Riviera est gen2014 n9

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della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.9 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Mobilità Pedaggi autostradali e biglietti dei treni più cari pag.

Mira A Gambarare nascono i gruppi di vicinato

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Campolongo I comitati puntano sull’idrovia

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dolo, appuntamenti e mostre fino a maggio

A febbraio ci sono tre appuntamenti culturali nel comune di Dolo: delle esposizioni artistiche negli spazi comunali, un ciclo di incontri culturali all’ex Macello e i laboratori didattici all’antiquarium di Sanbruson. A gennaio è iniziata la terza edizione di ‘Arte in Comune’ a Dolo. pag. 16 10%

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EDITORIALE

Camponogara, Menin si ricandida Il sindaco in carica Giampietro Menin ci riprova e corre come candidato sindaco del Pd per il centrosinistra alle prossime amministrative. A dare il via libera a Menin è stato il partito stesso con il segretario comunale e capogruppo in consiglio comunale Diego Menegazzo. pag. 13

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Amarezza metropolitana di Nicola Stievano

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Mira, meno multe ma più sanzioni agli abusi edilizi I verbali per violazioni al Codice della Strada sono scesi dai 2.398 del 2012 a 2.149

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eno multe e più accertamenti contro gli abusi edilizi. Questi i dati emersi dall’attività svolta dalla polizia locale di Mira nel 2013. I verbali per violazioni al Codice della Strada sono scesi dai 2.398 del 2012 a 2.149. Calato anche il valore complessivo delle sanzioni: da quasi 450mila a 400mila euro, erano addirittura 542.000 euro nel 2011. Netto aumento invece degli accertamenti edilizi e ambientali, con l’obiettivo di un più efficace contrasto all’abusivismo, e boom del sequestro di stupefacenti:

dai pochi grammi del 2012 ad oltre mezzo chilo nel 2013. Vigili più tolleranti o automobilisti più coscienziosi? Probabilmente entrambe le cose. Sta di fatto che nel bilancio 2013 dell’attività della Polizia Locale di Mira spicca un netto calo dei verbali per infrazioni al codice della strada. Un dato che appare ancora più significativo se confrontato anche con quello del 2011, quando i verbali erano stati addirittura 2.853. Il sindaco di Mira Alvise Maniero è soddisfatto. “Questa – dice – è la prova che i vigili non sono utilizzati

per fare cassa a spese dei cittadini, ma per garantire le condizioni di sicurezza di chi circola nelle strade. Al di là delle considerazioni che ognuno è libero di fare, sta la nostra profonda convinzione che i vigili debbano essere presenti sulle strade per costituire una forma di deterrenza contro comportamenti che mettono a rischio la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni. Il loro primo obiettivo non è dare multe, ma educare, prevenire ed indurre a comportamenti corretti”. pag. 8

L’Intervento

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Sì alla sicurezza alimentare, no alla demagogia a lotta alla contraffazione alimentare e la sicurezza del consumatore sono troppo importanti per essere oggetto di demagogia e di polveroni mediatici. Siamo da sempre in prima linea nella difesa della qualità delle nostre produzioni e della sicurezza alimentare.

l 2014 dovrebbe essere l’anno della città metropolitana Padova - Venezia -Treviso, durante il quale il progetto prenderà forma e finalmente decollerà dopo un lungo dibattito politico. Ma l’anno nuovo non si apre certo sotto i migliori auspici visto che l’intento di dare vita ad un grande sistema di relazioni fra i tre centri e i territori interessati rischia di essere ridimensionato, se non addirittura affossato, dalle carenze della rete dei trasporti. In una città metropolitana che si rispetti i collegamenti ferroviari e stradali dovrebbero essere potenziati al massimo, resi più efficienti e messi a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che si muovono quotidianamente all’interno dell’area. Solo così è possibile accorciare le distanze, rendere più facili gli spostamenti di uomini e merci. Invece questo 2014 si apre con i problemi di sempre soprattutto sul fronte del trasporti ferroviari. Nonostante i notevoli investimenti, specialmente sulla linea Padova - Venezia, il sistema ferroviario metropolitano, del quale si sente parlare ormai da un ventennio buono, è ancora al palo e i collegamenti, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, mostrano tutta la loro fragilità proprio in ambito locale.

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EDITORIALE

segue da pag.

Amarezza metropolitana

Biblioteche venete. Lo studio

venezia, una provincia di buoni lettori

Ormai le proteste dei pendolari sono all’ordine del giorno e le notizie dei disagi si moltiplicano, al punto che la Regione ha intenzione di cancellare l’accordo per il trasporto locale con Trenitalia e individuare altre soluzioni. Proprio mentre andiamo in stampa arriva la notizia che il Governatore del Veneto Zaia ha revocato il contratto con Trenitalia invocando la possibilità di fare una gara per assegnare il servizio. “Mettiamo in discussione il fatto che ci possa essere solo ed esclusivamente un gestore per i treni regionali. - ha detto - Facciamo una gara, è una facoltà che ci viene data dalla legge”. Non è accettabile che migliaia di lavoratori ogni giorno siano in balia di ritardi, cancellazioni, disservizi e molte altre incognite che causano problemi a non finire. Non è accettabile che chi sceglie o è costretto a ricorrere ai mezzi pubblici si trovi a dover affrontare temi di percorrenza insostenibili, almeno il doppio rispetto a chi ricorre all’automobile. Ma anche per gli automobilisti muoversi all’interno della città metropolitana comincia a costare caro, molto caro. Ad inizio anno gli aumenti dei pedaggi su sistema autostradale tra Padova, Venezia, Treviso e Rovigo sono un’amara realtà con la quale sono chiamati a fare i conti anche gli autotrasportatori. A quanto pare è il prezzo da pagare per la costruzione del Passante, il quale però, con queste cifre rischia di essere sempre meno frequentato, soprattutto dai pendolari. Anche loro devono far quadrare i conti con costi sempre più alti e stipendi al palo. Mentre la politica sta cercando di correre ai ripari prevedendo sconti e agevolazioni per i residenti, soluzioni che probabilmente dovevano essere messe a punto prima dell’introduzione degli aumenti, c’è chi prevede un sensibile aumento del traffico sulla viabilità locale. E qui siamo ancora in pieno scaricabarile fra entri e Regione. Davvero un pessimo debutto per l’anno della Pa-Tre-Ve. di Nicola Stievano

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Venezia, una provincia di buoni lettori o quanto meno attrezzata per la lettura. E’ quanto emerge dal rapporto “Le biblioteche di pubblica lettura nel Veneto” curato dalla Regione Veneto, che ha condotto un monitoraggio sulle 589 biblioteche di pubblica lettura del territorio. Da questo monitoraggio risulta infatti che il 100 per cento dei Comuni della provincia di Venezia è dotato di biblioteca pubblica e che le biblioteche della provincia veneziana hanno il più elevato numero medio di riviste del Veneto: 28.273 nel 2012.

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Expo 2015, per il Veneziano il tema conduttore è l’acqua

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Riviera Mira Expo 2015: per Venezia il filo conduttore che legherà tutti gli eventi e le iniziative in programma è l’acqua. E’ quanto ha ribadito il delegato del sindaco di Venezia per i grandi eventi Laura Fincato lo scorso 6 febbraio nella seduta della Sesta commissione provinciale. “Quello dell’acqua - ha detto Fincato - è un tema unificante per un Expo di area vasta. Andremo ad esporre un tema che porta con sè una grande progettualità. Il nostro obiettivo è che il territorio sia del tutto visibile, in modo unitario. E’ vero che dobbiamo portare il visitatore a Venezia ma anche ad una visitazione di altri luoghi d’eccellenza”.

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Provincia Viaggio in provincia

Progetto non presentato, il comune perde i soldi pag. 9

CampAgna lupia Il sindaco Livieri lancia l’allarme droga

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Approfondimento Rincari autostradali, viabilità nel caos pag.

La dipendenza dal gioco d’azzardo, un’epidemia pag. 18

Maltempo

Allagamenti, agricoltura messa in ginocchio

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Eventi

Il carnevale di Venezia celebra La Natura Fantastica pag. 25

“Una legge speciale per il classico” Una legge speciale per tutelare il liceo Classico. E’ la proposta dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Claudio Tessari. “Lancio - dice Tessari - alcune proposte prevedere per il liceo classico una sorta di “specialità”. Siamo a Venezia, c’è una legge speciale per Venezia, ci dovrebbe essere una legge speciale per quanto concerne l’autonomia scolastica del classico. Il dimensionamento scolastico viene vissuto drammaticamente soprattutto a Venezia: ridurre tutto a una questione di numeri e di risparmio è un macigno nel nostro territorio. C’è necessità quindi di non considerare la fatidica soglia di 600 studenti per garantire l’autonomia scolastica di un istituto”.

Territorio

La Provincia chiede i danni del maltempo

Regione Urbanistica Piano Casa: L’ultima parola ai sindaci pag. 28-29

società

La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi

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Scuole

pag.

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Salgado a Venezia presenta la nuova mostra “Genesi” pag.

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Cultura

La Provincia di Venezia ha inviato in Regione la relazione con una prima stima dei danni causati dal maltempo subiti dai Comuni del Veneziano. “Gli eventi meteo dal 30 gennaio – spieda la presidente Francesca Zaccariotto- hanno interessato anche il territorio veneziano, con situazioni di criticità concentrate in particolare nell’area del Veneto Orientale, dove i comuni hanno provveduto ad emanare ordinanze di evacuazione. Ben 10 mila sacchi di sabbia sono stati forniti dalla Provincia per far fronte alle diverse emergenze del territorio”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 gennaio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese CARO PEDAGGI Il ministro Lupi annuncia le agevolazioni fino al 20% per chi percorre l’autostrada tutti i giorni, con effetto retroattivo dal primo febbraio. Non mancano però le perplessità su un meccanismo che rischia di escludere comunque migliaia di automobilisti e di bloccare la realizzazione della città metropolitana Padova - Venezia Treviso proprio in uno dei suoi aspetti più importanti, il sistema dei trasporti

Sconti ai pendolari, per

di Nicola Stievano

Zaia e Chisso plaudono al provvedimento: “Ora la proroga delle concessioni autostradali”

Critico Bottacin “Questo non farà che scaricare i costi sugli automobilisti, meglio fare le gare”

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opo un mese di polemiche di fuoco sul caro pedaggio ecco la “soluzione Lupi”: uno sconto progressivo per i pendolari che usano l’autostrada quasi tutti i giorni fino ad un massimo del 20 per cento. L’annuncio arriva direttamente da ministro dei trasporti con l’intento di mettere fine alle polemiche, specie in Veneto, regione in cui le tariffe autostradali hanno conosciuto i rincari più elevati, e andare incontro ai lavoratori pendolari. Sarà così? Staremo a vedere perché qualche ora dopo la pubblicazione delle modalità per ottenere gli sconti (almeno 20 viaggi mensili sulla stessa tratta, sconto progressivo dall’1 al 20 per cento fino ad un massimo di 46 viaggi, su una percorrenza non superiore ai 50 chilometri) gli automobilisti già iniziavano a sbizzarrirsi sui diversi “scenari”, constatando che alla fine la soluzione è il solito compromesso all’italiana, congegnato da una parte per accontentare i clienti e dall’altra per non scontentare le concessionarie autostradali, assai restie ad allentare i cordoni della borsa. PENDOLARI AGEVOLATI? Se sulla carta nel nostro Veneto sarebbero qualche decina di migliaia gli automobilisti in possesso dei requisiti per ottenere gli sconti dall’altra, osservano in parecchi, i veri benefici li vedrà solamente chi prenderà l’autostrada tutti i giorni per almeno cinque volte la settimana, sullo stesso percorso, andata e ritorno.

Poca cosa dunque rispetto a quanto si paga in più sulle nostre autostrade dall’inizio dell’anno. Piuttosto che niente, osservano invece altri, si tratta almeno di un primo passo che porterà un beneficio a chi effettivamente percorre l’autostrada tutti i giorni per recarsi al lavoro. Considerando che tra andata e ritorno sulla Padova - Venezia o sul Passante, per citare due delle autostrade più frequentate dai nostri pendolari, con le tariffe attuali si arrivano a spendere anche 6-7 euro al giorno, lo sconto massimo che si potrà ottenere in un mese, per chi usa l’autostrada tutti i giorni, può arrivare anche a 30 euro. Basterà a convincere migliaia di automobilisti ad accantonare l’idea di percorrere la viabilità locale, con il rischio di congestionare il già difficile traffico locale? Il ministro Maurizio Lupi ha cercato di portare a casa la soluzione più vantaggiosa possibile, facendola applicare retroattivamente dal primo febbraio. “Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai pendolari, - spiega - una categoria che oggi soffre la crisi economica e sulla quale l’impatto degli aumenti dei pedaggi si faceva sentire in modo significativo”. IL NODO DELLE CONCESSIONI. Dietro alla questione degli sconti si gioca una battaglia ancor più delicata e controversa, quella della proroga delle concessioni autostradali. Tant’è che qualche ora dopo l’annuncio del ministro sia il

Presidente veneto Zaia che l’assessore Chisso si sono affrettati a sottolineare la necessità di prolungare le concessioni, visto che gli sconti, almeno per i primi mesi, ricadranno sulle concessionarie. “Vediamo raggiunto un obiettivo che abbiamo fortemente voluto e perseguito. - afferma Chisso - Un traguardo che è anche nostro. Ora il prossimo passo è il prolungamento della concessione”. In questo periodo il Ministero si è impegnato a trovare delle “compensazioni” a tutela dei bilanci delle concessionarie e a studiare la percorribilità di un allungamento delle concessioni. Un aspetto questo che l’Unione Europea non vede proprio positivamente, anche se i concessionari faranno di tutto per ottenerlo. Il confronto politico è aperto, anche perché in Veneto verranno costruite altre arterie stradali a pedaggio. Operazioni che si ripercuoteranno sulla definizione delle tariffe di pedaggio, con le immancabili proteste dei cittadini. Diego Bottacin, consigliere regionale del gruppo misto, si scaglia contro l’allungamento delle concessioni. “Questo non farà che scaricare i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore. L’unica via d’uscita è invece introdurre criteri di concorrenza nel sistema. Il Ministero deve riscattare tutte le concessioni e organizzare delle gare a evidenza pubblica a cui possano partecipare i potenziali gestori”.

foCus Come funzionano le agevolazioni

Per avere gli sconti indispensabile il Telepass

L

e agevolazioni sono applicate a Tutti i possessori di Telepass (con contratti family, business e ricaricabili, abbinati a persone fisiche ed a veicoli di classe A) che abbiano effettuato la registrazione e che utilizzino l’autostrada come pendolari tra due stazioni predefinite, con percorso massimo di 50 chilometri. La percentuale di sconto è proporzionale al numero dei viaggi e non alla loro lunghezza. Sino a 20 transiti mensili non viene applicato nessuno sconto. A partire dal 21° transito lo sconto (per tutti e 21 i viaggi effettuati) sarà dell’1% e crescerà linearmente (2% del pedaggio complessivo per 22 transiti effettuati, 3% per 23 viaggi…) fino al 20% del pedaggio complessivo che scatta dopo il 40° transito. Chi fa 41 viaggi, cioè, avrà su tutti e 41 e sino al 46° viaggio (i giorni lavorativi in un mese sono al massimo 23) lo sconto del 20%. Per i transiti successivi al 46° viaggio si paga la tariffa intera. Lo sconto è applicato per un massimo di due viaggi al giorno, compresi i festivi. Per registrarsi basta andare, a partire indicativamente dal 25 febbraio 2014 (gli sconti sono comunque validi dal 1° febbraio) sul sito Telepass (www.telepass. it) o sul sito/ufficio della Concessionaria interessata, definendo il percorso che si utilizza abitualmente, indicando il casello di entrata e quello di uscita. Per il sistema aperto, in cui il cliente non effettua la transazione che permette di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti, il cliente indicherà il casello o la barriera di attraversamento. Lo sconto verrà calcolato al termine del mese in cui vengono effettuati i transiti.

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Argomento del mese 5 Infrastrutture

r molti ma non per tutti Il confronto politico Critici sulla gestione locale Peraro e Valdegamberi

“Gli aumenti delle tariffe si ripercuotono sulla viabilità” di Nicola Stievano

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eneto con le autostrade più care d’Italia: questo lo scenario che andrà a delinearsi con la realizzazione dei nuovi tratti a pedaggio, dalla Nogara - mare in polesine, alla regionale 10 nella Bassa Padovana, dalla pedemontana Veneta alla nuova Romea Commerciale, e tutto con il meccanismo della finanza di progetto, come è stato per il Passante di Mestre. E’ in gioco non solo l’assetto della viabilità e dei trasporti all’interno di aree nevralgiche della città metropolitana Padova - Venezia - Treviso, che rischia di essere messa in discussione proprio dalla difficoltà e dagli alti costi di spostamento, ma anche una politica di intervento che avrà conseguenze concrete sulle tasche dei cittadini. Nella Bassa Padovana, ad esempio, già monta la protesta per l’esenzione del pedaggio lungo la nuova Regionale 10 ridotta a solo due anni, con la conseguenza che una volta scaduto questo termine i residenti del territorio saranno costretti a pagare anche per andare nel nuovo ospedale all’uscita della superstrada. Non va meglio in Polesine né nella Riviera del Brenta, alle prese con il caro pedaggi sul già costoso Passante. Il terreno di scontro è infuocato soprattutto intorno alle concessioni, che lasciano alle società carta bianca sulle politiche dei prezzi. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, parla di cortocircuito politico - tecnico. “Politico, perché il Presidente Zaia sulle tariffe critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perché con gli aumenti si riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione. Di certo non servono i 52 milioni di euro previsti dal bilancio 2014, dopo 3 anni di assenza di investimenti regionali, a cambiare le sorti della viabilità veneta”. Per Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare “le tariffe potrebbero scendere del 15-20 per cento facendo luce e pulizia nella gestione delle società concessionarie. Basta evitare di gestire le autostrade come è stato fatto negli ultimi anni”.

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Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Franco Bonfante

Gruppo del PD in Consiglio regionale

“Al pettine vent’anni di politiche sbagliate” S

empre caldo il fronte dei trasporti in Veneto, in un crescendo di disagi ai danni dell’utenza, tanto nei collegamenti ferroviari che lungo le strade. A dominare in questo periodo le questioni legate all’introduzione del nuovo orario cadenzato e al rincaro dei pedaggi autostradali. Due emergenze per le quali il gruppo del Pd in Consiglio regionale è sul piede di guerra, in un pressing costante sulla Giunta Zaia perché assuma decisioni concrete. “Sono giunti al pettine i nodi di un ventennio di politiche sbagliate su mobilità e infrastrutture: il Veneto si trova ad essere la prima regione in Italia per aumento delle tariffe autostradali e agli ultimi posti per efficienza del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro”, riassume così il quadro il consigliere democratico e vice presidente della Commissione Trasporti, Bruno Pigozzo. “Zaia dovrebbe chiedere scusa ai veneti – rincara la dose il capogruppo Lucio Tiozzo. Se siamo arrivati a questo punto, persino con un’indagine dell’Authority sui disservizi dei trasporti ferroviari, è colpa di chi doveva svolgere ben prima una vigilanza ed un controllo rigoroso su quanto avveniva. Aveva tutto il tempo per intervenire direttamente nel corso di questi anni, segnati da montagne di denunce di cittadini, dai richiami e dalle nostre sollecitazioni ad investire più risorse e trovare soluzioni ai disagi sempre più crescenti”. Dunque, che fare? Secondo Tiozzo: “Nel bilancio Tiozzo “Già con il bilancio 2014 è 2014 vengano necessario che la Regione inserisca stanziate risorse risorse massicce per l’integrazione per l’integrazione dei dei trasporti ferro-gomma, per il trasporti ferro-gomma” rinnovo del materiale rotabile e la manutenzione, senza agitare lo spauracchio della nuova gara e garantendo davvero il diritto alla mobilità di tutti i veneti. Tra l’altro – evidenzia da parte sua il democrat Franco Bonfante – nei giorni scorsi Trenitalia ha smascherato la Giunta regionale dimostrando come il Veneto sia inadempiente per alcuni pagamenti di importo rilevante e per altri servizi aggiuntivi già concessi e di cui la Regione non ha ancora assicurato la copertura. A testimonianza del fatto che le responsabilità politiche di questo governo di centrodestra per l’insufficienza dei servizi ferroviari sono pesanti”. E per quanto riguarda il salasso delle tariffe autostradali, i consiglieri regionali del PD non hanno dubbi nel dire che “i rincari sono figli di una politica di investimenti infrastrutturali che ha privilegiato la finanza di progetto. Ora, complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, i veneti si ritrovano a pagare il conto di ingenti investimenti infrastrutturali come il Passante di Mestre, costato mille milioni, e rimasto oltretutto privo delle cosiddette ‘opere complementari’ per carenza di risorse. La cosa da fare con urgenza è non solo garantire all’utenza locale forme di agevolazione e sconti, ma rivedere nel complesso un piano regionale dei Trasporti che, a 10 anni dalla sua approvazione, sta mostrando tutti i suoi drammatici limiti”.


