

Pepe a Cronache: «Finalmente una svolta. Ci saranno da gestire circa 38mln €»
Sms del dem per offrire passaggio e autista gratis, ma bisogna dire che è “Per Cifarelli sindaco” A Matera il voto non è segreto
L’APPROFONDIMENTO
Rosaria Mancino, la donna degli amici pelosi
A D E CA R LO I
l filosofo Arthur Scho-
p
dal suo barbonc i n o b i a n c o , A t m a , d a l
passeggiate alle riflessio
r o v e r a v a
c h i a m a n d o l o i n t e d e s c o “ m e n s h ” c i o è “ u m a n o ”
I n o l t r e , p a r l a d e l l ’ a m o r e per il cane, lamentando la crudeltà dell’uomo che lega “il suo intelligente amico, alla catena! Io non ( )
■ continua a pag 13
L’sms inviato da Cifarelli agli elettori Dellapenna a pag 3
ra il surreale service di transfert elettorale per “agevolare amici e parenti” che s’anima al sibilo dello slogan “Cifarelli sindaco” e lo spauracchio destroso di Nicoletti avatar di Bardi, nonostante i convitati di pietra Pittella e Casino stiano a Potenza appiccicati al governatore pur di soddisfare la loro erotica da Cencelli e sistemare su comode poltrone trombati d’azione e parenti, si chiuderà finalmente il ballottaggio nella Città dei Sassi con un unico vincitore e già molti accrocchi messi in piedi Ora lasciamo stare per un attimo il pronostico più che incerto ed affidato com’è giusto che sia alla volontà libera dei materani per dire che comunque andrà il voto sugli sfidanti Nicoletti e Cifarelli, di certo cambieranno le cose in Regione e non solo perché sarà certificato il brutto tradimento compiuto dal già gladiatore di Lauria, col suo stare in coalizione secondo convenienza, capriccio e socialismo, ma perché l’unità patriottica del centrodestra e soprattutto il suo profilo di piena legittimità politica con la guida di Bardi verranno meno proprio a causa del saltello trasformista di Pittella e della sua condizione quasi obbligata di non ritorno Canta Franco Battiato: “Comunque andrà tutto si dissolverà ”
PoTenZA Prosegue l’inchiesta della Procura sugli eventi del 28 maggio scorso: 6 mila € il bottino
VERSO IL VOTO
Trasparenza negli appalti pubblici, il “Patto di integrità” è la nuova misura di Acquedotto lucano per prevenire la corruzione
■ Servizio a pag 2
SANITÀ
Villa d’Agri, concluso il corso di stapling e suture in Chirurgia
Laparoscopica 3D, soddisfatto il dg dell’Aor San Carlo Spera
■ Servizio a pag 4 GROTTOLE
La chiesa di San Pietro riapre al culto dopo il restauro: l’intervento è realizzato con il contributo della Regione Basilicata
■ Servizio a pag 11
SPORT E SOLIDARIETÀ
Alla “Stradonbosco 2025” vincono i valori e la partecipazione: successo per l’iniziativa in ricordo di Domenico Lorusso
■ Menonna a pag 6
La società introduce il Patto di integrità obbligatorio per prevenire la corruzione e garantire lealtà e correttezza nelle gare
P O T E N Z A . G a r a n t i r e
trasparenza, correttezza e
l e a l t à n e l l e
pubblici, prevenendo ogni
p o s s ib ile f o r ma d i co r r u-
z i o n e È q u e s t o l ’ o b i e t t ivo del Patto di integrità in-
t r o d o t t o d a A c q u e d o t t o
L u c a n o , c h e d a i e r i è d i -
ventato parte integrante e
s o s t a n z i a l e d e l l a d o c u -
m e n t a z i o n e o b b l i g a t o r i a delle gare e allegato inderogabile di ogni contratto
La novità arriva al termi-
ne di un’istruttoria appositamente condotta da Luigi Cerciello Renna, da po-
c h e s e t t i m a n e n u o v o d i -
rettore del settore Appal-
t i , i l q u a l e h a p r o m o s s o l’inserimento del Patto nel
s i s t e m a c o n t r a t t u a l e d e l -
l’azienda
S i t r a t t a d i u n a m i s u r a
c o n c r e t a d i p r e v e n z i o n e
d e l l a c o r r u z i o n e p r e v i s t a dall’articolo 1, comma 17, d e l l a l e g g e 6 n o v e m b r e
2 0 1 2 , n u m e r o 1 9 0 , c h e
stabilisce una reciproca e
f o r m a l e o b b l i g a z i o n e t r a
Acquedotto Lucano e tut-
ti i potenziali contraenti a
rispettare i principi di tra-
s p a r e n z a , l e a l t à e c o r r e t-
tezza, nonché la normati-
va vigente in materia
I l P a t t o è s t a t o a d o t t a t o
c o n i l p a r e r e f a v o r e v o l e
d e l r e s p o n s a b i l e p e r l a
p r e v e n z i o n e d e l l a c o r r u-
z i o n e e d e l l a t r a s p a r e n z a e formalizzato con deter-
m i n a z i o n e d e l l ’ a m m i n i -
s t r a t o r e u n i c o « A c q u e -
d o t t o L u c a n o h a v o l u t o d o t a r s i d i u n o s t r u m e n t o di carattere pattizio, assai
d i ff u s o n e l l e p r a s s i d e l l e
stazioni appaltanti – spiega l’amministratore unico,
A l f o n s o A n d r e t t a – c h e
mira ad ampliare e raffor-
zare l’ambito di operativi-
tà delle misure di preven-
z i o n e e d i c o n t r a s t o a l l e
diffuse forme di illegalità nel settore dei pubblici ap-
palti» Il Patto di integri-
t à s i c o n f i g u r a c o m e u n
insieme di condizioni che
i c o n c o r r e n t i d e v o n o a c -
c e t t a r e p e r p o t e r p a r t e c ip a r e a u n a g a r a I l s u o
mancato rispetto compor-
t a s a n z i o n i s i g n i f i c a t i v e : l’esclusione dalla gara in caso di mancata sottoscrizione o accettazione, la re-
voca dell’aggiudicazione con l’a
Grande interesse per l’intervento di Alessandro Martemucci al più importante festival europeo sull’innovazione
POTENZA. Grande interesse per
l'evento di Federmanager Basili-
cata protagonista venerdì scorso al "We Make Future", il più gran-
d e f e s t i v a l e u r o p e o d e d i c a t o a ll’innovazione digitale, tecnologica e sociale, a BolognaFiere, por-
tando al centro del dibattito uno
dei temi più innovativi del pano-
r a m a m a n a g e r i a l e c o n t e m p o r a -
n e o : i l F r u g a l M a n a g e m e n t . U n modello di gestione strategica che integra efficienza operativa e sostenibilità, innovazione e beness e r e , b e n i m a t e r i a l i e b e n i r e l a -
zionali, capitale economico e capitale sociale A rappresentare Fed e r m a n a g e r B a s i l i c a t a è s t a t o
A l e s s a n d r o M a r t e m u c c i , m a n ager ed esperto di innovazione frugale, autore del libro “Frugal Management”, con prefazione di Valt e r Q u e r c i o l i , P r e s i d e n t e n a z i onale di Federmanager. N e l s u o i n t e r v e n t o , M a r t e m u c c i ha illustrato, attraverso una serie di esempi concreti, i principi chiave del futuro del management, off r e n d o u n a v i s i o n e c o n c r e t a e buone pratiche immediatamente applicabili per le imprese e start u p c h e v o g l i o n o a ff r o n t a r e l a complessità dei mercati contemp o r a n e i c o n s t r u m e n t i a g i l i , r e -
Al centro di questo modello ci so-
n o t r e p r i n c i p i c h i a v e : s o b r i e t à
n e l l e s c e l t e , s o s t e n i b i l i t à n e l l e
a z i o n i e r e s p o n s a b i l i t à v e r s o l a
c o m u n i t à e g l i s t a k e h o l d e r, p e r generare Valore Sostenibile e du-
r a t u r o . L a p a r t e c i p a z i o n e d i F e -
dermanager Basilicata al festival We Make Future rappresenta una p r e z i o s a o p p o r t u n i
muovere buone pratiche manageriali nate nel Sud Italia, ma anche per contribuire attivamente al dibattito sull’evolu
Secondo una vecchia tradizione clientelare Cifarelli offre passaggi per chi lo vota. A Matera il voto non è segreto
Tra poche ore il risultato. Cronache TV seguirà lo spoglio in diretta dalle 17 dai due comitati
D I MAS S IM O DEL L AP EN N A
Oggi si vota. Si vota per le elezioni comunali si Matera, unica città di Basilicata nella quale si va al ballottaggio anche perché è l'unica città oltre i 15.000 abitanti.
Oggi si vota a Matera. Non seguiremo lo spoglio in diretta su Cronache TV a partire dalle 17.00, lo faremo con un interessante ping ping tra i due comitati elettorali cercando, come sempre, di essere sulla notizia.
Peccato che il doppio rifiuto di Cifarelli ci abbia impedito di fare il confronto tra i due candidati sindaco ma il coraggio uno non se lo può dare.
