Lanx 5 - Marzo 2017

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MARZO 2017

anno 31

LANX

Ephemeris discipulorum lycei gymnasiique M. Foscarini


Q U AT T R O C O R S I D I A U TO G E S T I O N E di Piero Guolo

Il ventiquattro di questo freddo febbraio è stato il primo dei tre giorni di Autogestione del 2017 e, in quanto recensore del Lanx, non potevo di certo mancare. Devo dire che, per quanto i preparativi possano essere stati travagliati, il primo assaggio non mi ha affatto deluso: esattamente come le altre vi sono stati corsi interessanti e belle conferenze. Nulla di negativo da dire. Ho partecipato a quattro attività, la prima molto lunga: un cineforum di ben quattro ore gestito da Nicolò Zanchi di 5CE, che ha proiettato Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Vi d o , i n v o t i , u n t r e s u c i n q u e ; è s t a t a u n ' i d e a f a n t a s t i c a q u e l l a d i m o s t r a r e u n ' o p e r a di Kubrick, ma mi ha spiazzato l'averlo fatto via streaming. Difatti verso l'ultima parte ci sono stati problemi tecnici e l'audio era appena udibile (le casse erano t u t t ' a l t r o c h e b u o n e ) . Tu t t o è t e r m i n a t o c o n u n ' o r a d i a n t i c i p o . A l l ' i n i z i o l ' a u l a e r a gremita di gente, ma si è finiti col rimanere in sei, forse per la durezza del film (e per l'incompetenza della maggior parte delle persone). Comunque è stato abbastanza piacevole. La seconda attività era un gruppo d'improvvisazione teatrale di un'ora guidata da Cosima Centurioni di 2CO. A questo assegno un quattro su cinque: molto divertente, forse troppa poca serietà e mancanza di organizzazione ma, come mi hanno assicurat o l a s t e s s a C o s i m a e l a r a p p r e s e n t a n t e I s a b e t t a Ve n d r a m i n , c i ò e r a d o v u t o a l f a t t o che fossero ai primi inizi. Confido nel loro corso, che si protrarrà per gli altri due giorni. Ho assistito a metà del gruppo Il ruolo della scuola oggi, gestito da Marco Aliano di 5CE. Siccome non ho ascoltato tutto quanto la mia critica forse non può essere granché attendibile, ma per tutta la seconda parte si ha discusso di tutto fuorché dell'argomento prefissato; del resto non si può definirlo un errore, l'atmosfera del dibattito era abbastanza gradevole. Il mio voto è un tre su cinque. Per finire sono stato tra le prime file della conferenza tenuta sempre da Marco Aliano, Scrivere e girare un film. Leggera, appassionante e sentita, mi è piaciuta tantissimo. C'era un vero e proprio legame fra Marco e il pubblico, si percepiva che quello che era esposto era sentito, il PowerPoint era fatto con cura con piccoli esempi di altri film. Un cinque su cinque meritato. Alla prossima Autogestione!

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Al mondo una cosa è fondamentale ed essenziale. Sembra che tutto o quasi sia fondato su di esso. Ogni giorno i professori lo chiedono o lo esigono come se fosse dovuto, noi invece dobbiamo a quanto pare meritarlo per averne un poco da loro. La cosa si fa veramente strana quando dobbiamo anche chiederlo ai nostri compagni, come durante questi giorni. Per quanto possa comprendere che l'uomo quando sale di qualche gradino sulla scala gerarchica cominci a pensare di essere un dio, questo non deve assolutamente mancare di questa cosa tanto essenziale e fondamentale. Sto parlando del rispetto. Alcuni redattori del Lanx durante questi giorni sono stati presi in giro e il rispetto è venuto a mancare da quelli che dovrebbero essere i nostri rappresentanti di istituto. Noi redattori non siamo schiavi ed esigiamo rispetto. Non stiamo agli ordini di qualche rappresentante di istituto la cui testa evidentemente è stata assente durante questa misera autogestione. Noi dobbiamo essere rispettati per quanto il Lanx venga letto poco. Essere presi per il sedere da qualche ometto incravattato non si addice a nessuno. Detto questo, comincio con l'argomento su cui i nostri galantissimi rappresentanti di istituto ci avevano chiesto poco gentilmente di scrivere: la conferenza stampa sul foscamun. Niente di nuovo, sempre la solita faccenda. Detto questo aggiungo una critica assolutamente non costruttiva: l'unica cosa che ha funzionato durante questa autogestione è stata la sicurezza, composta essenzialmente da nullafacenti esagitati convinti di poter essere considerati divini perché provvisti di un cartellino. SI VIS PACEM, PARA BELLUM. Sallustio, alias Samuele Vianello

