COMUNE DI RHO
COMUNE DI PREGNANA MILANESE
L’OLONA ENTRA IN CITTÀ DIARIO DI UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE E CONNESSIONE ECOLOGICA LUNGO LA PIANURA DEL BASSO OLONA
1
PREMESSA Sono vive nei nostri occhi le immagini delle devastazionI che molti territori in Italia hanno dovuto subire per il maltempo e per la mancata cura del territorio che in molti casi ha reso tragico un evento già di per sé drammatico. Il riscaldamento globale del Pianeta e il dissesto idrogeologico sono due argomenti che oltre ad avere una valenza generale richiamano gli amministratori attenti al territorio ad un impegno costante di pianificazione, progettazione e interventi di riqualificazione e risistemazione del territorio che molto spesso ha in serbo risorse insperate. Anche in un territorio urbanizzato come il nostro, la salvaguardia e la valorizzazione della naturalità ancora
esistente può diventare un esercizio concreto di valore assoluto per l’intera comunità. È quindi con particolare soddisfazione che accolgo la realizzazione di questo progetto, articolato e complesso, che ha visto la partecipazione di molti soggetti, e la capacità degli enti locali di cogliere tutte le opportunità che il territorio ha messo in campo, in ambito associativo, imprenditoriale e ovviamente economico. Il tutto al servizio di un progetto che ha saputo coniugare una riqualificazione paesaggistica con soluzioni che hanno garantito sicurezza idraulica e fruibilità. La scommessa del futuro è di continuare su questa strada completando il lavoro svolto e favorendo il coinvolgimento dei cittadini. Per ora un grosso ringraziamento a tutti i protagonisti che per competenza, passione e intelligenza hanno reso questa esperienza indimenticabile.
I fiumi, i fontanili, le rogge… tutto il nostro territorio è legato all’acqua, così abbondante in Pianura Padana da dover essere regolata e da poter essere usata per le attività dell’uomo. Il paesaggio agricolo, che è ancora molto presente nei nostri Comuni, costituisce un valore da tutelare ed è questo il maggior merito del progetto che abbiamo realizzato, nel quale l’acqua è l’elemento principale di tutti gli interventi di rinaturalizzazione che sono stati eseguiti. Ci vogliono costanza e competenza per realizzare un progetto come questo: la costanza delle amministrazioni pubbliche che hanno deciso di investire su quest’area anno
dopo anno e di tutelarla costituendo il Parco del Basso Olona, la competenza dei tecnici e delle associazioni che con la loro conoscenza ci hanno detto cosa fare e come farlo. Oggi possiamo essere legittimamente orgogliosi del risultato che abbiamo raggiunto. Non ci resta che… andare avanti!
Angelo Bosani Sindaco Pregnana Milanese
Gianluigi Forloni Assessore all’Ecologia Comune di Rho
2
3
INTRODUZIONE Il documento che presentiamo vuole essere il contributo conclusivo di un percorso progettuale particolare, nato realmente dal basso, e che, come una piccola “valanga”, ha generato nel tempo, attraverso la condivisione e la partecipazione, un impegno sempre più sentito da parte di una comunità territoriale rappresentata da enti, associazioni, aziende agricole e singoli cittadini. Questo impegno “morale”, simbolicamente rappresentato dal Patto di Corridoio Ecologico siglato il 17 giugno 2018 a Rho, è elemento fondamentale
UN PROGETTO PER L’OLONA
perché gli interventi realizzati possano conservarsi nel tempo, lasciando in eredità un paesaggio riconosciuto da tutti i cittadini. Il percorso inoltre è stato facilitato ed in parte reso possibile grazie al Contratto di Fiume Olona che ha favorito il crescere e consolidarsi di un forte protagonismo locale ed ha agevolato un approccio interdisciplinare e multisistemico alla tematica della riqualificazione degli ecosistemi acquatici e territoriali in un quadro complessivo di bacino.
