“I nostri negozi protagonisti e anima delle città”
Salone Nautico Venezia, oltre trentamila visitatori tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche
TRA PAURA E CONTROLLO:
Corsa alle regionali
Ormai basta una mezza dichiarazione e i piani in vista delle regionali cambiano radicalmente. Partiamo da una delle poche certezze: la data ultima per tornare al voto per la Regione Veneto è il prossimo 23 novembre. Chi saranno i candidati?
Non è dato saperlo. Il centrodestra è, di fatto, imbrigliato su di un tema che sembrava superato ma che ancora tiene banco: il terzo (nel suo caso sarebbe il quarto) mandato per il Presidente Zaia. La Consulta ha bocciato il ricorso della Regione Campania che chiedeva la possibilità di far prevalere la norma regionale rispetto a quella statale per permettere al presidente Vincenzo De Luca di correre ancora come presidente della sua regione. Una sentenza, questa, che ovviamente vale anche per il Veneto e che sembrava aver chiuso definitivamente la questione.
E invece?
Invece da Venezia al Festival delle Regioni i presidenti, in modo trasversale, hanno scritto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni per chiederle di cambiare la legge nazionale e consentire i terzi mandati. È evidente che se cambiasse la normativa statale di riferimento si supererebbero le contraddizioni che la Consulta ha riscontrato e che l’hanno portato ad emettere una sentenza di bocciatura. Cambiare la legge non è semplice e neppure veloce e alle elezioni manca poco.
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Dal bracconaggio ittico lungo il Po agli incidenti mortali sulla Romea, il Delta del Po affronta una duplice sfida. L’inchiesta ricostruisce le maglie della criminalità sommersa
“Diversamente sole” storie universali di donne per raccontare e svelare la complessità femminile
Nell’unico comune al voto in provincia di Rovigo, Mario Mantovan ha conquistato la fascia tricolore per una manciata di schede PORTO VIRO SCEGLIE MARIO MANTOVAN ECCO LA NUOVA GIUNTA
GESTIONE CONCESSIONI ENERGETICHE: ALLEANZA STRATEGICA PER IL TERRITORIO
Verso una proposta concreta di rilancio: “L’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono”
Tra violenza concreta e insicurezza percepita
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
A ggressioni, baby-gang, danneggiamenti, furti, molestie, omicidi, rapine, risse, spaccio, truffe, vandalismi, violenze sessuali: ogni giorno le cronache, e di riflesso i social che ormai condizionano il nostro rapporto con la realtà, abbondano di questi vocaboli. Ogni territorio si confronta con un certo grado di insicurezza, reale o percepita che sia.
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Luigi Contegiacomo nuovo presidente del CE.RI.DO. Delta
Nel cuore del Delta, dove la memoria si intreccia con l’acqua e il paesaggio racconta storie antiche, il CE.RI.DO –Centro di Ricerca e Documentazione del Delta – ha rinnovato il proprio consiglio direttivo. Un momento di transizione che conferma la vitalità dell’associazione e la sua crescente centralità nel panorama culturale locale. L’assemblea dei soci, riunita nella sede operativa all’interno dell’edificio dell’Ente Parco, ha accolto la dettagliata relazione della presidente uscente Sandra Bedetti, che ha ripercorso le tappe salienti di un 2024 particolarmente dinamico. Tra le iniziative più apprezzate, il ciclo “Delta Dialoghi”, l’incontro sul governo della Serenissima e l’ampio progetto dedicato ai “Luoghi storici del Taglio di Porto Viro”, culminato nella realizzazione di un docufilm firmato da Daniele Bergantin e diretto da Simone Bardi, con la partecipazione di Letizia Piva e Antonino Varvarà. Un lavoro reso possibile anche grazie alla collaborazione con il Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati” di Adria e alla disponibilità della presidente Emanuela Finesso, che ha promosso l’opera in numerosi contesti formativi e culturali. Con l’approvazione del bilancio consuntivo, si è proceduto all’elezione del nuovo direttivo: a raccogliere il timone sarà Luigi Contegiacomo, storico, divulgatore e profondo conoscitore dell’identità deltizia. Una figura di riferimento per il territorio, che si appresta a guidare l’associazione con spirito di continuità e visione. Fanno parte del nuovo consiglio anche Giulia Becevello, Andrea Micheletti, Sandra Bedetti, Sandro Vidali, Lino Tosini e Maria Luisa Pasini. Un gruppo coeso pronto a proseguire il cammino del CE.RI.DO con lo sguardo rivolto a nuove sinergie e traiettorie di sviluppo. La nuova sede del CE.RI.DO è presso l’ex sede dell’ente parco.
Guendalina Ferro
Approvato il bilancio consuntivo e rinnovato il consiglio direttivo
Tra violenza concreta e insicurezza percepita
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le informazioni girano veloci, se poi riguardano fatti di cronaca nera ovviamente l’eco si moltiplica, così come le reazioni e le inevitabili prese di posizione polemiche. Guardando alle statistiche la nostra regione fa i conti soprattuto con i reati legati ai furti in abitazione, ai danni al patrimonio, alle truffe. Più contenuti, fortunatamente, i numeri delle rapine e degli omicidi, anche se purtroppo cresce la violenza di genere, in tutti i suoi aspetti, a partire dall’ambito familiare. Ecco dunque che la sicurezza non è solo un fatto pubblico ma anche una questione privata, che investe le nostre famiglie, i rapporti personali. Preoccupa anche il fenomeno del disagio minorile, in tutte le sue accezioni, dalla dispersione scolastica all’emarginazione, dal consumo di droga alla violenza che ha i minori per protagonisti. Ed è breve, perciò, il passo alla microcriminalità che serpeggia nelle città come nei centri minori. Non basta l’attività repressiva, l’intervento a posteriori, perché la parte più faticosa è la prevenzione, la capacità di intercettare le criticità prima che esplodano. Tutto si complica, poi, nelle comunità straniere, nelle quali accanto agli esempi di integrazione convivono situazioni di difficoltà e di emarginazione che possono far scivolare i giovani, in particolare, verso la criminalità. Concludendo con i numeri, se consideriamo il totale dei reati ovviamente sono le città e le provincie più popolose a spiccare, nel segno di un incremento nell’ultimo triennio. Guardando al tasso di delittuosità (nel dettaglio qui sotto) anche in questo caso assistiamo ad un lieve aumento dell’incidenza dei reati. Un fenomeno che ci auguriamo si possa invertire.
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Mario Mantovan conquista la fascia tricolore battendo Stefano Permunian per 7 voti
Con il sostegno del suo cane Thor e di un gruppo di ex sindaci, Mantovan vince in rimonta un’elezione combattutissima
D opo Mantovan un altro Mantovan, dopo Valeria Mario. È il consigliere uscente di minoranza Mario Mantovan infatti ad aver conquistato la fascia tricolore della città di Porto Viro con la civica ‘Viva Porto Viro’ dopo uno spoglio dei voti nelle 17 sezioni cittadine tutto al
– messa in campo dai quattro partiti di centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e UdC) con la regia dell’assessore regionale Valeria Mantovan di Fratelli d’Italia (principale supporter di Permunian) che in campagna elettorale ha fatto giungere in città i big della poli-
cardiopalma, nell’unico comune al voto in provincia di Rovigo. Il margine sul secondo arrivato Stefano Permunian è stato di appena 7 schede e le voci di sorpassi ora dell’uno ora dell’altro nel conteggio, ha tenuto tutti col fiato sospeso. Mario Mantovan, classe 1959 e appassionato cicloturista, torna così da primo cittadino in municipio dopo una vita nel comando di polizia locale dapprima come agente e dall’unificazione al pensionamento come comandante. Più di qualcuno ha paragonato la sua vittoria a quella di Davide contro Golia, della fionda contro la corazzata – in questo caso
tica: dal ministro Carlo Nordio a Luca Zaia, da Giovanni Donzelli a Flavio Tosi, oltre ai senatori Bartolomeo Amidei, Luca De Carlo e Raffaele Speranzon. Non è bastato e Mario deve parte della vittoria anche alla spaccatura nata nel centrodestra dopo che la Mantovan ha lasciato la carica di sindaco per quella di assessore regionale. La fuoriuscita del consigliere Luca Guolo prima, e il siluramento alle deleghe dell’assessore Alessia Tessarin poi da parte del vicesindaco reggente Thomas Giacon ha fatto il resto, sparpagliando il vecchio gruppo di maggioranza in tre liste: quella di Permunian,
quella di Giacon – nel frattempo entrato in Lega – con ‘Porto Viro sei tu’ e quella dell’outsider Armida Panizzo che ha raccolto in ‘Porto Viro al centro’ oltre a Guolo l’aiuto dell’ex assessore regionale Isi Coppola, altra anima di FdI. Nelle settimane di corsa elettorale, Mantovan ha invece avuto il sostegno degli ex sindaci Maura Veronese e Geremia Gennari, oltre che del suo immancabile aiutante a quattro
zampe Thor, ora assurto a ‘first dog’. A vittoria confermata, un raggiante Thomas Giacon ha simbolicamente consegnato le chiavi del municipio al neoeletto in Piazza Repubblica, subito prima dell’intenso abbraccio tra Mario e Stefano, espressione di un fair play che i portoviresi avevano voglia di vedere. Soddisfazione anche dal Comitato No Pfas nel Delta del Po, che sta portando avanti la battaglia
contro l’inceneritore di Loreo: “Sebbene fossero gli ultimi giorni di campagna elettorale, Mario e Armida erano presenti anche all’incontro ad Adria dove non c’erano voti da prendere ma coerenza da dimostrare: i cittadini di Porto Viro hanno premiato sincerità e rispetto per la salute e il territorio con due riferimenti sicuri per il nostro Comitato”.
Fabio Pregnolato
La composizione del nuovo consiglio comunale portovirese
Con il 38.63% dei voti il neoeletto sindaco Mario Mantovan porta in consiglio comunale 1 1 seggi della propria squadra. Sono il presidente del consiglio uscente Adam Ferro (325) nominato vicesindaco, le ex assessore Cinzia Braghin (322) e Marialaura Tessarin (263), gli ex dipendenti comunali Giovanni Siviero (229) e Mauro Siviero (118), l’ex consigliere Ivano Vianello (127), Maurizio Zagato (124), Paolo Saggia (110), la più giovane di tutti i candidati Gioia Cavallari (107), Francesca Ruzza (93) e l’ex consigliere Sante Crepaldi (87). In minoranza per ‘Porto Viro Sicura’ - forte del 38.52% - entrano oltre al capogruppo Stefano Permunian, Mattia Mantovani – compagno di Valeria Mantovan e principe delle preferenze con ben 338 – l’ex assessore Alessia Tessarin (271) e l’ex sindaco Doriano Mancin (241). Quest’ultimo, fuoriuscito dalla vecchia minoranza di Mantovan e Veronese per appoggiare Permunian è così passato all’at-
tuale gruppo di minoranza e può vantare ininterrottamente la sua presenza in consiglio dal 1993. “Mancò la fortuna non il valore – ha scritto Permunian - Abbiamo sfiorato la vittoria e questo ci sprona a fare di più e a migliorare: saremo un’opposizione dura ma sempre costruttiva nell’interesse dei nostri cittadini e di Porto Viro tutta”. Con l’ottimo risultato del 15.99% Armida Panizzo con ‘Porto Viro al Centro’ stacca il seggio
solo per se stessa, affermando: “Siamo comunque soddisfatti del risultato: auguriamo a Porto Viro cinque anni di serenità e cambiamento. Abbiamo preso 1047 voti, da perfetti sconosciuti e senza alcun simbolo di partito, per noi un grandissimo successo”. Il 6.86% della ‘Porto Viro sei tu’ di Thomas Giacon lo fa rimanere fuori dall’assise assieme agli ex amministratori Roberto Luppi e Francesca Gennari.(f.p.)
