la Piazza di Bassano 553

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Sarà sempre la città scaligera ad ospitare anche l’incontro formativo per progettisti, imprese, enti e

A MAROSTICA LA SFIDA DEL CUBO DI GHIACCIO

operatori di settore, sul tema della riqualificazione energetica e architettonica del patrimonio edilizio. L’appuntamento è per venerdì 22 settembre, all’Ex Opificio Baggio in via IV Novembre.

Peggiora dopo la caduta in bici, tragica morte di un esercente

MAROSTICA. Un evento singolare, che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sul risparmio energetico in edilizia e il rispetto per l’ambiente. Marostica si appresta ad ospitare dal 9 al 22 settembre la “Sfida del cubo di ghiaccio”, offrendo come location la sua famosa Piazza degli Scacchi. La sfida del cubo di ghiaccio prevede la posa di un blocco di ghiaccio da 1mc inserito all’interno di una costruzione realizzata secondo gli standard CasaClima, ovvero degli standard che permettono di costruire, vivere e abitare in linea con il rispetto ambientale. Tutti potranno partecipare alla sfida, che consisterà nell’indovinare quanto ghiaccio rimarrà dopo che il cubo sarà rimasto 13 giorni all’interno della costruzione posizionata in Piazza Castello. Tutti sono chiamati ad indovinare la percentuale di ghiaccio che rimarrà all’interno della casetta isolata, compilando delle cartoline disponibili al desk informativo dell’installazione in piazza o collegandosi al sito www.casaclimanetwork.vi.it: se la risposta indicata sarà corretta si potranno vincere una city bike ed altri premi. Durante la manifestazione saranno allestiti stand con punti di accoglienza dove tecnici esperti offriranno spiegazioni gratuite sulle modalità di realizzazione e riqualificazione di edifici sostenibili. L’evento è patrocinato dalla Città di Marostica, dalla Provincia di Vicenza, dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Vicenza, dal Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Vicenza e dall’Agenzia per l’Energia Alto Adige, e vanta sponsor del calibro di Finstral, professionisti specializzati in finestre, infissi, serramenti in PVC, legno ed alluminio.

ROMANO. Un’uscita in bicicletta come tante altre, un’insidia in agguato poco prima di arrivare, la caduta senza il casco appena dimenticato. Si era rialzato, è stato ricoverato, poi purtroppo le sue condizioni sono peggiorate. Quella botta nascondeva un danno molto più nefasto di quanto poteva sembrare all’inizio, dopo alcuni giorni è sopraggiunta la morte. La tragica scomparsa di Maurizio Bertolo, classe 1955, gestore dell’enoiteca Il Pomo d’Oro assieme a Letizia Bonamigo, ha suscitato grande eco e cordoglio. Il suo garbo, la sua competenza, la sua capacità di mettere a suo agio le persone hanno lasciato un ricordo indelebile in tutte le persone, e sono molte, che l’hanno conosciuto. Per quanto riguarda la dinamica dell’accaduto, Bertolo si era appena fermato a una fioreria in via Roma a Romano e, una volta ripartito sulla sua bici, è stato colpito dalla portiera aperta inavvertitamente da un 40enne di Borso, che aveva parcheggiato a bordo strada. I suoi affezionati clienti lo riconosceranno in quest’accurata presentazione contenuta nel sito del suo locale:

“Era già presente quando 50 anni fa i suoi genitori decidono di aprire a Romano d’Ezzelino il classico “casolin” . Dapprima specializzato nell’ortofrutta ha saputo insieme alla sua attuale moglie seguire l’evoluzione dei consumi e trasformare il negozio di quartiere in un piccolo scrigno di prodotti e vini pregiati. con gli anni ha incrementato la sua passione per il vino conseguendo il titolo di Sommelier per l’AIS nel 2001 e di Assaggiatore di formaggi nel 2005 con l’ONAF. Da anni ormai lui stesso docente sul vino presso i corsi che si tengono continuamente presso l’Enoiteca. Lo potrete trovare tutto il giorno in negozio dietro il bancone a suggerirvi i formaggi più adatti alle vostre esigenze o a tornire per voi ottimi fondi di carciofo, oppure dietro il bancone del bar a prepararvi uno squisito caffè o ad ammagliarvi con mille aneddoti sul vino che state bevendo“.

Spranghe e tirapugni all’interno dell’auto, denunciato SAN ZENONE. Un semplice controllo di routine, messo in atto l’altra notte dai carabinieri di Fonte, ha portato alla denuncia di un 28enne, con l’accusa di porto abusivo di strumenti atti ad offendere. Gli agenti, impegnati nelle operazioni di controllo che si sono fatte sempre più intense in quest’ultimo periodo, hanno fermato una Fiat Punto a Ca’Rainati. All’interno del mezzo, tre giovani, tutti poco meno che trentenni. Durante i normali controlli, i carabinieri hanno trovato, nascoste sotto alla postazione del guidatore, due spranghe di ferro dalle dimensioni considerevoli. Gli agenti hanno quindi provveduto a perquisire il giovane conducente, anche intestatario della vettura, e hanno trovato un’altra sorpresa. Il giovane aveva con sé un tirapugni. Chiamato a giustificare il possesso di tali oggetti, il ragazzo non ha saputo fornire una spiegazione plausibile. È stato quindi denunciato e dovrà chiarire la questione nelle sedi opportune. Il giovane, sposato e incensurato, è risultato essere un operaio della pedemontana.

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