messico, San Paolo del Brasile, Baku, Astana, Hong Kong, Bangkok, Singapore, ecc. _ 25


Giovedì 25 gennaio 2018

SENTIRE LA MEMORIA

Trio di Mantova

Teatro Bibiena | ore 20.45

Un progetto curato da Accademia Nazionale Virgiliana e Paola Besutti

Paolo Ghidoni, violino Antonio Mostacci, violoncello Leonardo Zunica, pianoforte

Fiona Robinson Dischords VIII

INGRESSO GRATUITO

Eterotopie Piano Festival

I. Stravinsky (1882 - 1971) Fragment des Symphonies pour instruments à vent à la mémoire de Claude Achille Debussy E. Wild (1915 - 2010) Virtuoso etude after Gershwin’s song Embraceable you E. Grieg (1843 - 1907) Andante con moto A. Copland (1900 - 1990) Vitebsk. Study on a Jewish theme In collaborazione con

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A. Schönberg (1874 - 1951) Verklärte Nacht versione per trio di E. Steuermann

Dedicato alla musica e alle molteplici innervature con la cultura ebraica, Sentire la memoria è l’appuntamento dedicato dall’Accademia Nazionale al Giorno della Memoria. Protagonista della serata è il Trio di Mantova, fondato dal violinista mantovano Paolo Ghidoni, con un programma che ruota attorno al capolavoro schönberghiano Notte Trasfigurata (Verklärte Nacht) del 1899, nella ormai storica versione per del 1932, realizzata da Eduard Steuermann, pianista polacco che fu tra i primi e più fedeli esecutori della musica del compositore austriaco, emigrato negli Stati Uniti nel 1936. Di raro ascolto sono anche l’unica composizione per trio di E. Grieg, l’elegiaco Andante con Moto, e lo studio su una melodia che Copland ascoltò durante una realizzazione del leggendario lavoro teatrale “The Dybbuk”, ispirato al folklore ebraico. _

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Venerdì 2 febbraio 2018 Madonna della Vittoria | ore 20.45

INTEGRALE DEI QUARTETTI DI BEETHOVEN, V CONCERTO

Abbonamento

Società della Musica MantovaMusica

L. van Beethoven (1770 - 1827) Quartetto in Sol maggiore op.18 n.2 Allegro Adagio cantabile Scherzo Allegro molto, quasi presto Quartetto in Fa minore op.95 "Serioso" Allegro con brio Allegretto ma non troppo Allegro assai vivace ma serioso. Più allegro Larghetto espressivo. Allegretto agitato. Allegro

* * * Quartetto in Do diesis minore op.131 Adagio ma non troppo e molto espressivo Allegro molto vivace Allegro moderato Andante ma non troppo e molto cantabile Presto Adagio quasi un poco andante Allegro 28 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Quartetto di Venezia Andrea Vio, violino Alberto Battiston, violino Mario Paladin, viola Angelo Zanin, violoncello

Il lungo e avventuroso itinerario tra i quartetti per archi di Beethoven, avviatosi due anni fa, rivede in azione il Quartetto di Venezia, complesso che va annoverato tra i più rappresentativi della importante tradizione italiana sia per la vastità del repertorio e sia per la misura internazionale della sua attività trentennale. In questo nuovo e interessante appuntamento si raccolgono tre momenti diversi dell’ispirazione beethoveniana: nella fase giovanile si colloca l’opera 18 n.2 in sol maggiore (noto anche come “Quartetto dei complimenti” per

la sua svagata e spiritosa semplicità), facente parte della serie di 6 quartetti dedicata al principe Franz Joseph Lobkowitz nel 1801. Nove anni dopo, nel 1810, dopo che la produzione del maestro tedesco si trovò arricchita di numerosi capolavori (la Sinfonia Pastorale era già in catalogo, così come molte delle 32 sonate per pianoforte, inclusa la celebre “Appassionata”), comparve il Quartetto op.95, detto anche “Quartetto serioso” in cui audacia formale ed inquietudine espressiva si compenetrano. Questo lavoro, non troppo esteso ma significa-

tivo di una svolta intellettuale singolare, introduce idealmente l’ultima fase creativa di Beethoven della quale il Quartetto op.131 fornisce una illustrazione perfino scioccante. Opera vasta ed ancor oggi moderna, nella quale una razionalità geniale si fonde con una immaginazione instancabile, l’op.131 risale al 1826 (Beethoven sarebbe scomparso l’anno successivo) e risplende di volontà e fantasia, emblema di un camerismo che lascia il dialogo salottiero per inoltrarsi in uno spazio inaudito, più astratto e riflessivo. _


Domenica 4 febbraio 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

MENDELSSOHN VS RACHMANINOV

Trio Bacarisse

S. Rachmaninov (1873 - 1943)

Nelle molte registrazioni che ci sono pervenute di Rachmaninov pianista si possono ascoltare alcune esecuzioni di brani pianistici e trascrizioni virtuosistiche di pagine orchestrali di Mendelssohn, segno che il pianismo del russo era attratto anche da quella malinconica leggerezza che tante pagine di Mendelssohn ci comunicano. In questo concerto il Trio Bacarisse mette a confronto due capolavori come il Trio in Re minore op. 49 di F. Mendelssohn e il primo trio elegiaco di S. Rachmaninov. Considerato da Schumann “lavoro di un maestro”, il trio del compositore tedesco si sviluppa tra classico equilibrio e slancio romantico, tanto che Schumann stesso non esitò a definire Mendelssohn “il Mozart del nostro momento storico”. Quell’equilibrio classico naufragherà poi nel pensiero di Rachmaninov, il cui Trio Elegiaco n. 1, composto a 19 anni, è già dominato da quegli accenti tardo-romantici di tragica ineluttabilità che permeano la sua musica. _

Laura Rodriguez Moreno, violino Juan Pedro Torres del Rio, violoncello Gabriel Escudero Braquehais, pianoforte

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Trio élégiaque n.1 in sol minore

F. Mendelsohnn (1809 - 1847) Trio n. 1 in re minore op.49 Molto allegro e agitato Andante con moto tranquillo Scherzo. Leggero e vivace Finale. Allegro assai appassionato

30 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018


Domenica 11 febbraio 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Big Band JazzSet Orchestra JSO Marco Ledri, direttore Rossana D’Auria, voce Elena Bruk, pianoforte

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Leonard Bernstein: West Side Story

Leornard Bernstein musicista esuberante e raffinato, compositore, direttore d’orchestra e pianista, critico e divulgatore noto in tutto il Mondo. Nato a Lawrence negli Stati Uniti il 25 agosto 1918, morì a New York il 14 ottobre 1989; di famiglia ebrea, emigrata dall’Ucraina negli Stati Uniti, iniziò a studiare il pianoforte all’età di dieci anni e a venticinque anni fu nominato sostituto del celebre Bruno Walter, direttore della New York Philarmonic Orchestra e, da questa esperienza, seguirono negli anni le direzioni delle principali Orchestre a livello Universale. La sua proficua attività di compositore spazia dalla musica classica ai Musical di Broadway con i capolavori di Candide e la celebre West Side Story, ispirata al dramma Romeo e Giulietta di William Shakespeare, conservandone i toni drammatici e tragici per l’ambientazione, legata a situazioni reali e scottanti come l’immigrazione portoricana negli Stati Uniti e le guerre fra bande rivali. 32 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

In prima assoluta al Teatro Bibiena da un’idea del Prof. Stefano Maffizzoni ed utilizzando arrangiamenti originali, un programma musicale con i migliori brani e le celebri canzoni tratti dal musical West Side Story, sulla scena i diciotto orchestrali della storica JazzSet Big Band Orchestra con all’attivo diverse centinaia di concerti in Italia e all’estero, con le straordinarie evoluzioni al pianoforte di Elena Bruk conduttrice dell’evento, la professionale voce solista Rossana D’Auria e la direzione del Maestro Marco Ledri. Prima e unica Big Band in Italia a proporre questo doveroso omaggio ad un grande della musica della seconda metà del Novecento. _


Sabato 17 febbraio 2018

Inaugurazione mostra

Museo Archeologico | ore 17.00

ICONE POLITICHE. Celebrità e nuovi media al tempo del Risorgimento

INGRESSO GRATUITO

Eterotopie Piano Festival

Mantova, Museo Archeologico Nazionale 17 febbraio-18 marzo 2018

Mostra a cura di Costanza Bertolotti, Gian Luca Fruci, Alessio Petrizzo Promossa e organizzata da Istituto Mantovano di Storia Contemporanea Istituto Superiore Carlo d’Arco e Isabella d’Este Diabolus in Musica

Oggi si parla spesso di personalizzazione della politica e di politica-spettacolo, come se si trattasse di fenomeni recenti e di degenerazioni rispetto a forme più nobili o sobrie di fare politica. Ma già nel XIX secolo le personalità più in vista della sfera pubblica, dai sovrani ai rivoluzionari, per ottenere consenso o divulgare i loro ideali, puntarono sul potere delle immagini e sui mezzi di comunicazione allora più moderni: litografia, giornali illustrati, fotografia, spettacoli popolari. La mostra ripercorre questa storia con reperti d'epoca e con l'ausilio di tecnologie che immergono gli spettatori nei media del tempo: una lettura inedita e originale del Risorgimento. _

34 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018


Domenica 18 febbraio 2018

GRANDI INTERPRETI

Domenico Nordio, violino

Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

J.S. Bach (1685 - 1750) Seconda Sonata in la minore Grave Fuga Andante Allegro Prima Sonata in sol minore Adagio Fuga Siciliana Presto

Grazie al sostegno di

36 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Seconda Partita in re minore Allemanda Corrente Sarabanda Giga Ciaccona

L’acclamato violinista Domenico Nordio si cimenta in un recital solistico con una scelta di Sonate e Partite per violino di Johann Sebastian Bach, capisaldi della letteratura violinistica di tutti i tempi. Nel concepire l’opera, il grande compositore tedesco - che fu, oltre che clavicembalista e organista, apprezzato violinista - aveva forse in mente la tecnica avanzata di alcuni dei “virtuosi” dell’epoca, come J.G. Pisendel e J. Spiess. Il primo fu allievo di Torelli e Vivaldi; il secondo era apprezzato “kammermusicus” alla Corte di Guglielmo I a Berlino, dove Bach avrebbe completato le Sei Sonate, nel 1720. Come molte delle opere di Bach (questa raccolta rischiò addirittura di finire come carta da macero), i Sei Solo a violino senza Basso accompagnato così recita il titolo autografo - furono pubblicati postumi, nel 1802 e poi nel 1854 con la curatela di Robert Schumann, il quale contribuì a far nascere quella planetaria ed immortale venerazione per le opere del maestro di Eisenach. _


Giovedì 22 febbraio 2018 Auditorium Monteverdi | ore 11.00

FANTASTICI OTTONI Concerto per le scuole

Trio di Ottoni

Domenica 25 febbraio 2018

Fabio Caggiula, tromba Cristiano Boschesi, trombone Marzia Tonoli, corno

Milano | Teatro alla Scala

SERIE EDUCATIONAL

Società della Musica

CORO DI VOCI BIANCHE DELL'ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA

SERIE EDUCATIONAL

FUORI ABBONAMENTO

FUORI ABBONAMENTO

Grazie al sostegno di

A. Willaert (1490 - 1562) Hosanna (arr. A. Ostrander)

L. van Beethoven (1770 - 1827) Trio Opus 87 (arr. R. King)

J. Pezel (1639 - 1694) Suite (arr. J. Lesny)

F. Poulenc (1899 - 1963) Sonata

A. Corelli (1653 - 1713) Trio sonata Op.2, N°1 (arr. J. Boldin)

Tradizionale Two Spiritual Nobody Knows/Go Down, Moses (arr. J.F. Michel)

H. Purcell (1659 - 1695) Trumpet Tune (arr. J.F. Michel)

Con la collaborazione di

G.F. Haendel (1685 - 1759) Ouverture from “Water music” (arr. J.F. Michel) La rèjouissance aus der Feuerwerksmusik

Società della Musica

CORO E ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA

Riccardo Chailly, direttore Bruno Casoni, maestro del coro Gerhild Romberger, solista

Viaggio culturale G. Mahler (1860 - 1911) Sinfonia n. 3 in Re min. per contralto, coro femminile, coro di voci bianche e orchestra

G. Gershwin (1898 - 1937) I got rhythm (arr. J.F. Michel)

Informazioni e prenotazioni Telefono 0376 355566 Mail info@mantovamusica.com 38 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

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Sabato 3 marzo 2018

IL MIO RECITAL

Spazio PianoRoom | ore 18.00

Progetto Accademia Pianistica di Mantova

Monica Tirelli, pianoforte

SERIE EDUCATIONAL INGRESSO GRATUITO

Eterotopie Piano Festival

D. Buxtehude - S. Prokofiev (1637 - 1707 | 1891 - 1953)

Preludio e fuga J.S. Bach - Busoni (1685 - 1750 | 1866 - 1924)

Ciaccona J. Brahms (1833 - 1897) Due rapsodie op. 79 F. Chopin (1810 - 1849) Due notturni op. 27 Berceuse C. Debussy (1862 - 1918) Images premier livre

40 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Nata nel 1990 a Mantova, Monica Tirelli si sta perfezionando coi Maestri Cristiano Burato e Leonardo Zunica. È risultata vincitrice di concorsi nazionali e internazionali tra cui Città di Alessandria, SGT Music Awards (Chieti), Città di Cremona, Città di Bardolino, Giuseppe Acerbi Competition. Si è esibita in importanti sale da concerto in Italia e all’estero: Centro Culturale Trevi (Bolzano), Auditorium di S. G. Teatino (Chieti), Palazzo Ricci (Montepulciano), Palazzo Magnifica Comunità (Trento), Teatro Bibiena, Pyynikkisali e Kangasala-Talo come solista con l’Orchestra Giovanile di Pirkanmaa (Tampere). Ha partecipato a rassegne e festival musicali come “Domenica in musica” di Chieti, Eterotopie Piano & Sound Festival, Festival Più Piano, Bolzano Piano Festival, Monferrato Classic Festival. _


Domenica 4 marzo 2018

IL SALOTTO LIRICO

Paola Cigna, soprano Claude Hauri, violoncello Daniel Moos, pianoforte

F. Danzi (1763 - 1826) Variazioni su Là ci darem la mano per clarinetto e orchestra, da: W.A. Mozart, “Don Giovanni” K 527

S. Rachmaninoff (1873 - 1943) Vocalise op.34 no.14

Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

W.A. Mozart (1756 - 1791) Vedrai, carino, da “Don Giovanni” K 527 G. Donizetti (1797 - 1848) Cavatina Quel guardo il cavaliere, da “Don Pasquale” D. Popper (1843 - 1913) Gavotte n. 2 op 23 G. Rossini (1792 - 1868) Cavatina Una voce poco fa, da “Il Barbiere di Siviglia” N. Paganini (1782 - 1840) Variazioni su una corda sul tema di “Mosé in Egitto” di G. Rossini J. Offenbach (1819 - 1880) Aria Ah quel dîner, da “La Perichole” 42 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

C. Gounod (1818 - 1893) Je veux vivre dans ce rêve da “Roméo et Juliette” C. Saint-Saens (1835 - 1921) Allegro appassionato op.43 L. Arditi (1822 - 1903) Il bacio D. Popper (1843 - 1913) Tarantella op. 33 J. Strauss (1825 - 1899) Mein Herr Marquis, da “Die Fledermaus” V. Monti (1868 - 1922) Czardas J. Strauss (1825 - 1899) Frühlingsstimmen