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e funzionali necessari alla valutazione della proposta progettuale sviluppata da Enel in collaborazione con Human Company, in vista della definizione dell’Accordo di Programma. Il 5 febbraio scorso si era svolta la prima conferenza di servizi istruttoria, nella sala consiliare del Comune, finalizzata a condividere l’iter amministrativo della variante urbanistica che abiliterebbe la realizzazione del nuovo “Parco turistico-sportivo-agroa-
dell’Accordo di Programma tra Comune, Provincia, Enel e Human Company. Nella conferenza di venerdì 6 giugno sono state al centro le modalità di calcolo del beneficio pubblico generato dall’intervento, passaggio cardine per l’adozione formale dell’Accordo di Programma. Crepaldi ha ribadito che «l’obiettivo è fissare ora la quantificazione del beneficio pubblico derivante dall’intervento», essenziale per passare alla fase decisionale. Il
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turistico-sportivo. L’iter amministrativo procede con rigore e trasparenza, valorizzando la collaborazione tra Comune, Enel e Human Company. Le valutazioni ambientali complete (VAS/VIA), la concertazione istituzionale e la continuità dei sopralluoghi costituiscono le fondamenta per ridisegnare l’identità del territorio, rilanciare l’economia locale e creare opportunità concrete per le generazioni future.
Sicurezza Urbana/1.
La Romea è ancora una trappola d’asfalto
In cinque anni, 600 incidenti e 21 morti
V elocità e sorpassi azzardati continuano a scandire la quotidianità di una delle strade più pericolose d’Italia. La Statale 309, conosciuta come la Romea, si conferma arteria ad alto rischio, ma finalmente qualcosa si muove. A Chioggia si è tenuto il primo Comitato interprovinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, convocato in urgenza per affrontare una situazione che sta assumendo contorni allarmanti. I numeri parlano chiaro: 600 incidenti in cinque anni, 21 dei quali con esiti fatali. Non si tratta solo di distrazione o fatalità.
Con un traffico giornaliero medio che raggiunge punte di circa 27.000 veicoli, di cui il 13% costituito da mezzi pesanti, la Romea si conferma una delle strade più pericolose d’Italia, con un triste primato in fatto di incidenti, spesso purtroppo mortali. A denunciarlo è la Vicepresidente della Regione,
De Berti, che sottolinea come “la Regione abbia sempre considerato la Statale 309 una priorità da affrontare con urgenza e consapevolezza”. Secondo De Berti, il progetto di messa in sicurezza del tracciato esistente, seppur necessario, “non è sufficiente a garantire livelli adeguati di sicurezza, soprattutto a causa dell’elevata presenza di traffico pesante”. Per questo motivo, nel contratto di programma siglato lo scorso anno con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata inserita una richiesta precisa: “Ad Anas è stato affidato il compito di avviare la progettazione di un’alternativa strutturale capace di risolvere in modo definitivo le criticità della Romea”.
Le criticità strutturali, la mancanza di controlli adeguati e l’elevato traffico pesante rendono questo tratto stradale un teatro costante di pericoli. Troppi incro-
ci, svolte pericolose, mancanza di alternative. E soprattutto: troppa velocità. Il Comitato ha varato un pacchetto di misure urgenti. In primo luogo, l’intensificazione dei controlli notturni da parte della Polizia Stradale. Saranno vietate le svolte a sinistra nei punti più critici — crocevia di numerosi incidenti — e verranno installati tutor per la rilevazione della velocità media. Non solo: il monitoraggio si farà più serrato grazie a videocamere che controlleranno i sorpassi vietati, spesso causa di scontri frontali. Parallelamente, Anas ha confermato l’avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza della Romea. Tra le priorità: la sostituzione degli incroci più pericolosi con rotatorie, una soluzione più sicura che potrebbe ridurre notevolmente il rischio di impatto. Ma sul tavolo torna anche un’ipotesi che negli anni ha diviso amministrazioni e cittadi-
7.500 delitti: una provincia che lotta per la sicurezza
I dati presentati sull’attività del Comando Provinciale dei Carabinieri di Rovigo negli ultimi dodici mesi tracciano un quadro estremamente positivo e rassicurante per la sicurezza della provincia.
L’86% dei quasi 7.500 delitti perseguiti è una percentuale notevole, che testimonia l’efficacia delle indagini e la capacità di risposta delle forze dell’ordine sul territorio. Questo dato, unito alle oltre 25.000 chiamate gestite dal 112, sottolinea la costante presenza e la prontezza d’intervento dei Carabinieri, un punto di riferimen-
to fondamentale per i cittadini. L’impegno si è tradotto in risultati concreti: i quasi 150 arresti e le circa 2.000 denunce dimostrano una capillare attività di contrasto alla criminalità. Le oltre 60.000 persone controllate testimoniano un’azione preventiva e di controllo del territorio diffusa e costante. Particolarmente degna di nota è l’attività antidroga, con il sequestro di quasi 50 kg di stupefacenti. Questo risultato evidenzia l’efficacia delle operazioni volte a smantellare le reti di spaccio e a contrastare un fe-
ni: il raddoppio della Statale. Una proposta tornata d’attualità grazie a un nuovo studio presentato a Venezia, che analizza il traffico dei mezzi pesanti lungo il tracciato attuale. Dalla ricerca è emerso un dato sorprendente: buona parte del traffico pesante non è di lunga percorrenza, ma legato a flussi locali. Una scoperta che potrebbe rivelarsi decisiva per la progettazione della futura variante alla Ro-
nomeno che alimenta spesso altre forme di criminalità. Infine,
l’attenzione e l’impegno dedicati ai reati di violenza di genere e do-
mea. Non più un’autostrada per i collegamenti nazionali, ma una soluzione modulata sulle esigenze del territorio. La Romea è ormai un banco di prova per la politica e le istituzioni locali. Le misure approvate sono un primo passo, ma i cittadini chiedono risposte durature. E soprattutto, una visione: perché sicurezza e mobilità non siano più in conflitto.
Sara Busato
mestica, inclusi quelli rientranti nel “codice rosso”, sono un segnale forte e positivo. I 3 arresti e le 126 denunce in questo ambito sottolineano la determinazione dell’Arma nel tutelare le vittime e nel perseguire con fermezza chi commette questi odiosi reati. Nel complesso, il bilancio dell’attività dei Carabinieri di Rovigo per l’ultimo anno è un esempio tangibile di come un’azione coordinata e determinata possa fare la differenza nella percezione e nella realtà della sicurezza per la comunità. (s.b.)
Sicurezza Urbana/2. Un sistema criminale minaccia l’equilibrio ambientale, la salute pubblica e l’economia
Delta del Po sotto assedio: racket del pesce illegale
I l Delta del Po è da tempo teatro di attività criminali legate al bracconaggio ittico e alla pesca illegale. Questi fenomeni, oltre a danneggiare gravemente l’ambiente, mettono a rischio la sicurezza alimentare e compromettono l’economia locale. La pesca professionale, storicamente radicata in queste acque, è oggi minacciata da pratiche illegali che compromettono la biodiversità e la qualità del pescato. Un episodio risalente allo scorso novembre, sempre nella frazione di Donada a Porto Viro, ha visto la Guardia di Finanza scoprire un’attività di pesca di frodo nelle acque del fiume Po. Quattro bracconieri sono stati fermati mentre trasportavano 430 kg di pesce d’acqua dolce, catturato illegalmente. Il pescato, non conservato secondo le normative sanitarie, è stato sottoposto a ispezione da parte del Servizio Veterinario dell’Ulss 5, che ne ha autorizzato la vendita presso il mercato ittico di Porto Viro, destinando il ricavato all’Erario. Contestualmente, ai trasgressori sono state elevate sanzioni per un totale superiore a 5.500 euro.
Un’altra criticità riguarda le condizioni igieniche del pesce trasportato. Un esempio significativo
è rappresentato da un sequestro avvenuto due mesi fa, grazie a un’operazione congiunta del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia e della Guardia di Finanza di Rovigo. Sono stati sequestrati ben quattro quintali di pesce siluro, trasportati in condizioni igienicosanitarie non idonee e potenzialmente pericolose per la salute pubblica. L’intervento si è svolto ancora una volta a Donada di Porto Viro, dove una pattuglia della Tenenza di Loreo e della Sezione Operativa Navale di Porto Levante ha fermato un’autovettura con a bordo due cittadini di origine romena. All’interno del veicolo, non attrezzato per il trasporto alimentare, erano stipati numerosi quintali di pesce, presumibilmente proveniente dalle acque del Po. Con il supporto del Servizio Veterinario dell’Ulss 5, è stato accertato che il pesce versava in pessime condizioni igienico-sanitarie
e non era idoneo al consumo. È quindi scattato il sequestro dell’intero carico, il cui valore commerciale si aggira intorno ai 5.000 euro, insieme al fermo del mezzo. Ai responsabili sono state comminate sanzioni amministrative per oltre 1.500 euro. Considerata la pericolosità del prodotto per la salute pubblica, le autorità sanitarie ne hanno disposto l’immediata distruzione. Il bracconaggio ittico non rappresenta solo una minaccia per la biodiversità del Delta del Po, ma comporta anche gravi rischi per la salute pubblica e danni significativi all’economia del territorio. Il pesce catturato illegalmente, spesso contaminato e privo di tracciabilità, espone i consumatori a seri pericoli sanitari. Inoltre, l’espansione delle attività illecite mina l’immagine dell’area, scoraggiando il turismo e mettendo in crisi le tradizioni locali legate alla pesca sostenibile.
Rosolina blindata per l’estate: dentro il piano segreto della sicurezza turistica
Dietro il traffico illegale di pesce, spesso mal conservato e privo di tracciabilità, si cela una rete organizzata che mette a rischio la sicurezza alimentare, la biodiversità e la sopravvivenza della pesca tradizionale
Rosolina è la principale località turistica della provincia, da sola raccoglie il 70% delle presenze complessive. Con l’avvicinarsi della stagione estiva, Rosolina si sta preparando ad accogliere l’atteso afflusso turistico con un piano di sicurezza integrato. Un recente vertice tenutosi presso la prefettura ha riunito i principali attori della sicurezza e dell’ordine pubblico, ampliando il tavolo di discussione per affrontare la complessità degli aspetti legati all’accoglienza di migliaia di visitatori. All’incontro hanno partecipato, oltre alle forze di polizia locali, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Compartimento di Polizia Stradale per il Veneto e la Capitaneria di Porto di Chioggia. Questa estensione della partecipazione sottolinea la volontà di
creare un dispositivo di sicurezza globale e coordinato, in grado di coprire ogni aspetto della vita turistica. Durante la riunione, sono stati affrontati molteplici temi cruciali per la sicurezza dei vacanzieri e dei residenti. Si è discusso del rafforzamento della presenza stabile delle Forze di Polizia sul territorio per i mesi estivi, un punto chiave per garantire una risposta rapida e capillare. Particolare attenzione è stata dedicata ai dispositivi di ordine e sicurezza pubblica spe-
cifici per la stagione degli eventi, che vedrà Rosolina animarsi con numerose iniziative. Non solo ordine pubblico, ma anche prevenzione antincendio, un tema sempre attuale nelle località turistiche, specialmente in aree con vegetazione. Il contrasto all’abusivismo commerciale è stato un altro punto caldo, con l’obiettivo di tutelare sia i commercianti onesti sia i consumatori. L’intensificazione dei servizi di viabilità è stata ritenuta fondamentale per gestire il traffico che inevitabilmente aumenterà, così come la vigilanza degli arenili per garantire la sicurezza in spiaggia e in mare. L’obiettivo è chiaro: assicurare che Rosolina sia pronta a offrire un’esperienza sicura e piacevole a tutti coloro che sceglieranno la località per le proprie vacanze estive. (s.b.)
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L’università popolare porta in scena la vita della maestra Carolina Rosatti
Ermes Simili e Cibotto, un dialogo tra arte e memoria
bini. In tempo di guerra scrisse ed ottenne da Mussolini un contributo di 5000 lire per terminare la chiesa della frazione. Sposata nel 1897 con Antonio Parenti ebbe dieci figli ed una quindicina di eredi erano presenti in sala a vedere rappresentate le gesta della loro antenata. Carolina fu insignita della medaglia d’oro di benemerita dell’educazione e del titolo di pioniera della scuola polesana. In chiusura il sindaco di Ariano nel Polesine Luisa Beltrame ha omaggiato le tre figure e ricordato il percorso fatto da allora dall’emancipazione femminile.
