Portfolio Laura Calandriello 2020

L AU R A C A L A N DR I E L L O a r c h it et t o

PORTFOLIO

LAURA CALANDRIELLO ARCHITETTO

specializzando in Beni Archiettonici e del Paesaggio.

Master II Livello in Architettura del Paesaggio e del Giardino.

INFORMAZIONI nazionalità Italiana codice fiscale CLNLRA83E66F839Z patente B - automunita

CONTATTI indirizzo vicolo Favorita 6/B, 80056 Ercolano (NA) Italy cellulare (+39) 328 95 65 156 e-mail lauracalan@gmail.com pec arch.lauracalandriello@ archiworldpec.it

WEB / SOCIAL skype Laura Calandriello linkedin www.linkedin.com/in/ laura-calandriello issuu www.issuu.com/ lauracalandriello

ALBO PROFESSIONALE Aprile 2018

ARCHITETTO (matricola N.12854) registrato presso l’Ordine degli Architetti Pianificatori Conservatori e Paesaggisti di Napoli e Provincia.

ESPERIENZA PROFESSIONALE Ottobre 2019 - Marzo 2020

Tirocinante MIBACT - Direzione regionale Musei Campania, Museo Duca di Martina in Villa Floridiana, via Cimarosa, 77, Napoli Tirocinio post-laurea curricolare (130 ore); tutore referente: Dott. ssa Luisa Ambrosio, Direttrice del Museo delle ceramiche Duca di Martina.

Piano della Conoscenza del parco: campagna speditiva di analisi dello stato dei luoghi, mappatura delle criticità della vegetazione e delle architetture al fine di individuare gli interventi prioritari da attuare, mappatura della statuaria e dell’arredo urbano; ricerche bibliografiche e d’archivio, sopralluoghi e rilievi, elaborazioni grafiche, redazione di report tecnici, attività di supporto e collaborazione per la redazione dello studio di fattibilità per il progetto di messa in sicurezza del parco.

Villa Floridiana

Beni Culturali / Paesaggio / Restauro / Tutela e Valorizzazione Dicembre 2019

Progettista per l’allestimento della mostra “Mediterraneo: Keramikos 2020” MIBACT - Direzione regionale Musei Campania, Museo Duca di Martina in Villa Floridiana, via Cimarosa, 77, Napoli La rassegna biennale di scultura ceramica contemporanea per il 2020 ha avuto come tema il Mediterraneo: filo conduttore che lega Napoli, la sua storia e la sua cultura, alla materia prima per eccellenza: la terra. Sul tema si sono interrogati 26 artisti tra cui Clara Garesio, Muky, Giuseppe Pirozzi e Franco Summa.

Le sculture contemporanee sono state esposte in dialogo con la collezione di manufatti del Duca di Martina provenienti dalla Cina e dal Giappone, tra più importanti a livello nazionale e internazionale.

La mostra è corredata da un catalogo edito da Freemocco.

Curatore: Lorenzo Fiorucci Progetto di allestimento: Luisa Ambrosio, Laura Calandriello e Lorenzo Fiorucci

Franco Summa, Korai, 2015, maiolica, Keramikos 2020

Allestimento museale Luglio 2019

Consulente per la progettazione architettonica dello spazio espositivo denominato “Giardino dei Semplici” del Museo dell’Emigrazione Italiana di Genova.

Gnosis Progetti, via Medina, 40, Napoli Affidamento del servizio di progettazione definitiva ed esecutiva comprensiva dell’allestimento espositivo e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione delle opere di adeguamento funzionale, restauro e risanamento conservativo in previsione della realizzazione del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana presso la commenda di San Giovanni di Prè.

Anno: 2018 CIG 75378552BA CUP B34B17000320001 Ente banditore: Comune di Genova Importo: 323.555,06 euro.

MEI - Genova

Progettazione Architettonica / Paesaggio

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

COMPETENZE LINGUISTICHE Italiano (madrelingua) Inglese (livello B1) Francese (livello A2) Tedesco (conoscenza base)

COMPETENZE INFORMATICHE AutoCad Adobe Suite SketchUp Primus ArcGis Archicad Mac / Windows iWork / Microsoft Office

ALTRE COMPETENZE creatività manualità disegno a mano libera e digitale problem solving capacità organizzative, di coordinamento e di gestione

PUBBLICAZIONI Marzo 2005

Domus, Editoriale Domus “Exodus Vesuvio.

01 Le politiche”, “Case minime”, progetto del programma di ricerca “La città precaria” di Fabrizia Ippolito , Giovanni Varra e Peppe Maisto. Partecipazione all’inchiesta-seminario.

Gennaio 2019 - Maggio 2019

Esperto modulo Digital Human Heritage Associazione Culturale Officinae Efesti, Casalnuovo (Na) Progetto 10.2.5C-FSEPON-CA-2018-31 Titolo “La Grande Bellezza”.

90 ore di attività formative con allievi di scuole secondarie di primo e di secondo grado. ”Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico”.

Analisi del territorio in ambito socioculturale, elaborazione di azioni di co-marketing territoriale, sviluppo del turismo esperenziale.

