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PERIODICO TRIMESTRALE NUMERO 68 OTTOBRE 2017

Nuovo Nissan Qashqai Expect more



Carfleet n. 68 ottobre 2017

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LeasePlan, what's next? Il 2017 entra in questo ultimo trimestre con fiducia e ottimismo. Per quanto riguarda la crescita, per l’Eurozona le previsioni indicano un 2,2%, il dato più alto dalla crisi del 2007. Anche l’economia italiana accelera e dovrebbe chiudersi a un +1,5 nel 2017, l’aumento più elevato degli ultimi sei anni. Un contribuito determinante è stato dato dal settore automotive, che si appresta a chiudere l’anno con due milioni di veicoli immatricolati, e dalla performance del comparto noleggio, in crescita rispetto al 2016. Il Gruppo LeasePlan ha nuovamente raggiunto una serie di risultati molto validi nel primo semestre del 2017, evidenziando una volta di più il proprio elevato livello di crescita e la natura resistente della propria attività aziendale. La crescita della flotta è stata pari al 5,7% rispetto alla fine di giugno 2016, con una quota record di veicoli in gestione che raggiunge 1,71 milioni. Questi solidi risultati dimostrano ulteriormente l’impatto positivo avuto dal progetto di eccellenza operativa “The Power of One LeasePlan”, lanciato con successo nella prima metà del 2017. Tale iniziativa consente di sfruttare la forza dell’organizzazione in tutti i paesi in cui opera LeasePlan, la catena del valore e le nostre competenze funzionali, liberando un importante valore aggiunto per nuovi investimenti. Sono orgoglioso di affermare che LeasePlan Italia contribuisce fortemente a questi risultati consolidando il proprio ruolo di paese trainante, con circa 30.000 clienti, confermando la propria presenza nel settore corporate e potenziando la diffusione tra le PMI e il segmento della clientela privata. Vogliamo continuare a sviluppare il business avendo come principale punto di riferimento i clienti e i driver, offrendo un servizio sempre più di qualità e innovativo. Tutti elementi che confermano concretamente il valore di “What’s Next” nella nuova stagione di LeasePlan. E proprio in queste settimane prende avvio, per la prima volta in LeasePlan, una campagna media internazionale, con un marketing mix integrato finalizzato alla crescita della notorietà del brand e che raggiungerà tutti i nostri stakeholders, fornitori e clienti. What’s next? Stay tuned! Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa



Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

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Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Alessandro Casulli

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Direttore scientifico Mauro Manzoni Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Gianpiero Bottino Francesca Carli Valentina Carrabino Nicola Desiderio Marco Di Pietro Luigi Gemma Maurilio Rigo

Uno spagnolo in Leaseplan Italia Intervista a Pedro Arroyo De Baro Focus sui Veicoli Commerciali Inchiesta del Centro Studi auto aziendali in collaborazione con LeasePlan Italia

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Guida autonoma Le nuove tecnologie di Bosch

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A.I.A.G.A. Tra presente e futuro Intervista al presidente Giovanni Tortorici

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BMW serie 5 Touring Messaggio dal futuro

Prove su strada a cura di Nicola Desiderio Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

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Nissan X-Trail Un cuore grande

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News on the road

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Auto aziendali Cresce l’offerta di allestimenti Business creati appositamente per i parchi aziendali

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Chimica e automotive: BASF

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Fiat 500L Cross Salto in alto

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Peugeot 5008 Alzare il Tiro

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Le nuove norme di omologazione Dal NEDC al WLTP

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Sustainability LeasePlan si unisce all’iniziativa EV100

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La corsa dei numeri L’andamento del mercato auto in Italia

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What’s next? Oroscopo



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People

Uno spagnolo in LeasePlan Italia alla guida del Team Operations Pedro Arroyo De Baro, nuovo Operations Director, ci racconta dei nuovi progetti di LeasePlan Italia. Uno spagnolo in Italia, parlaci della tua esperienza e delle tue prime impressioni. Mi trovo a Roma da 5 mesi e sto imparando a conoscere questa città; una delle cose che amo di più, quando ritorno a casa dopo il lavoro, è fare una passeggiata insieme a mia moglie in centro, dal Colosseo alle Terme di Caracalla, fino a Piazza Venezia, per godermi le bellezze della capitale. Sono impaziente di apprezzare presto anche altre città e altre meraviglie di questo paese. Per quanto riguarda la mia esperienza in LeasePlan Italia è senz’altro molto positiva, sia professionalmente che personalmente. Ho trovato una organizzazione molto strutturata, con una strategia ben definita e con dei professionisti con cui sono sicuro potremo raggiugere gli obiettivi che abbiamo per il futuro.

La nostra mission è sviluppare il business nel miglior modo possibile. Il Cliente e il Driver sono i nostri principali punti di riferimento e tramite questa interazione possiamo sviluppare la parte più umana che abbiamo come professionisti. “What’s next?” è Il nuovo payoff di LeasePlan. Come lo interpreti? Cosa significa per la Direzione Operations? What’sNext nella Direzione Operations è la ricerca dell’eccellenza del servizio: ciò significa arrivare a fornire un servizio al Driver e al Cliente che possa superare le loro aspettative. Come si realizza? Garantendo una gestione di flotta che offra le soluzioni più innovative in grado di assicurare una qualità di servizi sempre migliore. La mia ambizione è che ogni Driver condivida la sua soddisfazione su LeasePlan con i suoi amici e conoscenti. Nella Direzione Operations di un’azienda di noleggio veicoli abbiamo la fortuna di poter interagire con il Driver più volte durante l’anno, per oltre 500.000 contatti annuali! Perciò, abbiamo diverse occasioni di dimostrare che la scelta di LeasePlan come fornitore di mobilità è vincente. Per me, What’s next in Operations significa “l’eccellenza nella mobilità”. Quanto è importante la comunicazione per LeasePlan? La comunicazione è imprescindibile per far conoscere al nostro interlocutore i servizi innovativi che stiamo implementando per una sempre migliore gestione della flotta. Per fare un esempio, siamo in grado di svolgere la manutenzione ordinaria del veicolo in appena due ore; ma è solo con una comunicazione mirata ed efficace tra LeasePlan, i conducenti e i fornitori che ci si può coordinare per ridurre al minimo i tempi di attesa. La comunicazione è la chiave di svolta per fare manutenzione nel minor tempo possibile. Gli strumenti e i mezzi di comunicazione

Pedro Arroyo De Baro, Operations Director LeasePlan Italia

per restare in contatto con i Driver e con i Clienti sono fondamentali e la nostra App e il portale MyLeasePlan vanno proprio in questa direzione. Ci sono alcune best practice che stiamo adottando per ottimizzare la gestione dei tempi di consegna del veicolo? Il tempo è prezioso e noi sappiamo quanto sia importante avere una soluzione per i nostri Clienti che hanno esigenza di mobilità immediata. Tra le best practice che ho trovato in LeasePlan Italia vi è senz’altro la pronta consegna. Grazie agli accordi con i nostri Fornitori siamo in grado di garantire un pre-booking fino a 500 veicoli e questo è merito dell’impegno sinergico tra Procurement, Marketing e Sales. Dati alla mano, nel 2015 le pronte consegne sono state pari al 26,5% del totale ordini dell’anno e ad agosto 2017 siamo già al 20% ma contiamo di arrivare a fine anno a circa 10.000 unità acquistate in questa modalità. Un risultato che ci aspettiamo di ottenere continuando a fare del nostro meglio, orientando sempre i nostri sforzi alla soddisfazione del Cliente. ➔


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Repair, Maintenance and Tyre (RMT): è possibile migliorare il servizio al Cliente e contemporaneamente ottimizzare i costi? Si è possibile, è già stato dimostrato, ma non così facile. Riparazione Manutenzione Pneumatici, sono tre diversi servizi “core”. Dal punto di vista del mercato parliamo di tre settori differenti, pertanto vanno trattati in maniera differenziata, ma sempre lavorando con i migliori professionisti di ciascun settore. Per poter raggiungere il miglior servizio ottimizzando i costi, è necessario allinearsi con i fornitori offrendogli un certo volume d’affari, diventando così i loro migliori clienti, e quindi garantire ai Driver di LeasePlan il servizio migliore nei tempi più brevi e con la massima competenza. Che impatto sta portando alla flotta gestita da LeasePlan, appoggiarsi a un network indipendente per la manutenzione del veicolo? Il servizio migliore al miglior prezzo si può raggiungere concentrando i volumi all’interno della rete dei nostri fornitori. LeasePlan Italia lavora simultanea-

mente con molti brand e da qui deriva la decisione di puntare sulla rete indipendente. In base alla nostra esperienza possiamo confermare che sulla qualità della manutenzione non c’è differenza tra rete indipendente e fornitori ufficiali, sempre che i primi dispongano delle tecnologie e del know how adeguati. Grazie ai nostri meccanismi di audit siamo in grado di scegliere partner che possano garantire copertura sufficiente sul territorio e capacità tecnica per poter intervenire sia sui veicoli di ultima generazione che su quelli con un’età media più alta. Garantire una risposta immediata ed efficiente ai Driver e il digital approach sono tra le priorità di LeasePlan Italia: cosa possiamo aspettarci dal futuro? Sono principalmente i Driver della nostra flotta a interagire con la rete dei nostri Fornitori: sono loro il nostro “biglietto da visita”. Ascoltare la voce del Cliente e assicurare un rapporto sinergico con i nostri partner ci permette di implementare processi e prodotti innovativi. Solo per citarne alcuni: il pick up & delivery, la priorità nei tempi di riparazione grazie

al codice di prenotazione, il preavviso prima della revisione; tutto questo semplicemente accedendo all’APP LeasePlan o contattando il nostro Driver Contact Center. Le soluzioni telematiche ci permetteranno, in un futuro non lontano, di avere informazioni in tempo reale sullo stato del veicolo ed effettuare diagnosi in tempi rapidi anche da remoto. Già quasi la metà della nostra flotta è telematizzata e il prossimo passo sarà quindi quello di integrare i servizi telematici per aumentare i benefici per i nostri Driver e per i nostri Clienti. Immagino che tra non molto sarà possibile indicare al conducente la stazione di servizio più economica, tra quelle a lui più vicine, o il punto di ricarica più prossimo per la sua auto elettrica. Tutto questo si ottiene puntando sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca costante dei modi migliori per garantire ai nostri Clienti la massima qualità dei servizi. Il dialogo è fondamentale e per questo abbiamo avviato dei sondaggi rivolti ai nostri Driver, le cosiddette Transactional Survey, per chiedere feedback subito dopo aver ricevuto un servizio.



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di Luigi Gemma

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Service

Focus sui veicoli commerciali

Non solo automobili: una parte rilevante del lavoro dei fleet manager concerne la gestione dei veicoli commerciali, che richiedono un approccio in parte differente rispetto a quello usato per la gestione delle automobili. Proprio per indagare su quali siano le peculiarità che contraddistinguono la gestione di un parco di veicoli commerciali, il Centro Studi Auto Aziendali, in collaborazione con Leaseplan Italia, ha realizzato una inchiesta su 200 fleet manager italiani a cui ha chiesto come gestiscono i veicoli commerciali che sono presenti nelle loro flotte. In anteprima ecco alcuni dei risultati della rilevazione; i risultati completi saranno presentati in occasione di Fleet Manager Academy, che si svolgerà il 25 ottobre a Bologna. Ciò che emerge dall’indagine, in primo luogo, è che la soluzione più scelta dai fleet manager per acquisire i veicoli commerciali è il noleggio a lungo termine, seguito dalla proprietà e dal leasing. Una volta acquisiti i veicoli commerciali restano in flotta mediamente per 58 mesi, periodo dopo il quale sono sostituiti. I fattori prioritari nella scelta

di un veicolo commerciale sono (in ordine di importanza): affidabilità della casa produttrice, capacità di carico, bassi costi di gestione, basso impatto ambientale, comfort interno, prestazioni del motore soddisfacenti e vasta gamma di allestimenti tra cui scegliere. I driver sono coinvolti nel processo di scelta dei veicoli commerciali da inserire

in flotta nel 42,5% dei casi. Le richieste dei driver, per ciò che riguarda i veicoli commerciali da inserire in flotta, sono: maggiore comodità, dispositivi telematici e di sicurezza di ultima generazione, motori più performanti, allestimenti speciali, modelli con alimentazioni ecologiche in modo da poter operare nei centri cittadini.

In cosa può essere migliorata l'offerta di veicoli commerciali oggi sul mercato?


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Sempre riguardo ai driver, dalla rilevazione emerge che i veicoli commerciali che fanno parte della flotta sono accettati positivamente dai driver nell’85% dei casi, con indifferenza nel 14,5% dei casi e negativamente solo nello 0,5% dei casi. Tra le fonti da cui i fleet manager traggono le informazioni necessarie per decidere quali veicoli commerciali acquisire, primeggiano le case produttrici, seguite dalle società di noleggio a lungo termine, dai siti internet, dagli eventi dedicati e poi da riviste specializzate e colleghi. L’85% dei fleet manager intervistati ritiene soddisfacente l’offerta delle società di noleggio a lungo termine per ciò che riguarda i veicoli commerciali. Le aree di possibile miglioramento individuate dai fleet manager sono: canoni di noleggio più bassi, tempi di consegna più rapidi, una maggiore estensione della rete di assistenza, maggior supporto ai fleet manager e maggiore attenzione agli allestimenti speciali. L’attuale offerta di veicoli commerciali presenti sul mercato viene ritenuta soddisfacente dal 93% dei fleet manager intervistati. ➔

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Se ci fosse la possibilità di migliorarla, però, le richieste dei fleet manager sarebbero di avere un maggior numero di modelli in gamma (16%), più modelli ad alimentazione alternativa (32%), modelli più comodi (7,5%), modelli con maggior spazio di carico (13%), modelli con spazio di carico modulare (10%), modelli con più dispositivi di sicurezza (21,5%). Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, quelli ritenuti più importanti dai fleet manager sono: sistema di avviso di possibile collisione, frenata automatica d'emergenza, sistema di rilevazione di pedoni e ciclisti, sistemi per mantenere automaticamente la distanza dal veicolo che precede, navigatore satelli-

tare integrato, sistemi che mantengono automaticamente la velocità, sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici, avviso di cambio corsia, monitoraggio della stanchezza del conducente, fari adattivi. Un capitolo a parte della rilevazione è stato dedicato ai veicoli commerciali con alimentazione alternativa (ibridi, elettrici, a GPL o a metano), che non hanno ancora un livello di penetrazione particolarmente alto (sono presenti nel 27,5% delle flotte degli intervistati) ma sono comunque ritenuti molto interessanti dai fleet manager, tanto che il 66,9% degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole all’acquisizione di

questi veicoli. L’alimentazione alternativa ritenuta più interessante è quella ibrida, seguita da GPL, metano ed elettrico. I fattori che secondo i fleet manager potrebbero decretare il successo delle alimentazioni alternative anche tra i veicoli commerciali sono i seguenti: una rete di punti di rifornimento/ricarica estesa a livello nazionale, tempi di ricarica più brevi, prezzi più bassi, una maggiore autonomia in termini di percorrenza chilometrica, la presenza di incentivi economici da parte dello stato, un TCO più basso ed infine comfort e prestazioni paragonabili a quelle dei veicoli commerciali ad alimentazione tradizionale.



Next

Guida autonoma: le nuove tecnologie di Bosch. Una realtà che si avvicina sempre più velocemente. Se fino a qualche anno fa la guida completamente autonoma poteva apparire come fantascienza i forti progressi compiuti in questo campo la fanno oggi sembrare molto più vicina seppure il cammino da percorrere sia ancora lungo. Tra le aziende più attive nella ricerca del settore “autonomous drive” spicca la Bosch, azienda tedesca leader mondiale nella componentistica automotive che ha realizzato numerosi dispositivi elettronici, molti dei quali già adottati nell’attuale produzione di serie, che permettono di rendere sempre più vicina la guida autonoma.