Fabio Pregnolato
Èandata in scena presso la sala Eracle la serata conclusiva dell’Università Popolare di Porto Viro, una rappresentazione teatrale dal titolo ‘Donne e virtù – storie locali al femminile’. Del sodalizio, presieduto dall’infaticabile Luciana Milani - da quasi 30 anni coordinatrice degli studenti “diversamente giovani”, quest’anno ben 107fanno parte ‘Gli artisti dla ciacola’ che si sono impegnati a portare sul palco tre personaggi femminili locali, forse sconosciuti ai più: la ritrattrice Rosalba Carriera, la maestra Carolina Rosatti e la partigiana Maria Viviani. “Tre anni fa ad alcuni di noi venne l’idea di divulgare la cultura del territorio attraverso il teatro, un linguaggio che emoziona” ha specificato Milani all’inizio della serata dando la parola al neosindaco Mario Mantovan ‘in carica da appena 96 ore’ come ha scherzato. La bibliotecaria Lara Mantovani ha così dato vita con dei monologhi a Rosalba Carriera e Maria Viviani: la prima, pittrice, ritrattista e miniaturista a cavallo tra ‘600 e ‘700 è ricordata per i riconoscimenti ottenuti in tutta Europa, da principi, principesse e dal re di Francia Luigi XV; da uno studio della ricercatrice Roberta Marcolongo è emerso che l’artista era nata a Loreo. La seconda, partigiana, grazie ad una radio comprata ad Addis Abeba riuscì a divulgare nella sua Loreo le notizie di Radio Londra durante il regime fascista. La parte principale della rappresentazione è stata invece dedicata a Carolina Rosatti, originaria di Polesella ma arianese per adozione dopo aver insegnato nella frazione di Piano per 42 anni, diventando un riferimento per tutti. Nata nel 1875 da un padre commediografo e una madre mancata troppo presto, la futura insegnante crebbe con i nonni, dato che il padre era stato scritturato per un lavoro a Bogotá (Colombia). Una borsa di studio di 300 lire per l’austero collegio di Rovigo, la maturità ed un corso di psicologia infantile la portarono nell’agosto 1894 ad ottenere il diploma per l’insegnamento. Subito dopo, la destinazione a Piano di Rivà, a 12 km dal centro di Ariano con 200 alunni da gestire: Carolina fece della scuola il centro del paese, allora molto povero, dando lezione gratuitamente anche ai genitori dei bam-
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Si è appena conclusa la mostra ‘Ermes Simili: Cavalli, uomini e buoi… ed altre anime’ a cura di Alfredo Sigolo ospitata presso la stazione di sosta di Ca’ Cornera a Porto Viro. La kermesse, che porta il sottotitolo di “Tributo a Gian Antonio Cibotto a 100 anni dalla nascita” è stata voluta dal patron dell’associazione ‘Ca’ Cornera, dove il Po si fa cultura’ Gianpaolo Gasparetto, che spiega: “Tutto nasce dall’impressione che ne ho riportato, accompagnato da Federica Simili e Alfredo Sigolo, durante la visita alla mostra ‘Sculture di Ermes Simili’ tenutasi a Castelmassa in occasione del centenario dalla nascita dell’artista. La sensazione, netta, era di stare in mezzo a opere di oggi, più di ieri e, che a più di quarant’anni di distanza, quelle
opere erano più vive che mai. Simili ti regala immagini in un linguaggio naturalistico che è poi il tratto comune di molti artisti padani: questa angolazione si rivela incredibilmente efficace a contatto con gli animali, sia nelle terrecotte che nelle incisioni. In Ermes Simili, come per Gian Antonio Cibotto, si avverte una tale sensazione di solidarietà con tutto ciò che è vivo, che in fondo non sembra importante sapere dove l’individuo o il soggetto cominci o finisca”. In scena nel granaio di Ca’ Cornera va infatti la storia di un amorevole sguardo di due indimenticabili uomini che hanno saputo raccontare, attraverso un linguaggio universale, il Polesine: Gian Antonio Cibotto (1925-2017), giornalista e scrittore e Ermes Simili (1923-2014), pittore, incisore e scultore. Il primo, cronista dell’alluvione del 1951, scriveva: “… sugli animali durante la rotta del Po, meglio nota come alluvione, un particolare mi ferisce sempre quando ripenso a loro in quelle giornate dominate dal turbine delle correnti: lo sguardo perduto, rassegnato dei loro occhi, che tenevano addirittura semichiusi…”. (f.p.)
La novità. I due comuni, insieme al Consorzio “Po e suo Delta”, hanno firmato lo statuto
Nasce la Fondazione Dmo Delta Po Adige
C
on la firma notarile è nata ufficialmente la Fondazione Dmo Delta Po Adige, nuovo organismo di gestione della destinazione turistica che vede protagonisti i Comuni di Porto Tolle e Rosolina e il Consorzio di promozione turistica “Po e suo Delta”. Un passaggio strategico per un territorio che, come evidenziato durante la seduta pubblica a Porto Tolle dall’assessore al turismo Raffaele Crepaldi, registra “l’85% del turismo in Polesine è balneare”. Dalla seduta pubblica è emerso che la fondazione è il frutto di un percorso avviato mesi fa, supportato da una start-up, spin-off dell’Università di Padova, specializzata nella transizione delle Organizzazioni di Gestione della Destinazione (Ogd) verso modelli più efficaci, basati su fondazioni di partecipazione in cui pubblico e privato cooperano allo sviluppo e incremento del settore turistico. Il progetto affonda le radici in un lavoro decennale condotto dai Comuni dell’Ente Parco del Delta del Po, con il supporto del tecnico regionale del dott. Gallo e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. La Regione Veneto, nell’ambito di un ampio accordo di collaborazione con Unioncamere Veneto e la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, ha sostenuto l’evoluzione delle Organizzazioni di Gestione della Destinazione (Ogd), riconoscendo la necessità di modelli più adeguati alle dinamiche del turismo contemporaneo: globale, digitale e orientato alla sostenibilità. Il modello “smart” adottato dalla Fondazione Dmo Delta Po Adige consentirà di
pianificare strategie, gestire fondi, sviluppare campagne promozionali e adottare strumenti digitali, rendendo l’esperienza turistica più integrata e accessibile. Una trasformazione accolta con favore dalla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, che – proprio all’interno dell’accordo con la Regione e Unioncamere –aveva investito parte delle proprie risorse per la consulenza di figure tecniche specializzate. I Comuni di Porto Tolle e Rosolina hanno stanziato, ciascuno, 12.000 euro, suddivisi in 10.000 euro per il fondo di dotazione e 2.000 euro per le spese notarili e amministrative. Il Consorzio di promozione turistica “Po e suo Delta”, oltre a contribuire alle spese notarili, verserà 20.000 euro annui come quota associativa alla Fondazione.
I due Comuni destineranno alla Fondazione Dmo Delta Po Adige il 30% dei proventi derivanti dalla tassa di soggiorno, e avranno la possibilità di accedere al bando regionale attraverso cui la Regione Veneto assegnerà 200.000 euro alle Fondazioni Dmo attive sul territorio regionale.
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I Mask of Rock infiammano la città
Nello spazio estivo del Bar Tiè Breck, i Mask of Rock hanno coinvolto il pubblico con una potente esibizione dal vivo, risvegliando lo spirito dei grandi classici degli anni ’80 e ’90. Sotto un cielo primaverile stellato, il gruppo ha trascinato la platea in un viaggio musicale attraverso le sonorità che hanno fatto la storia. Guidati dall’energia travolgente del frontman Raffa Giannone, i Mask hanno eseguito brani leggendari dei Metallica, Guns N’ Roses, System of a Down, Led Zeppelin, Jet, Lenny Kravitz e molti altri, senza dimenticare le icone italiane come i Litfiba. Il gruppo è composto da Claudio Grandesso, batterista di Mestre, Michele Mattiazzi, bassista di Cavarzere, cresciuto con il basso in mano, regala un groove solido che dà corpo e profondità al sound della band. Roberto Civinelli, chitarrista cesenate trasferito in Veneto per studiare jazz e composizione al Conservatorio di Rovigo, ha un percorso trasversale tra rock, blues, pop e jazz, ed è anche arrangiatore e sound engineer nel suo home studio. Infine, Raffa Giannone, voce e anima del gruppo, originario del Molise ma residente a Taglio di Po da nove anni. Una carriera iniziata quasi per gioco, passando dai karaoke ai palchi nazionali, fino a dividere il palco con Luca Martelli, batterista di Litfiba e Atroci. Dopo una pausa di cinque anni dedicata alla famiglia, Raffa è tornato con energia rinnovata, pronto a riportare la voce dei Mask dove merita. (g.f.)
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Il riconoscimento. Le acque eccellenti e i servizi ambientali portano prestigio al litorale veneto
Rosolina e Porto Tolle premiate con la Bandiera Blu per turismo sostenibile
C
on la conferma del riconoscimento della Bandiera Blu, Rosolina si inserisce tra le località premiate per la qualità delle acque e dei servizi offerti ai turisti. In particolare, le spiagge di Rosolina Mare, Albarella e la Darsena Marina di Albarella sono state insignite del prestigioso riconoscimento, che rappresenta un traguardo importante per il nostro litorale. Questo accade dopo anni di attenti monitoraggi e miglioramenti, che hanno visto il Comune impegnato nell’adozione di politiche di gestione sostenibile. In un contesto di crescente attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità, Porto Tolle non è da meno. Il Comune può vantare il riconoscimento della bandiera blu per l’approdo turistico di Porto Barricata, che diventa così parte di un network di località premiate che pongono la qualità dell’ambiente al centro della loro offerta turistica.
La Bandiera Blu per Porto Tolle
conferma l’importanza strategica del delta del Po, che rappresenta non solo un’area naturale unica, ma anche una meta turistica che attira sempre più visitatori, consapevoli della bellezza e
dell’eccezionalità del luogo. Per ottenere la Bandiera Blu, le località hanno dovuto soddisfare numerosi requisiti, elaborati dalla Foundation for Environmental Education (Fee). In particolare, le acque sono state classificate come “eccellenti” per almeno quattro anni consecutivi, come stabilito dalle analisi delle Arpa, in base al Programma Nazionale di Monitoraggio delle acque di balneazione. Oltre alla qualità delle acque, vengono presi in considerazione fattori fondamentali come la gestione dei rifiuti, la presenza di impianti di depurazione efficienti, la valorizzazione delle aree naturalistiche, e le iniziative di educazione ambientale rivolte alla cittadinanza e ai turisti. Questi aspetti sono tutti indice di una visione sostenibile e lungimirante che si riflette in una gestione integrata del territorio, capace di coniugare sviluppo e tutela dell’ambiente.
Guendalina Ferro
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Prima tappa del tour Veneto Anvu per la sicurezza stradale
Piazzale Europa a Rosolina Mare ha ospitato con successo la prima tappa veneta della campagna nazionale per la sicurezza stradale “Pensa alla vita... guida con la testa!!!”, promossa da Anvu – Associazione Nazionale Polizia Locale d’Italia, con il titolo regionale “Dall’Adriatico alle Dolomiti”. L’iniziativa, giunta alla sua XIV edizione, ha l’obiettivo di sensibilizzare cittadini di tutte le età sul tema della sicurezza stradale, promuovendo comportamenti consapevoli attraverso attività educative, dimostrative e interattive. Durante l’evento sono stati proposti percorsi e simulatori di velocità per auto e moto, prove dell’alcoltest per adulti, e distribuzione di materiali informativi e album animati per i più piccoli. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi enti, tra cui i Comandi di Polizia Locale di Rosolina, Chioggia, Porto Viro, Taglio di Po e Loreo, oltre a Croce Verde di Adria, Protezione Civile, Rosolina Soccorso, A.R.C.A.T. Veneto, A.I.F.V.S. e la Federazione motociclisti – Motoclub Spinea. Presente anche il Questore di Rovigo, Eugenio Vomiero, per un saluto istituzionale. Grande soddisfazione da parte del Comandante della Polizia Locale di Rosolina, Marco Merlin, per l’adesione di Rosolina alla campagna Anvu: “Solo attraverso iniziative come questa è possibile maturare un approccio più consapevole quando ci si mette sulla strada, così da poter ridurre il rischio di eventi spiacevoli, tra tutti il sinistro stradale”. A esprimere il pieno appoggio dell’Amministrazione comunale è stato il Sindaco di Rosolina, Michele Grossato, che ha dichiarato: “Educare alla sicurezza stradale è fondamentale. Solo in questi termini, ci si auspica possa passare nella società un messaggio di maggiore responsabilità alla guida. Mi congratulo con gli organizzatori dell’evento, con quanti hanno dato il loro contributo, a vario titolo, e ringrazio tutti i partecipanti”. (g.f.)