6 Mira Sicurezza Presentato a Gambarare un progetto innovativo

“Gruppi di vicinato” al via Piazzati come deterrenti anche cartelli che indicano la presenza di cittadini vigili di Alessandro Abbadir

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ontro la criminalità dilagante partono a Gambarare di Mira i “Gruppi di vicinato” nell’area Molin Rotto. Saranno piazzati come deterrenti contro i ladri anche cartelli autorizzati dal comune che indicano la presenza attiva nell’area dei gruppi stessi. Questa esperienza a breve potrà essere replicata in tutte le altre frazioni. Di fatto, due gruppi di 25 persone ciascuno, controlleranno un territorio circoscritto grazie a continui scambi di messaggi sui cellulari e sistemi di telecamere private, e messaggi via e- mail. “Nei mesi scorsi – spiegano per i promotori dei gruppi Daniele Ferrante, Simone Fecchio e Denis Gennari – in questa zona abbiamo subito decine e decine di furti. Abbiamo deciso che così non poteva più continuare e dovevamo essere più attivi come comunità ed evitare cioè che dei malintenzionati agissero contro le nostre famiglie. Per questo due gruppi di 25 persone segnaleranno di volta in volta alle forze dell’ordine movimenti di persone sospette nella nostra località, ad ogni ora della giornata. Ecco che così, oltre ai ladri avranno vita dura anche falsi tecnici, truffatori, spacciatori e sbandati molesti, e ragazzini in vena di vandalismi, che verranno tutti segnalati ai carabinieri di Mira e ai vigili urbani, dal coordinatore del gruppo“. Certo le limitazioni alle segnalazioni ci saranno. Non saranno segnalate per esempio coppie di fidanzatini in atteggiamento amoroso o l’amante del vicino o un semplice diverbio famigliare. Gli organizzatori dopo aver presentato alla cittadinanza la conclusione del progetto iniziato nell’estate scorsa, con la raccolta di oltre 400

In breve Terre Rosse, bonifica nel giro di 10 anni La discarica delle Terre Rosse in via Bastie a Dogaletto di Mira sarà messa in sicurezza nel giro di dieci anni. Lo hanno spiegato in una pubblica assemblea a Oriago di Mira nelle scorse settimane i tecnici di Veneta Raw Material. A Dogaletto sono stipate 450 mila tonnellate di ceneri di pirite. La prima operazione sarà quella di mettere in sicurezza le vasche di dilavamento e così evitare che il materiale finisca in laguna, facendolo decantare.

Suor Armanda, 38 famiglie aiutate

Falsi tecnici firme, hanno spiegato che con l’attivazione dei gruppi, da inizio febbraio è prevista l’installazione di cartelli e segnali identificativi, nella zona della frazione di Gambarare. Il costo dei cartelli di 700 euro, se lo sono accollati gli stessi residenti. “Dopo la spiegazione – dicono Simone Fecchio e Daniele Ferrante – molti cittadini anche di altre frazioni hanno manifestato il loro disagio nell’essere stati vittime di furti e tentativi di furti, sollevando la mancanza di illuminazione pubblica nelle nostra e loro zona di residenza, e hanno apprezzato il lavoro che abbiamo svolto. Tanti sono pronti a replicare la nostra esperienza”. Insomma, tutta un’altra cosa dalle ronde padane di un tempo, di fatto un sistema di relazioni personali e di quartiere che rende più sicuri tutti.

Un’associazione in aiuto delle famiglie bisognose di Mira con oltre 8.772 elargiti, 1.752,00 euro in più rispetto al 2012, con 38 nuclei familiari e 56 ragazzi sostenuti per le spese scolastiche. Questo il bilancio di un anno eccezionale sotto il profilo della solidarietà cioè il 2013 per l’associazione Suor Armanda di Oriago. A dare i dati è stato nelle scorse settimane il suo presidente Ugo Semenzato.

Aree verdi, parte la sistemazione Verde pubblico, ora il comune di Mira fa sul serio e parte con una serie di tosature e sistemazioni delle aree verdi che continuerà per tutto il mese di febbraio sia nel capoluogo che nelle frazioni. Le aree verdi che saranno messe in ordine prima dell’inizio della primavera saranno complessivamente una cinquantina.

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riago, scatta la rabbia dei cittadini sulla questione della viabilità. La rabbia dei cittadini di via Lomellina, via Monte Fumo, via Marmolada, via Monte Rosso, via Monte Pelmo, via Veneto, via Monviso e via della Stazione a Oriago, ha costretto nelle scorse settimane, la giunta comunale ad una assemblea pubblica nella sala dell’ex Cinema Italia. Il comune con l’assessore Luciano Claut e il comandante dei vigili urbani Mauro Rizzi, hanno cercato di far fronte alle esigenze dei residenti. Ma veniamo alla questione. Il problema principale è che da quasi due anni, gli abitanti non possono uscir di casa negli orari di apertura e chiusura della scuola primaria Carlo Goldoni in via Marmolada. A causa di un assurdo sistema di sensi unici ma anche della maleducazione dei genitori degli alunni, che parcheggiano in modo da bloccare le abitazioni. Nonostante la pioggia battente 50 capifamiglia hanno chiesto spiegazioni al Comune. “Non ne possiamo più – han-

no ribadito a Claut – siamo esausti. Cosa vuole fare il comune per far fronte a questa situazione? Ci sono aree di Oriago come via Monte Cesen in cui i parcheggi sono poco sfruttati. Perché non si crea una viabilità migliore?” Altri residenti hanno spiegato che nonostante i vigili vengano chiamati spesso, non danno le multe a chi parcheggia in modo incivile davanti alle case. “Se i vigili dessero multe per una settimana intera – dicono – le brutte abitudini cesserebbero”. L’assessore Claut ha promesso di intervenire e studiare la questione con attenzione. L’assessore ha spiegato: “Stiamo valutando la possibilità di far aprire una stradina di collegamento fra via Marmolada e la Brentana in modo da decongestionare la viabilità della zona”. La nuova viabilità, una volta approntata, sarà discussa con i cittadini in una assemblea pubblica. Bisognerà vedere insomma se questa sarà la volta giusta, sotto il versante del gradimento dei residenti nella frazione mirese. A.A.



8 Mira L’Intervento

Territorio

Le tasse fanno bene

Amministrazione Il bilancio dell’attività della Polizia Locale del 2013

Meno multe, più abusi edilizi sanzionati di Alessandro Abbadir

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eno multe e più accertamenti contro gli abusi edilizi. Questi i dati emersi dall’attività svolta dalla polizia locale di Mira nel 2013. I verbali per violazioni al Codice della Strada sono scesi dai 2.398 del 2012 a 2.149. Calato anche il valore complessivo delle sanzioni: da quasi 450mila a 400mila, erano addirittura 542.000 euro nel 2011. Netto aumento invece degli accertamenti edilizi e ambientali, con l’obiettivo di un più efficace contrasto all’abusivismo, e boom del sequestro di stupefacenti: dai pochi grammi del 2012 ad oltre mezzo chilo nel 2013. Vigili più tolleranti o automobilisti più coscienziosi? Probabilmente entrambe le cose. Sta di fatto che nel bilancio 2013 dell’attività della Polizia Locale di Mira spicca un netto calo dei verbali per infrazioni al codice della strada. Un dato che appare ancora più significativo se confrontato anche con quello del 2011, quando i verbali erano stati addirittura 2.853. Il sindaco di Mira Alvise Maniero è soddisfatto. “Questa – dice – è la prova che i vigili non sono utilizzati per fare cassa a spese dei cittadini, ma per garantire le condizioni di sicurezza di chi circola nelle strade. Al di là delle considerazioni che ognuno è libero di fare, sta la nostra profonda convinzione che i vigili debbano essere presenti sulle strade per costituire una forma di deterrente contro comportamenti che mettono a rischio la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni. Il loro primo obiettivo non è dare multe, ma educare, prevenire ed indurre a comportamenti corretti: su questo abbiamo molto insistito in questi mesi, convinti che il vigile non debba essere uno sceriffo o un gabelliere, ma una figura la cui presenza dà fiducia e sicurezza”. Pur in flessione, rimane comunque alto il numero delle contravvenzioni nei confronti dei mezzi pesanti (296), come pure quelle relative al divieto di sosta (583). Nettamente aumentati, invece, gli accertamenti edi-

NEWS

I verbali per violazioni al Codice della Strada sono scesi dai 2.398 del 2012 a 2.149 lo scorso anno Vigili in azione

lizi e ambientali (299, erano stati 223 nel 2012) con 11 notizie di reato in campo edilizio e 4 in quello ambientale). “Mantenendo fede all’impegno assunto nel nostro programma amministrativo – ribadisce il sindaco Maniero – puntiamo molto a una forte presenza dei vigili sul territorio per il contrasto attivo all’abusivismo e alle violazioni ambientali, queste ultime in stretta collaborazione con gli ispettori Veritas”. Gli accertamenti urgenti sulle persone (pre-test alcool e stupefacenti) sono stati 20. Le notizie di reato sono state 110, le persone deferite all’autorità giudiziaria 124. Le persone segnalate alla Prefettura per detenzione e uso di stupefacenti 21 (28 nel 2012). Le patenti ritirate sono state 116, le carte di circolazione 36. Accertate 129 mancate revisioni e 90 mancate coperture assicurative.103 i veicoli posti sotto sequestro amministrativo, 83 quelli sottoposti a fermo. I sinistri stradali rilevati sono stati

104. I verbali elevati per violazioni amministrative sono stati 47 (con sanzioni pari a 26.600 euro). 6 le violazioni al commercio accertate, 2 i campi nomadi sgomberati. Impennata nel sequestro di stupefacenti che dai pochi grammi del 2012, sono arrivati ad oltre mezzo chilo nel 2013, in massima parte marijuana. Notevole la quantità di prodotti sottoposti ad accisa sequestrati (3.000 litri), erano stati ‘solo’ 150 nel 2012. “Va sottolineato – conclude il sindaco – il numero ridotto di agenti rispetto a quelle che sarebbero le esigenze del territorio mirese: 11 in tutto, che si devono poi dividere in due turni lavorativi. Non va dimenticato che i vigili si occupano anche degli accertamenti anagrafici (quasi 2.000 nel 2013), garantiscono la sorveglianza e la sicurezza in occasione di iniziative pubbliche e manifestazioni, e svolgono un importante lavoro di educazione alle norme del Codice della Strada ”.

di Andrea Zampieri* segue da pag.

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Su questo aspetto siamo realmente tutti d’accordo: abbiamo un livello di tassazione del lavoro, e non solo, che è disumano, nel senso che non permette a tutti di vivere in maniera “umana”. Di fronte ad un politico che dice “Se mi votate non pagherete le tasse” sono io il primo a dire che appoggerei fortemente questa posizione in prima battuta ma, in un secondo momento, la domanda dovrebbe sorgere spontanea “ Ma a cosa servono le tasse?” Anche qui potremmo rimanere ore a parlare della corruzione dilagante che spende le nostre risorse in rimborsi assurdi come la tinta per capelli di quel consigliere regionale che è calvo... Il problema va affrontato con strumenti giusti, con regole chiare e rigide: se hai delle spese le devi giustificare, rendere pubbliche e in seguito percepire il rimborso…altrimenti niente. La fiducia nella politica non è scomparsa ma rischia di farlo se non tornerà ad essere meritata. Oltre a queste derive (che ribadisco so non essere trascurabili) c’è un concetto profondo legato alle tasse che mi è rimbalzato forte grazie ad una pubblicità delle scorse settimane dell’associazione Emergency in cui compare una scritta “ Le tasse fanno bene”: lo slogan invita i cittadini a destinare il 5x1000 (quota dell’imposta sul reddito a finalità di sostegno per enti non profit, ricerca scientifica, universitaria e sanitaria) a quell’associazione che si occupa di offrire cure gratuite alle vittime di guerra, ai bambini, ai poveri nel mondo e in Italia. Credo che questo esempio indichi chiaramente lo scopo delle tasse: contribuire tutti per garantire i servizi fondamentali per la persona. Questo aspetto solidaristico trasforma i singoli individui in una comunità dove tutti stanno in piedi se nessuno cade, dove tutti contribuiscono a creare una buona qualità di vita. Il messaggio deve essere ancora più forte “anche pagare le tasse è un’azione solidaristica verso gli altri” e, come diceva Luciano Tavazza, fondatore del Movimento Italiano del Volontariato, prima di essere un buon volontario bisogna essere un buon cittadino. *vicesindaco di Campolongo Maggiorea

Volontariato

Protezione Civile, un anno di grande impegno

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ono importanti i dati dell’attività della Protezione Civile di Mira: una cinquantina i volontari impegnati, per un totale di 5.500 ore di servizio nel territorio. Dagli interventi per l’emergenza meteo, al supporto nelle manifestazioni culturali e sportive, dal monitoraggio costante del territorio alle attività di formazione nelle scuole. Nel 2013 sono state 1.644 le ore dedicate alla formazione, con 16 giornate di esercitazione. I volontari della Protezione Civile comunale sono stati comunque impegnati per 379 ore, per

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emergenze meteo distribuite in 16 giornate. 12 sono state le giornate dedicate al monitoraggio del territorio nell’ambito del progetto “Ermete”, con 103 segnalazioni trasmesse agli uffici comunali competenti. Tra i monitoraggi va inclusa anche la presenza per una settimana, di 4 volontari a Borca di Cadore, per controllare su incarico della Regione i movimenti della grande frana che incombe sull’abitato di Cancia. Significative, nell’ottica della prevenzione, le 18 giornate (per un totale di ben 403 ore) dedicate ad attività di in-

formazione e formazione nelle scuole miresi, con prove di evacuazione in situazioni di emergenza. I volontari hanno anche svolto il servizio antincendio nel corso di numerose manifestazioni di festa e spettacolo che si sono tenute nel territorio comunale nel corso del 2013: in tutto 782 ore, a cui vanno aggiunte le 224 impiegate a supporto di manifestazioni sportive e podistiche, tra cui la Venice Marathon. Dal bilancio dell’attività emerge come il Gruppo comunale di Protezione Civile, sia ormai diventato un supporto importan-

te in tante attività che si svolgono nel territorio, e non solo nelle situazioni di vera e propria emergenza. Negli ultimi due anni sono quasi 20.000 euro le donazioni ricevute dal gruppo.

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Mira 9 Opposizioni all’attacco Il consigliere Paolino D’Anna scopre il caso

Progetto non presentato, persi i soldi Il Pd: “Faremo un’azione legale che porti ad un risarcimento dei 140 mila euro persi” di Alessandro Abbadir

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a denuncia è di quelle clamorose: il comune di Mira con la giunta grillina ha perso 140 mila euro di contributi regionali legati alle compensazioni Sfmr, perché non ha presentato in tempo il progetto previsto. A sollevare la questione nelle scorse settimane è stato il capogruppo del Pdl Paolino D’Anna. “All’epoca della giunta Marcato – ricorda D’Anna – venne siglato un accordo in base al quale in cambio dei lavori per la realizzazione del Sfmr, sarebbero stati assegnati al comune di Mira 540 mila euro di cui 400 mila per la messa

Servizi

in sicurezza idraulica e viaria di via Ghebba a Oriago. Questi sono stati correttamente incassati e spesi. Altri 140 mila erano destinati invece alle laterali di via Risorgimento: questi invece sono andati perduti. Il progetto che doveva servire per recepire i fondi e mettere in sicurezza idraulica le laterali di via Risorgimento è stato previsto dalla giunta comunale e poi votato con una delibera del consiglio comunale dello scorso 26 giugno 2013”. Ma c’erano delle scadenze da rispettare. “Il progetto doveva essere presentato alla Regione entro il 31

dicembre – ricorda il consigliere – la giunta grillina però non ha presentato alcun progetto, e la Regione lo scorso 17 gennaio ha inviato al comune di Mira una comunicazione in cui spiegava che i 140 mila euro previsti, non sarebbero più stati erogati. E’ una vergogna aver perso questi fondi. Questo modo di amministrare del tutto irresponsabile sta portando il comune nel baratro”. Il sindaco Alvise Maniero da parte sua in consiglio comunale ha risposto ad una interpellanza di D’Anna assumendosi la propria responsabilità. “Mi prendo la mia responsa-

Ecco il progetto educativo fuori orario

E’

partito a Mira questo mese il progetto “Fuori Orario”, un’iniziativa dell’assessorato alle Politiche Sociali a sostegno del processo educativo di bambini e ragazzi. “Il progetto - spiega l’assessore Francesca Spolaor - ha già avuto una buona risposta da parte dell’utenza nello scorso anno. Da

bilità, ma – ha precisato il primo cittadino di Mira – la procedura era di competenza dei dirigenti comunali”. Anche il capogruppo M5S in consiglio Mauro Berti accusa il colpo. “Quello che è successo – dice – con i 140 mila euro persi dall’amministrazione comunale a causa della mancata presentazione del progetto, è un fatto gravissimo sul quale bisogna far chiarezza”. Ma al Pd non basta. “Stiamo predisponendo – spiegano i consiglieri del Pd Gabriele Bolzoni e Francesco Sacco – una azione legale che porti ad un risarcimento del danno provo-

qui la scelta di riproporlo, anche in considerazione delle aumentate difficoltà in cui si trovano molte famiglie, in conseguenza della crescente crisi economica. La finalità di “Fuori Orario” è di sostenere i bambini e i ragazzi nel proprio percorso di crescita individuale e scolastica, offrendogli la possibilità di sperimentare uno spazio e un tempo nei quali la cura dei compiti e il gioco diventano strumenti per uno sviluppo equilibrato”. L’attività si svilupperà per due giorni alla settimana al piano terra della

cato dal comportamento del sindaco Alvise Maniero e della sua giunta. Il sindaco non può scaricare la responsabilità che a lui è in capo, agli uffici. Non era mai successo nella storia amministrativa di Mira dai tempi del Pci, che il comune perdesse dei soldi sicuri perché non aveva presentato i progetti. Gli amministratori a causa della loro inerzia hanno provocato un danno ai cittadini di via Risorgimento, e all’intera comunità. Agiremo nelle sedi più opportune affinché debbano risponderne“.

casetta del Genio Civile, che il Comune ha in comodato d’uso gratuito (di lato al municipio), il martedì e il giovedì con i seguenti orari: per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado dalle 14.30 alle 16.15; per i bambini della scuola primaria dalle 16.30 alle 18.15. Insomma una bella iniziativa in un momento di crisi come questo, dove solitamente i servizi vengono tagliati. A.A.

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10 Campolongo Territorio Fiumi sotto osservazione dopo le piene delle scorse settimane

“Vogliamo l’idrovia subito”

Società

Il museo della legalità

Il comitato “Brenta Sicuro” ha incontrato il sindaco Alessandro Campalto portando una serie di richieste di Alessandro Abbadir

A

rrivano le piogge copiose, ma i comitati non si fermano, anzi. Una manifestazione di protesta, infatti, si è tenuta davanti al municipio di Campolongo, qualche settimana fa, per ottenere la realizzazione del completamento dell’Idrovia da parte della Regione. I manifestanti del comitato Brenta Sicuro, prima di incontrare il sindaco del paese Alessandro Campalto, hanno esposto cartelli e striscioni chiari “Vogliamo l’Idrovia“, “Si all’idrovia - No alla Camionabile”. Il completamento dell’idrovia Padova Venezia è visto dai comitati come l’unico modo per risolvere i problemi legati alla tenuta degli argini del Brenta, e alle sue piene insieme a quelle del Bacchiglione. “A rendere di estrema attualità il tema della sicurezza degli argini del Brenta – ha spiegato per il comitato Marino Zamboni – ci hanno pensato quest’inverno i fiumi Brenta ed in particolar modo il Bacchiglione, interessati da forti piene”. Durante la riunione il sindaco di Campolongo ha fatto notare che la richiesta fatta assieme a tutti gli altri sindaci del bacino Brenta - Cunetta, per una conferenza di servizi sul tema sicurezza idraulica ed idrovia, più volte, non è mai stata raccolta dalla Regione Veneto. Campal-

Le proteste del Comitato Brenta Sicuro Libri per i ragazzi

I to ha poi rilevato come, in termini di manutenzione del fiume, “negli ultimi 4 mesi è stato fatto più che negli ultimi 20 anni, grazie all’interessamento dei sindaci che hanno attivato i lavori del Genio Civile, ente con esclusive competenze sul Brenta”. “Ma questo – spiega in una nota – non è sufficiente, serve un programma costante di manutenzioni, interventi di ripristino e soluzioni strutturali, come bacini a monte e canale scolmatore a valle. Perciò, prima di Natale, i sindaci hanno presentato richiesta di audizione in commissione Ambiente della Regione Veneto, per portare queste istanze e condividere le diverse ipotesi di fattibilità dell’i-

NEWS Servizi

Campolongo nell’Unione dei comuni

Il municipio di Campolongo

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ampolongo Maggiore da quest’anno entra nell’Unione dei Comuni. L’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta si allarga così puntando ad includerli tutti entro il 2015. Resterebbe fuori solo il Comune di Mira, a quel punto completamente isolato dal resto del contesto territoriale, con una Unione che supererebbe gli 80 mila abitanti. Finora esiste una mini- federazione di enti locali della Riviera, rappresentata da Dolo, Fiesso d’Artico, Campagna Lupia e Fossò. Si tratta per i comuni di un grosso vantaggio, perché riescono a mettere in rete servizi e risorse che da soli non potrebbero avere, come la polizia locale e la gestione personale, o fare acquisti risparmiando, con un servizio economato per tutti. A spiegare le tappe con le quali si arriverà di fatto all’Unione di tutti i comuni della Riviera (ad ora escluso Mira), è il sindaco di Fossò e presidente dell’Unione Comunale, Federica

drovia-scolmatore. Il lavoro prosegue e l’impegno delle amministrazioni del territorio è costante, per garantire la sicurezza dei cittadini”. Intanto anche nelle scorse settimane la presenza dei fontanazzi a ridosso degli argini del Brenta è stata monitorata. “Il Brenta – conclude Campalto – è costantemente monitorato dai volontari della Protezione Civile e dai tecnici del Genio Civile che hanno istallato ben 6 piezometri in prossimità dei fontanazzi rilevati. Questi rilievi servono anche per meglio approfondire la reale entità delle infiltrazioni, e poter così attuare i corretti interventi di ripristino già nella prossima stagione primaverile”.