Lo staff del progetto
La Pianura dell’Olona, nel tratto che va dall’Alto Milanese al Basso Varesotto, è tra le aree a maggiore densità di insediamenti abitativi e produttivi d’Europa. In questo territorio altamente urbanizzato e frammentato scorre il Fiume Olona: un corso d’acqua a lungo dimenticato riportato solo negli ultimi anni al centro del dibattito ambientale e territoriale, il cui ruolo strategico è stato di recente ribadito anche dalla Provincia di Milano che lo ha riconosciuto quale elemento della rete ecologica che collega gli habitat pedemontani all’area protetta del Parco Agricolo Sud. In questo contesto nasce la sfida colta nel 2012 dal Progetto “L’Olona entra in Città: ricostruzione del corridoio ecologico fluviale nel tessuto metropolitano denso”, finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando “Realizzare la Connessione Ecologica”. Il progetto - con capofila il comune di Rho e partner il comune di Pregnana Milanese e Legambiente Lombardia Onlus - ha permesso di coniugare attraverso 6 azioni il ripristino della connettività dell’ambiente fluviale e peri-fluviale alla sicurezza idrologica e alla fruizione del territorio da parte delle comunità locali.
1) Lo studio di fattibilità (2012-2014) che ha consentito di individuare gli elementi (varchi, collegamenti strategici, tessere forestali, habitat di interesse naturalistico) per realizzare la connessione ecologica lungo il fiume e le aree limitrofe; 2) La realizzazione degli interventi (2015-2018) vera e propria. Ma il progetto è stato anche e soprattutto un percorso di comunità e di coinvolgimento attivo di realtà che agiscono nel territorio. Fondamentale in questo senso la collaborazione con gli agricoltori del Distretto Agricolo Valle Olona (DAVO), i tecnici dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF), la rete di associazioni locali, che nel loro complesso hanno permesso di avviare la realizzazione degli interventi anche all’interno di aree private. In questo sintetico opuscolo divulgativo sono descritte le tappe evolutive di questo lavoro complesso ma entusiasmante, i cui risultati possono essere di esempio ad amministratori e professionisti che operano nel settore ed in generale a tutti i portatori di interesse.
Il lavoro, sviluppato e gestito da un gruppo interdisciplinare di esperti, ha previsto due fasi:
4
5
FASE I: LO STUDIO DI FATTIBILITÀ (2012-2014)
IL PLIS DEL BASSO OLONA
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Basso Olona si sviluppa su una superficie di 260 ha: istituito nel 2010 in forma di convezione tra i Comuni di Rho (capofila), Pogliano Milanese, Pregnana Milanese e Vanzago, è stato riconosciuto dalla Provincia di Milano con D.G.P. n. 475/2010 del 30/11/2010. A nord-ovest si collega con il PLIS del Roccolo (e quindi con la Riserva Naturale Bosco WWF di Vanzago), a nord con il PLIS dei Mulini, a sud con il Parco Agricolo Sud Milano. Inoltre a nord - est costituisce il potenziale collegamento con le aree del Parco Regionale delle Groane. Il progetto ha posto particolare attenzione a questa realtà di tutela e ha inteso trovare le soluzioni migliori per consolidarne la funzione di elemento strategico all’interno del corridoio ecologico individuato, valutandone le criticità interne e le potenzialità connettive con il Parco del Roccolo e il Parco Agricolo Sud Milano.
IL PROGETTO IN NUMERI Cofinanziamento da compensazioni EXPO 2015: 370.000 euro (pari al 37% del budget complessivo) Fondazione Cariplo: 460.000 euro (pari al 47% del budget complessivo) Partner di progetto: 155.376 euro (pari all’16% del budget complessivo) Totale budget di progetto: 985.376 euro Ettari di terreni privati messi a disposizione per gli interventi: 49.285 mq
Lo studio di fattibilità ha permesso di individuare le priorità di deframmentazione ecologica nella valle dell’Olona in termini di aree focus e relative modalità di intervento. Le analisi condotte da uno staff tecnico composto da architetti, naturalisti, agronomi, ingegneri idraulici sono state effettuate su due livelli:
come la connettività territoriale nord-sud non si realizza lungo l’asta dell’Olona, bensì attraverso una fitta matrice di aree di appoggio alle core area principali rappresentate dai territori tutelati dai Parchi Locali, aree di pertinenza dei canali, aree boscate e aree agricole.