Roberto Pizzoli
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Albarella: “King’s Jester” trionfa all’Esposizione Nazionale Cinofila
Oltre 100 razze in gara, provenienti da tutta Italia, hanno animato una giornata di sport, eleganza e passione per il mondo canino. Il Gruppo Cinofilo Polesano celebra così vent’anni di impegno e qualità organizzativa
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n traguardo importante, un’edizione da ricordare. L’isola di Albarella ha ospitato la 20esima edizione dell’Esposizione Nazionale Cinofila, appuntamento di rilievo organizzato con cura e passione dal Gruppo Cinofilo Polesano, che ha richiamato appassionati, allevatori e curiosi da tutta Italia. Nella splendida area verde collocata all’entrata dell’isola, appositamente allestita con gazebi e spazi attrezzati, si è svolta una vera festa dedicata al mondo dei cani di razza. A fare da cornice all’evento, una magnifica giornata di sole che ha valorizzato ulteriormente la qualità organizzativa del Gruppo Cinofilo Polesano A conquistare il gradino più alto del podio nel prestigioso Best in Show, giudicato dall’esperto internazionale Gianfranco Bauchal, è stato halastjornu king’s jester, uno splendido Griffone di Bruxelles proveniente dal modenese e presentato dalla proprietaria Candida Ricchi. Al
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secondo posto si è classificato il Siberian Husky balikwas dances with wolves, di proprietà di Sara Pietrantozzi, mentre la terza posizione è andata al Pastore Australiano a tribute to music sleeping in your hand, presentato da Filippo Mattavelli. Non è mancata la presenza del direttore generale di Albarella Mauro Rosatti e delle istituzioni locali: tra il pubblico i consiglieri comunali di Loreo Giovanni Civiero e Rudy Bovolenta e il senatore Bartolomeo Amidei. “Un evento che unisce passione, cultura cinofila e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio ambientale – ha dichiarato Amidei –. Vent’anni di impegno da parte del Gruppo Cinofilo Polesano meritano un plauso per la professionalità dimostrata e la capacità di attrarre appassionati da tutta Italia”. L’esposizione Nazionale Cinofila, giunta al suo ventennale, si conferma così non solo come un appuntamento importante nel ca-
Ripartirà il 5 luglio il Treno del Mare
Buone notizie per turisti, pendolari e per chi opera nella navigazione interna: dal 5 luglio prossimo, ritornerà il Treno del Mare, il collegamento ferroviario estivo promosso dalla Regione Veneto che consentirà di raggiungere comodamente le spiagge di Rosolina Mare e Chioggia partendo da Verona e Rovigo. Un servizio molto atteso, che si inserisce nel più ampio contesto degli interventi infrastrutturali in corso lungo la linea Rovigo–Chioggia, con particolare attenzione al ponte ferroviario di Rosolina. A darne notizia è Elisa De Berti, vicepresidente della Regione del Veneto e assessore alle Infrastrutture e Trasporti, che evidenzia la rilevanza strategica dell’intervento: “Il ponte ferroviario di Rosolina è uno dei dossier che ho trovato sulla mia scrivania sin dall’inizio del mio mandato. È un’esigenza concreta, sentita da chi opera nella navigazione interna del nostro territorio”. Il ponte in questione, situato al km 38+315 tra le stazioni di Rosolina e Loreo, nasce da una visione lungimirante: fu progettato nel 1965 grazie a un accordo tra le Ferrovie dello Stato e il Magistrato alle Acque, con una struttura a tre campate e due torri
alte 11 metri, come è attualmente l’infrastruttura. La campata centrale fu predisposta, fin dall’origine, per essere sollevabile e garantire così il transito anche delle imbarcazioni fluviali di maggiore stazza. Come spiega Alessandra Grosso, direttore generale di Infrastrutture Venete: “Una volta conclusi i lavori, la campata centrale del ponte sarà sollevabile fino a 7 metri sopra il livello medio del mare, grazie a un sistema di movimentazione oleodinamico all’avanguardia”. Secondo il crono programma dei lavori, annunciato da Infrastrutture Venete, è previsto un secondo breve periodo di sospensione del servizio ferroviario nei primi mesi del 2026. In quella finestra temporale, Rfi –Rete Ferroviaria Italiana – procederà con l’installazione dell’Ertms, il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario, e con l’adeguamento del segnalamento, funzionali all’attivazione del nuovo sistema di sollevamento. Il nuovo sistema oleodinamico, progettato per sollevare la campata centrale del ponte di Rosolina di oltre 2 metri rispetto all’attuale quota di 4,75 metri s.l.m, entrerà in funzione entro la fine del 2026, subordinatamente all’otteni-
lendario cinofilo nazionale, ma anche come esempio virtuoso di promozione del territorio, in grado di coniugare turismo e amore per gli animali. Il Gruppo Cinofilo Polesano guarda già alla prossima edizione, forte dell’esperienza maturata e degli apprezzamenti ricevuti. In attesa del 2026, Albarella, con la sua bellezza e ospitalità, si conferma luogo di riferimento della cinofilia nazionale: qui, il legame tra uomo e cane continua a scrivere storie di eleganza, affetto e competizione.
Guendalina Ferro
mento delle necessarie autorizzazioni da parte di Ansfisa – l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. L’opera, una volta in funzione, è destinata ad avere un impatto rilevante sull’economia turistica e logistica del territorio, come ribadito dall’assessore De Berti: “È un intervento molto atteso, che darà nuovo impulso alla navigazione interna e all’indotto economico che ne deriva. L’investimento complessivo è pari a 7 milioni di euro: 2,4 milioni provengono dal programma europeo Cef Transport 2021, mentre i restanti 4,6 milioni sono coperti dalla Regione Veneto”. A confermare il valore strategico dell’opera è anche Rudy Toninato, presidente di Assonautica: “Il ponte ferroviario di Rosolina rappresenta un passaggio fondamentale per l’intera rete di navigazione interna. Il suo sollevamento fino a circa 7 metri s.l.m consentirà il passaggio delle imbarcazioni che oggi non riescono a transitare lungo la tratta Fissero-Tartaro-Canal Bianco. È un passo decisivo per l’interconnessione con gli interporti di Rovigo, Mantova e Cremona”. Guendalina Ferro
ll Comune approva il Conto Consuntivo 2024
AConvenzione modificata, polemiche in aula di consiglio comunale
pprovato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale il Conto Consuntivo 2024 del Comune di Taglio di Po, passato con il solo voto favorevole della Maggioranza. Un documento contabile che fotografa un bilancio in ordine, con saldi positivi, spese sotto controllo e un’attenzione confermata ai servizi essenziali e al sociale. “Con il consueto spirito di sano realismo amministrativo – ha dichiarato l’assessore al Bilancio Renato Pregnolato in apertura di seduta –possiamo presentare un Consuntivo che auspichiamo stimoli valutazioni positive, collaborative e costruttive per il futuro di cittadini, imprese e portatori di interesse del territorio”. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è pari a 4.360.943,61 euro, suddivisi in: 2.044.047,90 euro di fondi accantonati (tra cui 1,48 milioni di Euro per il Fondo crediti di dubbia esigibilità e 107.000 per il fondo contenziosi)1.904.513,76 euro di fondi vincolati (trasferimenti e vincoli di legge), 94.059,80 euro destinati agli investimenti,318.322,15 euro come avanzo libero disponibile. “La gestione di competenza segna un saldo positivo di 1.150.013,56 euro, quasi raddoppiato rispetto ai 482.793 euro dell’anno precedente. Il saldo di cassa è salito a 3.840.545,66 euro, in netto miglioramento. Tra le principali voci di entrata: Imu in lieve aumento di 7.691,39 euro. Concessioni edilizie per 45.338,32 euro (in crescita rispetto ai 38.629 del 2023). Sanzioni stradali accertate per 939.161,42 euro (in calo di oltre 254.000 euro). Le entrate in conto capitale ammontano a 1.227.087 euro, mentre le spese si distribuiscono in:1.234.427,27 euro per il personale. 2.383.425,98 euro per beni e servizi (con un risparmio di oltre 1,2 milioni). 880.408,46 euro di trasferimenti correnti; 375.795,59 euro di interessi passivi; 1.604.072,59 euro di spese in conto capitale. Il debito residuo per mutui al 31 dicembre è pari a 7.861.489,59 euro, con un indebitamento pro capite in calo a 995,23 euro, rispetto ai 1.023 del 2023 e 1.050 del 2022.Il conto economico si chiude con un utile preimposte di 202.732,68 euro”.
per il rispetto delle previsioni di spesa nei settori strategici: scuola, cultura, sport, manutenzioni e verde pubblico. Particolare attenzione è stata riservata ai servizi sociali, con quasi 914.000 euro stanziati, pari al 13% della spesa totale, a sostegno delle fasce più fragili. “I cittadini di Taglio di Po – conclude Pregnolato - come già sperimentato qualche mese fa, avranno a disposizione il bilancio consuntivo di cui stiamo illustrando gli aspetti salienti sotto forma di bilancio sociale da consultare e tenere a disposizione nelle proprie case. Questo Consuntivo , con i suoi dati
positivi, ci darà modo di proseguire in quel cammino fatto di impegni e gli sforzi per tenere in ordine i conti pubblici, dovere primario di chi si
è candidato a governare la realtà e proporre il miglioramento del proprio territorio”.
Guendalina
Ferro
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Pregnolato anche
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Una seduta di Consiglio Comunale che avrebbe dovuto sancire la continuità di un importante percorso intercomunale si è invece trasformata in un caso politico. Al centro della discussione, l’approvazione dello schema di convenzione per il rinnovo della Conferenza dei Sindaci dell’Area del Delta del Po per il triennio 2025-2027.
“Quanto accaduto ha dell’incredibile – dichiara il capogruppo di opposizione Davide Marangoni –. L’assessore Alessandro Marangoni, delegato a rappresentare il Comune in seno alla Conferenza, ha messo in discussione lo stesso strumento di coordinamento che il nostro Comune ha contribuito a fondare nel 2021, presentando uno schema di convenzione diverso da quello già approvato dagli altri sei Comuni aderenti”.
La Conferenza dei Sindaci ha rappresentato finora un esempio virtuoso di collaborazione intercomunale. “Un lavoro di squadra che ha portato risorse, idee e visibilità – continua Marangoni – ora minacciato da una mossa incomprensibile della Giunta”.
A preoccupare l’opposizione è la frattura istituzionale che si è venuta a creare con gli altri enti locali: “Le posizioni dell’assessore Marangoni – aggiunge il capogruppo – non trovano riscontro nelle interlocuzioni avute con gli altri amministratori del territorio. C’è il serio rischio che Taglio di Po venga escluso dalla Conferenza, con la conseguente perdita di un finanziamento di 300.000 euro nei prossimi tre anni”.
Nel mirino dell’opposizione anche il sindaco che, secondo l’opposizione è sempre più assente. “Ha delegato ogni scelta strategica agli assessori. L’atto portato in Consiglio è privo di efficacia reale. Una prova di forza tanto inutile quanto dannosa, che rischia di isolare ulteriormente il nostro Comune dal contesto territoriale di cui fa parte. Le giustificazioni fornite dall’Assessore non ci hanno convinto, né tantomeno hanno trovato riscontro nelle valutazioni condivise con altri consiglieri e amministratori degli altri Comuni coinvolti nella Conferenza” ha detto il consigliere di minoranza. (g.f.)
