Tar 2019: ‘ accertamento declaratoria del diritto del ricorrente ad ottenere il trasferimento ex art

Tar 2019: ‘ accertamento

declaratoria del diritto del ricorrente ad ottenere il trasferimento ex art.398 del Regolamento Generale dell'Arma dei Carabinieri presso un Reparto territoriale richiesto Pubblicato il 10/10/2019 N. 01288/2019 REG.PROV.COLL. N. 00998/2019 REG.RIC.

R E P U B B L I C A

I T A L I A N A

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la xxx (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente SENTENZA

ex

art.

60

cod.

proc.

amm.;

sul ricorso numero di registro generale 998 del 2019, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli x contro Ministero della Difesa, Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Comando Legione Carabinieri xxx, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi ex lege dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di

Bari,

domiciliataria

in

Bari,

via

Melo,

97;

Comando Legione Carabinieri xxx - Sm - Ufficio personale - Comandante Gen. B. xxx xxx, Comando Legione Carabinieri xxx - Comandante del Comando

Provinciale di xxx, Comando Legione Carabinieri xxx - Comandante della Compagnia di xxx, non costituiti in giudizio; per l'annullamento - del provvedimento del Comando Legione Carabinieri “xxx” SM - Ufficio Personale prot. n. 217/T-5-7-2015 del 21/05/2019, notificato in data 31/05/2019, a firma del Comandante (Gen. B. xxx xxx), con il quale è stato determinato il non accoglimento dell'istanza presentata dal ricorrente in data 09/06/2018 ed integrata in data 26/09/2018 per ottenere il trasferimento ex art. 398 del Regolamento Generale dell'Arma dei Carabinieri presso un Reparto territoriale del Comando Compagnia Carabinieri di xxx (LE) o di xxx (LE); - di ogni altro atto comunque connesso, presupposto e/o consequenziale ed in particolare, ove occorra, della nota prot. 217/T-5-3-2015 in data 11/04/2019, del parere espresso dal Comandante Provinciale di xxx prot. 25/105-1 in data 14/06/2018, nonché dei pareri espressi dal Comandante della Compagnia di xxx in data 12/06/2018 e in data 01/10/2018; nonché per l’accertamento e la declaratoria del diritto del ricorrente ad ottenere il trasferimento ex art. 398 del Regolamento Generale dell'Arma dei Carabinieri presso un Reparto territoriale del Comando Compagnia Carabinieri di xxx (LE) o di xxx (LE).

Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 18 settembre 2019 il dott. Alfredo Giuseppe Allegretta e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale d’udienza;

Comunicata alle parti in forma diretta ed esplicita la possibilità di adottare una sentenza in forma semplificata, ricorrendone le condizioni previste; Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm.; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO Con ricorso notificato in data 16.7.2019 e depositato in Segreteria in data 29.8.2019, -OMISSIS- adiva il Tribunale Amministrativo Regionale per la xxx, Sede di Bari, al fine di ottenere le pronunce meglio indicate in oggetto.

Il ricorrente esponeva in fatto di essere Maresciallo Ordinario dell’Arma dei Carabinieri, in servizio presso il Comando Stazione Carabinieri di xxx (FG).

In data 9.6.2018, il-OMISSIS- presentava un’istanza di trasferimento ai sensi dell’art. 398 del Regolamento Generale dell’Arma dei carabinieri, assunta al prot. n. 8/6-0-2018 - CC TFG41528 0002069 09-06-2018, chiedendo di essere assegnato definitivamente presso un Reparto territoriale del Comando Compagnia Carabinieri di xxx (LE) o di xxx (LE), prossimo al luogo di residenza (Alezio, LE).

In tale istanza, il ricorrente motivava la sua richiesta di trasferimento, allegando e comprovando taluni elementi di fatto riconducibili alla propria situazione familiare ed economico/finanziaria, alla situazione familiare della propria famiglia di origine, nonché alla situazione familiare della propria consorte.

In data 26.9.2018, ad integrazione della documentazione presentata a corredo dell’istanza di trasferimento, il-OMISSIS- produceva due verbali della Commissione Medica per l’accertamento dell’invalidità civile, con i quali la madre del ricorrente veniva riconosciuta portatrice di handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’art. 3, co. 3, della L. 104/1992.

Con riferimento all’istanza di trasferimento del-OMISSIS-, l’Amministrazione assumeva in prima battuta un contegno omissivo protrattosi oltre i termini di

legge, tanto che, in data 3.4.2018, il predetto era stato costretto ad incardinare apposito ricorso avverso il silenzio dinanzi al T.A.R. in epigrafe, assunto al n.