Focus: Campi Flegrei Beni Culturali / Paesaggio / Marketing territoriale / Turismo sostenibile

Parco Archeologico di Baia

Giugno 2018 - Novembre 2018

Tirocinante MIBACT - Reggia di Caserta, Caserta (Ce) Collaborazione per la redazione della gara Servizio di rilevamento integrato e censimento arboreo e arbustivo del Parco reale e del Giardino inglese.

Tirocinio post-laurea curricolare (350 ore) presso l’Ufficio Tutela e Valorizzazione delle componenti architettoniche del Parco e del Giardino Inglese, sviluppo di sistemi informativi digitali di rilievo, documentazione e rappresentazione del complesso vanvitelliano ed europrogettazione.

Tutor referente: funzionario architetto Letteria Spuria.

Piano della Conoscenza dei giardini reali: elaborazioni grafiche; redazione di report tecnici; campagna speditiva dello stato dei luoghi, costituita dall’elaborazione di una scheda descrittiva per ogni settore del Parco e del Giardino inglese, in cui sono stati riportati gli esiti degli accertamenti sulla componente vegetale, sui percorsi, sui manufatti, sugli elementi di arredo, sugli elementi tecnologici e impiantistici, oltre che una specifica documentazione fotografica.

Il lavoro di schedatura per la campagna speditiva dello stato dei luoghi svolto durante il tirocinio è confluito nella definizione dell’elaborato EG_04 - Campagna di rilevamento speditivo del Parco e del Giardino inglese facente parte della documentazione a corredo della gara Servizio di rilevamento integrato e censimento arboreo e arbustivo del Parco reale e del Giardino inglese.

Copertura finanziaria: Fondi rinvenimenti 2007-2013 (D.M. Rep n.429 del 29.09.2017) Intervento: “Restauro e valorizzazione del Parco della Reggia di Caserta” RUP: arch. Letteria Spuria Anno: 2020 CUP F24B17000200007 Ente banditore: MIBACT - Reggia di Caserta Importo: 532.805,45 euro.

Giardino Inglese della Reggia di Caserta

Beni Culturali / Paesaggio / Restauro / Tutela e Valorizzazione Settembre 2012 - Settembre 2015

Soggetto proponente, responsabile tecnico e della comunicazione visiva del progetto Bike Sharing Napoli PON_R&C 2007/2013 Associazione Cleanap, Napoli (Na) Progetto di ricerca vincitore del bando MIUR “Smart Cities and Communities and Social Innovation”, cofinanziato con risorse del FESR per le Regioni della Convergenza, supportato dal Comune di Napoli e da ANM. Il progetto ha realizzato una smart app e una rete di 10 ciclostazioni nei punti strategici della città, nodi di interscambio con stazioni, metropolitane e parcheggi urbani.

Attività svolte: progettazione; direzione creativa; redazione di bandi di gara e manifestazioni di interesse; pianificazione della rete in sinergia con l’Assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli; assistenza alla direzione lavori; relazioni con i fornitori e con le PPAA; iter autorizzativi.

Importo: 2.000.000 euro.

Stazione Centrale, Napoli.

Smart Cities / Social Innovation / Mobilità sostenibile / Progettazione Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

CONFERENZE

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

22 Ottobre 2014

Febbraio 2019 - in corso

Smart City Exhibition Bologna 2014 Relatrice: “Valutare per costruire: impatto sociale, economico e amministrativo dei modelli di co-progettazione dei servizi”, in collaborazione con PON_R&C 2007-2013.

ASSOCIAZIONI Marzo 2013 - a oggi

Vicepresidente dell’associazione di promozione sociale Cleanap www.cleanap.org

Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento di Architettura (DIARC) Tesi in Restauro dei Parchi e Giardini storici: “Villa Flordiana. Restauro del Giardino storico.”

Relatrice: prof. arch. Valentina Russo (UniNa) / Correlatrice: prof.arch. Lionella Scazzosi (PoliMi) Ottobre 2017 - Dicembre 2018

Master di II Livello in Architettura del Paesaggio e del Giardino - Votazione 110/110 Università di Venezia IUAV - Dipartimento di Culture del Progetto Tesi in Restauro dei Parchi e Giardini storici: “Teatro di Verzura”. Restauro dell’antica Aperia del Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Relatore: architetto direttore SBAP-Ve-Bl-Pd-Tv Giuseppe Rallo Ottobre 2002 - Luglio 2017

Laurea Magistrale in Architettura (5UE) - Votazione 110/110 Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento di Architettura (DIARC) Tesi in Costruzione delle Opere di Architettura: “Smart Island. Ri-generazione, ri-uso e ri-attivazione dello Spazio Pubblico del Centro Storico di Napoli.” Relatrice: prof. arch. Antonella Falotico / Correlatrice: prof. arch. Maria Cerreta

Gennaio 2016 - Dicembre 2018

Volontario presso il Centro Territoriale Mammut di Scampia.

Associazione Compare, Piazza Giovanni Paolo II, 3/6, Napoli.

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INDICE Architettura Smart Island. Ri-Generazione, Ri-Uso e Ri-Attivazione del Centro Storico di Napoli.

Napoli 2017

10

Un Circolo Nautico per il Porto di Napoli.

