LA NOSTRA EPOCA 1

SETTIMANALE

la nostra Attualità, Reportage, Fatti & Personaggi dall’Italia e dal Mondo - Anno 1 - Numero 1 - 10 aprile 2015 - € 1,50

INTERVISTE CONTRO

Beatrice LORENZIN una mamma al Ministero

Maurizio GASPARRI il buono, il brutto e il cattivo

REPORTAGE

il mio amico

Al Baghdadi PERSONAGGI

Enrico PREZIOSI l’impero dei giocattoli

AMINA TYLER

Knox

Primavera ESCLUSIVA

la (araba) è già autunno

FANTA(SCIENZA)

ti

Cambio la Testa

La nuova vita di

Amanda

O N R O T N O N IN ITALIA

PIÙ!

Il processo? L’ho seguito in TV Mi sposo con una rockstar scrivo articoli per un giornale e ora posso urlare al mondo che sono innocente

di Luca Arnaù

l.arnau@edizioniadesso.com

IN PUNTA DI PENNA...

Eccoci qui, ci presentiamo?

V edere nascere un giornale è sempre un evento importante. Soprattutto in un momento di crisi come questo dove, di solito, i giornali chiudono...

Ci vuole un pizzico di follia a pensare di andare ora in edicola con un nuovo prodotto. E più di un pizzico a farlo con un giornale ambizioso come questo. Grazie a Gianluca, l’editore, quindi, che ci ha dato l’opportunità e i mezzi per fare questo magazine. A Luca, Marco, Tiziana e Sandra.

Che ci hanno lasciato lavorare, che non ci hanno assillato con ansie da vendite sicure, che non hanno spinto per avere Belen in copertina per provare a vendere qualche copia in più. Quello che è nato è un giornale... non so se bello, brutto o così così. Ma un giornale. Completo, attento, curioso e un po’ impiccione. Da leggere sull’autobus il mattino o sul divano. Da leggere... e nel mondo di internet, dove le notizie diventano semplici copia e incolla, dove il giornalismo si beve alla spina, tutto in un sorso spesso senza neppure assaporarne il gusto, noi proveremo a tornare qualche passo indietro. Ci sarà la politica, ma fatta di uomini e donne, non

di slogan e partiti a cui noi importa ben poco. Ci saranno (miracolo!!!) i reportage.

Le foto torneranno ad essere importanti, così come le persone, le storie... quello che i miei “vecchi” maestri di giornalismo mi hanno insegnato essere notizie. Ci proveremo, quindi, a fare un magazine che racconta la vita, che racconta, come dice il nome, la Nostra Epoca, titolo che riecheggia come un omaggio suggestioni di una stampa passata. Coraggiosa e capace di raccontare bagliori di vita e di varia umanità. Ma non ci siamo dimenticati di vivere nel 2015, quindi ecco l’idea di portare sulle nostre pagine, traducendoli su carta, alcuni dei blog più interessanti di internet.

E’ il percorso inverso, invece che dalla carta alla rete, dalla rete alla carta. Sperando che abbia la stessa fortuna dei dischi in vinile che, nell’epoca (la nostra...) dei cd e del download, hanno trovato una loro dimensione “d’autore”. Un grazie alla mia redazione, piccola e cattiva. Una piccola goletta di pirati in un mare (quello di un editoria fatta sempre di più di editori improvvisati, cialtroni ed incapaci e di giornalisti per caso) in piena tempesta. E grazie a voi,

“Voglio che il New York Inquirer diventi per i newyorchesi importante come l’acqua, la luce e il gas” (Quarto Potere - Orson Welles) “È la stampa, bellezza. La stampa! E tu non ci puoi fare niente. Niente” (L’ultima minaccia - Humphrey Bogart)

3

lettori, che ci avete comprato. Se amate il fruscio della carta tra le mani, l’odore dell’inchiostro fresco al mattino, il rumore delle pagine sfogliate, se amate leggere... beh... dateci una mano. Comprate la Nostra Epoca e fate sì che questa avventura vada avanti. Da parte mia, c’è la promessa di un giornale sempre migliore. I numeri uno di una rivista sono sempre una sorta di “prova su strada”, possono e devono essere rivisti, studiati, ritoccati, migliorati.

Ma il grosso è stato fatto.La Nostra Epoca che avete in mano è un prodotto artigianale, fatto da una piccola casa editrice con una piccola redazione. Nato dalle discussioni con il mio storico braccio destro (che ringrazio sempre) Luca Varani, dalle idee dell’art director Daniele Colzani che è riuscito, secondo me, a fare un giornale popolare, ma non banale. Dalle interviste di Anna Martina Leogrande. Insomma, noi ci proviamo. Speriamo di piacervi. La mia mail è aperta a tutti per pareri e consigli, richieste e proposte, segnalazioni di blog e domande. Rien ne va plus, les jeux sont faits. Vi aspettiamo in edicola.

•

SOMMARIO

- ARTICOLI 03

EDITORIALE IN PUNTA DI PENNA

10

di Luca Arnaù

06 09

NEWS DELLA SETTIMANA

10

INTERVISTA AMANDA KNOX

COVER ATTUALITÀ

26

In Italia non torno più di Michael K. Breach

16

INTERVISTE CONTRO/1 BEATRICE LORENZIN Un ministro “interessante”

20

di Anna Martina Leogrande

20

16

INTERVISTE CONTRO/2 MAURIZIO GASPARRI Il buono, il brutto e il cattivo di Anna Martina Leogrande

24

POLITICALLY SCORRECT FACCE DA POLITICA

26

INTERVISTA IL MIO AMICO AL BAGHDADI

38

di Umberto Mortelliti

38

RITRATTI LAURIE MARKER

54

COVER IL MONDO

60

di Antonio Murzio

di Paola Zuccolotto

45 46

FOTONOTIZIA L’APE DIVENTA REGINA

NEWS COSA SUCCEDE IN GIRO

64 70

di Antonio Murzio

COVER PERSONAGGI

74

INTERVISTA ENRICO PREZIOSI

78

REPORTAGE IL RITORNO DEL KLAN

NEWS E FINANZA OSSIGENO IN CONTANTI di Michele Questa

di Luca Santi

PERSONAGGI JAMIE MODELLA DIVERSA

73

di Emanuela Mortari

di Anna Glebova

di Antonio Murzio

48

FANTA (SCIENZA) COME TI CAMBIO LA TESTA

ATTUALITÀ SAMANTHA CRISTOFORETTI

82

di Luca Varani

STORIE MILIONARI A VENT’ANNI di Antonio Pavone

- LE NOSTRE RUBRICHE 32

50

58

98

di Davide Meneghini

di Unicef

di Beatrice D’Oria e Martina Leogrande

PUNTANDO IN ALTO

POLITICHEVOLISSIMEVOLMENTE di Alessio Semino

COSE BUONE DAL MONDO

34

52

SENZA VENDETTA

SUL LETTINO DELLO PSICOLOGO

di Nessuno tocchi Caino

di Alessandro Meluzzi

4

ROBA DA DONNE

62

IL BIMBOLOGO

di Mauro Caldera

SALUTE PER TUTTI dell’OMS

48

70

54

64

84 74

82

100 114

84

IINTERVISTA AMINA TYLER

94

di Luca Varani

106

96

COVER TENDENZE

BEAUTY COCKTAIL

110

SONAR MUSICA E DINTORNI

90

NEWS TECH ULTIME NOVITÀ

100

CUCINA SAPORI BESTIALI

112

MOSTRE MATISSE e MODIGLIANI

ATTUALITÀ GAMBE DA CYBORG

105

di Marco Maria Lorusso

114

INTERVISTA JEAN JACQUES ANNAUD

di Ludovica Bonini

di Lorenzo Arnaù

di Umberto Mortelliti

INTERVISTA IL VOLO

di Luca Varani

di Ludovica Bonini

89

92

MODA I BECKHAM E LO STILE

COVER LA CULTURA

di Umberto Mortelliti

- LE NOSTRE RUBRICHE 102

111

IL GUSTO DELLA VITA

120

I MESTIERI DELLA MUSICA

di Edoardo Raspelli

118

SONAR

CALCIO FOR DUMMIES

di Luca Varani

di Matteo Angeli 5

OROSCOPO DELLA SETTIMANA

di Loredana Di Maio

di Mitch

110

128

SIPARIO

di Lucia Arena

126

SUL DIVANO di Fabio Giuffrida

Valentina

NEWS DELLA SETTIMANA

Tanti auguri

di Antonio Murzio

È l’unico personaggio dei fumetti di cui si conosce tutto, perfino la carta d’identità, che riporta la data di nascita,avvenuta il 25 dicembre 1942.

Il papà Guido Crepax si ispirò a Louise Brooks.

A Genova la si celebra in una mostra.

6

I richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono più che raddoppiati, +143% sul 2013. E’ il maggior incremento di tutti i Paesi Ue, dove la media è +44%. L’Italia è tra i primi tre Paesi con più richiedenti, dopo Germania e Svezia. Ma nel rapporto tra abitanti e richiedenti l’Italia è a 1,1, sotto la media Ue 1,2. Sono i dati di Eurostat. Il numero di richiedenti asilo in Ue nel 2014 ha toccato la cifra record di circa 626mila, facendo registrare un aumento del 44% rispetto al 2013, pari a 191mila persone in più.

•

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha annunciato che non si ricandiderà per la carica di primo cittadino alle elezioni comunali del 2016. Ha spiegato che la decisione “non deriva da stanchezza ma da coerenza”, dalla concezione che “la politica deve essere un mettersi al servizio, mettersi a disposizione”... ‘’Non mi piace - ha detto il sindaco di Milano - la parola rottamare ma sono orgoglioso di avere aperto una strada anche a livello nazionale’’.

•

Non era mai arrivato cosi’ tanto vino straniero in Italia come nel 2014 che fa segnare il record storico delle importazioni, in aumento del 46 per cento dall’inizio della crisi nel 2008.

E’ quanto emerge da una analisi su dati Istat presentata al Vinitaly dalla Coldiretti che esprime preoccupazione per il fatto che ben l’82 per cento arriva sfuso in cisterne delle quali non si conosce la reale destinazione..

•

Il Tribunale di Milano ha assolto una coppia di genitori che erano imputati per “alterazione di stato” in relazione alla trascrizione dell’atto di nascita dei loro due gemelli nati, quattro anni fa, con fecondazione assistita di tipo eterologo con maternità surrogata, ossia con il cosiddetto ‘utero in affitto’, in Ucraina.

Accogliendo la richiesta del difensore della coppia, l’avvocato Ezio Menzione, la quinta sezione penale ha prosciolto gli imputati perché “il fatto non sussiste”.

Per il secondo anno, a Siracusa, si è svolta la via Crucis dei lavoratori e dei disoccupati.

L’iniziativa è promossa dall’Ufficio di Pastorale sociale del lavoro con la collaborazione dell’Ufficio di Pastorale giovanile e del progetto Policoro. “In realtà - spiega don Claudio Magro, parroco della chiesa Sacra Famiglia - parliamo di economia senza etica, di globalizzazione, di licenziati, di esodati.

Anche quest’anno abbiamo voluto coinvolgere i sindacati, le associazioni, i movimenti ecclesiali e le parrocchie per vivere questa manifestazione di fede”.

•

7

VIP NEI GUAI Vincenzo Nibali è finito nella rete del fisco. Il campione delle due ruote, soprannominato lo “squalo dello Stretto” per il suo stile aggressivo, non ha dichiarato tutti i compensi nel 2010 e nel 2011. Ha dimenticato di indicare nei due anni un imponibile di 772 mila euro per una imposta evasa di 290 mila euro. Per il trentenne messinese è scattata anche la denuncia per il reato di evasione. Ha patteggiato commutando la pena dalla reclusione di 6 mesi in una multa di 45.000 euro.

(Seattle, USA, 9 luglio 1987) è la principale imputata per il delitto di Perugia nel 2007. È stata assolta.

Abu-Bakr Al Laurie Maurizio Beatrice GASPARRI LORENZIN BAGHDADI MARKER

(Roma, 18 luglio 1956) è un politico italiano, vicepresidente del Senato della Repubblica nella XVI legislatura

(Roma, 14 ottobre 1971) è una politica italiana, ministro della Salute del Governo Renzi dal 22 febbraio 2014.

9

(Fallujah, 28 giugno 1971) è un terrorista iracheno, “califfo” dell’autoproclamato Stato Islamico ISIS.

(Detroit, 20 gennaio 1954) è la fondatrice e direttrice del Fondo per la protezione dei ghepardi

PARLIAMO DI...

Amanda KNOX

l’ordine di attacco contro l’Isis. Sotto a destra, un pescatore yemenita porta a casa un grosso pesce spada tra le rovine della città bombardata dai caccia sauditi.

questa settimana

Attualità

Sopra a Roma il Papa Francesco entra in Vaticano sotto una pioggia battente, a piedi, senza proteggersi con l’ombrello. In Siria (sotto a sinistra) una carrista dell’esercito lealista siriano aspetta

ATTUALITÀ di Michael K. Breach

Alzi la mano chi avrebbe detto che la bella americana sarebbe uscita innocente da questa brutta storia.Alla fine non ci credeva più neppure lei...

AMANDA KNOX

innocente

Sono ma io in

ITALIA non torno maipiù • Nel 2011 è stato realizzato un film intitolato “Amanda Knox”. Nel ruolo principale recita l’attrice del telefilm Heroes, Hayden Panettiere.

10

S

EATTLE (USA): Innocente. Questa volta definitivamente. Per davvero. Senza ombra di dubbio. Il verdetto per il processo di Amanda Knox è arrivato nella notte.

E in tempo reale ha raggiunto Seattle dove la ragazza stava aspettando il verdetto con i suoi avvocati americani, con il suo fidanzato e futuro marito Colin Sutherland e la sua famiglia.

Quella stessa famiglia che le è stata sempre accanto. Fin dal primo minuto, quando finì in carcere a Perugia per quel sospetto, ora confermato, che la voleva spietata assassina dell’amica e coinquilina Meredith Kercher. Una gioia incredibile, come lei stessa ha dichiarato a caldo.

“Ho ripreso in mano la mia vita - ha commentato - Sono enormemente sollevata e grata per la decisione della Cassazione italiana. Come ho sempre detto avevo la consapevolezza della mia innocenza, e questo mi ha dato la forza nei tempi più bui di questo calvario. Ho avuto l’inestimabile sostegno della mia famiglia, degli amici e di sconosciuti. Ora sono felice”. Non è mancato un ricordo della vittima: “Meredith era una mia amica. Meritava moltissimo nella vita. Io sono quella fortunata”. Non parla subito di futuro Amanda: “Non lo so, sto ancora assorbendo il presente, un momento che è pieno di gioia”. Tanta gioia quindi, dopo anni di sofferenze, dopo il carcere, dopo gli infiniti processi. La pace dopo l’incubo. Eppure la sentenza non era così scontata, anche se Amanda aveva sempre urlato, spesso inascoltata, la sua innocenza. Poche ore prima del verdetto Amanda aveva risposto alle domande di un cronista americano. E ora quell’intervista, fatta quando la ragazza ancora non sapeva se sarebbe riuscita a dimostrare la sua estraneità all’omicidio dell’amica, assume ora un gusto tutto particolare. Perchè, in quel momento Amanda era tutt’altro che serena. E forse, che alla fine i giudici avrebbero riconosciuto la sua totale innocenza, non ci credeva più neppure lei.

fortuna in America non si può essere processati di nuovo per lo stesso reato. Mi appellerò a questo per non tornare. Io credo che in Italia non abbiano processato me, ma il personaggio Amanda Knox, quello creato dai media. Da quando hanno trovato il corpo di Meredith ogni singolo movimento che facevo, ogni espressione del mio volto era analizzata. Sempre in chiave colpevolista: “Guarda come bacia il fidanzato mentre la sua amica è morta”, “Guarda come sorride”, “Guarda che si è truccata gli occhi”. E tutto questo, alla fine, distraeva dalla presentazione e dall’analisi delle prove.

lo decidano i giudici. È così dall’inizio di questa storia.

E: Quindi resterà a Seattle. L’accusano di fare la dolce vita. Di avere un fidanzato, di lavorare come giornalista, di frequentare locali ed amici. E di aver scritto un libro per sfruttare questa storia…

Anche qui. Tutti pregiudizi, tutte cose non vere.

Io ho una vita semplice, come tutte le ragazze della mia età. Non è un delitto avere un fidan-

Ho l’impressione choe i giudici mi abbiandal voluta colpevole fin primo momento

E: In una recente intervista qui in America ha detto che se vorranno riportarla in carcere in Italia dovranno venire a prenderla di peso…

Sì, io non tornerò più. Lotterò fino alla fine. Dovranno venire a prendermi qui gli italiani. E spero veramente che la gente cerchi di capire che c’è un procuratore accanito, un’inchiesta faziosa, e interrogatori coercitivi.

Questo è quello che è successo in passato e quello che, ho paura, possa succedere anche in cassazione. No, in Italia non torno...

E: È vero che è incinta?

Scusi?

E: Dicono che lei aspetta un bambino.

No comment. Anche se fosse vero non lo direi certo a lei.

E: Potrebbe essere un buon metodo per non rischiare l’estradizione…

Guardi, intanto vediamo come va a finire il processo… Lo vede, mi date per colpevole prima che

E: Amanda, cosa si aspetta dalla Cassazione italiana?

Non lo so. Spero che mi giudichino innocente. Io sono innocente. Ma ho paura. Ho l’impressione che i giudici e l’opinione pubblica italiana mi abbiano voluta colpevole fin dal primo momento e non so più come dirlo: io so come sono andate le cose. Io sono innocente, Raffaele è innocente.

A uccidere la povera Meredith è stato solo Rudy Guedè. Ne sono certa. Come devo dirlo. Io sono innocente, non ho ucciso nessuno.Ma ho paura.

Non riesco a smettere di piangere…

E: Accetterà di tornare in Italia se fosse ritenuta colpevole?

No. Non tornerò mai volontariamente in Italia.

Non tornerò più. Mi sento come travolta da un treno, mi aspettavo molto meglio dal sistema giudiziario italiano. I giudici mi hanno trovato innocente una volta, come possono dire adesso che sono colpevole senza ombra di dubbio? Per

11

zato, desiderare una famiglia, cercare di fare un lavoro che mi piace. E il libro racconta solo la mia storia. Non mi sembra proprio che si possa parlare di vita sopra le righe. Anzi, Rispetto a com’ero prima di arrivare a Perugia, sono ombrosa, perfino timida. Se n’è accorta anche la mia famiglia.

Soprattutto mio padre. Vivo con un paio di gatti, Torrato e Amiel, e la mia casa non è certo una reggia con piscina. Il mio ragazzo abita poco lontano ma non viviamo ancora insieme. Altro che dolce vita, io sono una persona semplice…

E: Ha avuto modo di sentire recentemente Raffaele Sollecito?

Non di recente. Ma quando l’ho sentito era più ottimista di me. So che lui ha scelto di esserci. Gli auguro ogni bene e ogni fortuna. So che lui, come

ATTUALITÀ me, ha la sua famiglia che lo sostiene. Ma lui è vulnerabile, se lo arrestassero sarebbe una tragedia. Raffaele è un ragazzo speciale, splendido.

E io non dimentico quello che ha fatto per me: avrebbe potuto scaricarmi, raccontare bugie, tirarsene fuori a spese mie. Non l’ha fatto,. Ha una sua etica morale, ed anche molto religioso e questo credo lo aiuti molto. Io sono meno ottimista, mi sono illusa in passato che la verità venisse riconosciuta. Ho sempre amato i romanzi gialli, ora ho scoperto come è facile finire a viverci dentro. Ma sono sicura che prima o poi la verità verrà fuori...

LA VITA SEMPLICE DI AMANDA KNOX

E: Ma lei cosa si sente? Il verdetto sarà colpevole o innocente?

Io mi aspetto quello che aspetto dal 2007: che venga riconosciuta la mia innocenza, che si stabilisca una volta per tutte che non ho ucciso la mia amica Meredith. Mi aspetto giustizia. per Meredith, soprattutto. Ma anche per me e Raffaele che siamo le altre vittime di questa tragedia.

E: Ha detto di aver scritto una lettera alla famiglia di Meredith…

Io capisco quello che stanno passando, mi dispiace far parte mio malgrado di questo incubo. Il fatto che non sappiano cosa sia realmente successo è orribile. So che

Io non odio gli italiaini Ne ho trovati tant anche in carcere pronti a credermi e a starmi vicini loro pensano che sia stata io. Quando li ho visti in aula al processo di Perugia volevo salutarli e ho chiesto ai miei avvocati se poteva farlo.

Loro hanno detto di no. Ma io vorrei ancora parlare con loro, dirglielo direttamente che io non c’entro con la morte di Meredith, che le volevo bene e che eravamo amiche. Trovo orrendo che mi credano l’assassina della loro figlia, che siano convinti che l’abbia uccisa io. Ma se verrò dichiarata innocente sarà il momento di parlare loro. Io ci tengo moltissimo. Voglio abbracciarli perché soffro del loro stesso dolore. Spero succeda dopo che la mia innocenza sarà stata definitivamente riconosciuta. Io non ho ucciso la loro Meredith.

Su una cosa Amanda ha ragione: la sua vita quotidiana a Seattle è una vita semplice, non sopra le righe, fatte di pedalate in bicicletta, passeggiate con i genitori, un lavoro da praticante giornalista e rubrichista in un giornale locale, il ‘West Seattle Herald’, per cui guadagna poche centinaia di euro al mese. Pare che sia stato lo stesso quotidiano a contattarla chiedendole se fosse interessata. Amanda aveva all’inizio chiesto di scrivere sotto pseudonimo. ‘’Glielo abbiamo concesso - ha detto il direttore Patrick Robinson- per proteggerla e per darle un’opportunità. Cosi dopo aver fatto un po’ di esperienza e visto il livello del lavoro, ha deciso di firmare con il proprio nome’’. È anche vero che per scrivere il suo libro di memorie ha guadagnato quasi quattro milioni di dollari e che le numerose interviste a pagamento nelle televisioni americane le hanno fruttato un gruzzolo sufficiente a vivere bene per il resto della sua vita. Che comunque non ha subito grandi cambiamenti rispetto a prima: “Amanda è sempre la stessa - raccontano gli amici - solo più taciturna e meno superficiale”. L’americana ha cambiato look: capelli corti e occhiali che le danno una timida impronta intellettuale. Il tabloid “The Guardian” ipotizza che Amanda Knox possa essere incinta. Ma lei smentisce.

E: Ma cosa è successo secondo lei quella sera?

Secondo il procuratore generale di Firenze il movente non riguarda più un gioco sessuale, ma a una lite scoppiata con Meredith perché Rudy non aveva tirato l’acqua nel bagno…

Io e Meredith non avremmo mai litigato per queste cose. E se anche Rudy avesse sporcato il bagno io che colpa ne avevo? L’avevo visto due volte di sfuggita, Raffaele addirittura non l’ha mai incontrato. E senza conoscerlo avremmo 12

L’AMORE A TEMPO DI MUSICA

Amanda Knox si sposa. Lui è un vecchio amico. Si conoscono dai tempi della scuola e lui le è stato vicino, le ha scritto mentre lei era in carcere in Italia. A dare la notizia del fidanzamento è il Seattle Times, con la conferma dalla stessa Amanda. La decisione è presa, anche se la data non è ancora stata fissata. Il futuro ‘mr Knox’ si chiama Colin Sutherland, ha 27 anni come lei, è un musicista ed è stato suo compagno di scuola alle medie. Amanda non ha voluto però rivelare altri dettagli, scrive il giornalista Jonathan Martin. “Se la notizia è vera sono molto contento per lei”, le augura anche Sollecito interpellato dall’ ANSA. Non è la prima volta che si parla di Co-

lin Sutherland nella vita di Amanda: già in autunno i due erano stati fotografati insieme. Fu la conferma che Amanda aveva definitivamente archiviato la storia con un altro musicista, James Terrano. In un primo momento pare che la Knox avesse anche seguito a New York il suo nuovo amore, bassista del gruppo The Johnny Pumps. Almeno stando alle indiscrezioni in quel momento: i due avrebbero per un periodo abitato insieme a Brooklyn ed erano stati avvistati in atteggiamenti complici e teneri, passeggiare lungo la spiaggia di Coney Island.

Adesso però Amanda è nuovamente a Seattle: e a stringerle la mano la sera della sentenza c’era il suo Colin.

13

ATTUALITÀ partecipato ad un omicidio con lui? A un gioco sessuale a quattro? Sono tutte congetture. Non ci sono prove…

E: Lei odia gli italiani?

Io non odio nessuno. Ne ho trovati tanti, anche in carcere, pronti a credermi e a starmi vicini.

Certo che molti parteggino per me. Ma come in tutti i posti ci sono i buoni e i cattivi. E spesso si finiscono per ricordare di più chi ti ha fatto del male. Gli italiani si aspettano che io sia piena di odio nei loro confronti, ma, se avessero l’opportunità di leggere il mio libro (Waiting to be heard, ndr), scoprirebbero che non è così.

IL PROCESSO DI PERUGIA di Immacolata Giuliani*

Ripercorriamo le tappe di una delle vicende giudiziarie più clamorose e seguite della cronaca italiana di ogni tempo che si è finalmente conclusa dopo oltre sette anni di indagini e processi.

2 NOV 2007 - Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, viene trovata morta nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola, a Perugia, dove si trovava per il progetto Erasmus.

e Se ci fossimo stati io Raffaele, Meredithi sarebbe ancora qu perché l’avremmo sicuramente difesa Non è vero.

In Italia ho visto cose bellissime. Altre meno.

Normale, no? Mi piace meno il vostro sistema giudiziario. In un tribunale italiano è molto difficile difendersi. Perché da voi non sta all’accusa provare se sono colpevole, sta a me provare che sono innocente. Difficile. Soprattutto quando i giornali ti hanno già processato e condannato disegnandoti come una sorta di cartone animato malvagio, una dark lady improbabile e inesistente.

E: Tutta colpa dei giornali, quindi?

Non ho detto questo. Anzi. Dico solo che il tuo comportamento può essere manipolato per rafforzare il sospetto che sei colpevole. Soprattutto se questo fa audience. Prendete per esempio le famose immagini girate fuori dalla villetta il giorno in cui venne trovato il corpo di Meredith.

Sono state tagliate, montate e ripetute ossessivamente, in modo da mostrare i baci tra me e Raffaele. Il messaggio nascosto era chiaro: “Quella è colpevole, la sua amica è morta e lei non fa altro che baciarsi”… Ma ci sono baci e baci. Raffaele mi baciava per consolarmi: visto che ancora parlavo poche parole d’italiano, quello era un modo per starmi vicino.

E: Amanda, c’è un’ultima cosa che vorrebbe dire prima di sapere come andrà a finire?

Che io non ho ucciso nessuno. E anche se venissi dichiarata colpevole questa resterebbe per sempre la mia verità. Se io e Raffaele fossimo stati in casa Meredith sarebbe ancora qui perché l’avremmo difesa. Io sono innocente. Spero che lo capiscano anche i giudici...

Detto e fatto! Poche settimane dopo quest’intervista la ragazza è stata definitivamente assolta dalla Corte di Cassazione che l’ha completamente scagionata da ogni accusa e da ogni sospetto liberandola una volta per tutte da questo incubo iniziato quel 2 novembre del 2007. Buona vita, Amanda Knox...

6 NOV 2007: la polizia ferma per l’omicidio la coinquilina di Mez, Amanda Knox, il fidanzato di questa ultima, Raffaele Sollecito e il musicista congolese Patrick Lumumba Diya. Lumumba è il datore di lavoro di Amanda. E’ lei a indicarlo come l’autore del delitto.

19 NOV 2007 - Rudy Hermann Guede, 21 anni, originario della Costa D’Avorio è indicato come il ‘quarto uomo’. La po-

* Criminologa dell’Unità Prevenzione e Analisi Criminologica

14

lizia spicca un mandato di cattura internazionale.

20 NOV 2007 - Lumumba viene rimesso in libertà mentre Guede viene bloccato dalla polizia a bordo del treno Coblenza-Magonza, in Germania.

Si dichiara innocente.

16 SET 2008 - Inizia l’udienza preliminare davanti al gup di Perugia, Paolo Micheli. Il gup dispone di procedere con rito abbreviato per Guede e lo condanna a 30 anni di carcere per omicidio volontario e violenza sessuale e rinvia a giudizio Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

16 GEN 2009 - Inizia davanti alla Corte d’assise di Perugia il processo a Raffaele e Amanda.

18 NOV 2009 - Inizia il processo di appello per Guede. La corte riduce a 16 anni la pena.

5 DIC 2009 - La Corte di assise condanna Amanda e Raffaele a 26 e 25 anni di carcere.

24 NOV 2010: Si apre il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia a Raffaele Sollecito ed Amanda Knox.

16 DIC 2010 - La Cassazione conferma i 16 anni di Guede.

3 OTT 2011 - La Corte di assise di appello di Perugia assolve Amanda e Raffaele dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher.

14 FEB 2012 - La procura generale e la famiglia di Meredith Kercher depositano il ricorso in Cassazione contro la sentenza di assoluzione.

25 MAR 2013 - La Cassazione annulla con rinvio la sentenza di assoluzione.

30 Gen 2014 - La Corte d’Assise di Appello di Firenze condanna a 28 anni e mezzo di carcere Amanda Knox e a 25 anni Raffaele Sollecito.

16 GIU 2014 - i difensori di Amanda Knox e Raffaele Sollecito depositano i ricorsi in Cassazione. Le difese chiedono l’annullamento della sentenza di appello bis e, quindi, l’assoluzione per i due ex fidanzatini.

30 SET 2014 - La Corte di Cassazione fissa per il 25 marzo 2015 il nuovo processo per Sollecito e la Knox.

25 MAR 2015 - Si apre il processo in Cassazione davanti alla quinta sezione penale. Il pg Mario Pinelli, nella sua requisitoria, chiede di confermare le condanne di Amanda e Raffaele per l’omicidio di Meredith.

27 MAR 2015 - L’incubo finisce per Amanda e Raffaele. La Quinta sezione penale della corte di Cassazione presieduta da Gennaro Marasca assolve Amanda Knox e Raffaele Sollecito, imputati nel processo per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Solo la Knox è stata condannata a tre anni per il reato di calunnia, pena già scontata. La sentenza è definitiva e senza possibilità di appello.

INTERVISTA

N I Z N E R O L E C I BEATR o r t s i n i Un m di Anna Martina Leogrande

” e t n a s s e r “inte

U

na ministra di ferro: Beatrice Lorenzin, nonostante il pancioneal quinto mese(aspettando due gemelli è ovviamenteraddoppiato) non molla. La sua ambizione? Una riforma della Ricerca biomedicache dovrebbe rivoluzionare il sistema. Ma quando si parla delle future nascite la determinazione lascia il posto alle emozioni e viene fuori il cuore di mamma che già batte solo per Francesco e Lavinia, i suoi bambini.

E: Lei aspetta due bambini. Appena nasceranno, saranno sottoposti ai vaccini: è tranquilla su questo?

Sono molto tranquilla, anzi non sarei tranquilla se non facessero le vaccinazioni.

Purtroppo in Italia, in Europa e negli Stati Uniti continuano a morire bambini perché i genitori non li sottopongono a questa procedura.

Non mi stancherò mai di dire che non bisogna avere paura delle

vaccinazioni perchè sono una formidabile arma di prevenzione che ha consentito di risparmiare milioni di vite nel mondo.

