Pausa Caffè | Numero 5 | Novembre 2017

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PAUSA CAFFÈ

- Numero 5, novembre 2017

PAUSA CAFFÈ Numero 5, novembre 2017 Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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In questo numero: Parole, parole, parole

Uno, nessuno e centomila p.4

p.4

Solo andatarubrica di viaggio p.5-6

cantano ma non mordono p.7

Motore...azione! p.8

Letto e riletto p.10

nostradamus p.12-13

tutto il mondo é paese p.11 piazza dante p.15-16

la copertina di questo mese è stata disegnata da Barbara V. del gruppo “flc3” del sabato. disegna tu la copertina del prossimo numero! Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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Diplomatosi nel 1942, si iscrive alla Facoltà di Scienze Naturali presso l’Università La Sapienza di Roma (allora, l’unica università romana). Nel 1946, dopo l’esperienza bellica, incomincia l’attività scolastica. Nel 1950 si laurea anche in Pedagogia e Filosofia. Successivamente si specializza anche in Psicologia e, nel 1953, dirige la Scuola Sperimentale dell’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero de La Sapienza . Nel 1954 prende servizio come insegnante elementare per effettuare direttamente ricerche di psicologia didattica. Nello stesso anno vaper la prima volta in Sud America, nella zona orientale della Foresta Amazzonica. Lì si interessa dei problemi dei nativi. Lì incomincia a organizzare un vero e proprio programma di aiuto solidale che, oltre all’insegnamento, prevede la soluzione di problemi sociali, sanitari, ecc. Fu scelto, nel 1960, per presentare il programma Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta. La trasmissione andò in onda per otto anni e fu di grande interesse e di grande rilevanza sociale: si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste lezioni a distanza, svolte di fatto secondo

PRIMAVERA! Allora, ne parleremo un po’. PRIMAVERA [PRI-MA-VÈ-RA] S.F.: È la stagione dell’anno compresa, nell’emisfero boreale, tra il 21 marzo e il 21 giugno e, nell’emisfero australe, tra il 23 settembre e il 21 dicembre, caratterizzata dal clima tiepido e dalla ripresa del ciclo vegetativo. Quando si parla di una formazione giovanile di un club sportivo si dice squadra primavera, o campionato primavera quando è una partita disputata da squadre giovanili. È anche il nome di una bella pianta, chiamata pure Primula. Questa pianta ha dei fiori molto colorati e di diverse tonalità, per esempio: giallo, rosso, viola, rosa e bianco. Possiamo pure trovare il nome dell’attuale stagione nella gastronomia, Per esempio nel Risotto Primavera.

E... ROL PA

Alberto Manzi: Il maestro degli italiani

PAROLE, PAR OL Alcuni giorni fa, è E uniziata una nuova stagione, la...

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Uno, nessuno e centomila.

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IN BOCCA AL LUPO! SILVIA C.

un vero e proprio corso di scuola serale. Le trasmissioni avvenivano nel tardo pomeriggio, prima di cena; Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva, semplici parole o lettere, accompagnate da un accattivante disegnino di riferimento. La ERI, casa editrice della RAI, pubblicava materiale ausiliario per le lezioni, quali quaderni e piccoli testi. Concluso il programma, Manzi ritornò quasi a tempo pieno all’insegnamento scolastico classico, presso la scuola elementare Fratelli Bandiera di Roma. Nel 1981 si rifiutò di redigere le “schede di valutazione”, che la riforma della scuola aveva messo al posto della pagella; Manzi si rifiutò di scriverle perché «non posso bollare un ragazzo con un

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giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest’anno, l’abbiamo bollato per i prossimi anni». La “disobbedienza” gli costò la sospensione dall’insegnamento e dalla paga. L’anno Manzi fece intendere di non avere cambiato opinione, ma si mostrò disponibile a redigere una valutazione riepilogativa uguale per tutti tramite un timbro; il giudizio era: “fa quel che può, quel che non può non fa”. Il Ministero si mostrò contrario, al che Manzi ribatté: «Non c’è problema, posso scriverlo anche a penna». Nel 1992 la RAI ripropose Manzi ne L’italiano per gli extracomunitari, 60 puntate televisive, in onda su Rai 3 per insegnare la lingua italiana agli extracomunitari. Ad Alberto Manzi sono intitolate diverse scuole in Italia

