Tunisia ott 2014

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Santuario della Consolata – Torino La TUNISIA di sant’Agostino 5-11 Ottobre 2014


Voliamo sull’antica Cartagine, antica capitale fenicia


L’antico porto punico


Iniziamo con i tesori del museo Bardo



Stupendi mosaici anche in questo antico battistero ad immersione


Con la guida Othman capiamo immediatamente di essere in buone mani: competente e simpatico




Mosaici provenienti da ogni angolo della Tunisia (antica Numidia e Byzacena)


L’unico ritratto del poeta Virgilio


Temporali che rinfrescano la capitale


TUNISI, crocevia di cultura mediterranea e berbera, con impronta francese


La cattedrale cattolica di Tunisi (del 1882), con i segni della rivoluzione dei “gelsomini� (gennaio 2011) contro il corrotto presidente Ben-Ali, fuggito in Arabia Saudita


I cattolici sono il 2% della popolazione, circa 25 mila persone. La cattedrale dell’unica Diocesi tunisina è dedicata a san Vincenzo de’ Paoli e santa Oliva, entrambi hanno vissuto a Tunisi.


La cattedrale è affidata all’Istituto del Verbo Incarnato, nato nel 1984 in Argentina


Don Mario Canavesio, esperto, profondo, amichevole, guida spirituale


Sant’Ambrogio battezza Aurelio Agostino a Milano

Interno della Cattedrale




Cartagine (Qart-Hadash = città nuova) fondata da Didone, principessa di Tiro, nell’814 aC. sulla collina di Byrsa (cioè “pelle di giovenca”). Divenne un punto strategico per il dominio fenicio del Mediterraneo, dal Libano alla Spagna. Per questo, nel II sec. aC venne attaccata dai Romani. La famiglia Barca (il più famoso è Annibale - ‘Ani-Baal = “Servo del Signore”) dopo lunghi anni deve cedere al potere romano e Cartagine viene rasa al suolo nel 146 aC.

Cartagine verrà ricostruita dagli stessi Romani al tempo di Augusto imperatore


Iniziamo la visita con l’anfiteatro dove, il 7 marzo 203 dC, la morte di Perpetua e Felicita, insieme a Saturnino, Secondino e Revocato, divenne spettacolo per la folla (36 mila spettatori), per ordine dell’imperatore Settimio Severo. Le spoglie delle sante martiri sono ora in Francia.


Il TOFET, sinistro luogo di morte (sacrifici umani) inventato dagli uomini per ingraziarsi il favore delle divinitĂ create dalle proprie paure e desideri (Baal-Hammon, Tanit e Melqart).


La zona portuale della cittĂ fenicia


Il luogo di un porto artificiale del I-II sec. dC che poteva contenere 200 navigli (140 cale di 40 mt di lunghezza).


Ricostruzione dell’antico porto punico


Ricostruzione dell’antica Cartagine, dalla collina di Birsa fino al porto difeso da mura


Le Terme iniziate dall’imperatore Adriano e terminate con Antonino il Pio (II sec. dC) le più maestose in tutta l’Africa, tra le più importanti di tutto il mondo romano. Agostino durante la sua permanenza a Cartagine, soleva affermare che queste terme gli ricordavano Dio, perché solo Dio avrebbe potuto guidare la mano di un uomo con sapienza tale da poter costruire tanta magnificenza.


Ipotetica ricostruzione di queste magnifiche ed imponenti terme costituite di varie sale: frigidarium, tepidarium, calidarium, piscine, palestre, magazzini, forni, ma anche tombe, chiese cristiane, ecc. per un complesso di 4 ettari.




Sotto la collina di Birsa, i resti della Basilica paleocristiana Damous-el-Karita (Domus Charitatis). Imponente, a undici navate, testimonia la grande vitalità della chiesa cristiana ai tempi di sant’Agostino, che qui ha sostato in preghiera con la madre santa Monica.


Caratteristico battistero ipogeo, sotterraneo, a 16 colonne


Punto di arrivo dell’acquedotto romano che portava acqua a Cartagine da Zaghouan (antica Ziqua, a ca. 130 km) con una pendenza di 20 cm. ogni kilometro e un’altezza media delle arcate di 10 mt (!). Si tratta di uno dei più lunghi acquedotti mai costruiti dai Romani. Le vasche di raccolta dell’acqua sono state utilizzate anche in tempi successivi.


La spettacolare veduta di Cartagine dalla collina di Byrsa, ottenuta tagliando in striscioline sottili la pelle di una vacca, unico territorio concesso ai fenici per costruire la loro cittĂ .