Gestione rapporti sindacali
Elaborazione piani formativi per apprendisti
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L’evento. Alla 24esima edizione si intrecciano memoria contadina e nuovi linguaggi educativi
Sagra del Pane, torna il gusto della tradizione
C’è un filo che lega tutte le cose, ed è fatto di gesti antichi, di mani che impastano, di semi che diventano spighe e di spighe che diventano farina. Quel filo, quest’anno, torna a intrecciarsi con forza nella 24esima edizione della Sagra del Pane di Loreo, in programma in questi giorni fino al 22 giugno, e sarà il pane a cucire insieme tutte le iniziative di questa festa: alimento semplice, ma carico di significati, simbolo di fatica, convivialità e speranza. Il pane non sarà solo protagonista della tavola, ma diventerà anche il tema centrale attorno a cui ruotano sport, salute, musica, storia e tradizioni. Sabato 21 il protagonista torna a essere il pane, nelle sue molteplici forme: sarà giornata dedicata a sport, benessere e alimentazione. Si parte con la gara di pesca – Trofeo del Pane, mentre in piazza Madonnina prenderà vita il mercatino olistico. Al centro della giornata, un convegno con nutrizionisti affronterà il tema “Pane: l’energia che ti fa star bene”, sottolineando quanto questo alimento sia parte integrante di un’alimentazione sana. La serata sarà invece dedicata a esibizioni sportive e di danza, con premiazioni finali. Domenica 22 è il giorno del grande abbraccio alla tradizione contadina, dove il pane si fa racconto di identità. Si comincia alle 9.30 sotto i portici con gli assaggi dei prodotti tipici locali, evento molto atteso che segna il ritorno dei produttori locali. In piazza Madonnina, dopo la Santa Messa, ci sarà il saluto delle autorità e la suggestiva rievocazione della battitura del grano: un momento simbolico che rievoca il lavoro nei campi, quando il grano, con fatica e sudore, veniva separato dalla paglia per diventare farina. Un gesto che richiama valori forti: la comunità che si stringe attorno al lavoro, la terra che nutre, il pane che unisce. Nel vicino campo sportivo sarà allestita l’esposizione di animali e mezzi agricoli, e alle 11.30 tornerà il gusto con il mega panino realizzato dal Panificio Domeneghetti. A seguire, un ricco programma con il laboratorio del pane, il mercato degli hobbisti, la seconda rievocazione della trebbiatura con mezzi d’epoca e, alle 22, il gran finale comico con “Le Nonne Venete” di Francesco Baruto. A rendere possibile l’ edizione della Sagra del
Pane la sinergia tra la Pro Loco di Loreo e l’amministrazione comunale, che ha coordinato per mesi un lavoro di squadra insieme alle associazioni del territorio, con l’obiettivo di offrire un evento ricco,
partecipato e ben organizzato. Sempre a Loreo, alla Scuola Primaria “Guglielmo Marconi”, si è svolta qualche settimana fa un’esperienza educativa pensata per guidare i più piccoli alla sco-
perta dei sensi, dell’empatia e del valore dell’inclusione. I Laboratori Sensazionali, condotti dalla dottoressa Federica C., formatrice non vedente, e dalla psicologa
Sara S., hanno coinvolto le classi prima e terza in un percorso fatto di percezioni, giochi e riflessioni. L’attività, promossa dalla consigliera comunale con delega alla Cultura e all’Istruzione, prof.ssa Marilena Berto, è stata accolta con entusiasmo dalle insegnanti e ha offerto ai bambini l’opportunità di vivere da vicino la realtà della disabilità visiva, attraverso strumenti concreti come gli occhiali per ipovedenti, l’incontro con un cane guida e l’utilizzo di libri multisensoriali.
Guendalina
Ferro
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Successo e Emozioni alla Festa di Primavera di Volta Grimana
È stata una giornata di festa quella vissuta domenica nell’Oasi di Volta Grimana, splendido angolo naturale situato nel territorio di Loreo, al confine con Porto Viro. Qui, come da tradizione, si è celebrata la 27ª edizione della Festa di Primavera, organizzata dal Gruppo Iniziativa per l’Ambiente di Porto Viro, da sempre promotore di questa importante manifestazione. Ad aprire l’evento sono stati il sindaco di Loreo e presidente del Parco del Delta del Po, Moreno Gasparini, insieme all’assessore all’ambiente di Loreo, Stefania Erdmann, e all’assessore all’ambiente di Porto Viro. Un grande pubblico di famiglie, bambini e adulti ha risposto con entusiasmo, trasformando la giornata in un vero tributo alla natura e alla bellezza del territorio. Dopo i saluti istituzionali, Silvia Baldi del FAI e Roberta Ferrarese di Legambiente Delta del Po hanno evidenziato quanto sia fondamentale educare i più giovani alla tutela ambientale, ricordando che spesso proprio loro si dimostrano i più attenti e sensibili di fronte ai temi ecologici. Tra i momenti più attesi e carichi di significato, la liberazione di diversi animali curati presso il centro di recupero fauna selvatica di Polesella: grazie a Eddi Boschetti del WWF di Rovigo, un gheppio, una rondine comune, tre merli, quattro tra colombacci e tortore dal collare e una tartaruga sono tornati a volare e a camminare in libertà sotto gli occhi emozionati dei presenti. Ogni battito d’ali è stato accolto da applausi spontanei, rendendo palpabile la gioia e la speranza che la Festa di Primavera continua a trasmettere anno dopo anno. Non sono mancati anche momenti culturali grazie al Gruppo Astrofili Polesani, che ha permesso di osservare il sole attraverso strumenti appositi, e alle bancarelle allestite per l’occasione invitando i presenti a “porta un libro, prendi un libro” e “porta un peluche, prendi un peluche”. Complice il bel tempo, le numerose famiglie partecipanti si sono poi immerse in rilassanti passeggiate lungo i sentieri dell’Oasi, riscoprendo il valore del contatto diretto con l’ambiente. (g.f.)
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Oltre 60 tra atleti, dirigenti e istituzioni hanno festeggiato i successi gialloblù
Oltre 60 tra atleti dirigenti, sponsor e rappresentanti delle istituzioni hanno partecipato alla conviviale di fine stagione dell’asd Scardovari per festeggiare i successi di calcio e pallavolo della società gialloblù. “Da tempo non accadeva di vedere tanta allegria, e spensieratezza attorno ai colori gialloblù - dice Mirco Mancin vicepresidente dello Scardovari Calcio e presidente di Project Star Volley -, di cui socio fondatore è l’Asd Scardovari, grazie anche alla presenza delle ragazze che hanno portato in alto i nostri colori anche nella pallavolo. Erano presenti anche l’assessore comunale Silvia Boscolo e l’assessore regionale Cristiano Corazzari a rimarcare il fatto che pian piano, si sta rimettendo Scardovari e la sua storia nella posizione che più gli si confà” dice
Mancin.
Una serata che ha visto la proiezione di un video realizzato dal tifoso doc Toni Vallati, col supporto fotografico del segretario Lauro Banin e un momento di condivisione durante il quale si sono susseguiti al microfono guidati dal cerimoniere nonché massaggiatore Siviero Vilfrido diversi dei presenti. A partire dal presidente Stefano Pandora che seppur non sempre presente fisicamente, ha ribadito il suo desiderio di rimanere al proprio posto. Pandora ha ringraziato il nuovo gruppo dirigente “che ha coccolato per tutto il campionato la squadra di calcio”, e ai ringraziamenti di Pandora si sono aggiunti quelli del vicepresidente Sebastiano Boscolo: “Non è cosa mai scontata portare a termine un campionato quasi trionfal-
mente, e quindi un grazie particolare a capitan Mirco Corradin, che, nonostante la vita lo abbia messo di fronte ad una prova durissima, non ha mai smesso di essere un leader umile e silenzioso.” Cristiano Corazzari ed Elia Gibin hanno portato i saluti delle amministrazioni regionali e comunali, sottolineando “quanto sia importante fare sport specialmente in un periodo come quella odierno”. Alessio Greguoldo, si è detto orgoglioso di aver accettato la proposta che lo sponsor principale dello Scardovari, con la sua ostrica rosa Tarbouriech e, l’auspicio che possa essere l’inizio di una lunga serie di successi. Anche Luigino Mancin, direttore generale si è complimentato con la rosa al completo per la serietà e la dedizione che sempre hanno messo negli allenamenti e nelle partite
della domenica. “Le certezze che ci ha lasciato questa conviviale, ha detto Mancin, sono la bellezza di aver vinto un campionato ed una supercoppa di terza che non era fatto scontato e che cercheremo di fare una squadra per il prossimo campionato che sia non solo competitiva, ma vincente come meri-
Delta Volley Porto Viro, Daniele Moretti è il nuovo coach per la prossima stagione
Il dopo Daniele Morato, in casa Delta Volley Porto Viro per il prossimo campionato di serie A2 porta il nome di Daniele Moretti, 44 anni, nelle ultime due stagioni capo allenatore della Personal Time San Donà di Piave in A3, dove aveva iniziato nel 2022/2023 come vice di Paolo Tofoli. Originario di San Severino Marche, Moretti vanta una carriera da giocatore nel ruolo di centrale. Ha militato in A1 con le maglie di Forlì e Macerata e in A2 con quelle di Bolzano, Grottazzolina, Spoleto, Taviano, Latina, Pineto, Sora, Loreto e Ortona, oltre a un passaggio in A3 con Motta. Considerato un “allenatore in campo”, già negli
ultimi anni da atleta ha iniziato, parallelamente, il suo percorso in panchina, guidando squadre giovanili sia maschili che femminili. Nel biennio da head coach della formazione veneziana, Moretti ha nella stagione appena conclusa chiuso al primo posto la regular season e centrando la qualificazione alla finale di Coppa Italia e alla Supercoppa. “Ringrazio la società per la fiducia e per avermi dato questa opportunità, le sue parole. Tra l’A3 e l’A2 c’è un bel salto, per questo sono già al lavoro: sto studiando le dinamiche del campionato. Sia nei due anni a San Donà che nel giovanile, ho sempre avuto un approccio
al lavoro molto personale. Sono abituato a cercare empatia, col-
laborazione e complicità con gli atleti. A livello tecnico prediligo
Mancin presidente di Project Star Volley, ha ricordato che è stata una splendida annata che ha portato 4 trofei in due sport diversi, e “che è stato possibile grazie a due gruppi squadra stupendi ed a tanta organizzazione da parte dei dirigenti”. Cristiano Aggio
l’attacco, mi piace allenare la fase cambio palla, a partire dalla ricezione. Ovviamente non lavoro solo su quello, sono consapevole che nella pallavolo moderna bisogna essere efficienti in tutti i fondamentali, ma credo che l’attacco resti determinante”. Il direttore sportivo del Delta Volley Massimo Zambonin racconta così la scelta del nuovo coach. “Cercavamo una figura che portasse avanti il lavoro tecnico impostato nelle ultime due stagioni e Daniele Moretti ha tutte le carte in regola per farlo. I risultati parlano per lui: per due anni è stato ai vertici dell’A3, è un vincente e propone una pallavolo di qualità”. (c.a.)
ta la piazza di Scardovari.” Mirco
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Corsa alle regionali
Ciononostante il tema non viene archiviato anche perché più di qualche esponente, anche di Fratelli d’Italia, lascia la porta aperta a una discussione sul tema.
Ma fino a quando non si chiarirà se il presidente uscente Zaia potrà o meno ricandidarsi tutto rimane bloccato. Nelle scorse settimane si sarebbe dovuto tenere un vertice nazionale a Roma tra i leader dei partiti del centrodestra proprio per parlare delle regioni al voto. L’incontro è stato annullato per impegni istituzionali e, al momento, non è stata comunicata nessuna nuova data.
Il segretario della Lega in Veneto, Alberto Stefani, forse il più probabile candidato presidente, ha commentato con un laconico “si decida presto” l’ipotesi di un ulte-
riore mandato per Zaia. Una battuta, rilasciata ai cronisti, considerata come un po’ fredda forse non tanto nei confronti del presidente uscente quanto sulla possibilità che, effettivamente, ci possa essere il tempo e la convinzione a Roma di cambiare la legge per consentire la ricandidatura del Governatore Veneto.
Dal canto suo Fratelli d’Italia non sta certo a guardare e porterà al tavolo della coalizione il nome del senatore veneziano, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon: sembra essere questo il nome forte di FDI per contendere alla Lega la presidenza del Veneto. Da non sottovalutare la carta Forza Italia: nel tavolo nazionale, che dovrà occuparsi anche di Puglia, Campania, Toscana e Marche, Tajani chiederà una presidenza anche per gli azzurri. Se la scelta dovesse cadere sul Veneto è pronto a scattare il segretario regionale Flavio Tosi che, nel frat-
tempo, non risparmia bordate alla gestione Zaia della Regione.
