ROSANERO Settembre 2019 / la Rivista del Rione Morlupo

SOMMARIO 4

Intervista al Priore

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Saluto del Presidente

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Programma Giostra della Quintana Settembre 2019

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La Quintana: una staffetta fra cultura e solidarietà

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Terza Quintana

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Praesidio et defendo

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Forma, colore e vita nel corteo storico di settembre

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Una volta Tamburino, per sempre Tamburino

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Impossibile spiegarlo a parole

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Ero un Ragazzo

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La Cartolina di Settembre

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Torneo dei Rioni

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Il Menù

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Gallery

39

Giochi

42

Le Cartoline

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I Palii

48

Albo d’oro

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Social

In redazione Marica Gasparrini Elisabetta Maggi Leoncilli Massi Laura Magrutti Manuela Marinangeli Contributi Marica Gasparrini Elisabetta Maggi Leoncilli Massi Giulia Marinangeli Ilario Pellegrini Leonardo Regno Luca Marinangeli Marco Massini

Foto Arianna Maltempi Vanessa Raiola Impaginazione e grafica Laura Magrutti Pubblicità Roberto Sebastiani Stampa Unione Tipografica Folignate

INTERVISTA AL PRIORE Come valuti i quattro anni passati da Priore, che poi coincidono con la tua prima esperienza alla guida del Rione?

Mi piace rispondere a questa domanda con tutta la sincerità che mi ha sempre contraddistinto. Nonostante avessi molti timori per la grande responsabilità ricevuta, credo che i miei primi quattro anni di mandato siano stati eccellenti. Non sono solita utilizzare aggettivi superlativi, ma tutto si lega a questo termine: “eccellenza”. Insieme al mio precedente Consiglio siamo riusciti ad alzare sempre di più l’asticella in tutti i settori del Rione. Inizio con il parlare della Commissione Artistica per la quale, come sai, nutro sempre una profonda affezione dato che la mia crescita all’interno del Rione si è sviluppata soprattutto in quegli ambienti. E’ un settore che ha offerto, offre e continuerà ad offrire, grandissime gioie al Rione vista la profonda professionalità e l’entusiasmo con cui è solita partecipare a tutti gli eventi programmati dall’Ente Giostra. Proseguiamo andando a descrivere come si “muove” il nostro Rione.

Per questo non posso non parlare dell’organizzazione della taverna, dove è presente il vero “cuore pulsante”. Una

4 settembre19

rosa nero

macchina ben oliata e collaudata dove si mischiano passione, professionalità, esperienza e gioventù. Un gruppo amalgamato e affiatato che permette sempre, in qualunque condizione, la buona riuscita della serata e dei nostri mesi quintanari (dalla cucina al braciere, dalla mescita alla cassa, dal servizio al lavaggio piatti). Non posso non menzionare il gruppo dei tamburini, sempre pronti a migliorarsi e a mettersi in gioco, investendo mesi interi al servizio del Rione. I loro progressi sono sotto gli occhi di tutti e, nonostante non abbiano ancora raggiunto il traguardo prefissato, tutto il Rione, io in primis, li considera già dei vincitori per le emozioni che sempre ci regalano. Infine per ultima, ma non per importanza ovviamente, vi è la commissione tecnica, la nostra ciliegina sulla torta, colei che accresce l’aggettivo superlativo utilizzato in precedenza. Nei quattro anni passati siamo riusciti a vincere un palio che mancava al nostro Rione da ben 13 anni. Il Palio è l’essenza della Quintana, quello che tutti i miei popolani sognano durante l’anno e in tutti gli anni della loro permanenza al Rione. Nessuno potrà dimenticare quel 17 giugno del 2017, l’emozione è ovviamente indescrivibile e ti assicuro che vincerlo da Priore

è una delle più grandi soddisfazioni perché ti permette di osservare il tuo popolo ebbro di gioia. Questi quattro anni come dicevo sono stati meravigliosi anche grazie agli ex consiglieri che per causa di forza maggiore non sono con me nel nuovo Consiglio (Marco Massini, Rossella Morici, Ilario Pellegrini, Francesca Torti e Marco Bosano, al quale devo molto per il grande aiuto che mi ha dato negli anni del mio primo mandato).

Quali sono i tuoi auspici e le novità per il nuovo mandato?

Mi aspettano altri quattro anni da Priore che sicuramente affronterò forte del mio bagaglio di esperienza acquisita negli anni precedenti. Raccoglierò, come ho sempre fatto, qualunque sfida con responsabilità, minuziosità e precisione. Ci saranno momenti duri e momenti più semplici.

L’importante è avere sempre un approccio positivo, in qualunque situazione. Amo confrontarmi e coinvolgere tutti i popolani, da quello più esperto al nuovo arrivato. Amo inoltre rapportarmi con i giovani e con le loro idee che portano sempre una ventata di freschezza e di crescita per i nostri colori.

Credo che questa sia la ricetta giusta.

L’auspicio più grande è ovviamente quello di riportare la parola Vittoria all’interno del Rione. Quattro anni fa ho cercato e abbiamo preso con forza un cavaliere che ci garantisce mentalità positiva e voglia di

vincere e per questo ho piena fiducia in lui e nelle sue capacità.

Per quanto riguarda le novità di questo nuovo mandato, come dicevo prima, si cerca sempre di migliorare, anche dove il livello è già molto alto. Si è già intrapreso un rinnovo graduale per quanto riguarda il Corteo Storico che, già da settembre, vedrà la luce. Entrando nello specifico, c’è stato il rinnovamento di quattro vestiti da armato, l’acquisto di un vestito da dama oltre che il rinnovo di un altro, sempre da dama. A giugno inoltre, è stata istituita una commissione specifica per l’addobbo ed il decoro della nostra taverna che negli anni del mio nuovo mandato andrà a completare e a migliorare l’allestimento della nostra Casa.

Cosa ne pensi della Quintana straordinaria di ottobre?

Penso che sia un’iniziativa meravigliosa. La “Quintana della Solidarietà” è l’aggettivo giusto. Contribuire ad un progetto in aiuto alla cittadinanza di Norcia ci deve rendere orgogliosi e far capire quanto potenziale ha la nostra manifestazione. È un tema che mi tocca particolarmente dato che ho avuto la fortuna di insegnare proprio a Norcia e di rendermi conto, in prima persona, di quello che ha passato la gente durante quei momenti terribili. Purtroppo ho potuto constatare che sono stati lasciati

soli a far fede solo nelle proprie forze ma non hanno mai chinato la testa. Sono una popolazione ammirevole, capace di far fronte a tragedie simili con positività e caparbietà senza perdere mai il sorriso e la loro umanità. Tutti i giorni percorro quasi 140 chilometri, eppure mi sveglio con il sorriso perché so che incontrerò persone fantastiche, dalle colleghe ai bambini. Ogni giorno si crea un’occasione, professionale o semplicemente affettiva e relazionale, per crescere insieme. Questa Quintana, che andrà in scena ad ottobre, sarà la piena rappresentazione di quanto noi quintanari possiamo dare agli altri.

Come vuoi salutare il tuo popolo?

Ai miei rionali, dal più piccolo dei baldi al più anziano contradaiolo voglio solo dire che siete la mia gioia più grande, il principale stimolo per fare Quintana. Grazie. Concludo con le bellissime parole che troviamo nel rito all’iniziazione della vita rionale: “Abbraccia con rispetto i colori del nostro rione, senti l’orgoglio dell’appartenenza e fai che la contrada sia fiera di te”. Ed io come priore “Praesideo et Defendo”.

Marco Massini

5 settembre19

rosa nero

SALUTO DEL PRESIDENTE Appena il tempo di riporre tavoli e panche, l’attimo di una estate trascorsa in compagnia, di un sogno di vittoria ed ecco che la Quintana torna prepotente nella vita dei quintanari. E’ la “Rivincita”, la seconda possibilità che un generoso Dio Marte concede ai delusi di giugno. Forse è proprio questo il segreto del fascino della nostra Festa, quello di concedere sempre e a tutti la possibilità di un riscatto.

La passata edizione di giugno, permettetemi di dirlo, è stata una Quintana eccezionale sotto tutti i punti di vista. Prima di tutto le emozioni che ci ha regalato “il Campo de li Giochi”, una sfida avvincente come non si vedeva da tempo. Tanti gli ospiti che hanno visitato la nostra Città nei giorni della Festa con un programma ricco di eventi. Tantissime le persone che hanno affollato le taverne Rionali nelle notti di Quintana, sempre nella massima sicurezza e civiltà. Questi sono risultati che qualcuno dà per scontati, ma così non è. Dietro il successo di una manifestazione come la nostra ci sono il lavoro, l’impegno e la maturità di tante persone, a partire dai bambini che per la prima volta conoscono la Quintana servendo ai tavoli o portando una bandiera, fino ai dieci Priori e ai Magistrati dell’Ente.

Sono convinto che anche l’edizione di settembre, che ci apprestiamo a vivere, regalerà grandi emozioni a tutti quelli che sapranno e vorranno farsi rapire dalla sua magia. Tanti sono gli appuntamenti in programma che arricchiranno questi quindici giorni, ma il vero valore aggiunto della Quintana siete voi rionali e le emozioni che riuscite a trasmettere con il vostro spirito a chi viene nelle vostre Taverne.

Concludo con un grande “in bocca al lupo” per il Rione Morlupo con l’augurio che il “calar del vespro settembrino” possa veder realizzati i vostri sogni.