SO DOVE ABITI E PER CHI VOTI
Ieri doveva essere giornata di silenzio elettorale. La sacra ritualità della riflessione è stata violata da Cifarelli che ha provato ad inventare un nuovo modo di fare politica.
Un modo, invero, alquanto poco democratico che viola la segretezza del voto stesso.
Con un messaggio mandato a tutti il candidato sindaco sostenuto da Pittella e Casino ha comunicato urbi ed orbi che qualsiasi cittadino materano poteva usufruire di un servizio taxi se avesse votato per Cifarelli.
Libero, uguale e segreto sono le caratteristiche del voto in una democrazia rappresentativa. Cifarelli ha tolto la segretezza chiedendo ai suoi elettori di comunicare dove vivono e di impegnarsi a votare lui in cambio di un passaggio fino al seggio.
Probabilmente è un comportamento lecito e non
viola nessuna regola elettorale e, comunque, accertare illeciti non è compito nostro.
Quello che rileva è lo squallore dell’ultima mossa del disperato.
Il passaggio in cambio del voto è un po’ la variante moderna della scarpa prima e dopo il voto. Noi onestamente non sappiamo quante persone ne abbiano usufruito ma certamente non è un bello spettacolo.
Cifarelli è uomo esperto, non è un neofita della politica, per arrivare a fare questo si vede che è preoccupato e nervoso.
Cifarelli ha provato a nascondere la sua gaffe con il solito post su fb nel quale parla a sproposito di difesa dei più deboli ma è chiaro che tutto ciò non riesce a coprire le sue defezioni dalla logica.
Quanto meno adesso Cifarelli ha un bel database di suo potenziali elettori tra
le fasce più deboli, chissà come vorrà e potrà usarlo dopo le elezioni.
UNA SCELTA
MORALE
Nicoletti bel suo brand elettorale ha parlato di scelta morale. Non è una cosa che ci piace. La moralità è al di fuori delle categoria della politica.
Se non è morale è quanto meno etica la differenza tra chi chiede il voto sui palchi e chi vuole organizzare carovane di elettori fragili per ottenere il consenso.
A questa mattina non sappiamo come finirà ma certo la differenza etica è importante.
DI CARO
ED EMILIANO
Per gli ultimi fuochi d’artificio Cifarelli ha scelto Di Caro ed Emiliano, rispettivamente sindaco di Bari e presidente della Regione Puglia.
Non possiamo sapere se tutto ciò è il frutto di una
scelta separatista da parte di Cifarelli. Quello che è certo è che Emiliano e Di Caro hanno da tempo avviato uno scontro con la Regione Basilicata ai danni dei suoi cittadini. Emiliano vuole l’acqua lucana gratis, De Caro vuole dirottare verso la Puglia il turismo materano.
E, così, mentre Bardi apre il braccio di ferro con Emiliano per ottenere il pagamento della risorsa idrica e studia politiche turistiche per cercare di portare verso le aree interne i flussi turistici che arrivano a Matera collegando la città dei Sassi con l’interno della Regione, Cifarelli dicembre apertis verbis che la Puglia ha ragione e che le risorse vanno tolte alla Basilicata per essere date alla Puglia. Con Emiliano contro Bardi, infatti, significa con la Puglia contro la Basilicata.
Non un bel segnale per chi
aspira a guidare un capoluogo di Provincia.
Mancano poche ore dall’apertura delle urne. Tra poche ore sapremo se Matera sarà guidata da un bulletto della vecchia politica oda un esperto Manager. Il voto è sacro e va rispettato. In quelle schede c’è il futuro di Matera.
La trepidante attesa sta per terminare, k intanto, si deve registrare un forte calo dell’affluenza.
Alle ore 19.00 rispetto al primo turno hil confronto ci da almeno 11 punti percentuali in meno di affluenza.
Evidentemente Cifarelli non è riuscito a convincere gli elettori di sinistra che avevano votato Santochirico e Bennardi a votare per lui.
Molti di loro si sono rifugiati nell’astensionismo cosa che verosimilmente avranno fatto anche i tantissimo che hanno scelto il candidato al Consiglio Comunale prima di scegliere il Sindaco e che adesso non voglio o reiterare il voto.
Quanto inciderà tutto ciò sul risultato è difficile da dire. Quello che è certo è che chi parte da un consenso inferiore a quello delle liste ha molto di cui preoccuparsi.
Quello che c’è nelle urne è misterioso, noi possiamo dare solo previsioni con la certezza che saranno superate dagli aventi.
Ci vedremo in diretta sta sera su CronacheTV a partire dalle 17.00.
Aor San Carlo, il Dg Spera: «L’ospedale “San Pio da Pietrelcina” sempre più protagonista nel panorama for mativo nazionale»
nato dalla Sice, Società italiana di chirurgia endosco-
a e nuove tecnologie
L’iniziativa si è tenuta nel-
l ’ o s p e d a l e “ S a n P i o d a
P i e t r e l c i n a ” d i V i l l a
d’Agri, uno dei cinque del-
l ’ A z i e n d a o s p e d a l i e r a r egionale San Carlo, e ha vi-
s t o l a p a r t e c i p a z i o n e i n
qualità di discenti di dodici chirurghi provenienti da
s e i d i v e r s e r e g i o n i i t a l i a -
n e , a c o n f e r m a d e l c r e -
s c e n t e r i c o n o s c i m e n t o d i questo appuntamento formativo a livello nazionale
Sotto la direzione scientifica del dottor Nicola Per-
r o t t a , d i r e t t o r e d e l l a C h i -
r u r g i a g e n e r a l e d e l “ S a n Pio da Pietrelcina” , il cor-
so ha offerto un approfon-
d i m e n t o c o m p l e t o s u l l a
p a t o l o g i a d e l g i u n t o e s ofago-gastrico, combinando momenti di chirurgia in diretta, attività pratiche su sim u l a t o r i e s e s s i o n i t e o r iche condotte da esperti del settore
La giornata ha preso avvio
con una sessione operatoria trasmessa in tempo rea-
le dalle sale dell’ospedale valligiano, durante la quale sono state eseguite com-
p l e s s e p r o c e d u r e d i l a p a -
roscopia avanzata, seguite
c o n g r a n d e i n t e r e s s e d a i
p a r t e c i p a n t i P a r a l l e l a -
mente, è stato dato ampio
spazio alla formazione pra-
tica, con esercitazioni sull a s t r u m e n t a z i o n e c h i r u r -
g i c a e a t t i v i t à i n t e r a t t i v e
v o l t e a l p e r f e z i o n a m e n t o d e l l e t e c n i c h e m i n i n v a s i -
ve
N e l c o r s o d e l l a s e s s i o n e
p o m e r i d i a n a , i c h i r u r g h i
o s p i t i h a n n o p o t u t o c o nf r o n t a r s i c o n g l i s p e c i a l i -
sti sulle nuove tecnologie
applicate alla chirurgia laparoscopica, approfonden-
d o a s p e t t i t e c n i c i , p r o t o -
colli e strategie operative con un approccio didattico
a l t a m e n t e i n t e r a t t i v o e orientato alla condivisione
delle esperienze cliniche
«Sono orgoglioso - ha di-
chiarato il direttore gene-
rale dell’Azienda ospeda-
liera regionale San Carlo,
Giuseppe Spera - di vede-
r e l ’ o s p e d a l e d i V i l l a
d ’ A g r i s e m p r e p i ù p r o t a -
gonista nel panorama formativo nazionale, grazie a eventi di alto livello scientifico come questo Il gran-
de successo di questa edizione del corso, diretto con c o m p e t e n z a e v i s i o n e d a l dottor Perrotta, testimonia
l ’ i m p e g n o q u o t i d i a n o d e i
n o s t r i p r o f e s s i o n i s t i e l a
qualità dell’offerta forma-
tiva proposta dalla nostra Azienda La soddisfazione è, infatti, ancor più grande
in considerazione del fat-
to che tutti e quattro i di-
r e t t o r i d e l l e c h i r u r g i e
a z i e n d a l i – i l d o t t o r D i Marino di Potenza, la dot-
t o r e s s a I z z o d i M e l f i e i l
dottor Nasti di Lagonegro,
o l t r e c h e l o s t e s s o d o t t o r
Perrotta di Villa d’Agri –
hanno rivestito il ruolo di docenti nelle differenti se-
z i o n i L a v a l o r i z z a z i o n e delle competenze interne e l’apertura al confronto con colleghi da tutta Italia rap-
p r e s e n t a n o u n a s t r a t e g i a
e s s e n z i a l e p e r g a r a n t i r e u n a s a n i t à p u b b l i c a m oderna, innovativa e centra-
ta sul paziente L’evento -
ha concluso il Dg Spera -
s i i n s e r i s c e a l l ’ i n t e r n o d i u n p i ù a m p i o p e r c o r s o d i crescita e innovazione del-
l a r e t e o s p e d a l i e r a d e l -
l’Azienda, che continua a
investire nella formazione