412/2019 Reg. Ric. Successivamente alla notificazione ed al deposito di detto ricorso, l’Amministrazione inviava al Ricorrente una comunicazione prot. 217/T-5-32015 in data 11.04.2019 ai sensi dell’art. 10-bis L. n. 241/1990 e, dopo aver acquisito puntuali osservazioni del Ricorrente, adottava il provvedimento finale di diniego prot. n. 217/T-5-7-2015 del 21.5.2019, notificato in data 31.5.2019.

Insorgeva parte ricorrente avverso tali ultimi esiti provvedimentali, articolando i seguenti motivi di ricorso: “Violazione e falsa applicazione dell’art. 398 r.g.a. nonché del n. 13 della “Raccolta di disposizioni …”. Falsa ed erronea presupposizione. Genericità. Difetto di istruttoria, di motivazione e di ponderazione degli interessi in conflitto. Contraddittorietà. Irragionevolezza.”; lamentava, in particolare, il ricorrente il difetto di istruttoria e di motivazione in relazione alla propria istanza di trasferimento, con particolare riguardo alla omessa valutazione dell’istanza medesima e della documentazione medica prodotta, con omessa valutazione dell’interesse privato e, comunque, totale assenza della comparazione tra gli interessi in conflitto; veniva, inoltre, rimarcato il difetto di istruttoria e di motivazione del diniego impugnato, con particolare riguardo alla mancata esternazione delle esigenze di organico e di servizio poste a base del medesimo, oltre alla genericità ed erroneità dei presupposti, in particolare dal punto di vista della irragionevolezza della statuizione amministrativa adottata in concreto.

Veniva, altresì, fatta oggetto di doglianza la “violazione dell’art. 33 co. 5 l.

104/1992 nonché del n. 16 della “Raccolta di disposizioni …”. Difetto di istruttoria e di motivazione”, in conseguenza della sostanziale compressione - in tesi verificatasi nel caso di specie - delle norme di favore a tutela dell’interesse

al trasferimento del lavoratore/militare che assiste una persona disabile in condizione di gravità.

Lamentava, infine, il ricorrente la “violazione dell’art. 10-bis l. 241/1990.

Violazione dei principi in materia di partecipazione ai procedimenti amministrativi. Difetto di istruttoria e di motivazione.”.

Con atto pervenuto in Segreteria in data 11.9.2019, si costituivano in giudizio il Ministero della Difesa, il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ed il Comando Legione Carabinieri xxx, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, depositando altresì relazione dell’Ufficio Personale e documenti.

In data 14.9.2019, il-OMISSIS- depositava agli atti ulteriore memoria difensiva e relativi allegati.

All’udienza in camera di consiglio del 18.9.2019 la causa era definitivamente trattenuta in decisione.

Tutto ciò premesso, il ricorso è infondato nel merito e, pertanto, non può essere accolto.

I motivi di ricorso sopra analiticamente indicati sono suscettibili di trattazione unitaria, in quanto articolati in relazione ad una medesima ed unitaria situazione procedimentale e di fatto.

Su un piano di stretto diritto, l’art. 398 del Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri riconosce a sottufficiali, appuntati e carabinieri, che aspirino al trasferimento per fondati e comprovati motivi, la possibilità di presentare apposita istanza a tal fine, indipendentemente dal periodo di permanenza minima nel reparto di appartenenza.

Come è noto, la norma in esame non garantisce la pretesa del militare al trasferimento per ragioni personali e familiari, poiché le preferenze dell’interessato devono essere necessariamente contemperate con le esigenze organizzative dell'Amministrazione militare, che costituiscono un limite al

positivo apprezzamento del trasferimento a domanda, quando occorra scongiurare un pregiudizio per l'attività istituzionale.

Non dunque di un diritto soggettivo si tratta, ma di un interesse legittimo, di per sé strutturalmente condizionato dall’esplicarsi del potere pubblico nel caso di specie. È frequente in giurisprudenza il rilievo secondo cui, nell’ipotesi di trasferimento del personale militare "a domanda", l'interesse pubblico non si connota come l'oggetto primario del procedimento, ma come "mero limite esterno", alla luce del quale occorre verificare la compatibilità della domanda del dipendente con le contrarie esigenze di servizio che, qualora ritenute sussistenti, vanno puntualmente specificate (cfr. Cons. Stato, Sez. IV, 10/04/2006 n. 1964; Cons.

Stato, Sez. VI, 4/06/2004 n. 3164; Cons. Stato, Sez. IV, 30 maggio 2005 n.