Ed è interessante il risultato di un’indagine condotta proprio dalla Bosch, in collaborazione con Lightspeed Research, per conoscere le aspettative degli automobilisti in materia di guida autonoma. La ricerca effettuata dalla casa tedesca (circa seimila guidatori di sei Paesi, intervistando mille persone di età superiore ai 16 anni per ogni nazione interessata dal sondaggio), ha messo in evidenza che molti automobilisti del campione degli intervistati desiderano un’auto a guida autonoma per evitare lo stress legato alla guida. Lo studio effettuato in Brasile, Cina, Germania, Francia, Giappone e Stati Uniti

ha sottolineato come i guidatori rinuncino volentieri al controllo della propria auto nelle manovre di parcheggio o negli ingorghi stradali, mentre la maggioranza degli intervistati utilizzerebbe il tempo in cui l’auto viaggia autonomamente guardando fuori dal finestrino, godendosi il paesaggio circostante (63%) e parlando con i passeggeri (61%). I ricercatori della Bosch prevedono che entro pochi anni le auto a guida autonoma sulle strade saranno la normalità, così la speranza degli automobilisti interpellati è che la guida autonoma si traduca in un maggiore comfort e minor stress al volante.


di Maurilio Rigo

Questi veicoli “intelligenti” sono ritenuti particolarmente utili per le lunghe distanze (67%) e i viaggi di piacere (61%), con la maggioranza degli intervistati che si attende dalla maggiore libertà, un aumento significativo in termini di convenienza (68%) e di sicurezza (60%) in molte situazioni quotidiane, come la ricerca di parcheggio in città. Tra le funzioni di guida autonome preferite il parcheggio è in testa alla graduatoria (65%), seguito a breve distanza dalla guida senza stress negli ingorghi stradali (59%). Sul fronte delle attività preferite mentre l’auto raggiunge “da sola” la destina-

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zione programmata si spazia dal relax, al sedersi più comodamente, fino a guardare fuori dal finestrino e godersi il paesaggio. In particolare, il 63% degli intervistati ha affermato che vorrebbe rilassarsi mentre l’auto è in modalità di guida autonoma in modo da avere anche più tempo per la conversazione con i passeggeri. Inoltre le opzioni offerte dalla guida autonoma rendono le auto più attraenti agli occhi di molti consumatori con oltre la metà degli utenti (54%) che hanno partecipato al sondaggio a condividere questa affermazione. E sono specialmente gli uomini a essere affascinati dalle nuove tecnolo-

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gie tant’è che per il 52% del campione la guida autonoma aumenterebbe l’interesse per l’acquisto di un nuovo veicolo. Elemento ancora più sentito tra i giovani guidatori che hanno espresso maggiore interesse per l’acquisto di un’auto con sistemi di guida autonoma. Entrando invece nel dettaglio della componentistica, la guida autonoma influisce su tutta l'auto, coinvolgendo i sistemi di propulsione e trasmissione, i freni, lo sterzo, gli strumenti di visualizzazione, la navigazione e i sensori, la connettività all'interno e all'esterno del veicolo. Ecco quindi alcuni dei principali sistemi realizzati dalla Bosch che rendono accessibile la tecnologia necessaria per il funzionamento della guida autonoma. I veicoli automatizzati si affidano a informazioni relative all'ambiente circostante che vanno al di là di quelle captate dai sensori. Per esempio, i veicoli richiedono dati sul traffico in tempo reale relativi a ingorghi e incidenti. Per ottenerli è necessario collegare il veicolo a un server e per questo Bosch ha sviluppato il “Connected Horizon”, sistema che permette un'anteprima dinamica del percorso e i corrispondenti adeguamenti alla strategia di guida. Per esempio, i veicoli connessi vengono avvertiti in anticipo dei punti di pericolo prima di una curva cieca o della sommità di una collina e possono rallentare per prepararsi. Anche il sistema elettronico di stabilità (ESP) svolge un ruolo essenziale nella guida autonoma. Delegare la responsabilità della guida al veicolo richiede che i sistemi critici per la sicurezza, come i freni, soddisfino requisiti speciali. Per avere il massimo controllo di questi sistemi in caso di guasto, è necessario creare ridondanza nel sistema come forma di protezione. Così, il sistema elettronico di stabilità e il servofreno elettromeccanico iBooster possono frenare in modo indipendente il veicolo senza alcun intervento da parte del guidatore. ➔


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Con l'iBooster, Bosch ha sviluppato un servofreno a controllo meccanico che può operare senza la generazione di vuoto da parte del motore a combustione interna e rimane attivo durante la guida a trazione elettrica, soddisfacendo i requisiti dei moderni sistemi frenanti. Può essere utilizzato in tutti i sistemi di propulsione e trasmissione ed è particolarmente adatto per i veicoli ibridi ed elettrici, aumentando la loro autonomia fino al 20%. Nell'iBooster, il sensore di corsa del pedale integrato registra l'attivazione del pedale del freno e la trasmette all'unità di controllo. L'unità di controllo calcola il segnale di attivazione per il motore elettrico che utilizza una trasmissione a due fasi per convertire la propria coppia nella potenza ausiliaria necessaria. Da segnalare poi che senza mappe aggiornate ad alta risoluzione non può esistere la guida autonoma. Le mappe forniscono ai veicoli informazioni sui cambiamenti delle condizioni del traffico, come ingorghi o cantieri, che non rientrano nell'area che può essere monitorata dai sensori a bordo. I sensori radar e video di Bosch catturano e trasmettono importanti dati sul traffico in tempo reale per la creazione di mappe ad alta risoluzione per la guida autonoma. Oltre ai sensori radar, video e a ultrasuoni, Bosch utilizza anche sensori LiDar nei suoi prototipi di veicoli automatiz-

zati. I vari principi dei sensori si completano a vicenda e combinano dati per assicurare un riconoscimento affidabile dell'ambiente circostante. I veicoli autonomi utilizzano questi dati per derivare le proprie strategie di guida. Tra le caratteristiche principali poi, i sensori radar forniscono importanti informazioni a 360 gradi sull'ambiente circostante entro una distanza fino a 250 metri per i veicoli automatizzati. Il compito principale di un sensore radar è rilevare gli oggetti e misurare la loro velocità e posizione relativamente al movimento del veicolo. Inoltre, i sensori radar Bosch inviano onde radio a modulazione di frequenza comprese tra 76 e 77 GHz tramite un'antenna di trasmissione. Queste onde sono riflesse dagli oggetti che si trovano davanti al veicolo. La velocità e distanza relative degli oggetti sono misurate utilizzando l'effetto Doppler e il ritardo generato dai cambi di frequenza tra il segnale emesso e ricevuto. Confrontando l'ampiezza e la fase dei segnali radar misurati è possibile trarre una conclusione sulla posizione dell'oggetto. A questo si aggiungono i sensori a ultrasuoni, necessari nella guida autonoma principalmente per il riconoscimento dell'ambiente vicino, fino a 6 metri e a basse velocità, come in fase di parcheggio. I sensori impiegano la tecnica del sonar, utilizzata, ad esempio, anche dai pipistrelli nella loro naviga-

zione. Emettono brevi segnali ad ultrasuoni che vengono riflessi dagli ostacoli. Le eco sono registrate dai sensori e analizzate da un'unità di controllo centrale. Il comparto sensori è completato da quello video e con un campo di misurazione 3D di oltre 50 metri, la videocamera stereoscopica di Bosch fornisce importanti informazioni ottiche sull'ambiente circostante il veicolo. Ciascuno dei due sensori di immagine altamente sensibili, dotati di tecnologia di riconoscimento dei colori e semiconduttore complementare a ossidi metallici (CMOS), ha una risoluzione di 1280 x 960 megapixel e può processare contrasti estremi. La videocamera stereoscopica cattura gli oggetti a livello spaziale e calcola la loro distanza, identificando inoltre, gli spazi vuoti. Le informazioni provenienti dal sensore sono combinate con i dati provenienti da altri principi dei sensori per generare un modello dell'ambiente circostante per i veicoli automatizzati. Insomma, grazie alle tante tecnologie che la compongono, la guida autonoma trasformerà i guidatori in passeggeri e le auto in guidatori, basterà premere semplicemente un pulsante, ogni volta che i conducenti intendano “delegare” la guida al sistema automatico. Tra l’altro, in questo modo, le norme sul traffico e i limiti di velocità saranno rispettati, rendendo così la guida anche più sicura.



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di Mauro Manzoni

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People

A.I.A.G.A. Tra presente e futuro Intervista al presidente Giovanni Tortorici Dott. Tortorici, Aiaga (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto) nasce nel 2011, a distanza di 6 anni vuole ricordare ai nostri lettori quali sono stati i principi fondanti della Associazione? A.I.A.G.A. nasce come idea nel 2010 e diventa realtà il 9 Marzo 2011. Mancava un’associazione dei Fleet Manager e dei Fleet Buyer e l’abbiamo semplicemente creata senza chiederci perché non era mai stata fatta prima. Gli obiettivi dell’associazione sono sempre stati quelli di promuovere studi e ricerche nel settore della gestione dell’auto aziendale, promuovere attività di formazione ed aggiornamento degli addetti all’acquisto ed alla gestione di auto aziendali da utilizzare per l’attività dell’azienda o anche come elementi dei pacchetti retributivi di quadri e dirigenti aziendali e promuovere studi, ricerche e formazione nel settore della mobilità aziendale. Questi sono gli elementi che si possono trovare nel nostro statuto stilato e ratificato nel 2011 e che rappresentano i cardini delle nostre attività. A.I.A.G.A. non ha la facoltà di vincolare il singolo associato nei confronti di terzi, né assumere alcun impegno, onere od obbligo, né sottoscrivere contratti, documenti e/o inviare corrispondenza o comunque rilasciare dichiarazioni di qualsiasi genere in nome e per conto di un singolo associato senza il preventivo consenso espresso dell’associato interessato. Un punto fondamentale, è che A.I.A.G.A. non associa le aziende, ma le persone per le proprie competenze e quindi non è necessario ricorrere a permessi particolari dalle proprie aziende di provenienza per associarsi: non vendiamo nulla e non siamo in concorrenza. Associamo le persone con le loro idee, indipendentemente dalla dimensione della flotta aziendale che gestiscono o dalla

provenienza pubblica o privata che sia. Quali sono ad oggi i principali obiettivi che ritenete di aver raggiunto? Il rispetto del contenuto dello statuto: non sono solo parole scritte su un documento depositato dal notaio, ma fatti che abbiamo compiuto. Abbiamo contribuito a creare la consapevolezza dell’importanza del ruolo ad ampio spettro del Fleet Manager aziendale, un ruolo strategico talvolta “incompreso”. La crescita professionale del Fleet Manager è intesa come condivisione di conoscenze ed esperienze degli associati. In quest’ottica abbiamo iniziato a fare workshop per i Fleet Manager ed accordi sulla formazione con la Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna, già nel 2012. Abbiamo continuato a condurre analisi delle tendenze evolutive del settore e dei suoi orientamenti al fine di fornire agli associati informazioni utili allo svolgimento della loro professione: quest’attività è di fondamentale impor-

tanza. Con il tempo, siamo riusciti a farci conoscere per la modalità con la quale operiamo e che ci viene riconosciuta sia in Italia che all’estero. La qualificazione dell’associazione a livello internazionale è stato uno degli obiettivi più sfidanti che abbiamo raggiunto. A.I.A.G.A. è nata in amicizia con ACFO, l’associazione UK più antica e prestigiosa d’Europa. Il loro presidente dell’epoca, Stewart White, oggi membro onorario del consiglio ACFO, è un nostro membro onorario ed un carissimo amico che ci porta sempre idee ed innovazioni: abbiamo portato in Italia il format di test auto in pista per i Fleet Manager, nel 2012, a Vallelunga e poi lo abbiamo spostato a Monza: A.I.A.G.A. patrocina questo evento come pure i format delle Fleet Academy e dei Fleet Award che abbiamo importato in Italia, dopo le esperienze europee fatte con MMM business media, oggi diventata Nexuscommunication. A.I.A.G.A. collabora con Nexuscommunication ed è media partner degli eventi

Giovanni Tortorici con Phil Russo, Ermanno Molinari e Joe la Rosa


di Nome Cognome

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Andrea Cardinali, presidente Aniasa, con Giovanni Tortorici, presidente Aiaga ed alcuni ospiti stranieri

Global Fleet che si tengono alternativamente un anno in USA ed in Europa. Questi anni sono stati fantastici, ma dobbiamo essere grati al nostro partner Econometrica, che ci dà voce attraverso i propri canali e ci sostiene nelle iniziative: non dimentichiamo che A.I.A.G.A. è costituita da persone che lavorano presso aziende e che dedicano parte del loro tempo libero all’associazione solo per pura passione e nel rispetto delle regole che ci siamo dati e del codice etico che abbiamo scritto. Come presidente per il prossimo triennio, a quali risultati vorrebbe portare AIAGA? Sono molto onorato di essere stato rieletto: significa che l’impegno costante negli anni è stato riconosciuto. Ma non si vive di passato e quindi le nuove iniziative sono già in corso. Stiamo lavorando alacremente ad un progetto di formazione che sia riconosciuto “ufficialmente”. È un impegno che vedrà probabilmente i primi risultati entro il Q1 2018. Anche questa sfida rispetta i principi sui quali si basa l’associazione, come tutte le attività che svolgiamo. Sarebbe interessante riuscire a dedicare maggiori risorse in termini di tempo ad A.I.A.G.A., visti i risultati ottenuti solamente con i ritagli di tempo libero, un impegno costante potrebbe aumentare la quantità di attività svolte, ma non dimentichiamo che i componenti sono persone che lavorano presso aziende, e che A.I.A.G.A. è un’allegra compagnia di amici. Tutto ciò che abbiamo fatto per primi ha generato interesse nella comunità ed in tanti hanno cercato di imitarci: siamo orgogliosi di questo, perché significa che ci considerano un riferimento. A.I.A.G.A. dovrà diventare ancora di più un’associazione il cui logo è un ricono-

sciuto sinonimo di qualità, trasparenza e professionalità: in parte ci siamo già riusciti, ma possiamo migliorare e ci stiamo lavorando. A prescindere dagli eventi che patrociniamo, e che sono solo le cose visibili, abbiamo molte attività che devono essere portate a termine, sia in termini organizzativi, sia in termini di contenuti. I Fleet Manager in Italia non sono ancora considerati come professionisti: A.I.A.G.A. continuerà la missione di elevare la professione in modo che il Fleet Manager possa godere della dignità professionale che merita. Poiché sul campo ci sono anche altre figure professionali che interagiscono con il Fleet Manager, sarà un’altra sfida lavorare su questo fronte e creare le basi per alimentare sinergie che sulla carta esistono da anni, ma che realmente hanno riscontri non brillantissimi, tranne rari casi. AIAGA ha da tempo siglato un importante protocollo di intesa con la NAFA, l’associazione dei Fleet manager americani, internazionalizzando la propria presenza. Può illustrarci le caratteristiche principali di questo protocollo e l’importanza che lo stesso riveste per AIAGA? Abbiamo iniziato a stilare accordi nel lontano Novembre 2011 (Fondazione Alma Mater), per poi passare ad un accordo con l’associazione internazionale del travel ACTE che ha avuto nel 2012 la sua riunione internazionale a Roma. Questa esperienza “internazionale” ci ha permesso nel 2013 di siglare un MOU (Memorandum Of Understanding), su uno schema prettamente statunitense, accettato dai colleghi Nord Americani e che ha rappresentato un’ottima base per gli accordi che abbiamo poi stilato in Europa. Anche con il NAFA americano, che ha

dimensioni enormi rispetto a qualsiasi associazione europea e non solo. L’accordo è basato sullo scambio di informazioni tra le associazioni, con accesso bilaterale alle manifestazioni di entrambe le associazioni per un numero stabilito di rappresentanti. Sono consentiti gli accessi riservati ai rispettivi siti, e lo scambio di materiale didattico ed informativo che mettiamo a disposizione per i Fleet Manager. L’importanza che riveste il MOU è legata al fatto che NAFA non solo riconosce A.I.A.G.A., ma ci invita a tenere workshop in USA, mostrando le differenze gestionali tra flotte Europee e flotte americane, con un focal point specifico per l’Italia ed abbiamo sempre un posto “riservato”. Ovviamente non ci siamo fermati al 2013 ed ultimamente nel 2017 abbiamo realizzato un MOU anche con l’associazione francese dei Fleet Manager che si chiama ARFA. Stiamo lavorando anche con l’associazione Belga BFFMM ed ovviamente con i nostri amici UK di ACFO ed abbiamo altre velleità internazionali, che faranno parte dei “lavori in corso”. Il networking internazionale ci permette di valutare in modo più ampio, i cambiamenti e le tendente dei mercati, anticipando i tempi in Italia. L’accordo NAFA ci ha fatto conoscere anche la più grande testata giornalistica americana sulle flotte, Automotive Fleet di Ed Bobit e piattaforme multimedia come Automotive Digest: su questo fronte abbiamo avuto tanto da imparare, e continuiamo a farlo. L’accordo NAFA ci permette di vedere le flotte con un metodo ed una visione completamente diversa da quella italiana. Non possiamo dire che sia migliore o peggiore un approccio rispetto all’altro, ma solamente il fatto di poterli valutare arricchisce le esperienze e ➔