s p e c i a l i s t i c a , n e l l a t e c n ologia avanzata e nella promozione del sapere condiv i s o c o m e s t r u m e n t i f o ndamentali per la cura e la ricerca» « I l s u c c e s s o d i q u e s t i e v e n t i - h a d i c h i a r a t o i l dottor Nicola Perrotta - in cui tutti si mettono in gioc o c o n u n a s e r i e d i c o mplesse procedure di chirurgia dal vivo, è il risultato di anni di lavoro di un team affiatato di medici, infermieri ed Oss, Orgoglios o d e l p e r f e t t o l a v o r o d i s q u a d r a e d e l l a d i m o s t r az i o n e d i a l t a p r e c i s i o n e , c o n c e n t r a z i o n e e p r o f e ssionalità A tutti loro - ha concluso il dottor Perrotta - il mio più sincero ringraziamento»
Prosegue l’inchiesta della Procura sugli eventi del 28 maggio scorso: i ladr i scapparono col bottino di circa 6 mila euro
Sc
sulla rapina a mano arma-
ta del 28 maggio scorso in
Fermo restando la presunzione di innocenza sino ad eventuale sentenza defini-
t
stati sviluppati nella fase
delle indagini preliminari i cui esiti dovranno esse-
re sottoposti al vaglio giu-
r i s d i z i o n a l e n e l c o n t r a d -
d i t o r i o d e l l e p a r t i , a s e -
guito delle indigini svolte
dalla Polizia, due, al mo-
m e n t o , g l i i n d a g a t i : i l
classe ‘89 L I E (assisti-
t o d a l l ’ a v v o c a t o S i l v a n o
Sabia) e il classe ‘84 G G
( a s s i s t i t o d a l l ’ a v v o c a t o
Francesco Soldovieri). Per loro l’accusa provvi-
s o r i a , a v a r i o t i t o l o , è q u e l l a d i r a p i n a i n c o n -
corso aggravata dal travi-
s a m e n t o d e l v o l t o e s o -
p r a t t u t t o d a l l ’ u t i l i z z o d i
un arma L’allarme scattò
tempestivamente e agenti
della Polizia, seppur i rapinatori ormai già lontani,
r a g g i u n s e r o r a p i d a m e n t e
l’attività predata
In base alla ricostruzione delineata da investigatori e i n q u i r e n t i , i d u e , p u ntando una pistola all’indi-
rizzo di chi avrebbe potu-
to consegnargli il ricava-
t o p r e s e n t e
ra, dopo essersi imposses-
tori le riprese delle teleca-
esempio, la descrizione fi-
ce» Il Pubblico ministero
Giampaol
R
bustella ha ordinato approfondite perq u i s i z i o n i , d o m i c i l i a r i e non solo, nei confronti dei
due indagati
U n o d e i d u e f u g i à c o i n -
volto nel caso della rapi-
na ad una sala scommes-
se di viale Marconi a Po-
tenza, venendo, però, poi
a s s o l t o g i à a l l ’ u d i e n z a preliminare Da quanto si è
tuto app r
n d e r e , n e i s u o i c o nfronti le perquisizioni eseguiti hanno dato esito negativo
Un successo l’iniziativa nel r icordo di Domenico Lor usso promossa da Comune di Potenza, Avis, Parrocchia di San Giovanni Bosco e Fidal
La “Stradonbosco” ha fatto t r e d i c i I e r i m a t t i n a s i è s v o l t a a P o t e n z a l a t r a d i -
zionale corsa non agonistica nel
nome e nel ricordo di Domenico
Lorusso, giovane potentino, tro-
vato morto a Monaco di Baviera,
tredici anni fa
T u t t o q u e s t o g r a z i e a l l a p a r r o c -
c h i a d i S a n G i o v a n n i B o s c o , a l
Comune di Potenza, all'Avis e al
c o n t r i b u t o d e l l a F i d a l ( F e d e r a -
zione Italiana Atletica Leggera )
d i B a s i l i c a t a U n c e n t i n a i o d i
a t l e t i h a n n o d a t o v i t a a l l a c o r s a
non agonistica e una passeggiata
tutto all'insegna di una giornata
sportiva di grande condivisione.
L'Avis dal canto suo grazie alla p r e s e n z a d e i s u o i v o l o n t a r i h a messo a disposizione dei parteci-
p a n t i e d e g l i a d d e t t i a i l a v o r i stand che hanno consentito a tut-
ti di donare il sangue Tanta fati-
ca per i cento iscritti che hanno percorso i tre chilometri con il solito impagabile impegno metten-
do in evidenza tanta determina-
zione e grinta L'esempio di Domenico Lorusso, quello dei valo-
ri tradizionali, dell'amore per la
f a m i g l i a e p e r g l i a m i c i è s t a t o nuovamente il punto di forza del-
l'iniziativa che ha visto gli orga
A l d o U v a e R a f f a e l e C i r i e l l o e
d e l l o s t e s s o L o r u s s o m e n t r e u n
p r e m i o s p e c i a l e è s t a t o c o n s egnato alla famiglia di Linda Ca-
talano, giovane che frequentava
la parrocchia morta qualche an-
n o f a a s e g u i t o d i u n i n c i d e n t e
s t r a d a l e I n u n a m a n i f e s t a z i o n e del genere dove il ricordo dei gio-
vani si miscela con la vocazione
p a r r o c c h i a l e d e d i c a t a a l l ' a c c o -
glienza e la condivisione tutti so-
no stati vincitori
I l p r e s i d e n t e d e l C o m i t a t o R e -
gionale della Fidal di Basilicata, Giuseppe Daraio ha parlato della manifestazione sottolineando: “E' comunque si tratta di un momen-
t o d i p r o m o z i o n e p e r l ' a t l e t i c a leggera per il running per cui an-
che il gruppo degli amatori viene a partecipare soprattutto i pic-
coli è soprattutto una fase iniziale di avvicinamento alla corsa Si
tratta di un momento di condivi-
sione, soprattutto è la possibilità c h e q u e s t a g a r a p o s s a e v o l v e r e
anche dal lato agonistico Ne ab-
biamo parlato con Vitina per fa-
re anche anche nei prossimi anni
e n e l l e p r o s s i m e e d i z i o n i u n
g r u p p o a g o n i s t a i n m a n i e r a c h e
si aggiunga alla passeggiata an-
che una gara agonistica” Natale
Picone a nome dell'Avis ha parlato dell'evento: “Ormai sono anni che noi siamo qui con gli ami-
c i d e l l o s t a f f d e l l a D o n B o s c o
perché è una manifestazione im-
portante per ricordare amici che
purtoppo non ci sono più ma che hanno dato tanto alla comunità di
Don Bosco”
D o n C l a u d i o S i g n o r e t t a , i n c a r icato dell'oratorio centro giovanile salesiani di Potenza ha detto la
sua sulla giornata di condivisio-
ne: “E' bello che la Stradonbosco
continui anche in tutti questi an-
ni ad attirare sempre tanta gente, anche volti nuovi anche perché il
ricordo di Domenico è vivo, ec-
co noi già da diversi anni faccia-
mo questo anche con le persone
c h e p u r t r o p p o s o n o s c o m p a r s e p r e m a t u r a m e n t e , n o i v o g l i a m o dedicare loro delle iniziative che
sono vive che sono di comunità e c h e s o n o c o i n v o l g e n t i p e r c h é vogliamo dimostrare che il ricord o d e l l e p e r s o n e b u o n e c h e c i h a n n o l a s c i a t o è v i v o e a l l o r a è bello ogni anno ritrovarci per la
S t r a d o n b o s c o I l p r e m i o L i n d a Catalano che va all'associazione più presente quindi con p
il decreto del Mef per l’avvio delle opere, il Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata
DI E MANUELA C ALABRESE
MURO LUCANO. Si direbbe proprio che per la Strada Statale 743, comunemente detta “Nerico-Muro Lucano”, vi sia una luce infondo al tunnel. L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Pasquale Pepe difatti, a Cronache rende noto l’arrivo di un «decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che segue il precedente del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con cui è stato individuato il Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata, come soggetto attuatore per il completamento della strada NericoMuro Lucano. In passato l’opera era commissariata, poi da circa 10 anni non è stato più nominato il Commissario ed è rimasto tutto sospeso. Intanto ci sono espropri da pagare, imprese a cui dover completare i pagamenti per i lavori eseguiti e molto altro». Dai documenti si evince che il “Completamento della Strada di collegamento dell'abitato di Muro Lucano con la S.S. 401 Ofantina in località Nerico” prevede la «rotatoria e bretella a Pescopagano, la tratta da progr. 5+800 Svincolo Pescopagano a progr. 9+450 Svincolo Rapone, Viadotto Ficocchia – riparazione, consolidamento, adeguamento, Viabilità secondarie, Cavalcavia in Ponte Giacoia, Opere completamento strada Baragia-
no-Muro Lucano e Opere ampliamento bretella provvisoria, Rotatoria di innesto al Km. 420+900 sulla SS. 7, Viabilità secondarie relative alla rotatoria d'innesto al Km. 420+900 sulla SS. 7, impianto di illuminazione in galleria artificiale alla progr. km. 9+100 circa e Costruzione svincolo per Muro Lucano». Si tratta, aggiunge l’Assessore di «circa 38 milioni che dovremmo gestire noi come Regione Basilicata e nello specifico come Dipartimento». Il percorso dell’intera arteria si sviluppa infatti in Basilicata e per un tratto più breve, in Campania.
