Intervento convegno del 14 aprile 2015 francesco zavattolo

Page 1

Partiamo da un dato di fatto: la crisi economica e la necessità di ridurre la spesa pubblica, le nuove minacce terroristiche, la tensione sociale sempre più alta, la necessità di una maggiore legalità economica e finanziaria per attrarre investimenti e garantire equità sociale, la necessità di difendere il territorio e l’ambiente, rendono urgente UN INTERVENTO ORGANICO DI PROFONDA RIFORMA DEL SETTORE SICUREZZA. C’è bisogno di superare le politiche emergenziali degli ultimi anni fatte solo di tagli lineari e blocchi del turn-over, che se da un lato hanno ridotto la spesa, dall’altro hanno ridotto la qualità e la quantità del servizio (i fatti di Milano di qualche giorno fa ne sono un tragico esempio. Il crollo del soffitto nella scuola di Ostuni è segno che in tema di sicurezza, in senso lato, non si può procedere con la logica del prezzo al ribasso!) Più che di ulteriori tagli o razionalizzazioni c’è bisogno di un progetto serio ed organico. Va individuato un modello sostenibile finanziariamente e disegnata una riforma di medio lungo periodo, partendo dalle funzioni delle singole e diverse amministrazioni del comparto. Abbiamo invece l’impressione che si stia procedendo per spot e per tentativi dettati solo dall’esigenza di ridurre quantitativamente la spesa. Non crediamo che la logica degli accorpamenti e delle fusioni sia la soluzione giusta, tanto più che, almeno nel breve tempo, non garantisce nessun risparmio e disperde l’identità e le professionalità che sono il patrimonio più importante delle singole amministrazioni. Queste non possono e non devono essere considerate zavorre di cui liberarsi, ma risorse dalle quali partire per innovare il settore. Serve una nuova cultura della sicurezza. Per questo motivo, abbiamo bisogno di un approccio complessivo che metta al centro i cittadini, gli operatori economici, i territori e il servizio e non solo le logiche interne delle amministrazioni o di spending review. Ed è necessario coinvolgere nel dibattito anche chi quelle riforme le deve poi concretamente attuare e quindi il personale e le relative rappresentanze, senza lasciare fuori dal dibattito organizzazioni civiche come la nostra, che da 16 anni lavora su queste tematiche ed è terza rispetto alle amministrazioni! Anche perché le riforme calate o imposte dall’alto non hanno mai funzionato! Quindi, ben venga ogni tentativo di razionalizzare le competenze, evitare le sovrapposizioni e migliorare il coordinamento (e speriamo che stavolta lo si faccia davvero e non com’è avvenuto con il decreto Pisanu nel 2006). Ben venga ogni tentativo di definire chiaramente i campi di intervento dell’una o dell’altra organizzazione, ma facciamo in modo che non ci siano più sconfinamenti di impiego come vengono tutt’oggi nel settore aeronavale ad opera di organismi che non hanno attribuzioni di polizia. Ben venga, quindi, ogni tentativo di accorpare i centri di acquisto, i servizi logistici o amministrativi, e ogni tentativo di razionalizzare la presenza dei presidi sul territorio, ma bisognerebbe ampliare il campo di intervento anche ad altri aspetti, altrettanto fondamentali, che invece ci sembrano al momento ignorati.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Intervento convegno del 14 aprile 2015 francesco zavattolo by Gli sfogliabili di LPD - Issuu