Anche il Comune di Stra ha fatto richiesta, ma ha sospeso l’adesione in attesa delle elezioni

Boscaro. “Finora – spiega la Boscaro – abbiamo nella nostra unione quattro Comuni per una popolazione complessiva di circa 40 mila abitanti. Hanno fatto richiesta di entrare ufficialmente nella nostra Unione i comuni di Pianiga e di Campolongo, che aderiranno entro il 2014. Pianiga in un primo tempo sembrava voler aderire all’Unione dei Comuni che si sta formando nel Miranese, ma alla fine ha scelto la Riviera del Brenta come area di appartenenza. Anche il Comune di Stra ha fatto richiesta di entrare, ma al momento ha sospeso l’adesione in attesa dell’esito delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo maggio”. Il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto non si pente della scelta fatta. “Entrare nell’Unione della Riviera – dice – era logico per legami territoriali. La nostra posizione ai confini con la provincia di Padova non ci ha impedito finora di stringere forti legami, che hanno portato già al consorzio dei vigili urbani”. Con il comune di Vigonovo e Camponogara invece, sono previste già per quest’anno delle convenzioni ad hoc per servizi specifici. “Pensiamo che anche Camponogara – continua la Boscaro – non abbia formalizzato la sua adesione perché anche in quel comune fra qualche mese si andrà a votare. Crediamo però che sia Camponogara che Vigonovo alla fine entro il 2015 aderiranno”. Esiste comunque la possibilità, secondo la presidente Boscaro, che Vigonovo si unisca con i comuni dell’area padovana, visto che era stato fatto proprio un referendum ad hoc poco tempo fa, che indicava come fosse quello l’ ambito di appartenenza a cui aspirava la popolazione. Alla fine dalla mega-unione comunale con oltre 80 mila abitanti, comunque resterebbe fuori solo Mira, cioè il Comune più popoloso della Riviera, e il più contiguo a Venezia, con i suoi circa 40 mila residenti. “Dal comune di Mira – taglia corto la presidente Federica Boscaro – non ci è mai pervenuta alcuna richiesta. Né di convenzioni, né di adesioni”. A.A.

l museo della legalità ha già i suoi primi pezzi d’arte. Sta per concretizzarsi a Campolongo Maggiore il museo della legalità che sarà inaugurato alla galleria del centro civico il prossimo dicembre, e raccoglierà le opere d’arte fatte dai ragazzi di tutta Italia e di tutta Europa che parteciperanno al concorso Pavesi. Intanto il museo ha già due opere d’arte, una regalata dallo scultore locale Lucio Zatti, ed un’altra donata dal pittore locale autodidatta Samuele Baldina. “Questo per incoraggiare i ragazzi ad avvicinarsi all’arte ed alla cultura della legalità - afferma Oriana Boldrin, presidente dell’associazione Mondo di Carta - co promotrice e curatrice del museo insieme ad Auser - che unica esperienza a livello nazionale, si sta pian piano concretizzando. Ricordiamo che le borse di studio per i ragazzi partecipanti al concorso intitolato a Cristina Pavesi, vittima innocente della mafia del Brenta, saranno 4 quest’anno, 2 primi premi da mille euro e due da 500 euro ciascuno”. Il museo della legalità sarà intitolato a Cristina Pavesi e sarà inaugurato alla presenza delle più alte cariche istituzionali nazionali e regionali. A.A.

economia Artigiani a Las Vegas

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ono numerosi i progetti promossi in questo inizio anno dall’Associazione artigiani “Città della Riviera”, che ha le sue sedi a Dolo, Campolongo Maggiore e Mira, a supporto e sostegno delle aziende del territorio. La prima iniziativa riguarda lo svolgimento di una missione esterna a Las Vegas per organizzare un’esposizione collettiva delle aziende e dei produttori fashion durante la prestigiosa fiera “Magic Live”. “Sulla scorta delle precedenti esperienze – spiegano il presidente Salvatore Mazzocca e il segretario dell’Associazione Franco Scantamburlo – continua con maggiore determinazione e qualità l’impegno assunto dall’associazione nei confronti dei propri iscritti per offrire opportunità concrete di lavoro oltre il mercato nazionale. Pianificando il 2014, abbiamo individuato un appuntamento fieristico alla portata delle nostre imprese artigiane e importantissimo per ampliare il mercato. E’ la prestigiosa fiera “Magic live”, in programma a Las Vegas dal 18 al 20 febbraio 2014, uno degli eventi più importanti a livello internazionale nel settore fashion, con circa 3.700 marche e 35 mila compratori presenti. Un appuntamento strategico insomma. Le aziende che volessero progettare una loro prossima partecipazione come espositrici, potrebbero approfittare per visitare il padiglione fieristico dedicato alla moda e toccare da vicino le esperienze delle imprese italiane presenti, sperimentando un’esposizione in forma collettiva ad agosto 2014 e febbraio 2015”. Altri progetti di supporto alle aziende riguardano le imprese

delle filiera del settore alimentare. Allo scopo di favorire l’informazione, l’educazione alla salute e la crescita culturale dell’intero comparto, l’associazione Artigiani in sinergia col Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ulss 13 di Dolo-Mirano-Noale, offre alle aziende interessate tutta l’assistenza necessaria preventiva e proattiva, mettendo a disposizione tecnici qualificati ed esperti nel settore. Un’altra iniziativa è l’attivazione di una campagna di sopralluoghi e controlli per l’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi, sia per la preparazione e invio della documentazione, sia per il rinnovo periodico da parte delle aziende stesse. Infine l’associazione Artigiani ha organizzato un servizio di verifica aziendale nella gestione dei rifiuti, adottando eventualmente azioni correttive nelle prassi operative. Il servizio comprende check-up ed eventuali analisi di laboratorio, formazione, visita periodica e aggiornamento. Insomma, un supporto per le imprese a 360 gradi, in ambito di internazionalizzazione, formazione e adempimenti richiesti dalle G.P. normative vigenti.



12 Campagna Lupia -Criminalità Il Coisp, sindacato di polizia chiede uffici investigativi in Riviera

E’ allarme droga, stupefacenti sequestrati a chili di Alessandro Abbadir

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ra la droga in Riviera sta diventando allarme sociale, e anche allarme criminale. Sulla questione intervengono Franco Maccari e Francesco Lipari, rispettivamente segretario nazionale e provinciale del sindacato di polizia Coisp. Sulla questione sociale della droga fra i giovani interviene, invece, il sindaco di Campagna Lupia e presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 13 Fabio Livieri. “In questo clima - spiegano i sindacati di polizia - le semplici stazioni dei carabinieri sul territorio non bastano. Servono sempre più in Riviera del Brenta, la presenza di uffici investigativi della polizia. I recenti arresti che hanno visto il sequestro di 41 chili di eroina a trafficanti residenti nel comprensorio, è inquietante”. L’analisi di Maccari che da anni si batte per la presenza di un commissariato in Riviera del Brenta è chiara. “Con le operazioni delle ultime settimane si è dimostrato come questo territorio sia diventato sempre più terra di conquista di trafficanti di droga provenienti da ogni parte d’Europa. La Riviera si sta trasformando in un crocevia e un retroterra ideale nelle vicinanze delle grandi vie di comunicazione aeree, marittime e stradali. Già qualche tempo fa era stato scoperto a Stra un laboratorio in cui si producevano chili e chili di eroina. Ora gli arresti degli albanesi residenti a Dolo e Oriago completano un quadro davvero preoccupante. Bastano stazioni e tenenze di carabinieri con organici ridotti all’osso e poco autonome? No, la risposta da dare a queste sfide è un’altra”. Per Maccari e Lipari bisogna che la Riviera del Brenta diventi sede operativa di uffici investigativi a livello provinciale, non solo portando commissariati di polizia, ma puntando ad una maggiore collaborazione, scambio di informazioni con le altre forze dell’ordine. Un altro segnale della complessità del territorio rivierasco, è stata la scoperta, poco tempo fa, di una banda di rapinatori di banche, formata anche da incensurati che fornivano alloggi a Fiesso e Pianiga, come coperture per i banditi. I sindaci della Riviera sono molto allarmati. La paura di una invasione di droga preoccupa il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri. “La diffusione della droga fra i giovanissimi è a livelli da allarme sociale. Per questo motivo abbiamo organizzato nel corso del tempo una serie di incontri con comunità di recupero di tossicodipendenti. Serve più collaborazione per stroncare la rete di spaccio sul territorio, ed individuare dai pesci piccoli, gli spacciatori più grossi. Il fenomeno droga è spesso sottovalutato negli ultimi anni, ma continua a rimanere un grave problema, un dramma per molte famiglie che si ritrovano i figli coinvolti nello spaccio e nel

Il sindaco Fabio Livieri: “Il fenomeno continua ad essere un dramma per le famiglie coinvolte“

Eroina sequestrata dai carabinieri

consumo”. “Bisogna potenziare - spiega il sindaco di Vigonovo, Damiano Zecchinato - anche gli uffici investigativi dei carabinieri, che finora hanno lavorato ottimamente sul territorio”.

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i è concluso nelle scorse settimane il progetto “Amica Bici” organizzato dal Gruppo Ciclistico di Campagna Lupia in collaborazione con l’istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Campagna Lupia. Il Presidente del Gruppo Ciclistico, Vilmer Garato, ha evidenziato ai ragazzi quanto sia importante comportarsi correttamente quando si va in bicicletta lungo le strade del paese. Grande risalto è stato dato all’importanza nel praticare questo sport e quanto sia utile seguire una giusta regola sia alimentare che fisica. Il progetto che è partito già con l’anno scolastico 2012/2013 ha entusiasmato ancora i ragazzi, educandoli nell’uso della bicicletta seguendo le giuste regole. Il sindaco Fabio Livieri ha ringraziato la società ciclistica, che si avvia al 25° anno di attività, per le numerose iniziative proposte in paese e per la sensibilità dimostrata nel favorire questo sport nei confronti dei giovani. Con la conclusione del progetto si è presentato ai ragazzi un campione della bicicletta, Giuliano Calore, che ha fatto imprese memorabili come quella di salire il Passo dello Stelvio con i suoi 44 tornanti, e fin qui nulla di strano, ma scalarlo senza mani è un impresa che ben pochi possono permettersi di farlo. A.A.


Camponogara 13 Elezioni Il centrosinistra fa la prima mossa in vista delle amministrative

Menin si ricandida a sindaco

Nel centrodestra Pascale De Falco non sembra interessato a scendere in campo. Non scoprono le carte Sel e M5S di Alessandro Abbadir

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l sindaco in carica Giampietro Menin ci riprova e corre come candidato sindaco del Pd per il centrosinistra alle prossime amministrative. A dare il via libera a Menin è stato il partito stesso con il segretario comunale e capogruppo in consiglio comunale Diego Menegazzo, che spiega i motivi della candidatura di Menin. “Il sindaco uscente – dice Menegazzo – si è comportato bene, in modo lineare, salvaguardando sempre gli interessi del territorio e affrontando il periodo più difficile del dopoguerra con la crisi economica degli ultimi 5 anni. Non ha aumentato le tasse, non ha tagliato i servizi, anzi li ha potenziati. Ma non solo. Menin ha anche avviato il Paes, il piano per lo sviluppo sostenibile e non si è tirato indietro nel realizzare opere pubbliche importanti. Si pensi poi al nuovo distretto sociosanitario, nuova caserma dei carabinieri, investimenti in edifici scolastici per oltre un milione di euro, sistemazione dell’illuminazione pubblica su tutto il territorio comunale, nuovi spogliatoi sul campo da calcio di Calcroci, nuovi marciapiedi a Premaore, ampliamento del cimitero di Prozzolo e sistemazione del palazzetto dello sport di Prozzolo”. Ma c’è di più. “Abbiamo voluto – spiega Menegazzo – la sua ricandidatura con la raccomandazione di un forte ringiovanimento della

Il municipio di Campanogara e Giampietro Menin

squadra, che non è solo un fatto anagrafico”. Il sindaco dal canto suo non ha declinato l’offerta. Al di là della ricandidatura di Menin solo tanta confusione per il momento. Si è rifatto vivo l’eterno outsider della politica camponogarese Franco Ferrari, già sconfitto alle elezioni all’epoca della giunta Fogarin. Dal Pd provinciale con il segretario Marco Stradiotto però chiariscono. “Il candidato del Pd a Camponogara – dice Stradiotto – è il sindaco uscente Giampietro Manin. Altre persone possono candidarsi quando e come credono alle elezioni, ma non rappresentano il Pd che ha fatto la sua scelta in modo compatto”. Nel centrodestra non è stato indivi-

duato alcun candidato per il momento. Il più gettonato, l’avvocato Pascale De Falco non è interessato a scendere in campo. Il Movimento 5 Stelle per il momento non ha individuato nessun candidato, anche se come coordinatrice c’è Elisa Boscaro già consigliere comunale di maggioranza a Mira. A sinistra del Pd i giudizi sulla giunta Menin sono pessimi, ma anche in questo caso, nessun nome o candidatura finora è emersa. Certo l’intenzione di correre insieme a Menin da parte della consigliera di minoranza Rosalia Tassetto non c’è. “Sotto certi aspetti la giunta Menin – taglia corto – è stata addirittura peggiore di quella Fogarin“.

NEWS Solidarietà

Un pulmino socialmente utile

V

entuno aziende di Camponogara e di paesi limitrofi, con il supporto del Comune e della Piano Disabili Veneti, hanno posto la loro firma sulla carrozzeria del pulmino “Socialmente Utile”. Venerdì 24 gennaio si è tenuta la cerimonia di consegna del pulmino socialmente utile attrezzato per il trasporto delle persone svantaggiate, alla presenza del sindaco Giampietro Menin, dell’assessore alle Politiche Sociali Antonio Fusato, della giunta comunale, di Pietro Lera amministratore della ditta Piano Disabili Veneti e degli sponsor. Per quattro anni il Comune avrà, in comodato d’uso, il pulmino che viaggerà con affisse le insegne pubblicitarie degli sponsor e, grazie alla collaborazione dei volontari del Centro Sociale Auser di Camponogara che operano nel territorio con passione, anziani e non autosufficienti del territorio potranno essere accompagnati a visite mediche, commissioni quotidiane o appuntamenti sociali ricreativi. Agli sponsor, che hanno permesso la concretizzazione del progetto, sarà consegnato un attestato e una targa di ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale e da PDV (Piano Disabili Veneti). Un nuovo servizio dunque, per i cittadini e a costo zero per sopperire ad un’esigenza importante e sentita da molti, che saranno aiutati negli spostamenti e che si sentiranno meno esclusi. R.P.


14 Approfondimento Autostrade Dopo la decisione dell’aumento dei pedaggi, disagi diffusi

Viabilità del comprensorio nel caos I più sceglieranno il Passante e uscire a Spinea, invece della A57 fino a Mirano. Liberi dal traffico Marano e Vetrego di Filippo De Gaspari

E’

doppiamente amaro il regalo d’inizio 2014 per la Riviera del Brenta e il Miranese. Se per i pendolari l’aumento dei pedaggi autostradali ha il sapore di un salasso, per i cittadini che non utilizzano l’autostrada rischia di diventare addirittura indigesto. L’aumento tariffario in A4 e A57 avrà anche eliminato l’odioso “tornello” a Vetrego- Marano, ma adesso il traffico rischia di riversarsi tutto, o quasi, sulla viabilità locale. Non solo: il “tornello”, cioè la pratica di molti pendolari di uscire a Mirano-Dolo e rientrare subito in autostrada dopo un giro di rotonda per risparmiare sulla tratta liberalizzata, rischia ora di trasferirsi a Crea-Spinea. Qui, infatti, le tariffe sono rimaste tutto sommato “accettabili”: 1,60 euro, per pochi chilometri in più. Decisamente più conveniente, anche per i miranesi, dei 2,80 euro di Vetrego. Vantaggioso anche per chi deciderà di usufruire delle agevolazioni riservate ai pendolari che effettuino almeno 20 transiti in un mese e che pagheranno comunque 1,70 euro.

Chiaro dunque che i più (e già queste prime settimane di prova lo dimostrano) sceglieranno di percorrere il Passante e uscire a Spinea, invece che fare la vecchia A57 fino a Mirano. Poi sceglieranno viale Venezia, che quindi subirà un aumento indiscriminato di traffico. E chi invece da Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Salzano, Noale e tutto il Miranese nord dovrà raggiungere Padova, non sceglierà più la cara vecchia autostrada ma la regionale 515 Noalese. Già tracciate le ipotesi relative alle nuove direttive utilizzate dai pendolari per Padova: a rischio non solo la Noalese e viale Venezia, ma anche via Marinoni tra Caltana e Pianiga verso la Riviera e via Cavin di Sala, tra Mirano e Santa Maria di Sala, fino alla confluenza (in pieno centro del capoluogo salese, alla curva Beccante) con la Noalese. I sindaci sono ovviamente sul piede di guerra. Mirano teme un’invasione di traffico sulle proprie strade e il primo cittadino Maria Rosa Pavanello ha già disposto la rilevazione dei flussi di traffico per dimostrare

che, soprattutto in viale Venezia, il nuovo regime tariffario provocherà l’aumento del traffico di attraversamento. Pavanello si è anche detta pronta a schierare i vigili e posizionare nuovi divieti se sarà necessario. Anche a Spinea il sindaco Silvano Checchin non è tranquillo. Sostenitore da sempre di un sistema Passante con caselli utilizzati in ottica trasportistica e non tariffaria, ora teme che il problema si sposti tutto a Crea. Sul fronte comitati canta ovviamente vittoria quello di Vetrego, che per anni ha sopportato il “tornello” e l’incapacità delle istituzioni di fare qualcosa. Da un mese a questa parte il paese è più libero (insieme al centro di Marano di Mira): niente più code fuori del centro abitato e anche l’aria, di conseguenza, appare più respirabile. Ma Vetrego e Marano sono gli unici a sorridere. Contro i nuovi aumenti Opzione Zero annuncia la possibilità di una class-action e intanto ha presentato un esposto all’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode, al quale è stato chiesto di aprire un fascicolo su pos-

Il Passante di Mestre sibili episodi di corruzione nella costruzione del Passante e verificare i recenti finanziamenti effettuati a Cav da parte della Banca europea per gli investimenti, e della Cassa depositi e prestiti. Il dossier è stato spedito anche alla Procura della Repubblica di Venezia, alla Corte dei conti italiana e alla Corte

dei conti europea. “I pedaggi sul Passante e sulla Padova-Mestre sono i più cari d’Europa perché il traffico è in calo e la Cav non sa più come restituire i soldi ad Anas, tanto da essersi indebitata per 423,5 milioni di euro”, ha spiegato il presidente di Opzione Zero Mattia Donadel.

Le reazioni Il Pd di Marano Il centro di Marano

S

ulla vicenda dell’aumento autostradale sulla A4 interviene il segretario del Pd di Marano di Mira Enrico Michieletto. “La promessa di arretrare il casello di Villabona a Dolo – dice Michieletto – è stata mantenuta “virtualmente” portando non l’arretramento, ma il costo del casello a Vetrego. Gli accordi scritti sul Passante di Mestre sono diventati “aria fritta”, nonostante la precedente amministrazione comunale di Mira avesse sollecitato anche Cav in più occasioni (mentre l’attuale “grillina” non trova il tempo per occuparsene) chiedendo il rispetto degli impegni sull’accordo del Passante, per liberare il tratto autostradale e spostare il casello da Villabona a Dolo. Ci voleva anche questo per portare altro traffico, anziché toglierlo e renderlo più fluido, sulla brentana tra Dolo e Mira?” Ma non solo. “Il Cav gioca sporco sulle tensioni dei cittadini di Vetrego – continua Michieletto – con la scusa di eliminare il “tornello”, spostando un po’ di traffico sul casello di Spinea che ora è meno caro per

andare a Padova, anziché spostare il casello di Villabona, con la scusa e incapacità dei tecnici della Regione che dopo anni dicono “che non ci sta a Dolo”. La verità magari è quella di risparmiare risorse e investirle in altre operazioni autostradali”. Per Michieletto i benefici per i residenti di Marano di Mira sono nulli. “I maranesi – si chiede il segretario locale del Pd – che benefici avranno? Già devono abituarsi al traffico in centro con il futuro parcheggio a nord della stazione ferroviaria e quindi si dovranno abituare anche a pagare di più se andranno in autostrada da Vetrego a Padova ed oltre“. Pesanti anche le considerazioni contro la regione Veneto e le conclusioni di Michieletto. “Per fortuna – conclude Michieletto – che il governatore Zaia dice sempre “prima i veneti”. Noi aggiungiamo “tanto la bevono...e poi pagano”. Con il nuovo anno i cittadini hanno la speranza nazionale ed europea di passare dalle parole ai fatti, mentre in regione Veneto, dopo il caos dei treni ci tocca la beffa delle autostrade”. A.A.