• a scala di area vasta: per studiare il grado di connettività territoriale esistente tra la zona del Basso Varesotto (ed in particolare l’area in cui si sviluppa il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Bosco del Rugareto) e il Parco Agricolo Sud Milano; • a scala locale: sono state individuate nell’area del PLIS del Basso Olona le aree strategiche per collegare l’asse nord-sud lungo la valle dell’Olona. Le aree di intervento individuate nello studio di fattibilità sono principalmente state localizzate lungo il corso del fiume Olona all’entrata del territorio comunale di Rho e lungo i varchi e i potenziali corridoi ecologici che connettono il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Basso Olona con il Parco del Roccolo a nord-ovest e il Parco Agricolo Sud. Le indagini svolte durante lo studio di fattibilità propedeutico al progetto sull’area vasta hanno evidenziato
6
7
FASE II: REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
c1_map_olona.pdf
1
27/10/2018
15:48
(2015-2018)
La seconda fase ha permesso di realizzare concretamente gli interventi finalizzati all’ampliamento e al consolidamento delle tessere ambientali della porzione occidentale del PLIS quale asse strategico di connessione ecologica in direzione nord-sud. La direttrice di connettività a scala vasta tra il Bosco del Rugareto e il Parco Agricolo Sud Milano si sviluppa infatti lungo la porzione sud occidentale del PLIS del Basso Olona, attraverso le aree boscate ad andamento longitudinale che si sviluppano dapprima lungo il Fontanile
Serbelloni e poi lungo il Canale Scolmatore. Il progetto ha previsto la riqualificazione ambientale dell’area mediante il miglioramento di boschi, siepi e filari, il potenziamento delle aree sorgenti di biodiversità, la realizzazione di corridoi e varchi ecologici ed il potenziamento di quelli esistenti, la valutazione degli effetti degli interventi operati mediante monitoraggi faunistici, vegetazionali, idrologici. Questa seconda fase è stata realizzata in un arco di tempo di circa 4 anni. C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
Firma del Patto di Corridoio Ecologico (17 giugno 2018, Villa Burba di Rho) 8
9
AMBITO MOLINO PREPOSITURALE
RIQUALIFICAZIONE DELLE SPONDE DELL’OLONA E DELLA ROGGIA MOLINARA
L’area del Molino Prepositurale, edificio storico attualmente in stato di abbandono e che attende di essere recuperato e valorizzato, si colloca a valle dell’incile del Canale Scolmatore di Nord Ovest, in posizione baricentrica all’interno del PLIS del Basso Olona. Si tratta dell’area individuata dallo studio di fattibilità come strategica per la realizzazione di opere di carattere agro-forestale ed idraulico finalizzate alla rinaturalizzazione degli ambiti perifluviali per oltre un chilometro e mezzo tra riali e canali. Gli interventi, realizzati tra il 2015 e il 2016 da ERSAF e finanziati nell’ambito delle Ricostruzioni Ecologiche Compensative EXPO 2015, hanno interessato una superficie complessiva di oltre 5 ettari permettendo di mettere a dimora siepi, 970 m lineari di nuovi filari e 27
10
mila metri quadrati di nuovi boschi di specie autoctone, per un totale di 8 mila piante.
dei manufatti di derivazione irrigua) per la messa in sicurezza della sponda destra del fiume a valle di via Molino, mediante l’inserimento di un breve tratto di scogliera e formazione di un percorso di servizio, per accogliere parte della portata dell’Olona. Inoltre è stata realizzata la forestazione dell’isola compresa tra il Fiume Olona e la roggia (bosco di tipo meso-igrofilo per la parte nord e igrofilo per la porzione a sud del ponte di via Molino Prepositurale).
