ANNO XXXVI - N. 12 DICEMBRE 2009 MENSILE D’INFORMAZIONE
RELIGIOSA, CULTURALE, SOCIALE
Direzione, Amministrazione, Redazione: SPELLO, Via dell’Ospedale, 11 - Autor. trib. di Perugia n. 431 del 15/1/1973 - Una copia Euro 2,00 - Le Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Perugia - stampa Tip. Recchioni - Foto di testata: Marco Ronchetti
Caro editore Che spettacolo di indecenza la nostra tv Da diverso tempo ormai le televisioni ci offrono immagini di cattivo gusto e di marcato malvezzo. Occorre ricorrere ai ripari prima che sia troppo tardi! a cura del Direttore Mario Manini A volte, credetemi, stento a credere che sia vero quello che mi capita di vedere e di ascoltare in certe serate davanti agli schermi delle televisioni, sia di Stato, quanto private. In particolar modo in alcune trasmissioni, così dette, di approfondimento, lo spettacolo che ci porgono davanti agli occhi ha, a dir poco, dell’obbrobrioso, dell’indecente ed offensivo della nostra dignità di utenti. Tanto per fare un esempio per tutti, la arcinota “Porta a porta” di Bruno Vespa, dove in alcuni momenti mi sento talmente in difficoltà da essere costretto a cambiare canale, anche a costo di non ottenere risultati migliori o più soddisfacenti. Sì, sono obbligato a pigiare il tasto del telecomando perchè tra gli ospiti del conduttore c’è una continua sovrapposizione degli interventi, con uno che parla ed urla sull’altro, senza darmi modo di comprendere alcuni concetti o valutazioni di un certo interesse politico o culturale inerenti l’argomento messo in discussione. Interventi aggressivi ed offensivi (quante volte Vittorio Sgarbi ne ha fatta testimonianza!), con parolacce che avviliscono e snobilitano anche gli incontri di più larga attualità e degni della massima attenzione. Ma “Porta a porta”, come detto, è soltanto una delle brutte manifestazioni di indecenza e di sconcezza che il tubo catodico ci offre, perchè altre trasmissioni hanno questa identità, da “Anno Zero” a “Mi manda Rai Tre”, a “Ballarò”, a “Matrix”, ecc...ecc... Allora, di fronte all’imperversare di tanta immoralità e di un marcato malvezzo, mi domando perchè succede questo, perchè siamo “costretti” ad ascoltare tante volgarità e gratuite scurrilità? Ma è mai possibile che non si riesca a fare “seria informazione” con una metodologia espressiva più appropriata e dignitosa del rispetto di milioni di telespettatori che pagano, a volte anche con tanti sacrifici, il canone Rai, o se non pagano il canone, debbono subire lo stress di pubblicità su pubblicità. Poi, a completare questo squallido quadro della situazione, ci si mette anche qualche politico (il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini) che, in pubbliche assemblee, fa sfoggio di termini così triviali fa farmi venire la pelle d’oca. A questi interrogativi è difficile dare una adeguata risposta, perchè quando viene a mancare il senso civico ed il riguardo verso il prossimo poco c’è da fare. Secondo me occorrerebbe riacquistare più dignità personale e più senso di responsabilità per far sì che ognuno occupi con dignità il proprio posto nella società e non si sbracci e non ci si voglia mettere in evidenza con parolacce e trivialità, ma con modi di dire che mettano in risalto il valore dell’uomo e del ruolo che ricopre nel contesto sociale in cui è istituzionalmente collocato.