16 Cultura Eventi a Dolo In programma tantissime iniziative nel centro rivierasco

Mostre e appuntamenti fino a maggio

Mira

A Teatro Villa dei Leoni due spettacoli di prosa

Continuano i laboratori didattici all’antiquarium di Sambruson per studenti delle scuole primarie e secondarie di Roberta Pasqualetto

T

A

febbraio ci sono tre appuntamenti culturali nel comune di Dolo: delle esposizioni artistiche negli spazi comunali, un ciclo di incontri culturali all’ex Macello e i laboratori didattici all’antiquarium di Sanbruson. A gennaio è iniziata la terza edizione di ‘Arte in Comune’ a Dolo. Il ciclo di esposizioni artistiche si tiene negli spazi comunali ed è organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Culturale “Arti Visive Riviera del Brenta”. La mostra propone un ciclo di cinque esposizioni artistiche tra la biblioteca, gli uffici Sì Cittadino e in quelli comunali. Le mostre sono periodiche: la prima si è tenuta dal 9 gennaio al 12 febbraio con l’artista Paride Mercanzin e Giorgio P. Rampazzo. Dal 13 febbraio al 12 marzo si espongono le opere di Antonella Allegramente. Poi dal 13 marzo al 12 aprile l’artista Claudio Castellani, dal 17 aprile al 14 maggio esposte le opere di Giovanna Marcato e dal 15 maggio al 19 giugno espone l’artista Michele Giubilato. “Visto che gli spazi comunali sono frequentati dai cittadini abbiamo pensato che fosse importante utilizzarli – dice l’assessore alla cultura Antonio Pra – così mentre le persone sbrigano le loro pratiche, possono vedere delle opere d’arte. Questa esposizione crea l’occasione di vedere delle opere artistiche anche per quelle persone che generalmente non frequentano mostre, inoltre gli artisti sono tutti della Riviera del Brenta”. Dal 6 febbraio al 3 aprile, l’associazione socio-culturale Villeggiare, propone un ciclo di incontri intitolati: Tra sogno e realtà. Le metamorfosi dell’arte nella storia. Il primo incontro si è tenuto giovedì 6 febbraio; seguiranno giovedì 13 e 20 febbraio con: “Il cinquecento tra inquietudini e regola”. Giovedì 6 e 13 marzo l’appuntamento: “L’acutezza dell’occhio. Il realismo nell’età della borghesia”. Giovedì 27 marzo e il 3 aprile l’incontro intitolato: “In attesa del novecento. Le arti della bella epoque”. Tutti gli appuntamenti si terranno presso l’ex macello di Dolo, alle ore 20.30, con

L’ex Macello a Dolo ingresso libero. Continuano i laboratori didattici all’antiquarium di Sambruson rivolti a studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado del territorio, affinché conoscano la storia della loro terra direttamente, e non semplicemente studiata sui libri. I laboratori archeologici realizzati presso l’antiquarium riguardano: la Preistoria, la Protostoria e Storia Antica e il Periodo Classico. Ogni laboratorio ha la durata di tre ore ed è strutturato in due momenti: uno teorico e uno pratico. I laboratori si svolgono da gennaio a maggio, sono realizzati in collaborazione con l’Associazione Culturale Sambruson la nostra storia e con il Circolo Sociale Culturale Ricreativo Trovemose. Per maggiori informazioni sulle mostre o sui laboratori si può contattare l’ufficio cultura al numero 041 411090.

eatro villa dei Leoni a Mira propone due spettacoli di prosa dal sapore riflessivo e ironico con tematiche contemporanee. Sabato 22 febbraio lo spettacolo: “Week End”, una storia di solitudine, di uno spaesamento, di uno sradicamento culturale che si trasforma nel corso della vicenda in un’alienazione che ha dunque radici nel sociale oltre che nel privato. Ida, la protagonista, è un’insegnante quarantenne afflitta da una malformazione al piede che la fa zoppicare. Una storia normale ma non priva di retroscena. Sabato 1 marzo lo spettacolo: “Pretty, un motivo per essere carini”. Due coppie di amici compongono un complicato quadro e tutto tondo intorno al tema della bellezza. Una commedia fatta di chiacchiere e incomprensioni amorose, ma anche una feroce ed esilarante riflessione sull’ossessione della bellezza nei rapporti personali. In un mondo in cui le apparenze diventano fondamentali come marchio di successo o come parametro di giudizio sulle persone, e su quanto conta la bellezza e soprattutto nella relazione uomo-donna. Un’analisi ad ampio raggio sui falsi miti dell’epoca contemporanea, capace di mutare il sorriso in ghigno beffardo. Gli spettacoli iniziano alle ore 21 ed il costo del biglietto è 13 euro R.P. e ridotto 11.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA

Dipendenze Comuni del Miranese uniti per contrastare una vera malattia che distrugge centinaia di famiglie

VENEZIA

Gioco d’azzardo, epidemia che “prolifera” nella crisi di Ornella Jovane

A

l Servizio Tossicodipendenze dell’Asl 13 (Mirano, Dolo e Noale) le persone in trattamento sono una sessantina, ma è solo la punta di un iceberg: i giocatori compulsivi il più delle volte non sono disposti a farsi curare e in genere sono i loro familiari a chiedere aiuto. “E l’impegno clinico che essi richiedono – spiega il dottor Nicola Gentile, responsabile del SerT di Mirano-Dolo - è maggiore di quello per i pazienti con dipendenze da eroina”. Bastano questi due dati per comprendere quanto sia grave il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, a cui tutte le Amministrazioni comunali del Miranese hanno voluto dedicare una serata informativa nell’ambito “Manifesto” approvato da tutti i consigli comunali del comprensorio, che prevede una serie di azioni di sensibilizzazione e di contrasto, come ha spiegato il vice sindaco di Martellago, Marco Garbin, introducendo l’incontro pubblico tenutosi lo scorso 23 gennaio in auditorium San Salvatore a Martellago: all’iniziativa sono intervenuti numerosi amministratori locali, tra cui i sindaci di Martellago, Monica Barbiero, di Salzano, Alessandro Quaresimin, la vice sindaco di Mirano, Anna Maria Tomaello, il presidente della Conferenza dei Sindaci

dell’Asl 13, Fabio Livieri, e i due esperti dottor Nicola Gentile e la psicologa Annalisa Da Ros, del SerT. Ma le testimonianze più forti sono state senza dubbio quelle di due persone che vanno vissuto - e vivono ancora - sulla propria pelle quest’esperienza, in rappresentanza dei Giocatori Anonimi e dei Familiari dei Giocatori Anonimi, e anche il fatto che ormai da tempo siano sorti in tutto il territorio questi fondamentali gruppi di autosostegno, come per gli alcolisti, dice tutto della diffusione della ludopatia. “Essere giocatore voleva dire rubare, sperperare, non amare la famiglia e questa non è vita” ha raccontato un ex giocatore compulsivo che due anni fa ha intrapreso il lungo e difficile percorso di recupero nei GA. “Il danno più grave che provoca la dipendenza da gioco d’azzardo in una famiglia, più ancora della rovina economica, è quello emotivo: il giocatore cambia carattere, si isola in un mondo dove non esiste niente e nessuno se non il gioco” ha aggiunto la moglie di un giocatore. “Gli amministratori locali fanno bene a preoccuparsi e devono fare qualcosa in fretta, soprattutto nei piccoli centri dove il problema è ancora più grave” ha ribadito

il dottor Gentile, che ha fornito altri numeri allarmanti (l’1,4 per cento degli italiani gioca ogni giorno) e approfondito vari aspetti del fenomeno e del giocatore compulsivo. Che spesso ha già altre dipendenze, come quella del bere (sulla popolazione cosiddetta normale il 2 per cento sviluppa la dipendenza da gioco, dove sussistono altre dipendenze la percentuale sale tra il 14 e il 20 per cento), così come tra i giovani è più facile diventare dipendenti se si appartiene a una famiglia con adulti che giocano frequentemente. Gentile ha anche raccontato delle difficoltà del Servizio a far fronte agli impegnativi trattamenti: “un anno fa il Ministero della Sanità ha stabilito che si tratta di una vera e propria malattia e la Regione ha deciso che siano i SerT a occuparsene, ma senza darci risorse”. Infine, il responsabile del SerT, alla luce di una delle più gravi ripercussioni del fenomeno, il dissesto finanziario, ha indicato una delle possibili e auspicabili azioni che potrebbero mettere in atto i comuni attraverso i Servizi Sociali, l’istituzione di una sorta di servizio o sportello per aiutare il giocatore compulsivo a “gestire” il proprio debito. Annalisa Da Ros ha quindi approfondito nel dettaglio il trattamento che viene offerto dal SerT a chi soffre

L’incontro pubblico che si è svolto a Martellago di ludopatia. Tutti d’accordo, gli amministratori locali, nel combattere questa piaga, ma il problema è che hanno a disposizione armi “spuntate” e che devono lottare contro un business enorme che fa gola anche allo Stato (non sono mancate parole dure per l’atteggiamento morbido dei vari Governi), che non si limita più al mondo delle slot machine ma ormai imperversa anche on line e che, altro punto inquietante, vede spesso i tentacoli della malavita organizzata. “In Veneto si spendono per il gioco d’azzardo 503 milioni di euro l’anno, seconda regione italiana dopo la Lombardia con 1.284 milioni, con una spesa per abitante di 103 euro annui; si tratta della terza industria italiana con il 4% del PIL nazionale, oltre cinquemila aziende e 120mila addetti, 400mila slot machine, 6.181 locali e agenzie autorizzati: l’Italia rappresenta il 15% del mercato europeo e il 4% del mercato mondiale. Sono 15 milioni i giocatori abituali, tre quelli a rischio patologico, circa 800mila i giocatori già malati. Lo Stato incassa di tasse 8 miliardi l’anno, ma deve

spenderne 5-6 per curare i dipendenti da gioco” ha concluso Livieri, snocciolando alcune cifre del fenomeno. I Comuni di concreto possono fare ben poco. Ma possono fare molto per sensibilizzare la popolazione e soprattutto chi governa. “Chiediamo e ci batteremo affinché venga rivisto tutto l’impianto legislativo e affinché i Comuni abbiamo maggiori possibilità di azione e controllo sul territorio, anche alla luce del fatto che poi i problemi economici - e non solo - legati alla dipendenza dal gioco d’azzardo si scaricano sui nostri servizi sociali: a tal fine è in atto una raccolta di firme per cambiare la legge - ha concluso il presidente della conferenza dei sindaci - E mi auguro che quanti più Comuni possibile approvino il documento già votato da tutti quelli del Miranese perché dobbiamo dare un segnale forte a un Governo da cui continuano ad arrivare segnali inquietanti, come l’emendamento approvato prima di Natale e nel quale si arriva a prefigurare sanzioni per le Amministrazioni che prendono provvedimenti contro il gioco d’azzardo”.

LE INIZIATIvE RACCOLTA DI FIRME E BAR LIBERI DALLE SLOT

S

i moltiplicano in tutta l’area del veneziano le iniziative contro il proliferare nei bar delle slot machine, una peste sociale che crea dipendenza patologica. Il partito Italia dei Valori ha organizzato una raccolta di firme contro gioco d’azzardo e per una legge di iniziativa popolare che lo abolisca. ”Le persone che soffrono di dipendenza da gioco - spiega Michele Lionetti referente nel veneziano di Idv - giocano almeno 3-4 volte alla settimana e questo dall’arrivo della crisi 5 anni fa, è un atteggiamento che è cresciuto sempre più. Queste persone sono attratte più che dai

Casinò, dalle slot machine di bar, trattorie e tabaccherie. I giocatori più incalliti sono anziani, giocano con frequenza anche a Gratta e Vinci, Lotto e Superenalotto. Ma ci sono anche un migliaio di persone che hanno sviluppato una patologia di forte dipendenza dal gioco d’azzardo”. Ora per Idv è ora di porre un freno alla piaga sociale. “Queste persone - continua Lionetti referente provinciale dell’Idv - hanno provocato danni economici enormi alle loro famiglie, hanno dilapidato tutto e messo in crisi rapporti coniugali e familiari. Questa piaga va fermata”. I banchetti sono stati

presenti al mercato di Marghera al mercato di Mirano in Piazza Martiri, al mercato di Mira, e a quello del venerdì di Dolo. Con tutti questi banchetti sono stati raccolte oltre mille sottoscrizioni. Sia il comune di Venezia, che quelli della Riviera del Brenta e del Miranese, sono intenzionati a mettere un freno alla diffusione delle macchinette mangiasoldi nei bar. Per la creazione di locali liberi dalle macchinette e per azioni più decise contro il gioco d’azzardo, si sono già pronunciati i comuni e i consigli comunali di Mira, Campagna Lupia, Stra, Santa Maria di Sala. A.A.

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Spazi aperti 19 3 Maltempo Le piogge di inizio febbraio hanno provocato disagi in tutto il Veneziano

Allagamenti, agricoltura in ginocchio

Banche

STANZIATI 5 MILIONI SI EURO

Coldiretti stima danni per 6-7 milioni di euro. Disastro per cereali ortaggi e vini pregiati di Alessandro Abbadir

L

e piogge copiose di inizio febbraio hanno mandato in tilt il territorio veneziano, soprattutto le aree del Veneto orientale con tracimazione di fiumi nel portogruarese e a San Donà, ma non solo. Problemi per la tenuta di canali e reti idriche si sono avuti anche nel miranese nell’area di Martellago e Mirano e in Riviera del Brenta, e anche nell’area di Chioggia dove a causa del livello del Gorzone, sono state evacuate diverse famiglie. Sotto accusa per l’ennesima volta sono finiti i Consorzi di bonifica, ma stavolta colpe sembrano non essercene. La quantità di pioggia caduta per giorni e giorni, unita alle grandi nevicate in montagna avrebbe messo comunque in crisi i sistemi idrici provinciali gestiti dai consorzi e dal Genio Civile. Nel Veneto Orientale si chiede il rialzo delle arginature per i tratti che già nel passato hanno evidenziato le maggiori criticità, in particolare lungo il fiume Meolo in località Madonna delle Prese e Ca’Corner, vicino il fiume Vallio a monte del ponte di via Ca’Tron e sul fiume Palumbo. La sistemazione degli argini da sola probabilmente non basta a scongiurare nuove alluvioni, ma è necessario anche lo scavo dell’alveo dei fiumi che non avviene da decine di anni. I residenti nelle località a cavallo tra San Donà

U

e Noventa, chiedono interventi per prevenire esondazioni del Circogno. Il canale è tracimato in alcuni punti richiedendo l’intervento della Protezione Civile. Tra le richieste, c’è quella di intervenire sulla chiusa in località Brian che, essendo uno dei punti principali del sistema dei canali della zona, dovrebbe garantire benefici anche sul Circogno in caso di piena. I danni si contano per milioni di euro e un settore che più rischia di pagare degli altri è quello agricolo. Si stimano infatti tra i sei e i sette milioni di euro, i danni complessivi al comparto. Nel veneziano si concentra oltre la metà dei danni subiti a livello regionale (l’altra metà è concentrata in provincia di Padova colpita anche questa dalle disastrose inondazioni che hanno fatto finire sott’acqua Montegrotto e Tribano). I conti da fare in agricoltura nel veneziano

ADOTTAMI Paco. Maschio di 4 anni, labrador puro. Aveva un grande recinto dove era libero di correre e giocare poi è stato spostato in un recinto più piccolo. Era penalizzato e sofferente. Vuole correre. Ora è un ospite a.p.a. Paco ha bisogno di spazio e attenzioni ma solo da persone esperte. Mafalda. Simil pastyore belga. Arrivò in rifugio circa 7 mesi fa. Fu subito adottata da una bravissima famiglia. Poi iniziò ad avere comportamenti di gelosia e non era più gestibile. Mafalda ha circa 5 anni, sterilizzata, carattere peperino ma con un grande bisogno di essere considerata. Rassel. Meticcio maschio giovane, circa 4 anni, da 3 e mezzo in rifugio. Arrivato cucciolo e molto impaurito. E’ stato adottato poi riportato in rifugio. Lui ama la libertà, scavalca le recinzioni... Per Rassel servirebbe una persona paziente che lo accogliesse in casa Punto. Maschio, taglia medio-piccola circa kg.10, di 8-10 anni. Il suo corpo e segnato dalla sofferenza Recuperato sempre nella stessa strada, quella che porta dritto in rifugio! Punto ha il corpo curvo per due grosse ernie perianali. Il suo intervento è urgentissimo e verrà fatto quanto prima poi tornerà un cane normale e fiero. Orlando. Setter maschio di circa 6-7 anni. Recuperato vagante in aperta campagna. Ora è nostro ospite. Odia la reclusione e abbaia se messo in spazio molto piccoli. Ama vedere persone e rimanere sdraiato al sole. Cerchiamo per lui un posticino dove riprendere le forze Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

sono molti. Alle colture andate distrutte vanno infatti sommati, i costi che le imprese agricole dovranno sostenere per coprire i danni alle strutture per le lavorazioni che si renderanno necessarie per ripristinare i campi allagati. Quali sono state le colture più colpite? Per Coldiretti ad esempio le coltivazioni a seminativo di cereali con tutta la pioggia caduta, hanno sofferto asfissia e il raccolto è compromesso. Male pure gli ortaggi che stanno marcendo nei campi che sono stati sommersi dall’acqua. La zona più colpita è anche dal punto di vista dei danni in agricoltura, è quella del Veneto Orientale. I pregiati vigneti Doc del Piave sono stati sommersi dall’acqua, mentre nelle serre a causa dell’umidità le muffe stanno distruggendo le coltivazioni.

n aiuto dalla Cassa di Risparmio di Venezia per chi ha subito danni dalle recenti alluvioni. L’istituto di credito infatti ha messo a disposizione 5 milioni di euro per la ricostruzione. A chi è rivolto il fondo? Ne potranno usufruire aziende e famiglie dell’intera provincia e le condizioni per avere il denaro potranno essere decisi a seconda dei casi, cioè a discrezionalità della banca. Così per gli imprenditori ci potranno essere finanziamenti fino a 18 mesi ma anche con durata fino a cinque anni, spese d’istruttoria scontate del 50 per cento e la possibilità di beneficiare della moratoria Abi per sospendere le rate dei mutui e la proroga, fino a un massimo di 120 giorni, delle scadenze degli anticipi dei crediti. Per le famiglie colpite dal maltempo ci sarà la possibilità di avere dei finanziamenti con durata sino ai sei anni. Per accedere ai servizi, basterà rivolgersi a uno degli sportelli e presentare l’autocertificazione del danno. Insomma le banche finalmente provano a dare un contributo ad un’area già colpita dalla crisi degli A.A. ultimi anni e ora dal maltempo.


20 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto per gli istituti superiori “Sport, natura e storia: palestra di competenze” nato dalla collaborazione tra Competency Center di Ca’Foscari, Up Sport Veneto e Camera di Commercio

Voga e canoa, lo sport allena gli studenti alla vita

Problem solving, role playing, mastery learning...: attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche della didattica le ore di scienze motorie diventano occasione per migliorare le proprie performance nello studio, nel lavoro e nella vita di Ornella Jovane

L

e ore di scienze motorie “palestra” zione sportiva, culturale e formativa. L’iniziativa è stata presentata alla stamper migliorare le performance nello studio e presentarsi con una marcia in pa il 29 gennaio, nella sede camerale di più sul mercato del lavoro. Banco di prova Mestre, presenti Roberto Crosta, segretario per testare le proprie capacità sono gli sport generale della Camera di Venezia, Alberto nautici (canoa, dragone, kayak, voga alla Capuzzo, direttore di Venezi@Opportunità, veneta): “a tavolino” si creano per gli stu- Fabrizio Gerli, direttore del CFCC, Laura Di denti situazioni per stimolare in loro quelle Lucia Coletti e Odino Franceschini, di Up Sport Veneto, e Gianabilità che non fanno franco Bettin assessore strettamente parte del Attraverso gli sport alle Politiche Giovanili curriculum scolastico, si creano “a tavolino” di Venezia. ma sono utili nella vita, situazioni per stimolare Settecento studenall’università come nel negli studenti quelle abilità ti all’anno delle supelavoro: assumere deci- che aiutano nella vita riori di Mestre stanno sioni in gruppo, reagire a un cambio di programma improvviso, af- “allenando” le loro competenze trasversali, come flessibilità, lavoro di gruppo, orientafrontare la competizione... Il progetto si chiama “Sport Natura e mento al risultato, durante le ore di sport Storia: Palestra di competenze” e vede la nautici svolti in orario scolastico. L’attività è collaborazione fra Università, impresa e proposta in due momenti. Un primo gruppo scuola: il Competency Centre di Ca’ Foscari ha iniziato a novembre e finirà a febbraio, (CFCC), laboratorio per sviluppare le com- un secondo inizierà a marzo e finirà a giupetenze trasversali, Venezi@Opportunità, gno, per un totale di mille studenti parteAzienda Speciale della Camera di Commer- cipanti (700 “attivi” e 300 del gruppo di cio di Venezia, e Up Sport Veneto, associa- controllo).

A inizio semestre è stato somministrato a 500 studenti un questionario di auto ed etero valutazione, messo a punto dal CFCC: in 30 domande, i ragazzi hanno valutato le loro competenze trasversali (capacità di ascoltare gli altri, affrontare situazioni stressanti…). Una parte di questi studenti, 350, è stata quindi coinvolta nel progetto. Ogni studente, a fine attività, compila un diario personale in cui valuta i comportamenti adottati nelle situazioni proposte, il risultato, e cosa avrebbe dovuto fare di diverso. A fine semestre a tutti gli studenti sarà riproposto lo stesso questionario compilato inizialmente. Al termine il Competency Centre traccerà la fotografia iniziale e finale, potendo così comparare il gruppo coinvolto e il gruppo di controllo. “Grazie alla collaborazione con Venezi@Opportunità il Competency Centre di Ca’ Foscari esce dai confini universitari e si allarga dalle scuole al mondo del lavoro – spiega Fabrizio Gerli - E’ un segnale della “trasversalità” delle competenze che insegniamo e dell’importanza che esse ri-

La conferenza stampa di presentazione del progetto coprono nelle fasi della vita dallo studio al lavoro. L’ambito sportivo si dimostra un’ottima palestra, e il CFCC persegue anche qui la sua mission: aumentare la competitività degli studenti, prepararli alle sfide più importanti”. “Abbiamo cercato di fornire un contributo al progetto, in linea con la nostra mission aziendale, stimolando un più stretto rapporto tra Università e mondo scolastico – aggiunge Alberto Capuzzo - I ragazzi hanno bisogno di fare esperienze che siano loro utili a comprende le dinamiche del mondo del lavoro, sia dipendente che autonomo”. “L’idea di usare lo sport come “spazio” per educare è da sempre il nostro punto di partenza – conclude Odino Franceschini - e

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questo sviluppo verso una palestra di competenze trasversali nasce da uno scambio prezioso con Venezia@Opportunità, che ha sostenuto il progetto riconoscendone il valore ed ha agito per connettere il mondo della scuola con la ricerca universitaria. Un’esperienza che si avvale dell’apporto dei docenti dei vari istituti superiori di Mestre e degli istruttori delle società sportive coinvolte del Polo Nautico di San Giuliano, Canoa Club Mestre e del G.S. Voga Veneta Mestre, che agisce per contaminare realtà diverse, in cui continua a credere il Comune di Venezia, e per il quale, per il suo valore formativo, anche la Direzione Regionale del Miur ha mostrato molto interesse”.


