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Quando la vita cambia

Quando la vita cambia lo spotti cambia la vita

Da ragazza pigra a capitano di una squadra nazionale femminile: ecco come si descrive Chiara Coltri, capitana del CUS Padova Basket in Carrozzina

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di Chiara Coltri foto Alessandra Lazzarotto

« A ll’età di quindici anni un incidente stradale mi provoca una lesione alla sesta vertebra dorsale. Mi ritrovo da un giorno all’altro paraplegica: paralizzata dall’ombelico in giù. Inizia la mia nuova vita in carrozzina. Fatta inizialmente di paure e insicurezze. Finito il liceo a Verona decido, con un po’ di incoscienza, di iscrivermi alla facoltà di Scienze Politiche a Padova.

Cambio città e mi trasferisco defnitivamente. Un giorno durante un incontro organizzato dall’Uffcio disabilità dell’ Università conosco un ragazzo, disabile e sportivo, che mi convince ad andare a provare a giocare a basket in carrozzina. Nella mia vita da “normodotata” sono sempre stata abbastanza pigra. Provare a giocare a basket mi sembrava una cosa surreale. Arrivata alla palestra del CUS la prima cosa che ho notato sono stati i miei compagni di squadra (tutti maschi poiché il campionato in Italia è misto): ognuno con una disabilità diversa ma

ognuno capace di fare cose per me impensabili fno a quel momento. E così ho realizzato “Se ce la fanno loro ce la posso fare pure io”.

La condivisione di qualunque problema o diffcoltà con la mia squadra è stata la svolta che mi ha fatto capire che avrei potuto fare, con gli adattamenti giusti, qualunque cosa nella vita. Ho trovato così una seconda famiglia, otre che amici veri. Non nascondo mai che prima di innamorarmi della pallacanestro mi sono innamorata del gruppo di persone che avevo al mio fanco ad allenamento. E proprio perché so quanto mi abbia fatto bene lo sport, sia dal punto di vista fsico che mentale, ogni giorno spero che altri ragazzi con disabilità dell’università, vengano a fare attività sportiva al CUS grazie al nostro progetto “Diversamente Io”. Con la speranza che lo sport cambi la vita a loro come l’ha cambiata a me, perché questo ha fatto il CUS: mi ha trasformata da ragazza pigra a Capitano della nazionale femminile di basket in carrozzina». n

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