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Studenti del corso tenuto presso la fondazione Alma Mater

permette di trovare spunti da entrambe i lati. Gli accordi naturalmente non sono “monolitici” e presto vedremo di aggiungere altre sezioni che possano essere di interesse comune. Quali modifiche subirà il ruolo del Fleet Manager aziendale nell’immediato futuro? Ancora oggi, la dignità del ruolo non è al giusto livello. La crisi non ha giocato a favore, ma non è un elemento sul quale scaricare troppe responsabilità: il Fleet Manager deve ancora affermarsi dentro le aziende. Oggi in Italia la legge prevede che i professionisti iscritti ad albi professionali (come i medici, gli avvocati, i giornalisti) debbano seguire un percorso obbligatorio di formazione permanente. Per le professioni che non prevedono iscrizioni in albi, come quella di Fleet Manager, questo obbligo non c’è. Tuttavia, in un mondo in cui non c’è figura professionale che non veda cambiare rapidamente il contesto in cui opera e che non avverta quindi la necessità di un costante aggiornamento, è possibile comunque che un’associazione rappresentativa di una realtà professionale possa promuovere il processo di formazione permanente e anche di certificazione della qualifica. A.I.A.G.A. si è fatta carico di questo aspetto e, a partire dallo scorso anno, ha deciso appunto di avviare un pro-

cesso che porterà a far emergere sempre di più, e sempre meglio, la qualifica di Fleet Manager. L’obiettivo è fare in modo che all’interno delle aziende chi esercita questa professione venga riconosciuto come un professionista qualificato e che esercita una professione regolamentata sulla base della garanzia di un aggiornamento costante. Questo è l’immediato futuro per il Fleet Manager: se non cresce e non viene riconosciuto, c’è il rischio che l’attività venga demandata ad una fantomatica società di consulenza generica con la millantata promessa di meravigliosi saving. E’ palese l’esigenza di fornire delle linee guida per identificare le attività, le conoscenze e le abilità dei diversi soggetti che nelle aziende ricoprono ruoli che a vario titolo afferiscono al complesso ambito della mobilità aziendale. Stiamo parlando non solo di Fleet Manager, ma anche di Travel Manager, di Mobility Manager e di Corporate Mobility Manager. Il futuro vede queste figure professionali che dovranno lavorare sempre di più insieme ed alla fine creare un team trasversale: era questa l’idea presentata ad Amsterdam nel 2009 che portò alla vittoria del Fleet Mobility Award. Nuove tecnologie, alimentazioni ibride ed elettriche, mobilità sostenibile: il settore delle auto aziendali sarà

anche in questo caso precursore delle nuove tendenze in atto? La risposta è assolutamente sì. Saranno le flotte a guidare le nuove tendenze. Le aziende possono permettersi di provare nuove tecnologie con meno problemi di un privato: installare delle colonnine di ricarica da 3,7kWh non è così semplice ed economico se si abita in un condominio. La mobilità sostenibile necessita però di essere “sostenuta”. Oggi non mi pare che lo sia. Le strade sono ridotte malissimo, non vedo stazioni di ricarica e la mobilità pubblica langue. I costruttori invece continuano a creare auto sempre più performanti e con dispositivi intelligenti sempre più presenti. Le batterie sono il punto debole di tutta la catena. Non c’è al momento un salto tecnologico tale da far diventare obsolete le auto a motore termico e non si sa quanto questo sia realmente legato a tecnologie non mature o ad interessi che le facciano rimanere tali. Le ibride senza cavo (non plug-in) iniziano ad avere un certo “appeal”, forse perché nulla cambia sul fronte dell’alimentazione presso la stazione di rifornimento. La strada ibrida e poi elettrica è giusta, ma serve tempo, non perché la tecnologia non sia già pronta, ma perché i tempi di ammortamento di quanto investito in passato, sono ancora molto lunghi.





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Journey

BMW Serie 5 Touring

Messaggio dal futuro La BMW Serie 5 Touring (sigla di progetto G31) segue a pochi di mesi di distanza la berlina (G30) replicandone in modo speculare i contenuti d’avanguardia aggiungendovi spazio e praticità tipici di questo tipo di carrozzeria. Parte da 54.150 euro, 2.550 euro più della berlina ed è offerta in 4 allestimenti: Business, Sport, Luxury e MSport con il quale proviamo il 2 litri a gasolio da 190 cv, con la trazione posteriore e il cambio automatico. La gamma assicura consumi inferiori dell’11% e comprende altri diesel, benzina e ibridi plug-in fino a 400 cv, anche con trazione integrale, in attesa della formidabile M5 da 600 cv. Il classico ulteriormente evoluto La nuova BMW Serie 5 Touring è lunga 4.942 mm e dobbiamo andare a questo dettaglio per dire che la differenza è di soli 6 mm rispetto alla berlina, 36 più della precedente. Lo stile non presenta rivoluzioni, con un frontale dominato da narici più ampie, una fiancata sempre contraddistinta dalla finestratura che termina con il gomito di Hofmeister, i gruppi ottici posteriori a L e superfici della carrozzeria più levigate che favoriscono un’aerodinamica da primato per la tipologia di

La settima generazione della berlina alto di gamma ha, per la quinta volta della sua storia, la variante giardinetta completando così la propria offerta che ha il suo punto forte nella tecnologia che determina contenuti all’avanguardia per comfort, connettività e soprattutto sicurezza, grazie a dispositivi allo stato dell’arte per l’assistenza alla guida, ad un passo dalla guida autonoma. E anche con il diesel più piccolo le prestazioni e il comportamento su strada sono da BMW. vettura (cx di 0,27), evidenziata anche dalle Air Curtain, ovvero tendine d’aria create intorno alle ruote per minimizzarne i vortici e la resistenza. La vetrina del futuro La nuova Serie 5 sceglie la continuità anche all’interno, ma solo nella forma, elevando gli standard di qualità e l’ampiezza di scelta per i materiali ed i colori. L’abitabilità è stata migliorata e anche la capacità del bagagliaio. Si passa da 570 a 1.700 litri abbattendo elettricamente lo schienale 40/20/40. Elettrici anche il portellone e il tendalino, che si solleva anche se si apre il solo lunotto e, volendo, può essere riposto

sotto il piano. Il vano è a filo con la soglia, ottimamente rivestito e ha una forma molto regolare quanto sfruttabile, con un doppio fondo provvisto di molla ad aria. La capacità di traino è di 2.000 kg e si può avere anche il retotreno autolivellante. La strumentazione è tutta digitale con grafica analogica e head-up display più grande del 70%. I comandi della climatizzazione, a 4 zone con ionizzatore e profumatore, sono a sfioramento e il sistema infotelematico, con schermi da 8,8 o 10,25 pollici, si comanda con la voce, ma anche a sfioramento, con la manopola su cui si può scrivere le istruzioni lettera per lettera o persino con semplici gesti con i quali, ad esempio, poter alzare o abbassare il volume dell’impianto audio di punta da 1.400 Watt. Volendo, c’è anche il sistema di intrattenimento con due schermi posteriori da 10,2”. C’è poi la lunga lista dei servizi Connected Services e Tele Services, per interagire con la rete di assistenza e, per la prima volta al mondo, Apple CarPlay senza collegamenti via filo (ma non c’è Android Auto). È possibile controllare alcune funzioni a distanza tramite smartphone (ricaricabile anche ad induzione) e, stando accanto alla vettura, farle fare letteralmente la manovra di parcheggio utilizzando la ➔ chiave a display.


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Questa BMW sa fare molte altre cose da sola come mantenere la corsia, frenare, assistere nei cambi di corsia e persino scartare un ostacolo. Cose che, insieme a tanti altri dispositivi come l’arresto della vettura in caso di incidente, fruttano alla tedesca le 5 stelle EuroNCAP. All’avanguardia anche il navigatore online che avvisa se avete preso strade, rotatorie o rampe contromano e adatta la strategia di cambiata per limitare i consumi. C’è tutto anche per la visibilità notturna: dai fari a Led adattativi antiabbagliamento con fascio lungo 500 metri alla telecamera a raggi infrarossi. La Serie 5 è pronta anche alla comunicazione car-to-car avvisando, se si trova un problema sulla strada, tutte le altri automobili. La specialità della casa La nuova Serie 5 Touring è più leggera di 100 kg grazie al mix di acciai speciali, magnesio e alluminio del quale sono fatte anche le sospensioni e i motori, vocazione naturale della Bayerische Motoren Werke. Tutti sono parte di un’unica famiglia modulare che ha cilindrata unitaria di 500 cc, turbo e iniezione diretta. Le unità a benzina sono 4 cilindri 2 litri da 252 cv e 184 cv, quest’ultimo accoppiato con un motore

elettrico da 83 kW per la versione 530e iPerformance ibrida plug-in (1,9 litri/100 km pari a 44 g/km di CO2), non disponibile con carrozzeria Touring, al pari della 550d xDrive a trazione integrale spinta dal diesel 3 litri con ben 4 turbo da 400 cv (0-100 km/h in 4,4 s.). Lo stesso 6 cilindri c’è anche biturbo da 320 cv e con un solo turbo da 265 cv o 249 cv per evitare il superbollo. In arrivo la M5 con il V8 4,4 litri biturbo da 600 cv. E poi c’è il diesel 2 litri: biturbo da 231 cv e monoturbo da 190 cv oggetto della nostra prova con il cambio automatico, anche se è l’unico ad essere disponibile con quello manuale. Come gli altri, ha catalizzatore, filtro LNT e SCR per depurare i gas di scarico dagli ossidi di azoto (NOx). All’avanguardia anche il telaio con sospensioni a controllo elettronico, barre antirollio attive e 4 ruote sterzanti. Viaggiare e guidare La Serie 5 è nata per viaggiare e, anche con le ruote da 19 pollici, assicura un comfort di livello eccellente. Il pezzo forte è ovviamente la meccanica. Il 2 litri offre ottime prestazioni (225 km/h, 0-100 km/h in 7,8 s.), ma soprattutto è pronto, pieno e ha una bella progressione, scandita al meglio dal cambio a

8 marce che favorisce anche i consumi (4,3 litri/100 km pari a 114 g/km di CO2). Le 4 ruote sterzanti praticamente azzerano gli effetti del passo da 2,97 metri sia sui percorsi stretti sia in città dove è di grande aiuto anche la possibilità di guidare la vettura attraverso la chiave con display per entrare e uscire dai parcheggi. Lo scettro della flotta La nuova BMW Serie 5 Touring è sicuramente una delle auto aziendali più desiderabili perché rappresenta una delle migliori sintesi tra stile e tecnologia, unite a prestazioni e sicurezza, senza dimenticare i consumi e il bagagliaio. Un mix che fa la felicità del top manager con famiglia, soprattutto quello più tradizionalista che del Suv non ne vuole sapere e per sé vuole il meglio di quello che si può trovare in un’automobile in termini di sostanza.

BMW 520d MSport 190 cv automatica DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 1.995 cc potenza 190 CV (140 kW) lungh./largh./alt. 4,94 x 1,87 x 1,50 m peso 1.735 kg accelerazione 0-100 km/h 7,8 s. velocità massima 255 km/h trazione posteriore cambio automatico 8 marce

CO2 119 g/km costo di esercizio al km (*) 0,50 euro consumo medio 4,5 l/100 km valore residuo: n. d. motori più flottabili: 520d manuale

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2017) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 570-1.700 litri

(*) percorrenza annua 30.000 km



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Journey

Nissan X-Trail

Un cuore grande La Nissan X-Trail completa la propria gamma di motori con un diesel 2 litri in vista del prossimo restyling che porta modifiche estetiche, all’abitacolo e alla dotazione per il comfort e la sicurezza, destinata il prossimo anno ad essere completata con il ProPilot, pacchetto di assistenza alla guida che rappresenta il primo passo verso la guida autonoma. Venduta negli USA con il nome di Rogue, da noi è disponibile con un 1,6 litri a benzina da 163 cv e un diesel da 130 cv e il nuovo motore oggetto della nostra prova, accompagnato da trazione integrale, cambio X-Tronic a variazione continua e abitacolo a 7 posti. La X-Trail, nella sua veste rinnovata, è offerta in 5 allestimenti (Visia, Acenta, Business, N-Connecta e Tekna) a partire da 25.650 euro. Nel segno della continuità Abbiamo provato già l’X-Trail al suo debutto (CarFleet numero 56) e da allora esteticamente non è cambiato nulla in attesa del prossimo debutto del restyling di metà vita. È lunga 4,64, larga 1,82 e alta 1,69 con un passo di 2,71 metri. Insomma, un’auto piuttosto imponente

Il Suv giapponese, in controtendenza sul mercato, alza la cilindrata del suo Suv 7 posti aggiungendo alla gamma un 2 litri da 177 cv che lo rende ancora più incline al viaggio o al tempo libero. Dal punto di vista delle flotte, una possibilità in più per diventare un gradito fringe benefit per chi vuole godersi la famiglia nei fine settimana o fare traslochi con quasi 2 metri cubi di bagagliaio. In arrivo un restyling con una dotazione più completa e un antipasto di guida autonoma. che, nonostante ricordi la Qashqai, ha l’aspetto di un vero Suv. Gli elementi caratterizzanti sono la calandra a V, che prosegue attraverso le modanature sul cofano, e i gruppi ottici posteriori protetti da una lente trasparente. I fari anteriori della versione rinnovata hanno una diversa firma luminosa e la presenza del 2 litri non è segnalata da alcun segno di riconoscimento. Accogliente e sicura Anche all’interno dell’abitacolo non si

trovano modifiche sostanziali rispetto alla terza generazione che ha debuttato nel 2014. L’X-Trail si può avere in configurazione a 5 posti o, come sull’esemplare in prova, a 7 posti. Nel primo caso il bagagliaio parte da 550 litri, nel secondo da 135 litri e passa da 445 litri per arrivare, in entrambi i casi, a 1.982 litri abbattendo la seconda fila di sedili 60/40, traslabili longitudinalmente e dotati di schienali regolabili in inclinazione. Il portellone è elettrico (con apertura a piede) e il vano è comodo da usare con alcune soluzioni originali come il doppio fondo le cui paratie possono essere utilizzate per la ripartizione. La capacità di traino è di 2.000 kg e scende a 1.650 kg con il cambio CVT. Dentro c’è tanto spazio ed è anche ben accessibile, grazie soprattutto alle portiere posteriori che si aprono quasi ad angolo retto. La plancia ha un profilo avvolgente con le estremità inarcate mentre la strumentazione è dotata di due strumenti analogici e un display multifunzione a colori da 5 pollici. Al centro c’è lo schermo a sfioramento da 7 pollici del sistema infotelematico dotato di radio DAB e incapace di specchiare dispositivi esterni, ma provvisto di funzioni avanzate di Google come Send-to-Car, che consente di impostare la destinazione a casa trovandola già ➔ pronta in auto.