Sul fronte centrosinistra a guidare una coalizione molto ampia sembra sia stato scelto Giovanni Manildo, avvocato e già sindaco di Treviso. Un moderato che nel 2013 riuscì nell’impresa di battere lo sceriffo Giancarlo Gentilini. Il nome, nel momento in cui scriviamo, non è ancora stato ufficialmente lanciato, ma tutto lascia intendere che non ci dovrebbero essere sorprese. Al fianco di Manildo potrebbero schierarsi anche Italia Viva e Azione che, formalmente, non partecipano al tavolo regionale del centrosinistra ma che hanno sempre mantenuto un canale di comunicazione con il segretario regionale Pd, Andrea Martella al quale avrebbero espresso ampie aperture visto le qualità del candidato presidente scelto.
Il caso. Amministratori, rappresentanti delle categorie e società servizi idrici uniti
Energia dal territorio per il territorio: alleanza strategica per restituire valore alle comunità
Sono stati oltre 120 i partecipanti, tra amministratori, rappresentanti dei territori e delle categorie, oltre che delle società che gestiscono i servizi idrici in Veneto, alla conferenza online dello scorso 3 giugno sulla gestione dell’energia. L’iniziativa, promossa da AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave, per presentare una proposta concreta di rilancio dei territori attraverso una nuova gestione delle concessioni per impianti idroelettrici, gas e distribuzione elettrica pone al centro dell’iniziativa, un principio chiaro: l’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono.
Ad aprire i lavori Federico Testa, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Verona e Presidente di AGSM AIM, che ha sottolineato la natura unitaria e trasversale dell’iniziativa.
“Le nostre riflessioni non nascono da logiche di parte, ma da un’esigenza comune che riguarda tutto il Veneto – da Verona a Vicenza, dall’Alto Trevigiano a Belluno – e che mette al centro il territorio. Da qui il titolo ‘Energia: dal territorio per il territorio’. Non è un’azione contro qualcuno, ma per qualcosa: per le persone, le imprese e le comunità locali.” Il Presidente Testa ha evidenziato come le attuali con-
cessioni per la distribuzione di gas, energia elettrica e impianti idroelettrici non restituiscano adeguato valore ai territori:
“La ricchezza generata da questi asset prende altre strade. Non resta qui, dove potrebbe invece contribuire ad abbassare le tariffe per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, o a sostenere servizi fondamentali come la sanità e l’assistenza agli anziani.” Nel suo intervento, Testa ha lanciato una chiamata all’azione concreta:
“Gli spazi giuridici e tecnici per agire esistono: dalla Conferenza Stato-Regioni chiamata a esprimersi sulle proroghe ventennali delle concessioni, recentemente criticate dall’Autorità Garante per la Concorrenza, alla necessità di una maggiore partecipazione dei territori nella partita delle concessioni idroelettriche.” Proprio la Conferenza è stata l’occasione per avviare un percorso condiviso e partecipato. Al tavolo sono stati invitati gli assessori regionali competenti, le amministrazioni comunali, le imprese dei servizi pubblici locali, le Associazioni Datoriali dell’industria, degli Artigiani, dei Commercianti, delle Cooperative e tutti i soggetti economici interessati dal caro energia.”
I lavori sono proseguiti con l’intervento del presidente di ANCI Veneto, il sindaco Mario Conte, che
ha voluto rimarcare l’importanza dell’iniziativa dal punto di vista delle amministrazioni locali: “Ringrazio il Dottor Testa per l’opportunità di aprire una riflessione territoriale su un tema, quello energetico, che negli ultimi tempi ha colpito duramente i bilanci comunali, mettendo a rischio la tenuta dei servizi essenziali per le nostre comunità.”
Conte ha ribadito lo spirito costruttivo e non conflittuale dell’iniziativa: “Non è un’azione contro qualcuno, ma a favore delle nostre comunità, che rappresentiamo e serviamo ogni giorno. Chiediamo non contributi straordinari dal Governo, ma un minimo di autonomia nella gestione del patrimonio naturale del nostro territorio.”
Anche secondo Conte, una maggiore responsabilità e capacità di gestione locale delle concessioni e delle risorse energetiche potrebbe tradursi in vantaggi concreti per cittadini, imprese e associazioni: “Questa autonomia consentirebbe un maggiore efficientamento dei servizi e un beneficio economico sulle tariffe per famiglie, aziende, partite IVA. Chiediamo solo di essere ascoltati.” Nel suo intervento ha lanciato un monito sulla sostenibilità finanziaria futura dei Comuni: “Oggi tutti i 560 Comuni veneti hanno i conti in ordine. Ma l’aumento incontrollato dei
costi energetici rischia di compromettere questa virtuosità, non per incapacità amministrativa, ma per fattori esterni fuori dal nostro controllo.” Ha concluso sottolineando il valore del confronto e della condivisione:“Questo tavolo di lavoro rappresenta un’occasione unica: le opportunità superano le preoccupazioni. Serve energia, sì, ma anche energia positiva, che possa sostenere davvero il sistema veneto.” Per approfondire i contenuti dell’iniziativa, è possibile rivedere la conferenza stampa, comprese le domande dei giornalisti, sul sito uf-
ficiale: www.energiaperilterritorio. it.
Sul sito sono inoltre disponibili: il manifesto dell’iniziativa, già sottoscritto dagli enti promotori AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave; la possibilità di chiedere ulteriori informazioni, aderire e sostenere il progetto; materiali in costante aggiornamento di approfondimento utili a cittadini, imprese e amministratori locali. Perché l’energia non è solo una questione tecnica: è una scelta di comunità, di visione e di responsabilità condivisa.
Federico Testa durante la conferenza sulla gestione dell’energia
Economia. L’analisi di Flavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale
“Vogliamo tutelare il commercio di quartiere, attività con una spiccata valenza sociale”
F lavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale, ospite di “Buongiorno Veneto”, dai microfoni di Veneto24 ha messo in evidenza le necessità del commercio nella nostra regione, in un momento particolarmente delicato. “E’ un frangente assai importante per Confesercentispiega Zanonato - di confronto e dialettica in occasione della fase congressuale in cui gli imprenditori sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti di categoria. La prima grande questione sulla quale siamo impegnati è la volontà di tutelare il commercio diffuso, il commercio di quartiere. Non basta concepire l’attività commerciale come se si trattasse soltanto di un’attività economica. È un’attività che ha una fortissima valenza sociale. Pensiamo ai negozi di vicinato, l’alimentari, il bar dell’edicola, la tabaccheria, il negozio di frutta e verdura del negozio di merceria. E l’elenco potrebbe continuare: que-
sta vivacità, che dura dalla mattina alla sera, consente ai cittadini di circolare tranquillamente, di avere dei servizi immediatamente a disposizione. Consente ai più deboli, ad esempio gli anziani e le donne con bambini piccoli, di trovare immediatamente un prodotto di cui hanno bisogno e contemporaneamente di muoversi in un ambiente sicuro”.
L’altra grande questione riguarda l’aspetto economico, la crisi che ha investito il settore e portato a numerose chiusure. Come affrontarla e risolverla? “La prima causa è stata l’arrivo di grandi sistemi di vendita, - aggiunge Zanonato - i centri commerciali sono attrattivi, anche perché dotati di parcheggi efficienti e maggiori comodità. Su questo fronte dobbiamo ottenere dei risultati dalle amministrazioni locali. Poi c’è l’e-commerce che si sta portando via una fetta di commercio importante. E anche qui abbiamo l’esigenza di fornire ai
nostri associati la capacità di utilizzarlo questo strumento perché non si può certo eliminare, sarebbe illusorio. Non da ultimo il costo degli affitti, che spesso uccide il commercio. Praticamente un negozio lavora a metà del tempo per pagare l’affitto, poi deve pagare tutto il resto nel negli altri quindici giorni del mese”.
Qui entra il gioco anche il rapporto con le istituzioni e la necessità di concertare e pianificare interventi e iniziative che salvaguardino le attività commerciali come presidio sociale nei quartieri. “Ci sono già dei tavoli di concertazione, di concertazione in ogni provincia e nei centri più importanti. Si discute di mobilità, di qualità della vita nei quartieri, perché le attività commerciali vanno inserite nelle politiche sociali della città. Pensiamo ad un anziano che non si muove più in automobile e non trova i negozi sotto casa: deve appoggiarsi ai figli per qualsiasi necessità, ma
se questo non è possibile rischia di finire in casa di riposo e il costo sociale è enormemente più alto. Poi c’è la questione della mobilitò, dei parcheggi, della qualità del verde delle nostre città. E ovviamente riuscire a rendere più moderati gli affitti è una partita molto importante. Purtroppo ci sono proprietari di immobili che preferiscono tenere chiuso piuttosto che affittare un prezzo congruo”. Una volta completata la fase congressuale
Confesercenti si dedicherà al nuovo programma di lavoro che coinvolge tutte le categorie. “Intanto vogliamo sottoporre questa riflessione a tutti. - conclude ZanonatoIl commercio non è solo un’attività strettamente economica, è un’attività con una forte valenza sociale e ricordo che dal commercio è nata la società moderna come la conosciamo oggi. Abbiamo perciò un grande patrimonio da tutelare e difendere per il bene di tutti”.
Convento (Cescot): “La formazione indispensabile per le nostre imprese, dai distretti
del commercio impulso alle iniziative”
Flavio Convento è presidente di Cescot, l’ente di formazione di Confesercenti Veneto Centrale che si occupa della formazione, una necessità sempre più sentita dagli imprenditori commerciali. “Le nostre imprese hanno bisogno di formazione perché si trovano a combattere con grandi player molto strutturati, - sottolinea Convento i quali oltretutto beneficiano di agevolazioni fiscali molto elevate, soprattutto quelle internazionali. E su questo noi combattiamo da anni per dare la possibilità ai piccoli commercianti di affrontare questa sfida. Il
fatto che un ente di formazione come Cescot collabori insieme con Confesercenti aiuta a far crescere gli imprenditori, a unirli, così da avere la possibilità di dialogare con le amministrazioni per riuscire a risolvere alcuni problemi legati alle attività commerciali. Il nostro lavoro, l’esercizio di vicinato, contribuisce a garantire città vive e sicure”.
L’attuale congiuntura continua ad essere sfavorevole per l’economia in genere e in particolare per il commercio, i cui operatori reagiscono rafforzando il legame con il territorio. Per esempio con i distretti del com-
mercio, ormai diffusi in tutto il Veneto. “Da molti anni stiamo lavorando con la Regione - aggiunge il presidente di Cescot - e i distretti del commercio sono parte fondamentale delle città, servono per far crescere il territorio. Sono un importante investimento che permette sinergie con le istituzioni per creare eventi e iniziative che possano dare vita alle città. Confesercenti ci crede da molti anni, ci sta lavorando. Rappresentiamo più di qualche distretto a livello regionale e abbiamo riscontrato che i risultati ci sono, si crea una sinergia tra attività commerciali e
amministrazioni locali”.
Tra le iniziative Convento ricorda il progetto messo a punto da Confesercenti per Padova, “Il cammino sotto i portici”, che unisce una trentina di attività commerciali. “Padova è la seconda città italiana per lunghezza dei portici, circa 25 chilometri: è un patrimonio da valorizzare e da promuovere come veicolo per il commercio. Il progetto è già partito, stiamo organizzando degli eventi sotto i portici, tra cultura, arte e commercio, sul nostro sito ci sono tutte le informazioni utili”. (n.s.)
Flavio Zanonato e Flavio Convento
L’esposizione. Brugnaro: “Una sfida aperta nel 2019 e che deve proseguire anche senza di me”
Salone Nautico di Venezia: sesta edizione tra storia, innovazione e sostenibilità
C on un rombo che ha fatto vibrare i cuori e colorato il cielo di Venezia, le Frecce Tricolori hanno aperto la sesta edizione del Salone Nautico, trasformando ancora una volta l’Arsenale in un palcoscenico di eccellenza per la nautica italiana e internazionale. La cerimonia inaugurale si è svolta in una cornice suggestiva, dove tradizione e futuro si sono incontrati, testimoniando il valore strategico di questa manifestazione per l’intero comparto marittimo.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, assieme al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Matteo Zoppas, presidente di ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, l’Ammiraglio Enrico Credendino e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, la cui partecipazione ha conferito ulteriore rilievo all’evento. A rendere ancora più spettacolare l’apertura è stato l’ammaraggio degli incursori della Marina Militare nella Darsena.