icapitolando la cronistoria di questa arteria “infinita” dobbiamo tornare indietro al 1978, quando fu ideata, sebbene il progetto di questa arteria risale all'immediato post-terremoto del
1980, finanziata con la legge 219 del 1981, che all'articolo 32 prevede il “finanziamento di infrastrutture finalizzate alla ricostruzione e allo sviluppo del dopo sisma del 23 novembre 1980, per diverse centinaia di miliardi”. Una strada a scorrimento veloce, costata milioni di euro, che avrebbe dovuto portare all’intera area un’opportunità di sviluppo, l’uscita dall’isolamento e più agevoli comunicazioni tra i centri della stessa area; ma allo stesso tempo una strada i cui lavori non sono mai stati realmente completati nella loro interezza, sebbene siano passati 45 anni, si siano alternati Governi nazionali e regionali, Amministrazioni comunali, Dipartimenti, Enti Provinciali, Anas e Ministeri. I lavori di realizzazione hanno difatti subito alterne vicende che si sono prolun-
gate nel tempo sino ad arrivare ad una parziale apertura della stessa in più tronconi. Il primo tratto ad essere inaugurato, lungo circa 5 km, fu quello compreso tra l'innesto con la strada statale 7 Via Appia nei pressi di Muro Lucano e l'innesto con la strada statale 94 dir del Varco di Pietrastretta nei pressi della stazione di Bella-Muro, formalmente aperto al traffico il 4 novembre 2009, anche se solo in un senso di marcia. Il secondo tratto che si vide aperto al traffico fu invece quello compreso tra l'innesto con la strada statale 401 dell'Alto Ofanto e del Vulture nei pressi di Calitri Scalo e lo svincolo per Pescopagano, inaugurato il 5 dicembre 2012 e lungo 5,800 km; di questo troncone fa parte anche 1,750 km che ricadenti nella regione Campania. Il terzo tratto, consecutivo al pre-
cedente e lungo 3,600 km, dallo svincolo di Pescopagano a quello di Rapone fu aperto il 24 luglio 2017. Il quarto tratto in ordine cronologico a vedere la luce fu quello intermedio compreso tra Castelgrande e Muro Lucano, lungo complessivamente 11,700 km, percorribile dal 14 settembre 2018. L'ultimo troncone aperto al traffico fu infine quello compreso tra lo svincolo per Rapone e Castelgrande, lungo circa 6 km, con taglio del nastro in pompa magna avvenuto l'8 novembre 2019. L'arteria è stata inoltre oggetto del cosiddetto piano Rientro strade.
Tornando ai giorni nostri va evidenziato, come introduceva l’Assessore Pepe in apertura, come Muro Lucano non abbia ancora uno svincolo, infatti, la superstrada si interrompe sulla via Appia. In questi 45 anni di “limbo” in cui l'arteria è stata sospesa, l’intera area è rimasta penalizzata negli spostamenti che, soprattutto durante gli inverni diventano ancor più lenti e rischiosi. Molti infatti si spostano quotidianamente per lavoro o studio sia verso il Capoluogo di regione che verso i paesi dell’area, tanti altri per motivi di salute, o anche per raggiungere il Centro Oncologico Regionale di Rionero in Vulture, per controlli o cicli di terapia, con conseguenze sui tempi di percorrenza ma soprattutto sui riverberi sulla salute.
Il resposabile del Dipartimento Ambiente della Provincia di Potenza, Motta. «Si approvi il Piano paesaggistico regionale»
«Eolico, sì ma con criterio», il modello Muro Lucano
MURO LUCANO. «La produzione di energia eolica a Muro Lucano è un esempio virtuoso di sostenibilità e rispetto delle regole». È quanto affermato ieri dal Dipartimento Ambiente ed Energia della Provincia di Potenza. Il tema delle energie rinnovabili è sempre più centrale, anche a causa delle crisi legate alla pandemia e al conflitto tra Russia e Ucraina. «La transizione energetica non è più rinviabile», si legge nel comunicato, che ricorda come l’Italia, nonostante le eccellenze nel settore, resti troppo dipendente
dall’importazione di energia. Il governo ha avviato una semplificazione normativa per facilitare la realizzazione degli impianti, ma secondo il Dipartimento questo percorso deve tenere conto della tutela del paesaggio e dell’ambiente. «La linea di Fratelli d’Italia è chiara: sì alla produzione green, ma con progetti seri e nel rispetto delle regole», dichiara l’ingegnere Giovanni Motta, responsabile del Dipartimento.
In Basilicata, che ha già superato i target europei di produzione da fonti rinnovabili,
si è assistito a una crescita disordinata degli impianti. «Plauso alle imprese che hanno saputo coniugare sviluppo e tutela del territorio», afferma Motta.
Il Dipartimento sollecita l’approvazione definitiva del Piano Paesaggistico Regionale, già pronto ma in attesa della Valutazione Ambientale Strategica. «Sarà lo strumento che consentirà agli amministratori, come il sindaco di Muro Lucano, di operare senza alimentare polemiche, promuovendo sviluppo sostenibile e rispetto del paesaggio».
Solidarietà a La Nuova per gli attacchi. Cronache né di destra né di sinistra stigmatizza il compor tamento dei due rappresentati istituzionali, sulla car ta di fazioni opposte
di questa nostra regione: è
a l l i n e a , quando osa porre doman-
d e s c o m o d e , q u a n d osemplicemente - fa il pro-
prio mestiere
Q u a l c h e s e t t i m a n a f a , l a
n o s t r a r e d a z i o n e d i C r o -
n a c h e L u c a n e è s t a t a o g -
getto di un attacco prepo-
t e n t e d a p a r t e d e l p o r t a -
voce del candidato sinda-
c o d i M a t e r a , F r a n c e s c o
Bianchi, uomo di fiducia
di Roberto Cifarelli
Oggi, come leggiamo con
a m a r e z z a e i n d i g n a z i o n e
dalle colonne de La Nuo-
va, è stato il turno dei colleghi di quella testata, colpiti pubblicamente dal sin-
d a c o d i M u r o L u c a n o ,
G i o v a n n i S e t a r o d u r a n t e
u n a m a n i f e s t a z i o n e p u b -
blica
Purtroppo, non sono epi-
sodi isolati
Sono i sintomi di una psi-
c o s i c h e r i s c h i a d i s o f f ocare la nostra democrazia:
l ’ i n t o l l e r a n z a v e r s o l a
s t a m p a n o n a l l i n e a t a , l a tentazione di ridurla a me-
gafono di chi governa, la
volontà di zittire chi eser-
cita il diritto - e il dovere
- d i i n f o r m a r e , c r i t i c a r e ,
raccontare la realtà senza
filtri né padroni
N o i n o n c i s t i a m o E o g -
gi, con forza, lo diciamo:
questa escalation deve fi-
nire Subito
L’ARTICOLO 21
DELLA
COSTITUZIONE: LA PIETRA
ANGOLARE
DELLA LIBERTÀ
C’è un articolo, nella nostra Costituzione, che do-
v r e b b e e s s e r e l e t t o o g n i
mattina da chiunque ricopra un incarico pubblico: l’articolo 21
«Tutti hanno diritto di man i f e s t a r e l i b e r a m e n t e i l p r o p r i o p e n s i e r o c o n l a parola, lo scritto e ogni al-
tro mezzo di diffusione»
È tra le pietre angolari su cu i s i r eg g e la n o s tr a d e-
mocrazia
È i l b a l u a r d o c h e s e p a r a
una società libera da una
società oppressa
È i l c o n f i n e i n v a l i c a b i l e
che nessun Cifarelli, nes-
sun Setaro, nessun poten-
te di turno ha il diritto di
oltrepassare
La stampa è, e deve resta-
re, il cane da guardia del-
la democrazia
Non è un orpello, non è un
f a s t i d i o , n o n è u n a c c e s -
s o r i o d a t o l l e r a r e f i n c h é t a c e e d a c o l p i r e q u a n d o
osa
È il presidio della libertà, la voce di chi non ha voce, la sentinella che veglia sul
r i s p e t t o d e l l e r e g o l e , l a
memoria critica della co-
munità LA STORIA
CI INSEGNA: SENZA STAMPA
LIBERA, NESSUNA
SOCIETÀ CRESCE
B a s t a s f o g l i a r e l e p a g i n e
d e l l a s t o r i a p e r c a p i r e quanto la stampa sia stata decisiva nelle battaglie ci-
vili, nelle conquiste di di-
r i t t i , n e l l ’ e m a n c i p a z i o n e
di intere generazioni
Senza una stampa libera, non ci sarebbe stata la lot-
ta contro le mafie, non ci sarebbe stato il riscatto del Sud, non ci sarebbero state le grandi riforme socia-
li. Senza stampa libera, l’Italia sarebbe rimasta prigio-
niera di silenzi e omertà
N o i d i C r o n a c h e L u c a n e
lo sappiamo bene
Tra i capostipiti c’è Nino
Postiglione, pioniere delle
radio libere
È g r a z i e a u o m i n i c o m e
lui se oggi possiamo scri-
vere, parlare, dissentire
E n o n p e r m e t t e r e m o m a i
che la loro lezione venga
calpestata da chi confonde il potere con l’arrogan-
za, l’incarico pubblico con la prepotenza LA LINEA
EDITORIALE DI CRONACHE LA DETTA LA NOTIZIA
A scanso di equivoci, vog l i a m o d i r l o c h i a r o : n o i
siamo una vera stampa libera Non siamo allineati alla destra, come qualcuno vuole fa
comportamento
spaventapasseri da chi non
ha altri argomenti E p o i , d i c i a m o l o : p e r i l
vero, con Cifarelli non si capisce nemmeno bene se sia di
l a e Casino che in Regione sono con il centrodestra Insomma, una confusione
i d e o l o g i c a d e g n a d i u n a soap opera, più che di una
classe dirigente. Ma forse è proprio questa mancanza di chiarezza che spiega il fastidio verso la
stampa indipendente: chi non ha una linea, non sop-
porta chi ne ha una chiara
CIFARELLI
E SETARO:
CHI NON RISPETTA
LA STAMPA
NON È
ALL’ALTEZZA
DEL RUOLO
Chi attacca la stampa non
a l l i n e a t a , c h i a l l o n t a n a i
c r o n i s t i d a l l e m a n i f e s t azioni pubbliche, chi insulta i giornalisti solo perché
fanno domande, dimostra
d i n o n e s s e r e a l l ' a l t e z z a del ruolo istituzionale che
r i c o p r e L a d e m o c r a z i a non è un club privato dov e s i e n t r a s o l o s e s i a p -
p l a u d e L a d e m o c r a z i a è
confronto, è critica, è tra-
sparenza E chi non lo capisce, chi teme il contrad-
d i t t o r i o , c h i v u o l e s o l o elogi e silenzi, non merita
la fiducia dei cittadini CIFARELLI
E SETARO
NON ALL’ALTEZZA
Lo diciamo con fermezza:
i casi di Cifarelli e Setaro
stanno a significare l’imp o r t a n z a d e l l a d i g n i t à d i
comportamento che deve
avere chi ha ricevuto una
c e r t a r e s p o n s a b i l i t à a l u i
affidata dal popolo
N o n è l a s t a m p a a d o v e r
chiedere scusa Sono loro a dover riflettere, a dover cambiare atteggiamento, a
dover imparare il rispetto
c h e s i d e v e a c h i o g n i
giorno lavora per garanti-
re la libertà di tutti SOLIDARIETÀ
AI COLLEGHI DE “LA NUOVA”
La redazione e l’editore di
C r o n a c h e L u c a n e e s p r i -
mono la più sincera soli-
d a r i e t à a i c o l l e g h i d e L a
Nuova, al giornalista Vittorio Laviano, al direttore
D a r i o C e n n a m o , a l l ’ e d itore Donato Macchia e al-
la redazione tutta.