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La climatizzazione ha le bocchette posteriori e due feritoie in corrispondenza del portabicchieri sul tunnel, per tenere fresche bottiglie e lattine. La dotazione di sicurezza, compresa nei pacchetti Safety Shield, è ancora al passo con i tempi con 6 airbag, allerta per l’angolo cieco, la stanchezza del guidatore e il superamento accidentale della linea di mezzeria, la lettura dei segnali stradali e la frenata automatica, prossimamente completata anche dal riconoscimento pedoni, dai fari full led a commutazione automatica e dall’assistenza per le partenze in salita. Confermato il sistema di visione perimetrico a 4 telecamere grandangolari integrato dal rilevamento degli oggetti in movimento. Tra le importanti novità in arrivo ci sono anche l’allerta per il traffico trasversale in retromarcia, l’assistenza per le partenze in salita e soprattutto il ProPilot che darà un primo assaggio sulla guida autonoma.

ridurre il peso di 90 kg grazie anche all’utilizzo di acciai ad altissima resistenza (49%) e al portellone in materiale plastico. In gamma fino a qualche mese erano disponibili due motori 1,6 litri: a benzina da 163 cv (solo a trazione anteriore) e a gasolio da 130 cv (già provato su CarFleet). La novità è il diesel 2 litri, siglato M9R, progettato insieme a Renault e rivisto per ottenere l’omologazione Euro6b. Eroga 177 cv a 3.750 giri/min, ha una coppia di 380 Nm a 2.000 giri/min e lo proviamo con il cambio CVT con modalità sequenziale a 7 rapporti (di serie sulla versione a trazione anteriore), e la trazione integrale a controllo elettronico regolabile su tre modalità: 2WD per marciare a trazione anteriore, Auto per trasferire fino al 50% della coppia al retrotreno fino a 80 km/h, Lock per bloccare il giunto centrale multidisco fino a 40 km/h sui fondi più scivolosi.

la grande coppia, soprattutto se si usa con misura l’acceleratore, e non delude neppure quando si sfrutta la modalità sequenziale. Su strada la giapponese conferma le impressioni raccolte al primo contatto. Nonostante l’altezza da terra (21 cm), si corica poco in curva e sul misto è pure piuttosto agile grazie ad uno sterzo preciso quanto omogeneo. Buone anche le capacità fuori dai nastri d’asfalto grazie alla trazione integrale e agli pneumatici “all season”.

Tanta spinta e guida fuida La nuova X-Trail guadagna sicuramente muscoli con il nuovo motore. Il diesel 2 litri spinge bene (196 km/h, 0100 km/h in 10 s.), ma si sente un po’ più del previsto. Il cambio CVT ne esalta

Il Suv controcorrente Il mercato vuole auto sempre più grandi, ma c’è l’esigenza di motori sempre più piccoli per abbassare i consumi. Sembrerebbe dunque un controsenso aggiungere un propulsore più grande in gamma, ma Nissan sostiene che il suo modello ha così un potenziale in più, soprattutto per chi vuole 7 posti e desidera mettersi nel cofano una riserva abbondante di equini. Più che per flotte aziendali, per questa X-Trail 2.0 dCi vediamo un favore maggiore da parte di professionisti ed imprenditori che scelgono la loro auto con criteri, oltre che di business, personali e famigliari.

DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 1.995 cc potenza 177 CV (130 kW) lungh./largh./alt. 4,64 x 1,82 x 1,65 m peso 1.675 kg accelerazione 0-100 km/h 10 s. velocità massima 196 km/h trazione integrale cambio automatico CVT

CO2 158 g/km costo di esercizio al km (*) n. d. consumo medio 6 l/100 km valore residuo: n. d. motori più flottabili: 1.6 diesel 130 CV 2 litri diesel cambio manuale 2WD

Cooperazione Francia-Giappone La Nissan X-Trail è stata una delle prime auto a sfruttare la piattaforma modulare CMF che a suo tempo ha consentito di

Nissan X-Trail

(*) percorrenza annua 30.000 km

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2014) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 218-1.982 litri



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News on the road Alfa Romeo Giulia Veloce e AE non solo business L’Alfa Romeo Giulia è disponibile anche nelle versioni Veloce e AE (Advanced Efficiency). Veloce è una denominazione nata nel 1956 e identifica le versioni più potenti della gamma (esclusa la Quadrifoglio da 510 cv) e dotate di trazione integrale, cambio automatico a 8 rapporti, un allestimento specifico e del massimo della dotazione per sicurezza e connettività. La Giulia Veloce ha il 2 litri da 280 cv (240 km/h, 0-100 km/h in5,2 s.) o il diesel 2.1 da 210 cv. Il primo c’è anche da 200 cv, il secondo da 150 cv o 180 cv, quest’ultimo anche in versione AE con l’allestimento Business, cambio automatico e un consumo di 3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2 grazie ai miglioramenti alla meccanica, all’aerodinamica (cx di 0,23) e agli pneumatici a basso attrito, ma con prestazioni eccellenti (230 km/h, 0-100 km/h in 7,2 s.). Costa 42.550 euro mentre la gamma parte da 35.550 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Citroën C3 Aircross la seconda della famiglia La Citroën procede la sua offensiva SUV e, dopo la C5 Aircross, ecco la C3 Aircross. Lunga 4,15 metri, punta sullo stile personale e sul colore, con 85 diverse personalizzazioni per la carrozzeria, il tetto bicolore con tetto panoramico di serie e 5 diverse armonie per l’abitacolo. Il bagagliaio varia da 410 a 520 e poi fino a 1.289 litri ed entrano oggetti lunghi 2,4 metri grazie al divanetto traslabile e allo schienale del passeggero abbattibile. La strumentazione conta sull’head-display e la connettività sulla ricarica wireless, la navigazione online, il mirroring per dispositivi Android e iOs e la chiamata d’emergenza. Completa la dotazione di sicurezza tra cui la frenata autonoma con riconoscimento del pedone e il Grip Control con Hill Assist Descent. I motori saranno il 3 cilindri 1.2 da 82 cv, 110 cv (anche con cambio automatico) e 130 cv e diesel 1.6 da 100 cv o 120 cv.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Ford Tourneo Custom ancora più auto Il Tourneo Custom si rinnova con un nuovo frontale, fari diurni a Led, e abitacolo a 8 o 9 posti (per la prima volta nella categoria con sedili individuali e removibili) anche in configurazione conferenza. Nuove la plancia, semplificata, e la telematica con lo schermo capacitivo da 8” e il nuovo sistema Sync3 dotato di Android Auto e CarPlay, oltre a 6 prese USB. Migliorati anche spazio abitabile, materiali, insonorizzazione e climatizzazione. Nuovo anche il motore 2 litri diesel EcoBlue con potenza di 105 cv, 130 cv o 170 cv, più efficiente del 13% e dotato del 20% di coppia ai bassi regimi, anche con il nuovo cambio automatico a 6 rapporti. Completa anche la dotazione di sicurezza, pari a quella di tutte le altre Ford mentre le sospensioni posteriori sono autolivellanti. La nuova Ford Tourneo Custom sarà disponibile in due misure di passo e con consegne dai primi mesi del 2018.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


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Hyundai Ioniq Plug-in hybrid quella intermedia La Hyundai Ioniq, prima auto al mondo che offre tre livelli di elettrificazione, chiude il trittico con la versione Plug-in Hybrid che dichiara consumi medi di 1,1 litri/100 km pari a 26 g/km di CO2. Il sistema da 141 cv di potenza totale è composto da un 1.6 a benzina da 105 cv e un elettrico da 45 kW alloggiato all’interno del cambio doppia frizione a 6 rapporti e alimentato da una batteria ai polimeri di litio da 8,9 kWh di capacità, ricaricabile in 2 ore e 15 minuti. Accelera da 0 a 100 km/h in 10,6 s., raggiunge 178 km/h e ha un’autonomia di 63 km ad emissioni zero, grazie anche alla gestione predittiva dell’energia. Al vertice la dotazione di sicurezza. La Ioniq Plug-in Hybrid parte da 33.750 euro e, come tutte le Hyundai, gode della copertura Tripla 5 (garanzia, assistenza stradale e controlli gratuiti) cui si somma la garanzia di 8 anni o 200.000 km per la batteria.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Maserati Ghibli GranLusso e GranSport due anime e un Tridente La Maserati Ghibli si rinnova con un restyling sdoppiandosi in due allestimenti. La GranLusso ha una veste più elegante e adotta un abitacolo rivestito in seta firmata Ermenegildo Zegna, la GranSport viceversa ha paraurti dotati di prese d’aria più grandi, cerchi in lega dal diverso disegno e tinte più brillanti per la carrozzeria. L’aerodinamica è stata migliorata in entrambi i casi e sono stati introdotti i fari a matrice di Led e lo sterzo elettromeccanico che permette l’adozione del mantenimento della corsia e dell’highway assist in aggiunta al controllo dell’angolo cieco e al riconoscimento dei segnali. Tutti V6 3 litri i motori con cambio automatico-sequenziale a 8 rapporti: diesel da 250 cv o 275 cv e biturbo a benzina sviluppato da Ferrari che eroga 350 cv o 430 cv (potenziato di 20 cv), disponibile anche con la trazione integrale (286 km/h, 0 a 100 km/h in 4,7 s.).

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mercedes GLA restyling un po’ più Stella Rivisitazione per il Suv più compatto della Stella che ha il trucco rifatto, aerodinamica migliorata (cx da 0,29 a 0,28), allestimenti più ricchi e livelli di sicurezza e connettività superiori. Il bagagliaio ha il portellone elettrico con comando “a piede” e il sistema Comand è del tipo online. La dotazione di sicurezza comprende i fari full led adattativi insieme al sistema di visione perimetrico a 4 telecamere. Tre gli assetti disponibili: Comfort, Comfort Offroad più alto di 30 mm, e ribassato per le AMG. I motori a gasolio sono l’1.5 da 109 cv (3,9 litri/100 km pari a 103 g/km di CO2) o 2,1 litri da 136 cv o 177 cv, i benzina sono 1.6 da 122 o 156 cv, 2 litri da 184 cv, 211 cv o 381 cv della formidabile AMG 45 (0-100 km/h in 4,4 s.) con trazione integrale e cambio sequenziale a 7 rapporti. Cinque allestimenti (Executive, Premium, Business, Sport e AMG) a partire da 30.140 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★




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News on the road Mini One non si ferma mai Aggiornamenti vari per tutta la gamma Mini che guadagna in scelta, sicurezza ed ergonomia. Sulla Countryman arrivano le versioni One con il 3 cilindri a benzina da 102 cv (0-100 km/h in 11,8 s., 180 km/h) e il diesel 1.5 da 116 cv (0-100 km/h in 10,9 s., 190 km/h) con consumi di 4,1-4,3 litri/100 km pari a 109-114 g/km di CO2. Entrambi hanno il cambio manuale a 6 rapporti. Più chiaro e leggibile in condizioni di poca luce l’head-up display, più preciso l’indicatore per la benzina e infine diverso il comando per la modalità di guida, a cursore invece della ghiera intorno alla leva del cambio. Sulle Clubman e Contryman arriva inoltre Carplay, che permette una migliore connettività con i dispositivi esterni Apple, mentre su Mini 3 porte, 5 porte e Cabrio c’è l’Attention Assist che, in caso di stanchezza del guidatore, suggerisce che è arrivato il “tea time”, in autentico stile britannico.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Opel Crossland X Fulmine verso l’alto Il primo membro dell’offensiva di prodotti a ruote alte della Opel si chiama Crossland X ed è il primo modello del Fulmine realizzato su una piattaforma della PSA. Lunga 4,21 metri, alta 1,6 e larga 1,82, la Crossland X ha un bagagliaio che va da 410 a 520 litri traslando il divanetto posteriore di 150 mm e abbattendolo si arriva a 1.255 litri. La strumentazione ha l’head-up display, c’è la frenata autonoma con rilevamento pedoni e anche il sistema OnStar, che include la chiamata d’emergenza, l’assistenza personale e l’hot-spot wi-fi. Per la visibilità ci sono i fari full led e la retrocamera a 180 gradi. I motori sono il 3 cilindri 1.2 a benzina da 81 cv,110 cv (anche con cambio automatico) o 130 cv e il diesel 1.6 da 120 cv o 99 cv che in versione Ecotec dichiara 3,6 litri/100 km (93 g/km di CO2). In 4 allestimenti (base, Advance, Innovation e Ultimate) e parte da 16.950 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Range Rover Velar il quarto asso La Velar è il quarto modello della gamma Range Rover e si posiziona al di sotto della Sport. Lunga 4,8 metri, ha la scocca in alluminio della Jaguar F-Pace e un bagagliaio che va da 673 a 1.731 litri. Completa la dotazione di sicurezza, con l’aggiunta di alcuni effetti speciali come i fari laser, le maniglie a scomparsa e la chiave-braccialetto. Tutta digitale l’interfaccia uomo-macchina, compreso il sistema TouchPro Duo con due schermi da 10 pollici che accolgono tutti i comandi. Grazie alle molle pneumatiche, traina fino a 2.500 kg, ha un’altezza da terra fino a 251 mm e supera guadi alti anche 650 mm. Tutti con cambio automatico a 8 rapporti i motori: a benzina 2 litri da 250 cv o 300 cv e V6 3 litri da 380 cv (0-100 km/h in 5,7 s. e 250 km/h) oppure diesel 2 litri da 180 cv (5,4 litri/100 km pari a 142 g/km di CO2) o biturbo da 240 cv oppure V6 3.0 da 300 cv. Listino da 58.800 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


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Renault Captur per vincere ancora Auto di successo, si cambia il meno possibile. È questa la regola che Renault ha applicato al restyling della Captur con fari full led, una nuova firma luminosa e paraurti dall’aspetto più offroad. Per la carrozzeria ci sono ora oltre 30 combinazioni bicolore e poi nuovi sono i cerchi, le personalizzazioni, i materiali per l’abitacolo e il design per plancia, volante, leva del cambio e i sedili, più avvolgenti. Rimangono i rivestimenti sfoderabili Zip Collection e il cassetto Easy Life da 11,5 litri. Nuovi anche i sistemi infotelematici con schermo da 7”, Android Auto e audio Bose. La sicurezza ora include l’allerta per l’angolo cieco. I motori sono il 3 cilindri 900 da 90 cv o l’1.2 da 120 cv anche con cambio EDC, così come il diesel 1.5 da 90 cv che si può avere anche da 110 cv. Cinque gli allestimenti (Life, Zen, Intens, Hypnotic e Initiale Paris) a partire da 16.100 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Seat Ibiza viva la quinta La Seat Ibiza di quinta generazione è la prima auto del gruppo Volkswagen basata sulla nuova piattaforma MQB A0. È lunga 4,06 metri, ha una scocca più rigida del 30%, un abitacolo più ampio e il bagagliaio più grande della categoria (355 litri, +60). Al vertice anche la dotazione che riguarda la connettività, con sistemi capaci di collegarsi con qualsiasi dispositivo e di ricaricarlo anche ad induzione. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP e comprende, per la prima volta nella categoria, l’assistente per il traffico in colonna fino a 60 km/h. Al lancio c’è solo il 3 cilindri mille: aspirato da 75 cv e turbo ad iniezione diretta da 95 cv o 115 cv. Arriveranno la versione a metano da 90 cv, l’1.5 da 150 cv (215 km/h, 0-100 km/h in 7,7 s.) e il diesel 1.6 da 80 cv, 95 cv o 115 cv anche con cambio DSG a 7 rapporti. Tre allestimenti (Style, Xcellence e FR) con listino da 15.050 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Toyota Prius Plug-in la spina e altro ancora La Toyota Prius Plug-in non è semplicemente la versione ricaricabile della prima auto ibrida di serie al mondo. Diversi infatti sono il frontale, i gruppi ottici posteriori e le dimensioni (4,64 metri, +10cm) e più evoluto è il sistema ibrido che eroga sempre 122 cv, permette prestazioni analoghe (162 km/h, 0-100 km/h in 11,1 s.), ma sfrutta due motori elettrici al fianco dell’1.8 a ciclo Atkinson per raggiungere un nuovo primato di efficienza: 1 litro/100 km pari a 22 g/km di CO2. Merito anche della climatizzazione a pompa di calore e del tetto a celle solari che fornisce energia per percorrere 1.000 km all’anno in elettrico. La batteria agli ioni di litio da 8,8 kWh restringe il bagagliaio da 504 a 350 litri e si ricarica al massimo in 3 ore e 10 minuti permettendo di marciare 50 km in elettrico fino a 135 km/h. La Prius Plug-in è proposta in un unico allestimento a 41.500 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★