Il fil rouge del programma della serata sta sicuramente nella riconoscibilità delle melodie che ascolterete: diverse epoche, dal Settecento fino al Novecento, ma soprattutto il cuore dell'Ottocento con la grande opera italiana. La celebre cavatina dal primo atto del Don Pasquale di Donizetti conduce a un'altra aria, “l'a-

ria di Rosina” (Una voce poco fa) da Il Barbiere di Siviglia di Rossini, compositore che torna nella programmazione di questo concerto nelle “Variazioni su una corda sul tema di Mosé in Egitto” ad opera di Paganini. Scrittura e riscrittura, una musica che cambia sembianze e in un certo modo rinasce, come nel lavoro di

Franz Danzi su Là ci darem la mano di Mozart. Non solo famosi temi operistici ma anche canzoni, brevi brani coinvolgenti e spesso riferiti al mondo popolare, in cui un'altra volta la musica sa trasformarsi, cambiando di sapore e atmosfera, come in Czardas di Vittorio Monti o nella Tarantella op. 33 di Popper. _


Sabato 10 marzo 2018

IL MIO RECITAL

Spazio PianoRoom | ore 18.00

Progetto Accademia Pianistica di Mantova

Ilaria Brognara, pianoforte

SERIE EDUCATIONAL INGRESSO GRATUITO

Eterotopie Piano Festival

J.S. Bach (1685 - 1750) Dal Clavicembalo ben Temperato vol. I Preludio e Fuga n. 7 BWV 852 L. van Beethoven (1770 - 1827) Sonata op. 27. n. 1 F. Mendelssohn (1809 - 1847) Variations Serieuses op. 54 M. Ravel (1875 - 1937) Miroirs Une barque sur l’Ocean C. Debussy (1862 - 1918) Estampes Pagodes La soireè dans Grenade Jardins sous la pluie

44 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Ilaria Brognara, 17 anni, inizia lo studio del pianoforte nel 2011 presso la scuola L.B. Alberti di Mantova. Dal 2014 studia con il M° Leonardo Zunica presso il Liceo Musicale di Mantova e partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali posizionandosi sempre fra i primi posti. Si è esibita in alcune importanti sale come: Palazzo Cavagnis a Venezia, Gran Guardia di Verona, Auditorium S. Alessandro a Bergamo, Kangasala-Talo (come solista con l’Orchestra Giovanile di Pirkanmaa), la Sala della Accademia Musicale di Tampere, in Finlandia, e Teatro Bibiena a Mantova. Ha partecipato a Masterclass tenute da Lovro Pogorelich, Laura Mikkola, Irina Chukovskaya e Kostantin Bogino. Recentemente ha vinto il primo premio Grand Prize Virtuoso Competition esibendosi presso la Wiener Saal del Mozarteum a Salisburgo. _


Domenica 11 marzo 2018 Auditorium Monteverdi | ore 17.00

CONCERTO ALLA MEMORIA DEL CAV. UFF. M° SERGIO MAFFIZZONI

Davide Franceschetti, pianoforte First Prize GPA Dublin

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

L. van Beethoven (1770 - 1827) Sonata n.23 op.57 Appassionata

F. Chopin (1810 - 1849) Ballata n.1 op.23 Ballata n.2 op.38 Ballata n.3 op.47 Ballata n.4 op.52

46 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Tra i migliori talenti espressi dal pianismo italiano degli ultimi vent’anni, Davide Franceschetti ritorna a Mantova per onorare la memoria del M. Sergio Maffizzoni. Il programma del pianista forlivese, premiato nelle più prestigiose competizioni pianistiche, presenta nella prima parte uno dei capisaldi del pianismo beethoveniano, la Sonata op. 54, detta anche “Appassionata”, fu composta con lungo travaglio fra l‘estate del 1804 e i primi mesi dell‘anno successivo, ed ancora rivista nella stesura definitiva del maggio 1806, a testimonianza della lunga elaborazione che Beethoven spesso richiedeva alle proprie idee compositive. La seconda parte è invece interamente dedicata alle quattro ballate di F. Chopin, composte nell’arco di poco più di dieci anni, dal 1831 al 1842, e certamente tra le opere del compositore polacco più celebri. Si delinea così un arco musicale di tensione tragica estrema che dal fa minore dell’Appassionata ritorna al fa minore della quarta ballata. _


VOLTA MANTOVANA AGOSTO A CAVAION OMAGGIO A MARIA CALLAS

Comune di Volta Mantovana Salone delle Feste di Palazzo Gonzaga Concerti della Domenica 2018

A

ppena conclusa l'apprezzatissima collana invernale dei Concerti della Domenica al Teatro Bibiena di Mantova, quella di Volta Mantovana ne rappresenta con l'avvento della primavera, la naturale continuazione, resa possibile grazie all'impegno organizzativo del professor Stefano Maffizzoni e al sostegno dell'Amministrazione Comunale nella persona dell'attuale Assessore alla Cultura Dott.ssa Laura Parlato. La XX Edizione dei Concerti della Domenica vanta artisti di fama internazionale che avranno il piacere di esibirsi, per un mese intero, nella preziosa ed elegante cornice del Salone delle Feste di Palazzo Gonzaga, sede del Municipio. Durante i concerti, i visitatori possono godere della musica stando comodamente seduti all’interno della stupenda sala cinquecentesca totalmente affrescata dal pittore neoclassico mantovano Paolo Zandalocca (1741-1828), o passeggiando tra i giardini all'italiana della villa, dove le note, se il vento lo permette, vengono trasportate. A disposizione servizio autobus da concordare con la segreteria di MantovaMusica per info 0376 35566. _

48 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

18 marzo | ore 17.00

1 aprile | ore 17.00

Corde magiche

Weber vs Brahms

Paolo Ghidoni, violino Filomena Moretti, chitarra

Opera Virtuoso Recital

Quintetto Brahms Alessandro Travaglini, clarinetto Suela Mullaj e Riccardo Malfatto, violini Luca Morassutti, viola Sasha Zyumbrovkij, violoncello

Davide Burani, arpa

8 aprile | ore 17.00

25 marzo | ore 17.00

Esemble di Percussioni Carlo Alberto Chittolina, Marco Benato, Paolo Grillenzoni, Leonardo Caleffi Borsa di Studio Cav. Uff. M. Sergio Maffizzoni 2016

Giovedì 2 agosto | ore 21.00 | Villa Trabucchi

La Canción Española y la Zarzuela Ma Eugenia Boix, soprano Anna Ferrer, pianoforte PREMIO CAVAION D’ORO A EUGENIA BOIX

Giovedì 9 agosto | ore 21.00 | Corte Torcolo

Omaggio a Leonard Bernstein: West Side Story Big Band JazzSet Orchestra Marco Ledri, direttore Rossana D’Auria, voce solista Elena Bruk, pianoforte Cento anni dalla nascita di L. Bernstein

XVIII

Giovedì 16 agosto | ore 21.00 | Corte Naiano

20 18

Russia: il canto dell'Età dell'Oro di Dmitrij Sostakovic Concerto n. 1 in do minore, op. 35 per pianoforte, tromba e orchestra d'archi ORCHESTRA I SOLISTI DI MILANO Alessandro Travaglini, direttore Giampaolo Stuani, pianoforte Matteo Beschi, tromba Direttore Artistico Prof. Stefano Maffizzoni Per info: tel. 340 8258834 dott.ssa Daniela Zanetti

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MercoledĂŹ


Sabato 17 marzo 2018

IL MIO RECITAL

Spazio PianoRoom | ore 18.00

Progetto Accademia Pianistica di Mantova

Marco Tariello, pianoforte

SERIE EDUCATIONAL INGRESSO GRATUITO

Eterotopie Piano Festival

L. van Beethoven (1770 - 1827) Sonata op. 53

F. Liszt (1811 - 1886) Funerailles

L. van Beethoven Sonata op. 111

52 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Marco Tariello, 19 anni, inizia lo studio del pianoforte con il M° L. Zunica. Nel 2016 si diploma col massimo dei voti, lode e menzione presso il Conservatorio di musica F.E. Dall’Abaco di Verona nella classe di A. Ambrosini. Da sempre allievo dell’Accademia pianistica di Mantova partecipa alle masterclass tenute da L. Pogorelich, I. Chukowskaya, K. Bogino, B. Lupo, A. Nosè. Fin da giovanissimo si è imposto in più di 20 concorsi pianistici nazionali ed internazionali, è stato semifinalista nei concorsi pianistici di “Rubinstein” di Dortmund e Premio Venezia. Nel 2016 ho ottenuto il primo premio presso il Virtuoso Piano Competition di Londra, debuttando alla Elgar Room della Royal Albert Hall. Recentemente ha eseguito il Concerto n. 1 di F. Liszt per pianoforte e orchestra presso il Teatro Ristori di Verona accompagnato dall’Orchestra del Conservatorio di Verona sotto la direzione di P.C. Orizio. _


Mercoledì 21 marzo 2018

TERRITORI DELL'OBLIO

Museo Archeologico | ore 20.45

Abbonamento

MantovaMusica

L’avventura sonora che Eterotopie Piano Festival presenta con questo concerto parte dalle estreme conseguenze delle “scoperte” sonore di Claude Debussy. Suono e timbro ovvero gli aspetti fisici del suono e la loro combinazione in strutture temporali complesse, sono tra gli elementi costruttivi di una delle correnti musicali del XX e del XXI secolo, nata in Francia attorno agli anni ’70 e che prende il nome di spettralismo. Territoires de l’oubli di Tristan Murail, con la sua imponente esplorazione delle risonanze del pianoforte e An Index of Metals, video-opera di Fausto Romitelli, lavoro del 2004 caratterizzato da una meticolosa ricerca timbrica data dalla sovrapposizione di suoni acustici e suoni elettronici, a cui si aggiunge la narrazione visivo-psichedelica delle immagini create da Paolo Pachini, sono espressioni dell’estetica visionaria nata da questo movimento. _

54 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

parte prima

parte seconda

Alfonso Alberti | pianoforte

AN INDEX OF METALS (2004)

C. Debussy (1862 - 1918) da Images Oublieè Souvenirs du Louvre

Creazione di Fausto Romitelli, Paolo Pachini Musica di Fausto Romitelli Testo di Kenka Lèkowich Video di Paolo Pachini, Leonardo Romoli Techno intermissions by courtesy of Pan Sonic

T. Murail (1947) Territoires de l’oubli

A cura di Luigi Manfrin

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Giovedì 22 marzo 2018 Auditorium Cavazzoni | ore 10.30

ILARIA BROGNARA, pianoforte Concerto DIEGO ROVAGLIA, saxofono per le case di riposo

SERIE EDUCATIONAL FUORI ABBONAMENTO

Società della Musica

progetti che crescono con noi

E. Granados (1867 - 1917) Allegro da Concerto per pianoforte P. Iturralde (1929) Pequena Czarda per sassofono contralto e pianoforte A. Jolivet (1905 -1974) Fantaisie Impromptu per sassofono contralto e pianoforte

Un duo giovanissimo all’insegna di ritmi popolari spagnoli e sudamericani, ma con incursioni nelle fumose atmosfere del jazz e del musichall, che accomunano queste pagine celebri. Dalla Spagna di Enrique Granados, immaginata poi nella Soirée dans Granade, brano al centro delle Estampes debussiane, al jazzistico brano di Andrè Jolivet, tra i massimi compositori francesi del XX secolo, per finire con gli irresistibili ritmi brasiliani della celeberrima Scaramouche di un altro grande francese, Darius Milhaud. _

La Fondazione Comunità Mantovana Onlus è nata in data 25 febbraio 2000 grazie all’entusiasmo di un gruppo di persone orientate verso il comune obiettivo di migliorare il livello della collettività mantovana. Appartiene a tutti i mantovani e costituisce uno strumento perenne per il rafforzamento dei legami di solidarietà e responsabilità sociale, il miglioramento della qualità della vita, la riduzione dei disagi e delle sofferenze di tutti coloro che vivono ed operano nel territorio provinciale. Gli ambiti di intervento sono: assistenza sociale e socio-sanitaria, tutela, promozione e valorizzazione della cultura e dell’arte, tutale e valorizzazione della natura e dell’ambiente.

C. Debussy (1862 - 1918) Estampes, per pianoforte Con la collaborazione di

56 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

D. Milhaud (1892 - 1974) Scaramouche per sassofono contralto e pianoforte

Fondazione Comunità Mantovana Onlus via Portazzolo, 9 - Mantova tel. e fax 0376 237249 www.fondazione.mantova.it info@fondazione.mantova.it

La Fondazione Comunità Mantovana si sta rivelando anche una potente modalità per dar vita ad iniziative di impatto collettivo in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti provenienti da diversi settori per il conseguimento, pur nel rispetto della reciproca autonomia, di obiettivi comuni. 57


Martedì 27 marzo 2018 Museo Archeologico | ore 20.45

OMAGGIO A HORACIO FERRER

Stefano Giavazzi, pianoforte e Lumière Ensemble Cristina Bertoli, flauto Christian Serazzi, viola Massimo Repellini, violoncello Luca Bandini, contrabbasso Marco Fabbri, bandoneon

Abbonamento

Società della Musica MantovaMusica

Matteo Belli, voce recitante Grazie al sostegno di

Con la collaborazione di

Club Mantova

J. C. Cobiàn (1896 - 1942) Los Mareados *

H. Ferrer Sono Nato sul Rio de la Plata *

H. Ferrer (1933 - 2014) Fabula para Gardel A. Piazzolla (1921 - 1992) Invierno Porteno * Chiquilin de Bachin *

A. Piazzolla Balada por un Loco * Vuelvo al Sur * Preparense * Cafè 1930 Poema Valseado *

O. Pugliese (1905 - 1995) Negracha *

H. Ferrer Nina

A. Piazzolla - H. Ferrer El Gordo Triste

A. Piazzolla Romance del Diablo * Libertango *

A. Piazzolla Adios Nonino * 58 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

* Arrangiamenti di Marco Fabbri

Nell'opera letteraria di Horacio Ferrer si ritrova un'immensa varietà d'interessi tematici: dai ritratti poetici di grandi cantanti e musicisti (come Carlos Gardel e Aníbal Troilo), alle critiche spietate contro il lavoro minorile e la violenza sulle donne, fino agli struggenti "inni" alla follia poeti-

ca e al valore universale della libertà, passando per i commossi e intimi "soliloqui" sul significato delle proprie origini rioplatensi, sulle sponde di un fiume troppo grande per vederne la riva opposta, ma così intimo da fondere insieme la lingua e la cultura di Argentina e Uruguay. Le mu-

siche eseguite dal vivo dal Lumière Ensemble rinnovano lo splendore armonico e melodico dei brani di Ferrer, qui arricchiti del contrappunto interpretativo della voce recitante di Matteo Belli, capace di generare effetti di grande intensità emotiva. _


Domenica 8 aprile 2018 Firenze | Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