“È una scommessa iniziata nel
2019 e oggi siamo qui, alla sesta edizione. È la dimostrazione che quando si crede in un progetto e si lavora in squadra, i risultati arrivano. Questo è il mio ultimo Salone da sindaco ma la manifestazione deve continuare, è finanziata anche per le prossime due”, ha dichiarato il sindaco Brugnaro. “Il nostro sguardo è già rivolto al futuro: la settima edizione si terrà dal 27 al 31 maggio 2026, con la promessa di un evento più ricco e internazionale, già finanziato per le prossime due edizioni”, ha aggiunto il sindaco.
Il Salone, ospitato in uno spazio espositivo di 55.000 metri quadrati su bacino acqueo, ha accolto oltre 270 espositori e circa 300 imbarcazioni, offrendo a ben 30 mila visitatori una panoramica ampia e articolata sulla nautica contemporanea, tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche, con particolare attenzione alle propulsioni sostenibili. Il prestigioso riconoscimento della gestione sostenibile, conferito per il sesto
anno consecutivo da TÜV Italia, ha ulteriormente consolidato il posizionamento del Salone come evento di riferimento nel panorama europeo.
Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela Spa, ha evidenziato come la sostenibilità rappresenti un pilastro del progetto fin dal principio: “Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro impegno. Venezia è candidata a diventare capitale mondiale della sostenibilità, e il Salone è una delle sue punte di diamante”.
Durante la cerimonia, La Russa ha voluto rendere omaggio a Vene-
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zia come “ città dell’acqua per eccellenza” e ha sottolineato il valore culturale ed economico del legame tra la città e il mare. L’Arsenale, cuore storico dell’industria navale veneziana, è tornato a pulsare grazie a questa manifestazione, come ricordato da Brugnaro: “Ogni anno investiamo oltre 2,4 milioni di euro nel Salone. È fondamentale che chiunque guiderà Comune e Regione in futuro continui a sostenere questo progetto”.
Il governatore Zaia ha rimarcato come non si tratti di un settore elitario ma grazie alle varie professionalità impiegate, l’economia
del mare e della nautica abbia un impatto notevole sull’intero territorio, mentre Zoppas ha ribadito come la cantieristica italiana rappresenti un’eccellenza del Made in Italy da valorizzare e promuovere all’estero. Anche la Marina Militare ha avuto un ruolo di primo piano, con la presenza delle navi Alpino, Viareggio e del sommergibile Todaro, ormeggiate in Riva Sette Martiri. L’Ammiraglio Dattola ha ricordato che proprio all’interno dell’Arsenale ha sede l’Istituto di Studi Militari Marittimi, polo culturale e formativo delle forze armate.
Oltre alla mostra espositiva, il Salone ha proposto un ricco programma di oltre cinquanta eventi tra convegni e incontri, ospitati in luoghi simbolici come la Torre di Porta Nuova. Tra le iniziative di punta anche la “Wood Village”, dedicata alla cantieristica tradizionale veneziana, e competizioni sportive come la storica Pavia-Venezia e la silenziosa E-Regatta.
Riccardo Musacco
Il dialogo. Francesca Chiesa esplora la condizione femminile in un libro sorprendente e attualissimo
“Diversamente sole”, storie universali per raccontare la complessità delle donne
Dopo aver girato mezzo mondo ha trovato il suo approdo nell’isola greca di Syros. “Non avrei scritto nulla se non avessi vissuto la mia vita altrove, se non avessi dovuto lasciare l’Isola Verde, il Bazar di Teheran e Tripoli”
F
rancesca Chiesa ha girato mezzo mondo prima di trovare il suo approdo nell’isola greca di Syros. Padovana, Chiesa ha appena pubblicato “Diversamente sole” (Edizioni Open, 14 euro), raccolta di racconti intensa e struggente. Una testimonianza preziosa della condizione femminile, una lettura attualissima e che riesce ad essere universale. Ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata sul suo nuovo libro (e non solo). Francesca, tu scrivi che la solitudine femminile è “una qualcosa che non si racconta mai abbastanza”. Da dove nasce la tua urgenza di darle voce?
Ho sempre guardato alla solitudine come a un privilegio. Da bambina sono cresciuta nella villetta liberty del mio bisnonno: lui, una nonna, tre prozii e una zia pronti ai miei desideri, le lavoranti della fabbrica annessa in adorazione della bambina sorridente e grassoccia che ero, un parco e una biblioteca a mia disposizione. Parecchio triste ma molto dolce e molto privilegiata. Nella vita adulta, poi, la solitudine ha cambiato aspetto ed è diventata un miraggio. Fino al momento in cui sono venuta a vivere qui sull’isola ed è scoppiata l’epidemia del Covid. Ovvero fino al momento in cui ho compreso che la karantina/quarantena, per me gioia solitaria, nel resto del mondo si chiamava segregazione
e angosciosa solitudine. La constatazione di quanto io fossi diversamente e felicemente sola mi ha colpito come una frustata e da allora ho cominciato a ragionare di solitudine e poi a raccontare. Per ora di donne, per ora di mondi altri, ma non siamo che all’inizio.
Alcune storie sono ispirate a vicende reali. Qual è stato il processo di scrittura nel tradurre queste storie in letteratura senza tradirne la verità?
La mia è stata una generazione fortunata. Quando io ero giovane poteva accadere che un grande poeta come Andrea Zanzotto, ricevendo una raccolta di mie poesiole e raccontini, mi abbia fissato un appuntamento per analizzare con me i testi che gli avevo sottoposto e raccomandarmi di scegliere una sola forma di espressione tra prosa e poesia. Il consiglio del poeta si è rivelato nel corso degli anni un blocco che sembrava insuperabile. Fino al momento in cui proprio la necessità di raccontare Tawergha mi ha fatto trovare la mia voce, che è fatta di prosa e di poesia. La realtà è ciò che si racconta.
Nel tuo libro le donne non sono mai solo vittime. Sono anche complici, carnefici, spettatrici passive. Quanto è stato difficile mantenere questo equilibrio narrativo?
Direi che questo è l’aspetto più autobiografico di questo mio lavoro. Io, noi, tutte cresciamo e vivia-
mo portandoci dentro un imperativo categorico. Nasconditi. Non farti capire. Sorridi. Dimentica. Perdona. Perché potremmo essere pericolose, forse: ricordate o immaginate com’era la vita all’interno di un harem, di quanta ferocia erano fatti quei sorrisi. Le leonesse ammazzano, le donne addomesticate no, ci sono altri modi e non è sempre necessario impugnare un pugnale, a volte basta una penna. Un uomo affronta il rivale a duello, qualsiasi genere di rivale e qualsiasi genere di duello, uccide o muore e non se ne parla più; le donne hanno più fantasia.
Hai vissuto a lungo in Nord Africa, in Asia e tutt’ora risiedi per la maggior parte dell’anno in Grecia. Quanto ha influito la tua esperienza nella tua scrittura?
Le donne nei luoghi che racconto sono la mia vita, per interposta persona. Nessuna mi impersona ma in ognuna di esse si è rispecchiato un bagliore del caleidoscopio che io sono. Voi siete. Loro sono. Non avrei scritto nulla se non avessi vissuto la mia vita altrove, se non avessi dovuto lasciare l’Isola Verde, il Bazar di Teheran e Tripoli. O forse avrei scritto della mia famiglia, ma c’era poco di bello da raccontare.
Il titolo Diversamente sole è molto evocativo. Cosa significa per te questa espressione?
Per rispondere, basta sapere che il titolo della prossima raccolta di racconti cui sto lavorando è “Una uniforme solitudine” e ha come attrici donne occidentali, donne di potere e post-femministe integrate. Ho visitato i mondi delle donne diversamente sole in un’epoca in
cui non erano ancora stati toccati e uniformati dalla globalizzazione. Pertanto ognuno dei Paesi di cui narro appare come una realtà a sé stante che fa da sfondo a una specifica forma di solitudine femminile la quale a sua volta la rispecchia.
Com’è l’Italia vista da fuori? Che dire? È un’altra cosa, è un Paese che fatico a riconoscere. Credo sia un processo inevitabile quando alla lontananza si aggiunge il passare degli anni, e che per me ha avuto inizio nel momento in cui sono tornata a vivere per qualche anno in Italia dopo i primi undici anni di estero. Venivo dall’Eritrea, dove al massimo c’erano i cellulari militari e mi sono trovata circondata da Motorola e simili. Man mano che subentrano i cambiamenti inevitabili nella storia di un Paese, i residenti hanno il tempo di digerirli lentamente, i saltuari come me devono inghiottire tutto in un boccone. E si sa, a volte “va di traverso”. A volte, invece, ci si
abitua. Ricordo, ad esempio, che l’usanza dell’aperitivo mi ha dato molto fastidio nei suoi primi anni, tornando in Italia con il desiderio di passeggiate tranquille e silenziose per le Piazze. Alla fine l’anno scorso, trovato un bar di riferimento, sono ingrassata di cinque chili in un mese di aperitivi giornalieri, anzi serali.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
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La scrittrice Francesca Chiesa
Scintille di speranza: Fondazione Cassa di Risparmio
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brale raro ma molto aggressivo e che colpisce in età pediatrica. “Il nostro lavoro mira a comprendere i meccanismi di resistenza alle cure – spiega Persano – per individuare terapie più mirate, meno invasive e, soprattutto, più efficaci”.
Grazie al finanziamento della Fondazione, il progetto ha potuto progredire,
chiedono perseveranza, ma generano risultati duraturi.
Appuntamento alla prossima uscita per continuare a scoprire le storie di idee, progetti e persone che, giorno dopo
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E mentre le storie raccontate da “Scintille” ci ricordano l’importanza dell’impegno quotidiano, la Fondazione Cariparo prosegue nel suo cammino, confermando che il benessere di una comunità passa anche dalla salute dei suoi bambini.
FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
Dott. Luca Persano
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ULSS 5 Polesana, Giacomo Miazzo è il nuovo direttore del SUEM 118
Il dottor Giacomo Miazzo è stato nominato nuovo direttore dell’Unità Operativa Complessa SUEM 118 dell’ULSS 5 Polesana. La nomina è stata ufficializzata dall’Azienda Sanitaria, che affida così la guida della Centrale Operativa dell’emergenza territoriale a una figura di consolidata esperienza e alta competenza nel settore. Originario di Padova e classe 1982, Miazzo è medico anestesista e rianimatore, con un percorso formativo e professionale fortemente legato alla medicina di emergenza. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha anche conseguito la specializzazione in Anestesia e Rianimazione con il massimo dei voti. La sua carriera si è sviluppata fin da subito all’interno del sistema di emergenza-urgenza: ha operato per diversi anni nella Centrale Operativa SUEM dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità fino all’incarico di Sostituto Responsabile dell’Unità Operativa Complessa. Docente presso la Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza dell’Università di Padova, Miazzo ha partecipato come relatore a numerosi corsi di formazione specialistica. È anche esperto in agopuntura e tecniche complementari, in gestione del rischio clinico e in pianificazione sanitaria in occasione di grandi eventi. Nel corso della sua attività, ha ricoperto il ruolo di referente SUEM in occasione di manifestazioni pubbliche, eventi sportivi, concerti e operazioni di protezione civile, contribuendo
Piogge e caldo favoriscono le zanzare
L’alternanza tra piogge abbondanti e giornate soleggiate, tipica della primavera e dell’inizio estate, crea le condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare. Un fenomeno naturale che, però, può trasformarsi in un problema sanitario: alcune specie di zanzare, infatti, sono in grado di trasmettere malattie anche gravi, come le arbovirosi (es. West Nile, Dengue, Chikungunya).
all’organizzazione dei dispositivi di emergenza e alla sicurezza sanitaria. Ha inoltre partecipato alla redazione di percorsi diagnostico-terapeutici su patologie tempo-dipendenti ad alta priorità clinica, come infarto miocardico acuto, ictus e trauma maggiore, favorendo l’adozione di protocolli condivisi a livello interaziendale. Con una preparazione solida, un profilo accademico autorevole e una visione moderna dell’emergenza pre-ospedaliera, Miazzo porta nel Polesine un contributo prezioso per lo sviluppo e la qualificazione del sistema di soccorso. A esprimere soddisfazione per la nomina è il direttore generale dell’ULSS 5 Polesana, Pietro Girardi: «Benvenuto al dottor Miazzo. Siamo certi che la sua competenza e il suo entusiasmo daranno nuovo impulso al rafforzamento del nostro SUEM 118, un servizio strategico per la salute del territorio. A nome della Direzione, gli auguro buon lavoro e un futuro ricco di soddisfazioni professionali». Girardi ha inoltre rivolto un sentito ringraziamento al dottor Matteo Busetto, che ha svolto il ruolo di responsabile durante il periodo di perfezionamento del concorso per la nuova direzione: «La sua disponibilità e il suo impegno – ha aggiunto – sono stati fondamentali per garantire continuità ed efficienza al servizio in questi mesi di transizione».