Napoli 2016

20

Strip City. Un manifesto insediativo per i territori periurbani del casertano.

San Marco Evangelista (Ce) 2009

26

Paesaggio “Il Giardino dei Semplici”. Progetto di allestimento museografico del giardino del Museo dell’Emigrazione Italiana.

Genova 2019

32

“Il Teatro di Verzura”. Restauro dell’antica Aperia del Giardino Inglese della Reggia di Caserta.

Caserta 2018

34

“Il Parco e il Giardino Inglese della Reggia di Caserta”. Campagna di rilevamento speditivo.

Caserta 2018

40

“Barena Fiorita”. Progetto per il giardino storico di Palazzo Badoer.

Venezia 2018

42

Altri progetti Cleanap. A socially advantageouse performance.

Napoli 2012

46

Cheap Industry. Fashion jewels design.

Napoli 2008

48

Architettura

Architettura

Tesi di Laurea / Relatore prof. arch. A. Falotico, Correlatore prof. arch. M. Cerreta

Smart Island.

Ri-Generazione, Ri-Uso e Ri-Attivazione dello Spazio Pubblico del Centro Storico di Napoli.

Napoli 2017

La mia esperienza di lavoro sul progetto Bike Sharing Napoli installato nel Centro Storico, e la realizzazione della ZTL del Centro Antico, sono state l’opportunità per immaginare una strategia possibile per rispondere ai criteri della città sostenibile.

La Smart Island è una strategia per micro-azioni, il cui schema prende spunto dal modello delle Superilles di Barcellona: considerata un’area della città, si agisce su mobilità, beni comuni e comunità, mettendoli a sistema per generare nuovi luoghi e attività che riqualificano l’area considerata.

Gli spazi pubblici possono essere a loro volta delle Smart Island, isole dove sviluppare una temporalità lenta e promuovere la partecipazione individuale.

10

I beni comuni in disuso all’interno della Smart Island vengono recuperati e riutilizzati per essere restituiti alla città, partecipando alla costruzione di un nuovo contesto e alla sua qualità. Anche le strade e gli incroci liberati dalle auto, diventano nuovi spazi pubblici a cui assegnare nuove funzioni in sinergia con la comunità locale. In questo scenario, la mobilità condivisa può mettere in rete i beni comuni, recuperati e con nuove funzioni, con l’installazione di nuove ciclostazioni nell’area in cui ricadono. In questo modo i beni comuni diventerebbero dei landmark locali - connettori di diverse possibili attività di produzione, di servizio e di informazione - facilitando le relazioni e la partecipazione della comunità locale.

Il processo SMART ISLAND programmazione

Una metodologia per la città sostenibile.

MICRO-AZIONI SU SPAZI DA RIQUALIFICARE

APPLICAZIONE DEL MODELLO SMART ISLAND SU AREA PILOTA

SMART ISLAND

APP L MO ICAZIO D N ARE ELLO S E A PIL U OTA

I diversi stadi del processo proseguono secondo una programmazione strategica a lungo termine, che parte dall’attivazione di micro-azioni nel breve periodo. Le micro-azioni, a loro volta, innescano gli stadi successivi del processo.

E N O U SI O S O I FU L IF EL R D D ITO O R M ER T

DIFFUSIONE DEL MODELLO SUL RESTO DEL TERRITORIO

IONI

MICRO-AZ

FONTE: Adattato in base al Decision-making diagrams / Andrew Wotton (2006)

Le fasi processo Le fasi del del percorso metodologico. metodologico

FASE 1

AMBITI

STRUMENTI

Individuare le opportunità

- mobilità - spazi aperti - beni comuni

- ricerche scientifiche - buone pratiche - indicatori - rilievi

FASE 2 Riconoscere i valori

Il processo Smart Island ha come obiettivo quello di aumentare la resilienza della comunità locale per affrontare e mitigare gli impatti del cambiamento climatico, con delle micro-azioni su scala territoriale, che si avvalgono della collaborazione e partecipazione attiva della comunità locale, con l’ausilio della mobilità condivisa, e di micro-azioni su scala urbana e architettonica, ipotizzando degli interventi di piccole dimensioni con un impiego limitato di risorse.

valore mobilità ambientale valore spazi aperti ambientale e sociale valore beni comuni sociale ed economico

FASE 3

SMART ISLAND

Generare alternative

strategia per micro-azioni

FASE 4 Valutare

VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI

STRUMENTI - rilievi sul campo - mappe cartografiche - indicatori - monitoraggio progetti esistenti - PUMS

MICRO-AZIONI TECNOLOGICHE - aree ciclopedonali - rain garden - vegetazione - illuminazione - arredo urbano - pareti vegetali - pavimentazione - agorà di quartiere

VALUTAZIONI MULTICRITERIO

11

Ri-generazione Ri-attivazione

Ri-uso

Ri-uso

La circolazione degli autoveicoli è consentita solo all’esterno dell’area.

I pedoni e i ciclisti possono circolare liberamente all’interno dell’area.