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Salute sentan Porto Viro urlare o da regionali del del quartie ai residenti di potersi se “così fan . 3 se c’è da di Uniti per diversi rappre ospedaliere di cura Madonna della a pag di Alessandro tteva di rto del tteranno partecipato consiglieri regionali lo faremo. Abbadir* perme tinua cui hanno i ro della casa appellativo che perme spazi all’ape si gli con a e oltre , compre C’è stato un taglio considerevole assolut meglio no Azzalin della frazion godere al di Porto Viro, mio in posizione di che nel istituzionali ari e Grazia tutti accomu18 scorso 4-5 e 6 alle urne centro del 24pag di risorse, soprattutto di fornitura di e 25 .febbraio pubblica e pagg. Cristiano Corazz porre il nosoco Crivellari, aDiego declass emerge una situazione davvero ine- rispetto alla sanità (Agenzia Naziocerti farmaci, che se vogliono devono il revole dopo parità e di Agenas indicato come all’onoda un unico scopo stricabile, o perlomeno difficilmente procurarsi pagando, quindi alle persone ospedaliere nati i) ha rapporto annual le schede 40% 50% risolvibile. Un caos politico che rischia di per i servizi sanitar del Veneto nel trat- mento avvenuto con detenute oltre alla libertà viene tolta nale 30% 60% re centro 50%portare spediti a nuove consultazioni. Pro-il secondo miglior loro anche la salute. 20% dio. Per discute 30% 10% del miocar 50% prio quello che non ci voleva infarti Fondamentale l’intervento in una ori situagli le migli zona! tare Cogl zione economica deligenere,tua caratterizzata prestato dal Sert. offerte adella da una recessione pag. 10 cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce SULLA S.S. 434 SI VIAGGIA trico il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 rio Odontoia A 70 CHILOMETRI L’ORA NO Giuriato* ulato io: OSTI Dott. STEFA di Silvia Amb Stelle, si è abbattuto sui partiti, DI FABBRICALoc. BORSEA anche re in sanitar agosto SPACCIO A! 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La Lega crolla dal 35% a poco pag. 12 cercato di abbattere indicendo un bando di al quale fu affidato il compito di organizzare essere così significativa per il rilancio della più del 10% di questa ultima tornata eletvendita per alcuni dei propri immobili. Va eventi (fiere, convegni, presentazioni, ecc...) struttura dell’ex zuccherificio e in molti oggi torale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si detto, e lo conferma il neodeputato Diego prevalentemente, ma non esclusivamente, pensano che una nuova vita della struttura assesta sotto il 20%. www.lapiazzaweb.it Crivellari, che negli ultimi anni si è compiuto presso il Centro Servizi di Rovigo. 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Quaranta stagioni in musica per la Gioventù musicale di Chioggia di Eugenio Ferrarese

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ra il dicembre 1974 quando anche a folk, alla musica etnica, fino alle più recenti Chioggia si costituiva la locale sezione espressioni musicali. “Ascoltare musica, fare musica, formare della Gioventù Musicale d’Italia e con il concerto del Trio Jazz Cesare Poggi si dava i giovani alla musica”: questi i propositi dei l’avvio l’11 gennaio 1975 alla prima stagio- fondatori e l’avvicinare il pubblico dei giovane concertistica. Da allora sono stati organiz- ni e dei giovanissimi alla conoscenza degli zati circa 400 concerti con la partecipazione aspetti più veri della musica, e della musica di artisti di alto livello provenienti da tutte le classica in particolare, è un compito reso anparti del mondo e nello stesso tempo si è cora più attuale dalla necessità di salvaguardare e trasmettere alle lavorato per intrecciare rapporti di collabora- L’esordio nel dicembre nuove generazioni un inestimabile patrimozione con le scuole, gli 1974: da allora sono nio di civiltà e cultura. Enti Pubblici ed altre stati organizzati circa 400 concerti con E con l’intento di associazioni. La Gioventù Musi- artisti da tutto il mondo portare la musica tra la gente, tra i giovani, tra cale d’Italia, fondata a Milano nel 1952, è la sezione italiana della gli anziani e a tutte le categorie socialmenFederation Internationale des Jeunesses Mu- te deboli, da gennaio del 1978 la sezione sicales, un’organizzazione internazionale, chioggiotta della Gioventù Musicale collacreata a Bruxelles nel 1945, di cui fanno bora nell’organizzare Corsi di Orientamento parte paesi in tutto il mondo, con lo scopo Musicale di Tipo Bandistico. Ed è proprio da comune di diffondere la musica - in partico- questi corsi che rinascerà a Chioggia la Banlare presso i giovani - senza distinzioni di da Musicale Cittadina e poco dopo anche il cultura, razza, lingua. La sua vastissima at- Coro Popolare Chioggiotto. Considerato lo scopo promozionale e tività spazia dalla musica classica al jazz, al

formativo la G.M.I. ha da sempre tenuto bassi prezzi degli abbonamenti e biglietti, permettendo a tutti gli strati sociali, in modo particolare agli allievi e genitori della scuola di musica gestita dalla Banda Cittadina e dal Coro Popolare Chioggiotto e a tutte le associazioni di volontariato compresa l’Università Popolare, di usufruire di un così elevato livello artistico. Oltre alla consueta stagione concertistica primaverile effettuata in Auditorium comunale, la Gioventù Musicale ha promosso concerti anche nelle frazioni di Valli, Sant’Anna e Cavanella d’Adige (dal 1994 al 2009) ed ha partecipato alla rassegna estiva Inchiostro, insieme ad Arteven, l’Associazione lirico Clodiense e Veneto Jazz, dal 1998 al 2008. Il Presidente a Chioggia, dalla fondazione, è il professor Loris Tiozzo inserito tra i Soci Promotori della Fondazione Gioventù Musicale d’Italia. La XL Stagione Concertistica 2014 prenderà il via domenica 13 aprile con il Quintetto Verona Concentus Ottoni. Segui-

Gmi con Gazzelloni nel 1980, Luigi Donorà e Tiziana Scandaletti 1993, Ensamble Oswald Von Volkenstein 1995, Verona Concentus ottoni 2013 rà domenica 20 aprile Emanule Buono (I premio al Concorso Internazione Pittaluga di Alessandria 2013), domenica 27 aprile Alessandro Chioappetta Quartet, domenica 4 maggio Ipanema Duo, domenica 11 maggio “L’eredità”, opera da camera con testo di Paolo Padoan e musiche di Luigi Donorà, domenica 18 maggio “Rifrazioni” con Rita Poli, violno, e Francesca Feola, chitarra. Ultimo appuntamento domenica 25 maggio con

le musiche popolari proposte dal Complesso vocale-strumentale Città di Chioggia. Tutti i concerti si terranno all’Auditorium comunale S. Nicolò a Chioggia con inizio alle ore 17,15. L’abbonamento costa 15,00 euro (biglietto per concerto 3,00euro). I biglietti e gli abbonamenti sono in vendita presso la sede della Gioventù Musicale a palazzo Ravagnan in Riva Vena o la sera di ciascun concerto all’ingresso dell’Auditorium.

QUESTO PERSONAGGIO NON VA SU CHIOGGIA PERCHé è GIà NELLE PAGINE INTERNE CHIOGGIA NON HA LA PAGINA PROVINCIALE DEL PERSONAGGIO FOTO NELLA RACCOLTA DATI DI CHIOGGIA


Cultura provinciale 25 9 Eventi Dal 15 febbraio al 4 marzo

Il carnevale di Venezia celebra La Natura Fantastica La kermesse quest’anno è ispirata al fiabesco, al meraviglioso, al fantastico legato alla natura animale e vegetale, ispirati da una dimensione globale di Roberta Pasqualetto

D

al 15 febbraio al 4 marzo arriva che li abitano. Venerdì 14 Febbraio si apre la kerl’attesissimo appuntamento con il carnevale di Venezia. Per l’edizione di messe veneziana, con spettacoli teatrali, quest’anno la proposta sarà varia e per tutti conferenze, mostre, proiezioni, e in diversi i gusti e coinvolgerà anche la terra ferma. luoghi simbolo di Venezia quali: il teatro Direttore artistico di questa edizione è Da- Fondamenta Nuova; proiezioni alla Casa del Cinema; mostre a vide Rampello che ha titolato la kermesse: La Per la prima volta Palazzo Grimani, Colquest’anno lezione Peggy GuggenNatura Fantastica. heim, Museo di Storia Il Carnevale di l’Arsenale di Naturale, Fondazione quest’anno sarà ispira- Venezia aprirà le Stampalia; to al fiabesco, del me- porte al carnevale Querini conferenze all’istituraviglioso e del fantastico legato alla natura animale e vegetale; to Veneto di Scienze Lettere e Arti; e una il Carnevale della fantasia e della natura. Un pista di pattinaggio sul ghiaccio in campo Carnevale globale perché ogni cultura ha, fin san Polo. Non mancheranno i tradizioni apdalle proprie origini, colto dal patrimonio del puntanti del volo dell’angelo e il concorso fantastico e del fiabesco come metafora nar- delle Marie accompagnato da concorsi per rativa della vita. Un Carnevale dell’attualità la maschera più bella. Tra gli appuntanti tradizionali: sabato perché il fiabesco naturalistico è il modo con cui affrontare, nella festa, i temi profondi 22 Febbraio, alle ore 14.30, l’attesissimo del rapporto tra il genere umano e l’ambien- appuntamento con la Festa delle Marie in te: i boschi, le valli, i mari, i monti, le lagune Piazza San Marco. Domenica 23 Febbraio, e le misteriose creature animali e vegetali alle ore 12, il Volo dell’Angelo dal campa-

neWs DOGI E DOGARESSE AI TEMPI DELLA SERENISSIMA

Dogi e Dogaresse ai tempi della Serenissima, è la mostra allestita a Palazzo Ducale a Venezia che inaugurata il 10 gennaio scorso rimmarrà aperta al pubblico fino al prossimo 30 giugno. Allestita nei rinnovati spazi dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, l’esposizione intende narrare – attraverso opere provenienti dalle prestigiose raccolte del Museo Correr, della sua Biblioteca e dei suoi Gabinetti di disegni, stampe e numismatica – l’evoluzione storica di questo simbolo che ritorna in dipinti, sculture, codici miniati, monete, medaglie e nelle insegne tradizionali del potere, a memoria della vicenda straordinaria di un mondo crollato nel 1797 e poi eternato nella dimensione del mito. Ampio spazio in mostra è dedicato alla figura delle dogaresse, in particolare a Morosina Morosini Grimani (1595-1605), di cui sono esposti un Ritratto attribuito a Palma il Giovane e una tela celebrativa della sua incoronazione e a Elisabetta Querini Valier (1694-1700), quarta ed ultima sposa di un Serenissimo a ricevere ufficialmente una pubblica investitura. Info: Email:info@ fmcvenezia.it. Call center 848082000 www.visitmuve.it

La presentazione ufficiale dell’immagine del “Carnevale di Venezia 2014” realizzata da Giorgio Cavazzano. Il presidente di Vela. Piero Rosa Salva e il direttore artistico del Carnevale Davide Rampello, hanno consegnato al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, una copia autografata del manifesto nile di San Marco. Domenica 2 marzo, alle ore 12, in Piazza Ferretto a Mestre il Volo dell’Asino e, sempre alle ore 12, il Volo dell’Aquila in Piazza San Marco. Martedì 4 marzo, alle ore 16.30, la premiazione della Maria più bella del carnevale in Piazza San Marco. “L’immagine di Giorgio Cavazzano, fumettista Disney, per il Carnevale 2014, comunica una grande gioia di far festa perché è irriverente e filologica al tempo stesso - dice il direttore artistico Davide Rampello

- il gabbiano vestito da doge è un piccolo capolavoro e le citazioni artistiche e architettoniche contestualizzano il momento della festa nell’unicum veneziano. Un’immagine molto scenografica, in grado di parlare ai bambini come agli adulti: sono certo che darà molte suggestioni a chi è in cerca di un’idea per la propria maschera”. Quest’anno per la prima volta, l’Arsenale di Venezia, aprirà le porte al carnevale, con un nuovo decoro scenografico realizzato in collaborazione con la Fenice per

accogliere le maschere e, tutte le sere, da Giovedì Grasso a Martedì Grasso, sfileranno imbarcazioni caratterizzate con la grafica ufficiale del Carnevale firmata da Giorgio Cavazzano. Per maggiori informazioni sul programma del carnevale si può visitare il sito: www. carnevale.venezia.it o seguire gli aggiornamenti nei social network facebook e twitter, youtube, instagram, pinterest e foursquare.

Musica La Fondazione Teatro La Fenice e la Fondazione di Venezia in sinergia

L’Opera metropolitana, eventi e progetti di musica per il territorio L

a Fondazione Teatro La Fenice e la Fondazione di Venezia hanno presentato “L’Opera Metropolitana”, un progetto per la diffusione della cultura musicale e concertistica nel territorio della provincia di Venezia. Il cartellone è ricco di eventi e appuntamenti musicali che dall’11 febbraio al 17 maggio interesserà le aree della Riviera Miranese, San Donà di Piave, Jesolo, Chioggia e Portogruaro, grazie alla collaborazione delle Fondazioni comunitarie locali (Terra d’Acqua di San Donà di Piave-Jesolo, Clodiense, Santo Stefano di Portogruaro e Riviera Miranese) che già operano attivamente in questi territori. L’offerta culturale prevede cicli di conferenze e ascolti guidati, videoproiezioni di opere liriche e concerti pianistici dei vincitori del prestigioso Premio Venezia, considerato ormai uno dei più importanti concorsi pianistici ed giunto quest’anno alla XXX edizione. Tra gli appuntamenti, anche le esibizioni dell’Orchestra della Fenice che inaugurerà il Progetto Mozart, iniziativa che, nell’arco temporale di alcuni anni, porterà il celebre Teatro veneziano all’esecuzione integrale di tutte le sinfonie del compositore salisburghese. “Quest’iniziativa – afferma Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia – rafforza l’antico legame di collaborazione tra la Fondazione di Venezia e il Teatro La Fenice, e parte dal presupposto che sia ormai anacronistico suddividere la realtà territoriale metropolitana tra centro e periferie. Mobilità e circolazione sono le parole chiave di un nuovo modo di intendere le dinamiche culturali del nostro territorio.

Il Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot e il presidente della Fondazione di Venezia Giuliano Segre presentano il progetto l’Opera Metropolitana (Photo Michele Crosera)

Condividiamo con la Fenice l’obiettivo di uscire dalle logiche, ormai stantie, della centralità lagunare, per aprire a zone geografiche per nulla marginali. Formazione e veicolazione delle conoscenze sono da sempre tra gli obiettivi prioritari delle nostre due Fondazioni”. In piena sintonia Cristiano Chiarot, sovrintendente del Teatro La Fenice, che sottolinea come “questo progetto, pensato insieme alla Fondazione di Venezia, ci permetta di raggiungere nuovi pubblici, attraverso un’operazione allo stesso tempo formativa e artistica. Negli ultimi anni abbiamo sentito forte l’esigenza di divenire punto di riferimento per tutta l’area regionale, e quest’iniziativa ci permette di esportare, dal punto di vista informativo, formativo e spettacolare, le linee

guida delle nostre attuali stagioni lirica e sinfonica. È un’occasione unica per allargare il nostro pubblico, favorendo quella circolazione di saperi necessaria alla buona salute della musica d’arte, di ieri e di oggi”. A partire dall’11 febbraio e fino al 17 maggio 2014, ventiquattro momenti d’incontro scandiscono il fitto calendario, che va dall’analisi della Traviata alla proiezione del Barbiere di Siviglia – per citare soltanto due dei molti appuntamenti – costruendo una rete inedita di palcoscenici nell’obiettivo di rendere la grande musica, e l’arte del vivo in genere, sempre più alla portata di tutti. S.B.M.


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fine gennaio sono cominciati dei nuovi cicli di allenamenti itineranti e a porte aperte dell’Umana Reyer maschile e femminile. Le due prime squadre orogranata svolgeranno, infatti, una serie di allenamenti nelle palestre del territorio metropolitano, ospiti delle società che già aderiscono al Progetto Reyer per il settore giovanile. Gli allenamenti itineranti mirano a portare a diretto contatto con il territorio, gli atleti orogranata e nel frattempo per far conoscere, soprattutto ai giovani, le metodologie di allenamento di un club professionistico e far apprezzare da vicino l’esecuzione dei gesti tecnici e atletici da parte di atleti professionisti. Al termine di ogni allenamento gli atleti dell’Umana Reyer saranno a disposizione per autografi e foto ricordo con tutti gli spettatori presenti. Il primo appuntamento, che ha coinvolto la prima squadra maschile dell’Umana Reyer, si è tenuto mercoledì 22 gennaio, presso il Palazzetto dello Sport di Marcon in via dello Sport. Le altre date di allenamenti a porte aperte dell’Umana Reyer maschile sono: martedì 25 febbraio a Castelfranco; mercoledì 26 marzo a Jesolo e mercoledì 16 aprile a Spinea. Per l’Umana Reyer femminile: mercoledì 5 febbraio a Dolo, mercoledì 19 marzo al Lido di Venezia. Gli allenamenti si terranno a porte aperte per chiunque sia interessato ad assistere alle partite. R.P. A Mestre

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nizio d’anno ricco di soddisfazioni per i ciclisti della provincia di Venezia. Ben tre portacolori sono stati infatti convocati per partecipare alle gare di coppa del mondo nelle loro specialità. Paolo Simion, ciclista di Martellago in forza all’As Mastromarco Dover, e Francesco Lamon di Mirano, in forza al Team Colpack, sono stati selezionati dal commissario tecnico della nazionale azzurra su pista, Marco Villa, per partecipare alla terza tappa di coppa del mondo, svoltasi a Guadalajara (Messico) dal 17 al 19 gennaio. Nella corsa ad inseguimento a squadre, sulla distanza dei 4 km, Paolo Simion ha conquistato un nono posto assieme ai compagni Alex Buttazzoni, Marco Coledan e Michele Scartezzini. La manifestazione è stata l’ultima gara a livello internazionale prima dei campionati mondiali su pista, che si terranno a Cali (Colombia) dal 26 febbraio al 2 marzo. Dalla pista si passa al ciclocross, dove Luca Andreatta (Libertas Scorzè) è stato convocato dal commissario

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l circolo della Vela di Mestre punta a bissare i successi del 2013 anche per il nuovo anno. Tra gli eventi più importanti organizzati dal circolo nel 2013 la “Coppa del Centenario” ed II Trofeo “Hilton Garden Inn” per la classe Dinghy 12’ in aprile. La Coppa Metamauco, in maggio tti are ogge z z li a e un evento che per le regate d’altura e mir i vità puo lus. reatientrambe eRScFeva, roject on ni-altura è fiore all’occhiello per il Circolo d 420 em classe classi o P p t n e te r i a P un po’ olimpiche che tiprevedono pegno olidali di in quanto è alla sua sedicesima Conedizione nto in im erca ni s un equipaggio le m ta i r o e tu p li composto di due atleti. ai il maggio in consolidata intesa conarlotig Yacht Club Iler24-25 iana ecker. Trasform edizione rdella henne e B c u D e Vicenza. In giugno si è tenuto il “Trofeo ci sarà la diciassettesima la musco distrofiaper le classi Altura Mantovani“ per la classe Dinghy 12’ e cinontr Coppa o laMetamauco settembre la quinta prova del campionato e Mini-Altura. Il 28 settembre la sesta zonale Quinto Trofeo Porto di Venezia per edizione del Trofeo Porto di Venezia per www.parentproject.i t la classe Optimist, che ha visto una rile- i giovani atleti della classe Optimist. Poi, vante partecipazione da tutti i circoli Duchenne del in ottobre, si terrà il campionato invernale Veneto e non solo, con trentadue atleti in per la classe Dinghy 12’ e ci sarà la regata classe Cadetti e ventisei Juniores. In otto- Interzonale per la classe Laser che coinvolbre hanno gareggiato nella Regata per la gerà gli atleti provenienti da più regioni classe Laser, con ben cinquantasei atleti in d’Italia. Tra maggio e ottobre, quattro acqua equamente distribuiti tra le tre clasgiornate del consueto campionato sociale Duchenne si e il Campionato Invernale Winter Venice di tutte le classi appartenenti al circolo. Cup per la classe Dinghy 12’. Tra maggio “Oltre all’attività agonistica ci saranno ane novembre si sono svolte cinque giornate che altre cose proposte dal circolo – dice del campionato sociale 2013 del Circolo il presidente Giancarlo Moretto - come il dove sia gli atleti (un’ottantina) e le classi corso di impiombature con l’esperto Alfrepresenti, sono stati numerosi. Per il 2014 do Mosso che insegnerà come elaborare e Parent gli appuntamenti programmati sono tanti: intrecciare delleProject cime traOnlus loro per renderle Insieme X fermare la Duchenne il 4 aprile si terrà il Trofeo Mantovani Duchenne per più funzionali e più resistenti alla loro Via Aurelia, 1299 - 00166 Roma la classe Dinghy 12’ che sarà intitolato trazioneTel. o a0666182811 pesanti carichi e d’interesse - Fax 0666188428 alla memoria di Paolo Milanese (mancato e grande utilità per tutti i navigatori Numero Verde 800 943 333 sia di recente) atleta dinghysta portacolori del da diporto sia da regata. A fine gennaio circolo. Il 4 maggio ci sarà la selezione abbiamo fatto il corso di sicurezza ed R.P. per il campionato nazionale per la classe emergenza a bordo”. Duchenne