Domenico Metelli

6 settembre19

rosa nero

PROGRAMMA GIOSTRA DELLA QUINTANA SETTEMBRE 2019 lunedì 26 agosto Conferenza Stampa di presentazione ore 10.30 Sacro Convento di Assisi - Sala Conferenze mercoledì 28 agosto Notte di bandiere ore 21.30 Centro storico giovedì 29 agosto “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Fiera dei Soprastanti. I Soprastanti alla Fiera” Paola Tedeschi ore 18.30 Palazzo Candiotti da venerdì 30 a sabato 31 agosto da lunedì 2 a sabato 14 settembre Apertura delle taverne venerdì 30 agosto Apertura Quintana Point ore 18.30 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour Presentazione QUI / la rivista della Quintana ore 19.00 ex Teatro Piermarini - Corso Cavour sabato 31 agosto Prove Ufficiali- ingresso gratuito ore 16.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” domenica 1 settembre Fiera dei Soprastanti dalle ore 12.00 alle ore 22.00 Piazza San Giacomo, Via delle Conce, Via Mentana “Ettore Tesorieri cancelliere, musicista, poeta” ed il suo“La penna insensata” 1626 Anna Maria Rodante, Paola Monacchia ore 17.30 Biblioteca Jacobilli

“Libro de Erbe facto per me magistro Jacomo De Marino De Angelo” Presentazione dell’antico Erbario con disegni e manoscritto a più mani del XV sec. conservato alla Biblioteca Jacobilli.

Roberto Tavazzi ore 18.30 Biblioteca Jacobilli Visite Guidate alla Chiesa di San Giacomo a cura di Associazione Guide Turistiche dell’Umbria ogni 30 minuti, dalle ore 16.30 alle 18.30 mercoledì 4 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Trini e pizzi tra Rinascimento e Barocco” Glenda Giampaoli ore 18.30 Palazzo Candiotti Sbandieratori e Musici “Città di Foligno” ore 21.30 Piazza della Repubblica giovedì 5 settembre Apertura Biglietteria ore 16.30 Quintana Point - Corso Cavour Quintana Channel conduce Manuela Marinangeli in onda su Umbria TV - canale 10 inizio programmazione ore 14.15 “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Aspetti dell’alimentazione e della cucina del Rinascimento” Ivo Picchiarelli ore 18.30 Palazzo Candiotti Staffetta del Popolano ore 21.00 Piazza della Repubblica

venerdì 6 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “Maledetti gli osti! Più ne conosco peggio li trovo!”

(I Promessi Sposi, cap.XVI).

Con Renzo in taverna: incontri, malaffari ed avventure.

Guglielmo Tini ore 18.30 Palazzo Candiotti

“Le percussioni e il salterio nella musica antica, tra Rinascimento e primo Barocco” Massimiliano Dragoni ore 18.30 Palazzo Candiotti “La Conversione di un cavallo.”

Tableaux Vivants dai dipinti di Caravaggio Ludovica Rambelli Teatro ore 22.00 Piazza della Repubblica

sabato 7 settembre Notte Barocca Acrobazie tra cielo e terra Compagnia Sonics In collaborazione con “Segni Barocchi Festival” dalle ore 22.30 Piazza della Repubblica

giovedì 12 settembre Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza ore 18.00 Piazza della Repubblica

domenica 8 settembre “Gli Orfini a Foligno tra Rinascimento e Barocco” Visita guidata ai Palazzi Orfini e al Museo della Stampa a cura di Associazione Guide Turistiche dell’Umbria Su prenotazione 075 815228 - 339 3390103 ore 17.00 Piazza della Repubblica

venerdì 13 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La bottega di San Giuseppe” Lettura testuale del dipinto della Chiesa di Santa Maria Assunta di Serrone (prima metà del Seicento) Rita Marini ore 18.30 Palazzo Candiotti

Battesimo Rionale ore 16.30 presso i Rioni La Quintanella Scafali ore 21.00 Piazza della Repubblica Apertura straordinaria di Palazzo Trinci dalle ore 21.30 alle ore 24.00 lunedì 9 settembre La Giostra dei libri in collaborazione con Associazione Athena “Se ricordi il mio nome” “Se ho paura prendimi per mano” Carla Vistarini modera Luigi Napolitano ore 18.00 Palazzo Candiotti Festa rievocativa di San Rocco ore 22.00 Rione Cassero, Piazza San Domenico martedì 10 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana “La Rivoluzione scientifica di Galileo Galilei” Silvano Tagliagambe ore 18.30 Palazzo Candiotti mercoledì 11 settembre “Chi non sa far stupir vada alla striglia” Incontri culturali della Quintana

Virtù Kavalleresche Compagnia Teatrale Kroonos ore 22.30 Piazza della Repubblica sabato 14 settembre Corteo delle rappresentanze rionali ore 21.45 Vie del centro storico Lettura del Bando e Benedizione dei Cavalieri ore 23.00 Piazza della Repubblica domenica 15 settembre Annullo speciale Poste Italiane ore 9.30 - 13.30 Quintana point ex Teatro Piermarini - Corso Cavour Giostra della Quintana “La Rivincita” ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti” lunedì 16 settembre La Cronaca della Rivincita ore 21.00 Umbria Tv canale 110 domenica 6 ottobre Giostra della Solidarietà ore 17.30 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”

7 settembre19

rosa nero

la quintana: una staffetta fra cultura e solidarieta’ INTERVISTA A DECIO BARILI aver già avuto occasione di conoscerlo:il Rione è la famiglia stretta, ma in fondo siamo tutti figli della stessa Quintana. Con la promessa, non mantenuta, di non rubargli troppo tempo gli rivolgo la prima domanda.

L’Avv. Decio Barili, ex Priore del Rione La Mora ed attuale Assessore al Comune di Foligno (deleghe: sport e impiantistica sportiva, cultura, Giostra della Quintana, politiche ambientali) accetta il nostro invito e si racconta a Rosa Nero. Con una affabile disponibilità rivendica immediatamente il carattere informale del colloquio dovuto alla passione, che traspare in ogni parola, per la Manifestazione.

Decio è uno storico quintanaro e per chi, come me, ha una altrettanto longeva tradizione alle spalle, è impossibile non

8 settembre19

rosa nero

(M.G.) Il Priore e l’Assessore Decio Barili, due anime a confronto: come si è modificato per Lei il modo di concepire la Quintana?

(D.B.)“Cambiamenti significativi ce ne sono stati. Dopo dieci anni di esperienza con il Rione La Mora, dal 2000 al 2010, mi ritrovo ora a ricoprire un ruolo completamente diverso, quello di Assessore con delega specifica alla Manifestazione. Questo, tuttavia, non ha modificato il modo di concepire la Quintana che rimane per me, esattamente come in passato, la Manifestazione più importante della Città di Foligno. A modificarsi, semmai, è la prospettiva con cui mi rivolgo alla stessa”.

Continua poi l’Assessore: “Ti faccio un esempio. In passato con i colleghi Priori abbiamo affrontato tante battaglie al fine di sensibilizzare l’amministrazione rispetto a dei temi che, a nostro avviso, erano molto importanti. Ora che la mia prospettiva si è modificata, mi rendo conto che la pubblica amministrazione è una macchina

complessa, ha i suoi tempi, non sempre coerenti con le esigenze di celerità che sovente rivendicano i cittadini. La stessa Manifestazione ruota intorno ad una Giostra che si gioca sui centesimi di secondo” Anche se la prospettiva cambia, il modo di concepire la Quintana no. Lei è pur sempre uno straordinario momento di crescita, condivisione, unione e soprattutto creazione del Bene Comune che poi è il Sommo Bene.

(M.G.) “A questo punto colgo l’assist insito nella risposta precedente. Come mai la nuova Giunta ha avvertito l’esigenza di una delega specifica alla Quintana? “ (D.B.) La nuova Giunta ha creduto sin da subito, e fortemente, nell’importanza di creare una delega specifica per la Manifestazione. Il motivo è semplice: rispetto alle precedenti amministrazioni, erano maturi i tempi per poterlo fare. Era giunta l’ora di far confluire le previsioni statutarie del Comune di Foligno e dell’Ente Giostra Quintana in un gesto concreto che fosse, appunto, la delega assessoriale. Senza creare scorciatoie di utilità a discapito di altre manifestazioni, si è creduto che quella poc’anzi indicata fosse l’unica via per dare atto a quanto previsto dall’art. 23 dello Statuto Del Comune di

Foligno. Abbiamo voluto prendere coscienza dell’importanza di tutte le realtà associative e di volontariato che animano numerose, fortunatamente, il nostro territorio. Io nasco dal mondo del volontariato e non posso che tenere sempre a mente il ruolo primario del Terzo Settore.

(M.G.)“Si è parlato in precedenza dei tempi della pubblica amministrazione, non sempre coincidenti – per causa di forza maggiore- con le esigenze del cittadino. In questa diversità, a quali obiettivi può ambire da Assessore?”

(D.B.) Come ti dicevo, da parte mia l’obiettivo è quello di dare completa attuazione all’art.

23 dello Statuto del Comune di Foligno che costituisce il punto di riferimento della mia attività e al quale desidero apportare il mio contributo. In base a tale disposizione: “La Giostra della Quintana costituisce la principale manifestazione storicoculturale che caratterizza e contraddistingue la città di Foligno. Il Comune, in collaborazione con le istituzioni regionali e nazionali, ne sostiene e ne promuove la conoscenza in Italia e all’estero; ne persegue il continuo miglioramento e qualificazione dal punto di vista storico, culturale e organizzativo; rispetta e valorizza l’autonomia dell’Ente Giostra; contribuisce a fornire le necessarie risorse. Detto altrimenti: l’obiettivo è quello di fare in modo che l’amministrazione comunale possa svolgere i propri compiti in modo tale da onorare la missione che

lo Statuto gli ha affidato rispetto alla Quintana”.

definire la Quintana “un gioco da e di grandi” ma non solo…

(M.G.) “Nel perseguimento di questo ideale quale futuro Decio Barili immagina per la Manifestazione?”