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di Gianpiero Bottino

Service

Auto aziendali Il mercato dell'auto aziendale si è rivelato indispensabile per tamponare il crollo delle vendite, tornate di colpo ai livelli degli Anni 70, determinato dalla tempesta che ha sconvolto l'economia mondiale sul finire dello scorso decennio. Sull'onda dello tsunami finanziario, i costruttori hanno moltiplicato l'attenzione al comparto che secondo l'Unrae (l'associazione delle case estere attive nel nostro Paese) in Italia è passato dal 22,7% del mercato 2009 al 43,9% registrato nei primi sette mesi del 2017. Un'escalation propiziata dal moltiplicarsi di un'offerta mirata alle esigenze delle flotte aziendali e degli operatori del noleggio. Basta sfogliare i listini per verificare che sono ben pochi i marchi di volume senza almeno un modello in versione Business o Executive. Non manca chi utilizza entrambe le denominazioni, quasi a evidenziare la linea di demarcazione tra le versioni pensate per soddisfare le necessità lavorative e quelle

Cresce l’offerta di allestimenti Business studiati appositamente per i parchi aziendali. destinate a chi occupa i gradini più alti della gerarchia aziendale. È quanto abbiamo verificato su Quattroruote.it, che offre probabilmente la radiografia più fedele e articolata dell'offerta automobilistica del nostro Paese: abbiamo contato più di 1.500 allestimenti – sui 9.495 totali – esplicitamente destinati alla clientela aziendale. Il settore cresce ed evolve nella composizione dell'offerta, in sintonia con il cambiamento di gusti e tendenze: se oggi il mercato chiede soprattutto Suv e crossover, meglio se compatti, si moltiplicano le versioni Business di questi prodotti, in passato ignorati, quando non esplicitamente esclusi dalle policy aziendali. Permane invece la preferenza per il diesel, spesso l'unica alimentazione prevista per gli allestimenti orientati alle flotte. L'accresciuta appetibilità ha determi-

nato l'ingresso nello specifico mercato di nuovi player che gli avevano dedicato scarsa attenzione quando le vendite in Italia sfioravano costantemente i 2,5 milioni annui. È il caso di nomi importanti come Toyota e il gruppo coreano Hyundai-Kia, forti di prodotti adatti a questo tipo di clienti come Auris e Verso nel caso del colosso nipponico e la nuova famiglia i30 – berlina e station wagon – di Hyundai. Mentre Kia Italia ha messo in piedi una struttura dedicata sviluppando l'allestimento Business Class (per Carens, cee'd e Optima) che soddisfa i principali requisiti richiesti da chi vede nell'auto soprattutto uno strumento di lavoro: motori a bassi livelli di consumi ed emissioni, dotazioni di sicurezza importanti (più un'auto è sicura, minori sono i costi), comfort, tenuta del valore nel tempo, contenuti costi di gestione e manutenzione.


Carfleet n. 68 ottobre 2017

Per il resto, ogni brand interpreta l'offerta in coerenza con la propria tradizione. Fedele al proprio Dna sportivo, Alfa Romeo affianca alla Giulia Business (che offre di serie retrovisori a ripiegamento elettrico, sistema di infomobilità Alfa Connect 6,5” RadioNav e sensori di parcheggio posteriori) la Business Sport realizzata attorno a un motore più performante, il 2.2 turbodiesel con 180 anziché 150 cv. La marca Fiat rispetta invece una storia fatta di concretezza “intelligente”: le Tipo 5 porte e station wagon sono disponibili nelle Easy Business, la più essenziale, e Business con clima automatico anziché manuale, sistema di infomobilità Uconnect Radiotablet 7” Nav, luci diurne a Led, e connettività garantita da Apple CarPlay e Android Auto. Nella fascia alta del mercato flotte protagonisti sono i prodotti premium tedeschi, il cui dispiegamento di forze è davvero impressionante: insieme Audi, Bmw e Mercedes mettono sul piatto almeno 800 varianti Business ed Execu-

tive. Per quanto riguarda Bmw, all'elenco si aggiunge Mini, con 25 modelli dedicati tra Mini a 3 e 5 porte, Clubman e Countryman. Da parte sua, il colosso di Wolfsburg può affiancare alla sontuosa offerta dei quattro anelli un centinaio di proposte Volkswagen (tra cui

Audi A4 Avant

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Passat, autentico must per la clientela aziendale italiana) e la pattuglia, quasi altrettanto consistente, delle controllate Skoda e Seat, che hanno inserito tra le alternative pensate per le flotte anche i nuovi Suv come lo spagnolo Ateca e il ceco Kodiak. ➔


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Nella fascia medio-alta del mercato aziendale italiano, dove la domanda si concentra soprattutto sul segmento D con larghissima prevalenza delle station wagon, la sfida è tra Audi A4 Avant, Bmw Serie 3 Touring e Mercedes Classe C SW. Ciascuna con un proprio carattere coerente con la filosofia del brand, hanno in comune una gamma di proposte “aziendali” più ampia e articolata di qualsiasi potenziale concorrente: tante motorizzazioni – sei (5 diesel e due ibride plug-in) per la wagon della Stella, 7 turbodiesel e due benzina per la rivale di Monaco, 4 benzina e 5 diesel per la wagon Audi – con un impressionante ventaglio di potenze, la scelta fra la trazione integrale e le due ruote motrici, la disponibilità di cambi automatici e manuali, la presenza di versioni particolarmente rispettose dell'ambiente come le Audi extra o le Bmw EfficientDynamics. Oltre che la filosofia estetica e tecnica

del costruttore, a fare la differenza sono soprattutto i contenuti aggiuntivi rispetto alle versione standard da cui derivano. La A4 Business offre il pacchetto di navigazione, il sistema evoluto di ausilio al parcheggio, il regolatore di velocità e il climatizzatore automatico a 3 zone, la Bmw Serie 3 Touring Business Advantage risponde con i retrovisori auto-anabbaglianti, l'ausilio al parcheggio, il cruise control con funzione frenante, il sistema multimediale con display da 6,5 pollici che gestisce audio, navigazione, telefonia e le sofisticate funzioni ConnectedDrive. Mentre le dotazioni Business della Mercedes C comprendono l'assistenza al parcheggio, il sistema di navigazione Garmin con schermo da 7”, il regolatore di velocità, le luci diurne e quelle di posizione posteriori a Led. Se in questa categoria – in cui si inserisce anche Volvo, con versioni Business quasi per ogni modello – i tedeschi sono

leader, nel mercato complessivo delle flotte le marche generaliste non stanno a guardare, come dimostrano la Ford – è Business l'intera famiglia Mondeo – e i francesi, compresa Renault, l'unica che “snobba” l'etichetta ma non il relativo mercato. Se DS approccia il mondo delle aziende con la cautela degna del marchio più giovane del panorama continentale, le altre due stelle della galassia Psa – Citroën e Peugeot – giocano la carta del progetto comune con i minivan SpaceTourer e Traveller che, con tre diverse lunghezze e un'infinità di possibili configurazioni da 6 a 9 posti, sembrano fatti apposta per una particolare categoria di utenti: il mondo Ncc, cioè gli operatori del noleggio con conducente che – pur rientrando spesso nelle statistiche del mercato privati – fanno del veicolo un uso esclusivamente professionale. Non è un caso se lo SpaceTourer prevede 17 versioni Business su 43, mentre il “gemello” Peugeot ne propone 22 su 52 allestimenti complessivi. Dai pullmini a nove posti alle utilitarie: l'offerta Business non dimentica il segmento B, che vale da solo più di un terzo del mercato italiano. La nuova Nissan Micra offre gli allestimenti Business e Business+ che aggiungono ai livelli da cui derivano (Acenta e N-Connecta) dei contenuti concreti come il ruotino di scorta e la retrocamera con sensori di parcheggio posteriori (per la Business+), un'accoppiata preziosa per limitare i danni in fase da manovra, che sono in genere di contenuta entità ma non per questo meno indigesti per i fleet manager.



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di Mauro Manzoni

People

Chimica e automotive: Raccontiamo ai lettori di Carfleet perchè BASF, con la sua storia, oggi può esporre nel proprio logo una brand promise impegnativa come “We Create Chemistry” ? L’obiettivo di BASF è da sempre creare chimica per un futuro sostenibile. La strategia “We create chemistry” di BASF parte proprio dai successi del passato, che ha visto BASF impegnata a sviluppare e fornire prodotti e soluzioni sempre innovative, combinando il successo economico con la protezione dell'ambiente e la responsabilità sociale. Oggi, come in passato, vogliamo contribuire a un futuro sostenibile e a rispondere alle esigenze di una popolazione mondale in continua crescita nel pieno rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. BASF e il comparto Automotive. Quando e come nasce la vostra presenza nel mondo dell’auto? La storia di BASF inizia più di 150 anni fa, il 6 aprile 1865, data di fondazione dell’azienda. Da subito ricerca, innovazione e capacità di sviluppare soluzioni a sfide globali si rivelano fattori di successo per la nostra azienda, oggi leader dell’industria chimica con 380 siti produttivi, 6 centri di eccellenza e 113 mila collaboratori. Tra i diversi settori che vedono BASF protagonista, sono numerose le solu-

Basf

zioni sviluppate per il mondo Automotive già dagli inizi del ‘900. A partire dagli anni 20 sempre più persone possiedono e utilizzano le automobili. A Ludwigshafen, dal 1920 si producono additivi per carburanti che contribuiscono a proteggere l’ambiente riducendo i consumi e le emissioni di sostanze inquinanti e gas serra. Le basse temperature e il congelamento dell’acqua di raffreddamento diventano un problema assai diffuso: nel 1929 Glysantin è il primo prodotto antigelo ad essere lanciato sul mercato e ancora oggi è il più venduto in Europa. Nel 1964, la plastica Palatal prodotta da BASF è utilizzata per la carrozzeria di un nuovo modello Porsche e rappresenta una novità davvero sensazionale. Inizialmente scelte per il peso ridotto, le plastiche BASF si impongono nel settore auto e oggi vengono impiegate non soltanto per la carrozzeria, ma anche per il telaio, gli interni e alcune componenti del motore. La plastica permette di progettare vetture più leggere, con consumi ridotti e minori emissioni di gas inquinanti. Fra gli esempi più recenti c’è BMW, che impiega le plastiche BASF tra le innovative componenti del modello elettrico BMW i3. Le marmitte catalitiche abbattono le sostanze inquinanti (monossido di carbonio, ossidi di azoto e idro-

Roberto Zaghi, Regional Business Manager Europe South East - Automotive Refinish Coatings Solutions

carburi) contenute nei gas di scarico delle auto. Un vero punto di svolta nelle tecnologie legate alla gestione delle emissioni arriva nel 1976 con il catalizzatore a tre vie prodotto dall’americana Engelhard, azienda acquisita da BASF nel 2006. Nel 2013, i ricercatori BASF raggiungono un ulteriore traguardo con il lancio di FWCTM, il catalizzatore a quattro vie che permette di filtrare anche le polveri sottili dalle emissioni dei motori a benzina. Oggi, ancora più di ieri, BASF collabora con le più importanti case automobilistiche per la verniciatura di primo impianto. Inoltre, per essere in grado di offrire la giusta soluzione di ripristino per i colori OEM in tutto il mondo, BASF


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con la sua divisione Coatings sviluppa e distribuisce una gamma completa di sistemi di verniciatura per il mondo refinish. Prodotti innovativi ed una gamma completa di servizi per le carrozzerie hanno fatto sì che i nostri marchi di vernici Glasurit ed R-M siano riconosciuti come marchi premium dalle principali case automobilistiche. Una storia che ha inizio nel 1888 e continua a tutt’oggi con successo! Quali sono i prodotti principali che BASF dedica all’automotive e più nello specifico al refinish, e quali ne sono le caratteristiche distintive? Più che semplici prodotti BASF dedica all’automotive soluzioni innovative per una mobilità sostenibile: maggiore risparmio di carburante, minore impatto ambientale e libertà di progettazione coniugati a più comfort e sicurezza.

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BASF collabora strettamente con clienti da tutto il mondo, mettendo a punto e fornendo materiali funzionali e soluzioni che consentono di costruire e far funzionare i veicoli in modo più efficiente. La nostra gamma di prodotti comprende tecnopolimeri, poliuretano e schiume speciali, pigmenti, catalizzatori, lubrificanti per assali e trasmissioni, additivi per carburanti, refrigeranti e fluidi freni, così come materiali per batterie. Per quanto riguarda l’offerta Refinish, BASF con i suoi marchi Glasurit e R-M offre una gamma completa di prodotti che permettono agli autoriparatori di affrontare qualsiasi problematica relativa al ripristino delle caratteristiche della vettura dopo un sinistro, dalla perfetta riproduzione del colore alla protezione chimico/fisica delle superfici, il tutto nel pieno rispetto degli elevati standard richiesti dalle case auto. ➔


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Produciamo vernici per carrozzeria da oltre cent'anni e sappiamo che le cose che contano maggiormente per i verniciatori sono da un lato avere a disposizione i prodotti migliori e dall'altro sapere quando, dove e come risparmiare tempo prezioso nella lavorazione. Tutte le nostre innovazioni cercano di soddisfare questi criteri: rispetto dell'ambiente, facilità di applicazione, ottimo potere coprente, riduzione del tempo di essiccazione e finiture perfette. Inoltre, gli elevati standard di qualità, l’affidabilità colorimetrica, l’attenzione al cliente, il dinamismo e l’innovazione contraddistinguono BASF come partner a 360° e spingono un numero sempre crescente di carrozzieri di tutto il mondo a scegliere i nostri prodotti. Quali tipologie di operatori del mercato refinish rappresentano i vostri clienti principali? Il nostro cliente finale è naturalmente la carrozzeria ma la collaborazione con altri attori, in particolare le flotte e le case automobilistiche, è oggi fondamentale. Con i marchi Glasurit e R-M siamo presenti in circa 4.500 carrozzerie in tutta Italia. La nostra strategia si è da sempre concentrata sulle carrozzerie più strutturate servite tramite una rete distributiva molto qualificata e, dal 2010, in alcune regioni anche da BASF Coatings Services, la nostra organizzazione di distribuzione integrata. Tra i cambiamenti più recenti e significativi nel mercato Refinish va segnalato

Marco Moretti, Senior Account Manager

Filippo Centamori, Key Account Manager

il nuovo ruolo delle case auto che, da partner tecnico commerciale, diventano, con l’avvento della triangolazione in Central Billing, un vero e proprio cliente. Ad oggi circa il 10% del nostro fatturato viene veicolato tramite questo canale che sicuramente sarà oggetto di importanti sviluppi in futuro. BASF e LeasePlan, una collaborazione che guarda sempre avanti? Le nostre aziende per vocazione hanno sempre rivolto lo sguardo verso il futuro mantenendo al contempo un senso di continuità con il presente e il passato. La collaborazione tra BASF e Leaseplan, che è in corso ormai da anni, si basa su una reciproca collaborazione volta a coordinare al meglio le nostre attività nel mercato. E così continueremo a fare anche in futuro. Da parte nostra abbiamo una piena soddisfazione nel rapporto con Leaseplan con la quale abbiamo una piena condivisione delle nostre attività. Nel vostro modello di business, quale ruolo hanno la consulenza ed il supporto agli operatori del mercato (cliente carrozziere e influencers)? La consulenza e la formazione rivestono in BASF un ruolo chiave nell’approccio al mercato. Questo vale sia per il rapporto con i nostri distributori e con i clienti carrozzieri e sia per il rapporto con tutti gli attori “istituzionali” di mercato, che siano case automobilistiche, società di noleggio o assicurazioni. Questo ruolo ci consente di fungere da col-

lante tra domanda e offerta ovvero tra carrozziere e “influenzatori di mercato”. Il nostro intento è quello di avvicinare queste due parti che benché indispensabili l’una per l’altra, a volta hanno difficoltà nel relazionarsi e nel capirsi. Innovazione e sostenibilità sono oggi elementi imprescindibili da affrontare per essere sempre più competitivi nel mercato. Quale è la strategia di BASF per presidiare al meglio queste due aree? Il concetto di supremazia tecnologica è sempre stato un nostro cavallo di battaglia. L’offerta dei prodotti Glasurit e R-M è all’avanguardia e in continuo miglioramento. Tra le ultime novità potremmo citare i fondi UV o Direct-tometal, senza scordare il valore che la nostra colorimetria riveste. Anche sotto questo aspetto siamo sempre stati i “best-in-class” del settore. Tutto questo è strettamente legato alla sostenibilità che è uno dei pilastri della strategia di BASF, e non solo nel settore Coatings. Quindi innovazione e sostenibilità sono imprescindibili e strettamente collegati fra loro. L’uno non può esistere senza l’altro. E BASF continua a focalizzarsi su questo concetto incessantemente.