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SOLO ANDATA - rubrica di viaggi Cantine aperte a San Martino…quando ogni mosto diventa vino Sabato 11 e domenica 12 novembre ritorna l’appuntamento annuale organizzato dal Movimento del Turismo del Vino con Cantine aperte a San Martino. Dopo il successo di Calici di stelle che si svolge ogni anno in agosto e di Cantine aperte in Vendemmia (Settembre, Ottobre), è giunto il momento di assaggiare il vino Novello in moltissime cantine sparse sul territorio italiano. Come racconta Giosuè Carducci nella poesia San Martino …ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro oder de i vini l’anime a rallegrar Sono giorni di festa in cui si assaggia il primo vino dell’anno. Un evento da non perdere se trascorrerete un autunno in Italia, durante il quale si ricorda e si rinnova la secolare tradizione del “capodanno agricolo”: in quei giorni attorno all’11, chiamati “estate di San Martino” per il clima mite prima delle gelate, si rinnovavano i contratti agricoli, si svuotavano le vecchie botti per fare spazio al vino nuovo, si ammazzava il maiale e si preparavano insaccati per tutto l’anno a venire e si festeggiava l’abbondanza. Tradizioni confermate da proverbi e detti regionali come il siciliano “a San Martino s’ammazza lu porcu e si sazza lu vino”, e ancora l’abruzzese “ce sta lu Sante Martinu”, detto davanti ad una tavola imbandita, ed infine al modo di dire “fare San Martino” ovvero traslocare perché, come già accennato, l’11 novembre era la data in cui

scadevano i contratti di locazione per i coltivatori che in mancanza del rinnovo del contratto da parte del proprietario del terreno e della cascina, erano costretti a trasferirsi. Non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei come Germania, Francia, Ungheria e Polonia, la figura di San Martino è emblema della fusione tra culti pagani delle stagioni e dei ritmi della natura e religione cristiana, dovuto anche al fatto che il capodanno dei Celti detto Samuin cade nello stesso periodo dell’anno; la sua influenza ha investito tanto le tradizioni e le feste popolari quanto le arti e la lingua. A proposito di arte, cucina e vino, vi suggeriamo un interessante itinerario lungo la strada del Sagrantino in Umbria dove potrete fare

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tappa in cantine assaggiando il Sagrantino, il Rosso di Montefalco, il Grechetto, il Trebbiano Spoletino ed il Sagrantino passito. Non potrete dire di no a gustose bruschette condite con olio extravergine di oliva DOP o con il lardo, alle quali seguiranno strangozzi al tartufo e infine un assaggio di porchetta. Già che siete in zona sarà d’obbligo una visita alla basilica inferiore di San Francesco d’Assisi per ammirare la Cappella di San Martino, affrescata da Simone Martini nel 1313-1318. Dal culto di San Martino deriva proprio il termine architettonico cappella: il miracoloso mantello del santo, che aveva tagliato per darne la metà ad un mendicante ed era integro la mattina seguente, venne conservato tra le reliquie dei re Merovingia dei Franchi. Il termine latino “cappella”, ovvero mantello corto, venne prima esteso alle persone incaricate di conservarlo ovvero i cappellani ed in seguito all’oratorio reale, la cappella. L’Umbria non fa per voi? Non disperate, in moltissime zone d’Italia si celebra San Martino

e po- trete provare specialità tipiche e cucinate appositamente per questo periodo dell’anno, come l’oca ad esempio. In Padania, ovvero l’ex Gallia Cisalpina, la tradizione di mangiare l’oca si ispira ad una leggenda medievale sulla vita del santo e che ha legami con antiche credenze religiose celtiche, secondo le quali l’oca era sacra ed accompagnava le anime dei defunti nell’aldilà. In Puglia potrete assaggiare le pittule, palline di pasta fritte; a Palermo, invece si preparano biscotti profumati all’anice da inzuppare nel vino moscato. A Venezia il giorno di San Martino i bambini vanno per le calli facendo rumore con pentole e e coperchi cantando e chiedendo soldi o caramelle; nelle pasticcerie troverete dolcetti di cotognata ed il san martino ovvero un biscotto ricoperto di glassa con la forma del santo a cavallo.

LA

PRIMAVERA VITA:

DELLA

L’età giovanile, la giovinezza o anche l’adolescenza.