BENI COMUNI

MOBILITA’

AREA PILOTA

Ri-generazione Ri-attivazione

Anche le strade e gli incroci liberati dalle auto diventano nuovi spazi pubblici a cui assegnare nuove funzioni.

auto residenti mezzi di soccorso carico/ scarico merci

All’interno dell’area pilota è privilegiata la mobilità lenta e condivisa, come il bike sharing.

ciclostazione

12

COMUNITA’

La circolazione interna per i mezzi autorizzati è consentita solo su alcune strade. zona 30

Spazi pubblici e/o privati in disuso, come edifici dismessi, aree incolte e lotti abbandonati, vengono recuperati e ri-utilizzati.

La comunità viene potenziata attraverso processi di partecipazione attiva, producendo nuove forme di governance.

Insieme alla comunità si scelgono le funzioni dei nuovi spazi pubblici.

Ri-

i ciclisti rcolare amente interno ell’area.

Superillas di Barcellona

BENI COMUNI

lazione oveicoli nsentita esterno ell’area.

Gli esempi di riqualificazione urbana a cui abbiamo assistito negli ultimi anni hanno un alto valore politico, economico e sociale.

Queste esperienze in diverse città senza legami diretti tra loro, sono unite da fattori che si ripetono.

Esse sono accomunate da modelli di gestione che partono dal basso, dai cittadini o da gruppi organizzati, per comprendere e ripensare la città.

di orso

o/ co merci

ell’area ilegiata lenta e come il haring.

I beni comuni diventano così landmark locali, connettori di molteplici attività complementari, che facilitano le relazioni e la partecipazione delle persone.

Times Square a New York COMUNITA’

enti

Spazi pubblici e/o privati in disuso, come edifici dismessi, aree incolte e lotti abbandonati, vengono recuperati e ri-utilizzati.

Anche le strade e gli incroci liberati dalle auto diventano nuovi spazi pubblici a cui assegnare nuove funzioni.

lazione i mezzi rizzati è solo su strade.

30

Parklet urbano

La mobilità condivisa mette in rete i beni comuni, per connettere diverse possibili attività di produzione, di servizio e di informazione.

La comunità viene potenziata attraverso processi di partecipazione attiva, producendo nuove forme di governance.

Insieme alla comunità si scelgono le funzioni dei nuovi spazi pubblici.

Superkilien di Copenhagen

tazione

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SMART ISLAND Centro Antico L’impianto greco-romano del Centro Antico di Napoli risulta inadeguato per le auto.

La Smart Island per il Centro Antico riconsegna alla pedonalità gli spazi carrabili, generando nuovi luoghi con inedite funzioni che integrano quelle mancanti o carenti sul territorio.

Gli spazi riattivati vengono messi in rete con il bike sharing per connettere l’area in modo sostenibile e per potenziare le attività della zona.

AND

AREA DI AREA DIINTERVENTO INTERVENTO Pallonetto a Santa Chiara Via San G.M. Pignatelli Santa Fede

SMART ISLAND ISLAND

Centro Antico er le auto.

Antico spazi ghi con quelle o.

essi in rete con l’area in modo e attività della

a con la e di un bene tuare un’opera o impatto e a

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viabilità primaria area pedonale e ciclabile rete bike sharing

RAPPORTO PIENI/VUOTI RAPPORTO PIENI /VUOTI

L’area di intervento esemplifica con la riqualificazione di due strade e di un bene comune come sia possibile attuare un’opera di rigenerazione urbana ad alto impatto e a costi contenuti.

L’impianto greco-romano del Centro Antico di Napoli risulta inadeguato per le auto.

La Smart Island per il Centro Antico riconsegna alla pedonalità gli spazi carrabili, generando nuovi luoghi con inedite funzioni che integrano quelle mancanti o carenti sul territorio.

Gli spazi riattivati vengono messi in rete con il bike sharing per connettere l’area in modo sostenibile e per potenziare le attività della zona.

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Micro-azioni per gli spazi aperti obiettivi e interventi

Strategie di intervento le fioriere assorbenti

CO2

raccolta delle acque piovane

raccolta delle acque piovane

MITIGAZIONE TEMPERATURA LOCALE

FIORIERE ASSORBENTI

RECUPERO ACQUE METEORICHE

CO2 evapotraspirazione

ATTREZZATURE URBANE CO2

integrazione del rain garden per la raccolta delle acque piovane

RIDUZIONE EMISSIONI GAS SERRA

CO2

RIATTIVAZIONE RESILIENZA COMUNITA’ LOCALE

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regimentazione delle acque piovane di superficie

ILLUMINAZIONE A RISPARMIO ENERGETICO

drenaggio

Stato di fatto

Intervento

raccolta delle acque piovane

Micro-azioni su scala architettonica / beni comuni obiettivi e interventi

Obiettivi di progetto

Obiettivi di intervento

realizzare uno spazio che rispetti i requisiti di sostenibilità ambientale (riciclabilità, recuperabilità, efficientamento delle risorse)

SPAZIO

SANTA FEDE

COMUNITA’

riduzione dei tempi di realizzazione e montaggio ECONOMIA

riduzione dei costi semplificazione delle operazioni di posa in opera

partecipazione attiva e collaborazione della comunità locale alle attività del complesso, nell’ottica dell’inclusione sociale

inserimento di nuove funzioni e potenziamento delle esistenti, capaci di produrre un’economia circolare e occupazione

recuperabilità degli elementi riciclabilità dei materiali uso di materiali naturali coinvolgimento della comunità locale, dei produttori locali di beni e servizi, e del terzo settore 17

Ex Conservatorio di Santa Maria della Fede area di intervento

MA-1

protezione delle facciate interne

MA-2

rifacimento della pavimentazione della corte interna

MA-3

rifunzionalizzazione degli spazi al piano terra

piano terra 18

Stato di fatto

Intervento

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Architettura

Laboratorio di Sintesi / Progetto individuale

Un Circolo Nautico per il Porto di Napoli.