CICLO Stravinskij - Tchaikovsky Viaggio culturale

Zubin Mehta, direttore Julian Rachlin, violino

Martedì 10 aprile 2018 Auditorium Monteverdi | ore 11.00

ENSEMBLE JAZZ DEL CONSERVATORIO DI MANTOVA

Concerto per le scuole

SERIE EDUCATIONAL

SERIE EDUCATIONAL FUORI ABBONAMENTO

FUORI ABBONAMENTO

Società della Musica

Società della Musica

Informazioni e prenotazioni Telefono 0376 355566 Mail info@mantovamusica.com

P.I. Tchaikovsky (1840 - 1893) Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35

I. Stravinskij (1882 - 1971) Le Sacre du printemps

Con la collaborazione di

60 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Omar Fiorellini, chitarra Nicola Bernardelli, pianoforte Thomas Dal Cappello, contrabbasso Giacomo Ganzerli, batteria

I giovani musicisti allievi delle classi di musica jazz del Conservatorio di Mantova saliranno sul palco dell’Auditorium Monteverdi per incontrare i ragazzi delle scuole medie cittadine. La lezione concerto intende fornire agli studenti alcune competenze ritmiche attraverso le quali sarà possibile entrare direttamente nella musica rintracciando collegamenti, analogie, differenze anche tra stili esteticamente e storicamente lontani. _ 61


Domenica 15 aprile 2018 Palazzo d'Arco | ore 18.00

CAMERA CON VISTA Conferenza/concerto

Cristina Pastorello, soprano Andrea Zaniboni, pianoforte

A. Finzi (1897 - 1945) Barque d’or Rondini Serenata

Camera con vista: la lirica italiana da salotto tra Otto e Novecento In Italia, lontani dalla tradizione liederistica tedesca, qual è la posizione e la dimensione della produzione vocale cameristica destinata alla ristretta fruizione dei salotti borghesi? Dato il substrato culturale così intimamente legato all’opera lirica, le sue caratteristiche sono tutte particolari, essendo in alcuni brani evidente l’ispirazione melodica di conio melodrammatico. Soprattutto nelle composizioni in stile tipicamente ottocentesco di Puccini e di Ponchielli, ( qui a confronto in un brano con lo stesso notevole testo, tratto dal canto V dell’Inferno dantesco dedicato a Paolo e Francesca), la parola e la melodia mantengono intatta l’essenza e soprattutto la sostanza teatrale. E nella romanza “Ad una morta ”di Puccini invece si riconosce un tema che verrà ripreso poi nell’opera Le Villi e nell’opera Edgar. Tosti fu compositore di grande gusto, di vena facile e spontanea, ed allo stesso tempo assai elegante e raffinata; tra le sue ispirate liriche da camera è scelta la fresca ed accattivante “Aprile” piena di vagheggi amorosi con il testo del letterato Panzacchi; mentre ”L’alba separa dalla luce

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G. Puccini (1858 - 1924) Ad una morta Terra e mare Storiella d’amore A. Ponchielli (1834 - 1886) Noi leggevamo insieme F.P. Tosti (1846 - 1916) Aprile L’alba separa dalla luce l’ombra

Con la collaborazione di

R. Zandonai (1883 - 1944) Ultima rosa Serenata La Cinquecento e nove O. Respighi (1879 - 1936) Invito alla danza Pioggia Sopra un’aria antica

62 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

l’ombra”, rappresentativa del decadentismo ed impreziosita da un testo di D’Annunzio del 1906, è tipica espressione di un’ epoca e di una società ricca di mutamenti. "La Cinquecento e nove” di Zandonai, assieme alla “Marcia Telefunken” dello stesso autore, si può definire a ben ragione uno dei primi Jingle pubblicitari. Commissionata dalla FIAT per esaltare le prestazioni tecniche di questa automobile degli anni’20, la pagina presenta gustosa l’imitazione del suono del clacson di questa vettura che sfreccia indomita e sfrontata; vi si rappresentano perfettamente gli anni esaltanti della conquista della velocità! Invece, in” La serenata”, con la sua ambientazione notturna, il roveretano celebra in stile tradizionale e semplice, la delicata fragilità del sentimento amoroso: il testo della nobile poetessa padovana Victoria Aganoor Pompilj, lo aveva infatti colpito per lo struggimento infinito che pervade la lirica. Alla breve “Ultima rosa”, su poesia di Antonio Fogazzaro, è dedicato un accompagnamento delicato, floreale appunto, dove la pienezza del fiore («nivea, splendida, olente, ebbra») si accompagna ad un destino effimero rappresentato da un canto spezzato. In altri casi invece riscontriamo una precisa volontà di esperimenti e di stili completamente nuovi, nell’affermazione a livello europeo di una musica da camera italiana che svincolata dalla mera tradizione salottiera si imponesse ora da

ribelle in un processo di intellettualizzazione. Così è in Respighi, oscillante tra l’esigenze della tradizione e fermenti di ricerche coloristiche, dove “Pioggia” del 1912 è costruita aderendo al testo della prolifica poetessa Aganoor Pompilj di cui sopra si è detto. Si possono definire paesaggi dell’anima, dove la natura è protagonista e, penetrando nel corpo e nello spirito, rende visibili sensazioni e stati d’animo profondi e drammatici. “Sopra un’aria antica” è, come il

titolo appunto preannuncia, la ripresa di un’ aria di Antonio Cesti: in essa vi si replica la melodia, per poi muoversi anche liberamente nella declamazione del testo dannunziano, con un materiale musicale nuovo. Si apre un capitolo a parte con il coltissimo Finzi, ebreo mantovano che trasfuse con tenacia e convinzione nella sua musica le difficoltà emotive dell’Italia tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. _

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Giovedì 19 aprile 2018

ENSEMBLE BORROMINI

Auditorium Monteverdi | ore 20.45

Barbara Ciannamea, violino Linda Hedlund, violino Giuseppe Nese, flauto Claude Hauri, violoncello

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A. Vivaldi (1678 - 1741)

J. Massenet (1842 - 1912)

Concerto in re maggiore per flauto, archi e continuo “Il gardellino” RV 428 Allegro - Cantabile - Allegro

Meditation da “Thaïs” per violino e archi

Concerto in mi bemolle maggiore per due violini, archi e continuo RV 515 Allegro - Largo - Allegro W.A. Mozart (1756 - 1791)

Divertimento per archi in re maggiore KV 136 Allegro - Andante - Presto Con la collaborazione di

Inner Wheel Mantova

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Ensemble Borromini

N. Paganini (1782 - 1840)

Tema e Variazioni sul tema “Dal tuo stellato soglio” dal Mosè in Egitto di Rossini per violoncello e archi

J. Sibelius (1865 - 1957)

Suite op. 117 per violino e archi Country Scenery - Evening in Spring - In the Summer F. Doppler (1821 - 1883)

Fantaisie Pastorale Hongroise op. 26 per flauto e archi

È noto che Vivaldi scrisse più di cinquecento concerti, alternandoli alla composizione di circa cento Opere teatrali. Li realizzò per i più svariati organici e a volte per specifici strumentisti. Sono sei i Concerti op. 10 che Vivaldi dedicò al flauto e che vennero pubblicati ad Amsterdam nel 1728, nella piena maturità del compositore. Questi concerti sono, in tipico stile vivaldiano, composti da tre movimenti Allegro - Adagio - Allegro. Il “Gardellino” spicca per il marcaDue grandi interpreti francesi, Francis Duroy to senso descrittivo e il virtuosismo dello strumento e Agnès Melchior, saranno i protagonisti del principale. Il concerto per due violini e continuo RV concerto organizzato in occasione del sedi515 è invece in stile concertante, con i solisti che cesimo Congresso della Word Federation of emergono dal gruppo per duellare (nei tempi veFriends of Museums (Federazione mondiale loci) o duettare amorevolmente (nel Largo) per poi degli Amici dei Musei) che si terrà a Mantova e immergersi nel “tutti” generale. Questa particolare a Verona dal 18 al 21 maggio 2017. alternanza, di cui già Torelli aveva anticipato la strutIl programma, che si presenta variegato e decitura, fu portata da Vivaldi a un grado di espressività samente accattivante, comprende la prima sosconosciuta fino al suo tempo. Il Divertimento per nata in dire Robert Schumann sonata di che Claude archi maggiore KV 136 èeil la primo dei tre MoDebussy, capisaldi repertorio per viozart scrissedue sedicenne neldel 1772, anno fervidissimo lino e pianoforte, la celebre sonata per di incontri e di composizioni delterza suo terzo viaggio violino solo di Eugène Ysaye,grazia la Prima Rapsoin Italia, ed è già intriso di quella che rese inimitabile il suo autore,costruita e ce lo fasucosì caro.della Il termine dia di Béla Bartòk motivi muDivertimento è tuttavia improprio, perché sica popolare della Transilania e infinetali la erano celedefinite composizioni carattereSaint-Saens di intrattenimenbre Danse macabrecon di Camille e la to e comprendenti almeno due Minuetti, mentre Devil’s dance di John Williams tratta dal film nei Le tre Divertimenti di questo streghe di Eastwick. _ gruppo non figura alcuna forma di danza. Si tratta più propriamente di Sinfonie per archi, come sottolinea Alfred Einstein nella sua celebre monografia dedicata a Mozart. Le virtuosistiche Variazioni di Paganini su un famoso tema di Rossini dovettero rappresentare, per il suo autore, l’ennesima occasione per sfoggiare la propria diabolica

bravura. Concepite per essere eseguite usando esclusivamente la corda più grave del violino, costringono l’esecutore a compiere autentiche acrobazie per essere eseguite. È ormai abituale ascoltarle pure dai violoncellisti, che eseguono il brano anch’essi su una sola corda, stavolta la più acuta del loro strumento. La celeberrima Meditation di Massenet è un intermezzo strumentale posto tra le scene del II Atto dell’opera Thaïs. Il monaco Athanaël affronta la bella Thaïs, devota a Venere, per persuaderla a cambiare vita, e sarà proprio il momento di meditazione rappresentato in modo sublime dalle note di Massenet a spingerla a seguire il monaco nel deserto. Il brano possiede una tale forza espressiva che è stato presto adattato per vari strumenti solisti e ensemble, ed è diventato uno degli encores più famosi e più spesso eseguiti in concerto. La Suite op. 117 di Sibelius è un progetto rimasto incompiuto. I tre movimenti risalgono al 1929 e sono rimasti inediti per lungo tempo, con la prima esecuzione avvenuta solo nel 1990. Il clima è di sereno naturalismo, con già dai titoli evidenti riferimenti a suggestioni campestri nelle diverse stagioni dell’anno. Franz Doppler, figlio d’arte, fu eminente flautista oltre che compositore e molti suoi lavori furono destinati al flauto solista o al duo di flauti, per essere eseguiti assieme al fratello Karl, flautista anch’egli. La Fantasia Pastorale Ungherese è un brano classico del repertorio per questo elegante strumento. Consiste di tre movimenti, con alla base motivi di ispirazione popolare e appare molto ben congegnata per dare il massimo risalto al flauto, alle sue volute virtuosistiche e alla sua tenue malinconia. _


Giovedì 26 aprile 2018 Teatro Bibiena | ore 20.45

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PhilHarmonic Berliner String Quintet & Claudio Mansutti, clarinetto

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Philharmonic Berliner String Quintet Luiz Felipe Coelho, violino Romano Tommasini, violino Wolfgang Talirz, viola David Riniker, violoncello Janusz Widzyk, contrabbasso

Claudio Mansutti, clarinetto

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W.A. Mozart (1756 - 1791)

G. Rossini (1792 - 1868)

Divertimento in si maggiore K. 137

"La Tempesta", Sonata a quattro Nr. 6 in re maggiore

Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K. 581

G. Bottesini (1821 - 1889)

Sinfonia per archi Nr. X in si minore

Fantasia di Bellini "Sonnambula" per contrabbasso e archi

G. Tartini (1692 - 1770)

B. BartÓk (1881 - 1945)

Il trillo del diavolo, arrangiamento per violino e archi di Henri Vieuxtemps

6 danze popolari rumene per archi

F. Mendelssohn (1809 - 1847) Con la collaborazione di

Soroptimist International Club di Mantova

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Il titolato clarinettista italiano Claudio Mansutti e gli splendidi archi della Filarmonica di Berlino, storica orchestra europea fondata nel 1882 inclusa tra le migliori del mondo, danno vita ad un programma particolarmente attraente che ha il suo fulcro nel celebre Quintetto mozartiano per clarinetto e archi K.581, pagina baciata da un’invenzione melodica tenera e non appariscente che ben

illustra la fase creativa matura del maestro salisburghese, qui raccolto in una dimensione colloquiale di estrema magìa sonora. Ma il capolavoro di Mozart si trova affiancato da altre opere di notevole interesse e di spiccata piacevolezza: oltre il giovanile Divertimento K.137, ancora di Mozart, emergono le saporite Danze popolari di Bartók ed un gruppetto di rare composizioni italiane tra cui “Il trillo del

diavolo” di Tartini (originale per violino e pianoforte) in una trascrizione del virtuoso e compositore belga Henri Vieuxtemps, e la Fantasia sulla “Sonnambula” di Bellini per contrabbasso e archi di Giovanni Bottesini, altra figura di strumentista brillantissimo e di valoroso compositore (fu soprannominato il “Paganini del contrabbasso”) che con questa pagina celebra il primato dell’opera lirica nel secolo romantico. _ 67


Sabato 5 maggio 2018 Auditorium Monteverdi | ore 20.45

MITTENTE: WOLFGANG AMADE' MOZART

Tullio Solenghi, voce recitante & Trio d’archi di Firenze Patrizia Bettotti, violino Pierpaolo Ricci, viola Lucio Labella Danzi, violoncello

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W.A. Mozart (1756 - 1791)

Divertimento in Mi bem. Magg. K 563 Allegro Adagio Minuetto - Trio Andante Minuetto - Trio I - Trio II Allegro Letture di Tullio Solenghi Con la collaborazione di

eClub Victorinus Feltrensis

68 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Lo spettacolo offre una vera e propria immersione nel mondo di uno dei più grandi geni della storia della musica. Grazie all'accostamento di alcune lettere, scelte all'interno del suo sterminato carteggio, con uno dei suoi ultimi capolavori cameristici (il divertimento per trio d’archi KV563, scritto al termine della sua vita in cui sembrano convergere e sublimarsi tutte le precedenti esperienze compositive), si traccia un ritratto umanissimo e sorprendente di Wolfgang Amadeus Mozart, ripercorrendo le fasi della sua esistenza di cui si scoprono le relazioni affettive e i temi a lui più cari toccando diversi registri espressivi, dal burlesco all’ironico, dal grottesco al tragico. L’eclettico Tullio Solenghi, con la sua sapiente ironia e prorompente personalità, si unirà all'esecuzione del Divertimento dando vita ad un connubio meraviglioso ed intenso, in un alternarsi di ironie, emozioni, facezie e arguzie. _


Domenica 13 maggio 2018 Palazzo d'Arco | ore 18.00

DUO ALPHORN & BAYAN Conferenza/concerto

Carlo Torlontano, alphorn Massimiliano Pitocco, bayan

R. Bartesch (1964) Silent mountains per Alphorn e Bayan

A. Part (1935) Pari Intervallo per Alphorn e Bayan

A. Zimmermann (1741 - 1781) Sinfonia Pastoritia per Alphorn e Bayan

F. Farkas (1905 - 2000) Allegro vivace, from Concertino Rustico per Alphorn e Bayan

L. Boëllmann (1862 - 1897) Suite Gothique per solo Bayan

W.A. Mozart (1756 - 1791) Andante in Fa maggiore K608 per solo Bayan

G. D’Aquila (1966) The great Horn of Helm per Alphorn e Bayan

L. Mozart (1719 - 1787) Presto dalla Sinfonia Pastorella per Alphorn e Bayan

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F. Angelis (1962) Impasse per solo Bayan 70 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