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fine gennaio sono cominciati dei nuovi cicli di allenamenti itineranti e a porte aperte dell’Utecnicomana dellaReyer nazionale Scotti Leperdue prime per lasquadre provincia di Venezia: Matteo Ferro maschileFausto e femminile. orogranata svolgeranno, infatti,nepartecipare all’ultima prova nelle di coppa gli Esordienti (Libertasospiti Scorzè), Lorenzo una serie di allenamenti palestredeldel territorio metropolitano, delle società cheDe Vettori negli Allievi del itineranti 1’ anno mirano (Sorgente mondo di ciclocross, tenutasiReyer il 26pergennaio già aderiscono al Progetto il settore giovanile. Gli allenamenti a Antonio Pizzolato negli Allievi a Nommay (Francia). Domenica 19 gennaio portare a diretto contatto con il territorio, gli atleti Pradipozzo), orogranata e nel frattempo per far conoscere, (Libertas Scorzè),e far Luca Andreatta si soprattutto è poi svolta a Scorzèle la 40’ edizione del 2’ anno ai giovani, metodologie di allenamento di un club professionistico apprezzare (Libertas Al Scorzè), Laura Gran Premio Cartoveneta, corsatecnici di ciclocross da vicino l’esecuzione dei gesti e atletici da negli parte diJuniores atleti professionisti. termine di ogni nelle Donne Juniore (Sorgente organizzata Libertas ScorzèReyer e valida allenamento dalla gli atleti dell’Umana saranno aZaghis disposizione per autografi foto ricordo Pradicon Donne come ultima tappapresenti. del trofeo triveneto di pozzo), tutti gli spettatori Il primo appuntamento, che ha Giovanna coinvolto la Michieletto prima squadranelle maschile Openpresso (Libertas Scorzè), Nadirdi Colledani ciclocross e come provinciale dell’Umana Reyer,campionato si è tenuto mercoledì 22digennaio, il Palazzetto dello Sport Marcon negliaperte Underdell’Umana 23 (Libertas specialità. gara Ledella categorie Open è a porte in via delloLaSport. altre date di allenamenti ReyerScorzè), maschile Tiziano sono: Carraro Elite (Uc Fpt), Giacomo Carolstata vinta25dafebbraio Luca Braidot (Forestale) da- 26 martedì a Castelfranco; mercoledì marzonegli a Jesolo e mercoledì 16 aprile a negli Amatori 1 (Libertas vanti al gemello Daniele (ForestaSpinea. Per l’Umana ReyerBraidot femminile: mercoledì 5li febbraio a Dolo,Fascia mercoledì 19 marzoScorzè), al Lido Gianfranco Mariuzzo negli Amatori Fascia le)di eVenezia. a MirkoGliTabacchi (Forestale). allenamenti si terranno Questi a porte aperte per chiunque sia interessato ad assistere invece sono i nuovi campioni di ciclocross 2 (Uc Fpt). alle partite. R.P. A Mestre

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l circolo della Vela di Mestre punta a bissare i successi del 2013 anche per il nuovo anno. Tra gli eventi più importanti organizzati dal circolo nel 2013 la “Coppa del Centenario” ed II Trofeo “Hilton Garden Inn” per la classe Dinghy 12’ in aprile. La Coppa Metamauco, in maggio un evento che per le regate d’altura e mini-altura è fiore all’occhiello per il Circolo in quanto è alla sua sedicesima edizione in consolidata intesa con lo Yacht Club Vicenza. In giugno si è tenuto il “Trofeo Mantovani“ per la classe Dinghy 12’ e in settembre la quinta prova del campionato zonale Quinto Trofeo Porto di Venezia per la classe Optimist, che ha visto una rilevante partecipazione da tutti i circoli del Veneto e non solo, con trentadue atleti in classe Cadetti e ventisei Juniores. In ottobre hanno gareggiato nella Regata per la classe Laser, con ben cinquantasei atleti in acqua equamente distribuiti tra le tre classi e il Campionato Invernale Winter Venice Cup per la classe Dinghy 12’. Tra maggio e novembre si sono svolte cinque giornate del campionato sociale 2013 del Circolo dove sia gli atleti (un’ottantina) e le classi presenti, sono stati numerosi. Per il 2014 gli appuntamenti programmati sono tanti: il 4 aprile si terrà il Trofeo Mantovani per la classe Dinghy 12’ che sarà intitolato alla memoria di Paolo Milanese (mancato di recente) atleta dinghysta portacolori del circolo. Il 4 maggio ci sarà la selezione per il campionato nazionale per la classe

420 e classe RS Feva, entrambe classi olimpiche che prevedono un equipaggio composto di due atleti. Il 24-25 maggio ci sarà la diciassettesima edizione della Coppa Metamauco per le classi Altura e Mini-Altura. Il 28 settembre la sesta edizione del Trofeo Porto di Venezia per i giovani atleti della classe Optimist. Poi, in ottobre, si terrà il campionato invernale per la classe Dinghy 12’ e ci sarà la regata Interzonale per la classe Laser che coinvolgerà gli atleti provenienti da più regioni d’Italia. Tra maggio e ottobre, quattro giornate del consueto campionato sociale di tutte le classi appartenenti al circolo. “Oltre all’attività agonistica ci saranno anche altre cose proposte dal circolo – dice il presidente Giancarlo Moretto - come il corso di impiombature con l’esperto Alfredo Mosso che insegnerà come elaborare e intrecciare delle cime tra loro per renderle più funzionali e più resistenti alla loro trazione o a pesanti carichi e d’interesse e grande utilità per tutti i navigatori sia da diporto sia da regata. A fine gennaio abbiamo fatto il corso di sicurezza ed R.P. emergenza a bordo”.

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d’anno ricco di soddisfazioni per i della provincia di Venezia. Ben tre colori sono stati infatti convocati per are alle gare di coppa del mondo o specialità. Paolo Simion, ciclista ellago in forza all’As Mastromarco e Francesco Lamon di Mirano, in Team Colpack, sono stati seleziocommissario tecnico della nazionale su pista, Marco Villa, per partecia terza tappa di coppa del mondo, a Guadalajara (Messico) dal 17 al naio. Nella corsa ad inseguimento re, sulla distanza dei 4 km, Paolo ha conquistato un nono posto ascompagni Alex Buttazzoni, Marco e Michele Scartezzini. La manifeè stata l’ultima gara a livello intere prima dei campionati mondiali su e si terranno a Cali (Colombia) dal raio al 2 marzo. Dalla pista si passa oss, dove Luca Andreatta (Libertas è stato convocato dal commissario

tecnico della nazionale Fausto Scotti per partecipare all’ultima prova di coppa del mondo di ciclocross, tenutasi il 26 gennaio a Nommay (Francia). Domenica 19 gennaio si è poi svolta a Scorzè la 40’ edizione del Gran Premio Cartoveneta, corsa di ciclocross organizzata dalla Libertas Scorzè e valida come ultima tappa del trofeo triveneto di ciclocross e come campionato provinciale di specialità. La gara della categorie Open è stata vinta da Luca Braidot (Forestale) davanti al gemello Daniele Braidot (Forestale) e a Mirko Tabacchi (Forestale). Questi invece sono i nuovi campioni di ciclocross

per la provincia di Venezia: Matteo Ferro negli Esordienti (Libertas Scorzè), Lorenzo De Vettori negli Allievi del 1’ anno (Sorgente Pradipozzo), Antonio Pizzolato negli Allievi 2’ anno (Libertas Scorzè), Luca Andreatta negli Juniores (Libertas Scorzè), Laura Zaghis nelle Donne Junior (Sorgente Pradipozzo), Giovanna Michieletto nelle Donne Open (Libertas Scorzè), Nadir Colledani negli Under 23 (Libertas Scorzè), Tiziano Carraro negli Elite (Uc Fpt), Giacomo Carolli negli Amatori Fascia 1 (Libertas Scorzè), Gianfranco Mariuzzo negli Amatori Fascia 2 (Uc Fpt).


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Marino Zorzato: “Incongruenti certe posizioni dei primi cittadini”

Piano casa: l’ultima parola ai sindaci

Trovato l’accordo Governo-Regione: i Comuni potranno porre limiti al nuovo piano casa attraverso varianti dei piani urbanistici di Germana Urbani

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on sarà più quel disastro che poteva essere. Lo pensano sicurametne i primi cittadini del veneto che, per la maggior parte, avevano dichiarato guerra all’ultimo piano casa cui la Regione Veneto aveva dato il via libera sul finire del 2013. Il terzo da che la crisi è iniziata ma il più pericoloso, a detta loro, perché privo di vincoli urbanistici certi. Una situazione talmente grave che il Consiglio dei Ministri aveva impugnato la legge in cinque punti davanti alla Corte Costituzionale. A fine gennaio, però, durante un vertice al dipartimento degli Affari regionali tra i capi degli uffici legislativi del Ministero dei beni culturali, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente e il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, i tecnici veneti si sono impegnati a riscrivere alcuni contenuti della Legge Regionale 32/2013. In quell’occasione, infatti, Marino Zorzato, “padre” del piano casa ter, ha firmato un impegno di dieci righe in cui si afferma che dovrà essere rivista la possibilità di realizzare interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza e dovranno essere chiariti altri aspetti relativi ai centri commerciali nei centri storici. Modifiche che riconoscerebbero ai Comuni la possibilità, attraverso le procedure della variante semplificata dei piani urbanistici, di apporre limiti al nuovo Piano

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casa della Regione. L’impegno sottoscritto esplicita, inoltre, che gli interventi previsti dal Piano casa non troveranno applicazione per quegli edifici oggetto di specifiche norme di tutela urbanistica e territoriale anche in relazione a quegli strumenti che saranno approvati dai Comuni dopo l’entrata in vigore della suddetta legge. Rimane quindi fermo l’ordinario potere urbanistico dei Comuni interessati dalle disposizioni del nuovo Piano Casa. L’abrogazione, con la nuova legge regionale, delle norme del prece-dente Piano casa relative ad un generalizzato potere di blocco da parte dei Comuni viene quindi compensata dalla precisazione che rimangono fermi gli ordinari poteri urbanistici dei Comuni. Ad oggi ( mentre scriviamo) restano impugnate l’art. 7 e l’art. 10 comma 6 che estende gli interventi edilizi anche alle aree a rischio idrogeologico e l’art. 11 comma 1 e 2 che elimina l’obbligo, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di rispettare la sagoma esistente sulle quali si attenderà un pronunciamento della Corte costituzionale. A ben vedere la risposta che potrebbe arrivare a questo proposito non potrà non tener conto del fatto che il Decreto del Fare 69/2013 ha già stabilito che possono essere considerate ristrutturazioni le demolizioni e ricostruzioni con cambio di sagoma. Intanto, però, si va avanti e il vicepresidente Zorzato si dice pronto a riaprire il

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Marino Zorzato dialogo con i Comuni per concordare insieme tutti i chiarimenti necessari da apportare alla legge. Una disponibilità che c’era già stata a parole ma che non si era poi verificata. Anche perchè Zorzato aveva più volte ben sottolineato quanto, a suo parere fossero incongruenti certe posizioni dei primi cittadini. “Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – aveva detto durante una conferenza esplicativa sul Piano Casa ter – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore

sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo Pat un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il Pat? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”. Zorzato non ha mai smesso di difendere lo spirito e gli obiettivi della norma supportando questa sua posizione con i dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che

operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati”. E nel sottolineare questi aspetti ricordava anche che l’edilizia veneta muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi.

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Il Veneto in primo piano 11 29 Bon e Cortellazzo chiedono ai parlamentari veneti Pdl di uscire dal Governo, i consiglieri di Forza Italia favorevoli alla modifica della legge

Il Pd esulta: avevamo ragione

di Germana Urbani

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a disputa sul Piano casa, secondo Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, si ridurrebbe ad una lotta che vede da una parte progressisti con l’obiettivo di liberare investimenti per miliardi di euro e dall’altra veterocomunisti e pseudo-ambientalisti che frenano l’economia. I due consiglieri, infatti, all’indomani dell’impugnazione del Piano Casa ter da parte dell’Esecutivo Letta avevano ribadito l’opposizione senza se e senza ma a questo Governo che a sentir loro non faceva l’interesse del Veneto e dei veneti. “L’impugnazione di un provvedimento simbolo come il Piano Casa ter è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno detto i consiglieri - e che ci costringe a chiedere a tutti i parlamentari veneti, che si riconoscono nei valori del centrodestra, di staccare la spina a questo Governo a chiara trazione Pd. Il mandante politico di questa operazione è il Partito democratico e la soluzione della “impugnazione

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parziale” è un compromesso al ribasso inaccettabile, perché rende ancora più incerto il quadro giuridico nel quale cittadini e operatori possono muoversi”. I consiglieri del Gruppo regionale di Forza Italia, Leonardo Padrin, Mauro Mainardi, Davide Bendinelli e Remo Sernagiotto dichiarano, invece di attendere “di vedere la nota di Palazzo Chigi – affermano – che parla di “punto di equilibrio trovato tra le esigenze regionali di sviluppo del territorio e le competenze comunali sulla tutela delle proprie zone” e poi ci esprimeremo, ricordando a Zorzato che il suo interlocutore non è il Governo, ma il Veneto, e che la legge deve rispondere alle necessità dei suoi cittadini. Ben venga il confronto e l’impegno firmato dal vice-presidente a Roma – concludono i quattro consiglieri di FI - ma a niente serve continuare a girare attorno al problema per sostenere la legge se ciò che occorre per andare incontro alle necessità dei cittadini è, di fatto, la sua modifica”.

A cantar vittoria sono sicuramente i regionali del Partito Democratico che a metà gennaio avevano presentato una proposta di legge per rimediare a quello che definiscono “l’errore madornale” del terzo Piano casa, cioè lo scontro istituzionale tra Regione e Comuni sulle competenze pianificatorie del territorio. “Dall’incontro di Roma con i tecnici dei ministeri - ha dichiarato il consigliere regionale e vice presidente della commissione Urbanistica, Bruno Pigozzo - Zorzato ha avuto la conferma che da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione o boicottaggio sotterraneo del Piano Casa: solo la richiesta di modificare alcuni punti critici”. “Attorno a questo nodo – precisa - c’erano semplicemente due posizioni opposte: quella dell’assessore, che punta a far prevalere su tutto il diritto soggettivo di chi vuole fare interventi edilizi e quella del PD, che sostiene la tutela dell’interesse collettivo, evitando il conflitto tra le competenze programmatorie della

Regione e quelle dei Comuni, in una visione d’insieme del territorio. Il governo ha confermato che quella individuata da noi è la strada da seguire: ora dunque ci si confronti rapidamente per correggere e migliorare subito una legge che abbiamo sempre ritenuto uno strumento utile per l’economia veneta, purché usato nel modo giusto, come avvenuto dal 2009 ad oggi”.

“piuttosto rivediamo la normativa urbanistiCa”

ll’indomani dell’approvazione anche la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica aveva espresso la sua preoccupazione di fronte al piano casa regionale nel suo complesso, che veniva giudicato come un tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso. L’istituto dichiarava che “pur condividendo la scelta di intervenire sulla città costruita rigenerando il tessuto urbano esistente, desta poi forte perplessità la possibilità di applicazione anche nei centri storici”. Secondo l’INU il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici. “Si dimentica che in Veneto - si leggeva in una nota - come nelle altre Regioni si producono

piani e strumenti di pianificazione votati dai Consigli Comunali ed approvati poi da Regione e Province sulla base di una legge regionale. Il Presidente Zaia ha più volte dichiarato la sua contrarietà a nuovo consumo di suolo, ma poi vengono approvati questi provvedimenti che collocano gli interventi edilizi al di fuori della normale prassi di pianificazione urbanistica formata dalla Regione. Se la Regione - concludeva l’Istituto - ritiene che sia superato questo sistema di pianificazione, provveda ad avviare velocemente una revisione della legge urbanistica regionale: INU Veneto è pronta a collaborare alla revisione della normativa urbanistica, che è del 2004”.


30 12 Il Veneto in primo piano Economia I dati e le conclusioni del Centro studi di Confindustria Padova

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L’export, via maestra per il Made in Veneto che vuole uscire dalla crisi T

Un servizio integrato delle Confindustrie di Padova, Treviso e vicenza

farexport, per portare all’estero 3mila nuove imprese venete

Nel 2014 stimata una ripartenza economica, in Veneto più consistente grazie anche ai benefici effetti della ripresa delle esportazioni di Ornella Jovane

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iccola e media impresa, in attesa di una ripresa dei consumi nei mercati interni, l’internazionalizzazione rappresenta la strada maestra per poter sopravvivere e, magari, anche crescere. E’ questa la via tracciata per la ripresa del Made in Veneto. Un percorso che hanno intrapreso stabilmente già oltre 6mila imprese manufatturiere venete con almeno 10 addetti, su un totale di 11.248 (in base ai dati Istat sul Censimento dell’Idustria 2011). Emerge dallo scenario che nel 2013 ha caratterizzato l’andamento economico italiano e Veneto nello specifico, viene confermato nelle traiettorie tracciate per il 2014: la recessione - sostiene il Centro Studi di Confidustria Padova - è finita, ma non i suoi effetti. La ripartenza economica sarà lenta e difficile a causa della ridotta capacità

In Veneto sono già 6mila le imprese che hanno intrapreso la via dei mercati esteri produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, dagli ostacoli del credit crunh, dalla minore competitività e di perdita di occupazione. Tuttavia i primi segnali di una inversione di tendenza sono già emersi nella seconda metà dello scorso anno e vengono confermati dalle previsioni per il 2014. Al calo del PIL dell’1,8 per cento nel 2013 seguirà, a livello nazionale, un incremento nel 2014 dello 0,7 per cento che sarà lievemente superiore per alcune regioni fra cui il Veneto, per il quale la stima è di +8 per cento, anche grazie ai benefici deri-

vanti dalla ripresa delle esportazioni (+4,1 per cento rispetto al +3,7 per cento in Italia). Nei primi 9 mesi del 2013 il Veneto, in controtendenza rispetto all’Italia, aveva già manifestato una moderata vivacità nella crescita dell’export (+2 per cento il dato regionale rispetto al - 0,3 per cento in Italia, secondo l’Istat). Un recupero che nel 2014 si stima ancora più sostenuto, tale da colocare la nostra regione al secondo posto , dopo Lombardia (+4,4 per cento) e insieme a Emilia Romagna, per variazione positiva dell’export.

ra le provincie di Padova, Treviso e Vicenza si concentra un’area con oltre 4.100 imprese esportatrici, che genera il 65,8 per cento dell’export regionale (33,6 miliardi di euro). Per sostenere ed incentivare l’internazionalizzazione delle piccole emedie imprese venete le Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso hanno messo a punto un servizio integrato, FarExport, con lo scopo di supportare il crescente numero di aziende che vuole esportare e soprattutto, allargare la platea di Pmi che intende reagire alla crisi affacciandosi ai mercati mondiali. L’obiettivo è di allargare la platea di impr4ese che, da sole o in rete, esportano di almeno altre 3mila unità, realtà che fino ad oggi hanno operato eslusivamente o in prevalenza sul mercato domestico. “Il progetto vuole offrire un aiuto costante anche alle aziende che non hanno una grande frequentazione dei mercati internazionali e che per svilupparla hanno necessità di individuare i migliori canali distributivi e commerciali - osserva Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza -. Tutto ciò senza dimenticare chi

Zigliotto, Pavin e Vardanega

già esporta e lo fa in modo strutturato”. “Allargare i confini dei mercati - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confidustria Padova - soprattutto dove è più intensa la domanda di prodotti italiani, è uno dei driver per stimolare la ripresa”. “I mercati internazionali sono un ineluttabile obiettivo per le nostre aziende, per questo mettiamo insieme le rispettive conoscenze e competenze - commenta Alessandro Vardanega, Presidente diu Unindustria Treviso - per poter dare sostegno alle imprese, particolarmente a quelle che hanno minore o poca esperienza nell’affrontare i mercati esteri”.

CONFINDUSTRIA: IN ITALIA MANCA UNA POLITICA INDUSTRIALE, NECESSARIO CAMBIARE PASSO

M

entre “in tutte le principali economie esistono piani strategici”, in Italia “la politica industriale è tuttora assente”. E non si può più perdere tempo. Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria spiegando in un’analisi che così, l’Italia è “meno competitiva” mentre, avvertono gli industriali, “gli altri principali Paesi avanzati sostengono la manifattura con domanda pubblica, incentivi alla ricerca, regolamentazione e formazione”. Usa, Francia, Germania e Uk tutelano la manifattura. “L’evidenza internazionale non lascia dubbi: in tutte le principali economie avanzate esistono piani strategici, di medio-lungo periodo, a supporto dell’industria, che passano anche attraverso l’individuazione selettiva di aree di intervento ritenute chiave per la crescita” rileva il CsC, che descrive le misure messe in campo dall’amministrazione Obama negli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia, dalla Gran Bretagna. “In Italia, invece, la

La sede di Confindustria in via dell’Astronomia politica industriale è tuttora assente - ma, avverte Confindustria - per rimanere al passo degli altri, il Paese deve individuare le idee di cambiamento, nei bisogni della società e nelle tecnologie, e costruire intorno ad esse una strategia d’intervento che, con un approccio di sistema, massimizzi le potenzialità del suo tessuto produttivo”. Non bastano misure spot. Servono “interventi mirati a tamponare gli effetti distruttivi della recessione economica -, ma - l’obiettivo ultimo deve essere intercettare le nuove opportunità di sviluppo, offerte da una domanda in crescita nel mondo emergente e dalle rivoluzioni tecnologiche in atto, ed evitare che esse vadano perse, a beneficio di altre aree del mondo. Ovunque la politica industriale appare uno strumento normale di politica economica, ma non in Italia”. E “non c’è più tempo da perdere” sottolineano gli economisti di Viale dell’Astronomia.