Per la stabilizzazione delle opere effettuate è previsto un piano di monitoraggio e di manutenzione della durata di cinque anni. L’intervento di riordino idraulico della Roggia Molinara (circa 260 m di sviluppo con un alveo di circa 6 m di larghezza) ha permesso inoltre di riqualificare il vecchio alveo che versava in condizioni di degrado mediante la bonifica dai rifiuti ed il risezionamento dei tratti occlusi con tecniche di ingegneria naturalistica. Parallelamente è stata effettuata la riqualificazione della fascia riparia, la riattivazione del sistema di derivazione (con sostituzione della chiavica e ricostruzione
11
REALIZZAZIONE DELL’AREA UMIDA: AREA DELLE LIBELLULE La nuova zona umida occupa un’area di circa 3.400 metri quadrati e si colloca a margine della sponda sinistra dell’Olona. L’alveo è stato modellato in modo da riprodurre le caratteristiche ecologiche degli ambienti umidi planiziali sia creando zone ad altezze diverse che prevedendo il mantenimento di zone più profonde a specchio libero e di penisole ed isole emerse per favorire lo sviluppo di habitat adatti ad ospitare specie di anfibi e uccelli. La zona umida
12
è stata realizzata a scopi naturalistici e mira a ricostituire aree con acque ferme di vitale importanza per ricreare habitat specifici importanti per la fauna e l’avifauna locali. L’alimentazione è assicurata mediante un sistema automatico di reintegro del livello delle acque perse per evapotraspirazione con allacciamento regolato alla derivazione del Canale Riale, canale irriguo riattivato nell’ambito del progetto, che capta le acque dal Fiume Olona.
13
RIATTIVAZIONE DEL RIALE STORICO
Il progetto ha previsto la riattivazione del Riale Storico che si sviluppa per circa 540 m in sponda sinistra dell’Olona. L’intervento ha permesso di realizzare lo scavo di un fosso completamente interrato con una serie di lanche per favorire la creazione di habitat idonei
14
all’ittiofauna; inoltre sono stati effettuati interventi di miglioramento forestale (tagli selettivi, diradamento di specie invasive, rinfoltimento) e la creazione di una fascia arborea di nuovo impianto a sud del Riale (350 m di lunghezza, 10 m di larghezza media).
15
REALIZZAZIONE DI NUOVI BOSCHI: IL BOSCO DEI CILIEGI L’intervento ha previsto la realizzazione di un bosco di circa 1 ettaro a sud di un vecchio impianto di noce americano, in continuità con i boschi intorno al Fontanile Serbelloni. In totale sono state messe a dimora circa 2000 piante forestali di 15 specie autoctone (Quercus ssp, Carpinus betulus, Ulmus minor, Tilia cordata, Fraxinus spp., Prunus avium, Acer campestre, Populus alba, Malus sylvestris, Viburnum opulus, Cornus mas, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna, Euonymus europeus, Corylus avellana).
REALIZZAZIONE DI UNA SIEPE MULTISTRATO L’impianto della nuova siepe arbustiva è stato effettuato lungo la scarpata adiacente la pista ciclabile. Obiettivo: realizzare una sorta di “muro verde” di circa 3 metri di larghezza in grado di ospitare microhabitat e fungere da schermatura sulla prospiciente via Mattei.
L’attività è stata realizzata coinvolgendo 60 alunni dell’Istituto Comprensivo Fabrizio De Andrè di Rho nell’ambito della Festa dell’Albero (2016) in collaborazione con gli operai forestali di ERSAF.
16
17
AMBITO FONTANILE SERBELLONI RIQUALIFICAZIONE DELLA CAVA L’ex-cava di ghiaia (di proprietà della Fondazione Ferrario e data in gestione al comune di Pregnana Milanese) presentava sponde ripide sfavorevoli all’insediamento della vegetazione e costituiva nel suo complesso un habitat poco attrattivo per la fauna locale.
18
L’intervento si è concentrato pertanto sull’incremento della naturalità mediante l’inserimento, dopo la riprofilatura di parte delle sponde, di nuclei di vegetazione igrofila per ricreare la naturale successione (bosco igrofilo e fascia ad elofite-lamineto)
RIQUALIFICAZIONE DEL FONTANILE SERBELLONI L’intervento di riqualificazione ha interessato un’area complessiva di circa 4 ettari. Le azioni hanno riguardato l’incremento della naturalità floristicovegetazionale della testa e delle sponde del fontanile mediante la riprofilatura, la messa a dimora di specie igrofile autoctone e l’ampliamento della fascia di elofite. Inoltre sono state effettuate
azioni finalizzate alla conservazione della biodiversità faunistica: tra queste alcuni interventi mirati al contenimento di specie esotiche invasive quali la tartaruga palustre americana (Trachemys scripta).