... Entrambi legati alle tradizioni e culture popolari per secoli l’Alphorn (Corno delle Alpi) e il Bayan (fisarmonica russa) hanno condotto vite parallele senza mai avere l’occasione di incontrarsi… Il Duo Alphorn & Bayan nasce per l’amicizia ma soprattutto per il grande rispetto artistico che lega Carlo Torlontano e Massimiliano Pitocco entrambi considerati tra i migliori interpreti internazionali di questi strumenti e che da anni svolgono con successo la propria attività concertistica individuale parallelamente alla attività didattica come docenti di Conservatorio. Una proposta unica ed innovativa creata per promuovere ed introdurre nelle sale da concerto di tutto il mondo due strumenti legati alle più antiche tradizioni e culture popolari che con le loro sonorità producono magiche atmosfere ed evocano memorie del passato e dei paesi lontani. Lo scopo del Duo è quello di offrire, attraverso questa originale proposta, un recital unico con un programma di altissima qualità dove ogni brano è attentamente discusso e selezionato. _


Sabato 19 maggio 2018

STRAUSS: ENOCH ARDEN

Auditorium Monteverdi | ore 20.45

Vanessa Gravina, voce recitante Stefano Giavazzi, pianoforte

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Richard Strauss (1864 - 1949) Alfred Tennyson (1809 - 1892) Enoch Arden per pianoforte e voce recitante op. 38

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72 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Racconto commovente e dolcissimo, Enoch Arden narra la storia di tre fanciulli, Enoch, Philipp ed Annie che spesso giocano insieme sulla spiaggia tra i relitti portati dal mare. Divenuti adolescenti Enoch e Philipp s’innamorano di Annie. Ella a Philipp preferisce Enoch - divenuto a sua volta marinaio - e lo sposa. Un giorno però Enoch s’imbarca per un lungo viaggio… Da qui nasce una bellissima storia, interiormente travagliata, con uno schietto sapore di leggenda. Sullo sfondo il mare, col suo muggito inquietante e ossessivo, fa da cornice alle vicende dei protagonisti e incarna la natura profonda, ineluttabile, dei sentimenti e del destino. Il poema di Lord Alfred Tennyson viene preso da Richard Strauss che ne fa un melologo dove la musica accompagna e sottolinea magistralmente l’intera vicenda. _


Venerdì 25 maggio 2018 Auditorium Cavazzoni | ore 10.30

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CONCERTO LIRICO DEGLI ALLIEVI DEL CONSERVATORIO DI MANTOVA

Concerto per le case di riposo

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74 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

In questo concerto mattutino per gli ospiti di alcune Case di riposo della provincia saranno di scena allievi delle classi di canto del Conservatorio Lucio Campiani di Mantova. Sarà un’occasione per ascoltare alcune tra le arie più significative di Mozart, Verdi e Puccini. _


Lunedì 11 giugno 2018

UN INSOLITO LUDWIG!

Palazzo Te, Sala dei Cavalli | ore 21.15

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Stefano Giavazzi, pianoforte Franco Mezzena, violino Ramon Jaffe, violoncello Lorna Windsor, soprano

Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)

Variazioni per violoncello e pianoforte sul tema Bei Mannern di Mozart op 46 Sei Lieder

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Mir einem gemalten Band (Op.83,n.3) Sehnsucht (Die stille Nacht umdunkelt) Neue Liebe, neues Leben (Op.75,n.2) Wonne der Wehmut (Op.83,n.1) Sehnsucht (Was zieht mir da Herz) (Op.83,n.2) Ich liebe dich

Variazioni per violino e pianoforte sul tema Se vuol ballare di Mozart op 40 Volkslieder per soprano, pianoforte, violino e violoncello Again my lyre Sunset O let the night my blushes hide The sweetest lad was Jamie The fair maids of Mona Music, love and wine

76 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Non ci sono dubbi che quello definito da questo programma sia un “insolito Ludwig”. Insolito perché le pagine selezionate non appartengono al novero delle più conosciute ed eseguite sebbene nulla di questo musicista possa dirsi meritevole di dimenticanza. Per violoncello e pianoforte sono piuttosto battute le cinque sonate, mentre quasi ignoti sono i tre cicli di variazioni tra i quali quello qui scelto consistente in Sette variazioni su “Bei Männern, welche Liebe fühlen” dal Flauto magico di Mozart, scritto probabilmente entro il 1801. Simile la situazione riguardante il duo di violino e pianoforte per il quale i corpus delle dieci sonate è imprescindibile. Non altrettan-

to note le Variazioni su “Se vuol ballare signor contino” dalle Nozze di Figaro di Mozart: dodici variazioni che come nelle precedenti, i due strumenti giocano brillantemente fra dimostrazioni di bravura ed oasi riflessive nel tono dell’intrattenimento ma anche nella misura di uno stile che rimane sempre distinguibile. Rara anche la fermata sui lieder, che specialmente in Italia continuano a rimanere poco diffusi. Le pagine in buona parte provengono dall’op. 75 e dall’op.83 (entrambe risalenti al biennio 1809-1810) e confermano la predilezione del musicista per i testi di Goethe, poeta del quale fu ardente ammiratore, mentre altri mostrano la sua attrazione per i motivi d’origi-

ne popolare, ai quali fornisce una veste sonora nobilitante e tutt’altro che convenzionale specie quando il canto si accompagna all’intervento strumentale del trio con pianoforte. Convergono per questa serata beethoveniana il canto del soprano italo-inglese Lorna Windsor, la cui carriera nei teatri d’opera s’è ben bilanciata con l’approfondimento del repertorio da camera; quindi il violino di Franco Mezzena, figura estremamente attiva di valoroso concertista e didatta; il violoncello del lèttone Ramon Jaffé, dalle molteplici presenze nelle maggiori sale europee; ed il pianoforte di Stefano Giavazzi, il cui vasto repertorio dà misura dei suoi molti interessi e della sua versatilità. _ 77


Giovedì 21 giugno 2018 Palazzo Te | 1° ingresso ore 20.30 | 2° ingresso ore 22.00 Abbonamento

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78 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

THE LOVERS: LA NOTTE DEGLI AMANTI

Compagnia di danza Naturalis Labor

Solstizio d’Estate Percorso itinerante a palazzo con musica e danza

Luciano Padovani e Silvia Bertoncelli, coreografia e regia

Il pubblico viene condotto attraverso le sale e i giardini di Palazzo Te in un percorso di musica e danza, che trasfigura i luoghi che lo ospitano in scenografie, svelando quella loro forza di suggestione che spesso la consuetudine oscura. La coreografia sonda alcune delle tensioni e delle esaltazioni dell’immaginario barocco, evocandone, attraverso la danza e la musica, le passioni, i grandi personaggi, le atmosfere. Romeo e Giulietta, Didone ed Enea, Amleto e Ofelia, Otello e Desdemona e tanti altri: amori dichiarati, fuggiti, ostacolati, difficili, impetuosi, carnali, poetici. Lo spettacolo accompagna lo spettatore nell’universo dell’amore. Una creazione per Palazzo Te firmata da Luciano Padovani e Silvia Bertoncelli per una serata magica e misteriosa. _


Fiona Robinson L'Après-midi d'un Faune, grafite e tecnica mista 56x76 cm

Venerdì 22 giugno 2018

DEBUSS(C)ITY

Sabato 23 giugno 2018

DEBUSS(C)ITY

Palazzo Te | ore 21.30

Il centenario di Claude Debussy nello spirito di una esposizione universale

Palazzo Te | ore 21.30

Il centenario di Claude Debussy nello spirito di una esposizione universale

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80 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Palazzo Te è il luogo ideale per ospitare un gruppo di artisti e musicisti e tracciare un percorso, diviso in due serate, attraverso la vita e la musica di Claude Debussy. Un lungo “racconto” fatto di parole, musica, danza, segni ed immagini, nel quale echi debussiani si intrecceranno con l’ascolto di nuove composizioni in prima esecuzione, di riscritture elettroniche, in una geografia sonora, tra un violino cinese o il ricordo di un gamelan, in quell’Oriente immaginato che aveva tanto folgorato il compositore, ed un Oriente attuale, come quello di Yuval Avital. E poi il racconto creato per Eterotopie da Sandro Cappelletto, le interpretazioni grafiche, quasi automatiche, dell’artista britannica Fiona Robinson, che fungeranno da elemento coreografico. Un percorso multisensoriale alla scoperta di Debussy e di ciò che è venuto dopo di lui. _

kanaf (volo) Yuval Avital con Paolo De Gaspari, clarinetto basso

preludio alla danza del fauno Chiara Olivieri e COD Danza

musica e video di Yuval Avital

video a cura di Chiara Olivieri e Fiona Robinson coregrafia di Chiara Olivieri

musiche di Dukas, Henry, Lucier

timbri Corrado Rojac, fisarmonica musiche di Sauguet, Grisey, Rojac, Perezzani

les sons et parfum tournent dans l’air du soir Victoire Bunel, soprano Andrea Rucli, pianoforte

il vento dell’ovest Floraeda Sacchi, arpa

musiche di Debussy

musiche di Glass, Hohvaness, Harrison

debussynth Leonardo Zunica, keybord Gabriele Barlera, synth and electronics

mappa sonora Ly Yuxuan, violino cinese Stefano Maffizzoni, flauto Eva Perfetti, arpa Leonardo Zunica, pianoforte musiche di Ishii, Yuxuan, Farr, Salzedo, Debussy, Varèse

musiche di Debussy Con la collaborazione di

l'acqua, la luna, i favolosi sensi Sandro Cappelletto, racconto Leonardo Zunica, pianoforte musiche di Debussy

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Sabato 7 luglio 2018 Parco delle Bertone | ore 21.15

ROSSANA CASALE & MAURIZIO DI FULVIO JAZZ TRIO

Rossana Casale, voce & Maurizio Di Fulvio Trio

Kenny Barron Sunshower

Vinicius De Moraes Volesse il cielo

Astor Piazzolla Oblivion

Maurizio Di Fulvio Django memoires

Chick Corea Armando’ rumba

Chico Buarque O que serà

Sting Fragile

Milton Nascimento Nada sera como antes

Antonio Carlos Jobim Retrato em blanco e preto

Antonio Carlos Jobim Corcovado

Antonio Carlos Jobim Aqua de beber

Bruno Martino Estate

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Maurizio Di Fulvio, chitarra Ivano Sabatini, contrabbasso Davide Marcone, percussioni

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Rossana Casale, una delle più prestigiose voci del panorama canoro italiano, cantautrice e interprete raffinata, portabandiera italiana in prestigiosi festival internazionali dedicati al jazz e al pop d’autore. Cantante dalla vasta e poliedrica esperienza, che a un certo punto della sua carriera ha scelto di tuffarsi completamente nella sua passione per il jazz. Con lei Maurizio Di Fulvio, chitarrista di formazione accademica ma poliedrico per stile compositivo e personalità interpretativa, che in concerto si presenta con il suo collaudato trio composto da Ivano Sabatini al contrabbasso e Davide Marcone alle percussioni. Rossana Casale e il Maurizio Di Fulvio Trio, creando atmosfere rarefatte e intime emozioni, interpretano i classici della musica latinoamericana, per un concerto di gran classe. _

Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani

82 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

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Sabato 21 luglio 2018 Parco delle Bertone | ore 21.15

L'ORO DI NAPOLI ... So' sempe parole d'ammore

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Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani

84 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Archetipo Ensemble Maria Ausilia D’Antona, voce e mandola Maria Assunta Recalina, voce e percussioni Marilena Serafini, liuto cantabile Gabriele Falcone, chitarra Sergio Trojse, chitarra Alfredo Trojse, basso acustico

Michelammà (Anonimo del 1600)

Io te vurria vasà (V. Russo - Di Capua)

Fenesta Vascia (Anonimo del 1500)

‘E Ccerase (Di Giacomo - Valente)

Oi mamma ca mo’ vene (Tradizionale del 1600)

Reginella (Bovio - Lama)

Lo Cardillo (Labriola - Del Prete)

Era de Maggio (Di Giacomo - Costa)

‘E spingule francese (Di Giacomo - De Leva)

Scalinatella (Bonagura - Cioffi)

Palummella (Piccinni - Cottrau)

Dicitincello vuje (Fusco - Falvo)

Canzone del Paniere (A. Perrucci)

Vesuvio (‘E Zezi)

Te voglio bene assaje (Sacco - Campanella)

Tammurriata nera (E.A. Mario - Nicolardi)

Guapparia (Bovio - Falvo)

‘A Rumba d’ ‘e scugnizze (R. Viviani)

La meravigliosa fioritura della lirica vocale sorta già nel Trecento, le Villanelle del Quattrocento, la tradizione popolare delle Moresche, delle Tammurriate e delle Calascionate, la produzione colta della settecentesca Scuola Napoletana, le immortali composizioni Ottocentesche, costituiscono i riferimenti storici e stilistici della proposta musicale dell'Archetipo Ensemble che mette in evidenza l’ampiezza della produzione in lingua napoletana. Un’attenta analisi è alla base di questa ricerca condotta dall’Ensemble nell’arco di un ventennio, in collaborazione con studiosi e cultori della Canzone Napoletana che hanno contribuito ad arricchire quanto già tramandato da illustri esperti di questa espressione musicale. Questo spettacolo, racconta Napoli e la sua lunga tradizione mostrandone, con canti e danze, le due “anime” (popolare e classica) nel rispetto delle sonorità originarie. L’avvicendarsi dei vari stili, espressione di epoche storiche diverse, evidenzia il percorso seguito dalla Canzone Napoletana e mette in luce le molteplici contaminazioni ricevute dal contatto con altre culture. Una breve ma efficace descrizione di un genere musicale ormai riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità. _


Sabato 4 agosto 2018 Piazza Leon Battista Alberti | ore 21.15

Antal Szalai e l’Orchestra Tzigana di Budapest

SERATE IN PIAZZA ALBERTI FUORI ABBONAMENTO

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86 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Antal Szalai è considerato il miglior violino solista tzigano nel mondo ed è stato il beneficiario del premio "Ferenc Liszt Award" nel 2005. L’Orchestra Tzigana di Budapest nasce nel 1969 su iniziativa proprio del M° Antal Szalai in collaborazione con altri musicisti provenienti da varie orchestre di Budapest. L’intento del gruppo è di proporre e valorizzare il repertorio orchestrale della musica tzigana. La tradizione dell'orchestra tzigana si avvia circa 300 anni fa e da lì in poi viene costituita da un violino, una viola, un violoncello ed un cimbalom. Il loro repertorio è costituito non solo della musica ungherese tsardas, ma comprende anche pezzi classici del calibro della Rapsodia ungherese di Liszt, Brahms, Danze ungheresi, pezzi provenienti dai membri della famiglia Strauss, e la musica rurale ungherese tradizionale. La loro terra e la loro energia originaria è destinata ad

appassionare il pubblico. Il modo di fare musica tzigana è meglio espresso da Antal Szalai: "Gli tzigani sono persone molto caratteriali... e la musica tzigana viene dal cuore. C'è molto sentimento ed è romantica”. Dimenticate quindi le imitazioni. Non vi è alcun atteggiarsi qui o pretesa ma l’originale, suonato con passione ed integrità. La chiave di volta della musica tzigana ungherese è il violino, e Szalai è un maestro. “Applauditissimo il direttore e violinista solista Antal Szalai per il suo trascendentale virtuosismo e per la carica emotiva che sprigiona”. (Messagero Veneto) “Szalai is everything a Gypsy violinist should be, playing with swooning ardour and gorgeous tone. But the joy is in the total experience. This is a must see event, whatever your musical tastes”. (Sydney Morning Herald)