A N D R E O LV S S V M Evento senza precedenti e di sommo giubilo non solo per la redazione LANX ma per tutta la scuola è l’intervista rilasciata dal professor – nonché vicepreside – Federico Andreolo in data 24 febbraio 2017. Ora, dopo già un primo periodo che sintatticamente pare una traduzione letterale di una versione, mi accingerò, per quanto le mie umili capacità di stesura lo permettano, a descrivere quanto detto. SCAENA PRIMA I NTRANT B E A T R I C E , S A M U E L E & J A C O P O S IMUL B E A T R I C E , S A M U E L E , J A C O P O . B u o n a s e r a . ANDREOLO. Buonasera. JACOPO. Dunque, anzitutto, siccome oggi è giorno di autogestione non possiamo non chiederle un parere riguardo a questa. ANDREOLO. Mi sembra prematuro. Essendo il primo giorno mi sembra prematuro.

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JACOPO. Un pronostico riguardo i successivi giorni di autogestione? ANDREOLO. Non faccio pronostici neanche sulle partite. BEATRICE. Come no? Ha visto la Fiorentina ieri? ANDREOLO. No, non sapevo neanche che avesse giocato. JACOPO. Comunque Lorenzo direbbe “prognostico”... ANDREOLO. Sì, mi auguro che non ci siano problemi. JACOPO. Ma si ricorda di un qualche problema accaduto? ANDREOLO. Possono sempre essercene dalle defiance organizzative alle persone che non ci dovrebbero essere, incidenti di varia natura. BEATRICE. Si è mai rotto qualcosa qualcuno? ANDREOLO. No, qualcuno no. Qualche danno di lieve entità piuttosto. JACOPO. Lei ha avuto un parere o è stato compito del preside discernere i gruppi in base alla pertinenza? ANDREOLO. Quello è stato compito del dirigente. SCAENA SECVNDA SAMUELE. Un parere sulla nuova maturità. A N D R E O L O . ( PENSIEROSO) A l l o r a , l a c o m u n i t à d e i d o c e n t i i t a l i a n i n o n h a a c c o l t o molto favorevolmente quella che si prospetta essere la nuova maturità. Soprattutto per quanto riguarda la questione della valutazione. BEATRICE. Come viene recepita l’alternanza scuola – lavoro? ANDREOLO. Il discorso sarebbe molto lungo. L’introduzione dell’ASL ha destato molte critiche, in primo luogo per la misura abnorme che questa comporta: 200 ore. Che se poi vengono a occupare le ore curricolari è chiaro che l’impatto c’è. ( A N D R E O L O SI SCINDE IN DUE: C OLLABORATORE DEL D IRIGENTE E P RIVATO C ITTADINO) ANDREOLO PRIVATO CITTADINO. E’ un impianto teorico molto debole perché è stato un obbligo a cui le scuole si son trovate a dover adempiere senza un supporto o indicazione operativa. Perciò si è lasciato all’improvvisazione. Poi c’è un dato di fondo. E’ uscito proprio recentemente uno studio del Mckinsey Global Institute abbastanza terrificante che calcola che per il 2030 la metà dei posti lavoro mondiali sarà distrutta dai processi di automazione e mi pare che chi ha ideato questa modalità di ASL sia ancorato a qualche decennio fa. Oltre al fatto che c’è il vizio di fondo perché il modello che sta alla base è produttivista che vede la scuola esclusivamente in funzione del mercato del lavoro. Vi ricordo, visto che siamo in un classico, il significato originario di σχολή. JACOPO. Tempo libero. ANDREOLO. Esatto. Proprio “tempo altro” rispetto a quello che è del lavoro. SAMUELE. Bene. Un parere generale sulla Buona Scuola, se può. A N D R E O L O . ( DECISO) C e r t o c h e p o s s o : p e s s i m o . M a m i p a r e c h e q u e s t o s i a i l p e n s i e ro della quasi totalità dei docenti italiani. SCAENA TERTIA JACOPO. Come mai scrive in latino al prof. Mezzaroba? ANDREOLO. Ma! Non è che scriva regolarmente in latino al prof. Mezzaroba. Capitò qualche volta, in maniera scherzosa e parodistica, di ricorrere al latino per qualche messaggio. JACOPO. Lo stile dei messaggi? Arcaismi sallustiani? ANDREOLO. Quello piuttosto il collega, che indulge in forme più arcaiche.