19
20
MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ ALLA CAVA E AL FONTANILE
INSTALLAZIONE DI CASSETTE NIDO E BAT-BOX
Il miglioramento dell’accessibilità è stato promosso implementando la rete sentieristica e realizzando nuovi percorsi protetti e punti di osservazione. Inoltre si è proceduto alla sostituzione delle staccionate ammalorate, per una lunghezza complessiva di 386 m.
L’intervento è stato pensato per sopperire alla mancanza di alberi idonei ad essere siti di nidificazione di uccelli e chirotteri. Nell’area sono state quindi collocate 40 fra cassette nido (alcune sostenute da piattaforme e posizionate al centro dell’isolotto che sorge nella ex cava) e bat-box.
21
REALIZZAZIONE DI UNA SCHERMATURA PER L’OSSERVAZIONE DELL’AVIFAUNA La schermatura, aperta in legno, per una lunghezza complessiva di 40 m, è stata collocata sul lato est della cava dove è già presente un sentiero di accesso. È costituita da una semplice palizzata in legno con feritoie poste a diverse altezze per favorire l‘osservazione da parte di adulti e bambini.
CREAZIONE DI UNA POZZA PER ANFIBI A fianco del fontanile Serbelloni è stata scavata una piccola pozza per anfibi e odonati con perimetro irregolare e morfologie naturali. La profondità massima al centro dello specchio d’acqua varia da 50 a 90 cm circa e le sponde contemplano piccole rampe d’accesso in terra in modo da poter essere facilmente utilizzate dagli anfibi. Al fine di ridurre al minimo la necessità di approvvigionamento idrico in presenza di terreni permeabili, sul fondo sono stati posizionati teli impermeabili in modo da trattenere gli apporti idrici meteorici e ghiaietto, utilizzato per appesantire il telo e rendere più naturale il fondo.
22
23
24
REALIZZAZIONE DI NUOVI BOSCHI: BOSCO DELLA GOCCIA
REALIZZAZIONE DI UN PRATO FIORITO
Al margine sud-est dell’ex cava, nell’area compresa tra la zona perilacuale e la Strada Provinciale n.172, è stato realizzato un nucleo boscato di circa 3 mila metri quadrati con l’obiettivo di ampliare la superficie complessiva dei boschi della zona, arricchendo l’area di specie di interesse naturalistico. In base alle indagini effettuate sono state individuate le specie arboree ed arbustive ottimali per la zona, che sono state messe a dimora in forma mista secondo schemi d’impianto “naturaliformi”.
L’intervento ha permesso di ricreare in una parcella agricola un prato perenne polifita ad elevata biodiversità, per una superficie complessiva di mille metri quadrati.
25
AMBITO CANALE SCOLMATORE
REALIZZAZIONE DI UN SOTTOPASSO FAUNISTICO: IL PASSO DEL TASSO
La zona di intervento si colloca in corrispondenza dell’unico varco rimasto libero dall’urbanizzazione, a livello dell’intersezione tra il fontanile e la strada di collegamento tra i Comuni di Rho e Pregnana. Quest’ultima rappresenta una barriera per l’attraversamento della fauna in quanto caratterizzata da un elevato traffico di mezzi pesanti dovuto in parte alla vicina sede di deposito carburanti ENI. Il progetto ha previsto la realizzazione di un sottopasso faunistico mediante il posizionamento di un tubo circolare, lungo 11 metri, al di sotto del piano stradale, ad una profondità di
26
circa 1,5 m, indipendente e parallelo allo scatolare esistente. Il nuovo condotto consente di collegare il margine agricolo a nord con l’alveo del fontanile a sud, dando continuità al corridoio ecologico lungo il Canale Scolmatore. Ai due estremi del condotto sono state realizzate delle rampe in terra opportunamente attrezzate con vegetazione che orientano e conducono la fauna terrestre verso il passaggio protetto (inviti per la fauna). A completamento dell’opera sono state posizionate delle staccionate in legno.