* Ringraziamo Roberto Zaghi, regional business manager - Marco Moretti, senior account manager Filippo Centamori, key account manager.



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di Nicola Desiderio

Journey

Fiat 500L Cross

Salto in alto

La Fiat 500L nel 2012 fu il secondo modello della gamma 500 e in questo periodo si è guadagnata un posto di rilievo nel mercato. Si ripresenta 5 anni dopo con modifiche allo stile, dotazioni riviste e una gamma articolata per tre target diversi: Urban per chi ne apprezza le dimensioni contenute, Wagon per chi vuole la 7 posti più compatta del mercato e Cross, oggetto della nostra prova, dotata del diesel 1.6 da 120 cv con assetto rialzato e allestimento specifico, per chi vuole una via di mezzo con un crossover o un Suv. Disponibile anche nelle versioni Popstar, Business e Lounge con motori 1.4 e diesel 1.2 (anche con cambio robotizzato) da 95 cv, turbo GPL da 120 cv e anche a Metano con il bicilindrico Multiair da 80 cv, parte da 18.420 euro. Col sapore di fuoristrada La Fiat 500L Cross è lunga 4,28 metri, alta 1,80 e ha un’altezza di ben 1,68 metri, degna di un fuoristrada.

A giustificare questa sensazione c’è anche la caratterizzazione estetica data dall’altezza dal suolo aumentata di 25 mm e dalle protezioni intorno ai passaruota e sotto i paraurti. Quelle anteriori a 4 lobi sono replicate sulla griglia anteriore posizionata poco sotto i due baffi, elemento ripreso dalla 500 “classica” e con finitura opaca, la stessa utilizzata per altre modanature,

le maniglie e le cornici intorno alle luci posteriori. Anche i fari hanno una forma più allungata e i cerchi bicolore sono specifici, ma si possono avere di molti altri tipi e, volendo, anche il tetto e i gusci dei retrovisori sono disponibili in bianco o nero. In tutto, considerando anche le opzioni per l’abitacolo, sono possibili 1.500 personalizzazioni estetiche.


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Si rinnova dopo 5 anni il secondo modello della gamma 500 modificando il 40% dei componenti e differenziando la propria offerta in 3 linee di prodotto distinte tra cui la Cross, ad assetto rialzato e con un look spiccatamente offroad per strizzare l’occhio al mercato, sempre più orientato verso l’alto. Per tutte, ci sono più carattere nello stile e più dotazioni per comfort e sicurezza senza però dimenticare la rinomata vocazione allo spazio e alla praticità, in dimensioni compatte. Spazio abbondante e flessibile La 500L deve la sua fama alla capacità di racchiudere in una 500 tanto spazio flessibile e troviamo immutate tali doti anche in questa versione rinnovata. Il bagagliaio parte da 218 litri posizionando il piano in alto e il divanetto all’indietro. Rovesciando le regolazioni, si arriva a 455 litri. Si arriva a 1.480 litri in due fasi: ripiegando solo gli schienali o tutti i sedili verso l’alto, in blocco con le sedute contro i sedili anteriori. Molto ampia la zona di accesso con soglia bassa, il rovescio della medaglia è un portellone grande e un po’ pesante. Il sedile anteriore destro può essere ab-

battuto per accogliere oggetti molto lunghi. Davvero generosa l’abitabilità in tutte le direzioni con preziosismi come i braccioli anteriori e posteriori e i tavolini per chi siede dietro. Ci sono poi due cassetti sulla plancia. Ottima infine la visibilità in ogni direzione, grazie in particolare ai montanti sottili e poco inclinati e alla presenza dei deflettori sulle tre quarti anteriori, anzi su questa versione rialzata la sensazione di dominio sul mondo circostante è ancora più marcata. Per chi desidera più luce, a richiesta, c’è il tetto panoramico, fisso o apribile. Per chi deve tenere d’occhio i bambini ➔


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sistemati dietro, si può avere anche lo specchietto grandangolare. Ancora più da “500” l’abitacolo con la plancia verniciata e la strumentazione su 3 quadranti, due analogici e uno centrale digitale multifunzione da 3,5 pollici. Aggiornata anche l’infotelematica con il nuovo sistema dotato di schermo da 7 pollici e, a richiesta, con la navigazione, i servizi informativi per il meteo e traffico, l’ascolto della musica in streaming (anche con l’impianto Beats) e la compatibilità con dispositivi Android e iOs. Aggiornata anche la dotazione di sicurezza (5 stelle EuroNCAP nel 2012) che, oltre ai 6 airbag e ai ganci isofix posteriori, ora può contare sulla frenata autonoma in città fino a 30 km/h.

prevede un 1,4 litri aspirato da 95 cv, un turbo da 120 cv a GPL, il bicilindrico 900 Multiair a Metano da 80 cv (novità) oltre a due diesel arcinoti: 1.248 cc da 95 cv (anche con cambio robotizzato) e l’1.6 da 120 cv oggetto della nostra prova. La Cross inoltre, per affrontare gli sterrati leggeri, ha l’assetto rialzato di 25 mm, gli pneumatici 4 stagioni e il Mode Selector con 3 posizioni: Normal, Traction+ per adattare il controllo elettronico di trazione ai terreni più scivolosi al di sotto dei 30 km/h, e Gravity Control, che frena la vettura per mantenerne il controllo lungo i tratti scivolosi in discesa.

Lo sterzo ha una discreta precisione e i freni sono piuttosto modulabili. Il 4 cilindri 1.6 conferma le sue doti di elasticità (vedi CarFleet numero 50), anzi appare migliorato sul piano della silenziosità assicurando buone prestazioni (183 km/h, 0-100 km/h in 11,5 s.), ma soprattutto una spinta efficace anche da basso regime. È raro dover scalare marcia ma, in caso di bisogno, l’operazione è agevole.

Visibilmente maneggevole La Fiat 500L è un’auto compatta, maneggevole e la cui visibilità fa sentire a proprio agio. La guida è facile e intuitiva, grazie all’assetto morbido che fa capire chiaramente in anticipo se si esagera, ma che non sempre riesce a filtrare le sconnessioni.

Cinque anni e non sentirli Gli esperti lo sanno benissimo: la 500L è stata da sempre un’auto che l’ha fatta da padrona nel canale flotte e dunque da essa dipende una parte importante del budget dei vari manager, siano essi responsabili flotta aziendali, decisori un’azienda di NLT o di una RAC. Sono passati 5 anni e il nome 500 quest’anno compie 60 primavere, ma la “L” rimane ancora un’auto con tanti argomenti per farsi considerare e la Cross ne aggiunge un altro.

DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 1.598 cc potenza 120 CV (88 kW) lungh./largh./alt. 4,28 x 1,80 x 1,68 m peso 1.465 kg accelerazione 0-100 km/h 11,5 s. velocità massima 183 km/h trazione integrale cambio manuale 6 marce

CO2 114 g/km costo di esercizio al km (*) 0,32 euro consumo medio 4,3 l/100 km valore residuo: n. d. motori più flottabili: 1.3 diesel 95 CV 1.4 benzina 95 CV

Ora anche a Metano La Fiat 500L non presenta modifiche sostanziali. È costruita nello stabilimento di Kragujevac, in Serbia, realizzato attraverso una joint-venture al 70% con lo stato slavo. La gamma motori

Fiat 500L Cross

(*) percorrenza annua 30.000 km

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2012) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 218-1.480 litri



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di Nicola Desiderio

Journey

Peugeot 5008

Alzare il tiro La Peugeot 5008 è il nuovo Suv 7 posti che sostituisce l’omonimo monovolume prendendone il nome e il posto per intercettare i clienti che non si accontentano di un’auto spaziosa, ma la vogliono anche un po’ sollevata da terra. Strettamente imparentata con la 3008, Auto dell’Anno 2017, rispetto alla quale ha 2 posti ed è lunga 18 cm in più, ne prende tutti i contenuti arricchendoli con uno spazio interno maggiore e meglio modulabile. Il listino prevede motori a benzina e gasolio da 120 cv a 180 cv in 6 allestimenti (Access, Active, Business, Allure, GTLine e GT) con prezzi a partire da 25.450 euro. Noi la proviamo nel livello Allure con l’1.6 diesel BlueHDi da 120 cv. Più lunga e più alta La Peugeot 5008 è lunga 4,64 metri, larga 1,85 e alta 1,65. Rispetto alla 3008 è più lunga di 19 cm mentre il passo cresce a 2,84 metri (+16,5 cm). Cambiano dunque le proporzioni, ma non gli elementi fondamentali dello stile “felino” contraddistinto dai fari che sembrano le zampe di un leone e i gruppi posteriori che ne ricordano le unghiate. Il resto è fatto di linee tese e scolpite, sottolineate dal tetto nero, dalle numerose cromature e da tutto quello che dà un carattere offroad come le protezioni applicate ai paraurti, al sottovettura e ai parafanghi. L’insieme è indubbiamente piacevole e personale.

Prima era un monovolume, ora è un Suv ed è in pratica la versione allungata e a 7 posti della 3008 prendendone tutti i contenuti tecnici, di comfort e sicurezza, in più offre ancora più spazio e ancora più sfruttabile. A prima vista ha un carattere lezioso, invece è dotata di un grande spirito di adattamento ed è pronta a mettersi a disposizione con qualsiasi motore della sua gamma e per qualsiasi tipo di flotta.


Look diverso, stessa vocazione La 5008 è diventata un Suv, ma non ha dimenticato che una volta era un monovolume, anzi lo è ancora più di prima. Viaggiando in 5 ci sono 702 litri di bagagliaio che diventano 780 avanzando tutti e 3 i sedili di seconda fila mentre, abbattendoli del tutto, si arriva a 1.862 litri con un vano continuo e a filo con la soglia e la comodità del portellone elettrico. L’accesso alla terza fila è abba-

stanza agevole, ma è meglio che dietro ci vadano 2 bambini e per brevi tratti visto che in 7 rimangono 210 litri. Se invece si vuole sfruttare al massimo lo spazio, i due sedili possono essere asportati (pesano 11 kg l’uno) portando la capacità complessiva a 1.940 litri (+78) e, se si reclina lo schienale del passeggero anteriore, si possono ospitare oggetti lunghi fino a 3,2 metri. Si può utilizzare il bagagliaio anche come

parcheggio per un monopattino elettrico ricaricabile a bordo, trasformando la 5008 in un moderno strumento di mobilità multimodale. Tante le tasche e i vani, come il comodo gavone refrigerato sotto il poggiabraccia anteriore. Raffinato il posto guida, con volante piccolo e schiacciato, posizionato in basso per rendere visibile la strumentazione, completamente digitale su display da 12,3 pollici e configurabile. ➔


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A fianco ci sono le levette che ricordano i registri di un organo e una sola manopola, in alto e al centro lo schermo da 8 pollici del sistema infotelematico capace di specchiare qualsiasi smartphone (Android Auto, Carplay e Mirrorlink), ricaricabile in tutti i modi possibili (accendisigari, USB, piastra ad induzione e presa da 230 volt). Volendo si possono avere anche il tetto panoramico apribile, il profumatore, l’impianto audio da 515 Watt, i sedili anteriori con massaggio e due tipi di ambiente, con rivestimenti in tessuto, pelle o Alcantara e legno di quercia grezza grigia. La sicurezza, a 5 stelle EuroNCAP, conta sulla frenata autonoma con riconoscimento del pedone, il mantenimento attivo della corsia, la lettura dei segnali e l’allerta per la stanchezza del guidatore, l’angolo cieco e il traffico trasversale in retromarcia. A rendere più facili le ma-

novre contribuiscono il sistema di parcheggio semiautomatico e quello di visione perimetrico. Ci sono anche i fari full led a commutazione automatica e la chiamata automatica d’emergenza.

discese più scivolose. Fatta per viaggiare La nuova 5008 è un’auto facile e confortevole, molto silenziosa anche alle massime velocità autostradali. Il motore offre buone prestazioni (188 km/h, 0100 km/h in 11,4 s.), ma soprattutto ha un funzionamento omogeneo sin dai bassi regimi (300 Nm a 1.750 giri/min) e non si arrende mai, neppure a pieno carico, inoltre consuma poco (valore dichiarato 4,3 litri/100 km pari 108 g/km di CO2). Sul misto è meno agile della 3008, ma è stabilissima sui curvoni, inoltre in città si fa apprezzare per il raggio di sterzata molto ridotto. Ha un cambio piacevole da manovrare e freni potenti e ben modulabili.

Leggerezza e protezione La 5008 è basata sulla piattaforma EMP2 la cui costruzione ha permesso di ridurre il peso di 95 kg pur con dimensioni, dotazioni e livelli di protezione superiori. I motori a gasolio hanno tutti i filtri FAP ed SCR, i più avanzati ed efficaci per limitare rispettivamente particolato ed ossidi di azoto (NOx) allo scarico. Si parte dall’1.6 da 120 cv in prova, disponibile anche con cambio automatico a 6 rapporti, di serie sul 2 litri da 180 cv e neppure a richiesta sul livello da 150 cv mentre si può avere sul sorprendente 3 cilindri 1.2 (Engine of the Year nella categoria 1-1,4 litri) da 130 cv ed è di nuovo standard sull’1.6 da 165 cv. La 5008 ha solo la trazione anteriore, ma ha un’altezza da terra di oltre 23 cm e può avere l’Advanced Grip Control, un sistema che permette di selezionare 5 diverse modalità per il controllo elettronico di trazione (normale, neve, fango, sabbia, ESP Off) in abbinamento con gli pneumatici M+S e l’Hill Descent Control, che mantiene la velocità del veicolo entro 3 km/h lungo le

Aggiungi due posti Un’auto da 7 posti è per definizione un’auto da flotta, sia essa data in fringe benefit al dipendente con famiglia o offerta da un rent-a-car presso gli aeroporti. La 5008 è in più un’auto personale, molto confortevole e, accanto ad un carattere raffinato, offre anche grande praticità e i migliori standard di sicurezza e di rispetto ambientale della categoria, con un costo chilometrico davvero ridotto per un’auto della sua stazza e abitabilità.