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JACOPO. E lei si avvicina a quale dei grandi autori? A N D R E O L O . ( RIDENDO) A n e s s u n o o v v i a m e n t e . JACOPO. Bene prof. Per noi è stato un piacere. Cercheremo di non stravolgere molto le sue dichiarazioni. ANDREOLO. Mah. Exeunt BEATRICE, SAMUELE & JACOPO.

La Resistenza, un valore per tutti i tempi St e f a n o P r a v a t o “ L’a v e r v i s t o , d o p o t u t t i q u e s t i a n n i , c h e il mondo, che pensavamo di aver reso pacifico ed equo, non fosse cambiato e che fosse ritornato indietro di molti anni, Mi ha riempito di un senso di colpa indes c r i v i b i l e ”. Q u e s t e s o n o a l c u n e d e l l e parole pronunciate da Mario Bonifacio, par tigiano di 89 anni che nel primo giorno della nostra autogestione è v e n u t o a p a r l a r c i d i Re s i s t e n z a , s o p r a t tutto per quanto riguarda i paesi intorno a Tr i e s t e e a l l ’ I s t r i a d o v e v i v e v a a l l ’e p o c a della guerra. Durante le due ore della conferenza, ha saputo letteralmente vestire con le parole la vita e le opere di un’intera generazione, non solo italiana ma europea, che, proprio quando le nuvole nere del nazifascismo imper versavano per tutto il mondo, grazie ai loro eserciti, ha saputo reagire con forza. All’inizio, come ha spiegato Bonifacio stesso, tutti erano stati ingannati dalla potenza propagandistica del fascismo - il m i t o d e l l a p a t r i a i m m o r t a l e , d e l l ’e r o e violento, della sopraffazione dei deboli ma fu soprattutto con l’invasione del Friuli da par te dei nazisti, nel 1943, che nelle sue zone si prese coscienza di essere stati dalla par te sbagliata della storia. A dire il vero ci furono anche episodi precedenti che avevano evidenziato la barbarie fascista. Bonifacio ha parlato di massacri compiuti dai fascisti italiani contro gli Slavi dell’Istria, con cui il nostro popolo aveva convissuto fin dal

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medioevo, e di incarcerazioni forzate di vecchi, donne e bambini colpevoli di a v e r n a s c o s t o q u a l c h e p a r t i g i a n o Yu g o slavo. Fu così, attraverso una presa di coscienza assolutamente non banale, che Mario entrò nel CLN, Comitato di Liberazione Nazionale. Insieme a lui, migliaia di altri giovani italiani presero la strada dei monti, opponendosi a l l ’o c c u p a z i o n e d e l l a G e r m a n i a e a l l o stato fantoccio guidato da Mussolini, la Re p u b b l i c a d i S a l ò , d o p o i l 1 9 4 3 . S c a r samente armati, ma motivati al massimo e soprattutto convinti della necessità della loro battaglia, furono decisivi per la liberazione dell’Europa dal mostro del nazifascismo. Altri movimenti par tigiani impor tantissimi furono quello Francese, quello Greco e quello Jugoslavo. Sia chiaro: i par tigiani non furono né santi né eroi. Erano persone comuni, con tutti i difetti ordinari, però avevano una visione del futuro e dei principi ben saldi che avrebbero conser vato per t u t t a l a v i t a . Tr a q u e s t i , l ’e q u i t à t r a g l i u o m i n i , l ’a c c e t t a z i o n e d e l l a d i g n i t à dell’uomo, il diritto di tutti di vivere una vita potendo esprimersi liberamente e dove tutti potessero avere una casa, un lavoro, in generale la sicurezza economica. I loro programmi erano chiari. M o l t i d i q u e s t i p r i n c i p i s o n o a l l ’o r i g i n e della nostra Costituzione, che ancora vige e dovrebbe essere rispettata in Italia, nonostante ogni giorno ci si accorga di quanto essa venga calpestata. Citando Piero Calamandrei, giurista e