(D.B.) Immagino un futuro radioso e di assoluta autonomia, trasparenza e benessere sotto ogni profilo. Una Manifestazione che sia La festa della Città di Foligno, che possa essere condivisa da tutti i cittadini o, comunque, dal maggior numero di essi. Sogno una Quintana che abbia risonanza aldilà delle mura civiche e che rivesta un ruolo specifico nella crescita culturale e associativa della Città.

(M.G.) A questo punto, prima di salutarci, la domanda che forse il lettore di più si attende.

Quale è il suo pensiero in merito alla “Giostra della Solidarietà”?

(D.B.) Ovviamente il pensiero è pienamente positivo. Anche in sede di presentazione dell’evento al Sacro Convento di Assisi ho avuto modo di ricordare come il movimento e il mondo Quintana si occupi non solo di Giostra ma ha anche una funzione sociale. Si tratta di una solidarietà che, questa volta, si fa ancora più importante perché volta al sostegno di una situazione decisamente preoccupante per chi ha subito gli eventi sismici del 2016. Vorrei, tuttavia, ricordare che la Quintana è ordinariamente solidale. Ogni Rione, al proprio interno, si appropria del tema della solidarietà anche nei confronti dei cittadini e dei rionali più bisognosi.

Credo che il momento individuato per una quintana “straordinaria” sia, tuttavia, quanto mai appropriato. Come amministrazione ci impegneremo sotto i profili del sostegno, della pubblicizzazione e della riuscita dell’evento in maniera sicuramente proficua.

Si conclude così la nostra intervista. All’Assessore Decio Barili va un sentito ringraziamento per la sua disponibilità. Da quintanaro, è nostro l’augurio di ospitarlo presto presso la nostra Taverna!

(M.G.) “Infatti lei ha anche delega specifica alla cultura. In questo senso possono, e in caso di risposta affermativa come, le singole realtà rionali farsi promotrici di cultura e/o svolgere una funzione sociale?”

(D.B.) Le realtà rionali sono già promotrici di cultura. Per incrementare questa loro funzione devono prendere coscienza del proprio ruolo, acquisire la consapevolezza che un Rione non è solo un gruppo di persone desiderose di vincere il Palio.

Le realtà rionali sostengono qualcosa di molto più significativo, rappresentano una presenza concreta in Città e nel tessuto sociale, promuovono la cultura attraverso la rievocazione storica. In questo senso potrei

Marica Gasparrini

9 settembre19

rosa nero

TERZA QUINTANA “Il gioco delle lego è un elemento che accumuna la vita di ogni bambino“ sono queste le parole con cui Padre Enzo Fortunato ha aperto l’evento di presentazione della “Quintana della Solidarietà” alla presenza dell’Ente Giostra Quintana di Foligno, presso la sala stampa del Sacro Convento di Assisi.

E’ vero le lego sono un gioco che è la perfetta metafora della creatività: da tutti i pezzi uguali, creo qualcosa che prima non c’era.

Metafora delle regole e dell’ordine come base della creatività.

Metafora delle strutture che guidano invece di intralciare, condividono invece di discordare, uniscono invece di dividere il pensiero e la fantasia.

Nel DNA di noi quintari sono questi valori che supportano ogni persona.

“Quintana e Solidarietà “è un progetto che germoglia negli scorsi mandati con il fine di sostenere progetti volti a contrastare disagi di natura economica o sociale, o comunque a potenziare le strutture che si pongono al servizio dei cittadini della nostra Città.

Solo con l’inizio del corrente mandato si giunge, tuttavia, ad una idea che sia in modo unanime condivisa da Magistrati dell’Ente Giostra, Priori e quintanari. L’intuizione originaria si perfeziona così nel progetto in aiuto della popolazione di Norcia, colpita dal

10 settembre19

rosa nero

sisma del 2016.

“Quintana e Solidarietà è quindi ora anche sinonimo della Quintana straordinaria, che si terrà il 6 ottobre 2019. La competizione sarà preceduta dal Corteo Storico proveniente da Piazza “dell’Erba” e dalla benedizione dei cavalieri in Piazza Della Repubblica. La rappresentanza giungerà, poi, al Campo De Li Giochi dove alle 17.30 verrà disputata la gara finalizzata alla vittoria del Palio realizzato dal Maestro Luigi Frappi.

La Solidarietà quintanara,tuttavia, non si ferma qui. Nel corso della manifestazione ci saranno, infatti, tante altre iniziative.

Alcune attività di Norcia promuoveranno i prodotti della Valnerina e verranno anche coinvolti i ragazzi con le scuole di Norcia. Gli eventi dedicati alla popolazione nursina si concluderanno con momenti gastronomici in occasione del compleanno della Quintana, previsto per febbraio 2020.

E’ stata promossa anche una raccolta fondi con un conto corrente dedicato alla causa, che di seguito viene indicato: IBAN: IT32L0570421700000000024687 Da queste pagine invitiamo tutti a donare: ciò che facciamo per gli altri, migliora soprattutto noi!

Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

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PRAESIDEO ET DEFENDO Proteggo e difendo. Come il lupo nei confronti del branco, proteggo e difendo il mio Rione, mi impegno ogni giorno affinché la Contrada sia orgogliosa di me.

L’appartenenza, l’aggregazione, la fierezza: le basi del battesimo che ha avuto luogo il 2 giugno 2019 nella Taverna de Lu Lupo Moro.

In questa occasione, ogni rionale è stato chiamato davanti al Priore e ai rionali tutti a giurare fedeltà alla Bandiera Rosanera e a celebrare la propria iniziazione alla vita di taverna.

Fuoco, acqua, olio. I tre simboli impressi nei pizzi del fazzolettone attraverso il rituale del battesimo, che simboleggiano la vita nel suo continuo mutare (acqua), la luce come punto di riferimento in ogni avversità e come fiamma della passione (fuoco), la sapienza, la forza e l’investitura stessa del rionale (olio d’oliva).

Il rituale di iniziazione del contradaiolo al Rione Morlupo è composto da tre passaggi: il primo, in cui il Priore chiama dinanzi a sé il battezzando recitando la formula con cui lo invita ad entrare a far parte della vita rionale: «*nome e cognome* abbraccia con rispetto i colori del nostro Rione, senti l’orgoglio dell’appartenenza e fai che la 12 settembre19

rosa nero

Contrada sia fiera di te». Il secondo, in cui il neofita risponde al Priore con il motto rionale «Praesideo et Defendo», proteggo e difendo, appunto, come impegno nei confronti del Morlupo. Il terzo, in cui il Vicepriore, per suggellare il giuramento, versa sulle tre estremità del fazzolettone (disposto a triangolo su di un tavolo) del

rionale una goccia di acqua, una goccia di olio ed una goccia di cera di una candela e lo lega al collo del battezzato che a conclusione del rituale può ritenersi legato con amore, impegno e rispetto al Rione Morlupo.

Giulia Marinangeli

BAMBINI ADULTI

13 settembre19

rosa nero

Forma, colore e vita nel Corteo Storico di settembre

Le forbici sul tessuto come un pennello sulla tela, una ricerca minuziosa porta alla magia che traccia linee immaginarie e tutto prende forma, colore e vita nel Corteo Storico di settembre.

La Commissione Artistica del Rione Morlupo, nei prossimi quattro anni, intraprenderà infatti un percorso di recupero e novità del Corteo Storico. In occasione della Giostra di settembre, in particolare, verranno presentati alla nostra Città il gruppo degli Armati e un nuovo abito da dama. Un abito ventennale verrà, inoltre, completamente restaurato.

Nello specifico, Il gruppo degli Armati andrà a configurarsi quale esempio classico del costume mediceo in voga verso la fine del ‘500. Sfileranno quindi mantelli a ruota, posati alla spalla con un sistema di

14 settembre19

rosa nero

drappeggi, realizzati in broccato di velluto nero su fondo rasato, foderati in shantung di seta rosa antico e listati di passamaneria.

Completano gli abiti le grandi gorgiere oro e le corazze in cuoio e filigrana, iconografiche quest’ultime del classico ricamo seicentesco.

Il nuovo abito da dama è invece liberamente ispirato ad un’opera del Vecellio il quale, nel periodo di interesse, rappresenta abiti in puro stile italiano. Il tessuto in broccato, su fondo in misto seta, si sposa perfettamente con la gonna dalle ampie linee, ripresa ai lati da un drappeggio lavorato con soutage in corde di velluto. Completa la gonna la passamaneria realizzata a mano, impreziosita da un motivo in cui convergono vari elementi fra cui cristalli neri che lasciano intravedere la seta ricamata sottostante.

Il corpino è realizzato in forma: non presenta tagli al seno ma solo le sembianze di volumi ottenuti con un sistema di vapore. Il corpetto

nero, impreziosito da fili metallici in seta e lurex che gli conferiscono luminescenza, presenta una gorgiera con supporto metallico e pendagli. La maestosità della foggia viene completata dai gioielli di pietre dure in nobil - rosso e viola, da perle barocche, da una spilla e ornamenti per capelli.

Con il restauro dell’abito marrone da dama, già in possesso del Rione, viene invece ristabilita la forma spagnola. Le maniche vengono realizzate completamente ex novo donando loro l’aderenza tipica del periodo storico. Il collo diviene a gorgiera, onde consentire il completo ripristino della foggia originaria dell’epoca spagnola.

