LEADERS 2006

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LEADERS E IMPRESE ECCELLENTI

Profili e performance di uomini e donne intraprendenti. La forza delle motivazioni profonde



Il guerriero sa che nessun uomo è un’isola. Non può lottare da solo. Quale che sia il suo piano, dipende da altri uomini. Ha bisogno di discutere la sua strategia, di chiedere aiuto e nei momenti di riposo, di avere qualcuno a cui raccontare le storie di battaglia intorno al fuoco. Ma egli non permette che gli altri confondano il suo cameratismo con insicurezza. E’ trasparente nelle sue azioni e segreto nei suoi piani. Un vero guerriero danza con i compagni, ma non attribuisce a nessuno la responsabilità dei propri passi. PAULO COELHO



La curiosità ha le sue buone ragioni di esistere. Non si può che restare sgomenti quando si contemplano i misteri dell’eternità, della vita, della meravigliosa struttura della realtà. E’ sufficiente cercare solo di capire un po’ di questo mistero ogni giorno. Mai perdere il gusto di una sacra curiosità, mai smettere di porsi domande. ALBERT EINSTEIN


Progetto Editoriale Edvin Editrice Editor Anna Bonaugurio Autori Anna Bonaugurio Giovanni Ilario Crivellaro Gianfranco Imbeni Adolfo Lugli Fare impresa in dieci parole chiave a cura di Giovanni Ilario Crivellaro CittĂ Ideale a cura di Adolfo Lugli Art Direction Adolfo Lugli Edvin Editrice Fotografo Enrico Mazzoni Traduzione Omnia Sassuolo Impaginazione grafica Adolfo Lugli Stampa Nuovagrafica Carpi (MO) Ricerche Barbara Ducati Coordinamento e Relazioni Esterne Edvin - Redazione Edvin - div. Marketing e P.R Edvin - Amministrazione Edvin - Distribuzione Supervisione - Anna Bonaugurio

I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione totale o parziale di testi e fotografie, di adattamento con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi. Prima edizione Settembre 2006 Copyright 2006 by Edvin Editrice edvineditrice@email.it


INDICE

VECA Un team insostituibile per l’arte della meccanica GRUPPO SETTI Il successo nell’originalità e nella diversificazione d’impresa LA PORTILE Grani da favola (La favola dei Grani) LORILABORS Il dente made in Italy JESSICA GIULIANI Per chi vuole la luna CUT SERVICE Un’azienda per due KING COLOUR Verso l’industrializzazione con ingegno e ricerca ADOLFO LUGLI Città ideale ISTITUTO DI METAPSICOLOGIA APPLICATA La logica e il coraggio (La mente e il cuore) GARDENIA ORCHIDEA Allenarsi a vivere (Istoria breve di un capitano di ventura) REBECCHI COSTRUZIONI La qualità del vivere

Leaders e Imprese Eccellenti 11 INTRODUZIONE

14 38 66 104 120 148 162 174 216 224

EUROLAB Una misura per ogni cosa 24 TEC Avevo la meccanica nella testa 60 ABL BILANCE Equilibrio in guanti bianchi 96 A.B.C. MARCHETTI GROUP Coscienza e professionalità per realizzare un sogno 114 ANNA Una sfida con se stessi 126 ANTRESS ATELIER Ascoltare le voci dell’anima 158 ISA TOSI I pionieri del cartone ondulato 168 BOX ILARIO CRIVELLARO Fare impresa in dieci parole 205 GIOVANNI Tra identità e immagine 218 NUOVAGRAFICA CENTRO PROVE Un super team di specialisti 236 MODENA

244 COSTRUZIONI Un’impresa a regola d’arte 250 CAVANI

GENERAL TELEINFORMATICA Dall’analogico al digitale

262 NEON Interdipendenza e fiducia reciproca 266 CARPI

IL MELOGRANO I prosciutti della “Signora”