DATI TECNICI

DATI PER IL FLEET MANAGER

DATI PER IL DRIVER

cilindrata 1.560 cc potenza 120 CV (88 kW) lungh./largh./alt. 4,64 x 1,84 x 1,65 m peso 1.440 kg accelerazione 0-100 km/h 11,4 s. velocità massima 188 km/h trazione anteriore cambio manuale 6 marce

CO2 108 g/km costo di esercizio al km (*) 0,36 euro consumo medio 4,3 l/100 km valore residuo: n. d. motori più flottabili: 1.2 130 CV 2.0 diesel 150 CV

Peugeot 5008

(*) percorrenza annua 30.000 km

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2016) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 210-1.940 litri



54 Carfleet n. 68 ottobre 2017

di Marco Di Pietro

Next

Le nuove norme di omologazione Dal NEDC al WLTP Il “dieselgate” ha lasciato il segno. Non soltanto sui costruttori condannati a risarcire i consumatori e ad aggiornare le auto truccate o sui clienti danneggiati: finalmente le Istituzioni europee hanno deciso di aggiornare le normative di omologazione, puntando su cicli di prova in fase di approvazione dei nuovi veicoli che finalmente saranno più vicini alla realtà, in termini di emissioni e consumi. La rivoluzione è partita a settembre e prevede un periodo di transizione che durerà fino allo stesso mese del 2019. Oltre alle novità in fase di omologazione, infatti, entrano in vigore la normativa anti-inquinamento Euro 6c (da settembre scorso per i veicoli di nuova omologazione e da un anno dopo per tutte le auto vendute) e, da settembre 2019, lo standard Euro 6d (in due fasi: la prima consentirà temporaneamente una parziale deroga ai fattori di conformità, la seconda, dal 1° gennaio 2020 non permetterà alcun sforamento ai veicoli di nuova omologazione, e dal 1°

Una vera rivoluzione nelle norme di omologazione dei veicoli è iniziata a settembre scorso: i consumi misurati in fase di test saranno più vicini alla realtà. Cosa cambierà per le flotte e quale sarà l’impatto sull’usato? gennaio seguente nemmeno alle code di immatricolazione). Adeguamenti costosi Cosa cambierà? Ovviamente i limiti sulle emissioni saranno più stringenti. Nella fase Euro 6c più sui motori a benzina (almeno in teoria), perché le regole sui diesel saranno quasi identiche a quelle dell’Euro 6a ed Euro 6b. Infatti, alcuni costruttori hanno già introdotto motori a benzina con filtri antiparticolato, per ridurre le emissioni degli idrocarburi incombusti e degli ossidi di azoto. Il diesel, però, è giunto a un punto tale dell’evoluzione che i prossimi upgrade costeranno molto e produrranno risultati quasi impercettibili. Soprattutto sui motori di piccola cilindrata

che, infatti, stanno quasi scomparendo a favore degli omologhi a benzina: più puliti e ormai in grado di garantire consumi limitatissimi. Ma il vero ostacolo sono i nuovi cicli di prova in fase di omologazione, che riproducono una situazione molto più aderente a quello che avviene quando si circola sulle strade di tutti i giorni. Il sistema utilizzato fino a ieri, chiamato NEDC (New European Driving Cycle), va in pensione, sostituito dal WLTP (World Harmonized Light Vehicle Test Procedure), la cui novità più importante è appunto l’utilizzo di un ciclo RDE (Real Driving Emission) nella misurazione delle sostanze inquinanti emesse. Software a parte (alcuni riconoscevano che l’auto era sottoposta a un test) nella


Anche per le ibride plug in i consumi dichiarati saranno più vicini alla realtà

“vita reale” tutte le auto hanno consumi effettivi ed emissioni ben maggiori di quanto dichiarato e omologato in base al ciclo di omologazione NEDC. Secondo l’associazione europea no profit Transport and Environment addirittura del 42% in più nel 2015, mentre era del 28% nel 2012. Quindi, parallelamente all’inasprirsi della normativa, le emissioni e i consumi reali sono sempre più alti rispetto a quanto dichiarato. Una prova troppo teorica Il ciclo NEDC non prende in considerazione le condizioni climatiche ambientali, si svolge a una temperatura predeterminata standard, non prevede l’accensione di utenze elettriche quale per esempio il climatizzatore, considera una velocità di punta abbastanza modesta, poche prove di accelerazione e frenata e una durata di 20 minuti, pari a un percorso di soli 11 km e una buona parte del test si svolge a veicolo fermo. Per dare un’idea di quanto sia “blando” il test NEDC, basti pensare che l’acce-

lerazione da 0 a 50 km/h deve essere effettuata in 26 secondi! Il ciclo WLTP, invece, dura 30 minuti, simula un percorso di 23 km, è molto più dinamico, prevede una velocità massima di 131 km/h e una media di 46,6 km/h, ha quattro fasi di accelerazione e decelerazione (fino a 60, 80, 100 e 130 km/h), applica dei correttivi ai risultati che tengono conto di variazioni climatiche, e pondera la presenza di equipaggiamenti a richiesta che incidono sul peso, sull’aerodinamica e sul consumo di corrente elettrica. Altre due differenze sono importanti rispetto al metodo di misurazione precedente: una parte del test è effettuata su strada (Real Driving Emission Test), il che garantisce che i risultati della prova non possano essere contraffatti mediante software; inoltre sono previste tre classi di veicoli, in funzione del rapporto peso/potenza, e per ciascuna classe il test presenta alcune differenze. Come accennato in precedenza, da settembre 2017 i test vengono eseguiti

secondo il ciclo WLTP. Però ai fini fiscali, fino a dicembre 2018 varranno i risultati del ciclo NEDC, secondo una deroga concessa dall’Unione Europea. Fiscalità conseguente Quest’ultima informazione è importante, soprattutto nei Paesi in cui la fiscalità (in particolare quella delle auto aziendali) è misurata sulla base delle emissioni di CO2, ma anche in Italia per le car policy aziendali che prevedono l’assegnazione ai dipendenti di veicoli con un limite di emissioni ben preciso. A partire dal gennaio 2019 avranno obbligatoriamente valore le emissioni dichiarate dai costruttori testate secondo il ciclo WLTP, che quindi saranno più alte. Di quanto? Secondo i ben informati di almeno il 10-20%. Vale la pena di sottolineare che è allo studio, negli uffici tecnici e legislativi del Ministero dell’Economia italiano, una profonda revisione del sistema di calcolo della tassa di proprietà che, stando alle informazioni da noi raccolte, prevederà ➔


Test su strada riprodurranno utilizzi veri

il calcolo non sulla base della potenza del motore espressa in kW, come avviene attualmente, bensì in base alle emissioni di CO2. Questo sistema, naturalmente, sarà a vantaggio delle auto a basse emissioni effettive: ne tengano conto i fleet manager, in ottica di revisione della car grid delle prossime policy di flotta. Il sistema WLTP permetterà dunque di misurare emissioni e consumi in maniera molto più vicina alla realtà. Per questo motivo, non accadrà più che ci siano veicoli che dichiarano emissioni e consumi troppo ottimistici (in particolare gli ibridi extended range, che attualmente effettuano i test in larga parte con funzionamento a emissioni zero). Sarà molto interessante osservare i risultati dei primi cicli di omologazione relativi ai modelli che entreranno in commercio nei prossimi mesi. Un altro dato importante consiste nel fatto che il ciclo della normativa di prova WLTP sarà adottato su tutti i mercati mondiali: le regole di omologazione saranno dunque le stesse in Europa, Stati Uniti, Cina, Giappone, Russia eccetera.

Scomparirà il diesel? È questa la domanda che molti automobilisti si fanno, in particolare gli utenti delle flotte aziendali e chi sovraintende all’acquisizione del parco auto. Sicuramente no: ma la quota delle auto a gasolio, che oggi rappresenta quasi il 90% sul totale della flotta, si ridurrà nell’arco di un lustro a non più del 50-60%. A vantaggio delle auto ibride, in particolare quelle dotate di motore a benzina ed elettrico. La quota delle elettriche pure, invece, è destinata sì a crescere, ma in maniera molto più graduale, soprattutto se non ci saranno incentivi all’acquisto sotto forma di sgravi fiscali da parte dello Stato. A decretare la diminuzione dell’interesse sulle auto diesel sarà anche la forte penalizzazione nelle possibilità di circolazione, soprattutto nei centri urbani. Sono molte le città che stanno dichiarando guerra alle diesel, e già in alcune i limiti di circolazione colpiscono persino le Euro 6. Impatto sui valori residui Tutto ciò, cioè normative anti-inquinamento, nuovi sistemi di omologazione,

aumenti di costo di fabbrica per rientrare nei limiti Euro 6d, penalizzazioni fiscali e di circolazione, avrà un impatto sui valori residui nei prossimi anni. Tale impatto sarà dovuto anche al fatto che, secondo gli intendimenti dell’UE, dovranno essere inaspriti i controlli in sede di revisione periodica, soprattutto negli aspetti delle emissioni. Il pacchetto di nuove norme attualmente al vaglio del Parlamento europeo prevede che i singoli stati abbiano la responsabilità più limitata nell’applicazione delle normativa dei test e delle revisioni (fino a oggi l’autorità nazionale di ciascun Paese che effettuava l’omologazione dei veicoli dei costruttori operanti in quello stesso Paese, per poi estendere la validità di omologazione a livello europeo, e in molti casi i costruttori erano anche i finanziatori dei centri di omologazione). Tutto ciò farebbe supporre la creazione di un ente certificatore delle omologazioni centralizzato e indipendente (come è negli Stati Uniti la US Environment Agency). Ma allo stato attuale delle cose, questa agenzia europea non è prevista nemmeno sulla carta.

Le prove in laboratorio prevedono cicli più severi: sarà più difficile barare


Carfleet n. 68 ottobre 2017

57

Sustainability

LeasePlan si unisce all’iniziativa EV100 e accelera la transizione verso la mobilità elettrica Il progetto EV100, una nuova iniziativa di mercato a livello globale tesa a dare impulso all’adozione dei veicoli elettrici (EV – “electric vehicles”) e alle relative infrastrutture, è stata lanciata da The Climate Group a New York dove i leader dell’industria e dei governi si sono riuniti per la Settimana del Clima. Si tratta dell’unica iniziativa di questo genere che ha lo scopo di incoraggiare l’impegno delle aziende a livello globale verso l’impiego dei trasporti elettrici e i cui membri promettono di trasformare le loro flotte alimentate a benzina e diesel in flotte formate da veicoli elettrici entro il 2030. LeasePlan è uno dei dieci partner fondatori del progetto EV100. Altri partner di EV100 sono Unilever, Baidu, Gruppo IKEA, HP Inc., Vattenfall, PG&E, Deutsche Post DHL e Metro AG. LeasePlan è la sola azienda del settore automobilistico che si sia unita all’iniziativa. Il CEO Tex Gunning afferma: “I veicoli elettrici sono What’s next. Siamo quindi lieti di entrare a far parte dei soci fondatori dell’iniziativa EV100 e di collaborare con alcune delle più grandi aziende al mondo per accelerare e facilitare il passaggio alla mobilità elettrica. Tutti insieme, possiamo esercitare un im-

LeasePlan Corporation N.V. ha annunciato in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York che entrerà a far parte dei soci fondatori del progetto EV100, una nuova importante iniziativa nel campo dei trasporti a livello mondiale, tesa a dare impulso all’adozione dei veicoli elettrici all’interno dei parchi auto aziendali. LeasePlan ha anche annunciato che trasformerà la flotta utilizzata dai propri dipendenti con veicoli ad alimentazione elettrica – diventando la prima azienda nel campo della gestione flotte a effettuare questo cambiamento. patto importante: oltre la metà delle auto che circolano attualmente sulle strade, infatti, sono di proprietà aziendale. Siamo anche molto orgogliosi di annunciare che la flotta stessa utilizzata dai dipendenti di LeasePlan diventerà elettrica, rendendoci la prima tra le grandi aziende di noleggio veicoli a effettuare questo cambiamento. La nostra ambizione è quella di permettere a tutti i nostri dipendenti di guidare auto elettriche entro il 2021. Incoraggiamo inoltre altre aziende a compiere la stessa scelta: trasformare la propria flotta con l’alimentazione elettrica è

uno dei modi più semplici in cui le aziende possono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e contribuire a contrastare il cambiamento climatico. LeasePlan si impegna fortemente a sostenere le altre aziende che desiderano compiere questo passo.” Strategia della sostenibilità Questo annuncio rappresenta una nuova pietra miliare nella strategia della sostenibilità di LeasePlan, tesa a raggiungere un livello di emissioni zero della propria flotta totale entro il 2030. Alcuni elementi chiave di questa strategia sono rappresentati dall’educazione dei consumatori in merito al What’s next nel campo dei veicoli a basse emissioni, dalla facilitazione dell’adozione di veicoli a basse emissioni attraverso proposte attraenti per i clienti messe a punto dall’Electric Vehicle Experience Centre di LeasePlan, dall’impulso allo sviluppo di un mercato sofisticato di veicoli di seconda mano comprendente autovetture a noleggio in ottimo stato e di alta qualità e dal passaggio all’alimentazione elettrica della flotta stessa dei dipendenti di LeasePlan entro il 2021.


58 Carfleet n. 68 ottobre 2017

di Francesca Carli

Sustainability

Muoversi con leggerezza L’auto e la mobilità: ieri, oggi e domani in mostra a Torino Il MAUTO, fino al 12 novembre, propone un percorso interattivo rivolto anche a un pubblico giovane che mira a valorizzare l’idea di una mobilità futura eco-sostenibile, veicolando l’importanza di tematiche quali l’utilizzo di fonti di energia alternativa e la riqualificazione delle materie prime attraverso il riciclo. Sicurezza, affidabilità, motori, materiali, consumi, emissioni, tecnologie elettroniche e informatiche, comfort, riciclo: ecco quali sono le tematiche fondamentali da affrontare oggi nella progettazione di un’automobile. A illustrarle con dovizia di particolari e un approccio divertente ci pensa il percorso espositivo di divulgazione scientifica e tecnologica interattiva “Muoversi con leggerezza. L’auto e la mobilità: ieri, oggi e domani”, allestito presso il MAUTO di Torino e visitabile fino al 12 novembre. L’obiettivo è quello di trasmettere le conoscenze scientifiche e tecnologiche utili a immaginare quali saranno le innovazioni dell’automobile e le trasformazioni culturali della mobilità sostenibile nel prossimo futuro. Parola d’ordine: eco-compatibilità La spinta verso una maggiore ecocompatibilità, oggi, è forte anche nel settore automotive e i designer sono inderogabilmente chiamati a ragionare su questo aspetto: una sezione speciale del percorso si concentra proprio sul tema dell’auto del futuro e del futuro dell’auto e, più in generale, su quello

della mobilità. Esempio lampante di pura innovazione sono i prototipi realizzati dal Team H2politO del Politecnico di Torino IDRA 11 e IDRA PEGASUS, esposti in mostra.