Tutti gli abiti menzionati sono stati realizzati dalla sartoria teatrale “Gelsi Costumi d’Arte” che nasce dal lavoro del sarto e costumista Daniele Gelsi.

Elisabetta Maggi Leoncilli Massi

Originario della città umbra di Gualdo Tadino (PG), Daniele Gelsi matura le sue prime esperienze professionali nella sartoria materna, dove acquisisce l’amore per il dettaglio, il senso del colore e l’artigianalità delle realizzazioni, affinando in questa precoce palestra il suo spiccato gusto artistico Solo dopo aver seguito, ancora giovanissimo, importanti corsi e stages aventi ad oggetto l’arte e la storia dei costumi storici e teatrali la sua preparazione può dirsi completa.

A questo punto avviene l’incontro che cambia una vita.

Giorgio Tani, della prestigiosa Casa d’Arte Cerratelli di Firenze, definito «il più grande principe dell’arte sartoriale italiana», lo sceglie accanto a sé.

Nel periodo che va dal 1995 al 2003, Daniele collabora con il maestro e porta a maturazione le proprie attitudini nel campo della sartoria teatrale anche grazie allo studio dei meravigliosi costumi cinematografici del cinema italiano: La bisbetica domata, Romeo e Giulietta, Fratello sole e Sorella luna, realizzati da Tani per il premio Oscar Danilo Donati, nonché la Maria Stuarda con i costumi firmati da Anna Anni per la regia di Franco Zeffirelli.

Il percorso professionale di Daniele Gelsi si fa successivamente inarrestabile e così anche le collaborazioni teatrali e cinematografiche. Tra le innumerevoli esperienze collezionate nel corso degli anni si possono, infatti, citare i lavori per film Tv di vastissimo successo: • La coproduzione internazionale Los Borgias (2006, i cui costumi ottengono in Spagna la nomination ai Premi Goya), • La figlia di Elisa – Ritorno a Rivombrosa (2007), • Il falco e la colomba (2009), • Il commissario Nardone (2012).

Di Gelsi sono anche gli abiti dei Re Lear diretti e interpretati da Michele Placido (2012) e Giuseppe Pambieri (2016), Il mercante di Venezia(2014), La tempesta (2015), il revival delle Memorie di Adriano (2015), Dionysus il dio nato due volte (2016), Il funambolo (2016), Ho dichiarato guerra al tempo (2016).

15 settembre19

rosa nero

una volta tamburino, per sempre tamburino Probabilmente è il principale detentore dell’immagine romantica e senza tempo che salta alla mente dei folignati parlando di Quintana: non è un caso se quasi ogni bambino ed ogni bambina sogna di interpretarlo da grande.

Il tamburino annuncia la Quintana: il ritorno alla vita rionale, l’appropinquarsi della Giostra. Quando i suoni dei tamburi si diffondono ogni sera per tutta la città, significa che le taverne stanno riaprendo, che è ora di prepararsi al meglio per il Corteo Storico.

Il giorno della Tenzone, quando tutti i popolani sono al Campo de li Giochi, il suono dei tamburi preannuncia che dieci rioni stanno per riversare tutti i loro cuori e le loro preghiere verso il Dio Marte.

Essere tamburino significa veicolare questi messaggi e molto di più. È senz’altro un onore, insegnato e trasmesso alle nuove leve dalla passione e dall’abilità dei più longevi e dal capo, figura legante che dirige e tiene unito un gruppo di ragazzi che imparano a suonare uno strumento per amore e dedizione verso i propri colori.

Quattro capi tamburino del Rione Morlupo ci raccontano cosa significhi per loro ricoprire o aver ricoperto questo ruolo.

ANDREA DI CICCO PUCCI (Topolone) CAPO TAMBURINO DAL 2001 AL 2008

1. Quanti anni avevi quando sei entrato nel gruppo tamburini e a quale età nei sei diventato capo?

Sono entrato a far parte del gruppo tamburini all’età di quindici anni, precisamente a settembre del 1993, e dal 2001 al 2008 ne sono diventato il capo.

2. Avresti mai detto nella tua vita che saresti diventato Capo Tamburino?

Ci ho sempre sperato. Quando ero piccolo vedevo il Corteo Storico solo per i tamburini e quel ragazzo avanti agli altri che alzava il braccio mi ha sempre incuriosito. Solo dopo alcuni anni ho capito che si trattava del Capo Tamburino ed ho anche compreso il significato di quel gesto.

3. Come hai vissuto la prima Quintana dopo aver smesso di suonare?

A dire la verità non bene, da quel momento sarei stato al di fuori di tutto quello che avevo fatto sino all’anno prima. È stato come se mi fosse mancato qualcosa di indescrivibile, ma l’ho comunque vissuta orgogliosamente giacché “i miei ragazzi” erano diventati grandi e capaci di fare quello che avevo provato ad insegnare loro, in particolar modo l’amore per i nostri colori.

4. Come è cambiato nel tempo, se è cambiato, il ruolo del tamburino?

Sotto determinati aspetti è cambiato moltissimo, basti pensare al parco strumenti a disposizione e ai nuovi suoni. È giusto stare al passo coi tempi, anche perché lo scopo finale è rappresentare il proprio Rione nel migliore dei modi.

5. Hai un aneddoto a cui sei particolarmente legato riguardante il tuo periodo da Capo Tamburino?

Sono molto legato all’anno 2004, per la vittoria del Palio di giugno: sfilare per primo da vincitore e da Capo Tamburino è un’emozione che solo chi la prova sa di cosa sto parlando, e gonfiando un po’ il petto, posso dire di saperlo.

6. Cosa hai provato la prima volta che hai suonato da tamburino? È stato un turbinio di emozioni. Dalla paura all’ansia, dalla felicità alla soddisfazione di esserci riuscito. Un orgoglio immenso e una felicità indescrivibile.

7. Cosa hai provato l’ultima volta che hai suonato?

Ricordo di essere stato abbracciato - metaforicamente – da tanta gente durante il mio ultimo Corteo, ma soprattutto, sono stato abbracciato fisicamente dal mio Rione e con uno striscione di ringraziamento appeso al Campo De Li Giochi lungo tutta la gradinata mi ha fatto capire che qualcosa di buono dovevo averlo pur fatto!

8. Come hai gestito il tuo gruppo tamburini?

Questo non devo dirlo io ma chi è stato con me; comunque penso di averlo gestito insegnando prima di tutto il valore e l’amore per il Morlupo. Solo dopo pensavamo a suonare e spesso suonavamo bene. Di gente ne è passata tanta, ma chi amava veramente fare il tamburino per il nostro Rione è rimasto ed ha continuato quello che anche io a mia volta stavo continuando.

9. Che legame c’è o c’è stato tra i ragazzi del tuo gruppo tamburini?

Il filo conduttore di tutto era il semplice fatto di essere tamburino del Rione Morlupo, poi è normale che con qualcuno ci sia ancora una vera e propria amicizia mentre con altri ci si vede soltanto al Rione e con altri ancora ci si è persi di vista. Comunque ribadisco che per me è stato un immenso onore aver vestito questi panni e aver condiviso gioie e dolori con tutti coloro con i quali ho suonato in quegli anni. Grazie davvero.

FRANCESCO SEBASTIANI (Swanz) CAPO TAMBURINO DAL 2009 AL 2011

1. Quanti anni avevi quando sei entrato nel gruppo tamburini e a quale età nei sei diventato capo?

Sono entrato nel gruppo tamburini che avevo compiuto da poco quattordici anni, mentre quando sono diventato capo ne avevo venti.

2. Avresti mai detto nella tua vita che saresti diventato Capo Tamburino?

All’inizio assolutamente no, poi durante il mio percorso vedevo il ruolo del Capo Tamburino come un obiettivo da raggiungere ed alla fine l’obiettivo si è concretizzato.

3. Come hai vissuto la prima Quintana dopo aver smesso di suonare? È stata comunque un’esperienza indimenticabile. Dopo aver smesso di suonare mi sono dedicato a tempo pieno alla scuderia rionale e la Quintana successiva all’addio ai tamburi l’ho passata direttamente dietro le quinte della Giostra con un’ansia pazzesca!

4. Come è cambiato nel tempo, se è cambiato, il ruolo del tamburino?

Secondo me è cambiato molto. Oggi per diventare tamburino non devi soltanto avere passione ma devi essere davvero dotato. Si è raggiunto ormai un livello dal quale è difficile tornare indietro. Ogni anno, durante la gara, ogni gruppo tira fuori una sequenza più articolata e sbalorditiva rispetto all’anno prima e questo lascia intendere quanto lavoro e

17 settembre19

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dedizione servano per arrivare a costruire un pezzo che funzioni.

5. Hai un aneddoto a cui sei particolarmente legato riguardante il tuo periodo da Capo Tamburino?

Sicuramente ce ne sono più di uno ma quello che è rimasto nel mio cuore riguarda una delle mie ultime, se non l’ultima gara dei tamburini. Ci eravamo impegnati davvero molto ed oltre a comporre un grande suono avevamo costruito una straordinaria coreografia.

Purtroppo per poco non salimmo sul podio, ma credo che sia stata la gara in cui il nostro Rione sia arrivato più in alto nella classifica e questo, anche se conta poco, mi ha riempito ugualmente di orgoglio.

6. Cosa hai provato la prima volta che hai suonato da tamburino?

Anche se sono passati molti anni ricordo perfettamente quel momento. Ricordo che mentre aspettavamo la partenza del Corteo in Piazza Del Grano io ero seduto sopra al mio tamburo e non proferivo parola. Avevo mille preoccupazioni e mille pensieri in testa che però sono tramutati in adrenalina una volta partiti. Ricordo con gioia quel momento perché ero poco più di un bambino ed è stato davvero emozionante.