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Sabato 11 agosto 2018 Piazza Leon Battista Alberti | ore 21.15

ENCUENTROS

Fiona Robinson

Jamal Ouassini Trio Jamal Ouassini, violino, voce e percussioni Vaghelis Merkouris, liuto e voce Yassin El Mahi, percussioni

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88 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

“Encuentros”, un concerto che nasce dall’incontro tra musicisti di diversa estrazione musicale e provenienti da diversi paesi del Mediterraneo. Uno straordinario e coinvolgente spettacolo ricco di suggestioni, un inno al Mediterraneo e alla sua ricchezza culturale, un percorso artistico che spazia dal Maghreb alla Grecia, dalla Sicilia all’Andalusia e Medio-Oriente. Gli strumenti musicali coinvolti sono rappresentativi della ricca tradizione musicale medi-

terranea: Bouzouki, Liuto arabo, Violino e Percussioni, come le voci che si alternano tra il canto arabo, bizantino e andaluso. Sorge così un universo di suoni e d’immagini, un ponte tra le due sponde del Mediterraneo. Jamal Ouassini è tra i più attivi interpreti di musica tradizionale araba e mediterranea. Svariate le collaborazioni del suo ensemble, tra cui quella decennale con Moni Ovadia, Tahar Ben Jelloun, Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi e molti altri. _

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Sabato 18 agosto 2018 Piazza Leon Battista Alberti | ore 21.15

IL FLAMENCO E LA SPAGNA DI GARCIA LORCA

Corrado Ponchiroli, canto, cajon e danza Chiara Guerra, danza e palmas Michele Serafini, flauto Andrea Candeli, chitarra

SERATE IN PIAZZA ALBERTI FUORI ABBONAMENTO

MantovaMusica

Mediterranea Flamenco Ensemble

Immagini a cura del Poesia Festival

F.G. Lorca (1898 - 1936) Los Pelegrinitos Sevillanas Anda Jaleo El Vito

Grazie al sostegno di

M. De Falla (1876 - 1946) Danza Ritual del Fuego El Paño Moruno F.G. Lorca Zorongo Gitano El Cafè de Cinitas La Tarara

90 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Il progetto, ideato e coordinato dal chitarrista Andrea Candeli, è un itinerario musicale attraverso le canzoni e le composizioni poetiche di Federico Garcia Lorca. La chitarra accompagnerà lo spettatore in un viaggio sentimentale, alla scoperta delle creazioni mitiche, come la figura del “gitano” e del “torero”, fuoriuscite dalla penna del poeta più sensibile. Sono arie dai forti colori locali intrise di tutte le varianti del dolore sempre dominato dall’amore e dalla morte, dove l’eterna domanda, tipicamente lorchiana, rimane sempre senza risposta. È una trasposizione artistica di quell’Andalusia gitana ricca di tradizioni folkloristiche culturali, fortemente dominate da colori e sentimenti, capaci di trasmettere emozioni tanto profonde nella loro semplicità primitiva. Il progetto ha dunque l’ambizione di tracciare un filo conduttore storico-musicale di una tradizione tanto ricca ma ancora poco conosciuta, attraverso la musica, il ballo, il canto dell’Andalusia e i versi scritti da Federico Garcia Lorca. _

L’Ensemble dei Salotti Musicali Parmensi è composto da musicisti di primo piano della scena musicale italiana, docenti presso i Conservatori italiani e che possono vantare prestigiose collaborazioni (Filarmonica della Scala, Orchestra Mozart, Orchestra del Festival di Lucerna, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Filarmonica Toscanini, Solisti Veneti nonché presso prestigiosi complessi cameristici). L’Ensemble è stabile presso l’omonima Rassegna di musica da camera “Salotti Musicali Parmensi”, sostenuta da Fondazione Monteparma, il cui scopo è quello di ridare lustro alla grande tradizione musicale cameristica dei salotti della committenza nobiliare ed alto-borghese fra la metà del ’700 e gli anni ’20 del secolo scorso, riproponendola in una veste divulgativa ed attraente per il pubblico moderno. Il programma comprende alcuni dei più suggestivi brani di Gabriel Pierné, Guy Ropartz e Jean Cras, compositori francesi testimoni di un linguaggio tardo ottocentesco in cui riecheggiano atmosfere di musica popolare, di stili impressionisti e descrittivi. _ 91


Venerdì 7 settembre 2018 Auditorium Monteverdi | ore 20.45

Debussy aujourd’hui

Fiona Robinson Ondine, grafite, carboncino e tecnica mista 40x56 cm

Hugues Leclére, pianoforte In collaborazione con Festivaletteratura

FUORI ABBONAMENTO

Eterotopie Piano Festival

C. Debussy (1862 - 1918) Preludes secondo libro I. Brouillards II. Feuilles mortes III. La puerta del Vino; Mouvement de Habanera IV. Les fées sont d’exquises danseuses V. Bruyères VI. General Lavine - eccentric VII. La terrasse des audiences du clair de lune VIII. Ondine IX. Hommage à S. Pickwick Esq. P.P.M.P.C. X. Canope XI. Les tierces alternées XII. Feux d’artifice

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Etudes pour piano pour les cinq doigts d’après Monsieur Czerny pour les tierces pour les quartes pour les sixtes pour les pour les huit doigts pour les degrés chromatiques pour les agréments pour les notes répétées pour les sonorités opposées pour les arpèges composés pour les accords

In collaborazione con Festivaletteratura un concerto interamente dedicato all’universo sonoro di Claude Debussy, con il pianista francese Hugues Leclère, tra i più esperti ed autorevoli interpreti della sua musica. Un recital che percorre due fasi significative della creatività del francese, tra la composizione del Secondo libro dei Preludes - in cui i riferimenti impressionistici dei titoli tramutano in esperienze d’ascolto trascendentale - fino agli ultimi anni del compositore, con i 12 Etudes per pianoforte, testamento pianistico della modernità, in cui l’interprete è chiamato a districarsi tra tutte le tecniche a disposizione, e che Debussy reinventa, creando un paesaggio sonoro stupefacente. _

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Venerdì 14 settembre 2018 Madonna della Vittoria | ore 20.45

INTEGRALE DEI QUARTETTI DI BEETHOVEN, VI CONCERTO

Abbonamento

Società della Musica MantovaMusica

Quartetto di Venezia Andrea Vio, violino Alberto Battiston, violino Mario Paladin, viola Angelo Zanin, violoncello

L. van Beethoven (1770 - 1827)

Quartetto in mi bemolle maggiore op.127 Maestoso. Allegro Adagio ma non troppo e molto cantabile Scherzando vivace Finale * * *

Grazie al sostegno di

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Quartetto in do maggiore op.59 n.3 "Rasumovsky" Introduzione. Andante con moto - Allegro vivace Andante con moto quasi allegretto Menuetto. Grazioso Allegretto molto

Quartetto in residenza della Fondazione Cini dal 2017, il Quartetto di Venezia conclude con questo concerto l’esecuzione integrale dei quartetti per archi di Beethoven, cimento di indubbio spessore riservato ad insiemi di speciale talento. Il Quartetto di Venezia, che con le sue numerose registrazioni discografiche, i premi della critica e la presenza nelle sale di mezzo mondo, esprime l’eccellenza del camerismo italiano in campo

interpretativo, presenta qui le due ultime opere mancanti all’appello: il Quartetto in do maggiore op.59 n.3 ed il Quartetto in mi bemolle op.127. Si tratta di due lavori molto rappresentativi ed estesi che si collocano in due momenti distanti nel tempo: il primo fu pubblicato nel 1808 e riflette il senso di un passaggio di maturazione ed evoluzione dalle maniere settecentesche ad uno stile più concretamente costruttivo; il secondo invece

risale all’autunno del 1824, quando erano trascorsi solo pochi mesi dalla composizione della Nona ed ultima Sinfonia con coro e solisti. L’innovazione nel genere orchestrale si riflette anche in questo ambito più esclusivo con questa opera nella quale l’estro e la logica s’intrecciano in un poetico flusso creativo, che è offerto all’ascoltatore con il vivo senso dell’umana scoperta. Uno degli approdi estremi del genio di Beethoven. _ 95


Venerdì 21 settembre 2018

DUO VERZARO

Madonna della Vittoria | ore 20.45

Abbonamento

Società della Musica MantovaMusica

Z. Kodály (1882 - 1967) Adagio

L. van Beethoven (1770 - 1827) Sonata No. 2 in sol minore Op. 5/2

F. Mendelssohn (1809 - 1847) Sonata No. 2 in re maggiore Op. 58

Karel Bredenhorst, violoncello Simon Callaghan, pianoforte

Karel Bredenhorst, violoncellista olandese, e Simon Callaghan, pianista britannico, costituiscono il duo Verzaro. La loro collaborazione è relativamente recente, ma le esperienze individuali realizzate in Europa e non solo (festival di Orlando e dello Schleswig-Holstein, Radio e Tv BBC, per citarne qualcuna), ci dicono di attività di qualità e di bellissime prospettive future, dopo le prime due registrazioni discografiche effettuate in Italia. Nel solco della tradizione si inserisce il loro programma che prende le mosse dal celebre Adagio di Kodály, una pagina datata 1905, quando ancora gli studi sul folclore erano ancora da venire ed originariamente destinata al violino, ma poi trascritta per violoncello cinque anni dopo, contribuendo non poco a render popolare il nome del maestro ungherese.

Di seguito due opere importanti del repertorio di lingua tedesca, con la Sonata op.5 n.2 di Beethoven, che a dispetto della scrittura elaborata e di impegnativa realizzazione appartiene al novero delle composizioni giovanili, essendo stata compiuta nel 1795; e con la Sonata in re maggiore op.58 di Felix Mendelssohn che, pubblicata nel 1843, rappresenta uno degli esiti più riusciti nella cameristica del compositore amburghese, per via di una ardente comunicativa che si spiega in tutti e quattro i movimenti dell’opera con vivacità e contrasti d’atmosfere. _

Grazie al sostegno di

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Sabato 22 settembre 2018 Madonna della Vittoria | ore 20.45

Abbonamento

MantovaMusica

QUELLO CHE HA VISTO IL VENTO DELL'EST

Fiona Robinson Zephir, grafite, carboncino e tecnica mista 40x56 cm

Quartetto d’Archi del Festival Internazionale di San Marino Olekandr Semchuk, violino Ksenia Milas, violino Silvia Mazzon, viola Marcin Sieniawski, violoncello

C. Debussy (1862 - 1918) Beau Soir (trascrizione per quintetto di Orfeo Mandozzi)

Leonardo Zunica, pianoforte

P. Vasks (1946) The fruit of silence (prima esecuzione italiana) E. Stankovich (1942) Quintetto (commissione Eterotopie Piano Festival - prima esecuzione mondiale)

“Ciò che ha visto il vento dell’Ovest” è il titolo di un celebre preludio di Debussy. Nel riscriverne il titolo, l’elemento metereografico però non c’entra; è piuttosto un tentativo di scoprire ciò che succede musicalmente non lontano da qui, con quella curiosità che crediamo animasse lo stesso Debussy, nell’Oriente più prossimo a noi. È l’Est di due compositori come Evgen Stankovich, nato in Ucraina e autore prolifico in tutti i generi, dall’operistico al balletto, al sinfonico, e Pēteris Vasks, rappresentante importante, ma poco conosciuto in Italia, di quella rinascenza musicale dei Paesi Baltici, che ha in Arvo Pärt il suo maggior e più celebre alfiere. Un itinerario sconosciuto che si conclude con le note festose del Quintetto op. 49 di Schumann. _

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R. Schumann (1810 - 1856) Quintetto op. 44

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Domenica 30 settembre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Omaggio a Stefano Gueresi MUSICA, FILMATI E RICORDI

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Nel 2016 la prima edizione di MantovaMusica fu inaugurata dall’amatissimo compositore e pianista mantovano Stefano Gueresi. Ad un anno dalla prematura scomparsa dell’artista mantovano, che ha donato innumerevoli emozioni e lustro alla propria città, insignito del celebre premio Virgilio d’oro, si vuole onorare e rendere omaggio alla sua arte e alla sua persona. Insieme a filmati e musiche inedite e agli storici amici, musicisti Carlo Cantini e Massimo Repellini si uniranno i tre Direttori Artistici di MantovaMusica Stefano Giavazzi, Stefano Maffizzoni e Leonardo Zunica per ripercorrere con la musica la sua vita e la sua prolifica carriera.

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Domenica 7 ottobre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

LA CARMEN E LA CENERENTOLA

Alessandro Calcagnile, direttore Raffaele Bertolini, clarinetto Aiman Mussakhajayeva, violino

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Orchestra del Festival Internazionale "Omaggio a Maria Callas"

W.A. Mozart (1756 - 1791) Divertimento n. 1 in re maggiore Kv 136

G. Rossini (1792 - 1868) Variazioni sulla Cenerentola per clarinetto e orchestra d’archi

Un programma incentrato su brani che mettono in risalto il virtuosismo dei loro esecutori. Le variazioni sul tema della Cenerentola di G. Rossini per clarinetto (Raffaele Bertolini) e orchestra oltre ad essere un doveroso omaggio alla ricorrenza del famoso compositore, sono un bellissimo intreccio di temi e variazioni. Di uguale difficoltà e bellezza avremo l’opportunità di ascoltare la Fantasia sulla Carmen di G. Bizet, dove si ammireranno le qualità virtuosistiche della violinista kazaka Aiman Mussakhajayeva, pluripremiata violinista e artista Deutsche Grammophon. Con W.A. Mozart l’Orchestra del Festival Internazionale “Omaggio a Maria Callas” ritornerà protagonista e sarà guidata dal valente Alessandro Calcagnile. _

G. Bizet (1838 - 1875) Carmen Fantasie per violino e orchestra d’archi

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Domenica 14 ottobre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

GRAN GALà LIRICO

I Vincitori della X Edizione del Concorso Internazionale di Canto Lirico “Alfredo Giacomotti” Angiolina Sensale, maestro concertatore Viktoria Kholod, soprano Veronica Esposito, mezzosoprano Davide Ryu, tenore Kim Dongho, basso

Sempre nella stupenda cornice del Teatro Bibiena, Giovani Talenti si cimentano in un programma operistico di grande effetto, eseguendo brani lirici fra i più amati dagli appassionati, diretti sapientemente dalla pianista Angiolina Sensale. Presenta il Dott. Michele Nocera noto critico e biografo della “Divina” Maria Callas. _

presenta Michele Nocera in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica di Voghera

