INVINCIBILI

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LUNEDÌ 14 MAGGIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A L’ULTIMA GIORNATA

MONTELLA

MASSIMO CECCHINI CESENA

C’è finale e finale. Quella del Cesena sconfitto e condannato da tempo alla Serie B, lo racconta lo stadio che in coro canta Romagna mia (dignitoso); quella della Roma vittoriosa lo illustra la certezza che, per tornare in Europa, occorre sedersi in riva al fiume della cronaca tifando per il procuratore Palazzi (ansiogeno). Il successo giallorosso per 2-3 propiziato dalle reti di Bojan, Lamela e De Rossi, dopo il vantaggio bianconero iniziale di Del Nero e la chiusura di Santana - porta i giallorossi a quota 56, cioè con 7 punti in meno rispetto allo scorso anno. In ogni caso, però, il 7˚ posto è suo e quindi, qualora ci fossero penalizzazioni, la Roma accederebbe all’Europa League, sia pure nel modo più malinconico. La voglia dei padroni di casa, imbottiti di giovani, li fa decollare addirittura prima, visto che il vantaggio arriva dopo 9’, quando Santana si libera di Kjaer e serve Del Nero solo in mezzo all’area per il facile tiro in porta. La squadra del partente Luis Enrique, però, stavolta non si sfalda. Vero che in difesa i tre difensori cesenati beneficiano dell’arretramento in copertura di Ceccarelli e Lauro - la cui posizione a loro volta viene coperto da

«A Catania sanno che ho un debole e si chiama Roma» CATANIA Al termine di Catania Udinese anche Montella è uscito allo scoperto sul suo futuro: «Se davvero la Roma e Baldini dicono che sono interessati a me, non posso che essere lusingato. Fin dall'inizio qui sanno che ho una debolezza, e quella debolezza si chiama Roma. Lì ho giocato e ho tanti altri interessi»

Daniele De Rossi, 28, festeggiato

Santana e Del Nero -, ma Bojan è in giornata di grazia (un gol e una traversa), Lamela ha voglia e Totti fa girare tutto il reparto offensivo. Nessuna sorpresa, perciò, che dopo 22’ la Roma sia già in vantaggio grazie all’uno-due dei due baby attaccanti, che sfruttano la fragilità del reparto arretrato cesenate, rivoluzionata dall’uscita di Lauro e con Moras passato centrale. La telefonata Inutile dire che la

solita difesa «alla spagnola» offra ancora buone opportunità ai bianconeri (Rennella e Filippi sciupano), ma la partita si anestetizza quando al 4’ della ripresa De Rossi segna di testa il 3˚ gol raccogliendo un assist di Marquinho. Il resto - al di là

della rete nel recupero di Santana - ruota attorno ai tentativi di Totti di segnare il 216˚ gol in A agganciando Altafini e Meazza, ma Ravaglia s’impegna a sufficienza per rovinargli la festa. Titoli di coda con Luis Enrique («Il prossimo anno la Roma andrà meglio») e soprattutto con il toto allenatore giallorosso. Pulvirenti da Catania dice: «Per Montella neppure risponderò al telefono», ma il direttore sportivo Sabatini replica: «Noi chiameremo lo stesso per avere la disponibilità di Vincenzo, anche se non è l’unico candidato. In 7-10 giorni avremo il nuovo allenatore». Ed un carico di ansie e speranze da metabolizzare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA (4-3-1-2) Lobont 6; Rosi 5,5, Kjaer 5,5 (dal 1’ s.t. Cassetti 6), Heinze 5,5, Josè Angel 5; Pjanic 6 (dal 24’ s.t. Greco 5,5), De Rossi 6, Marquinho 6 (dall’8’ s.t. Perrotta 6); Totti 6,5; Lamela 6,5, Bojan 7 (il migliore). PANCHINA Curci, Gago, Borini, Osvaldo. ALLENATORE Luis Enrique 6 ARBITRO Russo di Nola 6 GUARDALINEE Rosi 6 -Cucchiarini 6 AMMONITI Del Nero (C) per g.scorretto. NOTE paganti 2.769, incasso di 30.891 euro; abbonati 12.114, quota di 188.037. Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 7-7. In fuorigioco 0-1. Angoli 3-12. Rec. 3’ p.t.; 2’ s.t.