7. Cosa hai provato l’ultima volta che hai suonato?

Ecco, forse questo momento è stato ancora più emozionante dell’esordio. Per un periodo ero riuscito a conciliare i miei impegni nel gruppo tamburini con quelli che avevo nella scuderia rionale ma alla fine ho dovuto fare una scelta: dopo dieci anni ho deciso di dedicarmi ai cavalli. Inutile dire che a distanza di anni sento ancora la mancanza di quella sensazione incredibile che mi regalava suonare il tamburo. Appesi nella mia camera ci sono ancora i due pistilli rosaneri donatemi dal Priore durante l’ultima sfilata. Ogni volta che li guardo i ricordi riaffiorano.

8. Come hai gestito il tuo gruppo tamburini?

Lo dico senza superbia: penso di essere stato un buon capo. Credo che per gestire un bel gruppo si debba pensare insieme, decidere

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insieme, amalgamarsi nel migliore dei modi. La parola capo su di me è sempre stata fittizia dal momento che ho sempre cercato di ascoltare le opinioni di tutti ed ho sempre fatto sì che si costruisse un gruppo di amici prima che di tamburini. Secondo me alla base deve sempre esserci il divertimento ed il senso di aggregazione tra giovani che si avvicinano a questo mondo.

9. Che legame c’è o c’è stato tra i ragazzi del tuo gruppo tamburini?

Sicuramente il nostro è stato un grande gruppo. Molti dei ragazzi che ne facevano parte erano anche quelli con cui tuttora condivido momenti non riguardanti l’ambito quintanaro.

Ancora più “attizzato” è il gruppo attualmente gestito da Lorenzo che vedo molto motivato. Nell’ultima gara dei tamburini sono stato felice di constatare che mai come quest’anno il nostro Rione sia stato all’altezza delle aspettative e sono certo che tutti gli sforzi fatti, prima o poi verranno ripagati.

ILARIO PELLEGRINI CAPO TAMBURINO DAL 2012 AL 2017

1. Quanti anni avevi quando sei entrato nel gruppo tamburini e a quale età nei sei diventato capo?

Sono entrato a diciassette anni, nel 2006, e sono diventato Capo a ventitré.

2. Avresti mai detto nella tua vita che saresti diventato Capo Tamburino?

Quando sono entrato lo vedevo come un sogno e tale è stato fino a quando non si è tramutato in obiettivo, da quel momento invece l’avrei detto, perché ero seriamente intenzionato a diventare Capo Tamburino.

3. Come hai vissuto la prima Quintana dopo aver smesso di suonare?

Sul momento non avevo totalmente realizzato. L’ho realizzato dopo qualche Quintana. Ero un po’ incredulo e la vivevo quasi come un sollievo perché era per me diventato impossibile gestire il gruppo e provare con continuità. È sempre stata un’emozione grandissima suonare, ma allo stesso tempo era diventato un impegno che ti metteva un po’ spalle al muro. Solo dopo capisci di aver lasciato un ruolo ed un gruppo importante, e quindi ho visto con gli occhi lucidi il passaggio davanti al Rione del gruppo tamburini. Sono stato tra i Capi Tamburino più longevi e la gente era abituata a vedermi vestire questi panni. Ho anche apprezzato moltissimo il fatto che molti rionali erano commossi nel non vedermi coi tamburini.

4. Come è cambiato nel tempo, se è cambiato, il ruolo del tamburino?

Ho sempre portato avanti la filosofia che mi ha trasmesso Topolone, ovvero che i tamburini del Rione Morlupo sono popolani prima di essere tamburini, per cui anche nella scelta dei ragazzi ho sempre cercato di seguire questa regola. Non sono mai andato fuori a cercare prodigi della batteria o del tamburo, ma ho sempre cercato popolani attivi e partecipativi. Non so se sia cambiato rispetto al passato che non ho vissuto, ma negli ultimi quindici anni il ruolo in sé e per sé non è mutato particolarmente, nel rione Morlupo è sempre rimasto questo valore di attaccamento ai colori come priorità.

5. Hai un aneddoto a cui sei particolarmente legato riguardante il tuo periodo da Capo Tamburino?

Ne ho uno più d’uno.

Il primo riguarda la mia prima sfilata che è stata anche l’ultima di Alessandro Zuccarelli, nostro cuoco per molto tempo. In quella sfilata Topolone disse a Zuccarelli che sarebbe stato lui a fare il Capo Tamburino, quindi in realtà il mio primo capo tamburino è effettivamente stato Alessandro Zuccarelli e non Topolone!

Il secondo aneddoto è legato ad una gara dei tamburini in cui Topolone ci aveva dato una mano nel ruolo di rullantista realizzando uno di quelli che secondo me è stato tra i nostri migliori pezzi. Io ero Capo Tamburino ed eravamo in dodici o tredici a comporre il gruppo, un numero molto alto.

L’ultimo aneddoto riguarda il momento della vestizione prima della Giostra della Vittoria del 2017 cantammo tutti a squarciagola Don’t Look Back In Anger degli Oasis ed ora ogni volta che ascolto questa canzone ripenso a quel frangente.

6. Cosa hai provato la prima volta che hai suonato da tamburino?

La prima volta che ho suonato è stato un insieme di emozioni. Nonostante fossi in ultima fila, perché quando suoni per la prima volta sei quasi sempre un ragazzino, ricordo di essere stato concentratissimo perché il messaggio che ci trasmettevano i tamburini delle file avanti era che suonare per il Rione rappresentava un onore.

19 settembre19

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7. Cosa hai provato l’ultima volta che hai suonato?

L’ultima volta che ho suonato era una giornata di pioggia. La sfilata venne interrotta per il maltempo e quindi ero frastornato dal risvolto della serata. Mi dispiacque molto perché avrei voluto salutare i miei popolani durante il Corteo, cosa che però ho potuto fare l’indomani durante la Giostra e lì è stato un colpo al cuore perché la mia ultima volta è stata anche quella di Topolino (Marco Di Cicco Pucci) e di Elia Fastellini, quindi di tutta la fila avanti ed arrivati davanti ai popolani Arianna Maltempi, Micol trabalza e Angelica Carilli hanno tirato fuori cartelloni con dediche e foto per noi ed è stato un momento estremamente toccante e commovente.

Lasciare non è mai semplice. Mi commuovo spesso nel ricordare quei momenti.

8. Come hai gestito il tuo gruppo tamburini?

Cercando sempre di dare bastone e carota: quando si poteva scherzare ero il primo ad alimentare l’aggregazione e l’amicizia tra di noi e la cosa mi tornava semplice perché i ragazzi sono sempre stati fantastici, mi hanno sempre ascoltato quando c’era bisogno di mettere concentrazione e serietà ma erano fantastici anche come gruppo, sia durante le prove sia nei giorni di taverna, sia durante l’anno. Se c’era da lavorare lo si faceva seriamente. Ho cercato anche delle spalle di cui mi fidavo molto

all’interno del gruppo, che mi coadiuvavano laddove non potevo essere presente per lavoro o altri impegni. È importante anche dare a tutti delle piccole responsabilità così da farli entrare ancora di più nel ruolo del tamburino 9. Che legame c’è o c’è stato tra i ragazzi del tuo gruppo tamburini?

Il legame è stato stupendo con tutti. Ho creato un gruppo molto affiatato e la filosofia di scegliere i tamburini tra i popolani è stata premiante perché vivere anche la vita di taverna fa sì che i tamburini possano legarsi fortemente tra loro e con il Rione.

Sono un gruppo di amici, lo sono tuttora e lo sono stati sempre ed il legame è quindi grande. C’è stato un momento difficile ma è stato superato bene ed è stato il periodo in cui moltissimi giovani erano usciti dalla taverna e in quell’occasione persi quattro tamburini di undici che eravamo e lì mi sono dovuto rimboccare le maniche e ricreare un gruppo quasi da zero, prendendo nuove leve che si sono rivelate scelte eccezionali, Federico Domesi, Gioele Fastellini, Filippo Calce… Amici con la A maiuscola. Anche con i più anziani ho creato un grosso legame.

Esempi avanti a me come Topolone, Alessandro e Giacinto Zuccarelli, Luciano Broccolo, e Fabio Boccardini… il rapporto è diverso vista anche l’età, ma il legame che ho con loro è davvero forte.

Gruppo Tamburini 2019

20 settembre19

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LORENZODI CICCO ANDREA PUCCI MASSINI CAPO TAMBURINO DAL 2018 E TUTT’ORA IN CARICA

1. Quanti anni avevi quando sei entrato nel gruppo tamburini e a quale età nei sei diventato capo?

Sono entrato a diciassette anni e sono diventato capo a ventitré.

2. Avresti mai detto nella tua vita che saresti diventato Capo Tamburino?

Non lo avrei mai detto ma qualcuno come Marco (Massini, suo fratello e anche lui tamburino) tra il serio ed il faceto sì.

3. Come hai vissuto la prima Quintana dopo aver smesso di suonare?

Non ho mai smesso di suonare, fatta eccezione della pausa di due anni, quando per altre ragioni di tipo ideologico ero uscito dal Rione Morlupo.

4. Come è cambiato nel tempo, se è cambiato, il ruolo del tamburino? È cambiato in maniera molto netta rispetto al passato. Il livello tecnico si è notevolmente alzato, la maggior parte dei gruppi prova anche durante l’inverno, in previsione della gara. Non dico che stia diventando una professione, ma impiega certamente molto del nostro tempo.