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Domenica 21 ottobre 2018

IL TITANO DEL FLAUTO

Paolo Taballione, flauto Gesualdo Coggi, pianoforte

C. Debussy (1862 - 1918) Prelude á l´apres-midi d´un faune (arr. P. Taballione)

G. Verdi (1813 - 1901) Fantasia sulla Traviata (arr. P. Taballione)

H. Dutilleux (1916 - 2013) Sonatine per flauto e pianoforte

F. Doppler (1821 - 1883) Fantasia pastorale Ungherese

A. Jolivet (1905 - 1974) Chant de Linos

G. Bizet (1838 - 1875) Fantasia sulla Carmen (arr. F. Waxmann)

Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Grazie al sostegno di

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Un programma avvincente che ripercorre a ritroso due secoli del repertorio più arduo e affascinante del flauto traverso. Brani di altissimo virtuosismo non solo tecnico, che necessitano in maniera imperativa di una profondità musicale, maturità artistica e stilistica ai massimi livelli. In prima assoluta a Mantova il Primo Flauto Solista della “Bayerische Staatsoper” di Monaco di Baviera, Paolo Taballione, flautista pluripremiato e considerato fra i migliori nel panorama internazionale. _


Domenica 4 novembre 2018

INTIMAMENTE TANGO

Linda Hedlund, violino Floraleda Sacchi, arpa

F. Tarrega (1852 - 1909) Tango

A. Ramirez (1921 - 2010) Alfonsina y el mar

I. Albéniz (1860 - 1909) Tango Español Op. 165 N. 2 (arr. F.Kreisler)

A. Piazzolla Milonga, Muerte y Resurrección del ángel

A. Piazzolla (1921 - 1992) Obivion, Ave Maria, Escualo, Tango-Etude

E. Morricone (1928) Il Tangone

Teatro Bibiena | ore 17.00

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

A. Ginastera (1916 - 1983) Milonga al árbol del olvido (da Dos Canciones Op. 3) C. Gardel (1890 - 1935) Por una Cabeza (arr. J.Williams)

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C. Montero (1970) Buenos Aires, despierta y sueña R. Galliano (1950) Tangaria A. Piazzolla Estaciones Porteñas (Verano, Otoño, Inverno, Primavera)

Raramente si ha l’opportunità di ascoltare un concerto di violino e arpa dedicato al tango, e suonato con passione e rispetto per due grandi artiste che, curiosamente, senza essere argentine suonano come se lo fossero. Sono stato molto sorpreso di sentire in particolare l’arpa, uno strumento associato al angelico, entrare in

un regno in cui predominano passioni terrene… Il pubblico che traboccava dalla sala ha applaudito in piedi. Julio César Huertas (El Pais) Così la critica internazionale ha accolto questo splendido duo formato dalla virtuosa violinista Linda Hedlund e dall’incantevole arpa di Floraleda Sacchi, coinvolgendoci in un programma

denso di melodie argentine velate di malinconia, ma rese vive ed energiche da un arrangiamento innovativo ed originale dove un’arpa in una veste fuori dagli schemi, trasformata talvolta in uno strumento a percussione in tanghi dalla ritmica e timbrica pura, talvolta in veicolo musicale classico nell’esecuzione di leggeri e celestiali arpeggi. _


Domenica 11 novembre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

F. Chopin, Il PriNcipe del Romanticismo

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

F. Chopin (1810 - 1849) Notturni op. 9 nn. 1 e 2 Polacca op. 26 n. 1 Scherzo op. 31 Ballata op. 52 Polacca Fantasia op. 61

Grazie al sostegno di

110 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Antonio Di Cristofano, pianoforte

Il pianista Antonio DI Cristofano presenta un recital chopiniano che sembra volerci trasportare in tutti i luoghi tipici del compositore polacco, seguendo un itinerario che illustra bene l’evoluzione del suo linguaggio. Partendo dai celebri Due notturni op. 9, composti ancora sotto l’influsso dei notturni di Field, Di Cristofano propone il celebre Scherzo n. 2, il cui «cielo d'inchiostro» - per dirla con il filosofo V. Jankélévitch è solcato continuamente da «lampi da fine dei mondo». Quella fine del mondo, che seppur ribadita con ancor più vigore nella Ballata op. 52, viene poi trasfigurata nella Polacca - Fantasia op. 61, capitolo di quelle ultime strabilianti composizioni di Chopin, la cui audacia formale portò all'incomprensione di molti tra i primi commentatori, mettendo a disagio perfino Franz Liszt. _


Domenica 18 novembre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Celebri Valzer, Polke e Marce della Famiglia Strauss

Roberto Metro - Elvira Foti, pianoforte quattro mani

Johann Strauss jr (1825 - 1899)

Johann jr. & Josef Strauss (1827 - 1870)

Kaiserwalzer op. 437 Valzer dell’Imperatore

Pizzicato-Polka

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Leichtes Blut - Polka schnell op. 319 Sangue leggero - Polka veloce Auf der Jagd - Polka schnell op. 373 A caccia - Polka veloce Rosen aus dem Süden - Walzer op. 388 Rose del Sud Tritsch-Tratsch Polka op. 214 Frühlingsstimmen - Walzer op. 410 Voci di Primavera

* * * Eduard Strauss (1835 - 1916) Bahn frei! - Polka schnell op. 45 Binario libero! - Polka veloce

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Johann Strauss jr Wiener Blut - Walzer op. 354 Sangue viennese Banditen Galopp - Polka schnell op. 378 Galop dei Banditi - Polka veloce Unter Donner und Blitz - Polka schnell op. 324 Sotto tuoni e fulmini - Polka veloce An der schönen blauen Donau - Walzer op. 314 Sul bel Danubio blu Johann Strauss sr. (1804 - 1849) Radetzky-Marsch op. 228 Marcia di Radetzky

Trascrizioni per pianoforte a quattro mani di Roberto Metro

Nel 1995 ho avuto la fortuna di assistere a Vienna, nella Sala d’oro del Musikverein, al Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker, diretti per l’occasione da Zubin Mehta. In seguito a quella meravigliosa esperienza, è maturato in me un desiderio, che in un primo momento mi era sembrato irrealizzabile per un pianista: quello di essere protagonista, in prima persona, dell’esecuzione delle trascinanti musiche della famiglia Strauss. Alcuni anni più tardi, il ricordo sempre vivo di quel concerto mi suggerì, quasi per gioco, l’idea di trascrivere per pianoforte a quattro mani Sul bel Danubio blu (brano simbolo dell’intera produzione straussiana), per poterlo eseguire con mia moglie, Elvira Foti, anch’ella pianista. Il risultato piacque non solo a noi ma anche al pubblico, allorquando, al termine di un concerto con un classico programma per duo pianistico, decidemmo di suonare il brano come bis. Anzi, l’accoglienza fu tale da spingermi... a riprovare con una nuova trascrizione (questa volta della celeberrima Marcia di Radetzky) e poi, via via, a realizzare - in alcuni mesi di lavoro - un intero programma da concerto con musiche della famiglia Strauss. Dopo aver riscosso vivo successo in Italia e all’estero, esso viene ora proposto in questo disco, che comprende prevalentemente composizioni di Johann Strauss jr., ma anche del

padre e dei fratelli Josef ed Eduard. Le trascrizioni sono state effettuate sulla base del testo originale, cioè sulle partiture pubblicate dalla “Strauss Edition - Wien” con il patrocinio dei Wiener Philharmoniker. Nella distribuzione fra le due parti pianistiche, ho tenuto conto delle “voci” dei vari strumenti dell’orchestra, adattandole alle diverse altezze sonore del pianoforte, cercando anche (nei limiti del possibile, ovviamente) di non trascurare né gli strumenti apparentemente meno importanti in un determinato contesto musicale, né quelli che più difficilmente si prestano ad essere “tradotti” nel linguaggio pianistico; pertanto, nelle varie trascrizioni, è possibile individuare anche gli squilli di trombe, il rullo dei tamburi, i trilli dell’ottavino, nonché i timpani, la grancassa, i piatti, l’arpa, il triangolo. Tutto ciò, ovviamente, rende più complessa la scrittura pianistica, aumentandone in maniera considerevole le difficoltà esecutive, ma, nel contempo, assicura una maggiore fedeltà al testo originale. Naturalmente, la trascrizione non ha la pretesa di sostituire (con sole quattro mani...) un’intera orchestra sinfonica; essa, iniziata per gioco, vuole solo essere un omaggio a musiche immortali che, al di là di una dimensione spaziale o temporale, costituiscono patrimonio comune di tutti coloro che amano la musica. (Roberto Metro) _

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Domenica 25 novembre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Vincitore VII Concorso Flautistico Internazionale “Severino Gazzelloni”

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

Il Concorso Internazionale “Severino Gazzelloni” è una fra le più importanti competizioni a livello nazionale per il flauto traverso. Ideata e realizzata dall’Associazione Flautisti Italiani, sotto la direzione artistica di Salvatore Lombardi, il Concorso è intitolato a Severino Gazzelloni, uno dei più grandi flautisti del secolo scorso, un vero caposcuola che ha contribuito in misura determinante allo sviluppo delle tecniche moderne e all’ampliamento del repertorio. Insignito della Medaglia della Presidenza della Repubblica quale tangibile riconoscimento del suo alto valore artistico e culturale. _

Vincitori delle precedenti edizioni I edizione (2012) Cho Sunghyun (Corea del Sud) Attualmente I° Flauto presso Gurzenich-orchester Koln II edizione (2013) Jihoon Shin (Corea del Sud) Attualmente II° Flauto della Qatar Symphony Orchestra III Edizione (2014) Adriana Ferreira (Portogallo) Attualmente I° Flauto dell’Orchestre National de France IV Edizione (2015) Elya Levin (Israele) Attualmente I° Flauto della Danish National Symphony Orchestra V Edizione (2016) Primo premio non assegnato VI Edizione (2017) Alexander Marinesku (Russia) Attualmente I° Flauto del Mariinsky Theatre di San Pietroburgo

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Domenica 2 dicembre 2018 Teatro Bibiena | ore 17.00

Russia: Il Canto dell’Età dell’Oro di DMITRIJ SHostakovicH

Orchestra I Solisti di Milano Claude Villaret, direttore Giampaolo Stuani, pianoforte Matteo Beschi, tromba

Abbonamento

Concerti della Domenica MantovaMusica

P.I. Tchaikovsky (1840 - 1893) Serenata in do maggiore op.48 per soli archi Andante non troppo Moderato, tempo di valzer Larghetto elegiaco Finale, tema russo

D. Shostakovich (1906 - 1975)

Grazie al sostegno di

116 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Concerto n. 1 in do minore, op. 35 per pianoforte, tromba e orchestra d'archi Allegro Lento Moderato Allegro con brio

Un curioso destino sembra accomunare i due compositori “russi” P.I. Tchaikovsky e D. Shostakovich: fu il comporre in un’epoca che per diversi motivi, in altre parti del mondo, già pensava di averne superato lo stile, la poetica, ritenendoli, negativamente, epigoni, come nel caso di Tchaikovsky, o simboli di una estetica viziata dalla storia, quella sovietica, come nel caso di Shostakovich. All’inizio del nuovo millennio Pierre Boulez dichiarava che l’interesse del pubblico per la musica del compositore sovietico era dovuto alla particolare vicenda biografica, ridimensionandone l’intrinseca validità musicale. Tuttavia, oggi, nella trasformazione globale che la percezione della musica ha subito, l’entusiasmo per la musica di questi due compositori si mantiene vivissima, quasi una vera e propria “età dell’oro”. Ne è prova il programma che vede eseguiti la celebre Serenata op. 48 di Tchaikovsky, scritta in uno dei periodi più bui della vita del compositore, e il Concerto n. 1 per pianoforte, tromba e orchestra d’archi di Shostakovich, affidato a due solisti mantovani di caratura internazionale. _


mantovamusica i luoghi dei concerti

photo Š Marzio Bondavalli


MADONNA DELLA VITTORIA i luoghi storici

L

a chiesa fu edificata nel 1495 per volontà del marchese Francesco Gonzaga, che volle legare la costruzione dell’edificio alla vittoria da lui ottenuta sui francesi di Carlo VIII, al comando della Lega Veneziana, nella battaglia di Fornovo. Fu consacrata l’anno successivo. La responsabilità del progetto è da assegnare a Bernardino Ghisolfo, in quel periodo responsabile delle fabbriche gonzaghesche. La semplice facciata della chiesa, in stile tardo gotico, si affaccia sulla piazzetta di san Simone; presenta un fregio in terracotta che corre sotto il cornicione, sui lati visibili dell’edificio. L’apparato decorativo interno è rinascimentale, di ambito sicuramente mantegnesco: infatti una stretta relazione con le idee di Andrea Mantegna, con il suo gusto per l’antichità classica e per i marmi romani, è riscontrabile nell’effetto illusionistico della pittura che caratterizza l’intera navata della chiesa. La parete di fronte alla porta d’ingresso presenta ancora parti di una raffinata tappezzeria a finto cuoio cordovano ed è contro di essa che s’innalzava la pala mantegnesca della 120 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

Madonna della Vittoria. La pala, commissionata da Francesco II ad Andrea Mantegna, fu iniziata nel 1495 e terminata nel 1496, proprio come la chiesa che l’avrebbe poi ospitata e con la stessa motivazione. La trionfale composizione è inserita in un pergolato lussureggiante di fiori, frutta, uccelli, pietre preziose, dal brillante effetto cromatico. La Madonna in trono col Bambino è raffigurata mentre benedice Francesco II, guerriero inginocchiato a chiedere protezione. Attorno personaggi sacri: San Michele, San Giorgio, Sant’Andrea, San Longino e, ai piedi della Vergine, Santa Elisabetta e San Giovannino. Sulla base marmorea del trono si legge l’intera sequenza raffigurante la creazione dell’uomo, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre. Questa splendida pala, tempera su tela, di grandi dimensioni (cm. 280x166), requisita dai francesi nel 1797, è oggi conservata al museo del Louvre. Recentemente, su una felice intuizione del direttore del Museo Civico di Palazzo Te, Ugo Bazzotti, sono stati scoperti, intatti, nelle dodici vele delle volte della chiesa, affreschi raffiguranti immagini di santi e beati.

La stupefacente scoperta delle volte non è visibile dalla navata della chiesa: un soffitto ottocentesco divide infatti l’aula inferiore dalla parte alta. In proposito resta acceso il dibattito tra sovrintendenti e studiosi sull’opportunità di rimuovere tale soffitto che, attualmente fa da pavimento agli spazi occupati dal soprastante asilo Strozzi Valenti Gonzaga. L’asilo trovò collocazione al piano superiore della chiesa dal 1899. Il piano inferiore, dopo varie utilizzazioni, fu sede, dal 1942 al 1986, prima di un’officina meccanica, poi del laboratorio di cromatura e nichelatura con bagni galvanici della ditta Staboli. Dal 2001 la Chiesa è stata affidata in concessione dal Comune di Mantova all’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, che si è assunta l’onere del risanamento e del recupero dell’edificio e che, grazie anche ai contributi di numerosi sponsor e del Ministero dei Beni culturali (attraverso la Direzione Regionale per i Beni Ambientali e il Paesaggio della Lombardia e la Soprintendenza per i Beni Ambientali e il Paesaggistici di Brescia, Cremona, Mantova), hanno restituito alla città, dopo anni di lavori, lo straordinario monumento, inaugurato il 5 settembre 2006. Da questa data la chiesa, diventata museo di se stessa, è aperta al pubblico e, utilizzata per conferenze, convegni, concerti e mostre temporanee, svolge una funzione di riferimento artistico e di aggregazione per la città e il territorio. _


sentito l’ammortamento della spesa di costruzione attraverso i proventi che sarebbero derivati dalla concessione dell’uso dei palchetti. E, certo allo scopo di stimolare le richieste in tale senso, fu prospettato dagli accademici un programma d’impiego della sala non limitato ad adunanze scientifiche, ma aperto anche a recite e a concerti.