Napoli 2016

Il progetto nasce dalla volontà di creare una sinergia con il contesto, diventandone parte integrante senza ostacolare la visione del mare verso il porto e viceversa.

Basandosi su direzioni visive, l’edificio si muove nello spazio, partendo dall’ingresso del porto, fino a diramarsi verso alcuni punti di vista che caratterizzano fortemente quest’area, come il molo San Vincenzo e la darsena del Molosiglio.

L’obiettivo primario diviene quello di restituire il senso dei luoghi a una città che sembra averlo smarrito nelle

20

ondate di turisti che approdano nella vicina Stazione Marittima.

Dal piazzale antistante la Stazione Marittima, dove è situato anche l’ingresso della stazione metropolitana, parte un percorso caratterizzato da aree verdi e pedane in legno, che conduce al circolo nautico.

21

zona SPORTIVA zona RICREATIVA

28 mq

318 mq

127 mq 295 mq

40 mq 6 mq

43 mq

44 mq 22 22 22 22 22 22 22 mq mq mq mq mq mq mq

36 mq

50 mq

355 mq

16 mq 56 mq 40 mq 156 mq

6 mq

334 mq 176 mq

22

Pianta Piano Terra

Pianta Primo Piano 23

Prospetto Laterale Est

Prospetto Laterale Ovest

Prospetto Frontale Sud

Prospetto Frontale Nord 24

25

Architettura

Workshop / Tutor I. Covic + F. Zanfi, Team G. Borrelli, A. Calabrò, L. Calandriello, G. Ferriero, M. Gelvi, V. Pagliuca

Strip City.

Un manifesto insediativo per i territori periurbani del casertano.

San Marco Evangelista (Ce) 2009

Il cluster minimo che il progetto usa come materiale elementare è l’isolato lineare di palazzine residenziali, prodotto della lottizzazione spesso abusiva di un preesistente campo agricolo, le cui dimensioni costanti stabiliscono rapporti con la maglia agricola e l’impianto viario che risente delle tracce di centuriazione.

Tale elemento urbano diffuso viene “distillato” e organizzato in una nuova condizione urbana che ricostruisce o rinforza il margine di una città informe: pone un limite necessario alla dispersione insediativa e stabilisce un ponte “attivo” tra agricoltura e città. A livello territoriale, l’applicazione diffusa di questa soluzione va letta come la necessità di preservare dall’erosione i corridoi di natura e di allacciarsi ad essi intendendoli

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come infrastrutture ambientali.

L’evoluzione dell’insediamento è calibrata sulle risorse e sulle capacità effettive di una società che costruisce il proprio territorio in modo incrementale, attraverso atti edilizi individuali, e che deve essere incentivata ad agire entro poche e chiare regole di legalità e sostenibilità.

Si stima in 10 anni il periodo di completamento del programma richiesto, ipotizzando un ulteriore scenario a 30 anni ove il fluttuare dell’economia locale potrebbe generare una contrazione del costruito – ove già degradato – e un ritorno dello spazio agricolo o di altre funzioni oggi imprevedibili.

2 anni: fondazione 20% del programma

5 anni: colonizzazione 50% del programma

10 anni: consolidamento 100% del programma

30 anni: crisi, contrazione

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28

Tipologie Strip

secondo varie logiche combinatorie, e si organizzano senza gerarchia in isolati bassi di media densità. La viabilità longitudinale è garantita da un sistema rigido di strade in erba che strutturano l’insediamento e si dissolvono nei tracciati agricoli, mentre gli spazi semi-pubblici che intervallano gli edifici permettono un attraversamento trasversale lento, non continuo e quindi disincentivato.

La palazzina residenziale diventa il collante di una sequenza a-gerarchica di piccoli episodi collettivi, commerciali e produttivi, nuove infrastrutture “molecolari” che esplorano la possibilità di una dimensione collettiva diversa in una città dimostratasi finora incapace di produrre forme tradizionali di spazio pubblico.

Questi episodi “comuni” sono abbinati di volta in volta a dispositivi di regolazione dell’ombra, di purificazione e riuso delle acque grigie e meteoriche, di bonifica delle acque nere, di produzione agricola ed energetica legata a fonti rinnovabili. In questo senso la dimensione collettiva si abbina su di una convenienza reciproca degli attori, che incentiva la messa in opera di queste diverse infrastrutture e aiuta a comprendere il valore delle risorse del suolo come beni comuni da preservare.