5. Hai un aneddoto a cui sei particolarmente legato riguardante il tuo periodo da Capo Tamburino?

Quando nel 2017, dopo la sua ultima sfilata, Ilario Pellegrini mi ha passato il cappello da Capo Tamburino davanti a tutti gli altri ragazzi del gruppo.

6. Cosa hai provato la prima volta che hai suonato da tamburino?

Quando sono entrato a suonare non ero ancora un popolano. È una cosa abbastanza inusuale perché da noi la discriminante per essere tamburino è che si sia in primis un rionale, quindi il piacere di suonare per il mio Rione l’ho scoperto dopo.

7. Cosa hai provato l’ultima volta che hai suonato?

Essendo ancora Capo Tamburino posso parlarti dell’ultima volta che ho suonato in termini cronologici, come alla gara di quest’anno: è stata una gran soddisfazione perché abbiamo ricevuto complimenti da moltissimi rionali e anche da ex tamburini.

8. Come hai gestito il tuo gruppo tamburini?

Quando sono diventato capo tamburino erano usciti i cinque tamburini più “vecchi”: Ilario Pellegrini, Elia Fastellini, Marco di Cicco Pucci (Topolino), Simone Trabalza, Filippo Marsili. Ci abbiamo messo un po’ per darci un assetto e per trovare nuove persone. Personalmente, tendo a responsabilizzare tutti, in modo che ognuno poi dia il 100%.

Il discorso che faccio è questo: ok, io sono il capo, vado alle riunioni, parlo con il Consiglio Rionale… però la responsabilità del gruppo non è solo mia. Se ognuno si sente pienamente consapevole riesce a motivare anche chi rimane più indietro.

9. Che legame c’è o c’è stato tra i ragazzi del tuo gruppo tamburini?

C’è un bellissimo legame, anche con i più piccoli. Siamo molto uniti e ci sosteniamo a vicenda.

Giulia Marinangeli

21 settembre19

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la scuderia

Nome e Cognome Didascalia

22 settembre19

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IMPOSSIBILE SPIEGARLO A PAROLE Oggi intervistiamo Elia Fastellini, consigliere e Responsabile della Scuderia.

Ciao Faste, parlaci brevemente della tua storia nel Rione Morlupo e di come ti sei avvicinato al mondo della scuderia.

Ciao a tutti!

Entro a far parte di questo magnifico Rione grazie ad alcuni amici come te che mi stai intervistando, Swanz (Francesco Sebastiani), Samuele Meniconi ecc, che con un “agguato” mi hanno messo un tamburo in spalla. Da quel momento è esploso un amore incondizionato per il tamburo stesso e per il Rione, maturato

grazie a quasi dieci anni da tamburino ed altrettanti nel settore brace. Poi circa quattro anni fa Lorenzo Paci ha richiesto un aiuto da parte di un rionale al Priore Elisabetta e dato che lei conosce il mio passato da appassionato di cavalli (ne ho avuti fin da bambino in famiglia), mi ha proposto questo compito ed è stato direi molto facile per me accettare con entusiasmo…

Che tipo di impegno rappresenta nelle tue giornate?

In realtà è difficile descrivere come sia quotidianamente. Vorrei specificare che la nostra scuderia è esterna, viene gestita da Lorenzo Paci ed il suo staff, perciò il mio compito principale è quello di fare da collante tra la scuderia, il Rione e l’Ente Giostra. Nei periodi più di ‘riposo’ dalla preparazione dei cavalli l’impegno è quello di restare in contatto con il cavaliere e i suoi collaboratori poi, avvicinandosi con i mesi alla Giostra l’impegno e la presenza sono sempre più intensi.

Che sensazioni ti trasmette il nostro cavaliere Lorenzo Paci?

Fin dal mio primo effettivo ingresso nello staff della scuderia, più precisamente dalle

23 settembre19

rosa nero

prove in notturna di Maggio 2015, Lorenzo mi ha immediatamente accolto a braccia aperte ed ha dimostrato professionalità unita a gentilezza e disponibilità. Soprattutto nei primi periodi si è fermato più volte a spiegarmi il perché ed il per come di alcuni gesti ed accortezze in modo da trasmettermi alcuni segreti del mestiere.

Questo discorso ovviamente è esteso anche a Lara Barbetta e Daniele Baldoni. Inoltre Lorenzo trasmette sicurezza, è una persona di carattere, decisa, sicura. Ma la cosa che più mi ha colpito di lui è che non vede problemi ma trova soluzioni. Ha sempre il pensiero proiettato in avanti e cerca o di trovare la migliore soluzione possibile ad eventuali problemi o addirittura di compiere azioni preventive affinché i problemi stessi non si verifichino. Poi Lorenzo è il cavaliere che ha regalato a me e a tanti altri rionali il primo palio per cui è un po’ come il primo amore!

Com’è la preparazione dei cavalli durante l’anno e come cambia con l’avvicinarsi alla gara?

Innanzi tutto la preparazione varia da cavallo a cavallo. Ad esempio il primo ed il secondo cavallo, ovvero quelli diciamo pre-selezionati per arrivare a correre la Giostra, hanno determinate tempistiche di allenamento mentre i cavalli ‘di riserva’, devono comunque essere pronti ma non

24 settembre19

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seguono gli stessi programmi. Intorno al mese di febbraio i cavalli iniziano ad essere “mossi” con più frequenza e regolarità. Inizialmente in giostra o comunque con lavori leggeri, spesso di trotto. Avvicinandosi alla Quintana si inizia ad affondare il piede sull’acceleratore e si fanno specifiche sedute di galoppo o di tecnica al campo o con gli anelli fino ad arrivare al punto in cui tutti i giorni, tutti e cinque i cavalli vengono “mossi”. Questo periodo va da aprile a giugno, poi si concede una settimana di riposo dopo la Giostra della Sfida ed il lavoro riprende allo stesso modo per arrivare pronti alla Giostra di Settembre. Da quando c’è la pista nuova, dopo un paio di settimane dalla Rivincita, abbiamo la possibilità di provare al Campo De li Giochi) per cui i cavalli che non hanno corso la Giostra continuano con qualche lavoro tecnico e specifico in pista mentre quello che ha corso, che è stato chiaramente più sottoposto a stress, viene fatto lavorare con modalità più mirate al recupero.

Cosa consiglieresti per migliorare le strutture

dell’Ente Giostra e la preparazione dei cavalli?

La doverosa premessa è che senza dubbio è stato fatto un gran bel lavoro al Campo de li Giochi. Detto questo si può sempre migliorare per cui una cosa che potrebbe aumentare ancor di più il livello potrebbe essere avere una struttura dedicata al galoppo ma soprattutto avere la possibilità di utilizzare tutte le strutture predisposte con una frequenza maggiore.

Quali sono i progetti a breve termine e diciamo fino a fine mandato (quindi nei prossimi quattro anni)?

Si può dire che i progetti a breve e a lungo termine coincidano, nel senso che l’obbiettivo cardine è quello di vincere il più possibile. Fatta questa dovuta premessa, il progetto principale è quello di crescere insieme alla scuderia e dunque continuare questo matrimonio Morlupo-Paci. Il Progetto della Scuderia Paci è quello di portare ai massimi livelli due cavalli già estremamente competitivi ovvero Lanunio e Lampeya ed allo stesso tempo far crescere gli altri più giovani che già in allenamento hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare ottimi componenti di un binomio vincente. La professionalità minuziosa ed estremamente attenta ai dettagli da parte di Lorenzo e del suo staff è davvero una cosa difficilmente spiegabile e la sensazione che trasmettono a me è che

ci sono tutti i presupposti per fare bene in questi quattro anni di mandato.

Cosa ti senti di dire a chi voglia avvicinarsi / entrare nel mondo delle scuderie quintanare?

A tutti quelli che intendano avvicinarsi o entrare nelle scuderie quintanare mi sento di dire di armarsi di tanta voglia, volontà, costanza, dedizione, sacrificio e molta umiltà per imparare da professionisti.

In una parola sola quello che serve è la passione. La passione per questo magnifico animale, per la nostra manifestazione e per il proprio Rione. La chiave di tutto è la volontà di mettersi al servizio di un Rione intero e di dimostrarlo andando in scuderia ad accudire i cavalli anche nel giorno di Natale, a Capodanno o a Pasqua, giusto per citare tre giorni in cui generalmente la gente resta a casa a far festa. Questo è il più grande esempio di dedizione necessaria per stare in questo mondo. Il resto viene tutto da sé in quanto questo ambiente ripaga ampiamente i sacrifici fatti. Ciò che la scuderia da in cambio, ed è la più grande ricompensa che personalmente ho avuto in questi quattro anni, sono i rapporti che si creano tra persone e soprattutto tra persone e cavalli. Tutto questo non si può descrivere a parole e a qualcuno sembrerà assurdo ma prescinde dalla vittoria.

Ilario Pellegrini

25 settembre19

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cavaliere

Ero un ragazzo

L’aria era densa di polvere. La guerra era appena terminata ma avevamo le armi ancora cariche e in bella vista, come i segni sui muri e sui corpi. Entrai che ero un ragazzo. Non ricordo che colore avessero quelle bandiere appese al portone. Era il 1946 o giù di lì.

“Cosa sai fare?”

“Tutto e niente” “Bene, benvenuto”.

Imparai ad essere utile. Utile come popolano, come tamburino, come priore e, più semplicemente, come uomo. Il rione era diventato ormai come una seconda casa, per molte persone come me. Ne ho viste tante di vittorie e di sconfitte, di zoccoli che corrono sulla terra battuta, di tintinnii di anelli spizzati all’ultimo affondo, di serate finite male e di panche sistemate al tramonto prima della cena. Era Foligno e, un po’, ero Foligno anche io. Perché ero parte di una collettività e sentivo il bisogno di dare sempre qualcosa in più a chi mi era accanto. L’aria era diventata carica di festa, sapeva di braciere, ed era di tutti noi. La Quintana era quel “tutto” di cui avevamo bisogno. Ero un ragazzo ma lo sono ancora, anche se con qualche anno in più. Vi guardo da lontano e dall’alto della mia età. Vi guardo e ho più di 80 anni, ormai.