E: A Parigi ha parlato di controcultura sui vaccini: in realtà, la battaglia più che sui vaccini, che sono utili e necessari, è sulle vaccinazioni ovvero sulle modalità di somministrazione. Insomma, basterebbe fare esami preliminari per evitareconseguenze irreparabili. Non crede che sia opportuno prevederli?

Le modalità di vaccinazione sono dettate da protocolli internazionali. L’Italia è un Paese leader nelle vaccinazioni, sia nella ricerca sui vaccini sia nella promozione nell’attività vaccinale. Credo ci sia tanta demagogia e tanta disinformazione su questo. E’ molto importante quindi che i pediatri informino correttamente i genitori e accompagnino i bambini e le loro famiglie nel percorso di vaccinazione.

E: Le complicanze da vaccino però esistono.

Esistono complicanze da assunzione di qualsiasi farmaco. Consideriamo, però, l’effetto opposto, ovvero la morteper patologie che vaccinandosi si sarebbero potute prevenire. Ad esempio ci sono ancora casi di meningite fulminante che non si sarebbero verificati con la vaccinazione.

Per non parlare poi di quanto accaduto lo

• Nel 2014, il Ministro è entrata in polemica con i Governatori delle Regioni sui casi sospetti di reazioni avverse ai vaccini anti-influenzali 16

scorso anno a Londra dove sono morti 200 bambini che non erano stati vaccinati per il morbillo.

E: Fughe di cervelli: i ricercatori vanno all’estero e gridano: l’Italia è fanalino di coda nella ricerca scientifica.

L’Università non rientra nelle sue competenze, però è un fatto.

Oggi la ricerca è globale, i trials vengono fatti in diversi Paesi.

Il problema dunque non è nel fatto che i ricercatori vanno all’estero, ma nel fatto che non ritornano e che non riusciamo ad attrarne da altri Paesi. L’impostazione della filiera della ricerca in Italia è obsoleta: spendiamo 370mila euro in media per formare un ricercatore e poi questo valore,

questo investimento in formazione, viene utilizzato da altri Paesi per la produzione di brevetti che portano miliardi di euro. E’ ora di cambiare sistema per essere competitivi ed in grado di attrarre investimenti.

Per questo ho definito una grande riforma

Le donne non dovrebbero mai essere messe di fronte alla scelta: lavoro o famiglia della ricerca biomedica in Italia mettendo in network gli Irccs, le Università e l’Istituto Superiore di Sanità, che deve tornare a giocare un ruolo principale nella ricerca, inserendo procedure più favorevoli per i ricercatori e rendendo gli Istituti di ricerca più forti nella capacità di fare massa critica per intercettare le risorse.

E: Quali sono i tempi di questa riforma?

E’ pronta da ottobre, sto aspettando solo uno slot parlamentare per presentarla. Auspico una via veloce e non l’iter, più lungo, di un disegno di legge perché non possiamo aspettare tre o quattro anni per portare a regime una riforma di competitività del sistema. Per scrivere questa riforma mi sono confrontata con i maggiori ricercatori in Italia e nel mondo per comprendere le necessità operative e capire come rendere più fluido l’accesso ai fondi e come fare sistema.

E: Se il suo mandato dovesse finire domani, per cosa vorrebbe essere ricordata?

17

INTERVISTA

Innanzitutto per aver cercato di salvare il Servizio Sanitario Nazionale, per aver ribadito che la Sanità non è un costo ma un investimento sociale e produttivo. Non si diceva più da anni. È il fulcro di tutte le scelte che ho fatto dopo.Il patto della salute che ho siglato nel luglio scorso con le Regioni permetterà di liberare e investire più di 15 miliardi di risorse nel sistema sanitario derivanti dalla lotta agli sprechi

È fondamentale chei il nostro Paese torn a giocare un ruolo di primaria importanza nella ricerca scientifica e dalla razionalizzazione del sistema. Ora le regioni devono applicarlo e renderlo operativo. Infine, vorrei davvero essere ricordata per la Riforma della Ricerca, che auspico veramente di poter realizzare a breve, nell’interesse del Paese.

E: A fine giugno partorità due gemelli.

Come farà a tener fede ai suoi impegni di Ministro?

Penso che le donne non debbano mai essere messe di fronte alla scelta tra lavoro e fa-

miglia. Ci sono tante donne che lavorano e che non hanno come me il privilegio di poter essere ministro. Per quanto mi riguarda continuerò nel mio impegno istituzionale mettendoci tutta me stessa. Sono certa che riuscirò a conciliare questi due aspetti così importanti della mia vita, probabilmente rinuncerò a qualche convegno ma sicuramente non toglierò nulla alla mia attività dell’ufficio. Quando ho assunto l’incarico di ministro ero conscia della responsabilità che mi assumevo nei confronti di tutti gli italiani e non intendo venire meno all’impegno preso.

E: Intanto è giunta quasi al sesto mese di gravidanzama due gemelli si fanno sentire. Insomma, non le pesa tutta questa pancia?

Pesa, sì, ma va bene così.

E: Usa qualche accortezza nell’alimentazione?

Una dieta iperproteica perché sono due gemelli e tutto è focalizzato su due elementi.

Il primo è aiutarli nella crescita fetale: dunque, mangio molta carne rossa, verdura e frutta mentre ho ridotto l’apporto dei carboidrati anche perché il secondo elemento è cercare di evitare un eccessivo aumento di peso della mamma che può essere pericoloso anche per il cuore.

18

E: Certo, una gravidanza è una grande emozione per una coppia che lo desidera ma due gemelli sono davvero tanta roba.

Come l’ha detto al suo compagno?

Veramente gliel’ho detto per telefono!

E: È sopravvissuto?

Sì (ride)! Sapevo, certo, già di essere incinta ma pensavo fosse una gravidanza singola.

Poi alla prima ecografia la ginecologa mi ha mostrato un volto esterrefatto. Credevo di avere qualche problema. Invece ha girato lo schermo dell’ecografia e ho visto i due cuori che battevano. Un’emozione enorme!

E: Gli occhi che ha parlano da soli, ma insomma non può credere che dopo la nascita dei piccoli nulla cambi….

Certo che ci saranno dei cambiamenti, due bimbi insieme ti sconvolgono la vita, ma ne sonofelicissima. I miei figli saranno sempre la prima cosa della mia vita. Già adesso le mie scelte sono focalizzate su di loro.

E: Quanti vestitini ha già acquistato?

Io nemmeno uno: sono molto scaramantica e preferisco aspettare ancora un po’, il mio compagno invece si è scatenato.

E: Sarete dei genitori gelosi?

Non credo, certo sarà un’impresa educativa e purtroppo non ci sono manuali.

Ho letto tutti i libri possibili. Cercherò di fare del mio meglio, farò tanti errori ma in buona fede…

E: Fantastichiamo un po’: quando saranno grandi cosa non vorrebbe mai che facessero? Quale mestiere?

Va bene qualsiasi cosa! Basta che non mi dicano che vogliono fare politica (ride). In famiglia di politico ne basta uno!

E: E il coronamento della vostra famiglia saranno le nozze: a quando?

Dopo, dopo. Abbiamo già grossi problemi organizzativi. Arriveranno, sicuramente.

Ma non subito. Affrontiamo una cosa alla volta, per carità!

•

BEATRICE IN PILLOLE È nata a Roma da padre istriano di Medolino, esule a Roma dal 1947, e da madre fiorentina di Campi Bisenzio.

Diplomata con la maturità classica, è fidanzata con Alessandro Picardi, assunto in Rai durante il suo mandato da Ministro. Beatrice e Alessandro si conoscono da quattordici anni e da oltre due fanno coppia fissa, una coppia molto discreta e lontana da mondanità e luoghi vip, tra cene defilate nelle trattorie del quartiere romano di Testaccio e vacanze avventurose e alquanto solitarie.

Il suo battesimo politico avviene aderendo al movimento giovanile laziale di Forza Italia nel 1996. Intraprende la carriera politica nell’ottobre 1997 con l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma.

Partorirà a giugno due gemelli, uno è maschio e si chiamerà Francesco, come il papà del suo compagno.

19

INTERVISTA di Anna Martina Leogrande

O I Z I R U MA I R R A P GAS

• Memorabili le imitazioni che lo riguardano, ad opera dell’attore Neri Marcorè, andata in onda su Rai 2 nella trasmissione “L’ottavo nano” 20

E: Certo non si può dire che lei non si faccia notare. Aldo Grasso ha scritto di lei che «è sbarcato su Twitter con la delicatezza di un rinoceronte», Wired ha definito il suo account il peggiore di tutti i tempi. E se ci fosse un galateo ne avrebbe violato tutte le regole (Fra queste: “non insultare i tuoi follower”, “non retwittare i complimenti”, “non cadere nelle provocazioni”, “ignora gli insulti, soprattutto se sei un personaggio pubblico”, “non minacciare querele”, “non fare spam retwittando in modo compulsivo”, “non deridere chi ha meno follower di te”, “non litigare con Puffo Brontolone”). Eppure lei è una vera una tweet-Star. Dunque vale il motto “me ne frego”?

La ringrazio per definirmi una star….

Certamente, me ne frego! Di Grasso sono stato spesso vittima, è riuscito a fare un articolo politico persino sulla battuta che anni orsono feci sulla Santanché, se ricordo bene. È uno dei motivi per cui sono felice di non essere Grasso, nel senso di Aldo, sarebbe come essere condannato a una pena severissima. Su Wired… Parliamo del nulla…

© Valerio Faccini (2)

S

impatico, antipatico. Provocatore, vittima. Controverso? «Niente affatto, sono un uomo tutto d’un pezzo».

Con il dono dell’ubiquità. Grazie ai social, che utilizza con le dita più veloci del Parlamento. Maurizio Gasparri, che siamo riusciti a catalizzare per ben 25 minuti senza “distrazioni” con questa intervista, parla di sé. E non solo in politica.

E: La nomina di Mattarella ha rievocato il personaggio politico, lo spirito e l’insegnamento di Pinuccio Tatarella: lui faceva campagna elettorale camminando e incontrando gente. Lei incontra gente cinguettando su Twitter. È anche questa una modalità di tenere un contatto?

Mah dipende. Qualche giorno fa, sono stato nel viterbese dal vivo dei loro problemi. Poi vado a parlare in televisione… Diciamo che uso tutti i mezzi a mia disposizione: dalla Tv a Twitter ma poi si ha bisogno del contatto vero con le persone. Cerco di organizzare un po’ tutto. La vita è diventata più impegnativa. Non finisce il vecchio metodo ma si aggiungono altre forme di comunicazione. È un impegno, insomma, più stressante!

alleati la temono, per gli avversari e il diavolo: insomma, il buono, il brutto e il cattivo. Ma chi è veramente Maurizio Gasparri?

Sono solo una persona che prende posizione. Certo, mi considerano il diavolo perché sono uno che ama la chiarezza a dispetto dei consensi. Non ho la mania di piacere a tutti. Dico le cose che penso, ne sono convinto. Quelli a cui non piaccio mi dispiacciono più di quanto io non dispaccia a loro.

Se devo dare una zampata la dò. Con me èmeglio non innalzare una polemica perché non cedo mai il passo. Mi batto. Poi, con

Mia figlia mi dice spesso che mi considera il suo migliore amic!o: spero che sia vero

E: Lei é un personaggio quantomeno controverso: per gli amici e anche per sua moglie di una simpatia devastante, gli

le persone ragionevoli mi impegno a trovare sintesi e intese ma con i faziosi e gli astiosi – che a sinistra sono numerosi, il che fa anche rima - non sto lì a fare particolari sconti.

E: Come Tatarella fu Ministro dell’armonia, anche lei oggi invita la Destra all’unione. Non le sembra che questa Destra abbia un po’ tradito se stessa facendosi opposizione al suo interno?

Stiamo vivendo, purtroppo, una fase di

21

transizione molto lunga di cui non si vede ancora il termine. E poi c’è stato l’errore fondamentale di Gianfranco Fini che anziché alimentare il tasso del centro destra con una politica di pazienza, sopportazione e convivenza con persone che hanno trascorsi politici fortemente diversi, si è messo a un certo punto a rincorrere i canoni del politicamente corretto, a dire cose di sinistra… Alla fine, ha creato una confusione notevole con un danno enorme al centro destra che ancora non ha trovato un modo per superare questa lacerazione. Nonostante questo, il divario tra noi e il centro sinistra, se le destre fossero unite, si ridurrebbe dai 3 ai 5 punti e si potrebbe raggiungere una maggiore serenità per fare cose utili e non solo divisioni e protagonismi.

Molti pensano di essere i delfini, i successori che subentreranno a Berlusconi ma fanno calcoli sbagliati cadendo nella presunzione.

E: Nel suo libro (Una storia di Destra, Longanesi), Italo Bocchino ha scritto: «io, La russa Tatarella e Gasparri eravamo molto uniti. Loro due erano addirittura ‘complementari’. Ci vedevamo tutte le sere... Vista oggi, è una storia triste. La comunità di allora ormai milita in cinque partiti diversi». Ha nostalgia anche lei?

Di Tatarella, sì, come delle belle pagine della destra italiana e di quello che furono il Movimento Sociale o Alleanza Nazionale nei tempi migliori. Ma non ho nostalgia degli anni di piombo, in cui la gente moriva per le strade. Non ho nostalgia nemmeno

INTERVISTA

di questa ultima fase di Fini e del centrodestra. No, non direi che ho nostalgia…

E: Lei e La Russa: Cip e Ciop, Castore e Polluce, gemelli diversi. Addirittura vi scambiavano. Avete mai litigato per politica?

Io e Ignazio siamo amici da trent’anni. L’amicizia rimane, anche se abbiamo fatto scelte politiche diverse. Il rapporto stretto e

Mia moglie afferma che da giovane somigliavo ad Al pacino sinergico purtroppo si è rotto. Questo, sì, mi dispiace molto. Credo, però, che sia vero il detto “mai dire mai”… Sono del parere che bisogna creare un unico soggetto politico di centro destra: non credo alle fazioni né alleeccezioni. Vediamo che cosa il futuro ci riserverà!

E: Si potrebbe definire amico oggi di Silvio Berlusconi? Ha detto di lui che è un «portatore sano di bontà»: è un difetto? È una persona generosa e leale nell’amicizia: è importante. Il rapporto umano è fondamentale anche in politica e questo l’ho sperimentato sul campo da parte di Berlusconi, in più occasioni. Lo confermo adesso dopo molti anni di collaborazione e di amicizia, in un momento difficile per lui in cui è necessario battersi…

E: Qualche giorno fa ha twittato: «La Cassazione deve decidere e spuntano intercettazioni di 5 anni fa». Dunque esiste la macchina del fango?

Esiste, assolutamente ed è evidentente.

E: Ne ha paura? L’ha mai subita e come si difende?

L’ho subita meno di altri ma, sì, ho subito attacchi anche dalla stampa di sinistra.

Sono però abbastanza robusto da reggere il colpo. Certo, gli attacchi che ho subito io non sono quegli enormi che sono stati fatti a Berlusconi. Per fortuna…

E: La destra deve trovare un leader: chi vede in questo ruolo?

Non c’è un successore in grado di reggere il campo se no si sarebbe già affermato. Al momento, quelli che cercano di imporsi li escluderei tutti quanti, in blocco.

E: I sondaggi vi danno in difetto rispetto alla sinistra: eppure i delusi di Renzi sono tanti. Com’e possibile?

Questo divario sarebbe comato se fossimo uniti, se parlassimo di progetti e di proposte e se non spettegolassimo su cosa dice Raffaele Fitto, se a qualcuno piace o non piace questo o quello o se Fini è più io meno bravo di qualsiasi altro. Cerco di agire affinché questo periodo cessi e perché non si alimentino le ambizioni individuali. Non ne abbiamo davvero bisogno.

E: Siamo in una nuova stagione elettora22

E: Recentemente ha criticato e bollato i provvedimenti sul Tfr come «strozzinaggio di Stato». Ma come crede che si debba affrontare il tema del lavoro sommerso?

Credo che sia stata la risposta migliore: abbiamo una disoccupazione all’8%. È uno strozzinaggio di Stato: accetti una tassazione maggiore perché ne hai bisogno. Credo che bisogna tutelare il mercato italiano dalla concorrenza sleale dei mercati asiatici che non rispettano regole sociali, non pagano salari equi e inquinano il pianeta mentre le nostre aziende devono rispettare regole sociali, ambientali e previdenziali. Bisogna prendere a calci coloro che pretendono di introdurre nel nostro Paese prodotti confezionati con regole diverse dalle nostre in modo da tutelare il prodotto italiano ed europeo.

E: Lei è praticamente sposato con la politica da quando era un ragazzino: vale anche quando gioca la Roma? (ride) Bhé, quando incontro dei politici allo stadio a volte la politica diventa argomento di conversazione anche durante le azioni della Roma. Capita con Cicchitto o con D’Alema. Però si cerca di privilegiare in quei momenti lo sport…

E: Lei ama organizzare: anche andare allo stadio? O gruppi di amici per vedere la partita? © Meysam Poushi Nia

© Valerio Faccini

le, parliamo di programmi: quali sono le priorità?

Rafforzare il primo partito del centro destra che in questo momento è Forza Italia e poi non disperare perché prima o poi l’Italia diventi bipolare e bipartitica: repubblicani e democratici. Oggi, questo traguardo pare che sia più lontano di ieri. Ma mi auguro che resti un traguardo che si possa raggiungere nell’arco della vita.

© Meysam Poushi Nia

lusconi quanti guai ha portato il sesso (ride ancora di gusto)…

E: Sua moglie ha raccontato di averla scambiata per Neri Marcoré (che un tempo lo imitava, NdR) mentre portava a spasso il cane: la imbarazza o la diverte?

L’ha visto da lontano e l’ha scambiato per me.

Poi si sono avvicinati, hanno fatto due chiacchiere…. Mi ha molto divertito, no non mi imbarazza per niente.

No, la partita no. Mi organizzo individualmente e poi ci si ritrova lì. Preferisco organizzare serate al cinema. Mando fiumi di sms per concertare un’uscita piacevole con gli amici…

E: Com’é il suo rientro a casa dopo una giornata di lavoro? Qual’è la prima cosa che fa o dice sua figlia vedendola rientrare?

Mia figlia adesso ha 17 anni. Mi racconta tutto quello che ha fatto durante la giornata. Sta crescendo e chiede sempre più autonomia. Ma ancora ha la pazienza di uscire con suo padre. Le dedico del tempo quando torno a casa ma poi torno a guardare carte, giornali, Twitter. La giornata vera finisce verso le due di notte quando ho terminato le mie letture, digitali e cartacee…

E: Da giovane somigliava ad Al Pacino: e adesso?

Questo lo ha detto mia moglie (ma lei sa proprio tutto di me, vedo!). La ringrazio di cuore. Non so quale, spero non quello del finale del Padrino parte III quando è morto e cade.

E: Ama appendere al muro ordini di servizio anche a casa?

Ma no! Lo facevo da giovane quando in casa eravamo in tanti e così io decidevo chi

lavava i piatti o chi faceva la spesa. Oggi non affiggo più ordini di servizio al muro ma mando un sacco disms. E tutti sanno che quelli di Gasparri prima o poi arrivano…

E: Sempre tutto organizzato. Mai fatta una follia? Per esempio una follia per amore?

No, devo dire mai. Qualche vacanza con mia moglie, magari in isole tropicali strane ma niente di più….

E: Nella sua storia solo fidanzate missine.

E se un giorno sua figlia si schierasse a sinistra come la prenderebbe?

Mi pare che finora non abbia manifestato questa intenzione, non mi ha dato questo dispiacere. Spero non accada mai. Non ci voglio pensare!

E: Potrebbe digerire anche una carriera di showgirl?

Nemmeno questo mi sembra che possa accadere, decisamente no. Mi piacerebbe magari che facesse la giornalista ma mi pare che abbia altre inclinazioni al momento.

E: Come si vede a 80 anni? Riuscirà a darsi una calmata almeno in pensione?

Mamma mia, non mi ci vedo. Credo che sarò più vecchio e avrò più tempo per leggere e da dedicare alla famiglia o per vedere dei film. Poi morirò e anche allora farò qualche cosa lo stesso. Ci può contare!

•

“CHIAMATEMI STWEETMINATOR”...

Stweetminator. Maurizio Gasparri, 58 anni, ex Ministro delle Telecomunicazioni è uno dei personaggi più seguiti su Twitter.

Medaglia di bronzo per gli ashtag creati (uno per tutti: #unsomaroinparlamento riferito all’avversario Matteo Renzi), nonostante gli impegni istituzionali trova

E: Sua figlia ha mai detto o fatto qualcosa che l’ha commosso? Che tipo di padre è Maurizio Gasparri?

Mia figlia mi dice spesso che mi considera il suo migliore amico. Che le devo dire? Spero che sia vero. Proprio commosso, no, non direi. Io cerco di avere con lei un rapporto autentico, affettuoso. Per me essere il miglior amico di mia figlia è motivo di grandissimo orgoglio.

E: Ha dichiarato che «il sesso per un politico e secondario»: è d’accordo sua moglie? (ride) Credo che mia moglie sia anche d’accordo, sì. Mi hanno dato del seduttore, del conquistatore. Mi riferivo a quello più che al rapporto con mia moglie. Guardi a Ber23

il modo per rispondere a tutti coloro che gli scrivono o che anche semplicemente lo citano. E alle provocazioni risponde con “troll (provocatore, appunto) out”. I follower bloccati da Gasparri sono decine ogni giorno, tanto da aver creato in rete una vera e propria tessera dei bannati…

POLITICALLY SCORRECT

o d ve

BEPPE GRILLO

Non

PIERLUIGI BERSANI

MATTEO RENZI

Non

p o a t r l n o e s

Non

24

ATTUALITÀ di Umberto Mortelliti

Un professore italiano ha incontrato anni fa il leader dell’Isis e ha scritto con lui un libro a quattro mani. Ora racconta il “suo” Califfo visto dalla sua speciale angolazione tra incredibili avventure, giustificazioni improbabili e dettagli degni di una spy story. verità o fantasie? A voi lettori la sentenza...

A

o c i m a o i m l I

i d a d h Al Bag • Ibrahim ’Awwad Ibrahim al-Badri è il capo dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante: organizzazione del terrorismo fondamentalista 26

A

ndrea Agostinis, 57 anni, è insegnante dell’istituto Aeronautico A. Malignani di Udine. Nel 1996 venne indagato con il sospetto che si trattasse di “Unabomber”, per l’esplosione di due ordigni a Lignano Sabbiadoro. Successivamente ottenne il decreto di archiviazione. Il professor Agostinis ha conosciuto Abu Bakr al Baghadi presso l’ambasciata irachena, quando l’attuale capo dell’Isis era a Roma per un perido di studio. E, nel 1988 ha firmato a quattro mani con il futuro Califfo un libro pubblicato dall’editore napoletano Rossi intitolato «Imposed war». Un libro che parla della guerra decennale tra Iraq e Iran degli anni ottanta.

Da allora, almeno così giura il professore, non ha mai perso i contatti con il leader politico dell’ISIS. Tanto da definirlo ancora come un amico, nonostante il mondo lo additi, al contrario, come un mostro sanguinario. Difficile dire se si tratti di una montagna di fantasie in puro stile 007 o di qualcosa di reale. Quella che raccon-

ANONYMOUS: “IL CALIFFO È DEL MOSSAD” Chi tira davvero i fili dell’Isis, il califfato islamico che sta spargendo terrore e morte nei Paesi già martoriati del Medio Oriente? E se i tagliagole che uccidono in nome di Allah fossero mossi non solo dalla furia iconoclasta ma manovrati da potenti apparati segreti? Fantapolitica?

No, se si legge un documento messo in rete da Anonymous, sigla con la quale hacker di tutto il mondo agiscono in maniera sincronica contro alcuni obiettivi, con lo scopo di oscurare siti internet che ritengono pericolosi. Sono stati loro, i pirati informatici, a mettere sul web un

documento in cui rivendicavano la paternità dell’azione con la quale circa il 90 percento dei siti di propaganda del Califfato islamico è stato oscurato. Ricostruendo poi, nello stesso documento, la nascita e lo sviluppo della rete del terrore. E i probabili collegamenti col Mossad, il potente servizio segreto israeliano.

“Abu Bakr al Baghdadi, leader dell’Is”, scrive Anonymous”, non è una sola persona. In realtà si tratta di due persone: Abu Bakr al Baghdadi, esistito realmente in passato, ed Elliot Shimon, funzionario del Mossad israeliano”.

to Agostinis ha conosciudi Abu Bakr al Baghapo quando l’attuale ca a dell’Isis era a Rom per studiare ta Agostinis è una storia degna di un film di spionaggio di Hollywood: di certo c’è quel libro scritto a quattro mani e un rapporto, in passato, piuttosto costante. Una bella storia, quindi, al di là dei dubbi che sorgono spontanei. Che abbiamo deciso di raccontarvi lo stesso, citando parola per parola. Certo che Andrea Agostinis traccia in questa intervista un AbuBakr Al-Baghdadi dal volto umano, coerente e lucido nel suo disegno di guerra santa contro il mondo. Un ritratto ben lontano da quello di capo di un esercito di tagliatori di teste impegnati in una folle jihad contro il mondo.

Chi è quindi veramente Abu-Bakr AlBaghdadi? Davvero esiste un Califfo dal volto umano laddove tutti vedono un pericolo per il mondo? A spezzare una lancia in favore dell’amico, è proprio Agostinis, fervente cattolico che ha avuto modo di confrontarsi con lui più volte, su temi politici e sociali che interessano gli Stati Uniti, il Medio Oriente e l’Unione Europea. Ed ora cerca di raccontare un aspetto diverso del Califfo dell’Isis.

E: Chi è Abu-Bakr Al Baghdadi visto da vicino?

Abu-Bakr Al Baghdadi ha origini molto

umili, è nato povero, ha coltivato sin da giovane l’interesse e lo studio della religione musulmana. Io l’ho conosciuto a Roma nel 1987, presso l’ambasciata irachena. Venne in Italia per studiare la religione cattolica e rimase profondamente scandalizzato dalle vicende politico-economiche dell’epoca: lo scandalo dello IOR e della pedofilia. Credo che lì abbia veramente visto il volto peggiore della Chiesa Cattolica, che sia rimasto schifato. Mentre mi ha detto recentemente che apprezza maggiormente gli sforzi di pace del nuovo Papa Francesco. Io ebbi occasione di inontrarlo e frequentarlo a lungo. Con lui ebbi l’opportunità di scrivere un libro, quando lui aveva solo diciassette anni. Si considera un illuminato e il successore diretto di Maometto. E’ il capo dell’ISIS, ma vi assicuro che non è un mostro come tutti dicono.

27

E: Quali sensazioni prova ora a guardarlo in tv e sul web? E’ cambiata in un certo senso l’opinione nei suoi confronti?

Come dicevo prima non è un mostro. E a mio parere non è di certo peggio di molti altri. Studiando la storia abbiamo avuto la possibilità di capire che molti uomini politici hanno usato il potere in maniera sbagliata e insensata, causando stragi e soprusi. Al Baghdadi è a capo dell’esercito dell’Isis, ma non è il solo a prendere le decisioni naturalmente. A differenza di quello che si crede non si tratta di un uomo solo al comando, ma di una vera e propeia “commissione” da lui presieduta che decide le strategie del Califfato. Comprese le azioni militari che sono frutto di decisioni collegiali.

E: Se dovesse raccontare il suo rapporto con Al-Baghdadi, come lo può descrive-

ATTUALITÀ

Il padre putativo dei tagliateste dell’Isis è stato Al Zarqawi, il capo guerrigliero legato ad Al Qaeda che seminò il terrore in Iraq anche per cercare di rubare la leadership del movimento integralista islamico a Bin Laden

Mi muovo fuori dal mio comune di residenza e macino chilometri, senza usare la mia macchina. Cambio molti mezzi per evitare naturalmente di essere seguito e pedinato, finchè poi non trovo un posto isolato e discreto per mettermi in contatto con lui via telefono. Dall’altra parte si usa più o meno lo stesso procedimento, nel senso che non dorme mai

Sì, ancora adesso ho l’opportunità di parlare con lui, ci sentiamo spesso. Leo chiamo al cellular sotto lo stesso tetto per più di una notte e usa cellulari diversi, che vengono passati da altre persone. Non può essere una comunicazione particolarmente semplice. Naturalmente il colloquio telefonico avviene usando codici particolari.

re ai nostri lettori?

Il nostro è un rapporto di grande umanità, ci siamo conosciuti 28 anni fa e ancora adesso mi considera un grande amico. Ho sempre avuto la possibilità di parlare liberamente con lui nei nostri dibattiti e per ovvie ragioni c’è sempre stato un confronto diretto, pulito e critico. Non sono mancati gli scontri, ma sempre nei limiti del possibile Nonostante abbia mantenuto con lui i contatti per molti anni, non ero a conoscenza della creazione nel 2013 dell’ISIS e della proclamazione dello Stato Islamico.

E: Lei quindi non crede alle voci, messe in giro più di una volta, che Al-Baghdadi in realtà sia morto?

Assolutamente no, ho avuto la possibilità di sentirlo l’ultima volta venerdì scorso (20 marzo) e posso testimoniare, come ho già fatto in precedenza, che è ancora vivo.

Più volte hanno diramato la notizia della morte di Al-Baghdadi, ma non è così. E’ un modo chiaro e politico per destabilizzare la sua figura, ma anche se dovesse perire in battaglia, ci sono altri individui pronti a prendere il suo posto. Ho riferito invece che venti giorni fa Abu Bakr è stato ferito al bracco sinistro, durante un raid aereo nei pressi di Mosul. Hanno dovuto mettergli trenta punti di sutura. In un altro bombardamentol, il convoglio in cui si muoveva è stato colpito, ma lui era al centro del gruppo e sono stati distrutti i veicoli in coda e in testa al gruppo.

E: Lei quindi è riuscito a mantenere i rapporti con Abu Bakr nel corso degli anni?

Si ancora adesso ho l’opportunità di parlare con lui, ci sentiamo spesso. Nonostante tutto non ho perso la possibilità di mantenere con lui dei contatti. Ho avuto il piacere di coltivare la sua amicizia. Per loro i rapporti umani hanno un valore importante.

E: In che modo comunicate?

E’ la parte più complessa e difficile. Nel senso che naturalmente non c’è l’opportunità di scambiarsi dei messaggi sul telefonino o sentirci per mail. Sono costretto ad usare una metodologia antispionaggio per arrivare a parlare con lui solo per pochi minuti.

E: Ma davvero pensa che possiamo credere a questo?

Sì, è la verità E: C’è ci dice che sia un ubriacone e omosessuale, chi lo descrive come un donnaiolo. C’è chi ha detto che si potrebbe trattare anche di un agente speciale del Mossad, infiltrato appositamente per creare disordini e instabilità in Medio Oriente? E’ una teoria possibile?

Assolutamente no. Al-Baghdadi è una persona civile. Non è vero che è un ubriacone.

E di sicuro non è gay. Ha quattro mogli e

C’è anche il Jhiadi Sniper Dopo essersi impossessati in un filmato in rete della ricetta del “pancake perfetto”, riproposto in chiave musulmana, i jihadisti dell’Isis mettono ora le mani, simbolicamente, su Hollywood. Per appropriarsi, questa volta, di una rivisitazione dell’ultimo film di Clint Eastwood “American Sniper” in chiave jihadista. Uno degli ultimi 28

video della propaganda Isis, infatti, è dedicato al “Jihadi Sniper”, il cecchino jihadista. Nel filmato di tre minuti vengono montati ad arte vari momenti della giornata di un tiratore scelto al servizio dello Stato islamico che abbatte le sue prede.

