TAR 2019: “ diritto del militare alla corresponsione del compenso spettante per l'effettuazione svar

TAR 2019: “ diritto

del militare alla corresponsione del compenso spettante per l'effettuazione svariate ore lavoro straordinario festivo maturate e non calcolate dall'Amministrazione resistente Pubblicato il 31/01/2019 N. 00163/2019 REG.PROV.COLL. N. 01031/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1031 del 2011, proposto da XXX XXX, rappresentato e difeso dall'avvocato XX contro Ministero dell'Economia e delle Finanze, in persona del Ministro in carica, e Comando Generale della Guardia di Finanza, in persona del Comandante generale pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Lecce, domiciliata ex lege in Lecce, via F. Rubichi, n. 23; per l’accertamento del diritto del militare ricorrente alla corresponsione del compenso spettante per l'effettuazione, durante il periodo intercorso fra il 03/10/2007 e il 26/05/2011 (data di notifica del ricorso introduttivo del presente giudizio), di svariate ore di lavoro straordinario festivo maturate e non calcolate dall'Amministrazione resistente, secondo gli importi fino ad oggi previsti dai D.P.R. di recepimento dei contratti collettivi di lavoro, con interessi e rivalutazione monetaria fino

all'integrale soddisfo, nonché per la condanna dell'intimata Amministrazione al pagamento delle suddette somme, ovvero, in subordine, per la concessione di riposo compensativo in relazione alle ore di lavoro straordinario espletate nelle festività.

Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio dell’Avvocatura erariale per l’Amministrazione resistente; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 19 dicembre 2018 la dott.ssa Anna Abbate e uditi per le parti l'Avv. L. Bellanova, in sostituzione dell’Avv. A. M. La Scala, e l'Avv. dello Stato G. Marzo; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO L'odierno ricorrente - in servizio, con il grado di appuntato scelto, presso il Comando Gruppo della Guardia di Finanza di XXX con compiti di vigilanza doganale - chiede l’accertamento del diritto alla corresponsione del compenso per l’effettuazione, nel periodo dal 03/10/2007 al 26/05/2011, di (non meglio precisate) ore di lavoro straordinario prestate in giornata festiva (a decorrere dalla prima ora eccedente le 36 ore settimanali), secondo gli importi previsti dai D.P.R. di recepimento dei contratti collettivi applicabili ratione temporis, con interessi e rivalutazione monetaria fino all'integrale soddisfo, nonché la condanna dell’Amministrazione intimata al pagamento delle suddette somme, ovvero, in subordine, chiede il riconoscimento del diritto a fruire di riposo compensativo in relazione alle ore di lavoro straordinario espletate nelle festività, del quale assume genericamente la mancata fruizione.

A sostegno del ricorso ha dedotto le seguenti censure:

1. Eccesso di potere per illogicità e ingiustizia manifesta; difetto di ragionevolezza.

2. Violazione di legge per inosservanza della norma di cui all'art. 54, comma 3°, del D.P.R. n. 164/2002, art. 38 del D.P.R. n. 51/2009 e art. 63 della Legge n.

121/1981, nonché degli artt. 3, 36, e 97 della Costituzione.

Dopo avere illustrato il fondamento giuridico delle domande azionate, il ricorrente concludeva come sopra riportato in epigrafe.

Si è costituita in giudizio, in data 06/07/2011, l’Amministrazione intimata, con la difesa erariale, per resistere al ricorso, chiedendo a questo Tribunale di dichiarare irricevibile, inammissibile e, gradatamente, di rigettare il ricorso.

In data 24/04/2018, l’Avvocatura dello Stato ha depositato, tra gli altri documenti, una dettagliata relazione della Guardia di Finanza, Reparto tecnico logistico amministrativo Puglia (nota prot. 0366605-11 del 15/07/2011) sul contenzioso dedotto in giudizio.

Alla pubblica udienza del 19 Dicembre 2018, sulle conclusioni di parte, la causa è stata trattenuta per la decisione di merito.

DIRITTO 0. - Il ricorso è infondato nel merito e va, pertanto, respinto.

1. - Con entrambi i motivi di gravame, il militare odierno ricorrente reclama la spettanza dei compensi per lavoro straordinario prestato dal medesimo durante le giornate festive, in tesi non recuperate né compensate, a decorrere dalla prima ora eccedente le 36 ore settimanali, lamentando, in particolare, il fatto che (a suo dire) le ore di lavoro straordinario dallo stesso espletate nel periodo dal 03/10/2007 al 26/05/2011, in giornata festiva e/o festiva infrasettimanale o comunque eccedenti l'orario d'obbligo settimanale, non gli sono mai state corrisposte, né tantomeno sono state compensate ovvero recuperate, essendogli stata corrisposta unicamente l’indennità di cui all'art. 54, comma 3°, del D.P.R.

n. 164 “in luogo di ben sei delle ore di lavoro effettivamente eseguite in giornata festiva”, in violazione delle disposizioni di legge applicabili (art. 54, comma 3°, del D.P.R. n. 164/2002, art. 38 del D.P.R. n. 51/2009 e art. 63 della Legge n. 121/1981), nonché dei principi costituzionali di buon andamento e di imparzialità cui l'attività della Pubblica Amministrazione deve essere costantemente improntata e del principio della giusta retribuzione (artt. 3, 36, e 97 della Costituzione), oltreché dei principi di logicità e ragionevolezza dell’agire amministrativo.

