

La Sardegna degli anni Cinquanta ? un mondo antico sull?orlo del precipizio. Maria ha sei anni ed ? appena diventata ?figlia d?anima? dell?anziana Bonaria Urrai, secondo l?uso campidanese che
consente alle famiglie numerose di compensare le sterilit? altrui attraverso una adozione sulla parola; il patto tacito ? che la figlia acquisir? lo status di erede, ma in cambio promette di prendersi cura della madre adottiva nei bisogni della vecchiaia. La bambina ? inizialmente convinta che Bonaria Urrai faccia la sarta, e infatti le giornate sono segnate dallo scorrere nella bottega casalinga di una umanit? paesana, fatta di piccole miserie e di relazioni costruite di gesti e di sguardi, molto pi? che di parole. Accettata come normale dal paese, l?adozione solidale tra la vecchia e la bambina si consolida malgrado lo sfaldarsi circostante delle antiche certezze. Attraverso lo sguardo privilegiato della bambina che cresce, le contraddizioni tra il vecchio e il nuovo emergono via via pi?