TEATRO BIBIENA i luoghi storici

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Mantova dopo il crollo del regime gonzaghesco avvenuto nel 1707, cui successe il governo della casa d’Austria, l’eredità spirituale fu raccolta dai Timidi, il cui sodalizio sopravvisse, oscillando per qualche tempo fra tendenze di gusto arcadico e sempre più vigorose suggestioni razionalistiche… …Nel 1766 il rettore dell’Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio di Colloredo, inviò a Milano al plenipotenziario per la Lombardia austriaca, Carlo di Firmian, un ambizioso piano di trasformazione del vetusto ente letterario in un istituto di altro tipo, dotato di un’articolazione appoggiata a una molteplicità di competenze e largamente aperto a istanze di ordine scientifico, in piena aderenza, ormai, agli entusiasmi intellettuali del momento. Il Firmian, esaminato il progetto, lo trasmise con parere favorevole a Vienna per l’approvazione da parte dell’imperatrice Maria Teresa... …In attesa della deliberazione imperiale i Timidi decisero di demolire, nell’interno del palazzo, il

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teatrino cinquecentesco, nonché un assieme di vani contigui, e di creare nello spazio così ottenuto una sala solenne e capace da impiegare per sessioni pubbliche, cioè aperte alla cittadinanza. Animava nel contempo gli accademici mantovani la speranza di essere presto in grado di ricostruire l’intero palazzo per adeguare la sede alle esigenze nuove e pressanti che erano venute maturando. Nel marzo del 1767, mentre si provvedeva a demolire il vecchio teatrino, i Timidi stabilirono che anche la nuova sala dovesse presentarsi a guisa di teatro: un teatro non più a gradinata come quelli rinascimentali, ma a palchetti cingenti la platea in due ordini sovrapposti, secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che ormai imperava. D’altronde, una sala così formata avrebbe con-

Così fissati gli intendimenti, è logico che per i disegni dell’ambiente desiderato e per la realizzazione di esso i Timidi si rivolgessero a un esperto di creazioni teatrali. Presero accordi, infatti, con un architetto che in quel campo godeva della massima rinomanza: un Galli Bibiena, Antonio, membro tra i più geniali della famosa casata emiliana che, nell’arco dell’età barocca, aveva generato un folto gruppo di artisti consacratisi ad ogni settore dell’architettura, ma soprattutto specializzati nell’ideare con stupefacente e inesauribile fantasia interni di teatri, scene per spettacoli, apparati per fastose pompe. Con vivacità prodigiosa, pari alle risorse dell’estro, i Galli Bibiena, detti anche i Bibiena senz’altro, avevano percorso quasi tutta l’Europa, dall’Italia all’Austria e alla Francia, dalla Spagna alla Boemia, dalla Germania all’Olanda e all’Inghilterra, dal Portogallo alla Russia e alla Svezia, servendo preminentemente le Corti e destando ovunque, con le proprie opere, la più entusiastica ammirazione.

Nell’anno anzidetto 1767 erano ancora viventi e operosi, oltre ad Antonio, altri due dei Bibiena architetti: il fratello Giovan Maria e il nipote Carlo Ignazio, dimoranti entrambi oltr’Alpe. Unico Antonio, dunque, rappresentava in Italia la gloriosa stirpe. Quando gli accademici mantovani gli affidarono l’incombenza di progettare e di eseguire la loro sala, egli era già settantenne, essendo nato a Parma nel 1697, ma l’età avanzata non aveva diminuito la vigorosa capacità inventiva, cui era unita un’energia fisica sorprendente. Circa la detta sala è da dire che essa, ancor prima di venire concretata, ricevette la qualificazione di teatro “scientifico”, in rapporto con la finalità precipua che i Timidi si proponevano di assegnarle... …La sala voluta dagli accademici doveva essere sì un teatro, però sui generis, destinato quale era a manifestazioni da godere più con l’udito e con l’intelletto, che non attraverso la visione di allestimenti spettacolari. Si trattava addirittura di rinunciare al palcoscenico, inteso secondo la spaziosa accezione divenuta consueta nell’età barocca, e di collocare invece in fondo all’ambiente una tribuna. Antonio recepì il senso della committenza mantovana e concepì il concludersi dello spazio con un ritorno alla scena fissa: però una scena fissa configurata, con insolita formula, come una sorta di loggiato praticabile, teso frontalmente a due piani, cioè come due corridoi costruiti uno sull’altro, il che venne a donare all’ambiente una

singolare nota di circolarità, appena accennata nella mossa e sapiente sintassi della composizione architettonica generale. Il Bibiena adempì in soli due anni all’obbligo che nel 1767 aveva contratto coi Timidi: vi adempì anzitutto ideando lo speciale teatro che da lui si desiderava, poi dirigendone i lavori di fabbrica e infine, con abilità di pittore oltre che di architetto, affrescando personalmente gli interni de i numerosi palchetti con figurazioni monocrome, che sono pure esse documento prezioso dell’attività artistica dell’insigne maestro. Il 3 dicembre 1769 lo “scientifico”, finito di tutto punto, poteva essere inaugurato. La brillante soluzione data da Antonio al problema creativo postogli dagli accademici mantovani aveva generato non soltanto un gioiello squisito per gli equilibri fra movimento ed eleganza, ma anche un’opera da valutare come notevolissima nell’ampio quadro delle suddette sperimentazioni bibienesche e come una delle formulazioni architettoniche più significative del tardo Settecento europeo. Poco più di un mese dopo l’inaugurazione, il 16 gennaio 1770 il giovinetto Wolfgang Amadeus Mozart, appena quattordicenne, giunto a Mantova nel giro della sua prima tournée italiana, consacrava, per così dire, l’incipiente vita del leggiadro teatro “scientifico” dandovi insieme

col padre, Leopold, un memorabile concerto. Il 26 gennaio Leopold Mozart in una lettera inviata alla moglie parlava di quella serata e nel contempo descriveva lo “scientifico” con acuta percezione della realtà di esso: “Nella mia vita non ho mai visto nulla, nel suo genere, di più bello... Non si tratta propriamente di un teatro, bensì di una sala a palchetti, costruita sul tipo dei teatri d’opera. Ove dovrebbe trovarsi il palcoscenico sta una tribuna per chi suona; dietro di essa corre una galleria che somiglia a una serie di Palchetti ed è fruibile da parte degli spettatori”. Non poteva essere formulata una definizione più precisa. In Mantova il teatro accademico fu tra gli ultimi trionfi della fantasia barocca, prima del vittorioso sopraggiungere degli orientamenti neoclassici. _

Testo tratto da: Ercolano Marani, Il palazzo accademico di Mantova e teatro “scientifico” di Antonio Bibiena, in: Il teatro di Antonio Bibiena in Mantova e il Palazzo accademico, Mantova, E.M.M., 1979 123


photo © Federico Bergamaschi

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI MANTOVA

PIAZZA LEON BATTISTA ALBERTI

i luoghi storici

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l museo archeologico è sito in quello che fu il Mercato dei Bozzoli di Mantova. L'area dell'edificio, inscritta nel perimetro di Palazzo Ducale, era occupata dal 1549 dal Teatro di Corte dei Gonzaga voluto dal cardinale Ercole Gonzaga e dell'architetto Giovan Battista Bertani. La struttura fu distrutta da un incendio e ricostruita nel 1591-1952. Un terzo teatro fu inaugurato nel 1608 su progetto dell'architetto Antonio Maria Viani con la rappresentazione della tragedia L'Arianna di Claudio Monteverdi. Nel 1733, in epoca austriaca, fu inaugurato, su disegno di Ferdinando Galli da Bibbiena e Andrea Galluzzi, un quarto teatro: il Nuovo Teatro Archiducale. Nel 1783 fu completato il quinto teatro: il Teatro Regio su ideazione dell'architetto Giuseppe Piermarini. Il Teatro Regio fu abbandonato a vantaggio di altri teatri della città e nel 1896 fu venduto dal demanio al Comune di Mantova che lo trasformò radicalmente: fu sede prima del Mercato dei Bozzoli, poi del mercato ortofrutticolo e, infine, fu destinato alla funzione attuale di Museo Archeologico Nazionale. _ 124 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

iazza Leon Battista Alberti si trova sul retro dell’albertiana Basilica di Sant’Andrea e offre un suggestivo scorcio architettonico del suo fianco occidentale. Questo spazio è il risultato delle demolizioni di un monastero benedettino a cui era annessa, sul sito poi occupato dalla basilica, una chiesa medievale. Superstiti il campanile e il chiostro; quest’ultimo affaccia direttamente sulla piazza, perpendicolare alla facciata del transetto. È possibile accedere alla piazza anche attraverso un percorso, detto Passaggio di Sant’Andrea, che si snoda dal pronao della basilica tra le antiche attigue costruzioni.. _

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AUDITORIUM MONTEVERDI AUDITORIUM CAVAZZONI i luoghi storici

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l convento di Santa Maria della Misericordia era uno spazio, alquanto malandato, destinato a sede temporanea per vari istituti scolastici oppure una sede momentanea quando situazioni d’emergenza lo imponevano. Per i più, l’edificio era conosciuto come la vecchia caserma Palestro e quasi nessuno rammentava la precedente intitolazione a Ferdinando di Savoia immediatamente assegnata dopo il 1866 con l’ingresso di Mantova nel regno d’Italia. Gli austriaci, prima, la chiamavano semplicemente caserma di San Barnaba: caserme Sankt Barnaba. La nuova destinazione d’uso dell’antico convento era però stata decretata, nel 1797, durante l’occupazione francese. Oltre due secoli dopo, grazie all’intervento della Provincia, l’antico spazio virginale delle Servite è ritornato a fasti antichi per trasformarsi in «cittadella della Musica», per ospitare lo storico Conservatorio Campiani, la sua ricchissima biblioteca della musica, il museo degli strumenti musicali e un moderno e funzionale «auditorium». E il tutto è avvenuto con un intervento di recupero che ha restituito, con misura filologica, l’antico 126 | STAGIONE CONCERTISTICA 2018

spazio cinquecentesco, uno spazio che nonostante le multiformi utilizzazioni non aveva subito alterazioni drastiche. Dei tempi della caserma sono ora riemerse durante recenti saggi, nascoste da numerosi scialbi, le tracce di scritte che riferiscono del più recente stanziamento dei militari italiani. Negli ambienti che si affacciano sul chiostro si può così leggere: prigionia di rigore caporali e soldati, prigionia semplice caporali, spaccio, e una interessante mappa dell’Italia dipinta ad olio direttamente sull’intonaco. Nello spazio del grande refettorio, ripartito oggi in più ambienti, sopravvive sulle volte una dimessa decorazione floreale di primo novecento. Sulle lunette che chiudono il salone ricavato nel refettorio due allegorie militari, di modesta fattura, rimandano ancora alla stagione della vecchia destinazione militare. È proprio in questa sala, ancora da restaurare, che i saggi tecnici hanno portato

in luce lacerti della decorazione cinquecentesca realizzata da Gianfrancesco Tura. Le superfici esterne che si affacciano sul chiostro principale sono state già oggetto di un paziente restauro che ha fatto emergere testine di angeli, fasce decorative con girali vegetali, cornici rosse e gialle intorno alle finestre e alle ghiere degli archi, tondi con santi aureolati, sfingi dal volto di donna e il corpo di leone, delfini e amorini, papere e uccelli e, su fondo blu, il busto di un misterioso giovane dalla chioma bionda e fluente. Certamente poco per immaginare una impegnativa campagna decorativa che, probabilmente, aveva visto anche il coinvolgimento di Lorenzo Leonbruno. Ma ciò che più conta è che la realizzazione della Cittadella della Musica ha creato una esperienza di rigenerazione urbana che ha ridato dignità a un esempio tipico dell’architettura conventuale cinquecentesca. Il complesso delle Servite esprime

infatti, tuttora, la dimensione aggiornata introdotta dagli ordini mendicanti nella tradizione degli antichi monasteri. La disposizione generale segue comunque una tradizione che prevede l’opportunità di porre la chiesa vicino al chiostro, quest’ultimo circondato dagli altri edifici strategici del convento, con al piano terreno la sala del capitolo, la cucina, il refettorio e, al piano superiore, le celle. La restituzione del convento fa emergere pure antiche storie che rimandano alla sua fondazione. Nessun documento, purtroppo, ci fornisce informazioni esatte sui tempi del cantiere di Santa Maria della Misericordia o sull’architetto che ne diresse i lavori. Si può tuttavia presumere che possa aver usufruito dell’iniziale consulenza del prefetto delle fabbriche allora in carica: Bernardino Ghisolfo. Ma non fu solo l’iniziativa marchionale a promuoverne la costruzione quanto una serie di vicende legate alla religiosità popolare in auge nella città dei Gonzaga. A Mantova – così si narra – Benvenuta, sorella del terzo ordine dei Serviti, per intercessione della beata Elisabetta de Picenardi era uscita da un’inguaribile malattia e aveva dedicato ogni cura perché molte donne si riunissero in un luogo comune, per condurre una vita religiosa: era il giorno della festività della purificazione di Maria Vergine, il 2 febbraio 1482. È questa la data che si può assumere simbolicamente come momento di aggregazione del primo nucleo delle Servite. La data simbolica di fondazione della struttura dell’attuale via Conciliazione va posta invece al 2 febbraio del 1497, vale a dire al quindicesimo anno di costituzione della

piccola comunità di religiose. Allora solo otto suore avevano vestito ufficialmente gli abiti impegnativi del secondo ordine dei servi di Maria, un abito che prevedeva la clausura. Gradualmente, il monastero si dotò di una struttura funzionale, con un ampio refettorio, una camera del fuoco comune, un chiostro, opportuni parlatoi, camere di ricevimento, ghiacciaia, passetti, bugadera e altri servizi appropriati. Le maestranze dei cantieri ducali offrirono i loro servizi per l’abbellimento delle sale di rappresentanza, a cominciare dal refettorio. Anzi, sotto la centenaria coltre di colori, dovrebbe ancora sopravvivere parte di quei decori che Gianfrancesco Tura (Tura mantovano) vi realizzò. L’artista, come attestano i documenti, ricevette una mercede di “ducati vinti, a soldi 93 per ducato, per depinzere alle sore de Santo Barnaba, quali sono stà sborsati per il spectabile messer Iulio suprascripto, de comissione del prefato signor nostro”. Dunque anche Giulio Romano dovette dedicare al complesso religioso una non proprio fugace attenzione. La buona organizzazione del cenobio e la qualità abitativa degli spazi furono premiate con la vestizione nel monastero di molte donne di casa Gonzaga. Un grande intervento di rinnovamento architettonico che investe soprattutto la chiesa esterna avviene nel 1757: “incominciossi a rifabbricare la detta chiesa e si terminò come ella è al presente l’anno 1759”. Il corpo di fabbrica della chiesa, ortogonale alla strada, coperto da un tetto a due spioventi, affiancato da un campanile oggi scomparso, fu rinnova-

to anche nella facciata, grazie anche alla consulenza di Giovanni Maria Borsotto. Gli interventi modificarono radicalmente l’aspetto della chiesa esterna, delineando una navata unica con paraste e capitelli corinzi in stucco e ripartendo con fasce rilevate l’originaria volta a botte in mattoni. La chiesa interna conservò, invece, l’assetto originario, senza alcun adeguamento al gusto settecentesco. L’intervento realizzato in questi ultimi anni ha ridato dignità proprio a tale ambiente, trasformato in un auditorium che rifunzionalizza lo spazio senza intaccare le linee del luogo sacro. L’architetto Carmine Mastromarino ha anche lasciato in essere l’antica divisione tra le due chiese. Gli spazi della chiesa esterna, ravvivati dagli stucchi di Stanislao Sommazzi, hanno così riconsegnato un ambiente utilizzato, fino a pochi anni fa, come palestra scolastica. La chiesa restituita, sebbene spoglia delle preziose tele che la ornavano, diventa quindi oggi un ideale foyer che guida all’auditorium vero e proprio. I 40 metri di lunghezza delle due distinte navate emergono in tutta la loro autorevole dignità, frutto di una rivitalizzazione architettonica fino a pochi anni fa impensabile. Quello che sembrò, a metà settecento, il canto del cigno della “picciol compagnia” religiosa, quando si era alla vigilia di eventi che avrebbero cambiato per sempre l’organizzazione della comunità mantovana, riemerge ora limpido dalla polvere della storia. _ Gianfranco Ferlisi 127