270 276 AUTORI

SOMMARIO AZIENDE

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Leaders e Imprese Eccellenti Profili e performance di uomini e donne intraprendenti. La forza delle motivazioni profonde

di Anna Bonaugurio Ciò a cui fondamentalmente apparteniamo e che in definitiva ci appartiene è sostanzialmente quella energia che dà sostegno e direzione al nostro spirito, alla nostra essenza. Nel sentire, nel pensare, nell’agire essa trova la sua dimora, la sua forma e il suo appagamento. Nell’intraprendere, tutto inizia da un’idea, un principio fondante, su questo avviene gradualmente la costruzione dell’impresa a cui si accorpano: uomini, energie, risorse, materia, tecnologia. E ancora, spirito, in forma di: abilità, predisposizioni, passioni, ideali, entusiasmo, volontà, talenti, genialità, speranzosità. Il lavoro diventa “la vita” un’integrazione che restituisce un alto grado di realizzazione degli scopi e rimanda un senso di appagamento pari, se non più grande, alle risorse investite. I sensi, la percezione e l’emotività lo percepiscono differentemente, ma il suo nome è comune, e si chiama: “Successo”. “Leaders e Imprese eccellenti” è un viaggio privilegiato tra uomini, idee, progetti, che il tempo, gli ostacoli e le turbolenze superate hanno dichiarato tali. E’ il migliore dei viaggi, che solo la profondità dell’anima umana garantisce. È stato anche un viaggio sorprendente a tratti in grado di stupire per la complessità della mente umana e delle personalità che qui la rappresentano. Lo abbiamo compiuto da ricercatori, da narratori, da storici, da psicologi, da artisti, e nell’incontro abbiamo ceduto le nostre predisposizioni in cambio di “Segreti”. Lo scambio ci ha resi consapevoli della difficile arte dell’intraprendere. L’imprenditore è l’artista che attraverso il “fare” realizza non su tela, la propria idea. Nel raggiungere l’obiettivo, le dinamiche innestate, hanno creato ricchezza materiale e immateriale, proporzionate alla qualità delle risorse umane investite. E così l’uomo, per il suo valore, torna al centro della scena. Ma cosa distingue il buon Leader? I buoni leaders lavorano con il nostro desiderio di impegnarci con gli altri in lavori interessanti e progetti coinvolgenti. Essi influenzano e seducono, piuttosto che comandare e cercano di diventare attrattori, come affermano gli studiosi della materia, incarnano energia attrattiva, sono il centro dello sciame. Ma i leaders possono esercitare attrazione in questo senso, solo quando sono profondamente allineati essi stessi. L’allineamento inizia dall’interno e va verso l’esterno. Essendo sicuri di chi sono, e di quale sia la loro “vocazione” valori, risorse e abilità, saranno completamente allineati. 11


In breve, non ci sono surrogati all’essere una persona autentica e coerente. Non significa essere perfetti, i difetti sfumano sullo sfondo quando si conoscono le risorse personali, si lavora sulle debolezze, e non si pretende di essere ciò che non si è. Interessante ambito quello della leadership in azienda e difficile il problema dell’autorità nel businnes e del diritto che un Leader ha di impartire ordini. Mary Parker Follett fu la prima scrittrice di managemet a occuparsi di questo tema e ad aprire un dibattito. La sua illuminante conclusione fu che “una persona non dovrebbe dare ordini a un’altra, entrambe dovrebbero acconsentire a prendere ordini dalla situazione”. Dai Manager e dagli Imprenditori conosciuti, abbiamo tratto un’idea di Leader e leadership migliore, ci è parso che per la ricchezza delle caratteristiche necessarie si potrebbe configurare un progetto di crescita personale oltre il ruolo: ciascuno nella vita può (o dovrebbe?) essere leader di se stesso prima di ogni altra istanza. Abbiamo anche considerato che il buon Leader è un “visionario” con i piedi saldamente piantati al suolo, persone che sognano e agiscono nello stesso tempo, attenti ad intercettare i segnali deboli, le minacce e le opportunità, in modo da poter agire in anticipo. Capaci di sufficiente flessibilità durante il tragitto, per adattare i propri piani d’azione alla luce di nuove informazioni. Persistenti e tenaci nel perseguimento delle priorità, senza danneggiare la capacità di risposta al cambiamento che hanno le loro organizzazioni. Il trucco consiste nel capire cosa valga la pena di perseguire nella buona e nella cattiva sorte. Stabilire obiettivi ben definiti, misurabili, sufficientemente generali perché siano adattabili al futuro prossimo, da perseguire in vari modi sino a che non siano stati conseguiti. Un obiettivo deve essere generale, per essere durevole, ma deve anche essere chiaro, ed è necessario poter misurare il progressivo avvicinamento ad esso per raccogliere lo slancio sufficiente. Allineare, anticipare e agire, rappresentano le linee guida e l’eccellenza della leaderschip cosi come Anne Deering, Robert Dilts e Julian Russel indicano nei risultati della loro ultima ricerca dal titolo: Alpha Leadership. Guidare attraverso la personificazione, coltivare le relazioni attraverso le quali permettere lo scaturire di culture che possano agire, liberare le risorse e permettere all’agilità mentale di intercettare i segnali. E infine, l’azione. Il miglior tempo che un Leader possa concedersi deve essere distribuito tra i compiti che più lo valorizzano: la dimensione cioè del Self-Menagement.