PARMA BOLOGNA

1 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Biabiany al 37’ p.t. PARMA (3-5-2) Pavarini 6; Zaccardo 6, Paletta 7, Lucarelli 6; Biabiany 7,5 (il migliore; dal 43’ s.t. Morrone s.v.), Jonathan 5,5 (dal 21’ s.t. Valiani 6), Valdes 5,5, Galloppa 6, Gobbi 6; Floccari 6 (dal 32’ s.t. Marques), Giovinco 6,5. PANCHINA Gallinetta, Feltscher, Musacci, Palladino. ALLENATORE Donadoni 7. BOLOGNA (3-4-2-1) Agliardi 6,5 (il migliore); Antonsson 5,5, Portanova 6, Cherubin 5,5; Garics 5,5 (dal 39’ s.t. Pulzetti s.v.), Kone 5,5, Taider 5,5, Rubin 5,5; Ramirez 5,5 (dal 1’ s.t. Belfodil 6), Diamanti 6; Di Vaio 6 (dal 24’ s.t. Acquafresca 5). PANCHINA Stojanovic, Sorensen, Loria, Crespo. ALLENATORE Pioli 6. ARBITRO Ciampi di Roma, 5,5. GUARDALINEE Passeri 5,5-Evangelista 6. AMMONITI Valdes (P), Galloppa (P) g. scorretto, Di Vaio (B), Belfodil (B) c.n.r. NOTE paganti 7.028, incasso 47.668 euro; abbonati 16.922, quota di 138. 958 euro. Tiri in porta 6-1. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 2-7. Angoli 10-6. Rec.: p.t. 0’; s.t. 4’.

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DAL NOSTRO INVIATO

Yamaha sceg ie ubrificanti

E il d.s. Sabatini: «Chiederemo la disponibilità al Catania»

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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Del Nero (C) al 9’ p.t., Bojan (R) al 27’ p.t., Lamela (R) al 31’ p.t., De Rossi (R) al 4’ s.t., Santana (C) al 45’ s.t. CESENA (3-4-2-1) Ravaglia 6; Von Bergen 5,5, Morais 5, Rodriguez 5; Ceccarelli 5 (dal 12’ s.t. Filippi), Guana 5,5, Parolo 5,5, Lauro 6 (dal 21’ p.t. Djokovic 5); Del Nero 6 (dal 24’ s.t. Arrigoni D. 5), Santana 6,5 (il migliore) Rennella 5,5. PANCHINA Antonioli, Malonga, Benalouane, Urso. ALLENATORE Beretta 6.

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Roma, tre gol e saluti aspettando Montella

CESENA ROMA

IL DERBY EMILIANO

Sette volte Parma Anche il Bologna k.o. Biabiany-gol: che serie per Donadoni Pioli si consola con numeri da record ANDREA TOSI BOLOGNA

Il colpo di testa su azione d’angolo verso la fine del primo tempo di Jonathan Biabiany, match-winner e migliore in campo del derby emiliano, consente al Parma di chiudere alla grande la stagione del rilancio in serie A. L’attaccante francese firma la settima vittoria di fila che allunga il record del club gialloblù in A e conferma la scalata all’ottavo posto di Roberto Donadoni, che ha trovato a Parma l’ambiente ideale per toccare il momento più alto della carriera dopo il biennio come c.t. «Questo filotto di vittorie deve essere la base di partenza per costruire la prossima stagione tenendo i piedi per terra. Quando sono arrivato a gennaio ero tranquillo sulla salvezza ma se mi avessero pronosticato questa posizione finale mi sarei messo a ridere. Allora chiesi a Giovinco di crescere ancora, lui ha risposto mostrando grandi miglioramenti al di là dei 15 gol realizzati. Il merito di tutto questo è della società e anche del tecnico che ho sostituito», dice Donadoni mostrando onestà nei confronti di Colomba. Parma matrigna Al contrario, il gol di Biabiany avvelena il ri-

torno di Stefano Pioli nella sua città che ultimamente ha respinto con perdite l’allenatore del Bologna: quattro anni fa Pioli, al debutto su una panchina di A, fallì nel ruolo di profeta in patria pagando con l’esonero la rifondazione dopo il crac Tanzi. Stavolta vede svanire il record di punti (per un centesimo: media di 1,51, contro 1,52) e complessivi (51 contro 52) del Bologna da quando esiste la regola dei tre punti per vittoria, entrambi ancora detenuti da Guidolin. Con un solo tiro in porta e mezza squadra sotto la sufficienza stabilire nuovi primati sarebbe impossibile anche per la Juve di Conte, perciò Pioli deve accontentarsi della migliore stagione dei rossoblù dell’ultimo decennio. «Dopo 6 precedenti, è la prima volta che perdo a Parma, magari l’anno prossimo cambierà il vento, ma sono orgoglioso della prova della mia squadra», sorride leggero Pioli che adesso deve capire come il Bologna vorrà sviluppare il futuro. Un passaggio delicato è il CdA in programma stasera a Casteldebole dopo la lettera d’intenti di un anonimo compratore. Il presidente Guaraldi vuole andare avanti ma deve liquidare il dissidente Setti che promette battaglia. E non è solo una questione di quote da rimborsare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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