Cds 9 2018

Consiglio di Stato gennaio 2018: ricorso VS contro il provvedimento del Capo della Polizia di Stato di concessione dell’encomio, notificatogli il 19 maggio 2016, in luogo della promozione per merito straordinario.

Numero 00009/2018 e data 02/01/2018 Spedizione

REPUBBLICA ITALIANA Consiglio di Stato Sezione Prima Adunanza di Sezione del 6 dicembre 2017 NUMERO AFFARE 00910/2017 OGGETTO: Ministero dell’interno.

Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proposto dal signor xxx xxx xxx, nato ad Alessandria il 9 settembre 1978 ed ivi residente, assistente capo della Polizia di Stato, contro il provvedimento del Capo della Polizia di Stato di concessione dell’encomio, notificatogli il 19 maggio 2016, in luogo della promozione per merito straordinario.

LA SEZIONE Vista la relazione prot. n. 333.A/U.C./2878/OR dell’11 maggio 2017 con la quale il Ministero dell'interno - dipartimento della pubblica sicurezza - ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sul ricorso; visto il ricorso, notificato al Ministero dell’interno il 15 settembre 2016; esaminati gli atti e udito il relatore, consigliere Saverio Capolupo.

Premesso: Il 28 maggio 2013 operatori della squadra mobile della questura di Alessandria, tra i

quali il ricorrente, mentre percorrevano l’autostrada A26 nei pressi della città di Casale Monferrato notavano un’auto perdere improvvisamente velocità con una vistosa fuoriuscita di denso fumo dal vano motore.

Gli operatori intervenivano prontamente per soccorrere gli occupanti del veicolo.

Sebbene le fiamme avessero avvolto la parte anteriore dell’auto propagandosi anche all’interno dell’abitacolo riuscivano comunque ad estrarre i passeggeri dal veicolo.

Chiedevano, quindi, l’intervento dei vigili del fuoco e della Polizia stradale. Nel contempo, utilizzando gli estintori forniti da alcuni camionisti di passaggio, riuscivano a circoscrivere le fiamme evitando che si propagassero al serbatoio con il rischio di causare una deflagrazione.

Per tali fatti il questore di Alessandria, con nota del primo agosto 2013, segnalava il personale operante all’ufficio centrale per le ricompense per la concessione di un riconoscimento premiale.

Il ricorrente veniva proposto pe il conferimento di una ricompensa di ordine morale nella forma di encomio.

La direzione centrale delle risorse umane nella riunione del 5 novembre 2015 deliberava di concedere l’encomio.

Con l’odierno ricorso il signor xxx xxx impugna il provvedimento, deducendone l’illegittimità, per violazione e falsa applicazione dell’art. 75 del d.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, difetto d’istruttoria ed errata valutazione dei fatti, eccesso di potere per omessa comparazione, violazione di legge e disparità di trattamento.

Il Ministero riferente ritiene che il ricorso sia in parte inammissibile e, comunque, infondato.

Il ricorrente ha prodotto delle controdeduzioni.

Considerato: 1. Il ricorrente chiede “il riesame del procedimento al fine di poter ottenere la promozione per meriti straordinari.

Ai sensi dell’art. 8, comma 1, del d. P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 “contro gli atti amministrativi definitivi è ammesso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per motivi di legittimità da parte di chi vi abbia interesse”.

Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è ammesso, pertanto, come rimedio giustiziale di carattere impugnatorio, al fine di ottenere una tutela

riparatoria contro gli atti amministrativi dei quali venga rilevata l’illegittimità.

Conseguentemente è precluso il riesame della vicenda oggetto del ricorso.

2. L’art. 72 del D.P.R. 24 aprile 1982 n. 335 stabilisce che “la promozione alla qualifica superiore può essere conferita anche per merito straordinario agli assistenti capo, ai vice sovrintendenti, ai sovrintendenti e ai sovrintendenti principali, i quali, nell'esercizio delle loro funzioni, abbiano compiuto operazioni di servizio di particolare importanza, dando prova di eccezionale capacità, o abbiano corso grave pericolo di vita per tutelare la sicurezza e l'incolumità pubblica, dimostrando di possedere le qualità necessarie per bene adempiere le funzioni della qualifica superiore ovvero abbiano conseguito eccezionali riconoscimenti in attività attinenti ai loro compiti, dando particolare prestigio all'Amministrazione della pubblica sicurezza” Per il conferimento della ricompensa per merito straordinario - che consente il transito dal ruolo di grado inferiore a quello immediatamente superiore – è richiesto, oltre al compimento di operazioni di servizio di particolare rilevanza, l’aver dato la prova da parte dell'operatore di "eccezionali capacità" ovvero che abbia "corso grave pericolo di vita”. È evidente perciò l’intento di concepire questi requisiti quale situazione eccezionale che l'amministrazione competente è chiamata a valutare.

Il secondo aspetto caratterizzante la disciplina si desume dal fatto che la titolarità del potere di proporre la ricompensa è attribuita al questore territorialmente competente, rispetto ai fatti segnalati. Solo quest'ultimo organo, che dispone di dati completi, può infatti valutare compiutamente il grado di meritevolezza.

Pur dovendo riconoscere che il ricorrente ha mostrato di possedere doti di notevole coraggio ed altissimo senso di abnegazione tale circostanza, certamente encomiabile, non esclude che la materia delle promozioni per merito straordinario resti oggetto di un potere ampiamente discrezionale dell'Amministrazione: l’art. 72, D.P.R. n. 335 del 1982 dimostra l’esistenza di ampi margini di discrezionalità tecnica nell’apprezzare i presupposti per il conferimento della promozione che, come risulta dalla stessa rubrica dell'articolo richiamato, devono assumere i connotati della straordinarietà qualificandosi tali ipotesi come eccezionali rispetto all’ordinario sistema della progressione in carriera degli appartenenti alle Forze dell’ordine basato su procedure selettive.

La lettura della norma fornisce, d’altro canto, all'interprete alcuni parametri di riferimento che si racchiudono nel concetto di sprezzo del pericolo, di ardimento, di enorme spirito di abnegazione, elementi che devono necessariamente ricorrere per poter procedere ad una promozione per meriti straordinari.

Pertanto, il potere ampiamente discrezionale dell'Amministrazione è censurabile solo per vizi di arbitrarietà, manifesta illogicità o travisamento dei fatti.

Parimenti infondata è l’ulteriore doglianza con cui è stato prospettato il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento e contraddittorietà.

Il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento ha per presupposto l’identità delle condizioni oggettive e soggettive nel senso che postula l’identità delle situazioni rispetto alle quali l’amministrazione si è determinata con esiti differenti.

Nella specie in esame, essendo stata riconosciuta al ricorrente una particolare benemerenza (encomio) la suddetta identità di situazioni non sussiste, non essendo stata conferita agli altri componenti della struttura operativa una ricompensa del tipo di quella richiesta dal ricorrente.

Non sono fondate né le doglianze di contraddittorietà, in quanto l’attività amministrativa si presenta logica e consequenziale, né il difetto di motivazione, atteso che il provvedimento è chiaro ed esaustivo in ordine ai presupposti di fatto e di diritto della determinazione adottata come prova, peraltro, l’articolato contenuto delle censure sollevate.

Per le motivazioni innanzi esposte deve essere respinto.

P.Q.M. esprime il parere il ricorso debba essere respinto.

L'ESTENSORE Saverio Capolupo

IL PRESIDENTE Raffaele Carboni

IL SEGRETARIO Manuppelli Maria Cristina