Imprese eccellenti Ogni azienda qui rappresentata ha in essere un processo di miglioramento continuo delle proprie performance. Ad ognuna abbiamo riconosciuto un’attitudine ed un interesse alla cultura dell’innovazione e dell’adozione di quelle pratiche (manageriali, tecniche o processuali) che consentono di raggiungere più alti livel12


li di eccellenza. Eccellente è chi sa innalzarsi egregiamente sugli altri (dello stesso genere) per pregi, qualità e dignità, spesso attraverso un esercizio di tenace volontà. Nelle aziende l’eccellenza conduce al successo, inteso come la capacità di generare valore nel tempo, per tutte le parti interessate: proprietari, addetti, fornitori, clienti e comunità locale. Queste caratteristiche definiscono un’impresa “eccellente” che è esattamente il contrario di un’azienda orientata esclusivamente ai profitti di breve termine a danno dell’innovazione e quindi della crescita e della competitività, della sicurezza dei dipendenti e della salubrità dell’ambiente di lavoro. Si tratta di armonizzare le prestazioni con le modalità con cui le si esegue, valutandole qualitativamente. Ci sembra pertinente rispetto alle aziende presentate la definizione di “eccellenza” come definizione di un’impresa capace di ottenere, in numerosi ambiti, “risultati duraturi”. La capacità di mantenere nel tempo alti livelli di prestazione adottando prassi superiori va unita alla capacità di elevare i livelli di performance in diversi ambiti. Un’impresa eccellente va considerata una risorsa di sistema perché è in grado di trasmettere effetti positivi oltre i propri obiettivi, divenendo soggetto attivo in relazione alle politiche di sistema, alle azioni di sviluppo locale e territoriale di appartenenza, e alla capacità/volontà di trasferire conoscenza. L’eccellenza in questi imprenditori è una precisa necessità, intrinsecamente unita alla scelta di qualità che intendono esprimere. Nel territorio modenese e delle province da sempre intriso di un diffuso humus creativo e imprenditoriale, continua a crescere una capacità di progettare e intraprendere che si distingue per la sua persistenza. Uomini e donne, con i loro stili e la loro storia personale, differente e irripetibile, possono essere letti ciascuno come preziosa risorsa e modello a cui prestare attenzione. Oltre che una testimonianza di esperienze (storie vere di uomini e imprese) di idee e intuizioni, abbiamo l’ambizione di innescare una scintilla in termini di “action coaching”; cioè quel processo che promuovendo la consapevolezza di ognuno, da come risultato la motivazione necessaria ad apportare il cambiamento, nonché una guida utile ad affrontarlo nel momento in cui questo a luogo. Riconosciamo che questi uomini, emergono nella capacità di farsi carico delle decisioni che riguardano la propria vita personale e professionale, in maniera straordinaria. Sono loro i protagonisti di questo impegnativo lavoro editoriale, che vorremmo presentare ad uno ad uno perchè consideriamo straordinaria la forza e la temperanza con cui hanno realizzato un progetto d’impresa. Un riconoscimento a: Alessandro Verasani, Angelo Dottore, Giuseppe Sant’Unione, Anna Bergamaschi, Maria Rosa Fischetti, Paolo Moscatti, Alberto Montagnani, Gianni Setti, Carlo Ascari, Daniela Ascari, Luca Ascari, Giuliano Grani, Antonio Grani, Enrico Grani, Graziella Bellotti, Ilario Pietri, Daniele Benatti, Anna Marchetti, Jessica Giuliani, Maurizio Setti, Gloria Trevisani, Maurizio Pozzati, Isa Rovatti, Giuseppe Fornaciari, Elisa Pignatti, Alessandra Tosi, Adolfo Lugli, Giovanni Ilario Crivellaro, Gianluca Baracchi, Angelo Bonezzi, Silvano Rebecchi, Franco Rebecchi, Euro Saldi, Vittorino Cavani, Gianluca Brandoli. 13


Non riesco a saziarmi di libri, e si che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario, ma succede anche coi libri, come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone ad una maggiore avidità di possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l’oro, l’argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall’elegante bardatura, e le altre cose del genere, recano con se un godimento inerte e superficiale. I libri ci donano un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano, e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante. FRANCESCO PETRARCA




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