Il Veneto in primo piano 31 13 Una piaga purtroppo e tristemente sempre più diffusa nella nostra società

La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi Si è portati a ritenere che questi crimini avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre

di Fortunato Marinasta

V

iolenza in famiglia. Se ne sente parlare spesso anche perché non passa giorno che le cronache riportino episodi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Il commento più diffuso è sempre lo stesso: “Cose d’altri tempi”. Eppure, gli episodi sono attualissimi. Le vittime nella maggior parte dei casi sono le mogli, i figli e per quanto validissimi psicologi tentino di ravvisarne le cause nelle tensioni, nelle frustrazioni e nello stress del vivere moderno, il rimando o il paragone rimane rivolto a epoche passate. Quasi non si riuscisse ad accettarlo come un problema della contemporaneità. Si è portati a ritenere che questi reati avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre. La precisazione è d’obbligo per sfatare il luogo comune sul quale sarebbe fin troppo semplice riparare, ritenendo che queste cose accadono in famiglie che vengono da altri luoghi (magari dal Sud), in famiglie che hanno altre culture (magare legate ad altri credi religiosi), in famiglie che hanno altri problemi (alcol, droghe, a-socialità). Ritenere questo equivale a credere che la violenza in famiglia sia “roba” d’altri tempi. Il tema è importante e infatti in questo giornale ne abbiamo già parlato, tuttavia zioni particolari per le quali un semplice rimbrotto in questo articolo abbiamo preso in considerazione gli non possa essere ritenuto sufficiente a persuaderlo aspetti legali chiedendo un parere all’avvocato Fulvia dal tenersene a debita distanza. Insomma una volta Fois. il “ceffone” era ritenuto educativo, due erano una Avvocato, quanti sono i casi di maltrattamento vera e propria lezione. Oggi è reato? che finiscono davanti un giudice? “Ha parlato di lezione. Va detto che il reato di mal“Il reati endo – familiari, ovvero che si consumano trattamenti in famiglia, ancorché si collochi generalmenall’interno delle mura domestiche tra soggetti general- te tra i reati a tutela delle relazioni familiari, per il suo mente legati da un vincolo coniugale o parentale riman- tenore letterale, tende ad avere una portata espansiva gono spesso nell’ombra, è difficile farli emergere. che travalica i limiti della famiglia ravvisandosi, ad esemStatistiche ormai risalenti a pio, anche nei rapporti tra docente qualche anno fa, ma ancora atten- Il numero di donne, ed allievo o tra datore di lavoro e dibili, riferiscono che il numero di tra i 16 e 70 anni, dipendente. donne, tra i 16 e 70 anni, oggetto oggetto di violenza Questo reato può essere comdi violenza supera abbondantemen- supera di molto messo non da chiunque ma solo da te i 6 milioni di unità e che il 90% i 6 milioni parte di soggetti che rivestono un di queste non denuncia il fatto alle determinato ruolo all’interno della autorità giudiziarie. I casi che finiscono in Tribunale rap- famiglia od unione di fatto, o una posizione di autorità o presentano quindi una minima parte rispetto a quanto peculiare affidamento nelle aggregazioni comunitarie asrimane sotto silenzio tra le mura domestiche”. similate alla famiglia (esempio organismi di istruzione, Certo i dati che riguardano i maltrattamenti ri- custodia…) con qualsiasi comportamento commissivo volti alle donne sono fin troppo e tristemente noti. od omissivo finalizzato a maltrattare la vittima ingeneMa nel caso dei figli, come si fa a capire che ci si rando nella stessa una sofferenza fisica, morale o psichitrova davanti a un reato di maltrattamenti in fami- ca con effetti di prostrazione e avvilimento. glia? Prendiamo il caso di un genitore che ha un fiA proposito dell’elemento soggettivo richiesto dal glio minorenne particolarmente “difficile”, ossia che reato in esame questo si ravvisa nella coscienza e voquesto giovane congiunto sia solito cacciarsi in situa- lontà del soggetto agente di sottoporre la propria vittima

un minore di anni diciotto ovvero di persona in stato di gravidanza”. Vittima è anche chi assiste ai maltrattamenti? Poniamo come esempio il figlio che vede i genitori litigare in modo violento. “Affinché si possa ritenere sussistente l’aggravante della c.d. “violenza assistita”, intesa come l’insieme delle conseguenze comportamentali e psicologiche su minori che assistono ad episodi di violenza su figure di riferimento, è necessario che il minore assista ad una pluralità di atti di maltrattamento non essendo sufficiente l’aver assistito ad un singolo episodio. Dunque, fatti episodici ed occasionali, pur essendo penalmente rilevanti in relazione ad altre fattispecie di reato quali ad esempio il reato di minacce, ingiuria, lesioni non potendo essere collocati all’interno di un intento unitario non consentono di qualificare gli stessi nella fattispecie del reato di maltrattamenti in famiglia con la conseguenza che detto reato sarà da ritenersi non sussistente”. Nel caso lo sia, invece, che cosa succede? “La commissione di reati che pregiudicano l’incoluin modo continuativo e sistematico a sofferenze fisiche, mità fisica della persona offesa o dei suoi prossimi conmorali e psicologiche e che i singoli atti vessatori sono giunti è il presupposto affinché il giudice possa adottare per lo stesso espressione di una condotta già posta in la misura cautelare dell’allontanamento del soggetto vioessere cui si ricollegano”. lento dalla casa familiare o altre misure consimili (artt. Avvocato, mi dica la verità, le norme che il no- 282 bis e 282 ter c.p.p.). stro stato ha adottato per contrastare e sanzionare il Tale provvedimento può assumere contenuti diversi reato legato ai maltrattamenti verso familiari sono atteso che il giudice può anche ordinare al soggetto di buone leggi? Ossia costituiscono un valido deterrente non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla a questi reati, purtroppo così diffusi? vittima, quali il luogo di lavoro o altri luoghi la cui fre“Il reato nell’agosto del 2013 è stato interessato quentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. da una consistente modifica legiIl giudice può disporre che slativa a seguito della conversione I casi che finiscono a essere allontanato sia il figlio, in legge (L. 119/2013) del D.L. in Tribunale sono nel caso sia vittima di maltratta93/2013 per dare maggiore tutela una minima parte menti? rispetto a quanto alle vittime. “L’allontanamento del minore In quest’ottica è stato abrogato rimane nel silenzio è una misura estrema che il giudice il II comma dell’art. 572 del c.p. può adottare ove questa risponda – che prevedeva un’aggravante speciale - e contestual- al supremo interesse del minore. In tal senso la legge mente la previsione di un’aggravante comune con suo (artt. 330 e 331 Codice civile) è chiara nello stabilire inserimento all’art. 61 n. 11 quinquies del c.p. c.d. che l’allontanamento del minore dalla residenza famiaggravane della violenza assistita”. liare potrà essere disposto nei casi in cui la permanenza Avvocato, mi faccia capire meglio presso la stessa sia pregiudizievole per il minore. “Si tratta di un’aggravante con un maggior raggio Non vi è dubbio che i maltrattamenti posti in essere di azione rispetto alla precedente che si applica oltre che da uno dei genitori a danno dell’altro o, ancor più, del per il reato di maltrattamenti in famiglia anche nei de- figlio minore potrà verosimilmente rappresentare quel litti non colposi contro la vita e l’incolumità personale grave pregiudizio che legittima l’allontanamento di quando il reato è “commesso in presenza o in danno di quest’ultimo dalla casa dei genitori”.

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Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

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Incontro con operatori GAL Parco della Camargue Turismo sostenibile in connessione con la valorizzazione e promozione dei prodotti tipici

Progetto di Cooperazione transnazionale del PSR 2007/2013 della Regione Veneto Misura 313 Azione 4/421 :Informazione

8 marzo 2014 Porto viro Sala Eracle ore 10.00

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16 Cultura veneta

Cultura veneta 33

Casa dei Tre Oci di Venezia Sebastião Salgado presenta il suo ultimo lavoro fotografico

Genesi: la Terra com’era in origine

Ha viaggiato per i deserti dell’Africa e dell’America, ha visto i ghiacciai dell’Antartide, le foreste pluviali dell’Indonesia, la Nuova Guinea, il Congo e l’Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile di Alain Chivilò

“L

o scopo di questo progetto è di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo” così il fotografo brasiliano Sebastião Salgado presenta la sua ultima tematica artistica “Genesi” tradotta nell’attuale mostra. Fino all’undici maggio, è possibile ammirare 240 fotografie in bianco e nero scattate dal sessantenne Maestro sud americano presso la Casa dei Tre Oci di Venezia, isola della Giudecca. Un percorso fortemente voluto e sentito da Salgado che l’ha visto immortalare, in numerosi click, le terre del pianeta Terra dai deserti dell’Africa e dell’America, dai ghiacciai dell’Antartide, dalle foreste pluviali dell’Indonesia, Nuova Guinea, Congo e Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile. Dunque un percorso espositivo che si sviluppa in cinque sezioni ripercorrendo i rispettivi continenti: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Nel trovare gli scenari migliori Sebastião è entrato in simbiosi con gli elementi naturali e le popolazioni autoctone, trascorrendo molti mesi con esse al fine d’evidenziare la migliore armonia con la natura. E’ stato con i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica, gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana, le tribù Himba del deserto namibico, i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale e le tribù delle più remote foreste della Nuova Guinea. Inoltre è migrato assieme a elefanti e zebre tra

il Kenya e la Tanzania. Solo in questo modo, partendo dalla nostra società contemporanea, è possibile carpire atmosfere uniche da impressionare sulla pellicola. Come spiega il Maestro “questo progetto è inteso come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato Genesi perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita, alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento, alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti primitivi e ancora incontaminati, agli esempi esistenti di forme primigenie d’insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza. Con il mio lavoro intendo testimoniare com’era la natura senza uomini e donne, e come l’umanità e la natura per lungo tempo siano coesistite in quello che oggi definiamo equilibrio ambientale”. Un percorso iniziato nel 2003 e che ora si presenta alla società che fa parte del sistema distruttivo dei vari ecosistemi. Una denuncia tramite la pellicola su ciò che stiamo perdendo. A livello biografico Salgado (1944) arriva alla fotografia nel 1973 dopo aver lavorato come economista. Il suo impegno per la terra natia è apprezzatissimo tanto da aver ricreato e rigenerato, con il suo Istituto Terra, migliaia di chilometri di foresta amazzonica in estinzione.

Vicenza Palazzo Leoni Montanari

Archeologia

BASSANO ASSEDIATA DAI DINOSAURI

L

a notizia ha avuto scalpore internazionale e neanche l’ideatore della serie Jurassic Park poteva prevederlo: da dicembre “Dinosauri in carne e ossa” si fanno notare a Palazzo Bonaguro e nelle strade di Bassano del Grappa. Ovviamente in questo piccolo gioco di parole non vi è nulla da temere, perché fino al 4 maggio è accessibile il mondo degli antichi abitanti della terra estinti a causa di due eventi simultanei, come da recenti teorie. All’impatto comprovato di un mega asteroide rinvenuto in un’area della penisola dello Yucatan tra terra e oceano in Messico circa 66.038.000 anni fa, si associano dei cambiamenti climatici già in atto che stavano già decimando la popolazione dei dinosauri. Due eventi catastrofici congiunti come questo meteorite così enorme che alla prima parte di esso, in contatto con il suolo, si contrapponeva un’intera area estesa ben al di sopra dell’atmosfera. A Bassano i dinosauri sono intesi come esseri immortali, dai quali non possiamo che essere affascinati. Una chiave di lettura emotiva e di cultura vero filo rosso per questa riproduzione a

Alcuni degli scatti in mostra

grandezza naturale. Si possono così osservare il tranquillo Glyptodonte, il possente Mammut, il temibile Tirannosauro, i minuscoli Jinfengopteryx e Scipionyx in contrapposizione agli enormi Diplodoco, Allosauro e Indricoterio. L’idea dell’allestimento e la ricostruzione è made in Italy all’interno di un curato lavoro di squadra, che s’innesta nella suggestiva sezione del Museo Civico Mondo Animale all’interno della mostra zoologica permanente, caratterizzata da una straordinaria collezione di mammiferi naturalizzati. L’esposizione è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco mentre il comitato scientifico è composto da affermati studiosi del panorama nazionale e internazionale tra cui spicca John Horner, paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, che ha ispirato il personaggio del cult Jurassic Park essendo stato anche consulente scientifico della trilogia. Un’occasione unica da non perdere, facendo sempre attenzione a non essere troppo invadenti perché il loro risveglio, scherzosamente parlando, non sarebbe troppo amichevole. Al.Ch.

Agenzia Magnum: fotografie di garanzia

N

el parlare di agenzie fotografiche nel mondo, il sinonimo più usato per rappresentarle ruota attorno alla Magnum Photos per l’importanza assunta a livello planetario. Fu fondata nel 1947 da George Rodger, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa con lo scopo di proteggere la trasparenza d’informazione e il diritto d’autore in ambito fotografico. Il perno della filosofia dell’Agenzia verte nel considerare le immagini scattate di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli. Per rendere omaggio a tale lavoro fotografico che ha segnato l’attualità di questi due secoli, il polo museale di Intesa Sanpaolo, a Vicenza, propone presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari “Magnum Contact Sheet” fino all’11 maggio. La mostra, in collaborazione con Magnum e Forte di Bard sede della prima esposizione, è suddivisa in sette sezioni con circa 150

opere: una per ogni decennio dell’agenzia fotografica Magnum. Sessanta sono i provini a contatto (contact sheets) esposti accanto ai propri “scatti finali” per ripercorrere la realizzazione d’immagini ricche di patos. Un processo in cui il fotografo scatta più volte, sviluppa il proprio supporto, sceglie un’istantanea fra tante, elabora l’immagine con cui vuole comunicare al mondo e alla fine crea. Nascono immagini celebri come per esempio l’invasione di Praga di Josef Koudelka, i carri armati in piazza Tienanmen di Stuart Franklin, Che Guevara immortalato da René Burri, Martin Luther King da Leonard Freed e lo sbarco in Normandia testimoniato da Robert Capa. Ogni decade, partendo dal dopo guerra, porta il visitatore a rivivere ciò che è successo nel mondo e la sua attualità fino al 2010, perché l’Agenzia Magnum è tempo passato ma anche presente. In quest’ambito a conclusione della mostra tre fotoreporter Magnum della nuova generazione Jerôme Sessini, Paolo Pellegrin e Alex Majoli narrano la loro scelta per la foto. Una mostra dunque da non perdere. Al.Ch.


34 Cultura veneta

Cultura veneta 17

Poesia e musica Un lavoro che ha dato una nuova voce alla poesia del grande Portoghese

Nel suono di un flauto le identità poetiche di Pessoa Mirco De Stefani ha composto una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli di vesna Maria Brocca

A

lberto Caeiro, Álvaro de Campos, Ricardo Reis non sono semplicemente gli eteronimi quali era solito servirsi il poeta Fernando Pessoa (nato il 13 giugno 1888 e morto il 30 novembre 1935 a Lisbona) per firmare i suoi scritti, ma rappresentano le molteplici sfaccettature dell’anima dell’artista a cui non bastava un solo “cambio abito” per vivere il proprio tempo. Del resto, come scrive Tabucchi, “Nel cuore di tenebra che è l’umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia”. Mettere in musica il “sentire”, cioè l’essenza stessa del poeta che incarna alla perfezione la “saudade” della sua terra che trova sfogo nelle melodie del “fado”, è impresa assai ardua e richiede estrema padronanza del linguaggio musicale. Ci è riuscito magistralmente il compositore Mirco De Stefani, noto soprattutto per essere stato l’unico Maestro che abbia collaborato per

oltre un trentennio con il poeta Andrea Zanzotto, mettendo in musica e trasformando in nuove opere molte delle sue poesie. La nuova sfida è vinta, come testimoniano i numerosi commenti critici del settore, grazie al CD “De la musique”, per l’etichetta Rivoalto (2013), che contiene una “Suite” in nove

“De la musique”; poesia che riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli, molto nota sia nel campo del concertismo internazionale, sia nel campo dell’insegnamento (dal 1999 è stata titolare di Cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Vibo Valentia, con trasferimento definitivo nel 2011 allo “Steffani” di

Castelfranco Veneto). In questo CD l’ascoltatore trova nove brani che compongono una “Suite” organica, che si sviluppa quale fiume in piena partendo da una sola nota per poi presentare l’intera scala cromatica nella “Giga” finale: “polifonia nell’unità a cui tende la poetica di Pessoa”. Tutti i nove movimenti della composizione interpretano in musica, secondo il sentire del compositore, la poesia titolata “De la musique”; poesia che a sua volta riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine. Come spiega il compositore pievigino De Stefani, “con queste composizioni per flauto solo, realizzate nel 2004, si è tentata un’incursione nell’universo - anzi, negli universi - di Fernando Pessoa servendosi del linguaggio musicale come fonte di luce: una minima traccia luminosa attraverso il labirinto creato dal poeta portoghese per nascondere a sé e agli altri la sua stessa vita, per confondere le sue plurime impossibili esistenze. La po-

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Nelle due foto Mirco de Stefani e Anna Tirindelli

esia che dà il titolo alla “Suite” per flauto solo - “De la musique” - descrive l’incontro possibile/impossibile tra due figure sognate: l’immagine del poeta e di una misteriosa presenza femminile, forse personificazione della musica, che emerge “a poco a poco, tra gli alberi antichi”. Tracce di presenze/ assenze reperibili attraverso “lettere e se-

gni irregolari che s’aprono alla meraviglia”. Così Àlvaro de Campos, uno degli eteronimi (sorta di alter ego dotati di una propria personalità e biografia) creati dalla fantasia del poeta per affidare la voce dei suoi versi, una delle moltiplicazioni/divisioni di un io che si vede attraverso gli specchi deformanti della coscienza”.

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Da 12 anni sul mercato delle energie alternative Davide Lando installa un impianto fotovoltaico domestico da 3 kwp. a soli 6.600 euro chiavi in mano

DIMAT energia offre trasparenza, qualità e professionalità Il titolare: “Chiamatemi, vi aiuterò a risparmiare, assicuriamo un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore” “Io lavoro per passione e la soddisfazione più grande è la felicità del cliente nel vedere l’energia gratuita prodotta dal loro impianto e quindi il risparmio nelle bollette. Consiglio il cliente verso una soluzione personalizzata del proprio impianto fotovoltaico che poi seguo continuamente attraverso visite cicliche. Purtroppo le spese sostenute nel bilancio familiare sono pesanti e in costante crescita, risparmiare fa bene a tutti rendendo così la nostra vita più tranquilla. Io consiglio a tutti di investire nella propria abitazione, che sia più salutare per la propria famiglia e più autosufficiente per riscaldarsi e per raffrescarsi. Se fate due conti su quanto spendete all’anno di energia elettrica e per riscaldamento, poi lo moltiplicate per 20 anni, ne vengono fuori numeri da capogiro. Chiamatemi vi aiuterò a risparmiare!” Così esordisce Davide Lando, 43 anni, papà di due gemelli di 12 anni titolare della DIMAT energia con sede in via Palladio 5/c a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove. A tutt’oggi vanta l’installazione di oltre 500 impianti fotovoltaici su aziende e case private. DIMAT energia è un’azienda costituita nel 2001, dopo l’esperienza acquisita nel settore degli impianti elettrici si è evoluta seguendo la via delle fonti energetiche rinnovabili, con l’obbiettivo di fornire soluzioni e sistemi completi ad ogni tipo di esigenza. “Il nostro obiettivo – precisa Davide- è fornire soluzioni e sistemi completi “chiavi in mano” DIMAT energia dopo essersi presa cura di eseguire al meglio l’installazione di un impianto, è in grado di programmare la manutenzione e pulitura dei moduli fotovoltaici, offrendo garanzie sugli elementi costitutivi dell’impianto. La manutenzione consiste in: ispezione visiva per verificare danneggiamenti, deteriora-

Come lavora DIMATenergia RACCOLTA DATI Consulenti individuano con voi ogni aspetto dell’impianto attuale

DIMAT energia è in zona industriale di Vigorovea in via Palladio 5/c. Tel. 049.970.8559 Cell. 329.917.0033

mento ed eventuale pulizia degli elementi (soprattutto dei vetri); controllo della cassetta di terminazione e del quadro elettrico, per verificare i serraggi dei morsetti, la formazione di umidità e l’integrità degli elementi, in particolare della siliconatura; utilizzo di un multimetro per controllare l’uniformità delle tensioni elettriche nelle stringhe fotovoltaiche; controllo dell’inverter, per verificare eventuali malfunzionamenti. Un altro obiettivo che da sempre si pone DIMATenergia è quello di realizzare impianti senza mai scendere a compromessi sulla qualità dei servizi e dei prezzi. Perché una famiglia dovrebbe rivolgersi a Lei per installare un impianto fotovoltaico? “Perché io offro un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore che lo segue durante tutto l’iter, i nostri prezzi sono trasparenti e comprendono anche il lato amministrativo, vale a dire le autorizzazioni, domande di allacciamenti, richieste per ottenere l’incentivo statale e per avere la detrazione fiscale”. DIMAT energia la considera concorrenziale rispetto al mercato? “Certamente, noi offriamo un impianto fotovoltaico capace di erogare 3 KWP per il consumo domestico al prezzo finito di 6,600 euro chiavi in mano, che comprende prodotti europei di prima qualità e tutta l’assistenza futura. Per azzerare completamente la bolletta proponiamo sistemi di accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, di giorno si caricano le batterie dal sole per poi utilizzare di notte energia gratuita. Per qualsiasi problema i clienti sanno che possono chiamarmi al 329.917.0033 e io sono sempre pronto a rispondere. il cliente può contattarmi via mail info@dimatenergia.it o consultare il sito www.dimatenergia.it”.