I quartieri cosiddetti di Annibale


Nel 1270 a Tunisi muore di epidemia Luigi IX, re di Francia, alla sua terza Crociata. Canonizzato, qui gli viene edificata questa chiesa dai Padri Bianchi alla fine dell’800.


I resti della Basilica paleocristiana a 7 navate dedicata al Vescovo e martire di Cartagine san Cipriano (+ 258) sostenitore del papa martire Cornelio (+ 254 dC). La chiesa è detta anche di “santa Monica”, perché qui la pia madre sostò in preghiera, aspettando invano l’arrivo del figlio Agostino, che si era imbarcato per Roma a sua insaputa.


Sidi Bou Said, borgo di pescatori sul Gebel Manar, di fronte a Byrsa



Luogo di incontro di artisti e letterati


Halq-al-Wady (Gola del fiume) ossia La Goletta, cittadina detta “Piccola Sicilia”. Claudia Cardinale, Sandra Milo e Nicola Pietrangeli sono i più celebri italo-tunisini che popolavano questo posto. La chiesa è intitolata ai santi Agostino e Fedele. Vi operano due preti congolesi e le suore Missionarie della Carità.


Le suore spiegano il senso del loro umile e discreto servizio a La Goletta: fare in modo che Ges첫 sia presenza silenziosa ed efficace anche in un mondo che non lo conosce. Come? Amore ed Eucarestia.


In contrasto con la povertĂ della Goletta, il nostro stupendo albergo a Tunisi


Percorriamo la fertile valle del fiume Mejerda (che bagna Tagaste, cittĂ nativa di s. Agostino, oggi appena al di lĂ del confine algerino) e arriviamo a BULLA REGIA.


CittĂ fenicia e poi romana, si presenta ancora in buono stato, conservata sotto la sabbia fino al 1906.


Molti mosaici sono stati portati al Museo del Bardo


Caratteristiche domus ipogee della classe dirigente del IV secolo


Mosaico che invita alla fiducia in se stessi


La Casa della Caccia


La Casa di Anfitrite



Qui s. Agostino, giĂ vescovo di Ippona (Annaba – Algeria) pronunciò un famoso discorso contro i cristiani che frequentavano ancora i truculenti e lascivi spettacoli teatrali del tempo.


Don Mario Canavesio e il gruppo della Consolata


Dopo la sosta pranzo a Teboursouk, visitiamo un altro splendido posto, al centro della fertile valle di Oued Kalled, nei pressi di Jendouba: DOUGGA o Thugga, patrimonio mondiale dell’Unesco, uno dei piÚ importanti siti romani.





Il tempio capitolino, fatto costruire dall’imperatore Marco Aurelio (167 dC) in onore della triade capitolina (Giove, Giunone, Minerva).


Il complesso delle Terme



Le latrine pubbliche


L’arco di Alessandro Severo


Antichi templi poi trasformati in chiese bizantine, fortificazioni, terme, edifici pubblici e privati: l’ampiezza di questa città la rende giustamente uno dei luoghi da visitare assolutamente in Tunisia


La torre punica




SBEITLA, antica SUFETULA a 260 km. da Tunisi, nel centro del paese. Edificata dai veterani delle legioni romani, presenta una forma regolare. Per un anno fu capitale della Tunisia, indipendente da Bisanzio, fino alla conquista araba. (646 dC).


Fu sant’Ambrogio nel 386 a trovare le reliquie di questi due gemelli milanesi, Gervaso e Protaso, martiri del II secolo e a mettere i loro resti nella basilica da lui costruita, che ora è la chiesa di sant’Ambrogio a Milano. E’ singolare che nella regione di sant’Agostino, battezzato da sant’Ambrogio, ci sia un’antica chiesa bizantina a loro dedicata.


Frantoi e cisterne testimoniano una vitalità economica insospettata che faceva della produzione e del commercio dell’olio la propria forza. Erano rinomati fin dall’antichità anche i vini prodotti in Tunisia.


Il tempio capitolino, dedicato alla triade Giove, Giunone e Minerva. In questo sito, si trovano anche ben altre quattro chiese cristiane bizantine, oltre a quella dei santi Gervasio e Protasio, tra cui le due affiancate dedicate a san Bellatore e san Vitale.



Un altro battistero ad immersione. Erano normalmente orientati ovest-est, in modo che il catecumeno scendesse proveniendo da ovest (il peccato, l’uomo vecchio) e salisse verso est (il sole nascente è Cristo, uomo nuovo). In basso, attendevano il presbitero, il diacono o la diaconessa (per le donne) per i riti battesimali.