Probabilmente il filmato è stato girato in Siria nel corso di più settimane.

NEL COVO DI BIN LADEN Come e dove viveva Osama Bin Laden durante la latitanza? A svelare il lato segreto dell’ex capo di Al Qaeda, mente dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, sono le foto diffuse dalla Cnn. Immagini che ritraggono un Bin Laden “privato”, scattate durante la guerra contro i talebani in Afghanistan, seguita all’attentato a New York. Lo sceicco del terrore si nascondeva in una capanna di fango tra le montagne di Tora Bora. Gli scatti, risalenti al 1996, fanno parte del dossier processuale del procedimento a carico del luogotenente di Osama, Khaled al Fawwaz, in corso a Manhattan.

molti figli. Sul fatto che possa essere un agente del Mossad, mi viene da ridere. E’ una montatura creata dalla stampa. Lui è un sunnita, un fedelissimo di Maometto. Nel 2004 è stato fatto prigioniero dagli americani in Iraq, che lo hanno tenuto sotto stretta sorveglianza per più di un anno a Camp Bucca. Hanno cercato di fargli il lavaggio del cervello, per poi utilizzarlo come spia a disposizione dei servizi segreti americani. Ma lui non ha ceduto, è una persona coerente ed è un fervente anti americanosolo la cattiva informazione e la

Le decapitazioni? Al e Quella che combatter Baghdadi è una gua ra e la guerra port sempre degli orrori stampa che hanno creato un identikit diverso su di lui.

E: E le decapitazioni? Gli orrori? Il pilota giordano bruciato vivo?

Quella è una guerra, e come tale ha i suoi orrori. Io credo nell’autodeterminazione dei popoli. Non penso che storicamente gli Stati Uniti abbiano contribuito a sancire la pace, anzi hanno avuto la capacità di condizionare in prima persona il sistema geopolitico mondiale. Basti vedere quello che è successo a Kobane, dove, sotto i bombardamenti alleati, ci sono state centinaia di morti solo tra le donne e i bambini innocenti. E così a Racca e in Siria e in tutte le 29

ATTUALITÀ città occupate dal Califfato. Una strage terribile. Si mette in risalto solo l’orrore ddelle decapitazioni dell’Isis, ma cosa c’è di meno orribile nelle bombe americane, nei bambini bruciati vivi, nelle popolazioni usate come bersaglio. Io non giustifico gli orrori né da una parte né dall’altra.

E: Cosa ne pensa dell’attentato a Tunisi? Quando ho avuto modo di parlare con Abu Bakr, mi ha confermato che la volontà era quella di colpire i centri di aggregazione turistica.

E: E la Libia?

Quando ho avuto l’opportunità di sentire Abu Bakr, mi ha spiegato che la situazione in Libia può cambiare radicalmente, perché ha proposto una trattativa di pace. MA ovviamente nessuno lo dice. Io stesso ho in mano il testo di questa proposta e non mi nascondo come promotore di questa iniziativa. Sono impaurito dalla possibilità di vedere presto un intervento politico militare del nostro paese in Nordafrica. Spero vivamente che questo non accada, qualsiasi tipo di operazione potrebbe solo peggiorare le cose...

Intervista o invenzione di una persona in cerca di popolarità? Difficile dirlo. Anche se i dubbi restano. Agostinis, da parte sua, giura e spergiura di raccontare solo la verità.

E di voler solo raccontare il volto umano del suo amico Al Baghdadi.

•

Morte di un fighter

Sono stati i Peshmerga di Kobane a annunciare con un tweet l’uccisione di tale “Francesco”, fighter italiano di Venezia, per mano di un cecchino donna.

Ma dall’Italia arrivano solo smentite: in realtà si tratterebbe non di un italiano ma di un tunisino di 36 anni, Neji ben Amara, che viveva in Italia, prima a Ravenna, poi a Milano: ”Siamo sicuri - conclude la donna - è lui senza ombra di dubbio”. Proprio dal capoluogo lombardo il tunisino sarebbe partito a novembre per combattere al fianco dell’Isis. Sulle sue sorti, in assenza di conferme ufficiali, tutto rimane in forse. Ma visto ciò che scrivono i “nemici” curdi, è lecito aspettarsi il peggio.

“Non è veneziano, non ci è nemmeno mai andato credo a Venezia”. A parlare è un’amica 34enne di Neji ben Amara, il 36enne tunisino militante dell’Isis che suo malgrado, e a distanza di settimane dalla sua morte, è finito alla ribalta delle cronache come presunta vittima veneziana di un cecchino donna curdo nella città di Kobane, in Siria. “Quando abbiamo visto la foto io e mio marito l’abbiamo riconosciuto subito, spesso ci uscivamo insieme quando abitava a Ravenna - racconta - Poi è diventato un fanatico dopo essersi trasferito a Milano. Da quel momento è cambiato tutto. Ci hanno detto che è morto in un bombardamento ai primi di febbraio”.

Dunque quella foto che ormai ha fatto il giro dell’Italia e su cui Ros e Digos stanno lavorando, sarebbe quella di un 36enne tunisino (avrebbe dovuto compiere 37 anni a maggio) che tra l’altro avrebbe rinnovato il permesso di soggiorno da poco. “Da meno di un anno”,

30

racconta l’amica. A scorrere i suoi post sui social network non ci sarebbero proprio dubbi. Dunque cos’è successo? “Mio marito è un suo connazionale - spiega la donna - abbiamo saputo che a novembre era partito per la Siria per combattere con l’Isis”. Il suo fanatismo era cosa nota, visto che anche il suo profilo Facebook era stato chiuso per i messaggi che di volta in volta postava. Prima una vita “normale”: un’abitazione non distante dalla piscina comunale di Ravenna, lavori saltuari come bagnino o in una fabbrica di cinture. Poi il trasferimento a Milano per migliorare le proprie condizioni di vita e trovare stabilità. Lì lavora come barista, ma trova qualcos’altro. Trova il fanatismo religioso. Poi la Siria e la morte.

“Avevamo saputo che era morto a causa di uno dei bombardamenti giordani dopo l’uccisione del pilota d’aereo”

POLITICHEVOLISSIMEVOLMENTE di Alessio Semino*

PESIAMO le parole.

Renzi attento alle maiuscole

D

ice “bene” Renzi. Le Nazioni Unite sono più potenti dell’ISIS. Dice bene, e parla come se fosse il primo dei sopravvissuti a qualche catastrofe che ancora non c’è stata, e che ci auguriamo possa non esserci mai.

Ma a nostro parere è sbagliata di fondo una caratteristica in quella frase: utilizzare le maiuscole. Sappiamo bene tutti cosa sia l’ONU e un po’ meno bene riconosciamo le sue funzioni nei momenti di emergenza; e il tirarla in gioco ogni due per tre è divenuto veramente elemento di disagio, già da tempo ma ancor più in questi ultimi mesi.

Insomma: non sarebbe stato possibile parlare di nazioni unite? Non sarebbe stato meglio pensare in piccolo, scrivere con le minuscole e pensare a qualcosa che superi i fallimentari protocolli ONU? Non si sarebbe potuto richiamare ad una unione solidale che prescinda da vincoli cartacei e istituzionalizzanti, auspicando una comunione d’intenti mondiale contro una parentesi di terrore ormai incalzante?

Nei momenti di tensione, quando già da tempo si è bombardati di notizie e immagini tremende legate al fondamentalismo islamico, non è conveniente dire le prime cose che passano per la testa. L’ONU, purtroppo per noi, non è potente ed efficace come l’ISIS, ora come ora. Sarebbe allora ottima cosa se su ciò riflettessero Gentiloni e Renzi, e come loro anche il Presidente Hollande, che speriamo possa soppesare ogni eventuale alternativa all’utilizzo della forza in Libia.

Bisogna prestare attenzione a ciò che si dice e a come si espongono le proprie idee.

Non è tempo di parole all’aria: è tempo di

agire sul serio e coi piedi di piombo. Non a caso si ribadisce da più parti – giustamente – che l’intervento armato che preveda l’invasione di un territorio altrui è da evitare, per il momento.

Continuando a perpetrare gli errori viziosi dei secoli passati, peggioreremo soltanto la situazione, già instabile. Instabile al punto che, se si facesse il passo sbagliato e non si rispettasse almeno il vincolo territoriale che divide nettamente noi da loro, entreremmo fattivamente in uno stato di guerra.

Magari non sotto le finestre di casa nostra, ma sarebbe guerra. Sarebbe guerra per quanti non ne possono più, dai libici ai siriani, dagli iracheni ai curdi. Sarebbe guerra di nervi, guerra fredda tra orientamenti religiosi e politici totalemente divergenti.

In un regime di crisi economica latente, e silenziosamente presente nella vita di tutti i giorni – per lo meno qui in Italia -, abbiamo bisogno davvero di una lotta in campo aperto o di bollettini di guerra divulgati dai telegiornali? Di certo non è sostenibile un futuro di belligeranza economica e sociale, mettiamocelo in testa!

E che lo facciano specialmente quelli che hanno il potere decisionale su fucili e caccia bombardieri, nonché sulla vita della gente.

L’intrusione armata che vorremmo proporre ancora una volta non avrebbe nulla di nuovo rispetto ai precedenti storici di cui si può avere memoria, ma, attenzione, non lo avrebbe per noi. Per chi vive in Medio Oriente o nei paesi africani affacciati sul Mediterraneo, lacerati da continue e inarrestabili primavere arabe, la novità è già grossa ora, figuriamoci se si facessero incazzare gli animi dei miliziani dello Stato islamico.

Si andrebbe avanti con epurazioni da diffondere sui social network e piagnistei collettivi dell’opinione pubblica interna32

zionale. Arriveremmo al punto che non se ne potrebbe più, anche perché vedremmo sempre le stesse avvilenti immagini, descrivibili sempre alla stessa maniera e con le stesse parole di sconforto. Saremmo al punto di non poter più descrivere nulla di ciò che vediamo: saremmo giunti all’indifferenza. A un’indifferenza da stress necessaria per poter tornare a pensare alla vita di tutti i giorni.

Ma se si potesse valutare qualche alternativa? Se si evitasse un’invasione planetaria in un numero relativamente minore di località e si optasse per far combattere chi vive lì, chi sfregia tutti i giorni i valori corrotti di quanti impongono un Islam che non esiste e che non ha nessun principio superiore per cui dare la vita?

Se decidessimo che il commovente comunismo che lega i peshmerga potremmo metterlo un attimo da parte e che loro, come i Giordani o gli Egiziani, meriterebbero un sostegno indiretto da parte del resto del mondo? Abbiamo forse paura che poi ci presentino il conto, alla fine di tutto (se una fine ci sarà)?

Riteniamoci colpevoli di averlo fatto alzare noi il valore di questo conto. Un conto salato: da pagare nella maniera più dignitosa e rispettosa possibile, con scelte oneste e quanto mai ponderate. Per le debolezze da appassionati di Call of Duty resiste ancora, per fortuna, un mondo virtuale. *studente all’Università di Genova e gestore del blog www. lafrustaletteraria.wordpress.com

mbini

SENZA VENDETTA a cura di Nessuno tocchi Caino

Uno STOP alla pena di morte

N

essuno tocchi Caino è una lega internazionale di cittadini per l’abolizione della pena di morte nel mondo.

Una moratoria universale delle esecuzioni stabilita dalle Nazioni Unite, è il nostro principale obiettivo Il nome è tratto dalla Genesi. Nella Bibbia non c’è scritto solo “occhio per occhio, dente per dente”, c’è scritto anche: “Il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”. Nessuno tocchi Caino vuol dire giustizia senza vendetta.

Nessuno tocchi Caino insiste sul concetto che i diritti umani sono indivisibili non esistono di maggiori o di minori di importanti o meno importanti, anzi quando si inizia a fare una graduatoria del genere si sa dove si inizia ma non si sa dove si finisce.

no per quello che genera in una comunità umana.

L’Assemblea Generale dell’ONU il 20 dicembre 2012, ha approvato un testo per la moratoria delle esecuzioni capitali presentato da 90 Paesi di tutti i continenti e Scegliendo come proprio emblema la frase della Genesi relativa al primo reato certo e grave mai commesso da un essere umano, ha inteso ricordare a tutti noi che il livello di civiltà si misura dai diritti che vengono riconosciuti agli ultimi e non a quelli che vengono riconosciuti ai primi.

Difendere gli indifendibili non è operazione di buonismo ma è la nozione stessa che anche il peggiore degli esseri umani è portatore di diritti inalienabili. E dalla misura di questi diritti deriva quanto viene riconosciuto alle altre fasce deboli della società.

Ecco perché la pena capitale che appare lontana dal nostro sistema democratico e giudiziario, in realtà ci riguarda da vici-

approvato con il numero record di 111 voti a favore, 41 contro e con 34 astenuti.

La campagna per avere sempre più paesi a favore della moratoria continua ed arrivare all’abolizione totale della pena di morte dalle leggi degli Stati.

www.nessunotocchcaino.it - info@nessunotocchicaino.it 34

COME DENTRO UN FILM di Anna Glebova

Pretty Woman P

er celebrare il venticinquesimo anniversario dall’uscita del film Pretty Woman, il Beverly Wilshire di Los Angeles, lo storico albergo dove fu girata la pellicola, offre un pacchetto molto speciale alle coppie che vogliono rivivere la romantica storia d’amore tra Julia Roberts e Richard Gere.

Coppie innamorate, ma anche facoltose, visto che la gamma di pacchetti offerta oscilla come prezzo tra i venticinquemila e i centomila dollari ( per chi fosse interessato alla Suite Presidenziale). Personal shopper, spa, limousine, manicure, picnic e cene romantiche sono i prodotti da favola offerti dall’albergo.

per una notte

•

Richard Gere, 65 anni e Julia Roberts, 48, in una scena del celebre film

36

STORIE di Paola Zuccolotto

I

l 2015 segna una tappa importante per il Cheetah Conservation Fund (CCF): 25 anni dalla sua fondazione e per festeggiare questo anniversario la Dott.ssa Laurie Marker ha organizzato un tour mondiale che ha toccato anche il nostro paese con tre date e questo ma intenso tour porterà, ce lo auguriamo, ad una maggiore sensibilizzazione sul problema del ghepardo e della sua continua lotta contro l’estinzione.

Il titolo scelto per le conferenze italiane è breve, semplice ma pone un quesito fondamentale: “E se perdessimo i ghepardi?”. In 25 anni di attività il CCF ha fatto davvero molto per la salvaguardia di questo predatore, sia sul campo in Africa, sia a livello internazionale, ma la lotta non è ancora terminata e ogni giorno si pongono nuovi obiettivi e nuove sfide.

Per chi ancora non conoscesse il centro e fosse mosso anche solo dalla semplice curiosità, ripercorriamo la storia del Cheetah Conservation Fund.

Nasce nel 1990 quando la Dott.ssa Laurie Marker, biologa americana impegnata in prima linea già dal lontano 1974 nella cura e tutela dei ghepardi, decide di fondare un’organizzazione no-profit per la

salvaguardia e reintroduzione nel proprio habitat di questi splendidi felini. Dagli Stati Uniti decide quindi di trasferirsi in Namibia, paese nel quale vive (e sopravvive) la comunità più numerosa di ghepardi al mondo. Vende tutto quanto possiede e acquista ettari di terreno sui quali sorgerà la struttura. Il quartier generale del CCF sorge a circa 45 km ad est di Otjiwarongo, nella parte settentrionale del paese.

Oggi il CCF è certamente l’organo più prestigioso al mondo per quanto concerne la ricerca, conservazione, salvaguardia, e reintroduzione del ghepardo nel proprio ambiente naturale. Durante gli anni di attività, il centro ha sviluppato numerosi progetti orientati al benessere dei felini ma non solo.

Grande attenzione è dedicata anche a tutto quanto ruota intorno alla vita del ghepardo: gli allevatori africani che vivono e lavorano nella regione vengono educati e direttamente supportati dal CCF perché si raggiunga e stabilisca una convivenza pacifica fra uomo-greggi-ghepardo (progetto “cani da pastore dell’Anatolia”, allevati al centro ed affidati alle famiglie di allevatori per proteggere il bestiame - ad oggi sono stati affidati circa 600 cani), le

risorse naturali del territorio vengono utilizzate per produrre nuove risorse (come il Progetto “Bushblok”, tronchetti di erba e sterpaglia del bush pressate e utilizzate come combustibile naturale al pari della legna da ardere). E’ di nuova costruzione anche un caseificio che produce formaggi e gelati a base di latte caprino.

Il CCF opera attivamente anche nel settore della ricerca scientifica e genetica dei ghepardi: gli esemplari che arrivano al

Laurie si è trasferitaia dagli USA in Namibai per vivere accanto suoi amati felini Centro, reduci da attacchi da parte dei bracconieri, oppure cuccioli rimasti orfani e ancora ghepardi feriti, vengono sottoposti ad analisi complete per verificarne lo stato di salute, ricevono le cure adeguate per una pronta reintroduzione nell’ambiente (quando possibile) e per ogni individuo vengono prelevati campioni di DNA per l’elaborazione di database, nei quali verranno riportate dettagliatamente tutte

• Il ghepardo è in grado di raggiungere i 100 km/h da fermo in circa tre secondi: un tempo invidiabile per la maggioranza delle supercar 38

La biologa americana, nominata dalla rivista Time “eroe per il pianeta”, è la massima esperta di ghepardi al mondo dedica la sua vita per la difesa e tutela del felino più veloce del mondo

LAURIE MARKER

La donna che sussurra ai

ghepardi 39

STORIE

© Stephanie Cunnigham

le informazioni su ciascun esemplare. Il Centro, per questa ed altre attività, collabora con numerose fondazioni, centri di recupero, zoo e parchi naturali dislocati in tutto il mondo: regolarmente viene redatto lo Studbook, un vero e proprio manuale riportante i dati censiti a livello mondiale sullo stato generale di salute e sviluppo dei ghepardi, sia quelli in cattività sia quelli ancora allo stato libero. Il CCF, come indicato in principio, è un’organizzazione no-profit che sovvenziona quindi le proprie attività tramite donazioni volontarie, donazioni che in gran parte arrivano da privati che sostengono la causa ma anche da associazioni ed enti di vario genere che, per un fine comune, optano per una sorta di “sponsorizzazione”.

Negli Stati Uniti, in Canada, Regno Unito, Belgio sono attive le diverse “filiali” del CCF, ma in molti altri paesi operano alcune associazioni e gruppi di sostegno che si fanno promotori della causa provvedendo sul proprio territorio alla divulgazione di informazioni nonché all’organizzazione di eventi per la raccolta di fondi destinati ai ghepardi dell’Africa.

Le iniziative per la raccolta fondi sono eventi di varia natura: da una semplice cena fra sostenitori ed amici, ad una serata di informazione con proiezioni di foto e filmati, oppure come successo a Chicago, Phoenix e altre città americane, con una maratona “Run For The Cheetah” a sostegno dei ghepardi, e ancora con l’organizzazione di concerti come il prossimo evento che si terrà a inizio marzo a Felton, California.

LA STORIA DI LAURIE MARKER Fin dal 1991 (anno di fondazione del CCF) Laurie ha guidato la sua organizzazione per la conservazione dai primi, modesti inizi in una piccola fattoria della Namibia rurale, fino a renderla un modello unico di conservazione per questi predatori. Fin dai primi giorni, non avendo nessuno da cui apprendere e a cui appoggiarsi, Laurie fu innovativa nei primi programmi e nel suo impegno.

Ha dato il proprio contributo con informazioni essenziali sullo stato di salute, la riproduzione, la mortalità, l’evoluzione e la genetica, basandosi sulle sue esperienze biomediche effettuate su tutti i ghepardi che sono stati esaminati dal CCF (circa 880 a tutt’oggi).

Questo volume impressionante di dati, raccolti nel corso di un ventennio, si è dimostrato di immenso valore sia per la gestione di ghepardi allo stato brado che per quelli in cattività.

Gli sforzi di Laurie per unificare una nazione, un continente, e infine tutto il mondo per salvare il ghepardo sono stati imponenti.

In qualità di Presidente dell’ Associazione per le Conservancy della Namibia, Laurie ha utlizzato l’educazione e la collaborazio-

ne con gli allevatori locali e i proprietari di terre agricole per creare migliaia di acri di terreni confinanti dove i ghepardi possono circolare in sicurezza.

Ha potuto constatare che attuando innovative tecniche di gestione degli allevamenti e della fauna selvatica, i ghepardi, la popolazione ed il bestiame possono convivere pacificamente con reciproci vantaggi.

Laurie ha collaborato a livello internazionale con scienziati, funzionari del governo e molte comunità per sensibilizzare e sviluppare politiche e prassi che potessero

Dal 1991 ad oggi Laurie Marker ha esaminato ben 880do esemplari di ghepar collegare l’economia dei proprietari di fondi del paese del ghepardo ai consumatori e agli operatori commerciali internazionali.

Il suo modello ha avuto un tale successo, che si sta realizzando anche in altre zone dell’Africa: la Marker ha infatti fornito la propria assistenza ai paesi che hanno sviluppato programmi di tutela, difesa e conservazione del ghepardo anche in nazioni come il Sud Africa, Botswana, Zimbabwe, Algeria, Iran e fornendo il suo sostegno ad una base di ricerche su campo che si trova in Kenya.

•

I GHEPARDI AMBASCIATORI DEL CCF Chewbaaka è stato per molti anni l’ambasciatore ufficiale del Cheetah Conservation Fund: rimasto orfano e soccorso quando aveva pochi giorni è cresciuto accanto alla Dott.ssa Marker, passeggiando con lei nel bush, ed affiancandola negli incontri ed eventi ufficiali nel Centro. La sua scomparsa, nell’aprile

website: www.cheetah.org FB: Cheetah Conservation Fund (CCF) Per donazioni, informazioni e volontariato scrivere a: bvonhoe@cheetah.org 40

del 2011, ha lasciato un vuoto profondo nel cuore di Laurie e di tutte le persone che hanno avuto la straordinaria opportunità di conoscerlo. “B2” (foto sotto) è l’ultimo orfano arrivato al Centro circa sette mesi fa. Sarà forse lui un giorno a portare nel mondo il messaggio della Dott.ssa Marker? Chissà…

PERCHÈ INVESTIRE A MIAMI

Mercato internazionale con enorme richiesta Dollaro in forte crescita

PERCHÈ INVESTIRE CON NOI Gestione completa della tua casa Rendita garantita da contratto d’affitto

FIRST ART NOUVEAU Building di spicco nell'Art Dèco District Stile anni '30 inalterato A pochi passi dal Flamingo Park

A partire da €220.000

FIRST: The Real Estate

Tel. +39 02 9143 1050

COMPRA CASA A MIAMI ORA A PARTIRE DA:

150.000 euro

FIRST ON LINCOLN Una delle location più richieste dai turisti Direttamente su Lincoln road Jacuzzi relax area sul retro

A partire da €200.000

FIRST ON JEFFERSON A pochi passi dal Flamingo Park Building esclusivo da 8 luxury flats Spettacolare esempio di Dèco

A partire da €215.000

E-mail: infotherealfirst.com

Web: www.therealfirst.com

Attrice e modella, ha recitato nella serie American Horror Story e ha sfilato in tutto il mondo.

Sergio CANAVERO È un neurochirurgo all’ospedale di Torino che da anni insegue il sogno proibito del trapianto di testa.

Carlo WINDSOR

( Londra, 14 novembre 1948) è l’erede al trono d’Inghilterra, figlio primogenito della regina Elisabetta.

45

Ku Klux KLAN

è il nome utilizzato dalla principale organizzazione statunitense di stampo razzista.

Samantha CRISTOFORETTI (Milano, 26 aprile 1977) è un’astronauta, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea.

PARLIAMO DI...

Jamie BREWER

incontro di governo. Sotto inizia la stagione della fioritura dei ciliegi in Giappone, mentre a Pechino una cappa di smog imperversa sulla città obbligando gli abitanti ad indossare maschere.

questa settimana

il Mondo

Sopra un bambino di etnia bejau, una tribù di nomadi del mare del Borneo, si tuffa da una palafitta. Il ministro dell’economia greco Varoufakis si allontana con la sua motocicletta dopo un

NEWS DAL MONDO

Nascondendo a tutti un certificato medico che attestava la sua depressione, il pilota tedesco Andrea Lubitz ha volontariamente condotto l’aereo verso l’inevitabile tragedia È polemica sulle misure “di sicurezza” adottate dopo l’11 settembre dalle compagnie aeree

La

colpa è del pilota 46

La Clydesdale Bank, una delle tre banche scozzesi autorizzate a stampare banconote, sta mettendo in circolazione le prime sterline di plastica in Gran Bretagna. Si tratta di banconote da cinque pound fatte di polimeri che assicurano una maggiore resistenza e sicurezza rispetto a quelle classiche di carta. A partire dal 2016 anche la Bank of England introdurrà nel resto del Paese le banconote di plastica, nel taglio da cinque e dieci sterline.

•

Una donna dell’Arizona ha passato 22 anni nel braccio della morte condannata per aver fatto uccidere il figlioletto di 4 anni da due sicari. Ora le accuse contro di lei sono cadute, ponendo fine al suo incubo.

Nel dicembre del 1989, le autorità avevano accusato Debra Milke dell’omicidio del piccolo Christopher, che venne portato nel deserto vicino a Phoenix e poi fu ucciso. A commissionare la morte del bimbo, a parere dell’accusa, era stata la madre. Lei si è sempre professata innocente.

Un monumento a forma di matita da realizzare a Parigi, a spese del Campidoglio, per ricordare le vittime dell’attacco terroristico al giornale satirico Charlie Hebdo. Questa l’offerta di dono che il sindaco di Roma Ignazio Marino ha fatto al sindaco dell’undicesimo distretto di Parigi Francois Vauglin, il quale ha accolto con entusiasmo la proposta e l’ha inoltrata alle autorità francesi affinché “si dia parere favorevole”. E’ quanto trapela su un recente scambio epistolare tra i due sindaci.

•

•

VIP NEI GUAI

La cantante Noa è stata assalita verbalmente all’aeroporto di Tel Aviv, al ritorno dall’Italia. “Nemica d’Israele - le è stato urlato - ti tratteremo come Yehonatan Gefen’’, uno scrittore di sinistra percosso giorni prima “Una situazione d’incubo”, ha scritto Noa, su Facebook. In successive dichiarazioni al sito Walla, Noa (Achinoam Nini) ha imputato questo ed altri episodi analoghi al clima di radicalizzazione politica impresso a suo avviso dal premier Benyamin Netanyahu.

Julian Assange non lascerà l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si rifugia da oltre mille giorni, fino a quando non gli verrà assicurato che non sarà estradato negli Usa, a prescindere dall’andamento del processo in Svezia in cui il fondatore di Wikileaks è accusato di violenza sessuale. Lo ha detto il suo avvocato. Secondo la stampa australiana Assange avrebbe potuto lasciare l’ambasciata dopo l’interrogatorio in videoconferenza da parte dei magistrati svedesi.

•

47

PERSONAGGI di Antonio Pavone

JAMIE BREWER

30 anni, un passato da attrice tv e un futuro da modella, convivendo con la sindrome di Down

passerella Sindrome da

• Jamie è stata il volto per la campagna “Role Models Not Runway Models”, un progetto per rompere gli stereotipi della donna oggetto 48

U

n abito nero che metteva in risalto la sua vita sottile e le curve. E la sicurezza di una modella veterana che sfilava sulla passerella durante la “New York Fashion Week”, la settimana della moda che si svolge nella Grande Mela poco prima di quelle di Parigi e Milano, dove si anticipano le tendenze per il prossimo autunno-inverno.

Jamie Brewer, però, di mestiere non è una modella, ma un’attrice, molto nota negli Stati Uniti per la sua partecipazione alla serie tv American Horror Story.

Attrici che sfilano come modelle ce ne sono sempre state. Ma il nome di Jamie è destinato a rimanere scritto per sempre nella storia della moda mondiale, perché è stata la prima persona affetta da sindrome di Down a calcare la passerella.

Una scelta voluta dalla stilista Carrie Hammer, incoraggiata a proseguire sulla strada intrapresa lo scorso anno,

, Quando, con grintala affronta la passerela , Jamie si trasform in un modello per ogni ragazza disabile quando per lei salì in passerella la psicologa Danielle Sheypuk, prima modella al mondo a sfilare in sedia a rotelle.

La Hammer ha lanciato la campagna “Role Models Not Runway Models”: invece di usare le tradizionali modelle, la stilista invita a sfilare le sue clienti. Etnie diverse, caratteristiche fisiche differenti.

Per la Hammer, “le donne in passerella devono portare il pubblico a riflettere”.

“Quando la vediamo in passerella, non pensiamo alla sua sedia a rotelle. Non la definiamo in questo modo”, disse un anno fa la Hammer, che quest’anno ha motivato così la scelta di Jamie: “Ho ricevuto migliaia di mail dopo la sfilata dello scorso anno. Mi ha colpito quella di una mam-

LA PICCOLA IZZY Una bimba di appena due anni, affetta anche lei dalla sindrome di Down, ha conquistato il mondo col suo splendido sorriso mentre posa per una pubblicità di un gioco per bimbi. La baby modella, che - a detta del fotografo - ha lavorato in modo super professionale, è nata nel Minnesota ed è stata scelta appositamente dall’azienda per aiutarla ad accettare la malattia nella quotidianità.

“Sono contenta e al tempo stesso sorpresa di quanto questa scelta abbia avuto eco - ha detto Heather, mamma di Izzy Bradley - perché tutto ciò aiuta a far comprendere come la sindrome di Down debba far parte della nostra quotidianità e, perché no, rappresentando anche la gioia di una bambina alle prese con un giocattolo”.

ma di una bambina affetta da sindrome di Down che mi suggeriva di invitare proprio l’attrice: penso che potrebbe essere un bellissimo esempio per la mia Grace, mi aveva scritto quella mamma. Che concludeva così la sua lettera: “Jamie è meravigliosa.

Ha una luce ed un entusiasmo incredibili”.

Femminile ed elegante, la prima modella con la sindrome di Down ha sfilato indossando un abito appositamente realizzato per lei.

“La serie tv in cui Jamie recita è cupa, spaventosa e cangiante così abbiamo scelto un abito nero che mettesse in risalto le sue forme. L’abito è speciale anche per un altro motivo, forse lo indosserà la First Lady Michelle Obama, moglie del presidente degli Stati Uniti”.

E Jamie? “È bello poter essere una fonte di ispirazione per le donne e incoraggiarle ad essere e a mostrare chi sono”, ha commentato la Brewer, “ragazze, guardatemi e dite: ‘Hey, se può farlo lei, posso farlo anch’io!”. “Tutto è andato oltre ogni mia aspettativa - ha aggiunto la Hammer - quello che mi è piaciuto di più è che, durante lo show, tutti sorridevano”.

•

49

PUNTANDO IN ALTO di Davide Meneghini*

A

La leggenda del JAZZ

vevo 7 anni quando mia madre mi regalò il disco “Power of Three” di Michel Petrucciani. “Lui è uno dei più grandi pianisti della storia del Jazz” mi diceva.

L’album fu registrato dal vivo nel corso della Blue Note Night nel luglio del 1986 e vede all’opera un trio formato da grandi musicisti: ad affiancare Michel Petrucciani ci sono Jim Hall e il poliedrico sassofonista Wayne Shorter. In copertina Michel,

un uomo minuto con gli occhiali mentre si esibisce nel suo live. Ero abituato a comprare album con copertine di Mariah Carey, Take That, Oasis, Robbie Williams, tutti artisti di bell’aspetto, scolpiti e con un forte sex appeal.