2831; TAR Abruzzo, Pescara, 22/05/2003 n. 536; TAR Sicilia, Palermo; 11/02/2003 n. 169).

A fronte della irrinunciabile discrezionalità riconosciuta dall'ordinamento militare alla P.A. in materia di trasferimento ex art. 398 RGA, l'unico strumento di controllo di legalità esercitabile dall’interessato rimane l’analisi della motivazione del provvedimento di diniego, che richiede, quanto meno, una ponderazione concreta tra le specifiche esigenze familiari con quelle di servizio e la disponibilità negli organici degli Uffici interessati dal trasferimento, sulla base di parametri oggettivi, anche numerici, certi.

Peraltro, nel caso di specie, la domanda di trasferimento presentata in data 9.6.2018, da cui è scaturito il diniego impugnato, è stata originariamente introdotta ex art 398 R.G.A.; tale domanda è stato poi integrata dall'interessato in data 26.9.2018, ai sensi della legge n. 104/1992, prospettando - al fine dell’ottenimento dell’auspicato trasferimento - ulteriori esigenze di assistenza della madre del ricorrente, riconosciuta portatrice di handicap, pur se, in relazione alle su dette esigenze, con provvedimento n. 5/109-1-2018 del

17.9.2018, gli erano stati già riconosciuti i benefici dell'astensione lavorativa dei tre giorni mensili, ai quali si aggiungevano altresì quarantacinque giorni di licenza all'anno per sopperire ad esigenze straordinarie per gravi motivi familiari.

Si consideri, inoltre, che l’attuale posizione di servizio del-OMISSIS- - presso il Comando Stazione Carabinieri di xxx (FG) a far data dal 10.10.2017 - rinveniva a sua volta da una recente assegnazione del medesimo a detta dislocazione territoriale per aver aderito a una specifica interpellanza del Comando Generale, finalizzata in via esclusiva ad un urgente ripianamento dei Reparti posti alle dipendenze del Comando Provinciale di xxx.

Aver presentato una ulteriore domanda di trasferimento dopo appena otto mesi da una precedente assegnazione permette di considerare l’iter in esame per come seguito dal-OMISSIS- oggettivamente poco funzionale per la struttura organizzativa dell’Amministrazione, oltre per gli interessi pubblici dalla medesima tutelati.

Sul punto, con grande chiarezza il Consiglio di Stato ha precisato che “a fronte di evenienze organizzative, spesso caratterizzate da aspetti di complessità come nel caso delle forze di polizia o delle forze armate, all'Amministrazione può ben chiedersi di tenere in debito conto i bisogni, personali e familiari, dei suoi dipendenti, soprattutto in presenza di realtà organizzative complesse come nell'ambito delle Forze Polizia o Forze Armate, ma non di certo subordinare ad essi la realizzazione dei propri compiti istituzionali, ai quali invece, nel bilanciamento, deve riconoscersi priorità assoluta, in quanto preordinati a quella cura di interessi pubblici che non tollera soluzioni di continuità.” (cfr. Cons.

Stato, Sez. IV n. 1828/2012).

In punto di istruttoria e motivazione, nel provvedimento finale di diniego sono state correttamente e legittimamente ampliate le argomentazioni già dedotte in sintesi nel preavviso di diniego ex art. 10-bis della L. n. 241/1990, fornendo, in

piena coerenza con esso, i dettagliati motivi di interesse pubblico ostativi alla concessione dell’auspicato trasferimento, con l’indicazione e la piena ponderazione delle percentuali delle carenze di organico dei reparti Provinciali di xxx e Lecce, oltre che dei diversi reati commessi nel territorio dauno e salentino, cui erano e sono ovviamente da ricollegarsi ben diverse scelte organizzative e di dislocazione di personale in servizio effettivo.

Da quanto sin qui esposto discende, nel merito, l’integrale reiezione del ricorso.

Da ultimo, in considerazione della minima attività processuale svolta e della sostanziale unicità della questione sottoposta a scrutinio possono ritenersi sussistenti i presupposti di legge necessari per disporre la piena compensazione delle spese di lite fra le parti.

P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la xxx, Sede di Bari, Sezione I, definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 18 settembre 2019 con l'intervento dei magistrati: Angelo Scafuri, Presidente Desirèe Zonno, Consigliere Alfredo Giuseppe Allegretta, Primo Referendario, Estensore

L'ESTENSORE Alfredo Giuseppe Allegretta

IL PRESIDENTE Angelo Scafuri

IL SEGRETARIO