Anche il complesso delle terme è interessante, anticamente tutto decorato e predisposto per il riscaldamento sotto il pavimento.


L’immancabile teatro


Scendiamo ancora a sud: GAFSA (370 km da Tunisi). Centro dell’industria dei fosfati, è interessante la sua kasbah (cittadella militare) e le vasche di epoca romana, uniche nel loro genere.



Partiamo ancora verso sud, ci aspetta TOZEUR (Thusuros per i latini) con le sue oasi e i desertici laghi salati


A 450 km da Tunisi, ai margini del deserto del Sahara ci accoglie Tozeur con i suoi 1000 ettari di palmeti


Le difficili condizioni di vita in questa regione desertica di minatori, costringe a sfruttare qualsiasi occasione per la sopravvivenza, come il commercio illegale di benzina dalla vicina pi첫 ricca Algeria.


Una cittĂ che vive anche sulla produzione di datteri, che hanno appena iniziato la loro stagione. A destra, il monumento ad un famoso poeta locale.


Immancabile la Medina (centro cittĂ ) con i suoi negozietti di artigianato


Purezza ci spiega tutto sulle palme in un ottimo italiano









Giornata in 4x4 per la visita delle oasi: iniziamo con CHEBIKA e una stupenda passeggiata tra le sue sorgenti





Poi è la volta del Wady (kanyon) di MIDES, al confine con l’Algeria. Qui vicino è stato girato il film Indiana Jones.


Infine, la cascata di TAMEGHZA, un altro posto dove a parlare ed incantare è la natura, quella che fa sgorgare il ringraziamento al Creatore



Percorso sul lago salato desertico di Chott-Gharsa (17 mt sotto il livello del mare) ad ONK-EJMEL



I residenti berberi di Nafta ci portano la volpe del deserto, addomesticata (a loro si è ispirato Saint Exupery?)





Arriviamo al set di Guerre Stellari. Il villaggio è stato lasciato qui nel deserto ed è utilizzato per eventi turistici notturni. Attorno una pace indescrivibile ‌







La cittadina di METLAOUI ‌ stiamo andando alla stazione ferroviaria per un treno speciale ‌


Il treno “lucertola rossa”, costruito in Francia e donato al Bey di Tunisi. E’ qui al sud dal 1956 e ci porterà tra le gole del deserto


Il cappellano del Bey ‌


I famigerati treni di TSP (fosfato trisodico), prodotto che inquina tutta la regione, dà lavoro ma allo stesso tempo non arricchisce la zona. I capitali vanno tutti dietro alla destinazione dei treni ‌






Dopo questo stupendo viaggio in treno d’epoca, lasciamo il sud. Direzione est, verso SFAX e poi a nord, lungo la costa: meta EL JEM.


SFAX città punica, ellenista, normanna e poi araba, è la seconda più grande in Tunisia, capitale dell’olio e del pesce. I suoi dintorni sono ricoperti di piante di ulivo a perdita d’occhio … EL JEM (lat. Thysdrus) : un paesino con il Colosseo più grande dopo quello di Roma, una rarità … Il proconsole romano Gordiano I lo costruisce per le gare di bighe e gli spettacoli di lotta con i gladiatori. Nel 238 qui viene proclamato addirittura imperatore per la sua potenza politico-economica ma questo provoca la reazione delle legioni romane, che distruggono la città. Il megalomane Gordiano è costretto al suicidio.






Siamo tornati a 218 km da Tunisi, nella città santa islamica di KAIROUAN (Qayrawan = carovana) fondata nel 670 e capitale del califfato islamico dell’Ifriqiya. La sua moschea è la più antica di tutto il Maghreb (VII sec.). Il nostro hotel era la Kasbah (cittadella fortificata) della città.



Durante la dinastia islamica sunnita Abasside (capitale Baghdad), in questa regione si formò una dinastia indipendente, gli AGLABITI (IX sec.). Diventati vassalli indipendenti, si lanciarono alla conquista della Sicilia e della Calabria. La loro fine venne due secoli dopo per mano di un’altra corrente islamica egiziana, i Fatimidi ismaeliti (sciiti).



E qui termina il nostro percorso. Il richiamo del muezzin, ci ricorda le antiche usanze cristiane di pregare tre volte al giorno la preghiera dell’Angelus, ovunque ci si trovi, facendo memoria della Incarnazione del Signore GesÚ attraverso la quale abbiamo ottenuto la salvezza .


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