HÄNGEFICHTE BEI MÜHLEN
Eingetragen im Register der Baumdenkmäler Italiens, welches von der Generaldirektion DIVOR IV geführt wird.
ALLGEMEINE DATEN (Datum Aufnahme: 05. Oktober 2015)
botanischer Name: Picea abies
Trivialname: Fichte
Geschätztes Alter: > 110 Jahre
Stammumfang auf 1,30 m: 161 cm
Dendrometrische Höhe: 33 m
Nummer Staatsregister: 01/D484/BZ/21
ASPEKTE DER MONUMENTALITÄT
b)Form und Habitus
d) botanische Rarität
g) historischer, kultureller, religiöser Wert
CHARAKTERISTIK DER ART
Auf den ersten Blick sehen alle Fichten sehr ähnlich aus. Jedoch gibt es verschiedene Arten der Astverzweigungen und damit unterschiedliche Kronenformen. Meist stehen die Hauptäste mehr oder weniger waagerecht nach außen. Die daran wachsenden Zweige können ebenfalls waagerecht stehen, oder sich lang, nach unten hängend entwickeln. Bei einer anderen Kronenform stehen die relativ kurzen Seitenäste bürstenartig am Hauptast.
Eine der außergewöhnlichsten Kronenform der Fichte ist jedoch die Säulenform.
SCHUTZSTATUS AUTONOME PROVINZ BOZEN
Kartei Nummer der Aut. Prov. Bozen: 064_G01
Erstausweisung: D.L.H. 108/V/81 vom 17.02.1982
Wiederbestätigt: B.L.R. 3786 vom 10.10.2005 - in Kraft
Weitere Informationen:
Homepage Amt für Natur, Naturdenkmäler
HISTORISCH - KULTURELLE ANMERKUNGEN
Was hat zu dieser außergewöhnlichen Wuchsform geführt?
Während die einen eine Anpassung an örtliche Gegebenheiten, wie Winde, Schneedruckverhältnisse und anderes vermuten, sehen andere die Ursache in terrestrischer oder kosmischer Strahlung.
Einige lokale Legenden erzählen hingegen, dass es die Hexen waren, die diesem Baum seine besondere Form gaben. Um nach dem Ritt auf dem Besen bequem zu Boden zu gleiten, benutzten sie den Baum als Rutsche. Sie sprangen vom Besen auf die Spitze des Baumes, umklammerten den Baum mit ihren Beinen und rutschten hinab.
Wer auch immer diesen Baum beschädigt oder fällt, wird mit einer Verwaltungssanktion in Form einer Geldbuße in der Höhe von 5.000 bis 100.000 Euro bestraft.
Info AMI
Bildarchiv Amt für Natur, Foto Konrad Stockner
Bildarchiv Amt für Natur, Foto Francesco Natalini
ABETE ROSSO A FORMA PENDULA – MOLINI –
FALZES (BZ)
Albero iscritto nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia curato dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste - DIFOR IV
DATI GENERALI (Data rilevo: 05. ottobre 2015)
Nome scientifico: Picea abies
Nome comune: abete
Età stimata: > 110 anni
Circonferenza a m 1,30: 161 cm
Altezza dendrometrica: 33 m
Identificativo elenco: 01/D484/BZ/21
ASPETTI DI MONUMENTALITA’
b) forma e portamento
d) raritá botanica
g) valore storico, culturale, religioso
CARATTERISTICHE DELLA SPECIE
A prima vista, tutti gli abeti rossi sembrano molto simili. Tuttavia, esistono diversi tipi di ramificazione e quindi diverse forme di chioma. Nella maggior parte dei casi, i rami principali si estendono più o meno orizzontali verso l'esterno. I rami di secondo ordine possono crescere anche loro in orizzontale o svilupparsi lunghi e pendenti verso il basso. In un altro tipo di chioma, i rami laterali relativamente corti si diramano dalla branca principale come una spazzola.
Una delle forme di chioma più insolite dell'abete rosso però, è quella a colonna
STATO DI TUTELA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Numero cartella Provincia Autonoma di Bolzano: 064_G01
Prima individuazione: D.P.G.P. 108/V/81 del 17.02.1982
Confermato: D.G.P. 3786 del 10.10.2005 - in vigore
Ulteriori informazioni:
Sito Ufficio Natura, monumenti naturali
NOTIZIE STORICO-CULTURALI
Cosa ha portato a questo portamento così insolito?
Mentre alcuni ipotizzano un adattamento alle condizioni locali, come venti, pressione della neve e altro, altri vedono la causa nelle radiazioni terrestri o cosmiche.
Alcune leggende locali narrano invece che furono le streghe a dare a questo albero la sua forma particolare. Per scendere comodamente a terra dopo aver cavalcato le scope, usavano l'albero come uno scivolo. Saltavano dalla scopa sulla cima dell'albero, lo stringevano stretto con le gambe e scivolavano giù.
Chiunque danneggi o abbatta questo albero è punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000 (legge 14 gennaio 2013, n. 10, articolo 7).
AMI
Archivio fotogr. Ufficio Natura, foto Konrad Stockner
Archivio fotogr. Ufficio Natura, foto Francesco Natalini