Le tipologie di alloggio richieste sono integrate in corpi di fabbrica semplici e compatti 29

Paesaggio

Paesaggio

Lavoro professionale / Consulenza progettazione architettonica

Il Giardino dei Semplici.

Progetto di allestimento museografico del giardino del Museo dell’Emigrazione Italiana.

Genova 2019

Il nuovo MEI si propone come luogo fisico della memoria migratoria italiana per approfondire le diverse tematiche legate al fenomeno, sia sotto l’aspetto culturale sia sotto l’aspetto sociologico, comprendendone anche l’evoluzione storica.

Nel rispetto del palinsensto dell’XI sec. che ospita il museo, le sale si snodano in un percorso della memoria che narra attraverso installazioni multimediali, allestimenti interattivi, utilizzando le più raffinate tecnologie, il viaggio dei migranti italiani alla volta delle Americhe.

Insieme alle sale interne, sono state allestisti e tematizzati anche gli spazi aperti. Tra questi troviamo il “Giardino dei Semplici”, un piccolo cortile di pianta trapezoidale, bordato da una serie di vasche rivestite in pietra.

32

L’allestimento del giardino approfondisce il tema della sala adiacente, dedicata all’alimentazione dei migranti.

Lo spazio ospita una struttura modulare multifunzione come orto didattico e area di sosta all’aperto, all’ombra delle chiome dei Citrus limon e delle Olea europaea. Le piante selezionate sono state scelte nella tradizione della dieta contadina, molto povera ma ricca di nutrienti, e in gran parte costituita da legumi.

Sezione BB’

B’

Sezione AA’

A

A’

Planimetria di progetto

B

Vicia faba L. Jasminum officinale L. Lens culinaris Medik.

Brassica rapa L. Phaseolus vulgaris L. Lactuca sativa L. Triticum durum Desf.

Solanum tuberosum L. Taraxacum officinale Weber.

Citrus limon L. Olea europaea L. Cichorium L. Borago officinalis L. Allium sativum L.

Scala 1:100 33

Paesaggio

Tesi di Master / Relatore arch. Giuseppe Rallo

Il Teatro di Verzura.

Restauro dell’antica Aperia del Giardino Inglese della Reggia di Caserta.

Caserta 2018

Alla fine del Settecento, nel lato orientale del parco della Reggia di Caserta, il palazzo reale fortemente voluto da Carlo III di Borbone, sorsero boschetti, praterie, serre di piante esotiche e rare, fontane e canali le cui acque confluivano in un pittoresco laghetto. Si realizzava il progetto della regina di Napoli, Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV, che su suggerimento di Sir William Hamilton, ministro di Sua Maestà Britannica presso il regno di Napoli, aveva deciso di costruire un giardino “informale” o “di paesaggio”, secondo la moda che dall’Inghilterra andava diffondendosi in tutta Europa.

Il giardino, progettato dal giardiniere-botanico inglese John Andrew Graefer e dall’architetto Carlo Vanvitelli, ospita diversi manufatti, tra cui l’Aperia, una fabbrica

dalla pianta a emiciclo, separata dal resto del giardino da uno spesso muro di contenimento con profondi contrafforti. L’area è nient’altro che una cisterna, rimasta incompiuta, prevista da Luigi Vanvitelli per sopperire alle necessità della Reggia in caso di guasti all’Acquedotto Carolino. Poiché non fu mai necessario il suo uso a tale scopo, durante l’occupazione francese del Regno di Napoli da parte di Giuseppe Bonaparte, l’area venne destinata all’allevamento delle api (da qui Aperia). Nel 1829, con il ritorno dei Borbone e sotto la direzione di Giovanni Gussone, l’intero spazio fu adibito a serra, con la costruzione della fabbrica semicircolare - provvista di espositori per la vaseria - e la realizzazione di aiuole fiorite nello stile tipico del giardino all’italiana. Negli

Render di progetto 34

Stato di fatto

anni ‘80 del Novecento, la SABAP-CE intervenne sugli spazi aperti, demolendo le aiuole originali, realizzando al loro posto ex-novo un teatro all’aperto, e privando la fabbrica della sua funzione di serra, rimuovendo gli infissi e la vaseria. Attualmente l’Aperia è priva di alcuna destinazione d’uso, se non durante la stagione estiva, quando viene utilizzata come teatro. Il resto dell’anno è chiusa ai visitatori.

L’idea di progetto della tesi, si propone di ripristinare la serra e di riprogettare il teatro come teatro di verzura, richiamando in chiave moderna il modello di teatro all’aperto tipico dei giardini all’italiana a partire dal XVIII sec., al fine di conservare l’attuale destinazione d’uso e allo stesso tempo rimettere in funzione quella obliata, in modo da rendere l’Aperia fruibile al pubblico durante tutto l’anno.

35

B

A

A’

B’

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Sezione AA’

Prospetto interno della diga vanvitelliana

Prospetto della diga vanvitelliana dal Giardino Inglese

Sezione BB’ L’intervento sullo spazio aperto parte dal ribaltamento del suo punto focale. Attualmente il “palco” del teatropiazza è posto a ridosso della serra e del suo centro, ovvero la nicchia ospitante la statua della Flora; nel nuovo progetto si intende portare la cavea del teatrogiardino all’interno dell’emiciclo, seguendo la sua naturale forma curvilinea, nonché rispettando le linee di costruzione dell’antica sistemazione a giardino di fiori, ormai andata persa. L’ampio spazio rettangolare posto di fronte l’emiciclo viene riconfigurato come “palco”, che ospita anche la fontana preesistente e il suo lungo getto, la quale torna a essere il centro dell’intero disegno.