S a p p i a m o c o s a s i g n i f i c a
essere nel mirino solo per
aver fatto il proprio dovere Sappiamo che non sempre si è d’accordo, che spesso le linee editoriali divergon o , c h e i l c o n f r o n t o p u ò essere aspro Ma la libertà di stampa e d i o p i n i o n e n o n s i d e v e perdere mai Mai E lo diciamo con le parole di chi
ha fatto la storia della democrazia: «Posso non essere d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo» Q u e s t o è i l n o s t r o i m p eg n o Q u e s t a è l a n o s t r a missione Questa è la nostra promessa ai lettori, ai cittadini, alle future generazioni.
CONCLUSIONE: LA LIBERTÀ NON SI NEGOZIA La libertà di stampa è com e l ’ o s s i g e n o : c i a c c o rgiamo della sua importanza solo quando manca M a q u a n d o m a n c a , è g i à troppo tardi P e r q u e s t o c o n t i n u e r e m o a vigilare, a denunciare, a raccontare Senza paura, senza padroni, senza co
L’intervento realizzato con il contributo della Regione Basilicata, per l’occasione donata una targa all’assessore Latronico GROTTOLE.
al contributo della Regio
erimo-
nia è stata presieduta dal-
l ’ a r c i v e s c o v o e m e r i t o d i
P o t e n z a , M u r o L u c a n o e
Marsico Nuovo, Salvato-
re Ligorio, in un clima di profonda partecipazione e
devozione
In occasione dell’evento,
l a P a r r o c c h i a d e i S a n t i
Luca e Giuliano ha volu-
t o o m a g g i a r e l ’ a s s e s s o r e
regionale alla Salute, Co-
s i m o L a t r o n i c o , c o n u n a
t a rg a c h e r e c i t a : « P e r l a
collaborazione e la grande sensibilità rivolta al restauro della Chiesa di San
Pietro» Un gesto simbo-
l i c o c h e t e s t i m o n i a i l l egame tra istituzioni e ter-
ritorio, nella comune vo-
l o n t à d i s a l v a g u a r d a r e i
l u o g h i d e l l a f e d e e d e l l a cultura che rappresentano
l ’ i d e n t i t à v i v a d e l l e c o -
munità lucane
«È con grande emozione
che ricevo questo ricono-
s c i m e n t o – h a d i c h i a r a t o
L a t r o n i c o – p e r c h é t e s t i -
monia un lavoro condiviso, portato avanti con con-
v i n z i o n e p e r r e s t i t u i r e a
Grottole un simbolo della
sua identità L’arte, la fe-
de e la bellezza tornano a
risplendere nel cuore del-
l a B a s i l i c a t a , e q u e s t o è
possibile solo grazie alla
s i n e rg i a t r a i s t i t u z i o n i ,
Chiesa e cittadini La Re-
gione continuerà a soste-
n e r e c o n d e t e r m i n a z i o n e
la tutela del nostro patri-
m o n i o s t o r i c o e d e c c l e -
siastico, consapevole che da questi luoghi passa an-
che la crescita culturale e
spirituale delle nuove ge-
nerazioni»
L’intervento di restauro ha restituito all’antico splendore un bene architettoni-
co di straordinaria impor-
tanza, da sempre punto di
riferimento per la vita re-
ligiosa e sociale del pae-
se L’ a s s e s s o r e h a i n f i n e r ivolto un sentito ringrazia-
mento al sindaco, all’amministrazione comunale di
Grottole e al parroco Don
S a v e r i o p e r l a v i s i o n e e
l ’ i m p e g n o d i m o s t r a t i i n tutte le fasi del progetto.
« U n g i o r n o d i f e s t a – h a
concluso Latronico – che
r i m a r r à i m p r e s s o n e l l a
memoria della comunità, segno tangibile di come la
c u r a p e r i l b e l l o e p e r i l sacro possa unire e raffor-
zare l’identità dei territo-
ri»
I L P R E M I O O S C A R P R E S
I l F e s t i v a l M a t e r a f i c t i o n
s i è c h i u s o c o n M u r r a y
MATERA. Giornata conclusiva ieri del Mat
Fiction il fe
propone, da tre anni ormai, di far conoscere i te-
m i e l e t e n d e n z e p ro d u t t i v e p i ù p r a t i c a t e d a l l a
fiction internazion
sti coinvolti nella produz
one. Ieri s
ra la consegna dei premi per la serialità. Migliore serie stra-
n i e r a : R a g o y j , ( Tu n i s i a ) , m igliore serie italiana l'arte della gioia, premio
a l l a c a r r i e r a p e r l a s e r i a l i t à a d A b r a h a m
M u r r a y, m i -
g l i o re d o c u - s e -
r i e I t a l i a n C i -
nematograpg h e r s : i m a e s t r i d e l l a l u c e , G re t a F e r ro p e r “ I l Turco”, Pierluigi Gigante per “Acab la serie”, Uc-
cio De Santis per “Mudù” Dopo la consegna dei
premi, l'attore statunitense Abraham Murray,
premio Oscar, che ieri assieme al regista Louis
Nero ha presentato il nuovo film “Milarepa” , in
tutte le sale dal prossimo 19 giugno, alle 20 sul palco del cinema Guerrieri della città dei Sassi,
converserà con la giornalista Barbara Tarricone Chiusura della serata con il concerto del M° Pao-
lo Vivaldi dedicato alle musiche da film di Nino
Rota. matera Fiction è patrocinato dalla Comu-
nità Europea, dalla Regione Basilicata e Provin-
cia di Matera, dal Comune di Matera, dalla Lu-
cana film Commission, da Rai Fiction e in colla-
borazione con Mediaset
Emozioni, talento e passione per “A Midsummer Night’s Dream” con gli studenti dell'Istituto comprensivo
M AT E R A . « U n s o g n o d i m e z z a estate» in chiave “materana” ha inc a n t a t o i e r i s e r a i l p u b b l i c o d e l -
l’Auditorium Gervasio di Matera
A p o r t a r l o i n s c e n a s o n o s t a t i g l i studenti della scuola secondaria di
p r i m o g r a d o d e l l ’ I s t i t u t o C o mprensivo Pascoli, protagonisti del
musical di fine anno, ormai tradiz i o n e c o n s o l i d a t a L i b e r a m e n t e
ispirato alla celebre commedia di
William Shakespeare, lo spettacolo ha unito recitazione, canto, danza e scenografie in un lavoro corale che ha coinvolto alunni e docenti
p e r t u t t o l ’ a n n o s c o l a s t i c o D a l
2019, infatti, l’attività teatrale rap-
presenta un punto di forza dell’offerta formativa, permettendo agli studenti di esprimersi e crescere attraverso l’arte L’edizione 2025 è stata fortemen-
te sostenuta dalla dirigente scola-
stica Caterina Policaro, che ha se-
g u i t o c o n i m p e g n o o g n i f a s e d e l progetto «La gioia negli occhi dei
r a g a z z i – h a d i c h i a r a t o – è i l r iflesso più autentico del valore edu-
cativo di questa esperienza» Ideatrice e regista dell’opera è sta-
t a l a p r o f e s s o r e s s a C r i s t i n a G r i e -
co, affiancata dalla professoressa
E n z a S i l e o . L e c o r e o g r a f i e s o n o
state curate dalla professoressa Cri-
stiana Fontanarosa, mentre le scenografie sono state realizzate dalle professoresse Ida Scalese, Anna Maria Casamassa, Aurora Campagna e Anna Maria Lorè, autrice anc h e d e lla lo ca n d in a Le v o c i n arr a n t i d e l l o s p e t t a c o l o s o n o s t a t e q u e l l e d e l l ’ e l f o G i o v a n
ballando con gli studenti delle clas-
Continua il nostro percorso dia-
l o g i c o a v v i a t o n e l l e 1 3 1 a g o r à
d e l l a n o s t r a t e r r a l u c a n a I n questa seconda edizione lo fac-
c i a m o a t t r a v e r s o u n a v i s i o n e
d u a l e e d e l l a d i f f e r e n z a ( m aschile-femminile). Il modello resta sempre quello socratico, di ricerca e di indagine “critica” ,
p e r u n c o n f r o n t o e d i a l o g o c o -
s t r u t t i v o s u l l e q u e s t i o n i e s u i problemi, senza sopraffazioni e forme di dominio. La differenza esperita apre a percorsi di alterità e di rispetto delle diversità influenzando positivamente l’in-
t e r o t e s s u t o s o c i a l e N e s s u n o
“scimmiottamento” . Differenti identità per costruire qualcosa di buono nei luoghi dove si vive, “un mondo nuovo e migliore” , come direbbe Virginia Woolf
D I M A R I A D E C A R L O *
Il filosofo Arthur Schopenha-
u e r e r a i n s e p a r a b i l e d a l s u o barboncino bianco, Atma, dall e p a s s e g g i a t e a l l e r i f l e s s i o n i , e
quando l’amico a quattro zampe
l o d i s t u r b a v a l o r i m p r o v e r a v a
chiamandolo in tedesco “mensh”
cioè “ umano” Inoltre, parla del-
