IL DANNO VESTIBOLARE: PROPOSTA RAGIONATA DI ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE

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IL DANNO VESTIBOLARE: PROPOSTA RAGIONATA DI ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE

Vincenzo Calabretta * Massimo Degli Innocenti ** * D.M. I Livello S.M.R. Toscana ** Specialista ORL INAIL

INTRODUZIONE Il presente lavoro è indirizzato ad otoiatri e medici legali impegnati ad accertare e quantizzare postumi di natura vestibolare. Gli autori operano una sintesi fra l’esperienza del clinico, vissuta anche al di fuori degli ambiti risarcitori, e la metodologia del medico legale, che aspira a una valutazione esaurientemente motivata del danno; così vengono fornite “linee guida” in un campo dove, spesso, la variabilità di formulazioni diagnostiche e di interpretazioni rendono il giudizio poco certo e affidabile. Dopo una disamina dei meccanismi dell’equilibrio e delle possibili alterazioni post traumatiche, viene suggerita una corretta conduzione dell’esame vestibolare, per un’indagine che sia oggettivamente ripetibile nello spazio e nel tempo. Il significato dei reperti clinici viene reso funzionale alla fase valutativa e le varie ipotesi di danno vengono esplicitate con una presentazione che vuole essere chiara e al tempo stesso esaustiva.

PREMESSE ANATOMO FISIOLOGICHE La funzione dell’equilibrio, ossia l’orientamento del corpo rispetto allo spazio, è regolata dal sistema “vestibolare”, che opera in sinergia con quelli “propriocettivo” e “visivo”. Il sistema vestibolare consta di strutture nervose periferiche (Recettori labirintici e Nervo vestibolare) e strutture nervose centrali inter connesse (Nuclei vestibolari bulbari, Sostanza reticolare pontina, Vestibolocerebello). I recettori labirintici vengono stimolati dall’accelerazione lineare (macule di utricolo e sacculo) e dall’accelerazione angolare (creste ampollari dei canali semicircolari): essi ci informano costantemente sulla statica (postura) e sulla dinamica (movimenti) del nostro corpo. Le afferenze periferiche “labirintiche”, “visive” e “propriocettive” vengono modulate dal sistema vestibolare centrale, producendo risposte posturali riflesse, che sono finalizzate a mantenere il giusto rapporto spaziale fra uomo e ambiente che lo circonda, e risposte oculari riflesse, che servono a stabilizzare lo sguardo. Pertanto, dai Nuclei Vestibolari del tronco-encefalo nascono due riflessi: il riflesso vestibolo-spinale, che permette l’adattamento tonico dei mm. anti gravitazionali, e il riflesso vestibolo-oculomotore, che permette la stabilità dello sguardo durante i movimenti.

FISIOPATOLOGIA E CLINICA Per “danno vestibolare” si intende l’insieme dei disturbi dell’equilibrio originati da disfunzioni delle strutture vestibolari e rilevabili con l’esame clinico. Non rientrano, invece, in questo tipo di danno i disturbi dell’equilibrio originati da disfunzioni delle strutture propriocettive, visive, neurologiche extra-vestibolari e, infine, i disturbi di mera origine psichica, da ricomprendere, eventualmente, nell’ambito di una “sindrome soggettiva”. Ciò premesso, da un punto di vista medico legale, il “danno vestibolare” può meritare un riconoscimento solo quando è accertabile attraverso l’esame otoneurologico che, oltre a rilevare i segni clinici che sono testimoni fedeli del danno anatomo - funzionale, consente anche una valutazione quali - quantitativa dei reperti. Peraltro va tenuto presente che i disturbi del soggetto, ovvero il “danno”, non sono sempre direttamente proporzionali ai “reperti clinici”, in quanto la “percezione” del sintomo varia in rapporto a caratteristiche individuali che comprendono fattori psichici (ansia), costituzionali (variabilità inter individuale) e fisici (età, integrità o meno dei sistemi visivo e propriocettivo); la loro valutazione potrà allora fornire elementi ulteriori per una graduazione del danno.


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