La nuova cavea sfrutta il precedente scavo effettuato al di sotto del livello di imposta della serra e lo integra ulteriormente per raggiungere la quota di -1,20 metri, in

modo da ottenere tre gradonate per ospitare il pubblico durante gli spettacoli e in generale i visitatori del giardino.

Tutta la cavea, gradonate e pendio al di sotto della fontana inclusi, è inerbita con un prato stabile.

L’alzata delle gradonate, nonché i fianchi e le alzate delle scalette di accesso alla cavea, sono rivestite in acciaio Corten, che oltre ad avere un’elevata resistenza meccanica e alla corrosione, con il suo caratteristico cromatismo riesce a fondersi naturalmente nel contesto.

Nella platea viene ripreso il disegno delle aiuole mistilinee presenti nella sistemazione originale del giardino, attraverso l’inserimento nel prato di tracce delle stesse, segnate con lamine di acciaio Corten installato rasoterra.

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Prato sfalciato Prato spontaneo con collezione di bulbose Piante ricadenti Rosa tappezzante Aiuola fiorita con toni del bianco Aiuola fiorita con toni del blu/viola Aiuola fiorita con toni del rosa Vaseria con collezione di rose Aiuola con rampicante Vaseria con collezione di begonie Piante acquatiche Piante da mezzombra Piante da ombra Bordura di Erigeron karvinskianus Albero esistente (Cupressus sempervirens) Schema di piantagione

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Battuto di tufo (10 cm) Pietrame misto (30 cm) Lamina di ferro Picchetti Biorete in fibra di cocco Cotico erboso (10 cm) Geocelle in tnt (8 cm) Terreno

Dettaglio costruttivo Scala 1:50

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Paesaggio

Tirocinio curricolare post laurea / Fase della Conoscenza

Il Parco e il Giardino Inglese della Reggia di Caserta.

Campagna di rilevamento speditivo Caserta 2018

Le schede della campagna speditiva sono state pensate per un primo livello di approfondimento dello stato dei luoghi, necessario al fine di mettere a fuoco gli interventi prioritari da attuare e ulteriori interventi da predisporre in vista della stesura di piani di programmazione su diversi ambiti. La metodologia utilizzata per la costruzione delle schede è partita dallo studio degli spazi aperti, analizzando la storia, la tipologia, le caratteristiche e gli interventi succedutesi nei secoli.

Per una migliore lettura e analisi dello spazio, nonché per organizzare in modo sistematico i lotti d’intervento futuri, gli spazi aperti sono stati divisi in aree, sezioni e settori. Per il Parco sono state dedicate anche alcune schede alle sue principali emergenze scultoree e

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architettoniche, per approfondire le caratteristiche e le criticità eventualmente rilevate. Le schede speditive sono state, dunque, strutturate in macro categorie (Vegetazione, Percorsi, Manufatti e Impianti) e in ognuna di esse si indagano gli elementi d’interesse.

Il lavoro di schedatura per la campagna speditiva dello stato dei luoghi svolto durante il tirocinio è confluito nella definizione dell’elaborato EG_04 - Campagna di rilevamento speditivo del Parco e del Giardino inglese facente parte della documentazione a corredo della gara Servizio di rilevamento integrato e censimento arboreo e arbustivo del Parco reale e del Giardino inglese, pubblicata nel maggio 2020.

CUP F24B17000200007

Torrione e Grande Cascata

Settori Giardino (G)

P VII

Gg

Ga Gb Gc Gd Ge Gf Gg

Fontana di Diana e Atteone

Ga

Fontana di Venere e Adone

Fontana di Cerere

Ge

P VI c

Gd

Gf

P VI a

Fontana di Eolo

Fontane

Gc

P VI a

P VI b

Gb

P VI b

PIa PIb PIc PId PIe P II a P II b P II c P II d P III a P III b P III c P III d P IV a P IV b P IV c P IV d P IV e P IV f PV P VI a P VI b P VI c P VII

P VI c

Settori Parco (P)

Fontana dei Tre Delfini

Peschiera grande Fontana Margherita Fontana dei Tre Delfini Fontana di Eolo Fontana di Cerere Fontana di Venere e Adone Fontana di Diana e Atteone Torrione e Grande Cascata Fontana Margherita

P III d

P III b

P III c

Peschiera grande

P III a P II d

P IV f P IV b

P IV c

P IV a

P IV d

P IV e

Castelluccia

P II b

P II c

PIc

PId

PIe

P II a

PIa

SETTORI DELLE AREE PARCO (P) E GIARDINO (G)

PIb PV

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Paesaggio

Workshop Master / Lavoro individuale

Barena Fiorita.

Progetto per il giardino storico di Palazzo Badoer.