l’amore per il cane, lamentando la
c r u d e l t à d e l l ’ u o m o c h e l e g a « i l suo intelligente amico, alla cate-
na! Io non posso mai vedere que-
sto senza un’intima pietà per il ca-
n e e u n a p r o f o n d a i n d i g n a z i o n e
per il suo padrone»
C o n q u e s t o i n c i p i t , t r a t t o d a u n
ebook dedicato all’inclusione de-
gli ucraini in Italia, (https://pay-
hip com/b/5bs1o) voglio raccon-
tare di una donna che, come il fi-
l o s o f o t e d e s c o , a m a g l i a n i m a l i
tanto da farne una ragione di vita Parlo della potentina Rosaria Mancino che ha ereditato dalla fa-
miglia la passione per i cani Già nel soprannome del papà Pasqua-
le, frà Riavl, (fratello diavolo) si trova la storia del nonno che prendeva nelle tane dei lupi i cuccioli p e r c r e s c e r l i c o m e c a n e p a s t o r e , essendo una guardia pecore Dalla mamma Raffaela Di Martino ha imparato a vivere con i gatti in cas a U n a t r a d i z i o n e c h e c o n t i n u a
p e r c h é R o s a r i a , c o l m a r i t o A ndrea, formano una famiglia di dieci presenze Rosaria ci ricorda che
“ g l i a n i m a l i s o n o s o g g e t t i e n o n oggetti, e noi li abbiamo raccolti per strada vivono a casa con noi”
P r e s e n t i a m o a l l o r a l a f a m i g l i a :
Lucia e Benito (cani di 16 e 14 an-
ni); e poi sei stupende gatte/i: Li-
c i a ( 1 1 a n n i ) , C l e o p a t r a , K i t t y , Gennaro, Pistacchio e Bruce Lee
Rosaria con un gruppo di volon-
tari ha dato vita nel 2015 all’associazione “Code briganti”, di cui
è presidente Ed è proprio a cura
dell’associazione che quest’anno
L A R U B R I C A Appuntamento con la ricerca dialogica sulla comunità con occhi di donna
h a p r e s o v i t a l a p r i m a e d i z i o n e
“Quartieri consapevoli” dedicata
a l l a c o n o s c e n z a d e i b i s o g n i d e l
cane e del gatto dando al contem-
po risposte a tutti coloro che vo-
gliono saperne di più Quattro ap-
p u n t a m e n t i n e i q u a r t i e r i d e l c a -
poluogo, due già svolti (25 mag-
gio e 8 giugno u s ) e due si ter-
ranno il 29 giugno a Malvaccaro
e il 13 luglio rione Libertà a via-
le Dante
M a i l p r o g e t t o r i p r e n d e r à a f i n e
agosto per continuare a settembre
nelle scuole Una iniziativa meri-
t e v o l e c o n e d u c a t o r i c i n o f i l i e
istruttori, operatori zooantropolo-
gico-didattici e allevatore cinofi-
lo Devo proprio a quest’ ultimo,
Gionata Picciani (titolare dell’af-
fisso «La fortezza dei guardiani”)
la notizia e il contatto con Rosaria
Un evento lodevole che andrebbe
d i f f u s o i n t u t t i i C o m u n i p e r c h é “c’è ancora tanta ignoranza sulla relazione con cani e gatti – spiega
Rosaria Mancino – non basta desiderare un cane o un gatto a casa, bisogna avere consapevolezza del
loro mondo e delle loro necessità» L’associazione vuole dare ri-
sposte e aiuto concreto Tante le
attività per il benessere animale, dalla segnalazione di abbandoni o ritrovamenti, e soprattutto «la col-
laborazione con istituzioni e i ta-
voli tecnici per un cambiamento
legislativo e per migliorare la si-
tuazione sul territorio – spiega la
cinofila - Diamo visibilità ai ca-
ni custoditi nei canili, prendiamo
i n f o r m a z i o n i e c e r c h i a m o c a s a
con tanto di foto e post” , come si evince dal profilo social fb “Cuo-
re Briganti” Lo stesso anche per
i g a t t i . I n f a t t i , n e l c a n i l e d i P otenza (Tiera di Vaglio) c’è un set-
tore dedicato alla cura dei gatti di s t r a d a R o s a r i a c i i n f o r m a c h e i
Comuni di Potenza e Melfi “sono
gli unici che hanno h24 la reperibilità per il soccorso di cani e gat-
ti randagi» Agli s o s associativi arrivano le
richieste di adozione da fuori re-
gione per circa l’80% mentre per
chi gioca in casa i volontari con-
sigliano la visita diretta al canile
E di canili in Basilicata ce ne so-
no tanti perché «aumentano i ca-
ni abbandonati e randagi dovuto
a l l ’ a s s e n z a d e l l a s t e r i l i z z a z i o n e
per un retaggio culturale – com-
m e n t a R o s a r i a, q u i a l s u d n o n
r i u s c i a m o a c o m p r e n d e r e c h e l a sterilizzazione è un gesto di amore che salva» Sulla questione e su una possibile legge regionale da
r i v e d e r e n e a b b i a m o p a r l a t o s u
queste pagine nel 2022 (cfr Rico-
s t r u i r e c o m u n i t à , b r è e d p p 4 446)
Ad essere bistrattato e maltrattato
è anche il gatto, anzi forse ancor di più «perché pensano che sia più
facile da gestire – spiega Rosaria
, abbiamo a che fare con soggetti senzienti con sentimenti come
g l i u o m i n i c h e v i v o n o i l t r a u m a
d e l l ’ a b b a n d o n o , i n o l t r e a d i f f e -
renza nostra loro non conoscono
la rabbia, la cattiveria, la bramo-
sia per il potere »
Forse dovremmo iniziare a svuo-
tare i canili, a non abbandonarli e peggio ancora “a non affossarli” ,
c r u d e l e r i t u a l e “ p e r c u c c i o l i a p -
p e n a n a t i c o n l a l o r o m a m m a o buttati in buste della spazzatura” , come riferisce Rosaria. Atto inci-
v i l e c h e c o n f e r m a l e p a r o l e d e l
principe De Curtis: «Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uo-
mo Io mangio più volentieri con
u n c a n e c h e c o n u n u o m o ” E a
proposito di abbandono, affossa-
menti e crudeltà, la presidente ri-
c o r d a c h e “ l a l e g g e p u n i s c e c o n u n ’ a m m e n d a e a n c h e c o n i l c a rcere» Dietro l’abbandono per sopravve-
n u t e d i f f i c o l t à e c o n o m i c h e , p e r perdita di interesse e cambiamenti vari c’è sempre una cultura del-
ria a quelle legate a interessi per-
s o n a l i d e l c i t t a d i n o – a f f e r m a
Mancino, avevamo proposto al
Comune di Potenza una card de-
d i c a t a a l c a n e o g a t t o , p e r c r o c -
cantini e necessità varie, purtroppo a causa dei fondi non è andata in porto» Ebbene la propos ta ci piace e facciamo appello a tutti i Sindaci di fare propria questa ini-
ziativa perché alimenta la cultura d e l r i s p e t t o d e g l i a n i m a l i c h e a l contempo migliora la qualità del-
la vita delle comunità
I n t a n t o p e r c h i v o l e s s e d a r e u n a
mano ai volontari può devolvere a l l ’ a s s o c i a z i o n e i l 5 x 1 0 0 0 o d onare croccantini, guinzagli, cuccette, cuscinoni, trasportini, pettorine etc
Riprendendo Schopenhauer «Chi n o n h a m a i p o s s e d u t o u n c a n e , non sa cosa significhi essere amato», Rosaria ci ricorda che la relazione con i pelosi migliora i rapporti umani «perché ti insegnano a vivere, a relazionarti con i prop r i s i m i l i i n m o d o g i u s t o r i s p e ttando chi è diverso da te facendoti maturare in empatia Loro sono maestri di vita, con loro in casa si cresce interiormente, diventi cons a p e v o l e d i c h i s e i e q u e l l o c h e puoi fare con e per gli altri» Quella di Rosaria
l ’ o g g e t t o m a c i c h i e d i a m o s e c i sono agevolazioni «Sono contra-
La mostra del lucano Cataldo Colella e curata da Lorenzo Benedetti promuove opere che dialogano tra tradizione e
L’Associazione
Technè della Calabria, in collaborazione con Visioni Future della Basilicata, ha realizzato negli spazi di Villa Genoese Zerbi di Reggio Calabria, la mostra “Ecosistemi dell’arte: Creare, Condividere, Custodire”, a cura di Lorenzo Benedetti. La realizzazione di quest’ evento culturale, con il patrocinio di Consiglio Regionale della Calabria, Consiglio Regionale della Basilicata, Città Metropolitana di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Ordine degli Architetti e Paesaggisti della Provincia di Reggio Calabria, Camera di Commercio della Provincia di Reggio Calabria. è stata possibile grazie al contributo di Ance Reggio Calabria e Galbatir Provincia Reggio Calabria.