Della taverna è rimasto solo un ricordo sbiadito del dopoguerra ma che rimane dentro, indelebile, per decenni. Come i nuovi giovani, anche io aspetto il giorno della Giostra. Sarò solo più stanco alla fine delle tre tornate ma andrà bene lo stesso. Va bene comunque. Perché semo jente de Foligno. E non “semo fatti cuscí”. Siamo qualcosa di più e lo saremo sempre. Dal 1946 o giù di lì.

Luca Marinangeli

27 settembre19

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VERSO LA VITTORIA

STEFANIA CARE’

Tecnica mista: Olio e Collage su stampa fotografica 30 x 40 cm

L’opera “Verso la vittoria”, realizzata su una foto scattata ad un muro medioevale, rende più evidente il contrasto tra movimento e solidità. Il muro con le sue stratificazioni fa da sfondo e diventa il racconto delle storie passate, mentre il cavaliere sul suo cavallo ci evoca una sfida antica che si tramanda da lungo tempo. Il grande lupo Moro sostiene con forza e fermezza la scena nel suo dinamismo verso la vittoria.

Ciò che sta sullo sfondo dialoga con la superficie e attraverso i colori ci svela i valori e i simboli del Rione Morlupo.

Nata a La Spezia, lavora e vive a Roma.

L’amore per l’arte e la fantasia le sono appartenuti da sempre e diventano strumenti preziosi per il suo lavoro come Psicoterapeuta. Ha frequentato il corso di pittura presso la RUFA – Rome University of Fine Arts, Accademia di Belle Arti con il Prof. Fabrizio dell’Arno.

Per Stefania Carè dipingere significa sentirsi libera dai confini che imbrigliano il flusso creativo, che per sua natura è inaspettato. Predilige l’uso dell’olio su tela insieme a materiali come il gesso e carta. La sua espressione nasce da una continua ricerca e dal desiderio di dar forma a stati d’animo che non si affidano a niente di reale né tangibile e che non rappresentando ciò che si vede ma ciò che si vive.

La continua curiosità e il desiderio di sperimentazione la portano a sviluppare un progetto pittorico-fotografico sulle superfici che nella loro semplicità diventano il racconto e il contenitore delle memorie. Lo sfondo fotografico emerge dirompente, elemento essenziale per accrescere l’immaginazione e sollecitare l’empatia dell’osservatore.

Le superfici con il loro magnetismo da tempo offrono all’artista spunti e suggestioni per il suo lavoro, diventando speciali contenitori di emozioni e frammenti di memorie.

MOSTRE & OPERE 2019 “Il Luogo e la Memoria”, Complesso Museale di san Francesco- Montefalco PG 2018 “Made in Umbria”, San Domenico. Narni PG “L’Espressionismo e l’Arte del terzo Millennio” Museo Venanzo Crocetti, Roma 2017 “Spoleto Art Festival 2017”, Spoleto – Ass. CostieraArte.

2016 “Finalista al Premio Costiera arte 2016 Citta di Maiori”, Palazzo Mezzacapo, Citta di Maiori SA “NOWART – Padova”, con la presentazione Prof Vittorio Sgarbi, Mostra Internazionale di Arte Contemporanea – Mediolanum Art Gallery – Padova, “NOWART- Bergamo”, con la presentazione Prof Vittorio Sgarbi, Mostra Internazionale di Arte Contemporanea - Inarte Werkkunst Gallery –Piazzale Loverini Bergamo .

“Rythm”, a cura di Paola Valori, Micro Arti Visive - Spazio porta Mazzini – Roma “Moving” , Mostra Personale - Spazio d’Arte Il Laboratorio, Roma 2015 “Borderless Sight”, Art Collective Exhibition, InArte Werkkunst Gallerie - Otawistrabe ,Berlin, Germany “Il cielo in una stanza, visioni d’arte sui quattro elementi”, a cura di Paola Valori, Micro Arti Visive, Spazio porta Mazzini – Roma “Dislocations”, Palazzo Palladini, Pescina (AQ) “Dislocazioni”, Notte dei musei. Museo di Geologia, Dipartimento di Scienze della terra- Sapienza Università di Roma“Dislocazioni”, Castello Orsini - Avezzano “Spoleto Festival Art 2015”, Chiostro di San Nicolò - Spoleto – Ass. CostieraArte 2014 “Il Giardini dei Sogni e dei desideri”, Scuderie Palazzo Ruspoli, Nemi (RM) “Sequenze”, Mostra Personale - Spazio d’Arte Il Laboratorio, Roma “Materia e Visioni”, Mostra d’Arte Contemporanea - Micro Arti Visive, Spazio porta Mazzini – Roma

29 settembre19

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TORNEO DEI RIONI Dal 17 giugno all’8 luglio, presso gli Impianti Sportivi Via Marconi, si è svolto il tradizionale Torneo Dei Rioni, giunto quest’anno alla sua diciottesima edizione. Le dieci contrade della Quintana si sono sfidate in tre differenti discipline: il calcetto, vinto dal Rione Giotti (secondo classificato Rione Croce Bianca); il basket, vinto dal Rione Ammanniti (secondo classificato Rione Badia); la pallavolo, vinta dal Rione Spada (secondo classificato Rione Croce Bianca).

Per quanto riguarda il Rione Morlupo, ci siamo fatti valere in tutte le discipline, soprattutto nella pallavolo e nel basket, tornei nei quali siamo arrivati fino alla semifinale.

Nel calcetto, siamo stati l’unica squadra a pareggiare contro il Rione Giotti, e quindi a rallentarne la corsa alla vittoria dell’edizione 2019.

Giulia Marinangeli

Squadra di Calcetto

30 settembre19

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Squadra di Pallavolo

Squadra di Basket

bizzarrisrl.com

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IL MENU

ANTIPASTI

SECONDI PIATTI

DOLCI

Antipastone del “Baldo” Tris di Bruschette Bruschette “Aio e Oio” Bruschette al Pomodoro Bruschette al Patè di Fegato Tortino di Ceci con Crema di Porcini Crostone Pecorino Pancetta e Balsamico Coratella Bruschetta di Salsiccia Spalmata

Filetto di Chianina con Pesto di Rosmarino e Sale Rosa dell’Himalaya Spezzatino di Cinghiale alle Prugne Lumache in Umido Stinco del Baldo Crostone di Quaglia in salmì Pollo ‘nfocato (lo quarto de sotto) Grigliata Mista Agnello Scottadito Arrosticini Grasso e Magro Braciola di Maiale Spiedini di Lumache Spiedini di Pajata Salsicce

Rocciata Torta del “Baldo” Crema Catalana Fregnaccia Tozzetti

PRIMI PIATTI Gnocchi al Castrato Maltagliati al Ragù Bianco di Cinghiale Strangozzi alla Gricia con Cacio e Pepe allo Zafferano Polenta “Quella de na Vorda”

CONTORNI Insalata Mista Patate Arrosto Parmigiana Insalata d’Estate

MESCITA Cuvée Blanche Prosecco Extra Dry “Reguta” Sagrantino Secco DOCG “Scacciadiavoli” Sagrantino Passito DOCG “Scacciadiavoli” Montefalco Bianco DOC “Caprai” Rosso Montefalco DOC “Caprai” Rosso Montefalco DOC “Scacciadiavoli” Rosso Montefalco DOC “La Fonte” Rosso Montefalco IGT “Scacciadiavoli” Rosso IGT Umbria “La Fonte” Rosso in Brocca IGT “Prima Uva” Marche Rosso in Brocca IGT “Prima Uva” Marche Vino Rosso Vin Santo Birra Acqua Minerale

INFO & PRENOTAZIONI Via del Campanile, 32 • 347 5317886 Roberto • 347 6587974 Andrea

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GALLERY

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DAME

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GIOCHI

PAGINA DEDICATA AI PICCOLI BALDI

ORIZZONTALE 2. Il luogo dove viviamo i giorni di Quintana 3. Animale protagonista della Quintana 4. Numero di anelli che il Cavaliere deve infilare 5. Fiera dei…. rievocazione storica del mercato seicentesco 8. Il nome del nostro Priore 9. La cerimonia in cui si entra a “far parte” ufficialmente del Rione 11. I colori del Morlupo 13. Il Palio in cui si sfidano tra “asini” 15. La nostra Città 18. Strumento con cui si infilano gli anelli 19. Nome con cui viene chiamato il cavaliere del Morlupo VERTICALE O1. La forma del percorso che il Cavaliere percorre a galoppo 6. Statua simbolo della Quintana 7. La figura che al corteo porta la bandiera rionale 10. Viene recitato al Campo de li Giochi prima dell’inizio della Giostra 12. La nostra manifestazione più amata 14. OCSggetto a cui ogni rionale è affezionato 16. Il mese in cui si svolge la Rivincita 17. Il nome del nostro Rione 20. Epoca in cui è ambientata la Quintana 21. Il mese in cui si svolge la Sfida 22. Il nome del nostro Cavaliere 23. Il premio più ambito