Venezia 2018

Il giardino di Palazzo Badoer presenta molteplici criticità legate all’assenza di uno sviluppo organico e di un disegno di ambiti e percorsi che possano renderlo fruibile agli utenti dell’università. L’intento progettuale è riqualificare il giardino, creando ambiti tematici, ricostruendo gli assi visivi, la sua percorribilità e accessibilità.

Partendo dall’analisi delle criticità, si è cercato di dare più spessore ai punti di forza, quali: la presenza del leccio secolare, posto in quota maggiore rispetto al piano di calpestio; la presenza dei pittospori che con le loro chiome unite, creano un interessante passaggio verde che conduce alla parte finale del giardino.

Il concept di progetto fa riferimento alle barene, porzioni di terre emerse create dal deposito dei sedimi portati dai

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fiumi in laguna che, ricoperti dalla tipica vegetazione, formano un paesaggio caratterizzando la topografia delle città lagunari.

Su una maglia costituita da ipotetici flussi di acqua all’interno del giardino, è stato costruito un disegno sinuoso che porta il visitatore a esplorare le varie zone, fino a condurlo attraverso il passaggio verde, a un’area di sosta. L’elemento simbolo del progetto è la barena/ aiuola, la cui superficie è trattata diversamente in base alla sua quota: le più alte, hanno dei leggeri movimenti di terra e simulano l’effetto vaporoso e la colorazione della vegetazione delle barene, grazie a una specifica selezione di piante; le anse celano una seduta o un’aiuola, diventando così degli ambiti; le aiuole più

B’

A

B

A’

Pianta di progetto

Sezione AA’

Sezione BB’

Dettaglio dell’aiuola con seduta

basse sono trattate a prato sfalciato a media altezza. Il passaggio all’area ovest del giardino, è in prato sfalciato, contornato da prato fiorito e pervinca per le zone in ombra. L’area ovest è caratterizzata da cunette erbose, predisposte come sedute, da aiuole fiorite e dal leccio; per schermare la vista dall’edificio che sovrasta la visuale di quest’area, viene inserita una siepe di carpini, posta alla stessa quota del leccio; il salto di quota digrada sul lato fino a raggiungere la quota di calpestio. Sono

stati previsti abbattimenti delle specie arboree esistenti, alcune in cattivo stato vegetativo, altre per riequilibrare l’assetto visivo e restituire centralità alla presenza del leccio secolare.

L’intervento sulla corte prevede la realizzazione di una pedana immersa nel verde, ambito adibito a sosta; in legno, è sopraelevata quanto un’alzata di un gradino, per consentire l’ispezione dei numerosi pozzetti sottostanti.

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Altri progetti

Social Innovation

Lavoro professionale / Creative director, designer, team leader, technical manager, visual communication manager

Cleanap

A socially advantageouse performance.

Napoli 2011

Cleanap nasce nel 2011 come proposta di performance socialmente utile.

Insieme vogliamo dare vita a eventi di creatività urbana, partecipativa e volontaria. Abbiamo iniziato con dei smart-mob per fare “PIAZZA PULITA” in piena emergenza rifiuti, in nome del concetto di città bene comune per ripulire le piazze scelte e manifestare in maniera fattiva il nostro senso di appartenenza alla comunità.

Oggi siamo un’associazione che si occupa di sostenibilità e social innovation: cittadinanza attiva ed empowerment della comunità locale restano gli elementi che accompagnano la nostra attività.

Il rispetto per il bene comune per noi è fondamentale, si declina nei concetti di partecipazione, glocalizzazione e

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resilienza.

Partiamo dal territorio con le sue relazioni e connessioni per riflettere sui reali bisogni delle persone e sperimentare soluzioni innovative, basate su nuovo approccio e su nuovi processi.

Nel 2012 abbiamo ideato e gestito il Bike Sharing Napoli, un modo alternativo di trasporto progettato per offrire un’opzione di viaggio pubblica, ecologica, economica e sostenibile. Il programma pilota comprende una rete di biciclette collegate a 10 diverse stazioni, gestita da una smart app; il progetto ha vinto il bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” PON_R&C 2007/2013 del MIUR, cofinanziato dal FESR destinato alle Regioni di Convergenza.

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

investiamo

nel

vostro

Ministero dello Sviluppo Economico

futuro

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Fashion

Lavoro professionale / Creative director, jewellery designer, production manager

Cheap Industry Fashion jewels design.

Napoli 2008

Cheap Industry nasce da mia idea e diventa un brand di gioielleria di design, il cui stile contemporaneo è legato alla solidità e alla forza cromatica del plexiglas, materiale utilizzato nei modellini architettonici e da cui trae ispirazione. Design, moda e tecnica si fondono in accessori esclusivi e di forte impatto, che hanno ottenuto un ampio riconoscimento e successo attraverso la pubblicazione degli accessori in numerosi editoriali di riviste del settore (Vanity Fair, Cosmopolitan, Elle, D di Repubblica, Grazia, ecc.), su rinomati siti web (Vogue. it, Frizzifrizzi, ecc.) e sui più noti fashion blog, nonché da un’ampia rete di distribuzione nazionale e internazionale in concept store di moda e lifestyle e in bookshop museali.

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Grazie per l’attenzione.