PALAZZO D’ARCO SALA DEGLI ANTENATI i luoghi storici

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etta anche Sala Grande o Tablino, prende il nome dalla mostra dei 60 ritratti raffiguranti vari personaggi della famiglia d’Arco collocati nella fascia alta della sala. I ritratti sono stati eseguiti in un lasso temporale compreso tra il Cinquecento e la metà del Settecento ed in origine erano collocati nel castello di Arco. Il soffitto è opera di Giambattista Marconi, che lo terminò nel 1784. Allo stesso artista si deve anche la fascia alta (che sovrasta i dipinti con gli antenati) con la decorazione a vasi e festoni, impreziosita da due finti busti (dei quali è stato riconosciuto solo quello di Omero, sulla parete settentrionale, ispirato al marmo della collezione statuaria di Palazzo Ducale). Al di sotto dei dipinti e del fregio a cani correnti, sono ampi pannelli a grisaille riportanti copie di stucchi provenienti da Palazzo Te. I rilievi, compresi in ricchi girali, sono quasi tutti tratti dalla Loggia di Davide e riportano per la maggioranza

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le storie del re. Dalla parete occidentale, in senso orario (non considerando i rilievi alle estremità delle pareti settentrionale e meridionale): Il profeta Samuele consacra David, Incontro tra David e Abigail, Giuditta con la testa di Oloferne, David re di Israele, Lucrezia e Tarquinio, David e Siba, Berzellai Galaadita supplice davanti a David, Giuditta con la testa di Oloferne, Mifiboset supplice davanti a David, Ercole con la pelle del leone nemeo. Ai lati estremi delle pareti Nord e Sud sono quattro rilievi non tutti definitivamente interpretati. Partendo dall’angolo tra la parete settentrionale e quella occidentale (in senso orario): Amazzone (tratta dalla Sala delle Cariatidi al Te), Agàve con la testa recisa di Pènteo (?), Giove, Il sogno di Ecuba (?). Alle pareti nord e sud sono appoggiate due enormi consolle. Su quella della parete nord è collocato un Busto del conte Giambattista Gherardo d’Arco, opera di anonimo settecentesco. _

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PALAZZO TE SALA DEI CAVALLI i luoghi storici

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alazzo Te, edificato e decorato tra il 1525 e il 1535, è il capolavoro di Giulio Romano (Roma 1499 - Mantova 1546), artefice unico e geniale che lo concepì come luogo destinato all’ozio del principe, Federico II Gonzaga, e ai fastosi ricevimenti degli ospiti più illustri. L’”onesto ozio”, esaltato in una scritta dedicatoria della Camera di Psiche, aveva il significato latino di attività piacevole e raffinata, da coltivare nei momenti liberi dalle gravi occupazioni del governo. Il sostantivo TE è toponimo, attestato sin dall’epoca medioevale, nella forma latinizzata Teietum o in quella troncata attualmente in uso. Teieto o Te era una località di rustiche abitazioni posta a meridione della città, poco lontano dalle mura. Anticamente situato su un’isola collegata alla città di Mantova dal ponte di Pusterla, Palazzo Te è uno dei più straordinari esempi di villa rinascimentale suburbana. _

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Sala dei Cavalli Destinato all’accoglienza degli ospiti e alle più importanti cerimonie, l’ambiente, eseguito probabilmente tra il 1526 e il 1528, prende il nome dai ritratti dei superbi destrieri dipinti con nobile portamento a grandezza naturale nella parte inferiore delle pareti affrescate. Federico, come il padre e i suoi avi, li allevava nelle celebri scuderie gonzaghesche e li teneva in massimo conto, considerandoli l’omaggio più alto che si potesse fare ad un amico o ad un ospite illustre. Due dei sei cavalli recano ancora in basso il proprio nome: Morel Favorito, il cavallo grigio della parete sud; Dario, il destriero più chiaro della parete nord. I cavalli, che spiccano sullo sfondo di paesaggi, dominano una grandiosa architettura dipinta alle pareti, ritmata da lesene corinzie e nicchie che ospitano statue di divinità o, sopra le finestre, busti di personaggi. La parte superiore della campata è caratterizzata invece da finti bassorilievi di bronzo che raccontano le fatiche di Ercole. Il fregio che corre alla sommità delle pareti, all’angolo delle quali sono ritratte quattro aquile gonzaghesche, è popolato da puttini e puttine che si muovono tra graziosi girali variopinti e mascheroni. Il soffitto, in legno dorato su fondo blu, nei cassettoni racchiude rosoni e le imprese più ricorrenti del palazzo: quelle del Ramarro e del Monte Olimpo. _ 131


SPAZIO PIANOROOM

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ituato in V.le Risorgimento 37, in una zona residenziale di pregio, il nuovissimo spazio PianoRoom è adibito a showroom di pianoforti a coda e verticali professionali ed allestito per attività di promozione e diffusione musicale. _

In collaborazione con

PARCO DELLE BERTONE

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l Parco delle Bertone è un Parco Giardino, tipico del periodo romantico. Vi si possono ammirare alberi esotici ed autoctoni che possono avere fino a 150 anni di età. Il parco comprende una zona boscosa, un piccolo laghetto, vari corsi d’acqua e una rete di sentieri e vialetti. Include anche 3 edifici di epoca ottocentesca: una villa padronale, delle scuderie e un edificio un tempo adibito a foresteria (al centro del boschetto si trova anche una ghiacciaia interrata dove un tempo veniva stivato il ghiaccio portato per fiume dalle zone montane). Il bosco contava un migliaio di alberi ma nel 1994 durante un fortunale circa un quarto furono rasi al suolo. La disposizione di alberi, sentieri e zone acquose non è naturale ma risponde a criteri architettonici e di suggestione. La vegetazione arborea è composta da specie esotiche (caratteristiche dei giardini ottocenteschi) e da altre più comuni. Si possono contare: pini neri, magnolie, tassi, querce, carpini, ba-

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golari, platani, farnie, noci neri. Piuttosto raro un esemplare di ginko biloba di 200 anni e 40 metri di altezza. Il parco è gestito dal Parco Regionale del Mincio e ospita il Centro reintroduzione cicogna bianca attivato dal Parco del Mincio. Si tratta di un nucleo stabile di cicogne nidificanti ospitate in voliere e liberate dopo alcuni anni. Alcuni esemplari si stabiliscono permanentemente nel parco (come è possibile vedere in grandi nidi sulle cime degli alberi) e talvolta inducono esemplari selvatici a stabilirsi nella zona, altre migrano durante l’inverno per poi fare ritorno. Le Bertone sono aperte al pubblico nelle giornate festive da marzo a inizio novembre. _ [fonte: wikipedia] 133


mantovamusica scatti fotografici edizione_2017


mantovamusica artisti ospiti precedenti edizioni

Johanna Marie Ainomäe (Phoenix String Trio) Erato Alakiozidou Alfonso Alberti Allievi del Liceo Musicale “Isabella d’Este” Davide Alogna Alessandra Aitini Amadeus Piano Duo Mario Ancillotti Leonora Armellini Stefano Bagliano (Collegium Pro Musica) Ramin Bahrami Salvatore Barbatano Nancy Barnaba (Quartetto Viotti) Nicola Baroni Giulia Baruffaldi

Alberto Battiston (Quartetto di Venezia) Anna Lisa Bellini Tommaso Benciolini Gaia Bergamaschi Maria Cecilia Berioli (Quartetto Viotti) Sebastiano Bernocchi Cecilia Bianchi Massimo Biasoni Kerem Brera Ilaria Brognara Davide Burani Gianluca Campi (Magnasco Movie Quartet) Andrea Candeli Enrico Caniato Bruno Canino Carlo Cantini (Stefano Gueresi Trio) Mario Carbotta Andrea Cardinale (Magnasco Movie Quartet)

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Giancarlo Cardini Corrado Casati Massimiliano Catellani Marta Cencini Fulvio Chiara (Igor Palmieri Quintet) Anna Chierichetti Caterina Chiozzi Irina Chukowskaja Davide Ciruolo Enzo Ciruolo Andrea Coen (Collegium Pro Musica) Egidio Collini (Quartetto K) Compagnia Danzarea Alice Cortegiani (Duo Essentia) Roberto Costi Maddalena Crippa Marcella Crudeli Cuartet Simone Daclon (Igor Palmieri Quintet)

Marco Dalpane Annamaria Dell’Oste (Ensemble Variabile) Anna D’Errico Fabio Di Casola Antonio Di Cristofano Silvia Di Falco Maurizio Di Fulvio Giancarlo di Vacri (Quartetto di Venezia) Francis Duroy Ebony Piano Duo Ensemble dei Salotti Musicali Parmensi Ensemble di Percussioni del Conservatorio di Mantova Domenico Ermirio Fantastic Trio Valter Favero (Orchestra d’Archi Asolana Veneta “Malipiero”) Matteo Ferrari Antonino Fiumara Debora Fontanella Fabio Gaddoni (Quartettto K)

Andrè Gallo Francesco Gardella (Magnasco Movie Quartet) Dario Giorgelè Riccardo Giovine Bertrand Giraud Corrado Greco Chen Guang Stefano Gueresi (Stefano Gueresi Trio) Federico Guglielmo (Collegium Pro Musica) Claude Hauri Sandra Hiie (Phoenix String Trio) Horus Ensemble (Conservatorio di Musica “L. Campiani” di Mantova) Bin Huang Erich Oskar Huetter (Collegium Pro Musica) Silvia Ilves (Phoenix String Trio) Italian Cello Consort Sergej Krylov Aki Kuroda Eugenio Leggiadri Gallani

Giovanni Leprino Michail Lifits Paolo Lungu (Caffè Concerto Strauss) Stefano Maffizzoni Alessandro Magnasco (Magnasco Movie Quartet) Claudio Mansutti (Ensemble Variabile) Sergio Marchegiani (Duo Schiavo-Marchegiani) Giovanni Mareggini Halla Margret Alessia Martegiani Alberto Martini (I Virtuosi Italiani) Stefano Martini (Quartetto K) Anna Mastino Johanna Mattila (Archetti Sinfonici di Pirkanmaa) Agnes Melchior Massimo Mercelli Franco Mezzena Moira Michelini Laura Mikkola

Dariusz Mikulski Stefan Milenkovich Ksenia Milyawskaaja Anna Modenini Giovanni Mongiano Michele Nocera Alberto Nosé Opera Tango Trio Orchestra d’Archi Asolana Veneta “Malipiero” Orchestra del Festival Internazionale “Omaggio a Maria Callas” Orchestra giovanile “Archetti Sinfonici” di Pirkannmaa (Tampere) Orchestra I Solisti di Milano Gabriella Orlando Takuya Otaky Elena Padovani Nicola Padovani Ensemble Andrea Palladio Igor Palmieri (Igor Palmieri Quintet) Joaquin Palomares Giulia Panchieri Federico Parolini

Giovanni Pasetti Luca Passarella Lorenzo Passerini Ion Perepelicnii (Caffè Concerto Strauss) Paola Perrucci Claudio Piastra Piccoli Pianisti di Piano District Giovanni Picciati Cristian Pintilie (Caffè Concerto Strauss) Paola Pitagora Stefan Popescu (Caffè Concerto Strauss) Tero Putkonen (Archetti Sinfonici di Pirkanmaa) Luigi Puxeddu Massimo Quarta Luca Ranieri (Quartetto Viotti) Federica Repini (Ensemble Variabile) Massimo Reppellini (Stefano Gueresi Trio) Bruno Righetti (Trio del Garda)

Raffaele Romano (Igor Palmieri Quintet) Eros Roselli (Trio del Garda) Andrea Rucli Matteo Salerno (Quartetto K) Tuomas Salokangas (Archetti Sinfonici di Pirkanmaa) Amanda Sandrelli Paola Sanguinetti Linda Sarcuni Dora Scapolatempore Mauro Scappini (Trio del Garda) Ivo Scarponi Marco Schiavo Duo Schiavo-Marchegiani) Claudia Schirripa Angiolina Sensale Vittorio Sicbaldi (Igor Palmieri Quintet) Palmiro Simonini Antonino Siringo Grigory Sokolov

Solisti dell’Orchestra dell’Opera Italiana di Parma Marco Sollini Edoardo Strabbioli Giampaolo Stuani Marco Tariello Samuele Telari (Duo Essentia) Fabio Testi Alessandro Trebeschi Trio Beethoven Seppo Varho Luigi Verdi Sebastiano Maria Vianello Andrea Vio (Quartetto di Venezia) I Virtuosi Italiani Maria Yavroumi Angelo Zanin (Quartetto di Venezia)


mantovamusica

SocietĂ della Musica

Arti.Co

Diabolus in Musica

Sede Madonna della Vittoria via Monteverdi 1 - 46100 Mantova

Presidente Italo Scaietta

Presidente Giovanna Corradi

Presidente e Direttore artistico Leonardo Zunica

Direttore artistico Stefano Giavazzi

Direttore artistico Stefano Maffizzoni

Vice Presidente Riccardo Zunica

Amministrazione Simona Maffizzoni

Consiglieri Maria Ala-Hannula Glauco Zunica

Grafica Manuela Benassi

Consiglio direttivo Davide Bardini Ivan Fiaccadori Giovanna Gamba Antonio Guidi Paolo Iotti

Web Studio Galenos

Relazioni esterne Valerio Novara

Illustrazione Victor Cavazzoni

Consulente musicale Andrea Zaniboni

Mail info@mantovamusica.com ufficiostampa@mantovamusica.com

Web www.societadellamusica.it

Telefono 0376 355566 Segreteria Francesca Casella

Web www.mantovamusica.com

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Web www.concertidelladomenica.it

Web www.eterotopiepianofestival.com www.associazionediabolusinmusica.com

Con il sostegno di:

Con il contributo di:

Con la collaborazione di:

Inner Wheel Mantova

Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani

Soroptimist International Club di Mantova

Nucleo Operativo di Mantova Museo Archeologico Nazionale di Mantova

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Finito di stampare nel mese di gennaio duemiladiciotto da Leoprint, Bagnolo San Vito (Mn)


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