27
RIQUALIFICAZIONE DEL PASSAGGIO A SUD OVEST Questa azione progettuale è partita in occasione dell’iniziativa di sensibilizzazione “Puliamo il Mondo” nel biennio 20152016 promossa da Legambiente con il coinvolgimento delle associazioni locali e di centinaia di volontari, tra cui gli studenti del Liceo Statale Majorana di Rho. Complessivamente l’operazione ha permesso di raccogliere e smaltire oltre 5 tonnellate di rifiuti ingombranti abbandonati
nell’alveo del canale. A queste prime attività sono seguiti i veri e propri interventi che hanno visto la creazione di una fascia boscata lungo il canale scolmatore per tutto il tratto compreso tra l’inizio del canale e via Pregnana, il posizionamento di inviti per la fauna e la riqualificazione vegetazionale dei boschi tra via Pregnana e il cimitero di Lucernate a Rho.
AMBITO PLIS BASSO OLONA MONITORAGGI FAUNISTICI POST OPERA SULLA QUALITÀ DEGLI INTERVENTI REALIZZATI
I rilevi sulla fauna sono stati svolti a completamento delle opere e sono stati condotti da esperti di Istituto Oikos a partire dalla primavera 2018 fino al termine della stagione estiva. I risultati indicano un’avifauna diversificata, con presenza di specie legate agli ambienti umidi che non erano state osservate durante i monitoraggi ante operam e la presenza del Martin pescatore, specie di interesse conservazionistico (Allegato I Direttiva 2009/147/ CE). Si rileva la presenza di specie caratteristiche di ambienti agricoli di tipo estensivo, come Tortora selvatica, Rigogolo, Canapino comune, Usignolo, che denotano una situazione ambientale positiva, nonostante le aree di progetto siano inserite in una delle zone più fortemente antropizzate del territorio lombardo. In corrispondenza della nuova area umida è stata registrata già a partire dal mese di giugno 2018 la presenza di girini di Rospo smeraldino. L’area rappresenta anche una fonte per l’abbeverata di rondini durante il giorno e per i pipistrelli nelle ore notturne. I monitoraggi hanno fatto emergere un incremento nel numero di specie di odonati presenti nell’area.
28
29
CONSOLIDAMENTO DEI PERCORSI RURALI, INDIVIDUAZIONE DELLE PORTE DI ACCESSO E REALIZZAZIONE DI BACHECHE INFORMATIVE
Il Parco del Basso Olona offre una disponibilità di spazi aperti naturali di alimentazione e rifugio per la fauna selvatica e aree di diffusione di specie vegetali autoctone. La valorizzazione del PLIS e la promozione di una fruizione da parte della cittadinanza, coerente con le finalità di tutela naturalistica dell’area, rientra negli obiettivi del progetto.
Lorenzo Baio – Legambiente La sfida del progetto “Olona entra in città” iniziata nel lontano 2011 con una semplice passeggiata e durata quasi sette anni di riunioni, sopralluoghi, attività di pulizia, laboratori, iniziative e interventi realizzativi di varia natura ha mostrato la fatica, ma anche il valore aggiunto del confronto e del lavoro di gruppo. Il dialogo costruttivo fra tecnici esperti di differenti discipline, amministratori, proprietari terrieri, agricoltori e società civile, ha permesso così la realizzazione di una piccola rivoluzione ecologica.
Lungo i percorsi individuati nella prima fase del progetto all’interno dello studio di fattibilità sono state posizionate 9 bacheche didattico-informative che illustrano le caratteristiche naturalistiche e le emergenze storico-architettoniche dell’area, guidando i visitatori alla scoperta del territorio.