Michel Petrucciani, aveva avuto una vita incredibile. Nasce in Francia nel 1962, origini napoletane, già a quattro anni mette le mani sulla tastiera grazie al padre che gli trasmette tutta la passione per la musica e gli regala una pianola. Per lui era uno strumento finto, ringraziò il padre, ma decise di prenderlo a martellate per avere un pianoforte serio.

Aveva trovato il suo posto e deciso il suo futuro. Era alto 97 centimetri e pesava 27 kg. Petrucciani era affetto da osteogenesi imperfetta, una rara malattia congenita conosciuta anche come sindrome dalle ossa di cristallo, che priva le ossa del calcio necessario per poter sostenere il peso del corpo e che impedisce la crescita.

La musica era la sua cura, esprimeva se stesso, toglieva le sue sofferenze fisiche e lo aiutava a superare le barriere che il suo corpo gli aveva imposto.

Per Michel Petrucciani, pianista jazz tra i più importanti e famosi al mondo, scomparso nel 1999 a 36 anni per una compli50

cazione polmonare legata alla patologia ossea che lo affliggeva. Una vita breve, la sua, ma che ha lasciato un enorme patrimonio musicale e una testimonianza di vita incredibile.

Con più di venti album all’attivo, nell’ultimo anno di vita Petrucciani aveva tenuto più di duecento concerti, senza mai interromperne neanche uno.

Come le grandi rockstar che si rispettino, aveva avuto una vita di eccessi droghe, alcol, cinque relazioni significative e 2 figli.

Nel 2011, è stato realizzato il film documentario “Petrucciani, body and soul” .

La storia di Petrucciani è fonte di ispirazione, insegna che la forza di volontà può cambiare le cose, la musica può essere la rivincita sulla vita.

Nei miei momenti di difficoltà è stato un esempio da seguire, una speranza su cui potermi aggrappare, mi ha dato forza e coraggio e grazie anche a lui che possiamo riflettere sul senso della normalità.

“Le persone non comprendono che per essere un essere umano non è necessario essere alti un metro e ottanta. Ciò che conta è ciò che si ha nella testa e nel corpo.

Ed in particolare ciò che si ha nell’anima”.

Michel Petrucciani.

•

* Consigliere comunale a Padova, vocalist e conduttore radiofonico

SUL LETTINO DELLO PSICOLOGO di Alessandro Meluzzi*

CYBERBULLISMO, un fenomeno in espansione

I

l bullismo e, soprattutto, il cyberbullismo sono fenomeni in crescita e lo dimostra la cronaca. Di questi giorni il caso di Tolmezzo: una ragazza triestina si trasferisce in Carnia con la madre, inizia a frequentare il Cepaf ma l’esperienza scolastica si rivela un incubo. La ragazza è stata picchiata con un martello e veniva chiamata “triestina di m..”. La cosa più grave è che alcuni professori non solo non sono intervenuti ma si lamentavano di non poter fare lezione in friulano a causa della presenza della nuova arrivata. E che dire del caso di Genova dove una bambina di 12 anni è stata aggredita da una ragazza di 16: il referto medico recita “politrauma facciale, ferite da morso ed ecchimosi varie”. Sembra più l’aggressione di un animale. Ma non finisce qui.

A Vercelli una ragazzina marocchina disabile è stata picchiata e filmata. Nel video si scorge l’insegnante che, una volta accortasi del pestaggio, si allontana e non dice nulla.

Ovviamente il video ha fatto il giro del web, prima tramite whatsapp e poi attraverso Facebook, condiviso perché i giovani l’hanno trovato divertente. Ma a volte il web è anche capace di diffondere un messaggio diverso.

Come nel caso di Sestri Ponente, dove è stato realizzato un video che mostra l’aggressore che malmena la vittima. È stata creata una pagina Facebook intitolata “Fra Sestri che picchia dodicenni a Villa Rossi”, pagina che ha superato i 14.000 “mi piace” e ha sforato le 60.000 condivisioni. Quale

sarebbe il messaggio diverso? I vertici Facebook ritengono che il video sia educativo. In effetti, i commenti lasciati sotto il video non sono di approvazione ma sono di indignazione e di rivalsa nei confronti della bulla.

Questi episodi ci mostrano una realtà raccapricciante ma non è che in realtà prima non ci fossero bulli e vittime. Pensiamo al personaggio del malvagio Franti in “Cuore” di Edmondo De Amicis. In un passo del libro si legge riguardo all’archetipo italiano del bullo: “Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia al figliuolo, egli ne gode; quando uno piange, egli ride. Picchia il muratorino perché è piccolo; tormenta Crossi perché ha il braccio morto; burla persino Robetti, quello della seconda, che cammina con le stampelle per aver salvato un bambino.

Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male. Ride in faccia al maestro, è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini. Egli odia la scuola, odia i compagni odia il maestro. Il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate, ed egli fa peggio. Provò a pigliarlo con le buone, ed egli se ne fece beffe. Gli disse delle parole terribili, ed egli si coprì il viso con le mani, come se piangesse, e rideva. Fu sospeso dalla scuola per tre giorni, e tornò più tristo e più insolente di prima”.

Come dimostra questo passo, non sempre il bullismo scolastico può essere risolto con la sospensione.

52

Nel mio libro “Bullismo e Cyberbullismo” sostengo che la pena deve non solo essere commisurata al reato ma deve essere misurata per il bullo, toccandolo in ciò che per lui è davvero importante.

Dicevamo che il bullismo è sempre esistito ma ha subito dei cambiamenti. Prima abbiamo parlato di alcuni effetti del web ma c’è un altro aspetto della questione che la cronaca ci aiuta a focalizzare. Un tempo il bullismo femminile era confinato agli insulti verbali e all’esclusione sociale. Oggi le bulle femmine ricorrono alle mani. Il bullismo delle ragazze pare contraddire un’aspettativa quasi naturale verso il femminile. Ci si aspetta cioè che siano più attente dei maschi alle ragioni della tenerezza, dell’empatia, dell’accoglienza e della non-violenza.

Quando, poi, il fenomeno riguarda le ragazze, si innesca un meccanismo che ne amplifica la mediaticità. E qui intervengono i media, in particolare la rete.

Che cosa rende diverso il bullismo dal cyberbullismo? Il fatto che la vittima può essere perseguitata in ogni momento e in ogni luogo. Inoltre, la moda dei “mi piace” è pericolosa. Quando un bullo ottiene molti “like”, può sentirsi potente e diventare dipendente da questa sensazione, così può non rendersi conto che oltrepassa i limiti.

Per contraltare, chi ha pochi “mi piace” è uno sfigato.

•

* Medico chirurgo specialista in Psichiatria - Psicologo - Psicoterapeuta - Criminologo

(FANTA)SCIENZA

O R E V A N A C SERGIO

di Antonio Murzio

cambio testa Come ti la

L

ui ne è convinto. Convinto che le frontiere della medicina possano essere continuamente superate.

Ma il dottor Sergio Canavero, neurochirurgo alle Molinette di Torino, vuole spingersi fin dove nessuno, se non nei romanzi o nei film, finora ha mai osato:il trapianto di testa umana. Una frontiera impossibile da raggiungere secondo la comunità scientifica italiana, che non ha mai guardato di buon occhio le teorie di Canavero, ma che ora è costretta a

Una nuova frontierati ol di speranza per mno pazienti che vivo in stato vegetativo fare i conti con l’apertura di credito data al neurochirurgo da una anticipazione della prestigiosa rivista “Newscientist”. A giugno, ad Annapolis, negli Stati Uniti, in occasione del congresso internazionale di neurochirurgia, Canavero incontrerà professionisti di altre specia-

lità (ortopedici, cardiologi, ematologi e pneumologi), per formare l’equipe che lo affiancherà in sala operatoria.

La prima volta che Canavero annunciò, tra mille polemiche, la sua intenzione di eseguire il trapianto di testa fu due anni fa. Le critiche hanno continuato a piovergli addosso.

La società italiana di neurochirurgia, attraverso il suo presidente, Alberto Delitale, si espresse in maniera feroce. E ancora lo fa, a prescindere da “Newscentist”. “Oggi, parlare di teste mozzate - dice Delitale - è la scorciatoia più meschina per ottenere visibilità. Ciò che Canavero va dicendo da anni non ha nessun fondamento. La scienza ha bisogno di prove, dimostrazioni, ripetibilità La sua teoria non ha niente di tutto questo. L’unico effetto che merita attenzione è la fila di malati, disperati, che bussa alla sua porta. L’etica è una questione che quell’uomo non si pone”.

I malati che Canavero dice che potrebbero trarre beneficio dalla sua tecnica sono quelli affetti da distrofia, i paraplegici e quelli come Eluana Englaro, la ragazza

• Alcuni esperimenti vennero eseguiti anni fa sulle scimmie con risultati negativi: i primati rimanevano immobilizzati dal tronco in giù 54

Fino a qualcge tempo fa si trattava solo di materia per film, a breve potrebbe trasformarsi in realtà da sala operatoria

UN PAZIENTE IN ATTESA

A sentire il dottor Canavero, questa ultima frontiera della chirurgia sarà a breve una concreta realtà. Come ha intenzione di farlo, Canavero lo ha già spiegato tempo fa. La novità, ora, è che c’è anche il primo paziente in lista d’attesa. Si chiama Valery Spiridonov, e viene da Vladimir, Russia. Dichiara con fermezza: “Voglio essere il primo paziente a sottopormi al trapianto di testa”. Valery - 30 anni - è affetto da una grave patologia genetica, la malattia di Werding-Hoffman.

“Ma i medici - racconta - mi hanno sempre detto che forse non avrei superato la ventina”. E ora, una speranza per allungare ulterioremente la sua difficile vita, arriva proprio dal neurochirurgo torinese che ormai da più di un anno parla del “trapianto di testa”, o meglio dello “scambio di corpi”.

Valery ha le idee estremamente chiare: “L’ho contattato appena ho saputo delle sue teorie, inutile nascondere questo sentimento umano di... vivere con un corpo che funzioni. Già molto tempo prima mi ero avvicinato all’argomento. Sapevo che il neurochirurgo americano Robert J. White ci stava lavorando negli anni Settanta. Adesso ho appreso che le possibilità tecniche per riottenere una connessione del midollo spinale ci sono. E così ho contattato Canavero, per dirgli che sono fermamente intenzionato ad aiutarlo, affinché si concretizzi questo traguardo della medicina. Vedete, io non voglio essere segregato nel mio handicap. Mi piace dire sempre: se davvero desidere qualcosa, agisci perché si avveri”.

55

(FANTA)SCIENZA

rimasta in stato vegetativo per 17 anni dopo un incidente stradale, e per la quale il padre, Beppino, decise di staccare la spina.

Canavero dice di aver cominciato il suo studio sulla possibilità del trapianto di testa una ventina di anni fa, e che per tutto questo periodo ha continuato ad aggiornarlo, forte anche dei risultati raggiunti in altre branche della chirurgia.

Proprio alle Molinette alcuni mesi fa è stato eseguito il primo trapianto di bacino al mondo su un ragazzo diciottenne che, di-

sul corpo del donatore e le due estremità del midollo spinale, fuse insieme. Una sostanza che inietterò incoraggerà la fusione del grasso nelle membrane cellulari. Poi azionerò gli elettrodi impiantati nel corpo”.

Per il neurochirurgo torinese, padre di due figli e amante della musica classica, “il rigetto è escluso. L’unico rischio è quello psicologico”. Se una persona riceve un cuore o un rene nuovo, infatti, non percepisce in maniera evidente i cambiamenti nel suo

Canavero è sicuro: il si. rigetto è da escluder Il vero problema potrebbe essere il rifiuto psicologicoo ad un nuovo corp versamente, sarebbe stato destinato a morte certa per un tumore osseo.

Canavero sostiene la sua tesi partendo da un concetto semplice: se hanno ricongiunto muscoli e nervi di braccia e gambe, perché non dovrebbe essere possibile con la testa?

Poi spiega la procedura che intende seguire in sala operatoria: “Si congelano le teste del destinatario e del donatore. Il tessuto intorno al collo viene sezionato. I vasi sanguigni collegati. La testa viene poi spostata 56

corpo. Ma avere una testa nuova vuol dire cambiare aspetto, dover accettare una faccia non propria con la quale non si è mai convissuto prima.

“Ho pensato anche a come risolvere questo problema - risponde Canavero - per fare accettare al paziente il suo nuovo corpo gli faremo vivere una esistenza virtuale. Per almeno sei mesi, prima dell’intervento, indosserà occhiali che gli mostreranno la sua testa incollata al nuovo tronco”.

•

COSE BUONE DAL MONDO a cura del Comitato Italiano per l’Unicef Onlus

Il PIRATA dei Caraibi in difesa dei più deboli

O

rlando Bloom, Goodwill Ambassador dell’UNICEF, ha appena concluso una missione sul campo in Liberia, dove ha elogiato l’impegno delle comunità colpite dall’Ebola nel combattere questo virus letale: “Ogni persona che ho incontrato è determinata a sconfiggere l’Ebola, in modo che ognuno possa tornare alla propria normalità”.

Gli educatori “peer-to-peer” hanno giocato un ruolo importantissimo nella risposta all’Ebola, compresi le ragazze e i ragazzi adolescenti nell’A-life project a West Point, uno dei quartieri di Monrovia più poveri e densamente popolato. Bloom ha incontrato i rappresentanti dei gruppi, che hanno spiegato come i loro volontari hanno raggiunto più di 25.000 persone, diffondendo conoscenze su come i membri delle proprie comunità possono limitare i contagi e fermare la diffusione del virus.

In una scuola primaria Bloom ha visto i protocolli di sicurezza per

58

le scuole che sono stati introdotti quando le lezioni sono riprese dopo circa 7 mesi. I protocolli, introdotti per ridurre il rischio di trasmissione del virus, comprendono misurazione della temperatura ai bambini al loro arrivo e il lavaggio delle mani prima di entrare in classe. “A causa di quest’epidemia, un milione di bambini in Liberia non ha frequentato la scuole per almeno metà anno scolastico. - ha detto Bloom - Sono eccitati a tornare a scuola, ma le precauzioni che ognuno singolarmente deve seguire ogni giorno ci ricordano che dobbiamo rimanere vigili.”

Bloom è diventato Goodwill Ambassador dell’UNICEF nell’ottobre 2009 e lo scorso anno ha realizzato una missione sul campo in Giordania, dove ha incontrato i bambini e le famiglie sfollati a causa della crisi in Siria. www.unicef.it FB: Unicef

COSTUME di Anna Glebova

Quando l’

Ape diventa

Regina

• Il “Piaggio Ape” è un veicolo a tre ruote prodotto dalla Piaggio fin dal 1948. È un vero e proprio simbolo italiano unico al mondo 60

CARLO & CAMILLA I

l Principe Carlo d’Inghilterra e la seconda moglie Camilla Parker Bowles devono farsene una ragione. In Gran Bretagna tutti Carlo e Camilla devono farsene una ragione. Tutti possono diventare re in Gran Bretagna e passare loro davanti nella linea di successione al trono… persino un’ape-car!

Il caratteristico mezzo di trasporto è stato agghindato per l’occasione, diven-

tando una vera e propria “ape regina”. I due reali sembrano lontani anni luce dai tempi in cui non potevano dimostrare pubblicamente il loro amore. il padre di William ed Harry ha recentemente espresso parole lusinghiere nei confronti della consorte: “È sempre bello avere qualcuno al tuo fianco. È un supporto enorme e io ringrazio Dio di poterlo avere. Ti fa scoprire il lato divertente

61

della vita”. Il pubblico, inglese e non, ha sempre adorato la principessa Diana (scomparsa tragicamente in un incidente nel 1997).

L’aria intorno a Camilla è così sempre stata fredda. Adesso, però, lo è molto meno. Secondo un recente sondaggio solo il 35% dei britannici sarebbe contrario a una Camilla regina. Ma ciò non vuol dire che sia un’impresa facile...

•

© OMS/Mathilde Missioneiro

SALUTE PER TUTTI a cura di Flavia Bustreo*

DONNE: ci aspetta un mondo di vittorie

Q

uando penso alle donne e alla loro salute ritengo che abbiamo fatto molti progressi negli ultimi 20 anni. Con la Divisione dell’OMS che dirigo abbiamo ottenuto dei risultati importanti in molti paesi nel mondo, sia per la salute riproduttiva e sessuale che per l’educazione. Ma la strada da fare è ancora lunga per i diritti delle donne e l’uguaglianza.

In molti paesi, il potere e la salute delle donne è ancora una chimera e non solo loro ne pagano le conseguenze. Sono ancora molte, infatti, le sfide per la salute delle donne nel mondo che con l’OMS dobbiamo affrontare.

Al primo posto, la lotta ai due tumori tra i più comuni che colpiscono il genere femminile – e possono essere sconfitti con la diagnosi precoce – quello al seno e al collo dell’utero, che mietono quasi 800.000 vittime l’anno, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, dove lo screening, la prevenzione e il trattamento sono quasi inesistenti e la vaccinazione contro il papilloma virus (HPV) deve ancora prendere piede.

*Vice Direttore Generale OMS - Salute della famiglia, delle donne e dei bambini

IL BIMBOLOGO a cura di Mauro Caldera*

Costruisci l’IDEARIO di tuo figlio

E

ducare alla creatività e alla fantasia vuol dire aprirsi verso un mondo di soluzioni. Semplici e quotidiani stimoli possono diventare un gioco infinito.

L’obiettivo è quello di dare forma alle idee

trovando il giusto modo per realizzarle.

Per iniziare a giocare è fondamentale raccogliere gli spunti: come il ricettario in cucina raccoglie idee e proposte gustose e succulente, l’ideario fantacrea62

tivo conterrà le migliori proposte per giocare e trasformare oggetti, ritagli e materiale di recupero.

Quale il primo passo? Procuriamoci un quaderno, un contenitore o un raccoglitore ad anelli all’interno del quale inseriremo, strada facendo, le proposte per giocare con fantasia. Scoprirete, assieme ai vostri figli la bellezza di dar forma a giochi nuovi partendo dalle piccole cose.

Giocate con loro a creare.

Il ruolo dell’adulto, in questa operazione, è quello di aiutare il bambino a concretizzare i suoi progetti; noterete che i bambini saranno molto più slegati di voi…ma recupererete presto! Con l’ideario ci prepariamo ad esplorare la Grammatica della Fantasia.

La prossima settimana vi aspetto con il gioco della Strappoteca: semplici strappi vi lasceranno a bocca aperta e vi stupiranno! Seguitemi sul blog Ludodidattica, idee per giocare, fare e imparare.

FB: Bimbologo *bimbologo e pedagogista creativo

REPORTAGE di Luca Santi

T

ornano a bruciare nelle notti degli stati del sud le croci infuocate del Ku Klux Klan. L’elezione alla casa bianca del nero Barack Obama ha dato nuovo vigore all’esercito, per dire la verità un po’ malconcio, dei cavalieri incappucciati dell’Impero Nascosto della supremazia bianca. E proprio nelle scorse settimane Stormfront - Fronte della tempesta - il sito web del nazionalismo bianco ha raggiunto i 150mila iscritti, con punte di 42mila visitatori ogni giorno. Un risultato che non si vedeva da tempo e che fa dire ai portavoce dei cavalieri del KKK che il vento del Klan è tornato a soffiare: “La minaccia rappresentata da Obama ci fa crescere settimana dopo settimana da mesi, la gente bianca sta mettendo fuori la testa, esce dal bosco in cui si era rifugiata, adesso si sente motivata ad alzarsi e a combattere per i suoi interessi. Dobbiamo mobilitarci prima che gli immigrati trasformino quella che era una nazione ricca

e stabile in un Paese del Terzo Mondo”. Ma è davvero possibile che un fenomeno che sembrava ormai definitivamente confinato nei libri di storia e nelle pellicole di serie B e che, dati FBI alla mano, aveva raggiunto a inizio 2000 la soglia minima di meno di 500 iscritti, possa ora trovare nuova linfa vitale? Basta viaggiare un po’ nel malcontento degli strati medio borghesi delle popolazioni bianche del sud per scoprire che questo è un pericolo tutt’altro che scongiurato: nel mirino delle nuove organizzazioni nate dallo scioglimento dello storico KKK - dalla Black Legion (famosa per il colore nero delle divise utilizzate), all’Imperial Klan of America (Klan Imperiale Americano) e ai Knights of the White Camelia (I Cavalieri della Camelia Bianca) “non ci sono più solo i neri, ma anche i sudamericani, gli asiatici e le istituzioni federali, viste come il Grande Nemico pronto a schiacciare i particolarismi locali nel nome dell’odiata

società multirazziale e globalizzata.

Mai come oggi il Klanmen, il cavaliere incappucciato del KKK, si sente circondato e in lotta con il mondo. E i numeri del passato non inducono certo all’ottimismo: si pensa che le azioni firmate dal Klan dal 1870 ad oggi siano state oltre 15mila, con un migliaio di linciaggi, altrettanti stupri, pestaggi, mutilazioni e torture. Basti pensare che negli anni venti, dati FBI alla mano, il Klu Klux Klan raggiunse la stratosferica cifra di 2milioni tra adepti e simpatizzanti.

Pochi sanno che il KKK, in realtà, nacque quasi per scherzo quando il 24 dicembre 1865 a Pulaski, una cittadina del Tennessee, sei giovani ex ufficiali dell’esercito confederato, si riuniscono nello studio del giudice Jones, padre di Calvin uno del gruppo – con lui John Kennedy, John Lester, James Crowe, Richard Reed e Frank Cord – per fondare una società segreta, il “Ku Klux”.

Ku Klux Klan Nell’America di Obama bruciano ancora le croci del

• Lo statuto dell’organizzazione, un ibrido governativo-paramilitare, è messa per iscritto nel volume detto “Kloran” (deformazione di Corano).

64

Il primo movimento sorse nel Sud dopo la guerra civile, in opposizione al Congresso. Fondato nel 1866 a Pulaski (Tennessee), esercitò notevole forza di attrazione sulla gente. Nonostante 130 anni di civiltà, oggi purtroppo è più attuale che mai

Il nome deriva dal termine greco “Kωklos”, che significa cerchio, a cui presto si aggiunge il termine Klan per indicare un gruppo chiuso. Ma la leggenda vuole che il nome Ku-Klux-Klan indichi in realtà il rumore del fucile quando si prepara il colpo in canna. Prima decisione quella di punire un commerciante nero che aveva osato aprire un negozio in città.

Come? Mascherandosi come fantasmi dei cavalieri confederati morti nella battaglia di Shiloh e dando fuoco a una croce nel giardino della casa del “freeman”. Quando il poveruomo uscì si trovò di fronte a sei esseri incappucciati, con il volto sostituito da teschi rubati dal cimitero locale, che lo ammonirono di non farsi più vedere in città. La moglie del commerciante svenne per lo spavento e la storia della visita notturna dei sei spettri fece il giro del paese.

Ma il salto di qualità in chiave “criminale” avvenne nell’aprile di due anni dopo, nella stanza numero 10 dell’Hotel Maxwell

House di Nashville quando l’ex generale confederato Nathan Bedford Forrest, assunse il titolo di primo “Gran Wizard” del KKK. Ex trafficante di schiavi, criminale di guerra accusato del massacro di Fort Pillow quando ordinò la fucilazione di massa di centinaia di “buffalo soldiers”, i soldati neri che combattevano nell’esercito del nord. Fu lui a organizzare il Klan in “Reami” (uno per ogni Stato), governati da un Gran Dragone e con otto Idre.

I “Reami”, a loro volta, si suddividevano in “Distretti”, alle dirette dipendenze di un “Gran Gigante” assistito da quattro “Folletti”, e poi in “Den” in cui dirigeva un “Gran Ciclope” affiancato da due “Falchi della notte”. Alla fine del 1867 la congregazione contava già oltre 550.000 adepti, quasi la totalità dei maschi adulti di Florida, Georgia, Carolina del Sud, Louisiana, Alabama, Mississippi, arrivando sino al Texas e Arkansas.

65

Gli iniziati devono essere presentati da un adepto e dopo un periodo di osservazione e manovalanza a favore del Klan possono entrare nel cerchio dei cavalieri mascherati recitando il giuramento che si conclude con l’ormai famosa frase che obbligava alla segretezza più assoluta: “Se parlerò

Il vento del KKK ha ricominciato a soffiare, con oltre te 150.000 iscritti in re pubblicamente gli obiettivi di questo sacro ordine, diverrò vittima della vendetta del Klan. Tutte le mie ossa saranno rotte, i miei occhi saranno cavati e il mio corpo scomposto e gettato”.

Il battesimo del sangue sarà poi ricordato addirittura in una canzone popolare,

REPORTAGE

la “Saga dei Jeffers”: era il novembre del 1868 e nel mirino dei cavalieri incappucciati finisce una certo Jeffers, un attivista di colore. Quando i “fantasmi” appaiono nel cuore della notte davanti alla sua fattoria, l’uomo imbraccia il fucile e uccide uno di loro.

In preda alla furia i klanmen bruciano la casa, poi impiccano la signora Jeffers e bruciano vivo il più piccolo dei suoi figli.

Infine inseguono l’uomo e i suoi quattro figli e li uccidono a sangue freddo sotto gli occhi dello sceriffo, che non fa nulla per impedirlo. Il regno del terrore del Ku Klux Klan è ufficialmente iniziato. Da allora è impossibile stabilire con precisione il numero dei delitti commessi dal KKK: chiunque poteva indossare un cappuccio e vendicarsi di qualcuno restando di fatto impunito.

Ma proprio la violenza insita nelle azioni del Klan ne segnano la fine. Una fine comunque lenta e non definitiva. Dopo che il presidente Ulysses Grant aveva deciso di schierare l’esercito contro il Klan, il gruppo si scioglie ufficialmente una prima volta alla fine dell’800, ma torna nel 1915 più forte di prima: è il tempo delle protezioni politiche e della lotta contro chi si batteva per la conquista dei diritti civili delle popolazioni afroamericane.

Il salto di qualità ha l’aspetto di quella

che, nei paesi del sud, assume l’aspetto di una forma di lotta economica: nelle vetrine di molti negozi appare il famigerato cartello con le lettere “TWK”, “trade with the klan”, ovvero “si commercia solo con altri esponenti del KKK”: ai neri è di fatto vietato l’ingresso, ma non solo.

Si fanno affari solo tra klanmen o simpatizzanti. Dopo la seconda guerra mondiale entra in scena l’FBI: sono i tempi raccontati dal bellissimo film Missisipi Burning di Alan Parker che narra la morte di tre giovani attivisti per i diritti civili uccisi dal KKK nel 1964 a Jessup e dell’indagine che portò a scoprire i loro assassini.

Ed è il tempo dell’alleanza con il partito nazista americano e con Aryan Nation, un’organizzazione negazionista e razzista in grande espansione. Poi, piano piano, la crescita dei diritti civili e della società multirazziale americana mette il

Klan all’angolo. La lotta continua da parte dell’FBI e la definitiva messa fuorilegge da parte del Governo arrivata per altro solo nel 1968, ne riducono ulteriormente lo spazio vitale. E una serie di capi più attenti al marketing (con la vendita di gadget come il Kloran, il libro del KKK, o l’acqua sacra del KKK, più adesivi, magliette) e alle truffe economiche (famoso il pastore Summer, Grand Dragone Imperiale, che scappò nel 1971 con i proventi del “klecktoken”, il contributo di adesione che i klansmen dovevano pagare) lo riducono

Il Presidente Grantr utilizzò l’esercito pel avere la meglio su movimento razzista a una posizione di secondo piano anche nel sempre più variegato panorama della protesta razzista e antigovernativa. Almeno fino ad oggi, quando l’avvento del nuovo “Yes, we can” di Barack Obama, primo presidente nero degli USA, decreta di fatto la sconfitta definitiva degli ideali dell’America bianca teorizzata e sognata dal Ku Klux Klan. Ma allo stesso tempo, quasi per paradosso, l’ennesima rinascita del KKK che trova nel nuovo inquilino della Casa Bianca e nelle sue idee un nuovo nemico da demonizzare e combattere.

•

SEGNI PARTICOLARI: RAZZA BIANCA Solo a partire dal 1915 i membri del Ku Klux Klan indossano le tuniche bianche con il cappuccio, nascondendo le loro facce, sul modello di alcune confraternite penitenziali cattoliche. Una spiegazione di questa usanza è che questi abiti rappresentano gli spiriti dei soldati che tornano dal mondo dei morti per vendicarsi e terrorizzare i loro nemici. Un’altra spiegazione riportata è l’”anonimato del lavoro ben fatto” – infatti i membri del KKK credono che il compito sia stato assegnato loro direttamente da Dio e quindi indossano

66

tunica e cappuccio in segno di umiltà.

Un’ulteriore spiegazione dei loro costumi è quella di imitare i Cavalieri templari, a cui si ispira anche la Massoneria. La maggioranza dei dirigenti del Klan erano infatti massoni di rito scozzese ed avevano il grado di “Cavaliere Templare”. Titoli come “Grande Mago”, “Ciclope Superiore” e Kleagle erano utilizzati per indicare lo status all’interno del Klan. Un altro simbolo ricorrente è quello della Croce Ardente (the Fiery Cross), ispirato ad una presunta antica tradizione scozzese.

DONNE di Luca Varani

SAMANTHA I T T E R O F O T S I CR I

ncredibile ma vero: per una volta non si tratta di una modellina semi-nuda o di un calciatore... ma addirittura di un’astronauta! Appartiene infatti al Capitano Samantha (per gli internauti solo Sam) Cristoforetti l’attuale primato di celebrità su Twitter, Con il suo hashtag #AstroSamantha l’ingegnere milanese spopola tra messaggi e commenti, quasi sempre molto positivi. Tutti possono interagire con lei a distanza, anche attraverso uno specifico social network - Friends in Space - che, unico nel suo genere, supera i confini della Terra e arriva nello Spazio.

Una piattaforma che rimarrà attiva fino al rientro della nostra “viaggiatrice stellare”, attraverso la quale possiamo mandarle un saluto roprio mentre transita sopra la nostra testa, e se saremo fortunati potremo vedere il suo ‘hello’ di risposta mandato attraverso Twitter direttamente dall’orbita terrestre. Un’idea di Accurat, una società di analisi e visualizzazione dati di Milano che ha messo a punto questa interfaccia in grado di tracciare presente, passato e futuro della missione spaziale, con la quale se-

guire la nostra astronauta in tempo reale nei suoi giri intorno alla Terra (circa 15 al giorno). Gli iscritti possono poi decidere di condividere il proprio contatto di Twitter, Facebook o Google+ e conoscere così altri appassionati di viaggi nello spazio.

Ma non di solo social vive l’uomo e la domanda che in molti si fanno è se, sul-

la navicella - come appreso da migliaia di film di fantascienza - si consumino pasti e cene a base di anonime pilloline. Assolutamente no! Anche in questo campo la tecnologia ha fatto passi da gigante ed è in grado di offrire piatti gustosissimi anche a centinai di chilometri dalla terra. I protagonisti della Stazione Spaziale Internazionale, hanno infatti bisogno non solo degli alimenti giusti ma anche di qualche extra per rendere migliore il soggiorno nello spazio e contribuire psicologicamente al loro benessere, in base ai loro gusti e alle loro priorità.