39 settembre19

rosa nero

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41

settembre19

rosa nero

LE CARTOLINE 1986

Maestro GRIMALDI

42 settembre19

rosa nero

1987

Maestro BOCCARDINI

1988

Maestro FANTAUZZI

1989

Maestro RAMOTTO

1990

Maestro SERENI

1991

1991

1992

1992

1993

Maestro ROSI

Maestro GIORDANO

Maestro CANZI

Maestro PACE

Maestro QUAGLIARINI

1994

1995

1996

1997

1998

Maestro BOCCACCI

Maestro BACOSI

Maestro GELENG

Maestro ABATE

Maestro VENTANNI

1999

2000

2000

2001

2001

Maestro BOTTI

Maestro MARCHIONNI

Maestro ORNIELLO

Maestro VENANTI

Maestro ZAMPROTTA

2002

2002

2003

2003

2004

Maestro TOSI

Maestro MARTINI

Maestro MONTARIELLO

Maestro INNOCENTI

Maestro PERUGINO

43 settembre19

rosa nero

2004

2005

2005

2006

2006

Maestro MODERNELL

Maestro BOCCARDINI

Maestro PEPPONI

Maestro SALVATI

Maestro MAGRINI

2007

Maestro DOMINICI

44 settembre19

rosa nero

2007

Maestro GRECO

2008

Maestro BONCI

2008

Maestro CIOTTI

2009

Maestro MESCA

2009

2010

2010

2011

2011

Maestro CECCOTTI

Maestro CIMARELLI

Maestro LORI

Maestro MARTELLINI

Maestro LOLLI

2012

2012

2013

2013

2014

Maestro GABRIELLI

Maestro GRIFONI

Maestro FANY

Maestro LEVITA

Maestro FRAGOLA

2014

2015

2015

2016

2016

Maestro FRASCARELLI

Maestro RYDE

Maestro MICANTI

Maestro MORICONI

Maestro TOSTI

2017

2017

2018

2018

2019

Maestro RADI

Maestro FRONDUTI

Maestro DOTTORI

Maestro MEDORINI

Maestro FIORDELMONDO

45 settembre19

rosa nero

I PALII

13

46 settembre19

rosa nero

1964

1965

PAOLO GIUSTI Draghetto

PAOLO GIUSTI Draghetto

1966

1968

1971

PAOLO GIUSTI Draghetto

PAOLO GIUSTI Draghetto

PAOLO GIUSTI Draghetto

1973

1974

1974

PAOLO GIUSTI Nabucco

PAOLO GIUSTI Nabucco

PAOLO GIUSTI Nabucco

1994 DAVID MERCANTI Prince

1993 GABRIELE BALDINOTTI Prince

1995

2004

2017

DAVID MERCANTI Prince

WILLER GIACOMONI Queen Ascott

LORENZO PACI Lanunio

47 settembre19

rosa nero

ALBO D'ORO 1946

Croce Bianca

Gianlivio Sorbi

Isabella

1971

Morlupo

Paolo Giusti

Nabucco

1947

Ammanniti

Alberto Moretti

Vaporetto

1972

Cassero

Marcello Formica

Baiardo

1948

Croce Bianca

Mario Gregori

Blu

1973

Morlupo

Paolo Giusti

Nabucco

1949

Cassero

Agostino Ronci

Vando

1974

Morlupo

Paolo Giusti

Nabucco

1950

Ammanniti

Alberto Moretti

Faro

1951

Croce Bianca

Marcello Formica

Violetta

1974

Morlupo Roma

Paolo Giusti

Nabucco

1952

Spada

Remigio Cinti

Piccolo

1975

Badia

Sergio Villa

Sintassi

1953

Pugilli

Aurelio Ravagli

Violetta

1976

Pugilli

Marcello Formica

Cherie

Contrastanga

Fabio Cruciani

AlĂŹ

1954

Croce Bianca

Marcello Formica

Piccolo

1977

1955

Croce Bianca

Marcello Formica

Piccolo

1978

Spada

Piero Cruciani

Freccia

1956

Croce Bianca

Marcello Formica

Piccolo

1979

La Mora

Emilio Mordente

Tiberio

1957

Croce Bianca

Marcello Formica

Piccolo

1980

Pugilli

Marcello Formica

Ringo

1958

Croce Bianca

Marcello Formica

Piccolo

1980

Contrastanga

Fabio Cruciani

Nabucco

1959

Contrastanga

Paolo Giusti

Rascel

1981

Ammanniti

Mario Giacomoni

Urso

1981

Contrastanga

Fabio Cruciani

Ringo

1982

Spada

Gianfranco Ricci

Zirmia

1960

Croce Bianca Roma

1960

Cassero

Gino Ricci

Rondinella

1982

Contrastanga

Mauro Fondi

Stellina

1961

Contrastanga

Paolo Giusti

Sofia

1983

Badia

Fabio Cruciani

Veronica

1962

Contrastanga

Paolo Giusti

Sofia

1983

Badia

Fabio Cruciani

Veronica

1963

Giotti

Marcello Formica

Briosa

1984

La Mora

Mauro Fondi

Corallo

1964

Morlupo

Paolo Giusti

Draghetto

1984

Spada

Gianfranco Ricci

Piccolo Fiore

1965

Morlupo

Paolo Giusti

Draghetto

1985

Spada

Gianfranco Ricci

Piccolo Fiore

1966

Morlupo

Paolo Giusti

Draghetto

1985

Spada

Gianfranco Ricci

Piccolo Fiore

1967

Pugilli

Piero Cruciani

Diana

1986

Croce Bianca

Mauro Mazzocchi

Bolero IV

1968

Morlupo

Paolo Giusti

Draghetto

1986

Croce Bianca

Mauro Mazzocchi

Bolero IV

1987

Giotti

Cino Felici

Perla blue

1987

Contrastanga

Andrea Petterini

Corsaro

1969 1970

48 settembre19

rosa nero

Marcello Formica

non disputata Cassero

Marcello Formica

Baiardo

1988

Croce Bianca

Paolo Margasini

Ettore

2002

Ammanniti

Riccardo Conti

Lady Mix

1988

Croce Bianca

Paolo Margasini

Ettore

2003

Ammanniti

Riccardo Conti

Lady Mix

1989

Croce Bianca

Paolo Margasini

Bolero IV

2003

Ammanniti

Riccardo Conti

Lady Mix

1989

Cassero

Gianluca Chicchini

Gordon

2004

Morlupo

Willer Giacomoni

Queen Ascot

1990

Pugilli

Emanuele Filippucci

Garrido

2004

Giotti

Daniele Scarponi

Mon Valley

1990

La Mora

Gianni Vignoli

Malesia

2005

Giotti

Daniele Scarponi

Mon Valley

1991

Croce Bianca

Simone Bocci

Bolero IV

2005

Contrastanga

Gianluca Chicchini

Express Dissident

1991

Croce Bianca

Simone Bocci

Bolero IV

2006

Giotti

Daniele Scarponi

Mon Valley

Alfiero Capiani

Talmisia

2006

Contrastanga

Gianluca Chicchini

Express Dissident

2007

Cassero

Luca Innocenzi

Naval War

2007

Ammanniti

Emanuele Capriotti

Ripa Nera

2008

Cassero

Luca Innocenzi

Naval War

2008

Pugilli

Lorenzo Paci

Go Betty Go

2009

La Mora

Matteo Martelli

Catalifi

2009

Croce Bianca

Daniele Scarponi

Scala Minore

2010

Croce Bianca

Daniele Scarponi

Scala Minore

2010

Giotti

Massimo Gubbini

Baccani

2011

Giotti

Massimo Gubbini

Baccani

1992

Ammanniti

Lotteria Nazionale

1992

Pugilli

Paolo Margasini

Galoppatore

1992

Ammanniti

Alfiero Capiani

Talmisia

1993

Giotti

Lorenzo Paci

Nibbio

1993

Morlupo

Gabriele Baldinotti

Prince

1994

Cassero

Gianluca Chicchini

Pazzoso de Zagaglia

1994

Morlupo

Davide Mercanti

Prince

1995

Morlupo

Davide Mercanti

Prince

1995

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

Lorenzo Paci

Mirko

2011

Cassero

Luca Innocenzi

Torta di Mele

1996

Giotti

Lotteria Nazionale

1996

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

2012

Croce Bianca

Daniele Scarponi

Agresti

1996

Croce Bianca

Gianluca Chicchini

Great Gallery

2012

Croce Bianca

Daniele Scarponi

Big More

2013

Giotti

Massimo Gubbini

Lord Colossus

2013

Giotti

Massimo Gubbini

Lord Colossus

2014

Contrastanga

Luca Innocenzi

Guitto

1997

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

2014

Croce Bianca

Daniele Scarponi

Woman in Rose

1998

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

2015

Giotti

Massimo Gubbini

Lord Colossus

1998

Ammanniti

Riccardo Conti

Larry’s Bar

2015

Giotti

Massimo Gubbini

Gioia Unica

1999

Pugilli

Paolo Margasini

Ca’ Granda

2016

Spada

Daniele Scarponi

City Hunter

1999

Contrastanga

Lorenzo Paci

For a Friend

2016

Pugilli

Pierluigi Chicchini

Edward England

2000

Giotti

Lucio Antici

Usciaddu de Sedini

2017

Morlupo

Lorenzo Paci

Lanunio

1997

Lotteria Nazionale

1997

non disputata

2000

Ammanniti

Riccardo Conti

Larry’s Bar

2017

Badia

Cristian Cordari

Agnesotta

2001

Ammanniti

Riccardo Conti

Larry’s Bar

2018

Cassero

Luca Innocenzi

Guitto

2001

Contrastanga

Lorenzo Paci

Malastrana

2018

Cassero

Luca Innocenzi

Guitto

2002

Contrastanga

Paolo Margasini

Malastrana

49 settembre19

rosa nero

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