Secondo il ricorrente, la mancata corresponsione di tali emolumenti sarebbe dipesa esclusivamente da un'erronea ed irragionevole interpretazione dell'art.

54, comma 3, del D.P.R. n. 164/2002 da parte dell’Amministrazione militare e finanziaria del Corpo della Guardia di Finanza, che avrebbe inteso l’indennità prevista dalla predetta norma quale unico emolumento, sostitutivo della retribuzione contrattualmente dovuta per l'espletamento di una prestazione straordinaria di lavoro di sei ore, nella giornata deputata al riposo settimanale.

Le doglianze sono infondate.

1.1. - Occorre anzitutto considerare che sulla questione dei compensi per prestazioni orarie aggiuntive svolte in giornata destinata al riposo settimanale ovvero festiva infrasettimanale, per quanto di rilievo nella fattispecie in esame, il D.P.R. n. 164 del 18 giugno 2002 (“Recepimento dell’accordo sindacale per le Forze di Polizia ad ordinamento civile e dello schema di concertazione per le Forze di Polizia ad ordinamento militare relativi al quadriennio normativo 2002-2005 ed al biennio economico 2002-2003”), ratione temporis applicabile, prevede all’art. 54, 3° comma, che “fermo restando il diritto al recupero, al personale che per sopravvenute inderogabili esigenze di servizio sia chiamato dall'Amministrazione a prestare servizio nel giorno destinato al riposo settimanale o nel festivo infrasettimanale é corrisposta una indennità di euro

5,00 a compensazione della sola ordinaria prestazione di lavoro giornaliero” (oggi di € 8,00 ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. n. 51/2009).

La (condivisibile) ricostruzione ermeneutica della normativa in discussione svolta dalla Guardia di Finanza nella corrispondenza intercorsa con l’odierno ricorrente allegata al ricorso introduttivo del presente giudizio, nonché nella relazione versata in atti del 15/07/2011, anche attraverso il richiamo alla Circolare n. 282581 datata 12/08/2002 del Comando Generale della Guardia di Finanza (che, all’art. 4, lett. b, dispone: “il militare comandato in servizio in una giornata prevista come riposo settimanale ovvero festiva infrasettimanale, ha diritto sia:(1) al recupero del riposo non goduto, qualificabile assenza legittima dal servizio allorquando fruito in epoca successiva;(2) al computo delle ore prestate in tale giornata che:(a) concorrono alla formazione dell'orario d'obbligo, dando luogo a straordinario ove eccedenti le 36 ore settimanali, dalla data di emanazione della circolare in oggetto;(b) sono assistite dalla speciale indennità di 5 Euro e, pertanto, non devono essere più calcolate ai fini dello straordinario dalla data di entrata in vigore del nuovo contratto. Le eventuali prestazioni rese oltre la media oraria giornaliera, se eccedenti le 36 ore obbligatorie settimanali, saranno valutate come lavoro straordinario”) e alla successiva Circolare n. 311707 del 22/09/2009 del Comando Generale della Guardia di Finanza (che, agli artt. 2 e 3, recita: “2. La materia è attualmente regolata dalla circolare a seguito, ove viene sancito che:a. al militare chiamato a prestare servizio in una giornata destinata al riposo settimanale ovvero festiva infrasettimanale compete:(1) il recupero del riposo non goduto; (2) la corresponsione dell'indennità compensativa in oggetto:b. le ore prestate in tale giornata entro la media oraria giornaliera non vanno computate ai fini dello straordinario.3. A tal proposito, i Comandi del Corpo devono tener conto che:a. fermo restando il diritto all'indennità compensativa di cui trattasi, le prestazioni eventualmente rese - in tale giornata

- oltre la media giornaliera, se eccedenti le 36 ore obbligatorie settimanali, concorrono alla maturazione dello straordinario retribuibile;b. ai militari interessati dovrà essere inderogabilmente garantita - anche attraverso un'oculata pianificazione dell'orario di servizio - la fruizione entro le quattro settimane successive del riposo non goduto”), contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, finisce, in realtà, per collimare con la tesi svolta in ricorso, riconoscendosi sia il carattere meramente indennitario dell'emolumento in questione, sia il diritto al riposo compensativo che il diritto allo straordinario per le prestazioni eventualmente rese - in giornata destinata al riposo settimanale ovvero festiva infrasettimanale - oltre la media giornaliera, se eccedenti le 36 ore obbligatorie (“il militare comandato di servizio in giornata prevista come riposo settimanale ovvero festiva infrasettimanale ha diritto sia: al recupero del riposo non goduto, che ridurrà l'orario d'obbligo della settimana in cui verrà recuperato della media oraria giornaliera; al computo delle ore effettuate in tale giornata assistite dall'indennità di 5 Euro per la sola ordinaria prestazione di lavoro (media giornaliera); al calcolo delle ore eccedenti tale media oraria (stabilita in 6 ore) come lavoro straordinario, se superiori alle 36 ore d'obbligo settimanali”).