Per prima cosa va considerato che, in orbita, due sono le sfide principali da superare: non esistendo un frigorifero né un congelatore, bisogna mantenere i cibi a temperatura ambiente in condizioni di alte pressioni e assenza di gravità, senza dimenticare la necessità di riuscire a conservare i cibi pronti per almeno 18-24 mesi, a volte 3 anni. Anche il confezionamento è un aspetto da non sottovalutare perchè in un viaggio come questo non sono ammessi grossi ingombri o pesi esa-

• Dopo anni di addestramento estremamente rigoroso, in questo momento sta girando sopra le nostre teste, a 400 chilometri di altezza 70

social Quanto è

il mio spazio

gerati. La soluzione risiede quindi nella liofilizzazione degli alimenti. Quando gli astronauti decideno di mangiare, all’apertura delle speciali confezioni non devono fuoriuscire parti volatili e nemmeno devono volare briciole o pezzetti di cibo che potrebbero finire all’interno di delicatissime strumentazioni. Limiti precisi anche per i liquidi, che non possono salire a bordo della Soyuz: il succo d’arancia per esempio viene liofilizzato e poi idratato prima dell’uso. Per cuocere le pietanze e mantenere inalterato il sapore - il piatto preferito da Sam è l’insalata di sgombro - il cibo sterilizzato viene posto in speciali sacchetti a 4 strati dove non entra né luce né aria per evitare ossidazioni e cucinato sottovuoto.

Per qualche necessario momenti di relax la Cristoforetti ha portato con se un paio di libri, non in formato digitale come si potrebbe pensare ma fatti di cara, vecchia carta, quelli dove puoi fare l’orecchia alla pagina per tenere il segno.: “Palomar” di Italo Calvino e “Pilote de Guerre” di Antoine de Saint-Exupéry ed anche due libricini per bambini di Gianni Rodari, forse per ricordarsi che, di fronte alla stra-

Tra un esperimento scientifico e l’altro, l’astronatuta si concede qualche peccato di gola (liofilizzato) e chiacchiera su Facebook e Twitter ascoltando musica rock

ordinaria meraviglia di osservare la terra dall’alto, è inevitabile tornare un po’ bambini, quando tutto ci sembra affascinante, emozionante e incantato, puro e senza macchia.

Per la musica non ha dubbi: i Pink Floyd occupano la posizione d’onore nella sua personale playlist, perfetti per descrivere lo stato di beatitudine avvertibile nello spazio’’... ma ci sono anche i Queen di “A kind of magic” e “Salirò” di Daniele Silvestri.

Dalle emozioni a 7 note alla quotidianità più concreta: il bucato! Sulla Soyuz non c’è assolutamente modo di lavare gli indumenti. Una volta usati, diventano immondizia e vengono “smaltiti” tramite uno dei veicoli cargo che rientra in maniera distruttiva nell’atmosfera. È chiaro che non si possono cambiare gli indumenti con la stessa frequenza con cui siamo soliti farlo sulla Terra. Sono soltanto sei le paia di pantaloni per tutta la missione, un paio al mese. Fortunatamente per altri tipi di indumenti la dotazione è un po’ più generosa. Vengono raccolti in cosiddetti “bricks” (mattoni), che rappresentano la dotazione per due settimane. Ciascun “brick” contiene 7 slip, 2 magliette, 2 pantaloncini e

una maglietta da sport, 3 paia di calzini e, per le donne, 1 reggiseno (o canottiera, se preferita) e due reggiseni sportivi.

Compatibilmente con il ridotto spazio a disposizione, la Soyuz è dotata anche di una toilette, basata sul principio dell’aspi-

In viaggio i Pink Floyd rappresentano il mio sottofondo musicale perfetto razione. All’inizio dell’utilizzo si accende un ventilatore : il flusso d’aria così prodotto trasporta rifiuti solidi e liquidi nella giusta direzione, cioè verso un sacchetto monouso che, successivamente, viene sigillato in ulteriori due buste per garantire il contenimento e prevenire la diffusioni di cattivi odori.

Quasi impossibile parlare di privacy, almeno come la consideriamo noi terrestri: se qualcuno deve usare il “bagno”, gli altri due membri dell’equipaggio si spostano nel modulo di discesa e socchiudono il portello. Le buone maniere valgono soprattutto qui, più che mai.

•

È LUI L’ASTRO-CHEF DI SAMANTHA

Stefano Polato è originario di Solesino. 33 anni, laureato in conservazione dei beni artistici- Nel 2007 con il fratello 35enne Emanuele prende in gestione un ristorante e con l’aiuto della fidanzata Sabrina Savioli - responsabile di sala - lo trasforma in un successo. Ma Stefano guarda avanti e, con un piglio professionalmente visionario, si dedica alla ricerca nell’ambito alimentaristico. Attualmente sta terminando di scrivere un libro sul valore della frutta. Il professor Filippo Ongaro lo presenta all’Ente Spaziale Europeo e da quel contatto ha inizio la sua avventura di “astro-chef”, entrando stabilmente nello staff dell’ISI (Istituto Spaziale Italiano) che, insieme all’ESA (Ente Spaziale Europeo), si rapporta direttamente con la NASA negli Stati Uniti. È responsabile del Cibo Spaziale per l’Argotec di Torino, una struttura che commercializza prodotti dedicati ad atleti e persone che devono affrontare situazioni particolari ed estreme, come quello di un soggiorno lavorativo... nello spazio.

71

Enrico PREZIOSI

(Avellino, 18 febbraio 1948) è fondatore e maggior azionista di Giochi Preziosi. e presidente del Genoa

73

Amina TYLER (Tunisia, 7 dicembre 1994) è un’attivista e blogger, che ha fatto parte del movimento femminista Femen

PARLIAMO DI...

ma uscita pubblica di Kate Middleton prima del parto. Vettel riporta la vittoria in casa Ferrari che mancava dal 2013. È Tim Cook al 1° posto della classifica “World’s Greatest Leader” di Fortune.

questa settimana

Personaggi

Caroline Calloway è una studentessa di Cambridge, il suo profilo Facebook è seguito da oltre 300mila persone. Stefani Joanne Angelina Germanotta in arte Lady Gaga compie 29 anni. Ulti-

IMPRENDITORI

Esempio concreto di chi è riuscito a trasformare i problemi in opportunità, non tanto per la squadra della quale è presidente ma per la sua azienda, attraverso strategiche alleanze

Preziosi

di Emanuela Mortari

Enrico

l’impero dei giocattoli

• Il suo più grande successo sono i Gormiti: personaggi mitologici riprodotti in formato giocattolo che hanno spopolato tra i più piccoli 74

P

oche parole, un gran lavoro lavoro sottotraccia per un salvataggio aziendale che sta convincendo scettici e advisor. Enrico Preziosi, 67 anni, ha messo a segno due fondamentali colpi di mercato non per il Genoa, squadra di cui è presidente dal 2003, ma per il gruppo Giochi Preziosi. L’impero da lui fondato nel 1978 (880 milioni di fatturato) stava attraversando un momento molto difficile, con una procedura di salvataggio avviata per ridurre i debiti con le banche (circa 300 milioni).

Dalla sede nel garage di casa alla trasformazione in multinazionale del giocattolo che fa concorrenza a Mattel, Lego, Hasbro e ad altri giganti, la Giochi Preziosi ha navigato nella tempesta negli ultimi due anni, complice la crisi economica e il calo dei consumi. Al timone proprio il fondatore della società che ha deciso di tornare a partner industriali anziché affidarsi alle finanziarie «per tornare sulla terra», augurandosi che la sua scelta possa essere un esempio per altri.

E: Lei sembra essere stato uno dei pochi imprenditori che è riuscito trasformare la crisi in un’opportunità, negli ultimi tempi ha portato a termine due grosse operazioni, la prima quella con il gruppo Artsana, proprietaria di marchi come Chicco, Boppy e Prénatal, che porterà le due società a gestire circa 400 negozi. In cosa consiste?

Era naturale mettere insieme le forze per diventare un player importante sul mercato. Il gruppo Artsana, presieduto da Michele Catelli, è forte sulla fascia 0-3 anni, quella in cui la Giochi Preziosi era meno presente, perché i nostri negozi hanno un target di età più alto. Loro sono produttori come noi e così ho pensato che questa unio-

Oltre che per il Genoa, amerei essere riconosciuto e per una delle aziend italiane più famose: la mia! ne avrebbe fatto bene a entrambi, visto che in questo modo saranno insieme Toys Center, già di nostra proprietà da tempo, Bimbo Store, che abbiamo appena comprato proprio in vista di questo accordo, e Prénatal, di proprietà della Artsana, oltre che i nostri negozi francesi di King Jouet. Non c’è molto altro da raccontare, questa unione porterà solo vantaggi, quindi non è stata troppo difficile da pianificare.

E: La seconda operazione è legata a un aumento di capitale e qui entra in gioco la Cina, con Michael Lee, che commercia pietre preziose. Arriveranno i milioni

Genoa: il “suo” giocattolo Nel mondo del pallone Preziosi entra nel 1993 con il Saronno: dalla serie D alla C1, una storica cavalcata per il piccolo club, fino ad accarezzare il sogno della serie B, sfumata per un soffio.

Il presidente decide a questo punto di puntare più in alto lasciando la squadra ad una nuova proprietà. Acquistato nel 1997 il Como in C1, Preziosi lo porta fino alla Serie A, ambendo comunque a piazze più blasonate, attraverso tentativi di acquisto del Torino, del Napoli, della Sampdoria. Nel 2003 cede il Como con un accordo che contempla l’opzione di riscatto della società. Con le mani sul Genoa, decide di non puntare più sulla società lariana. Nel luglio 2003 acquista il Genoa, appena retrocesso in C1, con l’obiettivo di un rilancio a brevissimo termine. Dopo il ripescaggio in B e una stagione di transizione, la squadra vince il campionato cadetto 2004-05, approdando alla serie A. Ma le traversie per la squadra genovese non sono ancora finite.

Attualmente è al nono posto in classifica.

75

necessari per la messa in sicurezza della società?

Stiamo ultimando l’accordo. Lee non è solo un commerciante di pietre preziose, ma da anni lavora con noi perché si occupa anche di giocattoli. Con l’aumento di capitale e l’immissione di ulteriori 160 milioni, che ci consentiranno di ridurre il debito con le banche a circa 80-90 milioni, potremo affrontare con più tranquillità il futuro.

E: In tutto questo, nella compagine azionaria del gruppo, esce il fondo Clessidra, cosa cambierà?

Esce insieme a Banca Intesa. Diminuiscono quindi i partner finanziari in favore di quelli industriali. Questo mi rende più sereno. Io auguro a tutte le aziende di tornare “sulla terra”. Questi fondi hanno la missione di capitalizzare al massimo gli investimenti, ma costringono le imprese a operare su parametri che hanno regole diverse da quelli delle imprese nude e crude.

Non dico che i partner finanziari siano da eliminare completamente, anzi, ma occorre una maggiore disciplina e armonizzazione dei rapporti, altrimenti si rischia di andare a fondo, com’è successo in altri casi finiti poi su tutti i giornali.

E: Il fatto che il 2012 e il 2013 siano stati anni di crisi è innegabile, sarà un caso ma sul sito internet del gruppo non sono pubblicati i bilanci di quegli anni, ha mai pensato di cedere la sua partecipa-

IMPRENDITORI

imprenditoriali ma con il calcio, soprattutto con il Genoa. Ha visto il calcio come la possibilità di ampliare il marketing della Giochi Preziosi o si è buttato in questo mondo solo per passione?

Il calcio è stato una “iattura” per la mia azienda. Se avessi voluto fare il bene della Giochi Preziosi non avrei mai pensato di fare il presidente di una società di calcio.

Sono consapevole di avere un’immagine

La sfida? Rimanere saldi sui mercati internazionali cercando di allargarsi mediatica molto più forte, è vero. Mi piacerebbe però essere riconosciuto come il presidente di una delle aziende più importanti di questo Paese, non solo del Genoa.

zione azionaria? Qualcuno si era fatto avanti per rilevarla?

Nessuno si è fatto avanti, ma in ogni caso non ho mai pensato di fare un passo indietro. Sono un’imprenditore e quando si rompe qualcosa bisogna mettere insieme i cocci. Era mio dovere fare di tutto per rimettere la barca in acque più tranquille.

E: Lei è arrivato a essere il numero due dei giocattoli in Europa grazie a intuizioni di mercato che hanno dato un ritorno straordinario, arrivando ai tempi d’oro a ricavi da un miliardo, ce n’è una in particolare che – per usare un gergo calcistico – è stata da pallone d’oro?

Esistono una serie di decisioni che caratterizzano l’essere imprenditore, un ruolo che si differenzia dal manager proprio perché ha una genialità innata. L’imprenditore fa di tutto per portare avanti idee che per altri magari non sono comprensibili, per cui non posso citare una sola intuizione, se mi fossi fermato ai Gormiti non sarei arrivato a questi livelli.

E: C’è invece qualcosa che rimpiange di non aver fatto?

Non metto mai l’orologio indietro, perché la storia non si fa guardandosi alle spalle.

Io penso solo a quello che farò domani.

website: www.giochipreziosi.it FB: Giochi Preziosi

E: Giocattoli, punti vendita, alimenti, cancelleria... il gruppo Giochi Preziosi racchiude un vastissimo numero di marchi. La sfida ora qual è, cosa riserva il futuro?

Rimanere sul mercato in maniera più stabile e attaccare i mercati internazionali che sono più dinamici, come la Cina, e ci consentiranno di ottenere performance migliori rispetto ai mercati dove la crisi ha colpito di più o quelli più saturi. L’obiettivo è allargarsi per ammortizzare gli investimenti e le eventuali perdite».

E: La visibilità mediatica a livello personale però l’ha acquisita non per i meriti

E: Anche il campionato italiano oggi sta attraversando una forte crisi. Lei ha detto che ha anche sistemato il Genoa dal punto di vista economico, è l’anticamera di una sua uscita da questo mondo?

Avevamo fatto spese non alla nostra portata, rischiando di uscire dai paletti che il fair play finanziario sta mettendo, ora il Genoa è gestito in maniera più equilibrata. Resto perché devo, non si può mica abbandonare, se poi arriva l’emiro che vuole investire, allora posso anche pensare di cedere.

E: Tornando alla Giochi Preziosi, quando lei deciderà di andare in pensione è preoccupato per come verrà amministrata l’azienda dopo di lei?

Il momento del mio ritiro è ancora lontano, ma abbiamo ai vertici dei bravi manager che daranno la continuità gestionale per andare avanti anche senza di me.

UNA HOLDING MOLTO VERSATILE Il Gruppo Preziosi S.p.A., nato nel nel 1978, è la holding che detiene la proprietà di Giochi Preziosi S.p.A., l’azienda leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli, sempre da lui fondata nel medesimo anno.

Attualmente è la seconda azienda europea del settore dopo Lego e la quinta a livello mondiale dopo Mattel, Hasbro e Bandai.

Il Gruppo Giochi Preziosi commercializza una grande varietà di prodotti: in primis i giocattoli ma anche dolciumi, pubblicazioni editoriali, snack salati con sorprese ed anche grandi superfici di vendita per prodotti dedicati ai bambini.

76

ECONOMIA di Michele Questa*

Ossigeno in

I

contanti

l mese di marzo ha visto l’avvio del Quantitative Easing (QE) voluto ed attuato dalla Banca Centrale Europea (BCE) per cercare di sbloccare la pesante situazione dell’economia europea.

Mai prima di oggi in Europa era stata adottata una misura del genere.

La BCE ha sempre puntato a tenere sotto controllo l’inflazione a discapito anche della crescita economica ma di fronte alla deflazione (prezzi dei beni in discesa) non ha potuto fare altro che intraprendere questa nuova avventura che ancora non si sa dove porterà.

Quale dovrebbe essere il meccanismo in grado di combattere appunto la deflazione e far ripartire l’economia?

La BCE acquista sul mercato, al ritmo di 3 miliardi di euro al giorno, strumenti finanziari (in larghissima maggioranza

obbligazioni) in modo tale da iniettare nuove masse monetarie nel sistema eco-

nomico. Queste masse monetarie dovrebbero andare a finanziare il credito per le imprese, a ridurre i tassi di interesse (se aumenta pesantemente la domanda il valore delle obbligazioni sale e il rendimento effettivo netto scende) e ad innescare quindi una maggiore circolazione del denaro che, negli intenti del governatore Mario Draghi, dovrebbe dare respiro all’economia e far partite una ripresa verso l’alto dei prezzi per tornare ad una moderata inflazione dell’area Euro.

Sembrerebbe tutto perfetto. Ma esiste il forte rischio che questa massa di denaro non vada nel sistema economico e venga utilizzata per speculazioni finanziarie o per “drogare” i mercati azionari e non solo. Le banche sarebbero le prime a trarne vantaggio per cercare di sistemare i propri conti.

•

* Dal 1995 svolge l’attività di promotore finanziario, prima per Altinia Sim e poi per Banca Fideuram dal 1996 al 1999 e Fineco Bank dal 1999 al 2008. Nel 2008 entra in IPB Sim e svolge l’attività di consulente indipendente. Nel 2005 svolge privatamente il 1° Master Italiano per Operatori Professionisti tenuto da Domencio Foti e Massimo Achille Capecce.

78

I

SCUSA, HAI MICA UN BITCOIN?

EUROPA a tutta birra

mercati azionari europei sono sui massimi degli ultimi sette anni e mezzo.

C’é ottimismo tra gli operatori che comprano convinti che si possa uscire a breve dalla crisi e che l’economia si riprenderà grazie alle mosse della BCE. Difficile dire se le cose sono realmente tali o se si tratta di speculazione. Sicuramente negli ultimi sette anni, ovvero dallo scoppio dell’ultima bolla speculativa, non molto é migliorato se non artificialmente.

Facile pensare che si stia entrando in una nuova bolla.

Più P.I.L. per tutti

I

l nostro malandato prodotto intermo lordo “viaggia verso un +0,2% nel primo trimestre”: è la previsione del Centro studi di Confindustria, che indica l’attesa di “un recupero”, spiegando che la stima è “negativamente influenzata dall’inciampo della produzione industriale a gennaio (che potrebbe, però, invertire la tendenza a febbraio)”. Le attese di ripresa dell’economia italiana trovano conferma nell’incremento della diffusione di variazioni positive nell’attività e nelle vendite.

Incrociamo tutti le dita...

L

CINA: sempre più vicina

a crescita economica della Cina si dovrebbe attestare intorno al 7% per quest’anno secondo le previsioni dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). La preoccupazione degli economisti non é da sottovalutare perché l’economia cinese é uno dei traini più importanti per quella mondiale. I ritmi di crescita di questo paese sono notoriamente più alti; questi livelli non si vedevano da circa 25 anni.

Cosa dovremmo pensare noi italiani abituati da anni a ritmi inferiori all’1%?

79

Moneta virtuale, criptovaluta, banconota elettronica: tanti nomi per un’unica paternità... la crisi dilagante. Il Bitcoin viene ufficialmente fatto circolare dal 2008 e la data del suo battesimo - anno di implosione del sistema finanziario globale - non rappresenta certamente una casualità. Proprio alla fine di quell’anno sulla rete viene pubblicato un dettagliato studio dedicato ai bitcoin, a firma Satoshi Nakamoto, un nome fittizio dietro al quale non si è mai capito chi si nasconda in realtà. La cosa certa è invece che, differentemente ad altri predecessori, il Bitcoin in pochi anni, sull’onda della genersalr sfiducia verso le grandi istituzioni finanziarie, si è diffuso nel mondo in maniera esponenziale, in barba alla diffidenza sia bancaria che da parte dui migliaia di utenti. C’è chi giura che si tratta del mezzo di pagamento del futuro. Si tratta di una valuta virtuale, totalmente elettronica. Nessuna banconota, nessuna monetina, il Bitcoin circola attraverso internet e il possesso di ogni singolo Bitcoin è registrato in modo univoco da una vasta rete di computer in tutto il mondo.

Non transita da nessun istituto bancario

né viene controllata da autorità monetarie o banche centrali. Viene generata automaticamente secondo un algoritmo matematico che esclude l’inflazione:. Per procurarseli ci sono due possibilità. La prima è acquistarli direttamente da un privato che ne possiede oppure su specifiche piattaforme in rete. Sempre maggiori sono le attività che li accettano come mezzo di pagamento on line: Amazon è una di queste. La seconda è ancora più tecnologica e fantasiosa: attraverso il cosiddetto «mining», ovvero offrire una parte della potenza di calcolo del proprio computer a disposizione della rete che gestisce le transazioni. In cambio, periodicamente, in ricompensa si ricevono Basta andare su uno dei siti già citati e aprire un «wallet», ovvero un portafoglio elettronico, che potrà contenere uno più conti in Bitcoin, identificati da codici numerici che iniziano sempre con la cifra 1. I conti sono anonimi, ed è una delle caratteristiche che ne ha favorito l’enorme diffusione. C’è anche chi ha già pensato di organizzarsi in attività di trading di questa moneta, ottenendo anche grandi guadagni, ma la volatilità è altissima: la speculazione coi Bitcoin è materia da maneggiare con cura.

PER VIE LEGALI a cura dell’Avv. Federico Mangini

DIVORZIO sì... ma che sia breve.

A

nche nel nostro paese dirsi addio da oggi è più semoplice. l decreto legge di riforma (Dl 132/2014) introduce la “negoziazione assistita da un avvocato”. Moglie e marito che intendono separarsi, divorziare o anche cambiare le condizioni di separazione o divorzio già fissate dal giudice possono rivolgersi a un avvocato per raggiungere una soluzione consensuale per chiudere il matrimonio. Non sarà più necessario passare dal giudice, che finora era tenuto a verificare l’irreversibilità della crisi coniugale e la sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge.

Quanto ai requisiti necessari per la soluzione consensuale di separazione e divorzio mediante negoziazione assistita, dopo la modifica introdotta in sede di conversione, anche i coniugi con prole minorenne, maggiorenne non autosufficiente, incapace o con handicap grave, possono accedere alla procedura.

Il legale dovrà mettere per iscritto l’accordo raggiunto, farlo sottoscrivere alle parti e autenticare le firme. Poi, entro dieci giorni - pena una sanzione da 5mila a 50mila euro - dovrà trasmettere una copia autenticata dell’accordo, con le certificazioni necessarie, all’ufficiale di stato civile del Comune in cui il matrimonio è stato iscritto o trascritto.

Le recenti novità in “materia” tuttavia non finiscono qui.

Il Senato ha, infatti, recentemente approvato il disegno di legge sul divorzio breve, dopo anni e dopo i confronti con gli altri Paesi europei, anche l’Italia ha deciso di accorciare i tempi.

La Camera più alta ha fatto passare il ddl con 228 sì, 11 no e 11 astenuti, il testo poi dovrà tornare alla Camera dei Deputati, perché sono state effettuate delle modifiche tecniche, per l’approvazione finale, ma ormai il grosso è stato fatto. La legge sul divorzio in Italia risale al 1970, il sistema giudiziario prevede: prima una causa di separazione coniugale, passati poi tre anni, si potrà inoltrare la domanda di divorzio e anche in questo caso si dovrà tornare davanti al giudice. Questo naturalmente comporta tempi e costi più alti. Ora con l’approvazione del disegno di legge, i tempi si riducono drasticamente, precisamente quelli che riguardano il periodo di separazione.

Se il testo non subirà nuove modifiche infatti il divorzio potrà essere richiesto dopo 6 mesi dalla separazione in caso di consensuale e dopo un anno se con ricorso al giudice.

Dunque non più gli attuali tre anni di attesa, ma restano i due gradi di giudizio.

Tra le modifiche apportate al testo è stato eliminata quella che riguarda il cosiddetto divorzio “lampo” che consiste nel togliere del tutto il periodo di separazione. Novità temporale anche per la divisione dei beni: la comunione infatti verrà meno nel momento in cui il giudice autorizza i coniugi a vivere separati

a cura dell’Avv. Cataldo Calabretta

E

Un avvocato al servizio di SUA SANTITÀ

sperto di criminologia, insegna al master di II livello di “Scienze Criminologico-Forensi” dell’Università “La Sapienza” di Roma, diretto dal noto professor Vincenzo Mastronardi. Lo si può vedere spesso nei panni di opinionista in trasmissioni di punta della Tv di Stato.

Uno dei più prestigiosi progetti che l’hanno visto direttamente coinvolto è però sicuramente rappresentato da un libro che nulla ha a che fare con la cronaca nera. Si tratta del libro “Era Santo, era uomo”, scritto da Lino Zani e da Marilù Simoneschi e dedicato a Papa Wojtyla. “Sapere di aver dato vita a qualcosa di straordinario ancora oggi mi provoca una grande emozione.

E’ un’opera che racchiude un aspetto inedito di come Giovanni Paolo II ha acquisito piena e chiara consapevolezza del Terzo Segreto di Fatima. Di quell’opera letteraria ho curato il contratto con la casa editrice e la cessione dei diritti con diversi altri Paesi del mondo. Sono molto orgoglioso di aver svolto un ruolo fondamentale sia per la pubblicazione del libro e sia per la successiva trasposizione televisiva e sono felice di aver condiviso con gli autori, due cari amici, un avvenimento unico“.

80

COSTUME di Antonio Pavone

milionari

Come

diventare

alla “tenera” età di 20 anni S i può diventare milionari poco più che maggiorenni anche se non sei nato nella Silicon Valley, non hai conseguito un master ad Harvard e non hai ereditato l’azienda di famiglia.

Basta avere l’idea giusta, crederci, svilupparla, e magari avere un incontro fortuito in aereo con un imprenditore che sta ad ascoltarti, senza pregiudizi verso la tua giovane età, piuttosto considerandola un valore aggiunto.

E’ quello che è successo a Gianluigi Parrotto, un ventenne di Casarano, nel Leccese, che con la sua idea di installare mini pale eoliche “domestiche” sui tetti

delle case, ha fondato la GpRenewable, capitale sociale minimo (5mila euro), un fido in banca ottenuto presentando come garanzia in banca la busta paga del padre autista (1500 euro).

Un sostegno invece è arrivato da un imprenditore bresciano che ha deciso di partecipare al business della vendita delle mini-turbine eoliche, mettendo a disposizione della società del giovane imprenditore macchine e centro di produzione del valore di 700 mila euro circa: “Due anni fa, tornando da Roma in aereo, ci siamo conosciuti in volo. Discutendo della sua attività, gli proposi di 82

convertire la produzione all’eolico. Da lì è nata la nostra collaborazione”, spiega il giovane. Dopo poco più di un anno di attività, in cui l’azienda è arrivata a contare trentasette collaboratori tra ingegneri, muratori, installatori, la società di Parrotto è stata rilevata per 5,5 milioni di euro da quattro investitori americani riuniti sotto le insegne della società Air Group.

La startup fondata dal 20enne salentino cederà il passo alla nuova Air Group Italy S.p.a., che ingloberà la vecchia società, che aveva chiuso il primo anno d’attività con un fatturato da 1,3 milioni di euro.

•

INTERVISTA

La giovane attivista tunisina, ex Femen, racconta la sua rivoluzione in un libro “barricadero”

di Luca Varani

AMINA TYLER

La

primavera (araba) è già autunno • Il movimento delle Femen è stato fondato a Kiev nel 2008, con un zoccolo duro attivista formato da studentesse tra i 18 e i 20 anni 84

)

C

onosciuta da tutti con un cognomepseudonimo più occidentale come Tyler, Amina Sboui è riuscita - con una foto a seno nudo pubblicata su Facebook - a dividere a metà la sua Tunisia, un paese in cui è silenziosamente presente un modo di vivere sì occidentale, ma in cui la cultura islamica è fortemente radicata. Un gesto compiuto sull’onda di un entusiasmo adolescenziale che le costa quasi la vita: dapprima segregata in casa dai suoi stessi genitori, scandalizzati dalle conseguenze di un atto così eclatante; poi, dopo l’adesione al movimento Femen, finisce in prigione ma, anche dietro le sbarre, prosegue la sua lotta a favore della libertà d’espressione e, più nel concreto, in difesa delle compagne detenute, quotidianamente picchiate ed offese nella loro dignità. Dopo la scarcerazione, a causa della notorietà che la sua figura ha acquisito nel mondo, deve abbandonare il suo paese perchè in Tunisia le sarebbe impossibile studiare e anche solo vivere la sua quotidianità. Sarà nel suo rifugio parigino che deciderà di raccontare a tutti la sua vicenza attraverso un libro: dall’infanzia offesa dagli abusi sessuali alla presa di consapevolezza dei suoi diritti di persona e di donna, dalle prime ribellioni a mamma e papà agli scontri con l’autorità, che sai conclude con il gesto eclatante su Facebook che la trasforma in un simbolo contro qualsiasi forma di dittatura militare o religiosa. Infine l’inevitabile esilio,

segnato dalla disillusione nei confronti della Primavera araba che avrebbe dovuto portare con se democrazia e diritti per tutti.

E: Che cosa significa per te il termine “femminismo”?

Ti rispondo chiarendo cosa per me non è femminismo!

Sono convinta che le donne di oggi non hanno assolutamente bisogno di femmini-

Sogno un mondo che abbia come slogan “Libertà, dignità, giustizia sociale per tutti” smo moralista che le consideri monadi agghindate con fiorellini rosa. Noi donne donne moderne abbiamo bisogno di sentirci tali per noi stesse, esseri completi e non necessariamente tali in relazione al maschio. Il mio corpo mi appartiene non vuole essere uno slogan pubblicitario di un corpo nudo mercificato dai media ma, bensì, un preciso elemento di protesta che cerca di divulgare il dramma che alcune donne vivono ogni giorno sulla loro pelle.

UN MONUMENTO E UN TESORO PER CHARLIE “Un monumento a forma di matita da erigere a Parigi, a spese del nostro Campidoglio, in ricordo delle vittime dell’attacco terroristico al giornale satirico Charlie Hebdo”. Questa l’offerta di dono che il sindaco di Roma Ignazio Marino ha fatto al sindaco dell’undicesimo distretto di Parigi Francois Vauglin, il quale ha accolto con entusiasmo la proposta e l’ha inoltrata alle autorità francesi affinché “si dia parere favorevole”. E’ quanto trapela su un recente scambio epistolare tra i due sindaci.

Nel frattempo, dopo la generale mobilitazione nei confronti della rivista e la conseguente impennata di donazioni da parte di lettori, redazioni, enti, privati e aziende di tutto il mondo, i collaboratori della testata e le famiglie degli autori scomparsi hanno guadagnato un bel gruzzolo. Da ogni parte del globo fioccano proposte di collaborazione e richieste di ripubblicare le vignette di Charb e degli altri autori assassinati in tutti i formati più disparati. Da rivista in chiusura, Charlie Hebdo si è trasformata in una vera e propria miniera d’oro.

85

E: Sei in grado di identificare, nel corso della tua vita, un evento che possa essere considerato la “molla” che ti abbia portato a condividere la tua ormai famosa foto in toplessa, un qualcosa di preciso che abbia spinta a prendere attivamente parte della lotta per l’emancipazione delle donne?

Senza dubbio lo stupro da parte di un pedofilo quando avevo quattro anni. Coi miei genitori, in particolare con mia madre, ho tenuto tutto segreto fino ai dodici anni. La sua risposta fu che era inutile lamentarsi perchè, a quel punto, non sarei più riuscita a trovare un marito. La sua idea era quella di nascondere l’episodio, sarebbe stato meglio non parlarne, anche se non era stata colpa mia. A quel punto ho capito che se avessi taciuto non sarebbe servito a niente, così ho deciso di andare avanti, di continuare.

E: Come ti spieghi la straordinaria diffusione nel mondo della tua storia?

