Consiglio di Stato 2019: avanzata richiesta per annullamento del provvedimento di inidoneità, di esc

Consiglio di Stato 2019: avanzata richiesta per annullamento

del provvedimento di inidoneità, di esclusione dal concorso per l'assunzione di 1148 allievi Agenti della Polizia di Stato.

Numero 01037/2019 e data 03/04/2019 Spedizione

R E P U B B L I C A

I T A L I A N A

Consiglio di Stato Sezione Prima Adunanza di Sezione del 30 gennaio 2019 e del 20 marzo 2019

NUMERO AFFARE 01894/2018

OGGETTO: Ministero dell'interno - Dipartimento della pubblica sicurezza Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, con istanza sospensiva, proposto, con presentazione diretta, ai sensi dell’art. 11 del d.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, -OMISSIS-, contro il Ministero dell'Interno-OMISSIS-, per l’annullamento provvedimento di inidoneità notificato il 16 aprile 2018, di esclusione dal concorso per l'assunzione di 1148 allievi Agenti della Polizia di Stato.

LA SEZIONE

Vista la nota di trasmissione della relazione prot. n.333-A/U.C./3005/C del 29 gennaio 2019 con la quale il Ministero dell'interno - Dipartimento della

pubblica sicurezza - ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sull'affare consultivo in oggetto; visto il ricorso del 6 agosto 2018 depositato ai sensi dell’art. 11 del d.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 vista la nota del Presidente della Sezione prot. 16795 del 13 novembre 2018; esaminati gli atti e udito il relatore, consigliere Saverio Capolupo; Premesso: La ricorrente ha partecipato al concorso per l’assunzione di 1148 allievi Agenti della Polizia di Stato indetto con decreto del Capo della Polizia di Stato del 18 maggio 2017, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 26 maggio 2017.

L’interessata ha superato sia la prima fase, consistente in una prova scritta conseguendo una votazione di 9,65, sia la prova di efficienza fisica.

E’ stata, per contro, ritenuta inidonea relativamente ai requisiti psicofisici con la seguente motivazione: “aspetti disforico repressivi in soggetto con note di labilità emotiva di rilevanza clinica ai sensi dell’art. 3, comma 2, rifermento tab.1 punto15 del D.M. 30 giugno 2003, n. 198 e successive. Modificazioni ed integrazioni”.

La graduatoria definitiva dei vincitori del concorso è stata approvata con decreto del Direttore generale per le risorse umane del 28 maggio 2018.

La concorrente ha chiesto l’accesso agli atti che la Amministrazioni ha assentito provvedendo a consegnare copia degli elaborati psicoattitudinali costituti da: - scheda di valutazione psicodiagnostica; - testo foglio di notazioni e scoring per le forme individuali e collettive; - BHS e MMP12 (minnesota multiphasic personality inventory -2).

Con l’odierno gravame la ricorrente impugna il provvedimento, deducendone la illegittimità, per violazione e falsa applicazione dell’art. 3, comma 2, della

tabella 1, punto 15 al d.m. 30 giugno 2003, n. 198. Eccesso di potere, difetto di istruttoria, contraddittorietà, travisamento dei fatti.

Considerato: 1. L’istante ritiene che la inidoneità non sia fondata sull’accertamento di una specifica patologia, espressamente riportata nel D.M. 30 giugno 2003, n. 198 bensì sulla base di quanto indicato alla tabella 1, punto 15, “altre cause di non idoneità”, del medesimo decreto ministeriale Sostiene, inoltre che i medici, sulla base delle generiche affermazioni rese dalla candidata nel corso del colloquio “senza neppure addivenire ad alcun ulteriore elemento a supporto e/o a conferma, hanno ritenuto che la stessa manifestasse sintomi di depressione, ritenendo, infatti, sussistente una depressione disforica”.

Lamenta, poi, che il processo di valutazione operato sulla personalità della ricorrente è stato superficiale ed approssimativo” sostenendo che “nessuno dei criteri di indagine previsti dalla scienza medica è stato invero attuato nel caso di specie…”.

