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Cineteca

Antonella Visconti

Merata: How Mum Decolonised the Screen, regia di Heperi Mita, Nuova Zelanda, 2018, 95'.

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In tempi piuttosto recenti i popoli indigeni si sono affermati nel cinema, ma più come attori che come registi. Ancora più raramente si è trattato di donne. Una delle eccezioni più significative è quella di Merata Mita, che è stata la prima maori a scrivere e dirigere un film. La donna aveva collaborato strettamente col Sundance Film Festival, che lo ricorda con un premio intitolato a lei.

Il documentario diretto dal figlio della regista è un lavoro intenso ma non retorico. Non è solo un omaggio, ma anche un invito a ricordare il prezioso contributo politico e culturale che alcuni registi indigeni hanno dato alla seconda arte, superando pregiudizi che sembravano insormontabili.

Antonella Visconti

Omaggio al ribelle catalano

La rivista Enderrock ha publicato un numero speciale che ripercorre la lunga carriera artistica di Lluis Llach, il più celebre esponente della Nova cançó catalana insieme a Joan Manuel Serrat. Negli anni della dittatura franchista Llach compone numerose canzoni apertamente schierate contro il potere. L'uso costante della lingua catalana, proibita dal regime, sottolinea ulteriormente la sua ribellione. Insignito del Premio Tenco nel 1979, dotato di una versatilità straordinaria, noto in tutto il mondo, Llach si è ritirato dalle scene nel 2007. Ma non è rimasto inattivo: alcuni anni dopo ha iniziato a scrivere romanzi. Uno di questi è stato tradotto in italiano col titolo Le donne della Principal (Marsilio, 2016). Il numero speciale di Enderrock è un omaggio sincero a questo grande musicista, fiero della propria identità catalana e al tempo stesso universale.

Gli autori di questo numero Holly Boomer Ha ricoperto vari ruoli accademici. Attualmente fa parte del direttivo dell'Oglala Lakota College di Kyle (South Dakota). Il testo che compare in questo numero è tratto dalla sua tesi, Writing Red: Vine Deloria, Jr. and Contemporary American Indian Fiction (2000). James P. Gregory, jr. Laureato in Storia alla University of Central Oklahoma. Ha curato il libro The Story of One Marine: The World War I Letters and Photos of Pvt. Thomas L. Stewart (Hellgate Press, 2017). Russell Means Attivista, attore e scrittore lakota, figura centrale dell'American Indian Movement. Alessandro Pelizzon Autore di Laws of the Land: Traditional Land Protocols, Native Title and Legal Pluralism in the Illawarra (Lambert Academic Publishing, 2012), tratto dalla tesi di laurea. Senior Lecturer alla Southern Cross University di Lismore (Australia), è tra i fondatori della Global Alliance for the Rights of Nature. Ruedi Suter Giornalista svizzero specializzato in questioni indigene. Ha scritto Bruno Manser: Die Stimme des Waldes (Zygtlogge, 2005). Degli altri autori è stata data notizia nei numeri precedenti.

Dalla lotta contro l'apartheid alla difesa di tutte le minoranze MINORITY RIGHTS GROUP 1969-2019

In questi anni, come abbiamo già visto nei numeri scorsi, le principali associazioni europee nate per difendere le minoranze e i popoli indigeni festeggiano mezzo secolo di attività. Dopo l'IWGIA e la Gesellschaft für bedrohte Völker, entrambe fondate nel 1968, il 2019 ha segnato il centenario del Minority Rights Group. L'autorevole organizzazione britannica è stata fondata nel 1969 da David Astor (nella foto sopra), all'epoca proprietario e direttore del quotidiano londinese The Observer. Il giornalista inglese, già impegnato da vari anni contro l'apartheid, sentì che era giunto il momento di creare una struttura che difendesse tutte le minoranze del pianeta. Erano anni bui: oltre al regime razzista sudafricano, erano in vigore la dittatura militare brasiliana e regimi analoghi in Grecia, Nicaragua e Paraguay; la Spagna era sotto Franco; nove paesi europei erano oppressi dalle dittature comuniste; in Asia erano al potere dittatori filoamericani spietati come lo Shah di Persia e il filippino Ferdinando Marcos. Nel frattempo, però, le minoranze e i popoli indigeni cominciavano a dotarsi di strutture internazionali. Animato da una profonda sete di giustizia, David Astor riuscì a riunire attorno a se un certo numero di persone: nacque così il Minority Rights Group. Negli anni successivi la struttura si è consolidata guadagnando un ampio credito internazionale. Fra le sue tante iniziative spicca una mole considerevoli di pubblicazioni sulle minoranze di tutto il mondo scritte dai maggiori esperti. Parlando del Minority Rights Group non possiamo dimenticare un amico, il giornalista romano Massimo Olmi, che rappresentò il Minority Rights in Italia e fu uno dei primi sostenitori della nostra associazione. Fra i suoi numerosi libri ricordiamo Italiani dimezzati. Le minoranze etnico-linguistiche non protette (Edizioni Dehoniane, 1986) e Italia insolita e sconosciuta. Curiosità, storia, tradizioni delle realtà meno note del nostro paese e dei gruppi etnici che da secoli vi hanno conservato un'identità diversa (Newton Compton, 1991). Nel 2016, quando la nostra rivista ha ripreso le pubblicazioni, il sito del Minority Rights Group ha ospitato il primo numero, riconoscendo così la perfetta sintonia fra le proprie idee e le nostre.

www.minorityrights.org