Ma per guardare al futuro occorre sempre conoscere e comprendere il passato: ecco dunque che i visitatori rimarranno a bocca aperta nel vedere da vicino quella che fu una vettura innovativa già all’inizio del XX secolo, la POPE C/60 V, prodotta negli Stati Uniti nel 1907. La paternità di questo modello è del colonnello Albert Augustus Pope, pioniere della locomozione statunitense. L’esemplare esposto ha un motore elettrico in posizione posteriore, alimentato da batterie poste sotto il sedile! Dal cervello elettronico alle sette vite dell’auto La tappa zero del percorso è denominata “Il Cervello”: qui si riflette sulla storia dell’automobile come prodotto del-

l’ingegno dell’uomo, ingegno che è riuscito a migliorarne a tal punto le prestazioni da renderla autonoma dal guidatore. Il messaggio è chiaro: l’auto a guida autonoma è un grande traguardo per il mondo dell’automobile (e della mobilità) e oggi deve essere integrato con un contesto urbanistico “intelligente”. L’esposizione successiva è intitolata “Non fare il dummy!”: qui viene trattato il tema della sicurezza, aspetto delicato e importante. Soprattutto in relazione al pubblico dei più giovani, è doveroso creare una cultura della sicurezza, con l’obiettivo di trasformarla in un bagaglio prezioso da cui i guidatori di domani non vogliano mai separarsi.

E allora ecco che questa tappa si rivolge direttamente a loro: sapete che chi guida è responsabile del 90% degli incidenti stradali? Come è possibile aumentare la sicurezza di chi viaggia? Oggi, grazie all’innovazione, è possibile poter contare su nuovi sistemi in grado di aiutare il guidatore a controllare meglio la propria auto. Alcune simulazioni virtuali presenti in questa sezione mostrano la dinamica di diversi tipi di urto e gli effetti sul “dummy” (il manichino che simula il comportamento del corpo umano a bordo di un veicolo). L’esposizione successiva, “Frenata assistita”, dimostra come l’intelligenza dell’automobile possa essere d’ausilio a quella del guidatore. ➔


E anche in questo caso, i visitatori sono chiamati a partecipare in prima persona: chi vuole può prendere posto su un sedile dotato di volante e pedaliera e partecipare alla simulazione di una frenata, che verrà poi analizzata e confrontata con una frenata assistita, dove un radar segnala alla centralina di controllo la presenza di un ostacolo. Eccoci giunti alla tappa “Sotto il cofano? Tanto! Il motore: sotto il cofano si cambia”: qui viene illustrato il lungo confronto tra benzina e diesel, dal passato al presente, fino all’euro 6 e ai nuovi motori alternativi al petrolio. Si parla di auto ibride, auto completamente elettriche, auto a idrogeno, auto a biodiesel, etanolo o butano: di ciascuna soluzione sono evidenziati aspetti positivi e negativi e problematiche risolte o ancora da affrontare. “Il ‘sistema nervoso’ dell’auto. L’elettronica intelligente ovunque”: si intitola

così la sezione dedicata al ruolo dell’elettronica di bordo. Grazie a un banco retroilluminato interattivo, su cui sono descritti l’insieme di cavi e cablaggi (i nervi) e la centralina elettronica (il cervello), i visitatori possono analizzare le funzioni dei singoli componenti e scoprire come queste possano essere modificate per aumentare le prestazioni e ridurre gli spazi. L’exhibit “La Seconda Casa. Un esempio di comfort: la climatizzazione” si concentra invece sul tema delle comodità sempre maggiori offerte dalle auto di oggi e illustra, attraverso brevi spiegazioni scientifiche, quali sono le soluzioni adottabili per mitigare l’azione del sole. In questa sezione è possibile toccare con mano le diverse risposte dei materiali ai raggi solari per testare temperatura e percezione del calore all’interno dell’abitacolo. Leghe a memoria di forma, polimeri

piezoelettrici, fluidi magnetoreologici… la tappa ”I materiali intelligenti” racconta la storia dell’evoluzione dei materiali utilizzati per la costruzione delle automobili, illustrando alcune ricerche passate, spiegandone le basi scientifiche e permettendo ai visitatori di verificare “dal vivo” le proprietà̀ di alcuni materiali innovativi. Ce lo siamo chiesti tutti almeno una volta nella vita: dove finiscono le automobili dismesse? L’esposizione “Le sette vite dell’auto: il riciclo”, con cui si conclude il percorso, ci offre una risposta. La sezione racconta come, per minimizzare l’impatto che un’auto avrà sull’ambiente alla fine della sua vita operativa, fin dalla progettazione, si cerca di ottenere una vettura il più possibile “riciclabile”. Con un nastro rotante, dietro indicazioni del computer, i visitatori possono dunque giocare a separare e differenziare le parti di un’auto.



62 Carfleet n. 68 ottobre 2017

di Mauro Manzoni

La corsa dei numeri La struttura del Mercato Italia Un mese di agosto molto tonico ha fatto registrare un aumento di oltre il 15% delle auto nuove rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Era dal 2009 che non si registrava un agosto così importante in termini di risultati, e questo dato permette al consolidato annuale di stabilizzarsi oltre il 9% di crescita. Aumentano i canali del noleggio e delle società, sostanzialmente stabile quello dei privati. Ad eccezione di maggio 2014 e aprile 2017 il mercato dell’auto risulta quindi in crescita da 45 mesi. Mercato Italia

elaborazioni Centro Studi UNRAE AGOSTO 2017

GENNAIO-AGOSTO

UTILIZZATORE

VAR. %

QUOTE % AGOSTO

QUOTE % GEN-AGO

2017

2016

2017

2016

58,5

67,4

56,2

62

13,1

23,2

21,5

19,5

20,5

16,5

VAR. %

2017

2016

2017

2016

Privati

49.281

48.974

0,6

773.502

783.274

Noleggio

13.492

9.512

41,8

319.455

272.222

17,4

16

Società

21.331

14.200

5,2

282.680

208.367

35,7

25,4

Totale

84.104

72.686

15,7

1.375.637

1.263.863

8,8

-1,2

Il mercato per alimentazione Nel contesto generale, guardando al periodo gennaio-agosto 2017 rispetto allo scorso anno, perdono leggermente di rappresentatività (quote %) sia le auto a benzina che le diesel, che crescono meno del mercato a vantaggio degli autoveicoli a GPL e delle auto ibride. In calo i veicoli a metano e sostanzialmente invariate le elettriche. Mercato Italia

elaborazioni Centro Studi UNRAE AGOSTO 2017

GENNAIO-AGOSTO

ALIMENTAZIONE

VAR. %

QUOTE % AGOSTO

QUOTE % GEN-AGO

VAR. %

2017

2016

Diesel

48.546

42.900

13,2

780.160

718.331

8,6

Benzina

24.873

22.267

11,7

441.948

418.997

5,5

Gpl

6.056

4.353

39,2

89.829

69.957

28,4

Ibride

2.946

1.554

89,6

42.284

24.344

73,7

di cui benzina + elettrica

2.937

1.542

90,5

41.107

23.977

75,6

3,5

9

12

-25

177

367

-51,8

0

0

0

0

1.586

1.565

1,3

20.172

31.425

-35,8

1,9

2,2

1,5

2,5

97

48

102,1

1.244

809

53,8

0,1

0,1

0,1

0,1

84.104

72.686

15,7

1.375.637

1.263.863

8,8

di cui diesel + elettrica

Metano Elettriche Totale

2017

2016

2017

2016

2017

2016

57,7

59

56,7

56,8

29,6

30,6

32,1

33,2

7,2

6

6,5

5,5

3,5

2,1

3,1

1,9

2,1

3,1

1,9

Le emissioni - media ponderata Prosegue l’abbassamento della media ponderata delle emissioni, diminuzione che mese su mese mostra come inizi a farsi sentire l’impatto positivo delle innovazioni tecnologiche che stanno interessando sempre di più il settore Automotive. Mercato Italia

elaborazioni Centro Studi UNRAE AGOSTO 2017

GENNAIO-AGOSTO

EMISSIONI CO2 (G/KM)

Media ponderata

VAR. % 2017

2016

113

113,6

-0,5

VAR. % 2017

2016

112,2

112,8

-0,5


Carfleet n. 68 ottobre 2017

63

Le quote del noleggio Il noleggio nel suo complesso si conferma un canale in buona salute, con oltre il 23% di rappresentatività nel periodo gennaio-agosto, (10% breve termine e 13% lungo termine) in aumento costante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa quota percentuale comporta un immatricolato totale di quasi 320.000 veicoli, suddivisi tra i 137.000 del breve termine e gli oltre 182.000 del lungo termine.

Mercato Italia

elaborazioni Centro Studi UNRAE AGOSTO 2017

UTILIZZATORE

GENNAIO-AGOSTO

QUOTE % AGOSTO

VAR. %

QUOTE % GEN-AGO

VAR. %

2017

2016

2017

2016

2017

2016

2017

2016

13.492

9.512

41,8

319.455

272.222

17,4

16

13,1

23,2

21,5

breve termine

3.194

1.816

75,9

137.245

117.504

16,8

3,8

2,5

10

9,3

lungo termine

10.298

7.695

33,8

182.210

154.718

17,8

12,2

10,6

13,2

12,2

Noleggio

Immatricolazioni di vetture a società - Top 10 Sono ben 8 le autovetture del gruppo FCA nella lista delle Top 10 delle vendite a società (escluso noleggio) rispetto alle 6 dello stesso periodo dello scorso anno, dato che quasi monopolizza la classifica. Restano nel ranking due marchi del gruppo PSA, (Citroen con la C3 e Peugeot con la 208). Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada di società (escluso uso noleggio) - TOP 10 N.

MARCA

MODELLO

GEN-AGO 2017

PESO %

N.

elaborazioni Centro Studi UNRAE

MARCA

MODELLO

GEN-AGO 2016

PESO %

1

FIAT

PANDA

21.787

7,71

1

FIAT

PUNTO

15.970

7,66

2

FIAT

TIPO

14.825

5,24

2

FIAT

PANDA

10.916

5,24

3

FIAT

500

13.972

4,94

3

LANCIA

YPSILON

9.789

4,70

4

LANCIA

YPSILON

13.617

4,82

4

FIAT

500L

9.589

4,60

5

FIAT

500L

13.570

4,80

5

FIAT

500

8.416

4,04

6

FIAT

PUNTO

13.282

4,70

6

CITROEN

C3

4.525

2,17

7

PEUGEOT

208

6.277

2,22

7

VOLKSWAGEN GOLF

4.312

2,07

8

JEEP

RENEGADE

5.893

2,08

8

PEUGEOT

208

3.470

1,67

9

ALFA ROMEO

GIULIETTA

5.289

1,87

9

ALFA ROMEO

GIULIETTA

3.426

1,64

10

CITROEN

C3

4.990

1,76

10

TOYOTA

YARIS

113.502

100,00

Totale

Totale

2.974

1,43

73.387

100,00

Immatricolazioni di vetture a noleggio - Top 10 Cinque veicoli del gruppo FCA nelle prime 5 posizioni del ranking, (Panda, 500 in varie versioni e Tipo), ma nei parchi auto a noleggio si evidenzia anche la presenza di Wolksvagen con la Golf, Renault con la Clio, Nissan con la Qashqai e Citroen, che fa il suo ingresso nel ranking con la C3 inserendosi al nono posto. Immatricolazioni di autovetture e fuoristrada intestate a società uso noleggio - TOP 10 N.

MARCA

MODELLO

GEN-AGO 2017

PESO %

N.

MARCA

elaborazioni Centro Studi UNRAE MODELLO

GEN-AGO 2016

PESO %

1

FIAT

PANDA

24.107

7,55

1

FIAT

PANDA

21.574

7,93

2

FIAT

500

15.249

4,77

2

FIAT

500L

16.552

6,08

3

FIAT

TIPO

13.224

4,14

3

FIAT

500

11.781

4,33

4

FIAT

500L

11.498

3,60

4

FIAT

500X

8.708

3,20

5

FIAT

500X

9.913

3,10

5

RENAULT

CLIO

7.296

2,68

6

RENAULT

CLIO

7.713

2,41

6

LANCIA

YPSILON

6.978

2,56

7

NISSAN

QASHQAI

7.079

2,22

7

PEUGEOT

308

6.925

2,54

8

VOLKSWAGEN GOLF

6.751

2,11

8

VOLKSWAGEN GOLF

6.660

2,45

9

CITROEN

C3

6.664

2,09

9

FORD

FOCUS

6.133

2,25

10

LANCIA

YPSILON

6.551

2,05

10

ALFA ROMEO

GIULIETTA

5.207

1,91

108.749

100,00

97.814

100,00

Totale

Totale


64 Carfleet n. 68 ottobre 2017

di Valentina Carrabino

What’s next? SCORPIONE 23 ott - 21 nov

IL FAVORITO

Niente sarà impossibile per voi negli ultimi mesi dell’anno. Anche grazie al sistema di parcheggio assistito saprete affrontare ogni situazione e sarete liberi di andare e guardare lontano.

Oroscopo ottobre-dicembre 2017

ARIETE 20 mar - 20 apr

TORO 21 apr - 20 mag

GEMELLI 21 mag - 20 giu

Gli ultimi mesi dell’anno vi vedranno più romantici che mai. Il batticuore, una spregiudicata allegria e l’umore sentimentale saranno accompagnati da una colonna sonora adeguata disponibile grazie al sistema Bluetooth della vostra auto.

Alcuni pensieri nell’ultimo periodo vi hanno affaticato. La luna consiglia di riprendere la buona abitudine di andare a correre in mezzo alla natura. Salite in macchina e raggiungere il parco più vicino e ritroverete la vostra serenità.

Nel prossimo trimestre scegliete un veicolo elettrico per passare inosservati e non farvi sentire. Questo periodo delicato necessita un silenzio adeguato che vi consenta di riflettere prima di agire. Dovrete pazientare ma sarete ricompensati.

CANCRO 21 giu - 21 lug

LEONE 22 lug - 22 ago

VERGINE 23 ago - 22 set

Non è proprio il momento di mollare. Anche se la strada sembra in salita, il navigatore satellitare vi suggerisce percorsi alternativi. Esplorate nuove vie e non fatevi bloccare dalla paura di ciò che non conoscete: non ve ne pentirete!

Dopo un’estate scoppiettante avete bisogno di riposo. Lasciatevi portare da un’auto a guida autonoma e non temete di perdere il controllo: è proprio quello di cui avete bisogno in questo momento. Pionieri come sempre, saprete sfruttare al meglio anche questa opportunità.

E’ il momento di rallentare. Non temete di perdere qualcosa di importante e grazie all’accensione automatica delle luci d’emergenza in caso di forte decelerazione, sarà più facile evitare scontri con le persone più vicine a voi.

BILANCIA 23 set - 22 ott

SCORPIONE 23 ott - 21 nov

SAGITTARIO 22 nov - 21 dic

Spezzate i frenetici ritmi di questi mesi con un fine settimana all’aria aperta. Salite a bordo e preparatevi all’avventura, con tutte le comodità di un caravan ma lontano dal caos delle metropoli. Aprite il tendalino e godetevi il panorama.

il favorito della stagione

Alcuni imprevisti vi renderanno particolarmente nervosi e le persone a voi più care ne faranno le spese. Basterà attivare l’indicatore di perdita di pressione degli pneumatici per affrontare con maggiore serenità anche gli eventi più fastidiosi.

CAPRICORNO 22 dic - 20 gen

ACQUARIO 21 gen - 19 feb

PESCI 20 feb - 19 mar

Siete talmente distratti e sfasati in questi mesi che vi suggeriamo di fare ricorso all’accensione automatica di fari e tergicristalli. Non sarà infatti improbabile non accorgersi di una pioggia torrenziale mentre siete con la testa tra le nuvole.

Con il vostro animo sensibile e l’indole sentimentale, ci sono cose a cui non riuscite proprio a fare caso. Il rilevatore acustico di ostacoli posteriori è l’optional giusto per evitare di disperdere energie e attenzione e concentrarvi così sui progetti futuri.

Siete alla ricerca di sicurezza ma non dovete preoccuparvi né farvi prendere dal panico. Affidatevi piuttosto al sistema anti-collisione per riconoscere ostacoli e pedoni. Sarà un sollievo e un supporto prezioso per voi.




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