SERVIZIO MENSA. NEL 2015 NON SI POSSONO COSTRINGERE ANCORA I MILITARI AD ACCETTARE UN “TRATTAMENTO A

Comando Interregionale Carabinieri Pastrengo Consiglio Intermedio della Rappresentanza Militare I

DELEGATI.

L'unica difesa contro il mondo è conoscerlo bene.

(Locke)

Nota informativa n. 20

“

Pausa di 30 minuti… minuti…..

A cura dei Delegati Michele FORNICOLA, Giovanni BONO

Milano 05 maggio 2015

”

SERVIZIO MENSA. NEL 2015 NON SI POSSONO COSTRINGERE ANCORA I MILITARI AD ACCETTARE UN “TRATTAMENTO ALIMENTARE” NON DIGNITOSO. Dopo aver letto il significativo comunicato stampa del CoCeR Carabinieri del giorno 08 febbraio 2013 “LAVORIAMO DI PIÙ CON SCUSA PASTO OBBLIGATI A STARE IN CASERMA MEZZ’ORA IN PIÙ” , il CoIR Pastrengo si è voluto impegnare per cercare di fare chiarezza su un aspetto ove la chiarezza non c’è.

Ancora oggi, nonostante siano passati 26 anni dall’entrata in vigore della legge 203/1989 viene spesso inserita obbligatoriamente, nel turno di servizio, una “pausa di trenta minuti” destinata al pasto, o per scopi ricreativi (es.: leggere, riposare, ecc.) con l’obbligo di “recupero del tempo impiegato” senza che il militare, avente diritto al “servizio di mensa”, sia compiutamente informato e messo in condizione di esercitare la sua facoltà/volontà di NON fruire del pasto rinunciando espressamente al vitto. (ed ai 30 minuti) Per i suddetti motivi, riteniamo attuale l’appello del COCER Carabinieri nel quale informava che avrebbe chiesto a tutti i Carabinieri, che non hanno fruito del pasto e comunque sono stati comandati a lavorare oltre l’orario previsto, di richiedere il pagamento di tutte le ore prestate in eccedenza.

IN BUONA SOSTANZA….

IL MILITARE AVENTE DIRITTO AL “SERVIZIO DI MENSA” PUÒ, VOLONTARIAMENTE, NON FRUIRE DEL PASTO RINUNCIANDO AL VITTO,

ED IL COMANDANTE, IN ASSENZA DI SPECIFICI MOTIVI, NON È TENUTO A SEGNARE LA “PAUSA DI TRENTA MINUTI” Per queste ragioni il CoIR Pastrengo ha deliberato nei termini sopra descritti.

Comando Interregionale Carabinieri “ Pastrengo” Consiglio Intermedio di Rappresentanza Delibera n. 194 ( Verbale n. 93/XI del 04 maggio 2015 )

OGGETTO: Il militare avente diritto al “servizio di mensa” PUÒ, volontariamente, NON fruire del vitto “rinunciando” al pasto ed il comandante, in assenza di specifici motivi, non è tenuto a segnare la “pausa di trenta minuti”

IL CONSIDERATO CHE

CO. I. R.

qualora i militari destinatari del diritto al “servizio di mensa” non siano specificamente tenuti a permanere sul luogo di servizio per esigenze di ordine e di sicurezza pubblica o di pubblico soccorso, abbiano espresso, per tempo, la volontà di NON usufruirne rinunciando al vitto/pasto: a) non si può imporre l’obbligo di consumare i pasti nelle ore di servizio o nell’orario comandato dal superiore gerarchico; b) non si può imporre la pausa di trenta minuti, neanche per destinarla per scopi ricreativi (es.: leggere, riposare, ecc.) con l’obbligo di “recupero del tempo impiegato”

DELIBERA 1) Interessare il Sig. Comandante Interregionale affinché, valuti l’opportunità di richiamare la vigente normativa al fine di chiarire che: -

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anche in presenza dell’impossibilità di allontanarsi dalla caserma o dal posto di lavoro per consumare il pasto presso il proprio domicilio, i militari che rappresentano la volontà di NON fruire del vitto “rinunciando” al pasto, NE HANNO FACOLTÀ e, in assenza degli specifici motivi, non è possibile imporre comunque la sosta di 30 minuti da utilizzare per scopi ricreativi (es.: leggere, riposare, ecc.); la normativa e le disposizioni vigenti non prevedono la necessità, da parte dei militari interessati, di esplicitare il presupposto ovvero di presentare una dichiarazione contenente la “motivazione” inerente la facoltà esercitata.

2) Interessare il Sig. Comandante Generale dell’Arma, tramite il CoCeR CC affinché valuti positivamente la possibilità di un complessivo chiarimento ordinamentale al livello centrale. I militari, troppo spesso, sono “costretti” a rimanere in caserma per ragioni attinenti al servizio ma: -

Le attività NON sono considerate utili ai fini dell’orario di lavoro, in contrasto con la Direttiva Tecnico-Amministrativa sul funzionamento delle mense obbligatorie di servizio (m.o.s.) intaccando l’orario di servizio; per attività “non previste e non istituzionali” senza aver sottoscritto neanche un’apposita dichiarazione liberatoria al fine di escludere l’Amministrazione da qualsiasi responsabilità in caso di incidenti occorsi durante la pausa per scopi ricreativi; INFORMAZIONI E DISPOSIZIONI GENERALI SUL SERVIZIO DI MENSA - TRATTAMENTO ALIMENTARE GRATUITO -

significativo comunicato stampa del CoCeR Carabinieri del giorno 08 febbraio 2013 “LAVORIAMO DI PIÙ CON SCUSA PASTO OBBLIGATI A STARE IN CASERMA MEZZ’ORA IN PIÙ” ; la mozione presentata dai delegati CoIR; Circolare n. 70/230-2-1-1983 datata 10/04/2003 del Comando Generale, IV Rep. – SM – Uff. Logistico; l’Art. 476 del DPR 15 marzo 2010, n. 90; L’art.1 della Legge 203/1989, prevede la costituzione di mense obbligatorie di servizio, (lett. b) per il personale impiegato in servizi di istituto, specificamente tenuto a permanere sul luogo di servizio o che non può allontanarsene per il tempo necessario per la consumazione del pasto presso il proprio domicilio”; l’articolo 64 della Legge 121/1981, che, in merito all’Obbligo di permanere in caserma od in ufficio (fra l’altro) indica solo le esigenze di ordine e di sicurezza pubblica o di pubblico soccorso; • • • • • • •

trasmette la presente a stralcio verbale; Per la risposta, la presente delibera viene inviata, per quanto di competenza al CUI ed al CoCeR Ai sensi dell’Articolo 908 del DPR 15 marzo 2010 n. 90, venga data tempestiva diffusione della delibera attraverso la pubblicazione sul portale intranet; Ai sensi dell’art. 931 del DPR D.P.R. 15 marzo 2010 n. 90 venga esposta agli albi della Sede e dei Comandi dipendenti venga inviata la delibera e la risposta per mezzo di mailing-list a tutti i delegati; che la risposta contenga la motivazione ad ogni eventuale mancato accoglimento o accoglimento parziale; Ai sensi dell’art. 924 del DPR D.P.R. 15 marzo 2010 n. 90 dovrà rimanere esposta sino alla formulazione della risposta e, quindi, per un ulteriore periodo di 30 (trenta) giorni