Il progetto espositivo per Palazzo Zerbi si propone come un modello in cui l'arte non è solo oggetto di consumo o di mercato ma parte di un sistema culturale sostenibile che coinvolge attivamente artisti, pubblico e istituzioni.
L' idea di un'arte ecologica si fonda sulla necessità di creare circuiti virtuosi che favoriscano l'accessibilità, la condivisione e la durata delle opere nel tempo.
Attraverso questa triplice articolazione, la mostra intende sottolineare l'im-
portanza di un ciclo completo per l'arte contemporanea: dalla produzione alla diffusione, fino alla conservazione e valorizzazione.
Gli ambienti di Palazzo Zerbi accolgono e mettono in dialogo questi tre elementi, creando un percorso che evidenzia la complementarietà tra il lavoro degli artisti, la loro visibilità pubblica e la necessità di un impegno collezionistico, per garantire la permanenza delle opere nel tempo.
La mostra si articola in tre sezioni interconnesse presentando artisti di Reggio Calabria, il progetto di "poster 3500 cm²" e una selezione di opere dalla collezione di Cataldo Co-
lella.
La sezione dedicata ad una selezione di artisti legati alla Calabria (Ninni Donato, Giulio Manglaviti, Angela Pellicanò, Gianfranco Presta) e alla Basilicata (Karmil Cardone, Massimo Lovisco, Arcangelo Moles, Gerardo Fornataro) rappresenta la vitalità della ricerca artistica nel territorio, con l'intenzione di valorizzare il loro contributo alla scena contemporanea. Un’altra sezione esplora il ruolo della diffusione nell'arte contemporanea attraverso 3500 cm², un progetto internazionale che utilizza il formato del poster per promuovere il lavoro degli artisti in uno spazio accessibile e democratico. Questa parte della mostra evidenzia l'importanza della divulgazione artistica e la possibilità di portare l'arte al di fuori delle istituzioni tradizionali. Una terza sezione, infine, presenta una selezione di opere dalla collezione di Cataldo Colella con artisti internazionali (come Irma Blank, Fabrizio Cotognini, Shilpa Gupta, Mona Hatoum, Carsten Holler, Hans Op De Beeck, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Pascale MarthineTayou, Ai Weiwei,), offrendo una prospettiva sul collezionismo come strumento di conservazione e valorizzazione dell'arte contemporanea.
La collezione rappresen-
torio di Reggio Calabria nella location di Villa Zerbi. Gli spazi espositivi di Villa Zerbi sono oggi gestiti da Enzo Pennestrì, imprenditore illuminato, che con generosità permette la realizzazione di eventi culturali negli spazi della Villa, sottraendoli all’incuria e assicurandone la fruizione pubblica in linea con le recenti dichiarazioni del ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Il fascino senza tempo di Villa Zerbi, situata sul km più bello d’Italia, rappresenta l’optimum per un’esposizione di arte contemporanea ».
Quale è l'opera che a suo avviso è la più emblematica? Quella a cui è più legato?
ta un archivio di esperienze artistiche, dimostrando il valore della raccolta privata nella costruzione della memoria culturale.
Abbiamo rivolto alcune domande al collezionista Cataldo Colella.
Da dove nasce l’idea di esporre parte della sua collezione, nella Villa Genoese Zerbi? Perché si è scelto proprio questo ambiente?
«Abbiamo condiviso un’idea di arte come cultura e non come investimento economico, arrivando ad ipotizzare la realizzazione di una mostra della mia collezione sul territorio di Reggio Calabria nella location di Villa Zerbi»
«L'arte è fatta di incontri, connessioni, opportunità. La genesi della mostra a Villa Zerbi a Reggio Calabria ne è un esempio. Sono stato invitato a Reggio Calabria per la Biennale dello Stretto del 2024, per un intervento circa il mio contributo al progetto “Arte Pollino” del 2009. In quell’occasione sono entrato in contatto con l’Associazione Technè, nelle persone di Angela Pellicanò, Caterina Pellicanò e Ninni Donato, artisti reggini con cui è nata immediatamente una sinergia di visioni. Abbiamo condiviso un’idea di arte come cultura e non come investimento economico, arrivando ad ipotizzare la realizzazione di una mostra della mia collezione sul terri-
« La collezione è per me qualcosa di intimo, un dialogo silenzioso che si sviluppa negli anni e nei luoghi che abito. Colleziono da molti anni e ho memoria di tutte le opere acquisite nel tempo. Per ognuna di loro ho una storia da raccontare. Non ho una preferenza, sono state acquistate tutte con lo stesso spirito: la passione per il bello e la curiosità per il nuovo. Devo ammettere, però, che quando le opere sono in prestito per delle mostre, ne sento la mancanza perché non posso più goderne ». Perché si dovrebbe visitare questa mostra? Quale potrebbe essere un aggettivo per descriverla?
« Andare alle mostre, significa lasciarsi sedurre dalla possibilità di nuove sollecitazioni, nuovi incontri e suggestioni, anche se non sempre di immediata comprensione. Questa in particolare, curata da Lorenzo Benedetti, racchiude più significati aprendosi al territorio, agli artisti locali e ad una dimensione internazionale. L’aggettivo che credo le si addica è proprio questo: polisemica».
L a nostra intervista prosegue con il curatore della mostra Lorenzo Benedetti.
Da dove nasce l'idea di un'arte “ecologica”? Aveva già avuto modo di focalizzarsi su questo tema?
« Il concetto ecologia in questo caso viene preso dal famoso testo “Le tre ecologie” di Felix Guattari. Nella sua visione integrata, le tre ecologieambientale, sociale e mentale - affrontano insieme la crisi planetaria. L'ecologia ambientale tutela gli ecosistemi naturali, quella sociale mira a trasformare le relazioni umane per superare sfruttamento e disuguaglianze, mentre l'ecologia mentale agisce sulla soggettività, contrastando l'alienazione imposta dal capitalismo e riattivando desideri e immaginari collettivi. Queste dimensioni sono inseparabili: non è possibile salvare il pianeta senza ripensare la società e i nostri modi di percepire e desiderare. Nella mostra, l'idea di ecologia si applica al rapporto tra artisti locali e internazionali e tra la connessione diretta tra pubblico e collezionismo, attraverso il progetto Poster
3500 cm ».
di Reggio Calabria, sono nello spazio più monumentale, mentre il resto della collezione è allestita in una grande sala ricostruendo la tipologia di allestimento delle quadrerie seicentesca ».
I poster che venivano distribuiti dove se li immagina esposti? È un progetto pensato da lei già nel 2004, perché ha voluto riproporlo in questa occasione?
«Nel caso dei poster, il valore dell'opera non risiede nell'unicità dell'esemplare, ma nella sua capacità di circolare, di raggiungere pubblici diversi, di entrare in contesti inattesi. 3500 cm' si fonda su questa idea: promuovere l'arte come potenziale condivisibile e inclusivo»
Quale è il filo conduttore delle opere esposte in mostra? È stato lei ad operare una selezione oppure è frutto di un dialogo con il collezionista?