Afferma anche che le “poche informazioni raccolte in sede di colloquio sono assolutamente insufficienti a tracciare il profilo oggetto di contestazione”.

Infine, ritiene di essere stata esclusa dalla selezione sulla scorta di valutazioni errate, attesa l’intestazione del profilo relativo al test MMPF12 RF riferita ad un individuo di sesso maschile in una situazione di coppia.

2. L’art. 29 del d.P.R. 23/12/1983, n. 903 (Commissioni per gli accertamenti psico-fisici ed attitudinali) dispone che: “I candidati ai concorsi per allievo agente di polizia, allievo ispettore di polizia, vice commissario di polizia in prova, e per l'ammissione al concorso quadriennale per la nomina a vice commissario in prova, prima degli esami scritti previsti dai rispettivi bandi, sono sottoposti a visita psico-fisica ed a prove attitudinali.

Coloro che risultino idonei ai servizi di polizia sono chiamati a sostenere le prove scritte.

Gli accertamenti psico-fisici sono effettuati da una commissione composta da un primo dirigente medico, che la presiede, e da quattro direttivi medici con qualifica non inferiore a medico principale, appartenenti al ruolo dei sanitari della Polizia di Stato.

Superata la visita psico-fisica, i candidati sono sottoposti alle prove attitudinali da una commissione composta da un funzionario del ruolo dei dirigenti selettori del centro pico-tecnico, che la presiede e da quattro direttori tecnici selettori appartenenti ai ruoli tecnici della Polizia di Stato”.

Il successivo art. 30 del d.P.R. 23 dicembre1983, n. 903 prevede che “ai fini dell'accertamento dei requisiti psico-fisici di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1983, n. 903, il candidato è sottoposto ad un esame clinico generale ed a prove strumentali e di laboratorio.

Il giudizio di idoneità o di non idoneità espresso dalla commissione medica è definitivo e comporta, in caso di non idoneità, l'esclusione dal concorso, che viene disposta con decreto motivato del Ministro".

L’art. 3, comma 2, punto 15, del d.m. n. 1898/2003 prevede espressamente l’ipotesi in cui “il complesso delle imperfezioni o infermità che, specificate o non nell’elenco, non raggiungono, considerate singolarmente, il grado richiesto per la non idoneità ma che, concorrenti tra di loro, rendano il soggetto palesemente non idoneo al servizio nella Polizia di Stato”.

3. Ai fini della valutazione della idoneità al servizio nella Polizia di Stato, il giudizio di idoneità può essere frutto di valutazioni effettuate da differenti organi, anche di altra pubblica amministrazione, ovvero da commissioni della stessa amministrazione in momenti e composizione diversi.

In ogni caso, la giurisprudenza amministrativa ha avuto già modo di affermare che “la competenza ad accertare il possesso dei prescritti requisiti psico-fisici da parte degli aspiranti allievi agenti della P.S. è attribuito in via esclusiva al

Collegio medico” (Consiglio di Stato, Sez. I, parere 01398/2018 del 25 maggio 2018).

Con riferimento al caso di specie, dagli atti si rileva che: - il profilo del test MMP12 – RF ha evidenziato l’elevazione statisticamente significativa della scala SUI- Ideazione suicidaria di morte (66T); - il protocollo del test proiettivo Zulliver ha evidenziato la presenza di un’affettività tendente alla labilità, poco ipotizzabili aspetti di natura disforicoansiosa; - al questionario anamnestico SCRUBB 2 la ricorrente ha riferito come proprio difetto la lunaticità, frequenti litigi con i colleghi, paura della morte e vari segnali corporei correlati all’ansia ed all’agitazione quali batticuore, tic e sudorazione.

In sostanza, dai risultati dei testi psicometrici e dal colloquio clinico sono emersi aspetti introversi della personalità con una tendenza all’oscillazione dell’umore nonché una rappresentazione di se come persona impulsiva, poco incline a prendere decisioni autonome, privilegiando il confronto con altri ma, nel contempo, rilevando poca tolleranza per l’invidia ed il senso di rivalità con i colleghi.

