Liberamente n 22 marzo 2014

Page 10

di riprenderselo. Il film prosegue con delle gag divertenti, mantenendo un perfetto equilibrio tra comico e tragico, fino alla straziante separazione tra Charlot e il monello. Tutto il genio di Chaplin è espresso in questo capolavoro ricco di una grande potenza emotiva e comunicativa. Con questo film Chaplin dimostra che un nuovo inizio è possibile solo se supportato da un forte vincolo dÊamore. Nella forza del rapporto tra il vagabondo e il ragazzo, sÊintravede la speranza di un possibile cambiamento in una società fatta di pregiudizi e ingiustizie. Il forte legame di questa „famiglia‰ particolare è basato sulle piccole cose che rendono felici pur vivendo in povertà. La stessa storia dellÊinfanzia di Chaplin fa pensare ad un parallelismo tra lÊesperienza personale dellÊartista e quella che racconta nel film, anche il quartiere in cui è ambientata la storia richiama i luoghi in cui visse i primi anni della sua vita, colmi di una povertà non solo materiale ma anche di rapporti umani. „Un film che fa ridere e, forse, piangere‰, come recita la didascalia allÊinizio dellÊopera; molti critici lo considerano il miglior film di Chaplin perché riassume perfettamente lÊintento di tutta lÊopera del regista, è il primo tentativo dichiarato di fusione tra comico e drammatico. Con „Il monello‰ Chaplin rappresenta la realtà del mondo povero degli anni tra il 1918 e 1919, cercando di „addolcirlo‰ agli occhi dello spettatore attraverso piccole gag o scene di grande te-

nerezza, alternate alla crudeltà di scene come quella in cui il bambino viene portato in orfanotrofio. Attraverso il suo stile sempre discreto, Chaplin trasmette il calore del nido familiare, non invade gli spazi, non oltrepassa mai la linea di demarcazione con la macchina da presa, guardando quindi la scena dalla parte dello spettatore, senza intaccare lÊintimità dei personaggi. Pochissimi primi piani che permettono di valorizzare al massimo la pantomima con il personaggio sempre al centro dellÊinquadratura. Il film è un continuo scambio tra i due personaggi principali che sÊintersecano tra loro, quasi come se fossero un unico personaggio. Spesso il ruolo dei due diventa interscambiabile come nella scena in cui il bambino cucina mentre Charlot, ancora a letto, fuma e legge il giornale. Il piccolo richiama il vagabondo invitandolo ad andare a tavola con atteggiamenti genitoriali. Il vagabondo rappresentato da Chaplin è magistrale nel riuscire a vivere in completa povertà pur mantenendo una grande dignità ed eleganza. I suoi gesti e la sua mimica sono quelli di un gentiluomo che cerca di mantenere il suo status anche nel pieno degrado sociale. Il popolare vagabondo con cui il pubblico identifica Chaplin tornerà in altri due film di successo, „La febbre dellÊoro‰ del 1925 e „Il circo‰ del 1927.

- 10 -


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.