Caro Don Diego sei arrivato ad assumere il ruolo di editore della nostra testata senza tanti clamori e proclami, però, fin dal primo approccio con la redazione, hai tracciato con lungimiranza e chiarezza di idee le linee guida del nostro periodico. Un buon viatico per un servizio di informazione che necessità di essere sempre incanalato sul binario della verità, della correttezza e del rispetto umano e sociale. Per tutte queste valide motivazioni mi sento di dirti “benvenuto” e che ci sia tra noi, sempre e comunque, una continua, costante e fattiva collaborazione nella cristallina trasparenza e distinzione dei propri ruoli assunti. Perciò, Don Diego, ti invio il mio più sincero ed affettuoso “buon lavoro” per il tuo importante impegno di editore, anche nella prospettiva di potenziare ulteriormente il nostro giornale, nell’unico interesse di essere sempre vicini alla nostra città ed ai nostri carissimi abbonati. Mario Manini
A Don Diego Ed allora, caro Don Diego, da oggi tocca proprio a te. Ci sei stato vicino in questi due anni, vivendo la tua missione d’amore in maniera discreta, velata, sempre rispettosa delle regole assegnate e dei ruoli attribuiti. Ma ci sei stato. Ed è da qui che noi, accanto a te, vogliamo ripartire. C’è da camminare insieme, ci sono da scalare quelle vette impervie che la vita di ogni giorno ad ognuno di noi propone; c’è da sconfiggere l’indifferenza che la frenesia dei tempi stende tra noi e gli altri; c’è da respingere la tiepidezza che pervade, colpevolmente, il nostro essere “apostoli”
del Cristo che ogni giorno risorge. Sta tutto qua il miracolo della tua e della nostra fede: sta nella Croce, simbolo cha da millenni continua ad illuminare il nostro cammino. Che significa sopportazione, obbedienza e valore salvifico del dolore: che spesso devasta il corpo ma che sempre santifica l’anima. Potranno togliercelo dalle scuole, questo crocefisso che non smette mai di parlare: ma noi, genitori semplici della marmaglia gioiosa del tuo oratorio, ti chiediamo di mostrarlo sempre a noi ed ai nostri figli. Come un lasciapassare, un passpartout, in grado di far camminare le nostre famiglie lungo una strada che sia rischiarata dalla luce della Fede. Siamo certi che il tuo entusiasmo, contagioso nel suo esprimersi e coinvolgente nel suo volersi disvelare, farà grandi cose. Da oggi ti mettiamo a disposizione il nostro cuore. Non avere paura. Le Famiglie dell’Oratorio
Don Diego Casini è il nuovo parroco dell’Unità Pastorale La comunità dell’Unità Pastorale di S. Lorenzo martire e S. Maria Maggiore ha accolto calorosamente domenica 8 novembre l’ingresso del nuovo parroco, don Diego Casini. A dargli il benvenuto durante la celebrazione eucaristica celebrata nella chiesa di S. Maria Maggiore e presieduta dal Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi, alcuni parroci della diocesi, i familiari, le Confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Nome di Maria, i ragazzi e i genitori dell’Oratorio S. Filippo Neri, il Consiglio Pastorale e degli Affari Economici, le Autorità Civili, uno stuolo di chierichetti e una nutrita folla di fedeli. Il giovane don Diego, dopo l’esperienza di vicario parrocchiale svolto per due anni sempre nell’Unità Pastorale di Spello, ora raccoglie il testimone lasciatogli da don Antonio. Al suo fianco, nelle vesti di vicario parrocchiale, don Gabriel Budulai. Don Diego ha saputo in questi anni accaparrarsi la benevolenza degli spellani. Con la sua semplicità, la sua disponibilità, il grande senso di dedizione ed umanità, è riuscito in breve tempo a farsi apprezzare da tutti. L’intera comunità parrocchiale desidera porgergli un sincero benvenuto, esternandogli la propria soddisfazione, la propria stima e il proprio rispetto, consapevole di
Abbonamento a “La Squilla” anno 2010 Si ricorda che il pagamento dell’abbonamento a “La Squilla” si può effettuare con il c/c postale n. 14580062 intestato a: Associazione Culturale “La Squilla” oppure presso le chiese di S. Maria Maggiore di Spello e di Santa Lucia che rilasceranno copia della ricevuta di pagamento. Inoltre il Calendario 2010 realizzato dal nostro giornale è in vendita presso il Book-Shop della chiesa di S. Maria Maggiore. Dal 12 dicembre al 6 gennaio 2010 sarà allestita nella sagrestia della chiesa di S. Maria Maggiore una mostra in cui si potranno ammirare tutte le foto, anche quelle non vincitrici, che hanno partecipato al concorso fotografico “Umbria, Cuore Verde d’Italia”. La Redazione
stabilire con Lui solidi rapporti di amicizia e di collaborazione. Caro don Diego, siamo certi che porterai avanti, con grande capacità e abnegazione, questa importante missione di pastore e guida spirituale. Benvenuto, dunque, nella nostra comunità e buon lavoro!! Mariarita Crisanti
“Il Verbo si è fatto carne” In mezzo a noi ha posto la sua dimora Carissimi, siamo ancora una volta protesi verso le festività natalizie, e sgorga dal cuore il desiderio di richiamare l’attenzione sul Mistero che celebriamo, ovvero l’Incarnazione di Gesù Cristo, Verbo di Dio. Il cristiano è chiamato alquanto a meditare su questo grande mistero che lo vede coinvolto appieno, poiché – è bene ricordarcelo – il Verbo di Dio si è fatto uomo perché l’uomo avesse la possibilità di partecipare alla vita divina. Sebbene proteso al mistero pasquale che ne è il compimento, il Natale del Figlio di Dio ci invita a soffermare l’attenzione sul fatto che, a causa dell’Incarnazione, si apre per il credente il passaggio per la vita divina. Dio ha infranto le soglie celesti per offrirci la possibilità di entrare in comunione con Lui attraverso il Bambino di Betlemme che contempliamo nel presepe, deposto in una greppia, la quale richiama il gesto umile del Figlio di Dio che per mezzo del grembo verginale segue a pag. 2
La Redazione de
“La Squilla” Augura a tutti i lettori un
Buon Natale e
Felice Anno Nuovo
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