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Una terra di passaggio ?
Non
tutti sanno e nemmeno riescono ad immaginare cosa sono “Le Marche”. Un terra, un territorio che nel tempo si è costituita come una realtà diversa da tutte le altre regioni italiane tale che, non a caso, questa terra viene definita anche “L’Italia in una regione”.
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Nel percorrere le sue contrade, nel considerare i suoi abitanti e quello che nel tempo hanno realizzato, si può ben dire che questa porzione d’Italia detiene un patrimonio di beni materiali ed immateriali quale sintesi di una lunga azione del saper essere e del saper fare Un’eredità che affonda le sue radici nel tempo trascorso e che si è costituita a seguito di una lunga tradizione culturale, artistica e artigianale esercitata dai suoi abitanti e che, ad oggi, si distingue per un diffuso ed uguale valore e che nella sostanza ne definisce la piacevole singolarità che deve saper essere apprezzata.
Il più delle volte, però, questo valore e la conseguente univocità non viene stimata nel migliore dei modi. Ancora oggi, molti turisti considerano "Le Marche" terra di passaggio specialmente quelli che dal Nord devono raggiungere i territori del Sud italiano. Ma se questi turisti decidono di fermarsi per una brevissima sosta, a volte coincidente con un pernottamento quale interruzione di un lungo viaggio, si coglie subito la loro meraviglia, la sorpresa di trovarsi in un ambiente unico quale espressione di un piacevole equilibrio derivante dai suoi componenti naturali
La vista di un insieme di dolci colline contornate da tante montagne dalle cui sommità si raggiunge anche la vista del mare. Scoprire i borghi, i centri cittadini non eccessivamente urbanizzati con un numero contenuto di abitanti e la mancanza di un caotico traffico automobilistico, conferiscono all'ambiente una dimensione particolare capace di produrre sensazioni speciali che quasi automaticamente diventano espeienze che si imprimono nella memoria.
Da queste sensazioni è facile farsi coinvolgere ed indagare su tutte quelle cose da sapere e da fare che si snodano attraverso la storia, i personaggi locali, le manifestazioni, le rievocazioni storiche, l’enogastronomia capaci di comporre, tutte assieme, uno scenario unico nella diversità.
Attraverso i quasi 200 chilometri di lunghezza del suo sviluppo territoriale, le Marche sono capaci di offrire dalla provincia di Ascoli Piceno fino ai territori di Pesaro-Urbino opportunità turistiche molto particolari tutte diverse le une dalle altre. In tal senso funziona il lascito storico e l’attualizzazione delle azioni dei suoi abitanti.


L’enogastronomia, ad esempio, concorre e definisce ancor meglio la diversificazione. La gastronomia della costa con i prodotti ittici è diversa da quello si può degustare nell’entroterra, tutte opportunità culinarie da accompagnare con i numerosi vini doc sia bianchi che rossi, quali giusti complementi delle locali degustazioni.
Nelle Marche bisogna saper osare e andare alla ricerca della ricchezza turistica di questa terra, di tutte le particolarità che, alla fine sono quelle che danno un significato a un qualsiasi viaggio turistico.
A seguito di tanta diversità, di tanta ricchezza, possiamo dire che si compone, prende forma "un piccolo mondo", piccolo nelle sue dimensioni, ma sostanzioso nella sua composizione che è capace di soddisfare tante aspettative ma che esige tanta attenzione e voglia di conoscenza. Un realtà così fatta non può essere sottovalutata, questa terra non deve continuare ad essere considerato un territorio di passaggio, con tutto quello che può offrire turisticamente in molti campi si pone all'avanguardia e non ha paura di confrontarsi con le altre regioni italiane che pur vantano una fama turistica internazionale.
Nelle Marche bisogna fermarsi!
Le Marche un piccolo mondo di Antonio Guarino