Con la nuova guida del SUEM 118, l’ULSS 5 conferma la volontà di puntare su professionalità di alto livello per garantire ai cittadini un sistema di emergenza sempre più efficace, pronto e capace di rispondere alle sfide del territorio.
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Per questo, le Aziende ULSS del Veneto rilanciano l’appello alla collaborazione tra cittadini, amministrazioni comunali e aziende sanitarie. La prevenzione è infatti l’arma più efficace per contenere la diffusione delle zanzare, in particolare nei contesti urbani.
Ogni anno, le amministrazioni comunali e le ULSS effettuano interventi di disinfestazione nelle aree pubbliche, con trattamenti larvicidi nei tombini, fossati e canali. Tuttavia, questo non basta: serve anche la responsabilità individuale per eliminare i possibili focolai domestici. Ecco alcune semplici regole da seguire per ridurre il rischio:
• Eliminare i ristagni d’acqua da sottovasi, secchi, contenitori, grondaie, annaffiatoi e bidoni.
• Utilizzare regolarmente prodotti larvicidi nei punti critici, come caditoie e pozzetti.
• Evitare l’uso di prodotti adulticidi (contro le zanzare adulte): oltre ad essere meno efficaci, possono risultare dannosi per l’ambiente e per la fauna utile.
L’invito delle autorità sanitarie è chiaro: la lotta alle zanzare si vince insieme, attraverso una serie di azioni quotidiane semplici ma fondamentali. Ogni cittadino, nel proprio giardino o terrazzo, può contribuire in modo determinante alla riduzione del rischio.
L’iniziativa. In centro storico una giornata dedicata alla consapevolezza e alla formazione sui temi del Pronto Soccorso
Adria ha celebrato la Giornata della Medicina d’Emergenza
Il centro storico di Adria si è trasformato in un grande laboratorio all’aperto per celebrare la Giornata Internazionale della Medicina di Emergenza e Urgenza, promossa dalla European Society for Emergency Medicine (EUSEM). L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di studenti, cittadini, operatori sanitari e associazioni del territorio, con l’obiettivo di avvicinare la popolazione alla cultura dell’emergenza e valorizzare il lavoro quotidiano di chi opera in prima linea. Il tema scelto per la ricorrenza è stato “Proud to provide your emergency care – Orgogliosi di fornirti assistenza di emergenza”, un messaggio chiaro per sottolineare il valore umano e professionale di una specialità medica spesso poco conosciuta, ma essenziale.
Protagonista dell’evento è stato il Dipartimento Emergenza-Urgenza dell’ULSS, che ha messo in luce i numeri e la complessità di un servizio cruciale: ogni anno, 157 milioni di cittadini europei – circa un terzo della popolazione – accedono ai Dipartimenti di Emergenza. In media, si contano 430.000 accessi al giorno, pari a cinque ogni secondo. In Italia i pazienti del Pronto Soccorso superano i 20 milioni annui, mentre nel territorio polesano, nel solo 2022, si sono registrati circa 80.000 accessi.
L’iniziativa ha voluto non solo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un sistema di emergenza ben organizzato, ma anche diffondere la conoscenza di base su come comportarsi in caso di necessità. Oltre 200 studenti delle scuo-
le primarie, secondarie e del corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Ferrara hanno preso parte a esercitazioni pratiche, provando in prima persona tecniche di rianimazione di base, anche pediatrica.
Per tutti loro è stato predisposto un simbolico diploma del piccolo e giovane soccorritore, per ricordare l’importanza del primo intervento e promuovere una cittadinanza più consapevole e pronta ad agire in caso di emergenza.
Ha voluto partecipare alla giornata ed all’iniziativa l’Assessore regionale Cristiano Corrazzari.
«Fare squadra è fondamentale – ha spiegato Giovanni Lucianò, direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza –.
Gli operatori devono essere formati per intervenire in sicurezza, ma è altrettanto importante che i cittadini sappiano quando e come rivolgersi al Pronto Soccorso.
L’uso appropriato dei servizi permette di ridurre i tempi di attesa e migliorare la qualità dell’assistenza per tutti».
Tra i punti chiave della campagna: il riconoscimento delle competenze del personale dell’emergenza e la corretta
informazione alla popolazione, affinché sappia orientarsi nei momenti più critici. Il tutto in un’ottica di prevenzione e riduzione della morbilità e mortalità legate alle urgenze sanitarie.
A sottolineare l’aspetto educativo dell’evento è intervenuta anche la dottoressa
Adelina Ricciardelli, direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo: «Sensibilizzare sull’ambiente difficile in cui operano i professionisti dell’emergenza è essenziale. Ma è altrettanto importante coinvolgere i giovani, renderli partecipi, informarli. Un intervento tempestivo, anche da parte di un cittadino formato, può salvare una vita».
Dimostrazioni pratiche, simulazioni e momenti di confronto hanno attirato l’attenzione dei più giovani, contribuendo a rafforzare il messaggio centrale della giornata: la medicina d’urgenza è una risorsa preziosa, ma ha bisogno del supporto e della consapevolezza di tutti per funzionare al meglio.
Le ULSS venete invitano cittadini e Comuni alla collaborazione: attenzione ai ristagni d’acqua e utilizzo corretto dei larvicidi
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Giulio Massimo Balta nuovo direttore dell’Urologia di Rovigo e Trecenta
Il dottor Giulio Massimo Balta è il nuovo Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia degli ospedali di Rovigo e Trecenta. La nomina è stata conferita dall’Azienda ULSS 5 Polesana a seguito dell’espletamento del concorso, affidando la guida del reparto a una figura con un solido percorso professionale e una riconosciuta esperienza clinico-chirurgica. Classe 1969, originario di Foggia, Balta si è formato all’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e, successivamente, la specializzazione in Urologia con il massimo dei voti e lode. Per oltre vent’anni ha operato all’interno della Urologia dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova, prima come dirigente medico e poi come responsabile di unità operative semplici e di alta specializzazione. Il suo profilo unisce competenze cliniche avanzate e capacità gestionali maturate in ambito ospedaliero. È considerato un esperto di riferimento a livello regionale per la chirurgia urologica mininvasiva, con elevata autonomia nelle tecniche laparoscopiche, robotiche e laser. In particolare, ha sviluppato una casistica significativa nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna mediante tecnica HOLEP, nella cura della calcolosi urinaria e nella gestione delle neoplasie delle alte vie urinarie. Dal 2020 è stato titolare di incarichi professionali ad alta specializzazione e ha svolto ruoli chiave nell’organizzazione dei servizi urologici, contribuendo all’innovazione dei percorsi di cura e alla formazione di giovani professionisti. La sua esperienza si estende anche alla sfera formativa e scientifica: attualmente è docente a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università di Padova, dove insegna “Chirurgia Laser della prostata”, ed è attivo in programmi di aggiornamento per specialisti e medici di medicina generale. Ha inoltre al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche e contributi in ambito urologico. «Colgo l’occasione, innanzitutto, per ringraziare il dottor Andrea Volpe per aver ricoperto il ruolo di direttore nelle fasi transitorie – ha dichiarato il Direttore Generale dell’ULSS 5 Polesana, Pietro Girardi –. L’arrivo del dottor Balta rappresenta un’importante opportunità di crescita per l’Urologia polesana. La sua competenza clinico-chirurgica e la sua esperienza nella gestione organizzativa garantiranno continuità e sviluppo ai servizi erogati. A nome della Direzione Generale, gli porgo un sincero benvenuto e i migliori auguri di buon lavoro». Con questa nomina, l’ULSS 5 conferma la volontà di investire su figure professionali di alto profilo per rafforzare la rete ospedaliera e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nel territorio.
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con il mese di giugno inizia l’estate e con lei il caldo, le giornate di sole e la voglia di frutta e verdura fresche e dissetanti, per alleviare il calore e idratare l’intero organismo. Una combinazione di alimenti leggeri ma allo stesso tempo con un elevato apporto nutritivo.
GAZPACHO DI POMODORO
Una zuppa fredda e senza cottura a base di pomodoro, verdure e pane raffermo. Originaria dell’Andalusia rappresenta uno dei piatti freddi estivi per eccellenza della gastronomia spagnola.
Ingredienti: : 1 Kg di pomodori ben maturi; 1 cetriolo; 1 peperone verde; 50 ml di olio extravergine di oliva;30 ml di aceto di vino bianco; 1 spicchio di aglio; 150 g di pane raffermo; Sale e pepe
Preparazione: Ammorbidire la mollica del pane in una ciotola con acqua per circa dieci minuti. Quando si sarà ammorbidita mettere da parte il contenuto. Tagliare a metà i pomodori, togliendo i semi; sbucciare e tagliare il cetriolo a rondelle ed infine e tagliare a listarelle il peperone eliminando l’interno dai semi. Pelare e tritare l’aglio. Inserire le verdure nel mixer, aggiungendo la mollica strizzata, l’olio e l’aceto, fino ad ottenere una salsa cremosa. Versare e setacciare il composto per eliminare eventuali pezzettini di bucce o semini. Se necessario aggiungere sale e pepe. Il gazpacho è pronto essere messo in frigo per un paio d’ore. Nel frattempo, in una teglia versare l’olio e dorare nel forno a 200° per circa cinque minuti i crostini di pane realizzati con la crosta del pane messo da parte.
POLPETTE DI MELANZANE
Un piatto versatile che può essere servito come antipasto, come contorno o un goloso secondo di verdure vegetariano. Facili e veloci da preparare. Per una versione light è possibile cucinare le polpette in forno.
Ingredienti: : 4 melanzane; 1 uovo; pane raffermo qb; sale; pepe; parmigiano grattugiato; spezie a piacere; pangrattato; olio di semi di arachide per friggere
Preparazione: Lavare accuratamente le melanzane. Cucinare e tagliare a cubetti le melanzane, tagliate a cubetti, in una casseruola con pochissima acqua. Quando saranno cotte, lasciarle raffreddare completamente. Aggiungete alla polpa di melanzane, l’uovo, il sale, il pepe, il parmigiano e il pane raffermo bagnato e strizzato. A scelta è possibile aggiungere alcune spezie come timo o basilico. Amalgamare il tutto con un cucchiaio. Preparate le polpette di melanzane, passandole prima nell’uovo e poi nel pan grattato. Friggere le polpette in abbondante olio per friggere.
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PLUMCAKE ALLE ALBICOCCHE
Un delizioso dolce da forno semplice, saporito e leggero, ideale per cominciare la giornata con una nota golosa. Ingredienti: 180 g di farina; 3 uova; 200 g di albicocche; 180 g di zucchero integrale di canna; 180 g di burro morbido; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 cucchiaino di estratto di vaniglia; 30 g di mandorle a lamelle; 1 pizzico di sale
Preparazione: Unire in una ciotola il burro insieme allo zucchero e montare il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere le uova, il sale e l’estratto di vaniglia, e incorporare la farina e il lievito setacciati. Unire all’impasto le albicocche tagliate a fettine, tenendone da parte alcune. Mescolare delicatamente con una spatola e versare il composto all’interno di uno stampo da cake da 25 x 11 cm. Aggiungere le mandorle a lamelle e cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 50-60 minuti.
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Rubrica a cura di Sara Busato
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