Per gli integralisti islamici Amina è un pericolo, un elemento sovversivo da picchiare, lapidare, addirittura uccidere in qualsiasi momento. Ma Amina è anche la personificazione di un desiderio forte come le sue parole granitiche, chiare, lapidarie, che non possono essere fraintese. fraintendimenti.

La concretizzazione di un forte desiderio autodeterminazione che uniscee le donne di

INTERVISTA

Alcuni concitati momenti di una manifestazione “Femen” in favore della liberazione di Amina, successiva al suo arresto. La ragazza ha in seguito abbandonato il movimento, considerandolo troppo “islamofobico”

86

siano direttamente responsabili dell’attuale sottomissione femminile?

Certamente... anche se il vero nemico in questo caso è l’integralismo.

E: Ora che sei riuscita a diffondere in tutto il mondo i principi della tua battaglia, quali saranno le prossime azioni che hai in mente per proseguire la tua denuncia?

Ho in mente alcuni progetti molto ecltanti che spero risulteranno utili per tutte le donne... ma per ora non voglio svelare niente!

Non si è mai troppo giovani pera impegnarsi in prima persona nella lott per il cambiamento delle idee

tutto il mondo, anche quelle che si devono quotidianamente sottomettere ad una dilagante misoginia, quelle donne che nel silenzio delle loro camere da letto piangono la loro libertà di scelta oppressa da una forza violenta più grande di loro. Fino a quando gli uomini non usciranno dalle nostre mutande la lotta sarà aperta.

E: Perchè ad un certo punto hai abbandonato il movimento Femen?

Non sono mai riuscita a capire da dove arrivasse il denaro per finanziare le attività del gruppo e la cosa mi ha sempre fatto riflettere. Ho chiesto più volte a Inna (ndr: Inna Shevchenko, leader del movimento), ma non mai ho ricevuto risposte chiare.

Non intendo assolutamente far parte di un movimento dove circoli denaro di provenienza non certa. E se fosse Israele a finanziare le Femen? Lo voglio sapere! Non mi piace cassolutamente he il mio nome venga associato ad una organizzazione islamofoba. Non mi sono assolutamente piaciute le urla apprezza “Amina Akbar, Femen Akbar” davanti all’ambasciata di Tunisia in Francia o quando hanno bruciato la bandiera tunisina davanti alla Moschea di Parigi. Si tratta di un’offesa qi musulmani ed anche ai miei parenti. Il rispetto della religione di tutti è fondamentale E: Non hai più contatti con loro?

Esatto, nessun tipo di contatto con il movimento e neanche con le altre attiviste.

E: Come giudichi il fenomeno Isis e tutto quello che sta succedendo in nome della religione?

L’Isis è la vergogna del mondo! Sono addolorata per le persone che hanno perso la vita, i ragazzi di Charlie Hebdo erano miei amici, mi appoggiavano e mi volevano bene. Quello che l’Isis sta facendo è realmente orribile.

E: Ritieni che le religioni - senza distinzione fra cattolicesimo ed islamismo -

“IL MIO CORPO MI APPARTIENE” Editore: Giunti

Attivista tunisina, femminista e blogger in un paese dove certe libertà rappresentano un lusso che - purtroppo - non ci si può permettere. Era il 1 Marzo 2013 quando decise di postare su Facebook una sua fotografia a seno nudo accompagnata dallo slogan “il mio corpo mi appartiene”.

La foto di Amina, il suo gesto coraggioso e la sua lecita ribellione alle rigide regole del suo paese fanno il giro del mondo. Amina diventa così la portavoce di una generazione che reclama la libertà in un paese ormai in mano agli integralisti islamici.

Un libro che, senza inutili fronzoli ma con il vigore dei 20 anni, rappresenta un potente inno alla libertà e al cambiamento.

87

E: Qual è la tua posizione precisa nei confronti dell’aborto? Alcuni paesi - vedi la Spagna - stanno attuando politiche estremamente restrittive per impedirlo il più possibile... È molto triste quando, come nel caso dell’aborto, si debba tornare a lottare per rivendicare dei diritti per i quali addirittura le nostre nonne si sono battute in passato.

E: Come vivi il tuo quotidiano a Parigi?

Provi paura per la tua incolumità?

Parigi ho più libertà, ma non vedo grandi differenze tra Francia e Tunisia. L’Europa non è molto diversa, anche qui succede che se metto gli short la mia giornata sarà segnata da apprezzamenti a sfondo sessuale.

•

David Victoria BECKHAM ADAMS (Londra, 2 maggio 1975) è un ex calciatore inglese diventato modello e attore. È considerato un’icona di stile.

89

(Harlow, 17 aprile 1974) è una cantante, stilista, attrice e modella britannica. È stata una delle Spice Girls.

Insetti da MANGIARE

Davvero mangeremo insetti? In Asia è normale, anzi sono considerati delle vere ghiottonerie ricercatissime.

PARLIAMO DI...

l’Altromondo di Rimini e il Guendalina di Lecce.

Sotto Suor Margherita che, insieme a un griuppo di volontari torinesi, ha vinto ben 1000 colazioni da distribuire tra i più bisognosi. Il premio era stato messo in palio da una nota catena di fast food che offriva la possibilità di ottenere 24 colazioni gratuite a chi si fosse presentato in pigiama.

questa settimana

Tendenze

Folla a “Mondogatto”, che ha portato a Pesaro i felini più belli del mondo. Il Governo Australiano ha annunciato un piano per salvare la barriera corallina. Sarà un drone a portare i pacchetti con gli acquisti on line di Amazon.

Quattro discoteche italiane tra le 50 migliori al mondo: lo dice la rivista britannica DjMag. Sono il Cocoricò di Riccione, il Duel:Beat di Napoli,

HIGH TECH di Marco Maria Lorusso*

L’app che

condivide i segreti

L

a tendenza più aggiornata del web è un “ritorno alle origini”, ovvero l’anonimato: l’ultimo caso riguarda Secret, che ha recentemente scalato la classifica delle app per iPhone, conquistando gli Usa a suon di gossip e senza utenti profilati.

Un inno alla libertà di parola, in grado di colpire chiunque attraverso l’anonimato, garantendo una copertura impenetrabile per tutti.

Secret sembra destinata a lasciare parecchie vittime sul campo di battaglia e le notizie che giungono in merito lasciano ben sperare gli sviluppatori sulla loro creazione destinata - a quanto pare - a far proseliti ovunque. Ma anche e soprattuto a far discutere.

Confessioni, pettegolezzi e scottanti rivelazioni, lungo ed articolato l’elenco delle voci che finiscono nel ribollente calderone di questo social network basato

sul segreto e privo di nomi e profili. Dedicato attualmente al mercato Usa e solo per iPhone, il servizio memorizza tutti i contatti della rubrica per mostrare tutti

* Giornalista informatico, specializzato in tematiche Trade e PMI

90

i pensieri condivisi dagli amici. Su Secret vale tutto: tradimenti, propositi, iniziative, promesse e bugie: parole e immagini in libera circolazione.

•

L’erba del tifoso è sempre più verde

LE PAROLE TECNOLOGICHE

L

a preziosa erbetta dello stadio di Twickenham è stata tagliate ed inserita nei case dei cellulari. Il prototipo, sicuramente bizzarro, ha lo scopo di incoraggiare le persone a riciclare i loro vecchi telefoni. L’iniziativa è targata Rfu, associazione inglese impegnata a diffondere la cultura del rispetto ambientale. Speriamo che l’idea non venga applicata qui da noi, dove lo stato del manto erboso della serie A è spesso in condizioni pietose...

APP

Un videogame con tanto di “attributi”

V

i siete mai chiesti come i videogiochi riescano a simulare alla perfezione capelli mossi dal vento, il volo di un aeroplano o una esplosione da milioni di particelle e non il seno? Si potrebbe ritenere che i rimbalzi anomali siano il risultato di un malcelato sessismo o attribuibili a penuria del gentil sesso tra gli sviluppatori.

Il videogioco “Dead or Alive” fa eccezione: in alcune sue edizioni si può addirittura selezionare il realismo del comportamento del seno, per avere rimbalzi e fluttuazioni più o meno evidenti!

G

Il guidatore è un optional

oogle Driverless Car è una macchina che si guida da sola, che oltre agli airbag interni sta sperimentando anche quelli esterni per ridurre il più possibile gli effetti degli impatti con le altre vetture. Il progetto è attualmente guidato dall’ingegnere Sebastian Thrun, direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale Stanford e co-inventore di Google Street View. Anche il marchio Ford si è attivata, lanciando l’automobile in grado di leggere i cartelli stradali e regolando di conseguenza la velocità di crociera.

S’intende una variante delle applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile, quali smartphone e tablet. Il termine deriva proprio dall’abbreviazione di “applicazione. Una app per dispositivi mobili si differenzia dalle tradizionali applicazioni sia per il supporto con cui viene usata ed anche per la concezione che racchiude in sé. È un software che per struttura informatica è molto simile a una generica applicazione, ma è caratterizzata da una semplificazione ed eliminazione del superfluo, al fine di ottenere leggerezza, essenzialità e velocità, in linea con le limitate risorse hardware dei dispositivi mobili rispetto ai desktop computer.

iPHONE

Si tratta di una famiglia di smartphone prodotta dalla Apple Inc. attualmente disponibile in commercio con vari modelli. In particolare l’iPhone rientra nella fascia alta del mercato degli smartphone e, come tutti gli smartphone più avanzati, offre funzioni multimediali di alto livello.

SVILUPPATORE

Un programmatore che si prende cura di uno o più aspetti del ciclo di vita del software. Questa figura può contribuire alla visione d’insieme del progetto ad un livello applicativo piuttosto che a livello di componenti o operazioni individuali di programmazione (la codifica dell’algoritmo). Altri nomi che vengono spesso usati nello stesso contesto ravvicinato sono analista software e ingegnere del software.

SOCIAL NETWORK

Una struttura dell’informatica che gestisce le reti basate su relazioni sociali tra gli utenti.

DRIVERLESS

Letteralmente “senza guidatore a bordo”, rappresenta la parte fondamentale del Sistema di Automazione Integrale, che consente di gestire un mezzo mobile in modo completamente automatico.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La capacità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana. L’intelligenza artificiale è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi, la quale manifesta aspetti sia teorici che pratici oltre che etici.

91

Gambe da

cyborg

NEWS TECH

B

isognerà aspettare ancora un po’ per vederle in commercio, si parla di due o tre anni, ma hanno già costruito una buona fetta di futuro. Cyberlegs consentirà alle persone invalide, che hanno subito l’amputazione di arti inferiori, di tornare a camminare e di riacquisire motricità. Un passo in avanti nel mondo della tecnologia, un passo avanti anche per l’Italia, che ha promosso e coordinato il progetto.

A sostenere la ricerca hanno contribuito l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Firenze, dove sono stati effettuati i primi test sugli individui. Un consorzio guidato e finanziato dalla Commissione Europea, che ha stanziato una cifra intorno ai 2,5 milioni di euro per il progetto, che comprende al suo interno alcuni centri universitari del Belgio e della Slovenia.

Il sostegno è composto naturalmente dalle protesi transfemorali, fornite di motori interni autonomi in grado di produrre energia per effettuare i movimenti desiderati. Movimenti che verranno graduati dai sensori installati sulle cosiddette scarpe intelligenti.

Il secondo componente della struttura è uno zaino hi-tech, facile da indossare ed ergonomico, che si regola sulla schiena a seconda della postura. Il tutore assiste il movimento e aiuta a flettere l’anca, in modo da avere una torsione completa.

Un sistema perfetto, alimentato da una batteria che ha un’autonomia di tre ore, ma anche qui si sta lavorando per migliorare i consumi e la resistenza.

Inoltre visto il successo del prototipo, si sta già lavorando per renderlo più sicuro, più affidabile e leggero, per creare una versione 2.0 ancora più moderna ed efficiente.

•

92

Una protesi robotica capace di funzionare, grazie al recupero dei segnali nervosi residui del plesso brachiale della spina dorsale. Il funzionamento è dovuto grazie ai sensori che captano questi segnali. Una pratica che richiede un’enorme allenamento mentale e cognitivo, che garantisce però un perfetto controllo dell’arto. Senza intaccare necessariamente la struttura ossea. E’ il risultato prodotto dal centro di ricerca dell’Università di Vienna, che ha sperimentato questa particolare procedura su tre individui rimasti menomati a seguito di incidenti sportivi e in moto.

MODA & BEAUTY di Ludovica Bonini

David & Victoria di stile

icone

DAVID HIPSTER CHIC -Sciarpa avvolgente, Wolsey, 32,99 euro (su www.getthelabel.com) -Espadrillas scamosciate, H&M, 39,90 euro -Denim slim, Sisley, 69,95 euro -Berretto tinta unita effetto lino, Zara Man, 14,95 euro -Anello e bracciale con frase di Papa Francesco, Agios, 49,00 euro - L.U.C regultor, orologio in oro rosa 18kt e cinturino in alligatore, Chopard (su richiesta)

Classico, sempreverde e mai banale, questo è il look di Mr. Beckham che sceglie un pantalone slim, una calzatura scamosciata, un tocco di colore con la sciarpa e la coppola come copricapo divenuta ormai suo segno distintivo.

Il consiglio: non esagerate con i loghi, spesso una semplice sacca da viaggio di qualità risulta più raffinata di un accessorio griffato.

94

VICTORIA FASHION VICTIM Un’icona della moda mondiale, raramente sbaglia i suoi abbinamenti ed è sempre al passo con i tempi: lo testimoniano i pantaloni “culotte” portati larghi sopra la caviglia insieme alla scarpa dal tacco infinito, super grintosa e comoda grazie al plateau.

Il consiglio: se optate per un pantalone ampio tipo “culotte” non indossate soprabiti lunghi, vi aiuterà a slanciare la figura.

- Pantaloni culotte, Zara, 39,95 euro - Kimono con frange, B Bershka, 24,99 euro -Sciarpa fantasia, Accessorize, 25,00 euro - Sandalo incrociato, Benetton, 59,95 euro - Borsa in pelle con manico e tracolla, Bistrusso, € 1067,50

I MUST HAVE DELLA SETTIMANA

Per lui: Il Papillon è d’oro!

Impreziosito da pennellate d’oro puro 24 kt, indelebile e unico per le serate speciali. (Horo) Per lei: La visiera gioiello Iniziano le passeggiate all’aria aperta e non c’è nulla di più trendy della visiera gioiello in paglia con strass e veletta nera (Radà, 210,00 euro) 95

BEAUTY

Beautycocktail di Ludovica Bonini

D

urante il cambio di stagione è il momento di “aggiornare” il beauty case, ecco dunque le novità e le tendenze per coltivare la vostra bellezza…

“...IRIS TRA LE TUE POESIE”

Il canto romantico di Biagio Antonacci ci fa entrare nell’atmosfera incantata e inebriante di un quadro di Van Gogh dove i fiori d’iris sono spazzolati dal vento, emanando un profumo esclusivo e straordinario. Nel 2015 l’iris è il protagonista sulla nostra pelle, che sia sotto forma di profumo, crema corpo, crema mani o bagnoschiuma, vince su tutti gli altri fiori.

C

VELENO DI VIPERA, BAVA DI LUMACA E CAVIALE FANNO BELLA NINA MORIC!

on una chioma sorprendentemente bionda, Nina Moric è stata la testimonial della nuova linea “Impossible” di Cr Beauty che rappresenta una vera e propria innovazione nel campo della cosmesi perché composta da puro estratto di caviale italiano, componente rinomata per le sue

doti elasticizzanti. Una gamma di creme unica al mondo all’interno delle quali sono presenti altri due elementi innovativi: veleno di vipera, l’antirughe più potente in commercio, e bava di lumaca, alleato imbattibile contro la disidratazione e gli arrossamenti cutanei. (www.crbeauty.it)

“BARBER SHOP”A DOMICILIO

La “beard mania” ha ormai conquistato tutti i maschi tra i 28 e i 45 anni, l’estetica hipster fa proseliti in (quasi) tutti gli ambienti, dai più formali a quelli più sportivi.

Torna il gusto della barba, ma al bando quelle incolte, ispide e poco curate.

Acca Kappa ha pensato ad un kit composto da uno shampoo per la pulizia giornaliera di barba e baffi, un siero fluido da applicare dopo la pulizia per rinforzare la barba e nutrire la pelle, e un balsamo per nutrire e ammorbidire barba e baffi al delicato profumo di menta, il tutto accompagnato da una spazzola appositamente studiata per la cura quotidiana della barba.

96

Iris Blanc, crema mani, L’Occitane, 7,50 euro Argan & Iris, latte corpo, Bottega Verde, 13,99 euro Iris Nobile, Eau de parfume, Acqua di Parma, 89,95 euro

ROBA DA DONNE di Beatrice D’Oria* (ilsecoloxix.it/blog/sfashion)

MASCHIO BARBUTO, mi hai conquistata...

D

i certo, tra tutte le mode maschili degli ultimi anni, questa è di sicuro quella che preferisco: il barbone, re degli hipster come in quella bellissima pubblicità di un noto dopobarba, sta vivendo ormai da tempo il suo momento di gloria.

E meno male! Io sono una grande fan del pelo, non posso negarlo: per primo il mio fidanzato è un bel barbuto, quando l’ho visto per la prima volta mi ha colpito subito (che romanticona, eh! ) e ho fatto da subito dei numeri da circo per prendermelo.

Un po’ ce n’ho messo per convincerlo, lui invece mi ha convinta subito. Merito forse della barba? Secondo alcuni studi potrebbe essere proprio così: perché, oltre a fare davvero “maschio”, la barba infonde implicitamente un senso di sicurezza in noi ragazze, accompagnato dal quel non so che di saggio ma anche di selvaggio, una “combo” perfetta.

Tempo fa ho letto un articolo che riportava uno studio scientifico dell’Università di Debrecen che sentenziava una cosa di cui non mi stupisco affatto: gli uomini con la barba fanno più sesso di quelli completamente glabri. Secondo questo studio, 80

uomini barbuti su 100 fanno sesso almeno una volta alla settimana, contro i 73 su 100 di quelli non barbuti.

Insomma, fa virile, fa “maschio alpha” e fa fascinoso, anche se alle nonne e alle mamme fa più arrabbiare che altro, tant’è che se ne escono spesso con: «ma quand’è che ti tagli quella barba?» perché: A) «sembri un senzatetto»; B) «sembri Gesù»; C) «sembri Fidel Castro»; D) «sembri un Rabbino»; E) «sembri un Amish»; F) «sembri uno jihadista».

E pensare che per anni ci avete tormentati con quelle orrende mode di barbette da capretta (quella specie di tappetino sul mento, per intenderci), basette sottili che sembravano disegnate a matita, per non parlare del pizzetto (il pizzetto! mi vengono i brividi solo a scrivere la parola), imbarazzante moda degli anni Novanta che purtroppo fa proseliti ancora adesso.

Bibi D’Oria

* Giovane giornalista, scrive di costume e società sul quotidiano “il Secolo XIX”

di Anna Martina Leogrande

Quel giorno, tanti anni fa, io e Indro...

L

e mie estati fino al 1999 hanno avuto un nome: Riva dei Tessali. Nella casa al mare acquistata dalla mia famiglia quando ancora non avevo compiuto dieci anni sono confluiti i mobili dismessi dalle nostre successive abitazioni.

Il divano di pelle color ocra, un tempo, occupava il centro del salone di un appartamento in viale Salandra: lì, la mia famiglia ha vissuto dal 1978 al 1993.

Rivedo il divano color ocra dopo circa 15 anni. E penso: «tutto è cominciato qui sopra». Seduto sul divano color ocra, a settembre 1991, mio padre mi consigliò la carriera di giornalismo… Così, qualche giorno dopo, in una giornata di inizio autunno inviai una lettera a Indro Montanelli, allora direttore de “Il Giornale”.

Mai avrei potuto immaginare una risposta scritta di suo pugno mi sarebbe stata recapitata a casa. La lettera era custodita all’interno di una busta gialla imbottita che conteneva anche un libro: “L’Italia degli anni di piombo”: «posso solo dirle che ha scelto una battaglia che si fa ogni giorno e che ogni giorno si rischia di perdere. Il giornalismo

è tecnica e libertà. Molti le ricorderanno di essere i suoi padroni. In realtà, ne avrà uno soltanto: il lettore. Non lo dimentichi. Passione, pazienza e pignoleria dovranno accompagnarla. Se ancora crede di voler intraprendere questa strada, le consiglio di cominciare a farsi le ossa. La strada è lunga e irta di ostacoli. A Bari c’è un quotidiano che un mio amico di vecchia data dirige. Si chiama “Puglia” e il mio collega è Mario Gismondi. Si dimentichi di avere un compenso ma potrà imparare il mestiere. I miei migliori auguri».

98

Anche la lettera è diventata dello stesso colore del divano, color ocra.

Mi sembra così fragile e così preziosa. La ripongo nella scatola che la custodisce con gelosia. «C’era una volta il giornalismo – penso – che fortuna averlo conosciuto»!

Anna Martina Leogrande

CUCINA DEL MONDO di Lorenzo Arnaù

Sapori

S

bestiali

corpioni al supermercato, cavallette in versione snack per gli aperitivi più alla moda, bachi da seta da offrire come antipasto. Gli insetti sono un’ottima fonte di deliziose proteine di qualità superiore e il Consiglio d’Europa ha da poco deciso di consentirne il commercio ed il consumo all’interno dei paesi membri, come prodotti alimentari.

Nonostante l’idea di mangiare insetti possa apparire a qualcuno inusuale, se non addirittura disgustosa, va detto che il loro consumo da parte dell’uomo è in realtà abbastanza comune in molte parti del pianeta: in ben 36 paesi africani vengono consumate almeno 527 specie diverse di insetti per uso alimentare, lo stesso avviene in 29 paesi asiatici ed in 23 paesi nelle Americhe. Con oltre 1.400 specie che vengono regolarmente consumate in tutto il mondo, gli insetti offrono possibilità promettenti sia dal punto di vista commerciale che da quello nutrizionale e vengono considerati un’abbondante risorsa naturale per alimentare la popolazione in crescita della Terra.

Cotti o crudi sono consumati abitualmente nel resto del mondo, ma non in Europa.

Almeno non fino ad oggi. Adesso però si aprono nuove prospettive per il mercato degli insetti ad uso alimentare, tanto che alcune aziende asiatiche sono già pronte con prodotti ad hoc per l’esportazione nell’area del Mediterraneo: non aspettiamoci però le bancarelle all’aperto del sud est asiatico, con larve fritte o tarantole al miele pronti per essere consumati. O le confezioni dei supermarket di Singapore e dintorni piene di insetti crudi da inge-

100

gnarsi a cucinare in maniera fantasiosa con molte spezie.

Per le nostre rigide regole igieniche e per facilitare il consumo da parte degli occidentali che non hanno idea di come cucinare un insetto si è pensato ad altro: insetti tostati e preconfezionati da consumare come snack, oppure curiosi dolciumi con all’interno l’insetto da mangiare. Per cominciare va bene così.

Col tempo poi potremmo trovare anche nei nostri supermercati confezioni di grilli fritti, scorpioni e cavallette ricoperte di cioccolato e monoporzioni di tarantola. E per fare un simpatico aperitivo invece di patatine e pop-corn si potranno metter in tavola prelibatezze come i grilli, i bachi da seta e le larve tostate. Invece del patè si potranno offrire delle tenere larve, o grasse locuste. Insomma, un nuovo mondo in cucina. Con l’ammazzacaffè sostituito da un liquore di scorpione, con tanto di animaletto bene in mostra nella bottiglia.

Nel libro Delicieux insects: les proteines du futur, ricco di gustose ricette, lo chef svizzero Bruno Comby spiega che il grillo offre 62g di proteine per 100g , la larva di

ape 68,3g e 16,4g di grassi, la termite 36 g di proteine e 44,4 g di grassi. Larve di mosca, uova di formica e crisalidi di farfalle non solo sono mangiabili. Ma sembrano quasi un cibo ideale per l’uomo.

La prova? Il nostro organismo assimila benissimo gli insetti, molto piú della pasta, del riso o dei fagioli. Il valore biologico delle loro proteine, è altissimo: dal 78 al 99 %. Ottime e pregiate, quindi, come quelle dell’aragosta e del caviale. D’altra parte gli europei non disdegnano ostriche, vongole, frutti di mare, lumache, granchi, gamberi e rane, senza contare il “formaggio con i vermi”, mentre rifiutano schifati cibi del tutto analoghi per contenuto proteico e, probabilmente, per gusto come larve di farfalle, uova di mosche, termiti, grilli e cavallette.

L’entomofagia, cioè l’alimentazione a base di insetti, praticata in tutto il resto del mondo, viene invece rifiutata in Occidente. Eppure offre notevoli vantaggi nutrizionali e gastronomici.

In Sud Africa le larve delle farfalle saturnidi, dette “masonja”, sono un piatto prelibato, tanto che il giornale economico, South African Bureau of Standard, rivela che i locali mercati ne vendono ben 1.600 tonnellate l’anno.

In Messico sono usate in cucina ben 101 specie di insetti e i ristoranti piú alla moda offrono tortillas con larve di far-

CHEF AL CREMLINO

falle esperidi e bruchi dell’agave. Senza contare il tipco verme annegato sul fondo della bottiglia di Mescal. In Thailandia, Laos e Birmania, poi, il consumo di insetti è ancora piú diffuso: basta girare per le strade di Bangkok per poter assaggiare un ampia scelta di ricette a base di insetti

e larve. E lo scorso anno nella provincia di Prachirnburi, sempre in Thailandia, un’invasione di locuste si è risolta in un’epica frittura: 10 tonnellate in peso lordo di croccanti snack fritti dal sapore di gamberetti che hanno tolto la fame alla popolazione locale per alcuni mesi.

•

di Alessandro Bianchini (giovane Chef italiano, ha lavorato per Putin) A differenza di tanti bambini che giovano coi soldatini e il pallone da calcio, il mantovano Alessandro Bianchini è cresciuto, sin dalla più tenera età, fra pentole e padelle, lavorando per strutture della ristorazione molto importanti sia in Italia che all’estero, rappresentando una figura abituale in molti programmi della tv italiana, sulla piattaforma Sky e anche per la televisione russa, in un paese dove ha prestato la sua professionalità addirittura per il Cremlino come chef di Vladmir Putin che, da grande amante dell’Italia qual è, ha voluto tutto per sè un cuoco italiano!

D’ora in poi ci regalerà qualche gustoso ricordo, vissuto in prima persona.

“Era l’anno 2003, per la precisione settembre. Ricoprivo il ruolo di primo chef a Venezia presso il ristorante Antico Pignolo, un locale costantemente frequentato da clienti molto importanti, da capi di stato italiani a quelli stranieri e a vip di ogni genere e razza: un campionario di avventori estremamente vario.

Una sera arriva in cucina il mio principale, annunciandomi che erano arrivati tre

101

russi e che avevano già consumato 3 bottiglie di vino francese Chateau de Pau del 1985, che al tempo costava 5.000 euro a bottiglia, innaffiandovi ccon nonchalance caviale, pesce crudo e aragoste locali, per un conto totale che si aggirava attorno ai 17.000 euro! La curiosità sulla loro identità mi stuzzicava, lo ammetto. Mi presentai quindi in sala, scoprendo che uno dei tre era addirittura il miliardario Roman Abramovich che, pochi mesi prima, aveva acquistato - senza colpo ferire - la squadra di calcio del Chelsea!

Il titolare mi chiese se fosse il caso o meno di praticare loro uno sconticino...

Gli risposi con simpatia che una persona così poteva comprarsi tutti noi con il contante che aveva nel portafoglio! La sera seguente Abramovich si ripresentò con un’altra persona, spendendo altri 14.000 euro. Grande uomo.

IL GUSTO DELLA VITA a cura di Edoardo Raspelli*

Il SUPERMERCATO diventa Gourmet

I

l “glamour” di Selvaggia Lucarelli, affiancato dalla verve di Liubetta Novari, ai fornelli da Christian Milone, uno tra i più affermati chef di “razza piemontese”, che si è esibito in uno show cooking utilizzando prodotti tipici del territorio; questi gli ingredienti - con il sottoscritto nel ruolo di cerimoniere - della serata di presentazione ufficiale del nuovo Carrefour Market “Gourmet” di via Cristoforo Colombo 43 a Torino. Dopo Milano, Roma,Ventimiglia, quello di Torino è il quarto punto vendita destinato da questa catena della grande distribuzione organizzata ai prodotti che più possono prendere per la gola il consumatore, dei veri e propri”market gourmet”.

Sotto gli occhi delle centinaia di torinesi che affollavano il market, lo chef degli Zappatori di Pinerolo, Christian Milone,ha preparato carne cruda, crema di patate ai tartufi, peperoni in bagna cauda. Un assaggio di Piemonte con acquisti fatti tra i banchi dove spuntavano il sushi così come i formaggi di Occelli.

E’la quarta iniziativa in ordine di tempo di Carrefour Italia (1.151 punti di vendita nel nostro paese, 20 mila collaboratori, 5 miliardi e 262 milioni di euro di fatturato). Situato in una zona centrale della città della Mole Antonelliana, il Carrefour Market di via Cristoforo Colombo 43 segna la svolta di un nuovo format di super-

mercato: 1.200 mq dove, in un ambiente studiato nei minimi particolari, fare la spesa rappresenta una nuova e innovativa esperienza di acquisto.

Gusto, ricercatezza e convenienza si fondono in una selezione dell’eccellenza italiana in tutti i settori food, unendo a questa vocazione per il “gusto” la praticità, la comodità e la convenienza di un supermercato di quartiere.

Primizie di stagione in ortofrutta, prodotti a km zero, pesce unicamente fresco al banco servito, grandi specialità della tradizione italiana in macelleria, pane caldo fino al tramonto, oltre 400 tra salumi e formaggi, una cantina ricca di vini e una speciale selezione nei reparti dell’alimentare a scaffale, completano l’assor-

- L’IMPEGNO DI SIMONA NEL MONDO -

In un libro appena uscito (per Diabasis) i tragici racconti di viaggio di mia figlia, la psicologa Simona Raspelli. Mettendo in stand-by la sua vita, per qualche mese Simona ha coraggiosamente lasciato in disparte le comodità ed i lussi di casa del suo ricco Occidente, immergendosi nell’attività di volontaria in due paesi molto lontani, molto diversi, dove ogni giorno si vive il dramma e la tragedia: da una parte la povertà,la miseria, la vita breve condizionata dalle mal curate malattie; dall’altra una società più ricca ma dove odi secolari si

mescolano dando vita a una implacabile guerra strisciante che sembra non dover finire mai.

Due paesi, Burundi e Palestina, dove tutto sembra irreale, rovesciato e dove” anche la luna è capovolta”.

Con l’aggiunta di “Una volontaria tra Burundi e Palestina” è nato il titolo di un piccolo libro che racconta le esperienze vissute in prima persona da una giovane donna dal cognome famoso e dalla vita professionale curiosa ed intensa.

Psicologa, dottore di ricerca, studiosa del mondo drammatico legato al binomio” Ottimismo e lutto” che ha studiato a fondo, Simona Raspelli, milanese, classe 1980, ha trascorso alcuni mesi in Burundi come volontaria con il VISPE. Il libro può essere richiesto alla casa editrice (Parma, vicolo del Vescovado 12, tel. 0039.0521.207547 – info@diabasis.it www.diabasis.it) e anche nella parte libri della piattaforma Amazon.

102

timento di prodotti di grande marca e di prodotti Carrefour. Dopo quelli di Milano, Roma,Ventimiglia, Torino è il quarto Carrefour in cui è possibile “la spesa gourmet”. Nel futuro due altre iniziative: di nuovo a Milano ed a Roma.