Giuseppe Caronni e Marco Pezzetta - Distretto Agricolo Valle Olona “L’Olona entra in città” costituisce una vera e propria esperienza pilota realizzata grazie al lavoro sinergico di molteplici soggetti: il Distretto Agricolo Valle Olona è tra questi. Gli agricoltori del DAVO hanno infatti partecipato con generosità ed entusiasmo al progetto, offrendo un contributo fattivo nella realizzazione degli interventi idraulici e di carattere naturalistico nelle aree selezionate, rendendosi disponibili a diventare veri e propri custodi del territorio e a prendersi l’onere della gestione e manutenzione delle opere una volta effettuate. Il progetto ha così permesso di ridare identità e continuità ad una delle zone più frammentate ed urbanizzate ai confini dell’area metropolitana di Milano, ed oggi siamo orgogliosi di offrire ai nostri concittadini un territorio rinnovato ed un recuperato rapporto con il fiume.
Gli itinerari hanno carattere urbano e rurale: i primi rientrano nella programmazione della mobilità lenta legata agli spostamenti quotidiani sia all’interno dell’abitato di Rho che come collegamento intercomunale; della seconda categoria fanno parte le “strade bianche” che vengono già oggi utilizzate dai mezzi operativi delle aziende agricole e dai cittadini, seppur saltuariamente. È stata in questo senso prevista la riqualificazione minima del fondo stradale al fine di rendere maggiormente agevole e sicuro il transito, nel rispetto del loro carattere primario di strade rurali. Lungo i percorsi, all’altezza dei bivi principali, sono stati collocati dei cartelli segnavia con segnaletica minimale. Infine lungo il Canale Scolmatore sono stati posizionati 18 cartelli di accompagnamento e attenzione per i visitatori. 30
IL PROGETTO RACCONTATO DA LORO
Alessandro Fede Pellone - Presidente ERSAF ERSAF, gli enti territoriali coinvolti, le autorità idrauliche competenti, i proprietari e i gestori delle aree d’intervento si sono impegnati in questo progetto - uno dei 17 in cui il nostro ente è stato coinvolto con EXPO 2015 - con convenzioni sottoscritte da tutti sulla disponibilità delle aree individuate, la non trasformazione d’uso delle stesse oltre al mantenimento delle specifiche unità ambientali. L’esperienza che abbiamo vissuto fornisce un’ulteriore testimonianza che - se vogliamo con un surplus di sforzo e di fatica - più amministrazioni pubbliche possono collaborare con successo a un progetto sovracomunale e che il coinvolgimento delle realtà locali nella realizzazione e nella gestione di questi interventi ha un ritorno oltremodo redditizio non solo in termini di competenze messe in gioco, ma di radicamento sul territorio. Una buona pratica! 31
COMUNICARE L’OLONA ENTRA IN CITTÀ
32
33
CREDITI & RINGRAZIAMENTI In collaborazione con Coordinamento editoriale: A cura di: Progetto grafico: Fotografie:
Hanno collaborato a questa pubblicazione:
Si ringraziano le aziende agricole conduttrici e i privati che hanno messo a disposizione alcune delle aree in cui sono stati realizzati gli interventi:
Un grazie inoltre ai funzionari tecnici:
Ai professionisti che hanno prestato il loro parere esperto:
Legambiente Lombardia Lorenzo Baio e Laura Zamprogno Citlali HernĂĄndez Lorenzo Baio, Stefano Corrada, Carlo Morelli, Marco Pezzetta, Laura Zamprogno Erica Alghisi, Angelo Bosani, Damiano Di Simine, Gianluigi Forloni, Idrogea, Iridra, Angelo Lombardi, Paolo Lozza, Fabrizio Monza, Istituto Oikos, Giusi Villa
Con il contributo di
Partner tecnici
Famiglia Carnovali, Famiglia Spalletti, Azienda Agricola Albricci, Azienda Agricola Caronni, Azienda Agricola Due Logge, Fondazione Ferrario
Angelo Lombardi e Giusi Villa (Comune di Rho), Elisabetta Amariti e Manuele Perotti (Comune di Pregnana Milanese) e Mario Clerici (Regione Lombardia)
Con la partecipazione di
Idrogea, Iridra, Studio Monza, Istituto Oikos
Infine un grazie a tutti coloro che in questi anni ci hanno supportato e aiutato.
Stampato su carta riciclata – luglio 2018 34
35