Di qui il corretto riferimento della patologia rilevata “aspetti disforico – depressivi in soggetto con note di labilità emotiva a rilevanza clinica” all’art. 3, comma 2, tab. 1, punto 15 del d.m. n. 198/2003.

D’altra parte, l'idoneità psico-fisica richiesta per l'arruolamento non consiste nella mera assenza di patologie implicanti disturbi funzionali, ma richiede una particolare prestanza fisica e psicologica (ragionevolmente esigibile proprio in relazione alle caratteristiche particolari di impiego operativo degli appartenenti alle Forze Armate) che ben può essere impedita anche da alterazioni od imperfezioni organiche di carattere non patologico (Consiglio di Stato, sez. IV n. 1607 del 2016, n. 3705 del 2013, n. 5856 del 2009 e n. 4808 del 2003).

In ogni caso, secondo il costante orientamento della giurisprudenza amministrativa (Consiglio di Stato, sez. III, 5 marzo 2013, n. 1326, Sez. VI, 15 giugno 2006, n. 3512) il giudizio di idoneità o di inidoneità psico-fisica è espressione di un apprezzamento tecnico-sanitario che rientra nell'ambito della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione: la conseguenza è la sua sottrazione al sindacato di legittimità in sede giurisdizionale salvo che non sia inficiato da un macroscopico travisamento dei fatti assunti ad oggetto di valutazione o per illogicità di quest'ultima e incongruenza delle relative conclusioni, fermo restando che, sotto il profilo della motivazione, la discrezionalità tecnica deve essere esercitata in modo che gli interessati possano comprendere in base a quali elementi siano state operate le valutazioni e le scelte”, fattispecie che non ricorre nel caso in esame.

Nello

specifico,

dagli

atti

risulta

chiaramente

l’iter

seguito

dall’Amministrazione durante l’applicazione delle conoscenze e degli strumenti tecnici utilizzati.

L’attività di giudizio dell’Organo collegiale, promanante da un organo tecnico, è esente da vizi logici o di procedura, è stata posta in essere con le necessarie garanzie di trasparenza ed è ampiamente motivata.

4. In merito alla intestazione del frontespizio del profilo anagrafico del questionario MMP1 2RF, la Sezione evidenzia che il numero di codice 251767 presente sul citato profilo grafico risulta essere il medesimo di quello presente sul foglio risposta MMP1 2RF, firmato dalla ricorrente in sede di somministrazione, ed è il medesimo presente sul fascicolo personale della signora Farina.

Dagli atti si rileva, inoltre, che per il “MMP1 2 RF” sono state elaborate solo norme “non specifiche per genere” per cui i punteggi normativi sono gli stessi sia per i maschi che per le femmine.

5. La Sezione ritiene anche di dover evidenziare che, come più volte già affermato dal Consiglio di Stato - e in questa sede non vi è motivo per discostarsene - eventuali diverse conclusioni risultanti da valutazioni personali o da perizie o certificazioni di parte o d’ufficio non sono idonee a confutare l’attendibilità dei giudizi medici di cui sopra, atteso che la valutazione di organi sanitari diversi da quelli dell’amministrazione non ha rilevanza per quest’ultima, quando risulta in contrasto con i referti emessi dagli organi tecnici della stessa amministrazione.

Non si ravvisano, comunque, violazioni formali e sostanziali da parte della commissione medica e il riferimento giuridico indicato nei verbali è corretto.

Per i motivi che precedono, il ricorso deve essere respinto.

L’esame della richiesta di sospensione cautelare dell’efficacia dell’atto impugnato resta assorbito.

P.Q.M. esprime il parere che il ricorso debba essere respinto.

Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all'art.22, comma 8 D.lgs. 196/2003, manda alla Segreteria di procedere, in qualsiasi ipotesi di diffusione del presente provvedimento, all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi dato idoneo a rivelare lo stato di salute delle parti o di persone comunque ivi citate.

L'ESTENSORE Saverio Capolupo

IL PRESIDENTE Mario Luigi Torsello

IL SEGRETARIO Giuseppe Testa

In caso di diffusione omettere le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti interessati nei termini indicati.

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