Proprio il Piemonte è la regione in cui Carrefour lavora maggiormente con le aziende locali. I fornitori totali sui tre canali (Express, Market e Iper) sono circa 224 con circa 2.700 articoli, per un giro d’affari di oltre 55 milioni di Euro nel 2014.

Dopo il primo punto vendita aperto 24 ore su 24, che ha rappresentato una significativa rivoluzione per quanto riguarda il modo di fare la spesa in città, con il Carrefour Market Gourmet di via Cristoforo Colombo è ora la volta della spesa dedicata ai “food lovers”. Il Market, aperto dalle 8 alle 22 (la domenica dalle 9), offrirà ai suoi clienti nei week end corsi di cucina e di cake design gratuiti, oltre a cooking show ed eventi formativi per sommelier.

Per Stéphane Coum, Direttore Supermercati Carrefour “L’apertura di Torino prosegue la nostra strategia di differenziare su tutto il territorio l’esperienza di spesa dei nostri clienti, che possiedono un approccio evoluto agli acquisti, attento a ciò che si compra e si consuma. Ma non meno importante sono coloro i quali hanno necessità di fare acquisti veloci, magari in orari particolari”.

Per Grégoire Kaufman Direttore Commerciale e Marketing Carrefour “Anche in questa occasione la ricerca di prodotti e produttori speciali è alla base della proposta commerciale del nuovo Market”.

•

* Giornalista enogastronomico e conduttore di “Melaverde”, in onda ogni domenica mattina su Canale 5.

il VOLO

Il Volo è un gruppo musicale italiano costituito da due tenori e un baritono:.

Ha vinto l’ultimo Sanremo.

105

Jean Jacques ANNAUD (Juvisy-sur-Orge, 1º ottobre 1943) è un regista francese. Tra i suoi film “Il nome della Rosa” e “La guerra del fuoco”.

PARLIAMO DI...

mondiale per Game of thrones 5, Il trono di spade, sul red carpet londinese, attori, attrici e persino zombie. Mario Martone mette in scena una Carmen ripensata con la ristesura napoletana di Enzo Moscato dal titolo Lacarmèn.

questa settimana

Cultura & c.

Al Forum di Assago, i fan di Francesco de Gregori hanno potuto godersi una sorpresa speciale quando sul palco è salito anche Ligabue. Laura Pausini è uno dei giudici di La Voz, versione spagnola del talent tv Voice of Italy. Premiere

o s s e c c u Sulle ali del s er terra INTERVISTA di Luca Varani

VOLO

IL

Due tenori e un baritono che, primi in Italia, hanno firmato un contratto diretto con una major americana

• Sono nati da una intuizione di Michele Torpedine, esperto produttore a cui si devono i successi di Andrea Bocelli, Zucchero e Giorgia 106

Š Andrew McLeod

p i d e i p i n o c a m

A

nche se qualcuno li snobba, considerandoli un mero prodotto di marketing costruito a tavolino, è innegabile che questi tre ragazzi - Piero Barone (Agrigento, 24 giugno 1993), Ignazio Boschetto (Bologna, 4 ottobre 1994) e Gianluca Ginoble (Atri, 11 febbraio 1995) - stanno mietendo successi in tutto il mondo. Dai loro esordi come bambini-prodigio nel talent condotto da Antonella Clerici, “Ti lascio una canzone”, di tempo ne è passato ed ha prodotto effetti che hanno del prodigioso. Con la loro proposta artistica fatta di brani pescati dalla tradizione classica italiana ed internazionale, sapientemente arrangiati con uno stile moderno, uniti ad alcuni brani pop in chiave classica, hanno già inciso canzoni in diverse lingue (spagnolo, inglese, francese, tedesco e addirittura latino!), conquistato gli Stati Uniti con grandi esibizioni e un prestigioso contratto - il primo per degli artisti di casa nostra - con una grande casa discografica a stelle & strisce. Per i tre “tenorini” (così li chiamano affettuosamente i loro fans) la vittoria durante l’ultimo festival di Sanremo - con il brano “Grande Amore” - è solo l’ultima affermazione di una carriera già costellati di prestigiosi riconoscimenti. C’è da farsi montare la testa... ma i tre ragazzi rimangono opportunamente con i piedi per terra. E piacciono anche per questo.

a bassa quota, l’umiltà è fondamentale per fare bene le cose, soprattutto in questo campo. Abbiamo la fortuna di fare quello che amiamo più in assoluto, un genere artistico diffuso in tutto il momdo che affascina un po’ tutti, un grande patrimonio della nostra cultura.

E: Non voglio necessariamente insistere su Bocelli... ma per quanto riguarda il grande tenore toscano, la sua carriera è partita proprio dal festival sanremese, mentre per voi la gara è arrivata dopo

Si sono conosciuti ednel hanno fatto amicizia ro 2009, durante la lom e partecipazione - coRai 1 solisti - al talent di one” “Ti lascio una canz

E: Secondo voi perchè - soprattutto in Italia - considera poco elegante e, in certi casi, quasi “trash” la commistione fra la musica colta - quella lirica - e la canzone pop?

Si tratta di uno stupido preconcetto che appartiene quasi esclusivamente alla cultura occidentale. Basti pensare che poco tempo fa, a New York, è andata in scena una Bohème pucciniana (ndr: opera di grande difficoltà vocale) ambientata negli Stati Uniti al mondo d’oggi e con interpreti presi, nella maggior parte dei casi, dal mondo del pop, con biglietti esauriti per più di un anno e mezzo!

E: Come vi presentereste ai cultori della lirica?

Tutti e tre possiamo essere definiti “tenori lirici”, anche se Gianluca possiede una voce brunita e agile , quasi da “baritono leggero”. Tre tenori, certo... ma ben distinti, che riescono a dare maggiore varietà ad una scrittura musicale di estrema semplicità.

E: E agli appassionati del pop che non vi conoscono ancora bene?

Li invitiamo ad ascoltare il nostro album senza pregiudizi. Noi non cantiamo solo musica lirica ma anche canzoni pop.

“Grande amore”, da questo punto di vista, è un esempio perfetto: ci trovi la batteria, © Andrew McLeod

E: Ormai è trascorso un po’ di tempo dalla magica serata finale dell’Ariston: a mente fredda come la rivivete oggi?

Quello di Sanremo rimane uno dei palchi più prestigiosi in assoluto sul quale ci siamo esibiti, alla pari con quello deil radio City Music Hall a Manhattan, non c’è dubbio. Anche oggi, svanita l’euforia della vittoria, continuiamo a pensare a quella serata come ad una delle cose più belle che ci siano mai capitate.

grandi successi ottenuti negli Stati Uniti. Forse oggi, per chi vuole affermarsi nel cosiddetto “bel canto”, il percorso è diametralmente cambiato? É quasi un paradosso - risponde Piero - ma è come se fossimo degli stranieri che sono arrivati in Italia, complice il contratto siglato con la Universal e con Tony Renis. In effetti il nostro progetto artistico all’inizio ha trascurato un po’ il nostro paese... ma noi ci sentiamo profondamente italiani! Ci siamo impegnati al massimo in giro per il mondo, godendo anche di grandi soddisfazioni, un

bagaglio di successi che ci spinge ancora di più a farci conoscere ed amare dai nostri connazionali.

E: Siete consapevoli che il confronto con lo stile e le atmosfere che hanno reso famoso Bocelli viene naturale, anche perchè avete il medesimo manager? Cosa ne pensate?

Quello che viene universalmente riconosciuto come il “bel canto”, del quale Bocelli è una specie di portabandiera, è il medesimo genere che cerchiamo di proporre con umiltà anche noi. Il nostro nome è Il Volo ma noi voliamo 107

INTERVISTA

ho letto in giro che piacete molto alle ragazze, basta dare un’occhiata ai sociak che vi riguardano...

Non solo alle ragazze (scoppiano a ridere di gusto...) ma anche alle loro mamme!

Questo è un segreto per essere irresistibili: se piaci ad una ragazza ed anche alla sua mamma... non avrai mai problemi! Scherzi a parte, le fans sono travolgenti e ci riempiono di un sacco di attenzioni. Non solo italiane ma anche europee, americane e sudamericane!

Un altro aspetto importante riguardo a chi ci supporta è che abbiamo un pubblico molto variegato. In molti pensavano a noi come ad un prodotto per adulti. Invece ci fa tantissimo piacere vedere bambini che ci seguono e che cantano i nostri pezzi.

IL NUOVO DISCO

“SANREMO GRANDE AMORE” Etichetta: Columbia

Se fosse uscito ai tempi del vinile l’avremmo definito un mini-ellepì: sette canzoni, a partire da quella che ha vinto l’ultimo Sanremo, condita con sei

•

le chitarre... è una canzone estremamente moderna! Noi abbiamo tre voci e tre universi diversi... ma, in fondo, Il Volo possiede una voce unica.

brani del grande repertorio festivaliero dei bei tempi andati, da “Ancora” di Edoardo De Crescenzo a “Piove” di Domenico Modugno, da “Vacanze romane” dei Matia Bazar a “Canzone per te” di Sergio Endrigo, concludendo con “Romantica” e “L’immensità”, portata al successo da Don Backy.

Sei cover che, in maniera elegantemente nostalgica, ripercorrono alcune delle tappe fondamentali della grande canzone italiana nel mondo, in un arco temporale che va dalla fine degli anni ‘50 fino a metà anni ‘80. © Andrew McLeod (3)

E: A proposito... com’è nata la canzone?

Nella maniera più classica! Siamo andati in studio, ci siamo messi a lavorare con grande concentrazione e, piano piano, è venuta fuori una cosa che ci sembrava davvero forte. Raccontiamo in musica quello che riteniamo sia l’amore dal punto di vista di tre ragazzi della nostra età, raccontandolo a modo nostro.

E: I tempi dei “calzoncini corti” con Antonella Clerici sono definitivamente chiusi, appartengono al vostro passato:

UN MODELLO DI RIFERIMENTO

I tre “mostri sacri” del canto lirico per eccellenza, da sinistra Placido Domingo, Josè Carreras e il compianto Luciano Pavarotti, scomparso il 6 settembre 2007, Il trio delle meraviglie spopolò con una serie di memorabili show, tenuti tra gli anni ‘90 e i primi anni 2000, inaugurando questa prestigiosa collaborazione in occasione di un concerto alle antiche Terme di Caracalla a Roma, tenutosi alla vigilia della finale della Coppa del Mondo Italia ‘90, il 7 luglio 1990, con Zubin Mehta impegnato a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Il loro repertorio andavasi al di là dell’opera, fino ad includere brani del Teatro di Broadway e perfino canzoni leggere. Tra le arie più gettonate, “Nessun dorma” tratta dalla Turandot di Puccini e il classico per eccellenza “‘O sole mio”.

108

website: www.ilvolomusic.com FB: facebook.com/ilvolomusic

SONAR di Luca Varani

- LE NOVITA’ -

MADONNA “Rebel Heart” Doveva essere un disco adatto ad una dimensione acustica (l’aveva detto lei presentandolo) ma il risultato finale è musicalmente schizofrenico. Vero è che con la dance il risultato di realizzare sold-out per i prossimi concerti è assicurato.

Interscope Records

BOB DYLAN “Shadows In The Night” Il menestrello di Duluth si cimenta con il repertorio di Frank Sinatra - il crooner per eccellenza - e, a parte il comprensibile spiazzamento iniziale, il risultato è davvero godibile! La distanza che separa i due è paradossalmente un elemento di grande fascino.

Columbia

- I CONCERTI -

- IL VIDEOCLIP -

SUPERTRAMP - Milano FilaForum Assago (MI) - 9 novembre 2015 Unica data italiana nel 2015 per una storica band che, sul palco, vanta tre membri della formazione originale.

Lo spettacolo “Historic evening of hits and classics” presenta tutti ma proprio tutti i loro grandi successi www.dalessandroegalli.com

Grande successo in rete per il video de “L’Equilibrista”: oltre 320.000 visualizzazioni sul web, 250.000 visualizzazioni da Facebook nei primi 4 giorni di programmazione e 70.000 su YouTube!

L’idea è nata d’improvviso, in modo spontaneo: è bastato postare una foto di backstage sui social network e, come accade spesso nell’era di internet, la rete ha fatto il resto.

La foto ritraeva Marco Ligabue, Paolo Belli e Beppe Carletti - leader storico dei Noma-

MORANDI & BAGLIONI - Roma Foro Italico - 10/22 settembre 2015 Lo show si intitola “Capitani Coraggiosi” e per 10 serate vedrà l’inedito duo proporre i rispettivi cavalli di battaglia, in un gioco di duetti e di scambi per due carriere parallele, caratterizzate da un rapporto fortissimo col pubblico. www.fepgroup.it JOHN HIATT - Sesto San Giovanni (MI) Carroponte - 8 luglio 2015 Uno dei più longevi e rispettati cantautori americani, le cui canzoni sono state riprese da mostri sacri come Bob Dylan, Eric Clapton e Joe Cocker. Il nuovo “Terms Of My Surrender” è il ventiduesimo album in studio in oltre 40 anni di carriera. www.barleyarts.com

AUGURONI, SIGNORA MAZZINI!

“Essere immortale non mi interessa, mi piace invecchiare” (Mina) Un mito della musica italiana compie 75 anni e in questa breve frase riassume tutta la sua umanità e il senso di una delle carriere più significative della cultura popolare del nostro Paese. Mina Anna Maria Mazzini il 25 marzo ha festeggiato il compleanno in grande forma, un traguardo importante per una donna assolutamente straordinaria, un’artista di rottura anche se è sempre stata annovera nella tradizione italiana del cosiddetto “bel canto”. Discograficamente attiva sin dal 1958, con oltre 1500 brani interpretati e 150 milioni di dischi venduti nonostante abbia dato l’addio ai concerti nel lontano 1978. Un successo dopo l’altro, compreso il recente album “Selfie”, uscito a tre anni dall’ultimo album di inediti. Una voce soprano, limpida e tuonante, “ambasciatrice” della cultura italiana musicale nel mondo.

110

di - stretti in un abbraccio, in poco tempo sono arrivati tantissimi commenti e apprezzamenti per questo inedito trio che sa di Emilia, di tradizioni e di positività.

Nasce così “L’Equilibrista”, già in programmazione radiofonica e nei digital store.

“L’Equilibrista apre le braccia e va su un piede…ognuno ha il suo talento”, cantano così Marco Ligabue e Paolo Belli intervallati dalle splendide note della fisarmonica di Beppe Carletti.

I MESTIERI DELLA MUSICA - L’EVENTO Il prossimo 10 aprile all’Auditorium Centro Congressi del Porto Antico di Genova i Maestri Luis Bacalov, Stefano Bollani e Alberto Pizzo, per la prima volta insieme, saranno i protagonisti del progetto “3 Piano Generations”, un eccezionale concerto che ospiterà sul medesimo palco un’insolita “giostra” di tre gran pianoforti Yamaha. Come in un’antica arena, i tre virtuosi si circonderanno del loro

di Mitch pubblico misurandosi in un gioco continuo di note da un palco posto al centro delle due platee, dove esploreranno oceani sonori con giochi di piano solo a staffetta, momenti a due e a tre pianoforti.

Il pubblico verrà introdotto in un viaggio musicale nel quale confluiranno il jazz, la classica e la grande musica per il cinema, con anche momenti d’improvvisazione.

- MUSICA DI CARTA Francesco Ferrua, architetto con una inguaribile passione per la musica, ha casualmente scoperto l’Alan Parson Project nel 1992... e da quel momento ne è diventato uno dei massimi esperti e collezionisti al mondo.

Volete una prova? Leggetevi il suo “L’occhio nel cielo”, il recente libro edito da Arcana, che racconta una storia più unica che rara nel panorama musicale mondiale.

Dieci album pubblicati tra il 1976 e il 1987, oltre cinquanta riconoscimenti tra dischi d’oro e di platino, più di quaranta milioni di copie vendute.

Eppure, ancora oggi, molti fanno fatica ad associare un volto alle due persone a cui il project deve l’esistenza: Alan Parsons e Eric Woolfson.

Cat Stevens

- IERI & OGGI -

Yusuf Islam 111

Salve a tutti! Io sono Mitch o dj Mitch, fate voi... Qualcuno mi conosce per lo show “Tutto Esaurito” in onda dalle 07.00 alle 10.00 su Radio 105 con il mio capitano Marco Galli, altri magari per le produzioni musicali che realizzo, qualcuno mi avrà visto nella propria piazza di paese ma in tanti so che vi domanderete: ma chi è questo qua?!? In tutta sincerità... me lo domando spesso anche io. Chi sei tu che stai leggendo? Cosa fai nella vita? È arrivato il momento di scoprirlo, vi insegnerò a conoscermi ed io vi guiderò in un viaggio. Come nel film “Alla ricerca della felicità”, oggi mi sento un po’ Will Smith nei panni di Chris Gardner: [presentandosi al colloquio di lavoro vestito da imbianchino] “Sono stato seduto là fuori per mezz’ora cercando di trovare una storia per giustificare il fatto di essere venuto qui vestito in questo stato. E ho cercato di pensare a una storia in grado di dimostrare delle qualità che sono sicuro voi apprezziate qui, come l’essere volenterosi, essere precisi, avere un obiettivo, fare gioco di squadra, ma non m’è venuto niente in mente”.

Questo perché le storie più belle da raccontare sono sempre le proprie esperienze. Le domande più interessanti sono quelle che costantemente ci girano attorno e, soprattutto nel mio campo, le insicurezze sono all’ordine del giorno e non ho potuto fare a meno di notare quanta confusione ci sia sull’iter artistico e tecnico, su cosa sia un prodotto musicale vincente e uno no. Come si creano i progetti artistici? È conveniente partecipare ad un reality e, soprattutto, chi è il vero responsabile della realizzazione di un successo da alta classifica?

Questa rubrica non ha certo la pretesa di essere la “bibbia” per la realizzazione finale di un progetto musicale, ma cercherà di essere una sorta di Guida Michelin rivolta a tutti i giovani artisti emergenti, talentuosi e non, che sognano di percorrere un lungo viaggio, con l’obiettivo di arrivare vincenti a destinazione. Prendeteli come consigli da parte di un amico, rivolti a tutti i musicisti inesperti e a tutti quei tecnici che hanno affrontato corsi professionali e che oggi vorrebbero lavorare in una struttura seria. Insieme analizzeremo le difficoltà che inevitabilmente si incontreranno lungo il tragitto, attraverso aneddoti ed esperienze di vita (modestamente la mia...) per meglio ì affrontare il viaggio verso la ricerca del prodotto artistico.

Restate collegati e seguitemi.

Alla prossima!

ARTE - LA MOSTRA DELLA SETTIMANA -

- IN PILLOLE “MODIGLIANI E LA BOHÈME DI PARIGI” Amedeo Modigliani in mostra al GAM di Torino fino al 12 luglio, in un itinerario che aiuta a scoprire l’opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell’“artista maledetto”, ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In esposizione 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Musée National d’Art Moderne ‐ Centre Pompidou di Parigi.

Per info: www.gamtorino.it

L

a preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.

Così scriveva Henri Matisse nel 1947, rivolgendosi al critico Gaston Diehl: una consapevolezza che - come testimoniano i suoi quadri e disegni -viene piuttosto da una crescente frequentazione dell’Oriente e si sviluppa nell’arco di viaggi, incontri e visite a mostre ed esposizioni. “Matisse.

L’ARTISTA...

A CASA SUA Il Musée Matisse si trova in Avenue des Arènes de Cimiez 164 a Nizza (Francia);, ospitato in una dimora secentesca - la Villa des Arènes - sita tra delle rovine romane, su una collina che domina la deliziosa località marina.

La struttura è stata inaugurata nel 1963.

Inizialmente condivideva la sede della Villa des Arènes con un museo di archeologia, spostato poi nel 1989 in una nuova struttura tra le rovine adiacenti la villa.

La collezione del museo si avvale di numerose opere di Matisse: 236 disegni, una settantina di sculture, dipinti, fotografie, ceramiche, bozzetti di scena, vetrate, papier découpé e quasi duecento oggetti appartenuti al pittore.

www.musee-matisse-nice.org

Arabesque” è proposta dalle Scuderie del Quirinale di Roma fino al 21 giugno, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la mostra è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre e catalogo a cura di Skira editore. In esposizione oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti – per la prima volta in Italia – dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni.

Curata da Ester Coen, con un comitato scientifico composto da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen, “Matisse. Arabesque” intende restituire un’idea delle suggestioni che l’Oriente ebbe nella pittura dell’artista: un Oriente che, con i suoi artifici e i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un vero spazio plastico e offre un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della “somiglianza” per aprire a uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa fondata sull’idea di superficie pura.

BIGLIETTI: intero € 12, ridotto € 9,50, ridotto 7-18 anni € 6, ingresso gratuito fino ai 6 anni PER INFO: +39 06 39967500 / 06 696270 E-MAIL: info.sdq@palaexpo.it SITO: http://www.scuderiequirinale.it 112

“AFRICA. LA TERRA DEGLI SPIRITI” Con oltre 200 pezzi esposti, la mostra - che inaugura il Museo delle Culture di Milano (fino al 30 agosto) - racconta l’arte africana, coprendo un lasso temporale che va dal Medioevo fino ad oggi, su due livelli d’interpretazione: da un lato esponendo alcuni celebri capolavori selezionati in base al gusto occidentale, dall’altra proponendo le opere più vicine alla tradizione e alla sensibilità africane. Di grande impatto emotivo la sala interamente dedicata al tema delle maschere, strumenti attraverso i quali l’individuo entra in contatto con gli spiriti. A Milano fino al 30 agosto.

Per info: www.mudec.it

INTERVISTA di Daniele Colzani

L’ultimo kolossal del regista francese è la trasposizione del bestseller “Il totem del lupo” Il libro, tradotto in 30 Paesi e venduto in 20 milioni di copie è il secondo libro più letto in Cina dopo il “Libretto Rosso” di Mao Tse Tung.

: d u a n n A s e u Jean Jacq

o p u l o c l’ami

e c s e c n a r f a l l a o i c a e il suo b

• Per le riprese del film sono stati utilizzati 25 lupi supportati da una squadra di ben 50 persone tra addestratori e massaggiatori 114

T

utta la sua carriera rappresenta il tentativo di realizzare grande cinema spettacolare di intrattenimento all’europea, alternativo al cinema industriale hollywoodiano.

Nei suoi film ha spaziato nei più diversi luoghi ed epoche, dall’Africa coloniale durante la prima guerra mondiale (Bianco e nero a colori) alla preistoria (La guerra del fuoco), dall’Italia medievale (Il nome della rosa) al Canada del XIX secolo (L’orso), dall’Indocina dei primi decenni del XX secolo (L’amante e Due fratelli) al Tibet durante la seconda guerra mondiale (Sette anni in Tibet), dalla battaglia di Stalingrado (Il nemico alle porte) alla Grecia pre-omerica (Sa Majesté Minor).

Jean Jacqus Annaud, con L’ultimo Lupo, ci regala un altro grande capolavoro destinato a diventare un classico e racconta la sua esperienza a fianco dei lupi della steppa iniziando dalla nascita e l’addestramento dei cuccioli.

La produzione del film è durata ben tre anni e costata quasi 40 milioni di dollari “Abbiamo utilizzato lo stesso processo fatto per L’Orso. Durante l’addestramento dei cuccioli di orso, avevo avuto il tempo di girare Il nome della rosa. Aspettando che i nostri lupi crescessero ho girato invece Il principe del deserto. La produzione cinese ha accettato di finanziare la preparazione, accettando il fatto che ci sarebbero voluti tre anni affinché girassimo la prima scena.

Bisognava prendere dei cuccioli di lupo, farli crescere all’interno di parchi costruiti appositamente per il loro sviluppo, sotto una sorveglianza costante. Conosco pochi produttori che sarebbero stati disposti a fare questo salto nel buio. Abbiamo coin115

volto il più famoso addestratore di lupi al mondo, il canadese Andrew Simpson, che si è trasferito in Cina per 3 anni! A fine riprese Andrew ha ottenuto il permesso di portare con sé gli animali che aveva tirato su e visto crescere, che aveva addestrato quotidianamente e che erano diventati i suoi bambini. Il branco oggi vive in montagna, a Calgary e Andrew mi racconta che ogni giorno i lupi aspettano di veder arrivare i camion regia!”.

E: Ci descrive una giornata tipo della troupe sul set? “È un discreto incubo! Il lupo è un animale molto selvaggio, sempre sul chi va là. Obbedisce solo al suo capo branco, che a sua volta obbedisce all’addestratore solo quando vuole. Non si lascia avvicinare. Non si lascia lavare quando si è rotolato nel fango.

Bisogna aspettare ore, a volte giorni, perché il lupo senta la scena, bisogna essere pronti a scattare nel momento in cui il re de-

INTERVISTA

cide che è il momento di girare! Avevamo due gruppi, uno dei quali particolarmente difficile. I cuccioli del primo gruppo erano stati presi una settimana dopo la loro nascita e quindi non riconoscevano negli addestratori i loro genitori. Non sono mai riusciti ad addomesticarli. Una vera fortuna per il film…”

E: Altro problema: tutti i lupi nascono tra metà marzo e l’inizio di aprile...

“Noi abbiamo dovuto costruire il nostro piano lavoro tenendo conto di questa cosa.

Abbiamo interrotto le riprese molte volte

Scambio di tenerezze sul set fra l’attore cinese Chen Zhen e il lupo

per lasciare che il nostro giovane protagonista crescesse. In realtà è stato un beneficio per il film: il colore della steppa tipico nel cambio di stagione è perfetto se paragonato al processo di crescita del lupo”.

E: Qual è il suo giudizio riguardo a questi “attori” così particolari?

“Le grandi star spesso sono incontrollabili, deconcentrate, affascinante ed emotive. A volte invece sono adorabili, come il nostro capo branco, il re Cloudy, a cui ho affidato il ruolo principale. Aveva deciso che ero suo amico, potevo accarezzarlo e ogni mattina mi saltava addosso leccandomi il viso.

Un privilegio raro, che mi ha fatto buttare numerose giacche a vento e procurato non pochi graffi. La regina Silver, la sua compagna, metteva fine alle nostre effusioni tirandomi i pantaloni e tirandomi i capelli”.

E: Come è riuscito a gestire l’amicizia con questo “maschio alfa”?

“Ogni mattina dovevo varcare la barriera elettrificata del recinto, arrivare sul suo territorio e aspettare che lui mi venisse incontro. Poi si alzava sulle zampe di dietro e poggiava quelle davanti sulle mie spalle, iniziava così a lavarmi il viso! Questa scena durava circa 5 minuti. La squadra mi aspettava pazientemente accanto alle telecamere. “Lascia che sia lui a mandarti via!” mi 116

Tra i suoi progetti un ty film su alcuni boundi killers sulle tracce i terroristi pakistan ripeteva Andrew. A quel punto tornavo indietro ripercorrendo la stessa strada dell’andata. Il mio assistente mi aspettava con una scatola di fazzoletti, una bottiglia d’acqua ossigenata, del disinfettante e i miei occhiali, che gli avevo dato prima di entrare. Verso la fine delle riprese è avvenuta l’apoteosi!

Cloudy aveva reinventato il bacio alla francese, poggiava la sua lingua lunghissima tra i miei denti. Andrew mi ha spiegato che le mamme-lupo fanno così per dare ai loro cuccioli da mangiare, rigurgitando nella loro bocca il cibo… Direi che quindi si trattava di un segno di grande affetto!”

•

IL FILM IN PILLOLE

Un giovane studente di Pechino viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla libertà ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione.

CALCIO FOR DUMMIES a cura di Matteo Angeli*

Gli ORIUNDI, questi sconosciuti...

A

nche se per l’italiano medio il calcio è una specie di “bibbia”, conosciuta palmo a palmo...proviamo a reimmaginarlo con un linguaggio più elementare.

Domenica sera la Sampdoria batte l’Inter con un bellissimo gol di Eder e vola in classifica. Lunedì mattina Roberto Mancini, forse ancora deluso per la sconfitta, alza la voce schierandosi contro la convocazione dello stesso Eder in Nazionale allargando il discorso agli oriundi in generale. I più maliziosi ci vedono dietro un po’ di frustrazione per il ko appena subito.

Fatto sta che le parole del tecnico dell’Inter scatenano reazioni su reazioni. “Penso che un giocatore italiano meriti l’azzurro, mentre chi non è nato qui o ha solo dei parenti lontani non lo meriti”.

Solo il tecnico del Verona Mandorlini si schiera al fianco di Mancini, il mondo del pallone invece sembra essere d’accordo sulla linea di Conte. Zeman addirittura prova a vederla come uno stimolo in più

per i nostri giovani: “Devono far meglio di chi viene da fuori e quindi mettercela tutta per crescere sempre di più”. Fratelli d’Italia o oriundi, il calcio italiano torna quindi a dividersi su quei campioni con la faccia - e il nome - da straniero. Eppure nella storia del calcio azzurro non manca chi

ha fatto sognare milioni di tifosi. Da Sivori (foto sotto) ad Altafini a Sormani, fino a Camoranesi - il primo oriundo a rivestire l’azzurro dopo oltre 40 anni - la galleria e’ lunga. La verità è che oggi si contesta la qualità non la quantità.

L’ALBUM DELLE FIGURINE

Da sinistra in senso orario: Camoranesi, El Shaarawy se la ride con Balotelli, Ogbonna, Thiago Motta e Eder. Alcuni tra gli oriundi che, in tempi recenti, hanno indossato la maglia della Nazionale Italia-

*Redattore presso il Corriere Mercantile di Genova

118

na. Nella foto in bianco e nero il raffinato palleggio di Omar Sivori, l’italo-argentino soprannominato “El pibe de oro” o “El Cabezón” per la folta capigliatura scura che spiccava sul corpo minuto.

SIPARIO di Loredana Di Maio

- IN PROGRAMMAZIONE Italo Dall’Orto “IL PICCOLO PRINCIPE” Teatro Carcano di Milano Dal 10 al 13 aprile www.teatrocarcano.it Un piccolo cult del teatro italiano, la pièce tratta dal libro più celebre di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), affronta con successo la sua quindicesima stagione teatrale, avendo debuttato nell’ormai lontano 1998. Lo spettacolo, rispettando gli accordi accordi presi con gli eredi dell’autore, si ispira fedelmente al testo e alle immagini del libro, best-seller della letteratura per ragazzi, o meglio, della letteratura “per quegli adulti che un giorno furono ragazzi”. La regia è di Italo Dall’Orto, interprete anche della parte del Pilota.

Gianluca Guidi “TAXI A DUE PIAZZE” Teatro Nuovo di Milano Dal 10 al 19 aprile www.teatronuovo.it Una commedia di Ray Cooney divenuta popolare nella versione italiana firmata Garinei e Giovannini con Johnny Dorelli e, in seguito, “ereditata” dal figlio d’arte Gianluca Guidi, in questo caso anche nelle vesti di regista. Equivoci, scambi di persona, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso garantiscono due-ore-due di puro divertimento e grasse risate. Accanto a Guidi, un Giampiero Ingrassia in gran forma - è sempre un

piacere vederlo in azione - in uno spettacolo che deve gran parte del suo successo all’affiatamento e alla bravura del cast.