politico tra i personaggi chiave della Re s i s t e n z a : “ S e v o i v o l e t e a n d a r e i n pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i par tigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è mor to un italiano per riscattare la liber tà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la n o s t r a c o s t i t u z i o n e ”. G r a z i e a l l ’e n t u s i a s m o s u s c i t a t o n e l l a platea degli ascoltatori, le domande sono state molteplici. Quasi scontata la d o m a n d a f a t t a s u l l ’a t t u a l i t à d e l p e n s i e r o d e l l a Re s i s t e n z a e s u l n u o v o f a s c i smo. Se c'è qualcosa che pur troppo la resistenza non ha sconfitto, quello è il pericolo che le idee sanguinose del fascismo ritornino sotto altre forme. N e l 1 9 4 5 s o n o s t a t i s c o n f i t t o g l i St a t i Fa s c i s t i , n o n l ’ i d e a d e l Fa s c i s m o i n s é . Di fronte a fenomeni di fascismo strisciante ai giorni nostri, come quelli che muovono la nuova destra alla conquista del potere nel mondo globalizzato e complesso di oggi, non possiamo abb a s s a r e l a g u a r d i a . D ’a l t r o n d e , l o s t e s s o H i t l e r, l o s t e s s o M u s s o l i n i n a c quero politicamente da una gran par te del popolo con sentimenti revanchisti, ossia di vendetta. Se ci pensate, in cosa ciò è diverso dal celebre “Make America Great Again”? In cosa il “Prima gli Ariani” sarebbe diverso dal “Prima gli Italiani”? E il dramma dei migranti, in cosa è diverso dalle persecuzioni patite d a i t a n t i “s o g g e t t i d e b o l i ” c h e i l f a s c i smo voleva sopprimere nella sua perversa idea di Europa? Essi sono oggi costretti ad attraversare un mare che è diventato una frontiera pericolosissima, dove è nata una seconda tratta degli schiavi, oppure a stare per tutto l’inverno in tende provvisorie, al freddo e al gelo balcanico, con le loro v i t e s o s p e s e t r a u n a f r o n t i e r a e l ’a l t r a . L’ E u r o p a e i l m o n d o s o n o d i n u o v o attraversati da chilometri e chilometri d i f i l i s p i n a t i , m u r i d ’a c c i a i o , m u r i d i mattoni e muri mentali, quelli più diffi-

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cili da tirare giù. Pur troppo, la triste constatazione è che è mille volte più facile agire sull’inconscio rabbioso e bestiale della gente, risvegliando il loro egoismo, la loro cattiveria, piuttosto che parlare al loro cuore e al loro cer vello, ai sentimenti di pietà e di umanità. Qual è, dunque, oggi, la lezione che possiamo trarre da quella stagione e s a l t a n t e c h e è s t a t a l a Re s i s t e n z a ? Prima di tutto, che non dobbiamo mai abbassare la guardia, nonostante schierarsi sia infinitamente più difficile ai giorni nostri; In secondo luogo, che la politica non è fare pubblicità ad un par tito o votare un giorno ogni 5 anni cambiando padrone in modo democratico; Infatti, politica è credere in alcuni principi, applicarli di persona e farli c o n o s c e r e . I n t e r z o l u o g o , c h e l ’e t à non ha nessuna impor tanza nel determinare le idee di ognuno; Mario, 89 anni, è molto più giovane di tanti tra di noi. Non ha mai smesso di credere in un mondo più giusto, in cui ci fosse giustizia sociale, libertà per tutti gli esseri umani, valori che sono condivisi da tutta l’umanità e che sarebbe imperdonabile abbandonare. In sole due ore questa persona anziana come tante altre ha pronunciato parole che farebbero impallidire ogni imbonitore e politicante dei nostri giorni, andando al di là di ogni cieca rabbia o miope perbenismo. Le sue parole sono un pugno allo stomaco, un atto di accusa pesantissimo contro una generazione, quella del dopoguerra, che ha abusato della liber tà conquistata a prezzo così caro. La maggior par te dei resistenti è mor ta, ma è mor ta contenta perché consapevole di aver riempito la propria vita combattendo per uno scopo, per un orizzonte. Ora spetta a noi, s o l o a n o i , r a c c o g l i e r e l ’e r e d i t à d e i par tigiani. Il perché si sta rivelando agli occhi di tutti, il come è ancora da costruire.


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