1.2. - Ciò premesso in relazione al quadro normativo vigente, nel caso di specie, è dunque nell'applicazione concreta delle predette norme che viene negato al ricorrente dall’Amministrazione resistente il diritto al compenso per il lavoro straordinario ovvero, in subordine, a fruire di riposo compensativo in relazione alle ore di lavoro straordinario espletate, in quanto, da un lato, risulta (anche per ammissione dello stesso ricorrente) che il ricorrente medesimo ha percepito per le ore di lavoro straordinario prestate nei giorni festivi l’indennità prevista dall’art. 54, comma 3, del D.P.R. n. 164/2002 (€ 8,00); nel mentre, dall’altro lato, risulta (dalla nota della Guardia di Finanza, gruppo di XXX, prot.

0380618109 del 15/07/2009 indirizzata al legale dell’odierno ricorrente) che

“dalle scritture di servizio di questo Reparto risulta che il suo assistito nel periodo in esame ha prestato la propria attività lavorativa per un totale di 36 giornate festive, recuperate a loro volta entro le 4 settimane successive così come disposto dall'art. 63 della L. 121/81, tranne 2 giornate, che per esigenze di servizio, sono state recuperate nella sesta settimana”, ossia che le ore di lavoro straordinario festivo prestate dal ricorrente nel periodo de quo sono state (già) recuperate con riposo compensativo (riducendo da 36 a 30 ore l’orario di lavoro della settimana successiva) nelle settimane successive, sicché è stato in tal modo rispettato il limite normativo delle 36 ore settimanali (entro il quale non vi è lavoro straordinario retribuibile).

Inoltre, nella predetta relazione della Guardia di Finanza n. prot. 0366605111 del 15/07/2011 versata in atti, “si conclude confermando che al militare ricorrente, amministrato da questo Ente, in servizio nei giorni festivi o festivi infrasettimanali, è stato assicurato il diritto: 1. al recupero del riposo non goduto, che riduceva l'orario d'obbligo della settimana in cui veniva recuperato della media oraria giornaliera; 2. al computo delle ore effettuate in tale giornata assistite dall'indennità di compensazione per la sola ordinaria prestazione di lavoro (media giornaliera); 3. al calcolo delle ore eccedenti tale media come lavoro straordinario, se risultate superiori alle 36 ore d'obbligo settimanali”.

Su quanto dedotto dall’Amministrazione resistente, nessuna puntuale smentita/contestazione è stata offerta dal ricorrente che non ha offerto specificazioni in ordine alle circostanze (né, tanto meno, esibito alcuna documentazione utile) a sostegno delle pretese azionate e non ha neppure indicato il (proprio) conteggio delle ore di straordinario di cui si controverte e la relativa quantificazione in termini retributivi, limitandosi ad affermare genericamente di aver svolto per diversi anni (periodo dal 03/10/2007 al 26/05/2011) prestazioni lavorative nelle giornate destinate al riposo settimanale

ovvero festive infrasettimanali (eccedendo così le ordinarie trentasei ore settimanali), senza aver ottenuto la corresponsione della relativa retribuzione, né aver fruito dei riposi compensativi, ma non fornendo neanche un principio di prova riguardo alle circostanze da cui desumere la reale consistenza della pretesa, così non assolvendo all'onere probatorio gravante sullo stesso, in ossequio al generale principio processualistico fissato dall'art. 2697 del codice civile, in forza del quale chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento (cfr. T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione III, 11/04/2015, n. 1160; T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 26/07/2017, n. 857; T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 09/11/2017, n. 1148), sicchè - in ultima analisi - emerge dalla documentazione acquisita agli atti di causa che le ore di lavoro straordinario festivo prestate dal predetto militare nel periodo temporale in questione sono state recuperate con riposo compensativonelle settimane successive e quindi è stato, in tal modo, rispettato il limite normativo delle 36 ore di lavoro settimanali.

2. - Per tutto quanto innanzi sinteticamente esposto, il ricorso deve essere respinto.

3. - Sussistono i presupposti di legge (anche in relazione alla natura e complessità della materia trattata) per disporre l’integrale compensazione tra le parti delle spese processuali.

P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Terza, definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa.

Così deciso in Lecce nella camera di consiglio del giorno 19 dicembre 2018 con l'intervento dei magistrati: Enrico d'Arpe, Presidente Massimo Baraldi, Referendario Anna Abbate, Referendario, Estensore

L'ESTENSORE Anna Abbate

IL PRESIDENTE Enrico d'Arpe

IL SEGRETARIO

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