A TEMPO DI MUSICAL “GREASE” Torna uno dei grandi successi della Compagnia della Rancia, in grado di vantare ben 18 anni di successi inarrestabili per lo spettacolo che ha dato il via alla musical-mania in Italia! Con oltre 1.500.000 di spettatori, il musical dei record ripro-

pone la sua dose di brillantina, amore e rock’n’roll con un cast rinnovato, partendo dal Teatro della Luna di Milano fino al 03 maggio 2015, proseguendo al Brancaccio di Roma dal 5 al 17 maggio e poi al Teatro La Fenice di Senigallia dall’11 al 12 agosto. Nuove traduzioni di Franco Travaglio di alcune delle canzoni piu famose, nuovi arrangiamenti curati da Riccardo Di Paola, nuovi coloratissimi costumi realizzati da Carla Accoramboni, coreografie irresistibili e piene di ritmo ed energia firmate da Gillian Bruce: gli anni ’50 non sono mai stati cosi moderni e attuali! www.compagniadellarancia.it “BILLY ELLIOT” Con un autore musicale come Sir Elton John il successo è dietro l’angolo; in più, se ci aggiungi una delle storie più amate del cinema europeo, quella del ragazzino Billy che, in un’Inghilterra bigotta targata Margareth Thatcher, ambisce a diventareun ballerino... il risultato è assicurato!

Un trionfo di passione e di dinamismo in

- GRANDI INTERPRETI Umberto Orsini, nonostante i suoi esuccessi teatrali, deve molto alla sua popolarità televisiva, Nel 1969 con “I fratelli Karamazov” di Sandro Bolchi, senza dimenticare “Il Processo a Maria Tarnowska (1977)”. Nel 1979 è Usher nei “Racconti fantastici di Edgar Allan Poe”, nel 1984 intenso protagonista di “Notti e nebbie”. Da ricordare la sua conduzione nel programma di cucina “Colazione allo studio 7” (1971), antesignano dei seguitissimi, format gastronomici attuali.

120

questa produzione Peep Arrow di Massimo Romeo Piparo, estremamente attuale anche perchè dimostra, una volta di più e in maniera concreta ma godibilmente leggera, che l’amicizia tra adolescenti è in grado di superare ogni tipo di discriminazione di orientamento sessuale. In scena al Sistina di Roma dal 5 al 31 maggio. www.peeparrow.com

INTERVISTA

U

n uomo, una voce, uno spiccato accento americano che ha conquistato l’Italia con le sue inconfondibili telecronache durante le partite di basket dagli anni 70. Parlare con Dan Peterson, allenatore, telecronista e giornalista statunitense è una grande emozione: se si chiudono gli occhi risalgono alla mente minuti e minuti di tv di qualche anno fa, con quella voce che ha incitato, esaltato e fatto gioire milioni di tifosi e che ha accompagnato spot pubblicitari degli anni ’80 rendendolo riconoscibile e facendolo diventare nel 2009 “la voce più sexy d’Italia”.

di Ludovica Bonini

“Dopo 30 anni mi ritrovo a dare energia ai nuovi manager” L’abbiamo incontrato grazie al suo manager, Silvano Burloni, per farci raccontare dopo l’uscita del suo libro “Per Me…numero 1, aneddoti sportivi e non per allenare da leader” (edito da Egea) dove narra la sua evoluzione da semplice allenatore a motivatore, prima dei giocatori poi successivamente per i manager di grandi aziende e che si appresta ad arrivare al traguardo degli 80 anni….

E: Mr. Peterson, lei è conosciuto da tutti per essere la voce del basket, allenatore e giornalista ma da qualche tempo la sua attività si è evoluta diventando un motivatore…

Sono arrivato in Italia negli anni ’70 per allenare la Virtus Bologna fino al ’78. Dal ’78 all’87 ho allenato la mitica Olimpia Milano. Parallelamente alla mia attività di Coach ho intrapreso varie esperienze nel mondo della tv e della pubblicità. Nel 1985 ho girato uno spot pubblicitario per una famosa marca di tè, le persone iniziavano a riconoscermi e a riconoscere la mia voce in quanto dava carica e così ho iniziato la mia nuova attività di motivatore nelle aziende. Ancora ad oggi, passati quasi 30 anni dal mio primo speech, mi ritrovo a dare energia ai nuovi manager delle nuove generazioni.

E: Quale deve essere la caratteristica principale di un motivatore per arrivare agli altri?

Io dico di essere sempre “schiavo della semplicità”, cioè avere la capacita di dire “ehi, io voglio questo” con un linguaggio semplice e altrettanto semplice deve essere l’approccio, invece di fare dieci metri per volta è meglio farne due.

DAN N O S R E T E P

leader Come essere

E: Qual è la miglior frase per incitare qualcuno e spingerlo a rincorrere gli obiettivi prefissati?

Mi piace citare Sir Alex Ferguson, ex allenatore del Manchester United, uno dei più grandi della Storia del calcio, che prima dei match diceva ai suoi: “enjoy your game” significa “goditi il gioco” non giocare con ansia e pressione, sciogli le briglie e fallo con naturalezza.

E: Chi è per lei un vero numero uno?

Per me i numeri uno sono le persone decise, che sanno quello che vogliono e fanno, a 75 anni ebbi l’onore di allenare l’Armani Jeans e Livio Proli, il Presidente della squadra è per me un numero uno, una persona con grandi capacità di valutazione, un altro è Adriano Galliani, Amministratore Dele121

un vero

gato del Milan, una persona con estremo potere decisionale, mai afflitta da dubbi che mi trasmette fiducia e certezza.

E: Tre aggettivi per descrivere al meglio un numero 1?

Deciso, semplice e umano, perché ci vuole sempre umanità.

E: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Alla mia età, vado un anno alla volta… collaboro con grande piacere con Gazzetta Tv dove ho incontrato persone eccezionali come Andrea Monti, il direttore e Gianni Valenti, il vice direttore, due tipi decisi che mi hanno voluto tremendamente, infatti il mio colloquio per questa collaborazione è durato due minuti e per la prima volta non ero io il motivatore bensì il motivato.

•

LO SCAFFALE DEI LIBRI - NARRATIVA LO STRETTO DEL LUPO - Oliver Truc Nello splendore della primavera artica, quando l’intensità della luce comincia a diventare quasi insopportabile, mentre i branchi di renne tornano all’isola della Balena dopo avere trascorso il rigido inverno nella tundra, una serie di morti sospette scuote la comunità di Hammerfest. Un nuovo caso per la pattuglia P9 di Nango e Nansen.

Marsilio - 432 pg. - 18,50 euro L’AMALASSUNTA Pier Francesco Brandimante Una prima prova di grande maturità, un romanzo-inchiesta dallo stile “leopardiano” che ha vinto il prestigioso premio Italo Calvino, Un testo in elegante e acrobatico equilibrio tra finzione e saggio, che ricostruisce la vicenda umana e artistica del pittore Osvaldo Licini, miscelandola sapientemente con quella esistenziale del narratore.

Giunti - 192 pg. - 14,00 euro

- ATTUALITÀ -

DINOSAURI Corrado Giustiniani

Dirigenti pubblici che incassano molto ma che restituiscono poco.

Con o senza «tetto» retributivo, restano i più pagati al mondo, e allo stipendio aggiungono un tragicomico premio di risultato.

Erogato a tutti, capaci e meno capaci, e ottenuto purché si rispetti la routine...

Sperling & Kupfer - 216 pg. - 17,00 euro

QUASI ARZILLI - Simona Morani L’esordio della Morani è un vero e proprio spasso! Una combriccola di vecchietti che abitano in un paesino dell’Appennino Reggiano, alla ricerca del senso della vita... prima che sia troppo tardi.

Si ride fino alle lacrime,anche quando il pericolo di sfrattare i nostri eroi dal loro amato bar, dalle partite a carte e dallo smodato uso di alcolici. Si ride sì... e si ritrova un’Italia in via di estinzione.

Giunti - 176 pg. - 12,00 euro RAGGI DI LUNA - Edith Wharton Sposi per un anno. Questo è il patto che Nick e Susy Lansing hanno stipulato: restare uniti nella buona sorte fino a che il denaro dei regali di nozze e l’ospitalità degli amici permetterà loro di continuare la luna di miele. Poi, se una migliore occasione si presenterà a uno di loro, l’altro acconsentirà a lasciarlo libero. I primi mesi sono idilliaci, ma la macchina perfetta del matrimonio si inceppa...

Bollati Boringhieri - 268 pg.

- 16,50 euro

SUL COMODINO DI...

Vip del piccolo e grande schermo, della musica, della cultura, della politica ed anche del gossip: gli appassionati delle parole di carta sono dappertutto e, spesso, la passione per la lettura si nasconde dietro volti famosi insospettabili, sfatando sciocchi pregiudizi.

Questa settimana l’attrice, regista, conduttrice tv e dj Asia Argento consiglia 2 libri da non perdere. Il primo è un classico per eccellenza, “Guerra e pace”

122

RITRATTO DI UN MATRIMONIO Robert Black Augusta e Owen sono sposati da così tanto tempo da essere ormai «un’unica creatura». Lei è una pittrice, lui uno scrittore e da poco vivono in campagna: dipingere ogni singolo scorcio di un luogo incantato, scrivere in un granaio su un’amena collina, essere «un’unica creatura»: la felicità sembrerebbe la condizione naturale di Augusta e Owen se…

Neri Pozza - 256 pg. - 16,50 euro

- SAGGI -

ALLE ORIGINI DEL GUSTO Adele Campanelli, Alessandro Mandolesi Cosa mangiavano abitualmente i Greci, i Romani, gli Etruschi? Qual era l’alimentazione dei meno abbienti e in cosa differiva da quella dei ricchi?

Come si svolgeva un banchetto in una domus romana? A queste e altre domande si troverà risposta in questo catalogo, frutto di un approfondito lavoro di ricerca durato anni.

Marsilio - 200 pg. - 35,00 euro

di Tolstoj, un testo fondamentale ma altamente sconsigliato a chi è alla ricerca di un romanzo leggero. Il secondo è firmato da Louis-Ferdinand Céline, “Morte a credito”, uscito nel 1936. Ultimo ma non ultimo “La bottega color cannella” del troppo spesso dimenticatoLibri Bruno Schulz, la storia di un ragazzo, alter ego dell’autore, travolto dalla visionarietà del padre Jakob nella città polacca di Drohobycz: una specie di ‘piccolo mondo antico’ fatto di leggende, miti e personaggi che si mescolano sapeintemente con l’esperienza del giovane.

35 MILLIMETRI a cura di Gianmarco Mazzotta

I

Per la stagione 2015-2016 Steven SPIELBERG raddoppia

l regista hollywoodiano per eccellenza, che sta ancora gongolando per il grande successo ottenuto dal suo “Lincoln”, si prepara a tornare nella stagione 2015-2016 con addirittura due lungometraggi. Verrà assistito in toto, da colleghi altrettanto qualificati: i fratelli Coen. I registi di “Non è un paese per vecchi” hanno contribuito alla realizzazione della sceneggiatura per “The Bridge of Spies”, un turbolento film di spionaggio, che verrà interpretato dal suo attore feticcio: Tom Hanks. Il grande attore americano si sta preparando ad entrare nel personaggio, James Mason, un avvocato delegato dalla CIA per trattare la liberazione di un pilota americano degli U-2, catturato dai servizi segreti dell’Unione Sovietica. Inutile sottolineare che lo scenario in questione, è quello crudo e ombroso della Guerra Fredda. Il riferimento del titolo ha appunto una valenza storica importante: “Il ponte delle spie” è un luogo, situato a Berlino, dove americani e sovietici si incontravano per

scambiarsi le rispettive spie, catturate dai servizi segreti. L’approdo del regista di “Schindler’s list” ai film di spionaggio sarà vincente? Lo scopriremo il prossimo ottobre. Nel 2016 sempre con il sostegno di DreamWorks, lo rivedremo nei cinema anche nel mese di luglio. Sarà un ritorno alle origini per Spielberg, visto che si tratta del suo pane quotidiano: un film d’avventura con echi fantastici. GGG è la sigla di questo lungometraggio che andrà a incontrare questa volta un pubblico più giovane. Il Grande Gigante Gentile è l’adattamento di un famoso libro per ragazzi, scritto da Roald Dahl. Spielberg coinvolgerà nel progetto Martin Freeman e Mark Rylance, che interpreterà il gigante.

Una stagione, quella 2015-2016 che vedrà probabilmente Steven Spielberg campione d’incassi per distacco.

- AL CINEMA -

- RITRATTI -

MICAELA RAMAZZOTTI

Un ritorno euforico al cinema per la bella attrice romana , con il suo film “ Ho ucciso Napoleone”, che le consegna un ruolo di diva e femme fatale, in questa originale black comedy di Giorgia Farina. Cattiva, spregiudicata e vendicativa, un ruolo dark inaspettato per la bellissima moglie di Paolo Virzì. In questi giorni però, la Ramazzotti racconta anche del suo problema con l’anoressia, quando a 17 anni voleva diventare un grissino per fare la modella.

Oggi Micaela ha fatto pace con il suo corpo e prova a dare il buon esempio alle aspiranti modelle. Consiglia a tutte di mantenere un’alimentazione sana e equilibrata, senza particolari limiti ed eccessi.

Un messaggio solidale, proprio quando in Francia stanno preparando il decreto legge per vietare alle modelle anoressiche di sfilare in passerella.

“L’AMORE NON PERDONA” - Adriana è una donna di quasi sessant’anni: francese di nascita, vive da molto tempo in Italia, ha una figlia, un nipote e un lavoro da infermiera nell’ospedale della sua città. Un giorno, in corsia, conosce Mohamed, un giovane arabo di trent’anni: tra i due nasce una storia destinata a dare scandalo. Riusciranno Adriana e Mohamed, così profondamente soli prima di incontrarsi, a difendere il loro amore, a farlo sopravvivere al fuoco incrociato del mondo che li circonda? Uscirà in sala in 9 aprile. Con Francesca Inaudi e la regia di Stefano Consiglio.

“THIRD PERSON” - E’ arrivato in sala il 2 aprile. Un cast d’eccezione per una bellissima storia romantica, realizzata dal premio Oscar Paul Haggis. Passione, tradimenti, giochi e intrighi per i superprotagonisti del film, suddiviso in tre episodi paralleli: Adrien Brody, Kim Basinger, James Franco, Liam Neeson, Mila Kunis e Olivia Wilde. I tre capitoli del film sono ambientati in 3 città diverse: Parigi, Roma e New York. Anche se, quasi nella sua totalità, il film è stato girato negli studi di Cinecittà, soprattutto gli interni. La pellicola ha riscosso un ottimo successo al Festival di Toronto del 2013.

124

SUL DIVANO di Fabio Giuffrida* Schiaffo di Floris a “Ballarò”: l’ex conduttore di Rai 3 è riuscito - lo scorso 17 Marzo - ad avere la sua rivincita e a superare, con “diMartedì”, il diretto competitor “Ballarò”.

Chi l’avrebbe mai detto che un programma appena nato su La7 riuscisse a sorpassare lo storico talk show della tv di stato? Dati alla mano, Ballarò si è fermato al 5,52% (con 1.360.000 spettatori) mentre “diMartedì” ha ottenuto il 5,92% di share (con 1.316.000 spettatori).

Risultato rimarchevole” lo ha definito l’e-

ditore Urbano Cairo che non ha alcuna intenzione di cancellare i talk show dalla sua rete, nonostante i risultati della tv generalista non siano poi così promettenti.

Il sogno di Cairo rimane quello di confezionare una La7 che sia in grado di bilanciare i suoi contenuti: da una parte l’approfondimento giornalistico, dall’altra i programmi di intrattenimento per accontentare tutti i telespettatori.

Il direttore di Rainews24 ha annunciato che non verranno più mostrati, all’interno dei loro telegiornali, le immagini diffuse dall’Isis. “Stop alla macchina di propaganda. L’Isis si è trasformata nella Hollywood del terrore con filmati studiati e comunicati dalla sapiente regia. Noi ci

chiediamo: dove vogliono arrivare? Dobbiamo aspettare di vedere i bambini nelle gabbie per fermarci?” ha dichiarato, in un editoriale, Monica Maggioni. D’ora in poi, quindi, le notizie verranno divulgate soltanto con un fermo immagine e mai più con video dal contenuto atroce.

Il 25 Aprile verrà festeggiata la Festa della Liberazione in memoria della lotta partigiana contro il governo fascista e l’occupazione nazista. La televisione italiana non starà a guardare e, secondo le prime indiscrezioni, Rai1 sta già pensando ad uno show ad hoc con Fabio Fazio e Roberto Saviano, coppia già collaudata su Rai 3 nel 2010 con il programma “Vieni via con me”.

Sky alla conquista del digitale terrestre: dopo il successo di “Cielo” sul canale 26, la rete tv di Murdoch ha deciso di trasmettere in chiaro anche SkyTg24 il quale, nell’ultimo triennio, ha registrato una crescita significativa e nel 2014 è stato il canale più visto della piattaforma Sky. I notiziari di SkyTg24, infatti, sono già disponibili sul canale 27 del digitale terrestre.

“Quarto Grado” compie 5 anni e festeggia con numeri record: su Rete 4, analizzando gli ultimi dati d’ascolto, registra il 10% di share con oltre 2 milioni di telespettatori.

Tutto merito di una squadra affiatata, capitanata da Gianluigi Nuzzi che, in punta di piedi, ha sostituito il giornalista Salvo Sottile. Ogni settimana “Quarto Grado” offre spunti di riflessione, documenti esclusivi e - in alcune occasioni - è stato persino determinante per dare una svolta alle indagini. * Giornalista e Videoreporter, scrive per “Fanpage.it”, “Corriere del Mezzogiorno.it”, “Millecanali” e collabora con l’agenzia “Italpress”. Si occupa di cronaca e spettacolo, ama raccontare storie senza filtri.

126

OROSCOPO DELLA SETTIMANA dal 6 al 12 Aprile di Lucia Arena*

ARIETE “E salirò e salirò, salirò...” cantava il bravo Daniele Silvestri e così farete voi, salirete sempre più verso la vetta, adesso siete più stabili nelle scelte, meno insicurezza vi farà prendere decisioni azzeccate. Il coraggio non mancherà: farete spostamenti frequenti, incontri piacevoli, la simpatia sarà il passparout per ogni evenienza, otterrete molto di più con un eloquio piacevole e divertente che con strategia invincibile e studiata. In amore un po’ di serenità, chi vuole stare con la persona amata trascorrerà piacevolissimi istanti, basta conflitti e gelosie, diamoci un stop!

Un sentimento allegro e giovane vi renderà felici, arriveranno le scelte importanti e non ci sarà alcuno stress nell’affrontarle, sarete giulivi e impazienti nell’assumervene ogni responsabilità. Questo è davvero il vostro momento, coglietelo in ogni sfumatura, mi raccomando...

GEMELLI TORO Da questa settimana un’attenzione particolare va alle vostre finanze, sarà un periodo propositivo per la cassa, Venere darà l’opportunità di chiudere affari importanti senza stressarsi più di tanto, velocità e scatto saranno gli strumenti che vi agevoleranno, anche se di natura ne siete carenti, verrà tutto più naturale nell’’usufruirne, tanto da chiudere collaborazioni prominenti e lucrose. Particolarmente favorite le attività commerciale, finalmente sarete invogliati da un discreto movimento che si creerà intorno alle vostre intuizioni. Noterete una certa differenza con gli eventi del passato, la curiosità rappresenterà un’arma vincente che vi spingerà ad osare - come di rado avete fatto ultimamente . e a vincere. In amore qualcuno fra voi è in procinto di fiori d’arancio, un piacevole evento inaspettato vi farà anticipare una data.

CANCRO La prima parte della settimana sarà rinfrancante, avrete degli ottimi collaboratori che vi solleveranno da ogni incombenza, soprattutto quelle più fastidiose che vi portano via tempo ed energia, non sarà solo al lavoro questo prodigio ma anche a casa, le faccende domestiche saranno ben suddivise come le responsabilità, sia vostre sia di chi condividerà insieme con voi il quotidiano. In amore non fate troppo gli snob, riprendete un discorso interrotto e non buttatevi in nuove storielle prive di affidabilità. Sarete una compagnia piacevole per chi vi starà accanto e l’essere solari e allegri, vi renderà richiestissimi Aumento di introiti e per chi è nel commercio si incrementeranno le vendite. Nel weekend il piacere di vivere la casa sarà quello che desidererete di più, annullerete un invito precedente.

Over the top…. E badate, questo è solo l’inizio, Venere, a fine settimana, entrerà nel vostro segno, comincerete a progettare grandi cose per la vita del cuore, chi è in coppia parlerà di un matrimonio lampo, chi invece frequenta da poco una persona si renderà conto che è quella giusta, chi ha il cuore libero potrà prepararsi a un incontro importante, all’inizio un po’ particolare, poi sarà la relazione che aspettavate da una vita. In ufficio avrete idee sorprendenti - se ne renderà conto anche il vostro superiore - e la rapidità rappresenterà la vostra arma vincente, batterete tutti sul tempo e questo vi restituirà gloria più di quanto immaginavate. Anche nella vita pratica sarà tutto più facile, in famiglia le responsabilità diventeranno un diletto, un diversivo, una possibilità in più per rendervi partecipi con amore e disponibilità.

VERGINE LEONE Inizio di settimana poco conforme ai vostri programmi. Da lunedì a martedì saranno più i grattacapi che le soluzioni che affannosamente cercherete di trovare, finalmente da metà settimana metterete in atto le vostre strategie personali. Se avete una’attività in proprio avrete finalmente il coraggio per liberarvi da collaboratori inefficienti e pretenziosi, se invece siete alle dipendenze, preferirete portare avanti un lavoro da soli, colleghi troppo poco motivati cercheranno d’intralciarvi, la vostra ambizione come al solito sarà sempre prominente e visto che siete tra i pochi candidati al successo non vi farete scappare l’estro particolare che sentite di possedere. In amore i rapporti saranno molto piacevoli, il partner risponde alle vostre esigenze. Preparatevi ad un fine settimana di passione.

78

Sarete messi a dura prova, la settimana risulterà pesante e costellata di intoppi di ogni genere, Mercurio e Nettuno si oppongono, gli effetti non saranno insignificanti, questa volta bisognerà difendersi da se stessi, da qualcosa che avete sottovalutato e che vi si ripercuoterà contro. Tutte le relazioni, sia quelle di carattere privato ed anche quelle professionali, se non gestite con prudenza potrebbero arrivare anche alle vie legali. Attraverso la Luna leggerete la strada giusta da intraprendere, con manovre leali e civili nel weekend riporterete un livello di guardia momentaneamente accettabile. Un problema finanziario turberà l’atmosfera, ci sarà da dover prorogare inevitabilmente una data importante, non fatene un dramma, le Stelle a breve vi ripagheranno con tutti gli interessi: dovete stare sereni.

* studiosa di astrologia.

Il suo sito ufficiale è www.luciaarena.com

BILANCIA Un cielo primaverile che promette allegria, da Venere arrivano segnali propositivi, quella freschezza che avete perso negli ultimi mesi, ritornerà più prorompente che mai. Gli amori saranno vissuti a cuor leggero, non pretendete di più, specie chi ha appena chiuso in maniera turbolenta una relazione e non ha ancora avuto il tempo di riprendersi, dovrà prima pensare a ricostruire un’esistenza pressoché tranquilla. Piacevoli saranno le compagnie che troverete in viaggio, simpatie nuove e vecchie, un incontro avvenuto qualche tempo fa potrebbe rappresentare - se approfondito opportunamente - uno spiraglio di luce che si affaccerà nella vostra vita. Per chi ha un’attività commerciale, una ripresa metterà in condizione di rivedere una scelta. Valutate con attenzione la proposta di un potenziale socio, potrebbe essere fa soluzione che cercate,

SCORPIONE Settimana favorevole per gli incontri, viaggi e spostamenti non mancheranno siano essi di lavoro o di piacere, sarà simpatico conoscere nuove e divertenti compagnie che renderanno la quotidianeità sicuramente più allegra. Venere in Toro sarà complice di amori frizzantini, leggeri ma ben disposta alla stabilità, non vi struggerete dietro a passioni difficili, relazioni impossibili e partner pressanti non si potrà definire un momento di pausa, ma prenderete tutto con più filosofia, anche quel malcontento che nell’ultimo periodo non vi lascia mai, lo farete scivolare via, ottima strategia che vi salverà dalla stressante tendenza delle ultime settimane. Durante il fine settimana concedetevi pure qualche sfizio, non badando troppo alle spese. Ogni tanto un po’ di shopping auto-consolatorio rappresenta una buona medicina per scacciare la noia, è universalmente risaputo.

CAPRICORNO Sarà una settimana impegnativa per il settore professionale, si avvicina il bilancio di verifica della vostra attività e sarete presi ad accelerare tempi e progetti. Ci saranno alcuni intoppi dovuti a un aspetto pratico che difficilmente riuscirete a risolvere nell’immediatezza, ma la vostra determinazione farà sì che trasformerete magnificamente l’inconveniente in opportunità, spesso abusando delle vostre forze, a risultato finale, ne sarete ricompensati con gli interessi, Venere vi aiuta e Mercurio v’istruisce. Il turbinio dell’attività lavorativa non vi deve però distogliere dalla cura dei sentimenti: il partner comincia a lamentarsi e sarà opportuni spiegargli che siete all’ultimo giro di boa e fra qualche settimana sarete una sua esclusiva.

Lui saprà capirvi e il rischio litigio verrà scongiurato.

SAGITTARIO

Pochi saranno gli aspetti della vostra vita che daranno le tanto ambite soddisfazioni di cui solitamente vi nutrite. La sfera sentimentale sarà piuttosto movimentata, ma questo non vorrà dire che sarete soddisfatti, le storie nasceranno, esploderanno di passione ma al momento che dovrebbero consolidarsi ci sarà sempre lo zampino di una sorte fastidiosamente dispettosa, Saturno è vicino al vostro Sole e ci rimarrà ancora per un po’ … in amore sarete impetuosi, i sentimenti fervidi non saranno facilmente addomesticabili, troppa gelosia ingiustificata, stresserete il partner fino a farvi drasticamente ammonire, non esagerate piuttosto impegnatevi nel ripristinare un equilibrio di coppia che è pronto a rompersi.

PESCI ACQUARIO Siete stati scelti come migliori in campo, ma una paura immotivata vi costringe a temporeggiare. Non siate insicuri perché non è da voi, proprio adesso che avete il successo a un passo non potete perdervi in un bicchiere d’acqua. Lasciatevi andare e comportatevi in maniera naturale tanto il posto raggiunto, non ve lo toglierà nessuno. La fortuna vi assiste, l’opposizione di Giove rappresenterà un prezioso stimolo, casualmente vi troverete al posto giusto al momento giusto, per anni avete inseguito un risultato e non lo avete ottenuto, sotto questo cielo niente sarà negato, soprattutto nei sentimenti, troverete il giusto equilibrio, felici di avere quella stabilità che vi mancava. Per chi è single nuove compagnie e piacevoli incontri, tutto promette bene. Cercate solo di procedere per gradi per non strafare.

79

Tutto sommato se non vi lascerete prendere dall’ansia riuscirete a mantenere tutto sotto controllo se invece non concentrerete bene e nel posto giusto le vostre energie tutto sarà più complicato. Nelle relazioni ufficiali, se già vi trascinate dietro situazioni irrisolte e difficili da digerire, aspettatevi una resa di conti, non siate falsi, evitate le bugie, sarà il caso di dire come la pensate, altrimenti non farete altro che peggiorare la situazione.

Venere in Toro e Mercurio nel segno inducono al tradimento facile, attenzione che con Marte e Urano in Ariete, potreste essere scoperti e giustiziati senza mezzi termini. Oltretutto il vostro partner non si merita un simile trattamento. Per chi vive una storia senza pretese, sarà un momento delizioso, riuscendo a essere appagati senza alcun sacrificio.

VIGNETTA DELLA SETTIMANA di Valentino Spadoni*

* Disegnatore e vignettista, attualmente presenza fissa della trasmissione tv “animalieanimali.it” in onda su Tv2000 dal lunerdì al venerdì alle 14:15.

Anno I - numero 1 - 10 aprile 2015 - € 1,50 • Direttore Responsabile LUCA ARNAÙ l.arnau@edizioniadesso.com

LA NOSTRA EPOCA - Settimanale • Società editrice SKILL BROKER SRL Sede legale: Via Palmieri, 34bis - 10138 Torino Sede operativa: Piazza Bertarelli, 1 - 20122 Milano • Registrazione Testata Trib. di Milano n° 395 dell’11-12-2014 • Service Editoriale EDIZIONI ADESSO Via Bramante, 35 - 20154 Milano Tel. 02.89096621 info@adessomagazine.it • Redazione: Umberto Mortelliti Jacopo De Gennaro redazione@edizioniadesso.com

www.lanostraepoca.it

• Hanno collaborato: Alessandro Meluzzi - Edoardo Raspelli - Beatrice Lorenzin - Italo Bocchino - Anna Martina Leogrande - Lucia Arena - Lorenzo Arnaù Alessandro Bianchini - Ludovica Bonini - Michael K. Breach - Flavia Bustreo - Cataldo Calabretta Mauro Caldera - Loredana Di Maio - Beatrice D’Oria - Anna Glebova - Immacolata Giuliani - Fabio Giuffrida - Massimo Maria Lorusso - Federico Mangini - Gianmarco Mazzotta - Davide Meneghini Manuela Mortari - Antonio Murzio Michele Questa - Luca Santi - Alessio Semino - Valentino Spadoni - Paola Zuccolotto - OMS - Nessuno tocchi Caino - UNHCR - UNICEF

• Vice Direttore LUCA VARANI l.varani@edizioniadesso.com

- Suzi Eszterhas - Valerio Faccini Samuel K. Perez - Mathilde Missioneiro • Distribuzione:

• Art Director DANIELE COLZANI d.colzani@edizioniadesso.com DEA SRL - Milano 02.55192004 Responsabile pubblicità : alebruni@deadigitaladv.it

la nostra

MEPE Distribuzione Editoriale Via E. Bugatti, 15 - 20142 Milano

SETTIMANALE

SETTIMANALE

la nostra

Attualità, Reportage, Fatti & Personaggi dall’Italia e dal Mondo - Anno 1 - Numero 1 - 10 aprile 2015 - € 1,50

INTERVISTE CONTRO

Beatrice LORENZIN una mamma al Ministero

• Stampa:

Maurizio GASPARRI il buono, il brutto e il cattivo

REPORTAGE

il mio amico

Al Baghdadi PERSONAGGI

Infopress Group SA Pta. Gutenberg, 1 535600 Odorheiu Secuiesc, Harghita (Romania) • Concessionaria pubblicità:

• Contributi Fotografici: Kika Press Milano - RC Reporter Associati - Stephanie Cunnigham

Enrico PREZIOSI l’impero dei giocattoli

AMINA TYLER

Knox

Primavera ESCLUSIVA

la (araba) è già autunno

FANTA(SCIENZA)

ti

Cambio la Testa

La nuova vita di

Amanda

IN ITALIA NON TORNO

PIÙ!

Il processo? L’ho seguito in TV Mi sposo con una rockstar scrivo articoli per un giornale e ora posso urlare al mondo che sono innocente

La Nostra Epoca 130

#lanostraepoca

La Nostra Epoca

NOVITÀ

www.milmil.it

DALL’OLIO DI ARGAN CAPELLI NATURALMENTE MORBIDI E BRILLANTI.

Fai rivivere i tuoi capelli con la Crema Rigenerante Mil Mil Professional all’Olio d’Argan: la sua ricca composizione svolge un’azione districante e nutriente, per capelli naturalmente morbidi e brillanti, come rigenerati. La linea Mil Mil Professional è composta da selezionati ingredienti naturali: Olio di Cocco, Burro di karitè, estratti di erbe e di frutti tropicali.