«Le opere esposte sono in diretto dialogo con gli affascinanti ambienti di Villa Genoese Zerbi. Le opere più installative e scultoree, insieme agli artisti
« Il progetto Poster 3500 cm. è strettamente legato alla fruizione pubblica.
I poster vengono distribuiti gratuitamente, diffondendo l'opera tra le persone, realizzando così un’azione circolare virtuosa, in cui tutti i visitatori diventano collezionisti di due opere realizzate appositamente per questo progetto. In questa occasione, sono stare realizzate le opere "Progetto per un monumento dedicato a don Sardelli a via del Mandrione" di Alfredo Pirri e "Technicolor" di Fabrizio Cotognini. Una sezione della mo-
stra è dedicata all’esposizione degli ultimi trenta progetti realizzati dal 2024 ».
Sempre nell'ambito del progetto “Poster 3500 cm” come si risolve il "contrasto" tra l'idea di unicità del lavoro dell'artista e quello della ripetizione e moltiplicazione degli esemplari distribuiti?
« La riproduzione è da sempre parte integrante della pratica artistica: si pensi alle fusioni in metallo, alle stampe, ai video. Nel caso dei poster, il valore dell'opera non risiede nell'unicità dell'esemplare, ma nella sua capacità di circolare, di raggiungere pubblici diversi, di entrare in contesti inattesi. 3500 cm' si fonda su questa idea: promuovere l'arte come potenziale condivisibile, inclusivo, capace di oltrepassare le barriere che spesso limitano l'accesso all'arte contemporanea. La moltiplicazione non ne è un contrasto all'unicità dell'opera, ma l'amplifica attraverso la diffusione e la conoscenza ».
Quali sono state (se ci sono state) le difficoltà riscontrate nell'esporre opere così eterogenee?
« Le difficoltà rappresentano un elemento costitutivo dell'identità della mostra. L'eterogeneità delle opere e la complessità degli spazi espositivi hanno posto delle sfide, ma anche aperto la possibilità di costruire nuove relazioni: tra il progetto dei poster, le opere degli artisti attivi nel territorio di Reggio Calabria e quelli di provenienza internazionale. Questa pluralità si è rivelata una risorsa, capace di generare un dialogo coerente con gli ambienti della Villa ». Perché si dovrebbe visitare questa mostra?
Quale potrebbe essere un aggettivo per descriverla?
«Perché propone un'esperienza in cui pubblico, artisti e opere non sono en-
tità separate, ma parti interdipendenti di un unico ecosistema. La mostra non si limita a presentare opere d'arte, ma costruisce un ambiente in cui la relazione tra arte e società si sviluppa attivamente. Attraverso il progetto 3500 cm', si crea un legame diretto tra territorio, arte contemporanea e comunità, rendendo il pubblico non solo spettatore ma parte integrante del processo formando una comunità. Per questo motivo si può descrivere la mostra con un aggettivo: viva».
La mostra, che sarà visitabile fino al 30 giugno, ad un mese dall’inaugurazione ha superato i 2000 visitatori.
Tra Pop Art e televisori in plexiglass, 22 opere per un viaggio emozionale tra miti del passato e riflessioni sul presente
RUOTI. Un faccione sorridente dell’Albertone nazionale, gli occhi spiritati del mattatore Gigi Proiet-
t i e i l m i t i c o t r i o d e i f r a -
t e l l i D e F i l i p p o , Ti t i n a ,
Eduardo e Peppino Solo le prime opere (acrilico su tela) che si affacciano sui pannelli delle 22 di Gaetano Di Bello esposte nel-
l a t r e g i o r n i d i M o s t r a
d ’ a r t e m o d e r n a p r e s s o i l
Centro di aggregazione di
R u o t i c h e s i è c o n c l u s a
n e l l a g i o r n a t a d i i e r i
E v e n t o p a t r o c i n a t o d a l
Comune
Con lo stile della Pop Art Bianco e nero i personag-
g i d e l c i n e m a , d e l t e a t r o ma anche della musica co-
m e l a C a r r à e i Q u e e n hanno riacceso nei visitat o r i r i c o r d i e m o m e n t i d i particolare bellezza vissuti o riscoperti Mostri sacri del calibro di Fellini e De Sica, per passare ad attori amati come Pozzetto, Villaggio e Banfi, o a per-
s o n a g g i c h e c i h a n n o a ccompagni nella crescita E mentre i pannelli parlano
d e g l i a n n i d i g l o r i a e d i
s u c c e s s i , n e l l o s p a z i o adiacente la TV luminosa
- u n c i c l o a v v i a t o n e l
2 0 1 5 - c h e a c c e n d e n e l l a mente alcuni fatti di cro-
n a c a e d i p e r s o n a g g i c h e s i s o n o f i s s a t i s u i c a n a l i della nostra memoria: co-
m e l e b r a c c i a a p e r t e d e l Presidente Pertini, o Tho-
m a s d e l l a s e r i e M a g n u n PI, o l’immagine dell’edi-
z i o n e s t r a o r d i n a r i a d e l TG1 e così via tra cronaca
n e r a e s p o t p u b b l i c i t a r i
Sono le Tv realizzate (re-
t i n o s u p l e x i g l a s s ) d a l -
l ’ a r t i s t a D i B e l l o c h e h a f a t t o d e l l a s u a c r e a t i v i t à artistica una risorsa che ri-
c h i a m a i l p o t e r e d e l l a “ M n e m e ” , m e m o r i a , c h e è il titolo dell’intera Mostra
U n a “ M n e m e ” c h e d a l greco non indica solo il ric o r d o m a l a c a p a c i t à d i
c o m p r e n d e r e , d i c a p i r e a
p a r t i r e d a l p r o p r i o p r ofondo sé
U n a p r o v o c a z i o n e , d u nque, dell’artista alle logiche di una vita che scorre in sequenze quasi inarrestabili, l’artista al contrario ci invita a soffermarci, a ri-vedere e ri-vedersi, a rigenerarsi e a riflettere su q u a n t o a c c a d e i n t o r n o a noi. È il potere dell’arte e dei suoi artisti che ci aiuta a riflettere, a ragionare
a riprenderci in mano nel-
l a c o n s a p e v o l e z z a d i c i ò che si è e di ciò che veramente ci realizza
L’artista Gaetano Di Bello è un potentino poliedrico, col sogno da bambino d i d i v e n t a r e m e d i c o , e d oggi è P rimario, da circa quattro anni, al Centro riabilitazione Universo salut e d i P o t e n z a P r o f e s s i onista acclarato, ma anche musicista polistrumentista in tour, per circa dieci anni con Vito Lisi (de I Mer-
c a n t i n f i e r a ) c o n t a n t o d i dischi incisi
A r t i s t i s i n a s c e , p a r a f r a -
s a n d o u n a m a s s i n a d e l Principe della risata, e Di
B e l l o “ l o n a c q u e ” . U n
c r e a t i v o c h e è g r a t o a l l a
sua famiglia “perché mol-
to dipende dalle influenze
e p a s s i o n i , c h e p o s s o n o essere positive o negative – afferma l’artista medico – che si respirano da bamb i n i n e l l a p r o p r i a f a m iglia”, ed oggi è sostenuto dalla compagna Lucia Gaetano Di Bello ha ereditato dalla mamma Adelaide l’amore per il Cinema, mentre dal papà Peppuccio l’amore per il Teatro e per la pittura Il gen i t o r e , i n f a t t i , è u n n o t o p o ten tin o mer can te d ’ art e t r a g l i a n n i S e t t a n t a e
O t t a n t a , n o n c h é a t t o r e d e l l ’ a l l o r a C o m p a g n i a t e a t r a l e i n v e r n a c o l o d e l
Te a t r o S t a b i l e L a f a m i -
g l i a p e r i l m e d i c o a r t i s t a Di Bello dovrebbe essere il luogo delle relazioni vo-
tate all’arte e alla bellezza, una sorta di laboratorio creativo e intellettua-
l e , s i m i l e a l l a S c u o l a d i p i a z z a d e l p o p o l o , c o n i q u a t t r o g r a n d i r i p r o d o t t i sulle sue tele: Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli. La famiglia deve educare all’arte, una strada sicura per lo sviluppo di una cultura del Bello e della Pace Una passione dunque ered i t a t a m a a n c h e t r a s m e s -
sa da Gaetano Di Bello al-
l a s u a p i c c o l a A r i a n n a , preadolescente creativa tra canto, batteria e scultura La Memoria in Mostra di Di Bello con le sue opere h a g i r a t o p e r l a B a s i l i c ata, da Pignola a Tricarico,
ma soprattutto le sue oper e s o n o s b a r c a t e i n E m il i a - R o m a g n a a r r i v a n d o poi, attraverso la Galleria Wikiarte a Parigi Dopo la tappa ruotese all’artista piacerebbe esporr e n e l l a s u a c i t t à n a t a l e , magari nella Cappella dei Celestini Di progetti fut u r i i l me d i c o a r t is ta n o n li ha pianificati, oggi si dice contento e realizzato e lascia che il flusso creativo percorra libero, lungo la propria strada In tempi bui e di smarrimento, la Mostra “Mneme” di Gaetano di Bello diventa occasione di ripensare la form
t
per la bella testimonianza! M