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GLI ANTICHI BAGNI DI SANTO STEFANO GIÀ NOTI AI TEMPI DEI ROMANI E LANCIATI COME LUOGO DI VACANZA, DI CURA E DI RIPOSO DAGLI AUSTRIACI A METÀ DEL 19° SECOLO SORGONO NELLA PARTE SETTENTRIONALE DELL’ISTRIA AI PIEDI DELLA SPETTACOLARE RUPE DI PIETRAPELOSA IMMERSI NELLA NATURA E NEL SILENZIO LE ACQUE CURANO REUMATISMI, ARTRITI INFEZIONI RESPIRATORIE E MALATTIE DELLA PELLE IL CENTRO WELLNESS E IL POLICLINICO PROPONGONO ATTIVITÀ E INTERVENTI A PREZZI DECISAMENTE COMPETITIVI ESCURSIONI / QUEI BORGHI STORICI CHE RICORDANO VENEZIA

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a leggenda vuole che le terme istriane di Bagni Santo Stefano (in croato Istarske Toplice) siano sorte laddove una fanciulla, ingiustamente accusata, si gettò nel vuoto dall’alto della rupe di Pietrapelosa (oggi Gorostas) per provare la propria innocenza. Un salto di 85 metri finito fatalmente nel punto stesso in cui, anni dopo, fu trovata la fonte dell’acqua “miracolosa”. Quella che contribuisce a guarire i reumatismi, le artriti, le malattie della pelle, quelle dell’apparato respiratorio e alcune infezioni ginecologiche. Lo testimonia anche uno scritto del 1650 del vescovo Tomassini (allora la località istriana era compresa nei territori della Serenissima): “Nei boschi di Montona sgorga un’acqua calda sulfurea il cui corso sfocia nel fiume Quieto. i contadini si lavano con quest’acqua e curano così i reumatismi e varie malattie della pelle”. Siamo in Istria, nella parte settentrionale della penisola, vicino a Levade, patria del tartufo bianco istriano e sotto il piccolo borgo di Stridone, dove alla presenza di Vittorio Sgarbi qualche anno fa un gruppo di artisti sottoscrisse il manifesto del Cromatismo Ermetico. I Bagni di Santo Stefano, oggi moderno stabilimento balneo-terapico con tanto di Centro Wellness e attrezzati ambulatori policlinici, si trovano poco lontano da Montona, Pinguente e Buie, cittadine storiche di grande suggestione perchè arroccate sulla sommità di colline. Anche il luogo dove sorgono le terme è pregevole dal punto di vista ambientale: la rupe di Pietrapelosa sembra abbracciare il complesso termale istriano. L’acqua dei Bagni di

NELLA FOTO DI COPERTINA LE TERME ISTRIANE (ISTARSKE TOPLICE) DOMINATE DALLA RUPE DI PIETRAPELOSA. A DESTRA IN ALTO LA CHIESETTA DI SANTO STEFANO SOPRA LA RUPE E ARRAMPICATA LIBERA SULLA PARETE DI PIETRAPELOSA; SOTTO: IL MODERNO POLIAMBULATORIO, GINNASTICA RIABILITATIVA, LA SAUNA, UNA CAMERA E UN BALCONE DELL’HOTEL SANTO STEFANO; ATTIVITÀ NELL’AMBULATORIO ODONTOIATRICO. NELLA SCHEDA: MONTONA E UN’ESCURSIONE IN BICICLETTA

Santo Stefano è minerale sulfurea, radioattiva e ipotermale. Viene impiegata anche per arricchire il fango utilizzato a scopi terapeutici. Le sue proprietà benefiche, già note ai tempi dei Romani (l’Istria era compresa nei territori della X Regio di età augustea e a quell’epoca risale anche la costruzione dell’Arena di Pola) furono certificate già nel 1858 dal balneologo e chimico austriaco Karl Ritter von Hauer. Negli ambienti scientifici quest’acqua era ritenuta fra le migliori dell’Impero Austroungarico. Oggi viene utilizzata con effetti positivi anche nella riabilitazione post traumatica e post operatoria. Il personale di Istarske Toplice è altamente qualificato. Negli ultimi anni il centro termale è stato ammodernato e dotato di nuovi servizi, tanto da fare dell’Istarske Toplice uno dei fiori all’occhiello del turismo croato. Anche perchè sorge in mezzo al verde, immerso nella natura intatta della valle del Quieto, dove il silenzio regna

na vacanza in Istria offre molte opportunità. Per chi non vuole spostarsi troppo dalle Terme di Santo Stefano c’è la possibilità di effettuare escursioni in bicicletta, fra cui percorrere l’itinerario ciclabile lungo il tragitto della leggendaria ferrovia Parenzana, costruita dagli austriaci ai primi del ‘900 e dismessa negli anni Trenta in epoca italiana. Per chi ama il trekking c’è la possibilità di salire sulla rupe di Pietrapelosa e visitare poi l’antica chiesetta di Santo Stefano, godendo del magnifico panorama sull’Istria. Da visitare anche i vicini borghi di Montona (in cui tronchi venivano utilizzati dall’Arsenale di Venezia per costruire solide navi), Grisignana (oggi diventato borgo degli artisti, con tanto di atelier e gallerie), Stridone, Portole, Levade, Hum (dove si trovano delle antiche iscrizioni glagolitiche). A distanze comunque accessibili si trovano anche le perle dell’Istria: Parenzo (con la sua basilica eufrasiana), Rovigno (il cui magnifico promontorio è dominato dalla cuspide di Santa Eufemia) e Pola, con la sua arena romana. Da vedere anche borghi pittoreschi come Valle, Sanvincenti e Orsera, il cui stile ricorda il lungo periodo di presenza veneziana in Istria.

sovrano. Insomma, una piacevole oasi per riposare fisico e spirito. Il complesso dispone di 270 camere, suddivise fra la struttura Santo Stefano (4 stelle) e Mirna (3 stelle). Gli ospiti hanno a disposizione il ristorante, due caffè bar, la sala banchetti, la cappella, il parrucchiere, la biblioteca, la linea internet wi fi, piscine coperta e scoperta con acqua termale, il reparto terapia per i fanghi, i massaggi, l’elettroterapia, le inalazioni, i bagni nelle vasche e la palestra. La ristorazione per ora è del tipo self service, ma il direttore Vedran Velenik ha annunciato la creazione di un ristorantino gourmet da dedicare alle tante tipicità istriane, in primis olio, vini e tartufi. Il centro dispone anche di servizi wellness (con sauna

finlandese, bagno turco, trattamenti cosmetici e fitness) e di ambulatori. Questi ultimi concentrati in un moderno Policlinico. Richiestissime le prestazioni dell’ambulatorio odontoiatrico, anche per la convenienza dei prezzi e la vasta gamma di tipologie di intervento proposte, che si estendono anche all’implantologia. Della serie: andare in vacanza e tornare con i denti nuovi. Singolare (ma efficace) la cura della psoriasi effettuata immergendo le parti del corpo lesionate in una vasca dove minuscoli pesciolini la “puliscono” dalle squamature della pelle. E’ possibile richiedere interventi di chirurgia estetica e plastica. Le Terme di Santo Stefano sono aperte tutto l’anno, perchè l’Istria... è bella tutto l’anno.



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METAL PROJECT, azienda leader nella lavorazione della lamiera Il titolare Fabio Bizzo investe molto sull’innovazione. L’ufficio progettazione il fiore all’occhiello dell’azienda Un’azienda viva, partecipata da tutti, operai e tecnici, con un apporto da parte del titolare a 360°. Questa l’impressione che si ha nel visitare la METAL PROJECT di via Meucci, 29 a Piove di Sacco. Azienda specializzata nella lavorazione dei vari tipi di lamiere e profilati con macchine operatrici a controllo numerico quali piegatrici, punzonatrici e taglio laser. Nata nell’89 grazie all’intuizione del titolare Fabio Bizzo, METAL PROJECT s.r.l. si è viepiù sviluppata fino a giungere ad un fatturato di oltre 3 milioni di euro. Fabio Bizzo 52 anni, sposato con una figlia, è nel settore della lavorazione della lamiera da 25 anni. Dapprima assieme al fratello nella sede di Valli di Chioggia, poi nel 2006 è approdato in zona industriale piovese dove ha dato l’impulso innovativo e commerciale alla METAL PROJECT s.r.l. “Non è facile districarsi

nel mercato in questo momento – ci ha dichiarato Fabio Bizzo – ma posso contare sul prezioso apporto dei miei collaboratori. I componenti dell’ufficio tecnico, Sabrina collaboratrice “tutto fare”, Alberto, Andrea; della segreteria Erica ed Anna e di mia moglie Adriana Bassan che mi aiuta nell’amministrazione dell’azienda e per i vari contatti con gli enti”. Verso che tipologia di clienti si rivolge la METAL PROJECT s.r.l.? “Noi lavoriamo per i più svariati settori, dalla climatizzazione all’esigenza del singolo privato, realizzando prodotti sia di serie che di nicchia. Come terzisti ci rivolgiamo alle aziende che commerciano con l’estero”. La METAL PROJECT s.r.l. è conosciuta come azienda tecnologicamente avanzata, pertanto investe molto sulla ricerca e sull’innovazione.

Dai 1,5 del 2002 ora la METAL PROJECT fattura oltre 3 milioni di euro

“Credo che il nostro successo sia stato proprio questa propensione nel dotarsi di strumenti sia di esecuzione - vedi il laser e di altri macchinari di rifinitura - che di progettazione con il modellatore tridimensionale SOLID EDGE che offre la possibilità al cliente di “vedere” il pezzo prima della sua esecuzione. Ogni anno spendiamo oltre 300 mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature per far fronte alle continue esigenze del mercato”. Quanti operai avete attualmente? “Dagli 8 che aveva nel 2006 ora la METAL PROJECT s.r.l. annovera 25 operai tutti veramente validi e appassionati del loro lavoro. Posso dire che in azienda si respira un clima di completa collaborazione” Quando, secondo lei, la METAL PROJECT s.r.l. ha fatto il vero salto di qualità? “Quando ho deciso di creare l’attuale ufficio di progettazione. Con Sabrina, Albero e Andrea siamo in grado di soddisfare il cliente dalla progettazione fino al prodotto finito assicurando la più alta qualità”. A sinistra il titolare Fabio Bizzo, sotto la moglie Adriana Bassan e a fianco Alberto, Sabrina e Andrea dell’ufficio Progettazione


i nostri Esperti FRISO I nostri esperti 39

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

srl AFFARI DI FAMIGLIA Mobbing e condotte vessatorie sul posto di lavoro come tutelarsi

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei prendere in considerazione con Voi il fenomeno del mobbing e la sua rilevanza penale nel nostro ordinamento anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali in merito. Che cos’è il mobbing? Il termine mobbing deriva dal verbo inglese “to mob” che significa attaccare, assalire, circondare e, nel linguaggio comune, individua un fenomeno purtroppo assai diffuso nei luoghi di lavoro consistente in una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all’obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo (così Corte Cost. n. 359/2003). Le motivazioni alla base delle condotte mobbizzanti sono molteplici: spingere la vittima a lasciare da sé il posto di lavoro senza che sia il datore di lavoro a licenziarla o una ritorsione in conseguenza di comportamenti non condivisi o ancora il rifiuto del soggetto vessato ad accettare proposte o richieste immorali o illegali. Quali sono le caratteristiche essenziali del mobbing? Il mobbing si contraddistingue per la serialità delle

condotte vessatorie; queste, infatti, singolarmente considerate, potrebbero anche essere di per se stesse lecite e/o legittime assumendo carattere illecito solo a seguito del loro ripetersi nel tempo. A titolo esemplificano si indicano tra le condotte capaci di integrare il mobbing il demansionamento del lavoratore mediante l’attribuzione di compiti inferiori rispetto a quelle contrattualmente previste; la sostanziale estromissione dall’attività lavorativa; la mancata assegnazione di nuovi lavori o la sottrazione degli strumenti per lavorare; i ripetuti trasferimenti ingiustificati. Altra caratteristica distintiva del mobbing è il fatto di essere realizzato all’interno di luoghi di lavoro al punto che si distingue tra mobbing c.d. verticale, posto in essere dal datore di lavoro nei confronti di un suo sottoposto e mobbing c.d. orizzontale, posto in essere dai colleghi verso un soggetto di pari grado. Infine il fenomeno in esame si caratterizza per l’effetto vessatorio delle reiterate condotte persecutorie che devono essere tali da generare nella vittima uno stress psico-fisico, indi un danno alla salute. La qualificazione giuridica Il mobbing, a tutt’oggi, non trova un’espressa definizione normativa per cui è compito del giudice, in ossequio al principio di legalità, cardine del diritto

penale italiano, ricondurre la fattispecie concreta di mobbing ad una figura di reato espressamente prevista dal legislatore. In merito, si rileva di come il problema della qualificazione giuridica del mobbing sia relativamente recente se si considera che le prime sentenze in materia risalgono ai primi anni del 2000. Ciò detto, il fenomeno in questione è stato ricondotto, a seconda delle caratteristiche della fattispecie concreta, ora al delitto di lesioni personali di cui all’art. 582 c.p. (Cass. Pen. n. 42266/2005, Trib. Monza 23.04.2007), ora all’abuso d’ufficio di cui all’art. 323 c.p. (Cass. Pen. 40891/2007), ora alla violenza privata di cui all’art. 610 c.p. (Cass. Pen. n. 31413/2007) nonché al reato di molestie (art. 660 c.p.). Tuttavia, la giurisprudenza prevalente ha cercato di combattere il fenomeno del mobbing attraverso il ricorso al delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi di cui all’art. 572 c.p. Quest’ultimo, infatti, attesa la natura di reato abituale, si presta a ricomprendere al suo interno anche condotte mobbizzanti. Il reato di maltrattamenti è volto alla tutela non solo delle relazioni in ambito familiare ma anche di relazioni più ampie, preservando il soggetto

sottoposto all’altrui autorità o affidato ad un terzo per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte. In considerazione di ciò il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, in quanto caratterizzato dal potere direttivo e disciplinare del primo nei confronti del secondo, è stato ricondotto alla relazione di autorità necessaria perché possa dirsi integrato il delitto di maltrattamenti. Come tutelarsi dal mobbing Le strategie per difendersi dal mobbing sono diverse. Dal punto di vista pratico è certamente utile, anche ai fini processuali, cercare la non facile solidarietà di un gruppo di colleghi che potranno, se necessario, venire a testimoniare in sede giudiziale. Caldamente consigliabile anche il tenere un’agenda ove indicare giorno per giorno le condotte vessatorie subite onde poter facilmente relazionare chi dovrà tutelare le proprie ragioni. Di certo la soluzione non può individuarsi nel rassegnare le dimissioni. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Quasi tutti noi pensiamo di essere autonomi quando prendiamo delle decisioni, mentre numerosi studi hanno dimostrato quanto forte sia l’influenza della maggioranza nel momento in cui dobbiamo decidere cosa fare. Noi tutti, infatti, siamo meno razionali di quanto pensiamo, in quanto, data la complessità e la quantità di informazioni che arrivano al nostro cervello e per la necessità di risparmiare risorse cognitive, tendiamo a ragionare per categorie, spesso siamo influenzati e guidati dalle emozioni, tendiamo a sovrastimare o sottostimare eventi e probabilità. Molto famoso a riguardo è l’esperimento di Asch (1952), nel quale chiedeva a sette soggetti di comparare la lunghezza di alcune linee che erano loro mostrate. Dei sette partecipanti sei erano complici dello sperimentatore, e solo uno era il “soggetto ingenuo”. Ad un certo punto della prova i complici davano giudizi palesemente contrati all’evidenza percettiva; dicevano, per esempio, che una linea evidentemente più lunga delle altre, era uguale. Il dato sbalorditivo è che, nell’insieme, trentacinque persone sulle trentuno coinvolte si adeguavano almeno una volta alla pressione della maggioranza. È bene distinguere, a questo puto, tra influenza informativa e normativa. Nel primo caso, infatti, tendiamo a pensare come gli altri quando la situazione è ambigua; nel secondo, invece, ci adeguiamo alla maggioranza per essere accettati dal gruppo. Molto interessanti sono le ricerche di Milgram (1974), che hanno dimostrato come persone innocue e tranquille, diedero una scossa elettrica molto forte ad altri soltanto perché a chiederlo era stata una persona considerata autorevole e di status superiore al loro. Specifichiamo che le scosse elettriche erano in realtà finte, ma i partecipanti non lo sapevano! Milgram spiegò quanto accaduto sostenendo che quando una persona si trova in un sistema autoritario non si sente più libera di agire, in quanto deve soddisfare le esigenze degli altri. Quante volte nella storia l’obbedienza all’autorità ha portato a stragi immani, come con l’Olocausto. A tal riguardo, ricordiamo il celebre scritto di Don Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”. L’uomo, come detto all’inizio di questo articolo, non sempre usa la ragione nel prendere le decisioni, ma è doveroso farlo quando le nostre scelte hanno un impatto sulla vita e la dignità degli altri.

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non può essere concepita unicamente come semplice realtà biologica a totale disposizione del arbitrio umano e della sua crescente capacità di dominio tecnico che la scienza oggi mette a sua disposizione, ma coinvolge la sua personalità e la sua responsabilità, perché contiene dei significati simbolici. Cogliere ed approfondire oppure rifiutare questi significati simbolici della sessualità umana è determinante per dare una direzione alla propria vita.

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Tra Carabinieri • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Carabiniere sul treno chiede al controllore: “Come mai ci sono tanti scossoni?” “Perché questa e’ la vettura di coda.” “Ma insomma le Ferrovie potevano sopprimerla.” • Carabinieri: “Ieri ho fatto un esame e mi hanno bocciato.” “E con che voto?” “Rh negativo!” • Un carabiniere fissa da 2 ore una camera in un hotel: un collega, meravigliato, gli chiede cosa stia facendo. “Il capo mi ha detto: vai a fissarmi una camera all’hotel.” • Carabinieri al posto di blocco: “Non lo sa signora, che non è consentito portare cani in auto?” “Ma è di pelouche!” “Guardi

che non le ho chiesto la razza.” • Tra carabinieri: “Io faccio le ferie a cavallo tra luglio e agosto.” L’altro risponde: “Anche io, però vado via in treno.” • Un carabiniere dice al commissario: “Attento a quel cemento” E il commissario: “Perché?” Il carabiniere: “E’ armato.” • “Cosa ci fa un cucchiaino sulla cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’autostrada.” • Il giorno dopo l’acquisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambiato l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno ancora bevuto quella di ieri.” • “Perché i carabinieri corrono sempre con una mano davanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”

Chiave (9) - Ha recitato nel film....................................................................................

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LA RICETTA BICCHIERINO DI CIALDA CROCCANTE con crema al

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COUS COUS ALLA CREMA DI CAROTE, CON RADICCHIO E SALAME

recioto passito, spuma di gianduia e alchechengi ai pistacchi INGREDIENTI UOVA, BURRO, ZUCCHERO, MASCARPONE, CREMA GIANDUIA, PASSITO, GRANELLA DI PISTACCHIO

ESECUZIONE PER PREPARARE IL BICCHIERINO: 50 GR. DI ZUCCHERO, 50 GR. DI ALBUME, 50 GR. DI FARINA BIANCA, 50 GR. DU BURRO. AMALGAMERE IL TUTTO CON L’AIUTO DI UNA PLANETARIA PER CIRCA 10 MIN. STENDERE L’IMPASTO SU UN FOGLIO DI CARTA DA FORNO FORMANDO DEI CERCHI DA 10 CM. DI CIRCONFERENZA L’UNO. CUOCERE IN FORNO PER 2 MIN. CIRCA, TOGLIERE E DARGLI LA FORMA DI UN BICCHIERINO CON L’AIUTO DI UNA COPPETTA CAPOVOLTA, ADAGIANDOLI SOPRA. FARE RAFFREDDARE. PER LA CREMA AL MASCARPONE: 5 TUORLI, 300 GR. DI ZUCCHERO, 500 GR. DI MASCARPONE. SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO PER CIRCA 10 MIN. FINO AD OTTENERE UNA SPUMA MORBIDA. INCORPORARE IL MASCARPONE E MESCOLARE LENTAMENTE PER CIRCA 1 MIN. DIVIDERE LA CREMA IN DUE CIOTOLE. IN UNA AGGIUNGERE LENTAMENTE DEL VINO PASSITO, NELL’ALTRA LA CREMA DI GIANDUIA. APRIRE GLI ALCHECHENGI, PIEGARE LE FOGLIE VERSO L’ALTO E IMMERGERE IL FRUTTO NEL CIOCCOLATO DI CREAM DI GIANDUIA E ADAGIARVI SOPRA IL BICCHIERINO DI CIALDA. RIEMPIRLO CON LA CREAM AL VINO PASSITO E DECORARE CON GLI ALCHECHENGI.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 250G COUS COUS DI SEMOLA 365G CAROTE MONDATE E LESSATE 30G NOCCIOLE 745G RADICCHIO DI TREVISO 70G SALAME A CUBETTI PECORINO ROMANO A SCAGLIE

1 CUCCH MOSTARDA DI MELE COTOGNE 2 SPICCHI AGLIO DRAGONCELLO CANNELLA

COCKTAILS by Paolo Marani

OLIO EVO SALE

I CONSIGLI DI PAOLO

CLINTO SELVAGGIO

INGREDIENTI:

DEDICATO AL PROF NONNATO RENATO UNO DEI PADRI FONDATORI DELLA SCUOLA ALBERGHIERA DI ADRIA. IN UNA BOULLE DI CRISTALLO GHIACCIO VERSARE UNA BOTTIGLIA DI CLINTO SELVATICO (O FRAGOLINO) 12CL MARASCHINO LUXARDO 4 CL SCIROPPO FRAGOLA MIXER AGGUNGERE FRAGOLINE DI BOSCO DEL PARCO DEL DELTA, CON UN MESTOLINO VERSARE IN COPPE DA CHAMPAGNE. GRAZIE PROFESSORE CIN PAOLO MARANI CIN

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MONDARE, AFFETTARE E LESSARE LE CAROTE IN ACQUA BOLLENTE SALATA; FRULLARLE CON L’AGLIO, IL DRAGONCELLO, LA CANNELLA, QUALCHE SCAGLIA DI PECORINO E L’OLIO EVO. OTTENERE UNA CREMA, DA AMMORBIDIRE CON L’ACQUA DI COTTURA DELLE CAROTE. TRITARE LE NOCCIOLE E MESCOLARLE, CON ANCHE LA MOSTARDA, ALLA CREMA DI CAROTE. MONDARE IL RADICCHIO E TAGLIARLO A PEZZETTI, CUOCERLO SULLA PIASTRA E TENERLO DA PARTE IN UNA CIOTOLA. PORTARE A BOLLORE 300ML DI ACQUA SALATA CON UN CUCCHIAIO DI OLIO; SPEGNERE IL FUOCO E VERSARE IL COUS COUS. LASCIAR RIPOSARE PER CIRCA 4 MINUTI, FINCHÈ NON HA COMPLETAMENTE ASSORBITO L’ACQUA. SGRANARE IL COUS COUS CON UNA FORCHETTA E VERSARLO NELLA CIOTOLA CON IL RADICCHIO; AMALGAMARE INFINE CON LA CREMA DI CAROTE ED IL SALAME A CUBETTI.

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