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CANTANO MA NON MORDONO! MOZART, L’ITALIANO

L’italiano nel settecento andava di moda, se si voleva avere successo nel campo della musica bisognava per forza usarlo; come l’inglese per il rock, e lo spagnolo per la musica romantica degli anni ’90, così era la lingua del Dante per la lirica. Mozart non lavorò mai per impresari né per nobili italiani; le opere venivano commissionate dalle teste coronate di Praga e Vienna; ma l’italianità è stata presente nella lingua, non sempre nei soggetti. Lui non ha mai scritto un’opera interamente buffa, sempre c’è qualcosa dell’amaro, del tragico e del riflessivo. Nelle passioni dei suoi personaggi lui ritrovava tanta parte di quanto lui stesso aveva vissuto e sofferto, e in loro ha riversato la propria anima tormentata e delusa. Per esempio, in Don Giovanni, con la collaborazione del librettista Da Ponte, è riuscito a sollevare la sua musica ad una crudezza ultraterrena, quasi soprannaturale; non aveva mai composto una musica così cruda, così realistica e tenebrosa, non aveva mai creato tanti contrasti taglienti dalla dolcezza dell’effusione amorosa all’orrore della morte. Mozart, l’italiano… un talento, un genio, una passione…

SEMINARIO OPERA “Mozart, l’italiano” Sabato 18 novembre dalle 15:30 a Ramos

AVERE MOLTE PRIMAVERE: Essere piuttosto an ziani, avere molti anni qui rappresentati dalle primavere che si sono vissute.

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Motore...Azione il capitale umano (2013) - di Paolo Virzí Sapevate che ognuno di noi ha un valore economico e perfettamente quantificabile? Le assicurazioni sulla vita, all’atto di stipulare un contratto con il cliente, calcolano quanto possa valere quella vita umana nel caso dovessero trovarsi a risarcire i suoi eredi. Questa quotazione è tecnicamente chiamata “capitale umano”. Ecco svelato il significato del titolo dell’opera di Paolo Virzì. Un ciclista in piena notte viene travolto da un fuoristrada con annessa omissione di soccorso. Dopo queste prime scene iniziali, si ritorna temporalmente indietro con l’intento di spiegare cosa è successo. La storia è divisa in più capitoli, ognuno caratterizzato da un punto di vista differente. Quindi vedremo la stessa giornata tramite gli occhi dei vari protagonisti. Ci sono varie figure sociali, fortemente tipizzate, maschere di una Italia che è in profonda crisi economica, sociale e morale.Un buon giallo, dalle sfumature noir. L’ambientazione così fredda e distaccata della brianza lombarda ben si adatta a questa trama così impenetrabile.

Cinema alla dante il capitale umano (2013) sabato 25 novembre dalle 17:00 Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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commento all’INCONTRO DI CINEMA “Matrimonio all’italiana” “Un film fatto quando è iniziata la variazione dal neorrealismo, dopo guerra, alla commedia italiana. Il film mostra le difficoltà di una giovane analfabeta che si prostituisce per sopravvivere, in quella zona incontra un uomo, egoísta, benestante, leggero, che la porta a sua casa per comodità. La relazione, dopo 20 anni è segnata da periodi tempestosi e altri calmi; lei aspira ad essere la moglie dell’uomo che ama, arriva a ricorrere alla bugia per sposarsi. Quando lui scopre l’in- g a n n o viene alla luce che lei aveva 3 figli è solo uno di loro figlio suo. Alla fine, lei ottiene che lui tratti tutti ugualmente. Il film è un capolavoro di Vittorio de Sica, con una Sofia Loren torreggiante, che dà forza e vigore a Filumena Marturano e un magnifico Marcello Mastroiani. Mirta Oriolo A2 Sabato 14:00-16:30, Ramos

“Matrimonio all’italiana, è un film di Vittorio De Sica, interpretato da Sofia Loren e Marcello Mastroianni de1 1964. All’ inizio l’epoca è quella della Seconda Guerra Mondiale a Napoli, Filumena Marturano è sola al mondo, lavoraba come prostituta perché non c’era un altro modo di guadagnare il pane. Lì conosce Domenico Soriano, un uomo borghese che la porta a vivere a casa sua. Domenico è un uomo egoista e infedele. Il film mostra la relazione di ambiguità di due persone per quasi 30 anni. Anche se Filumena sogna di sposarsi con Domenico, lui non vuole farlo, sopporta le sua infedeltá che produscono diverse situazione esplosive. Alla fine Filumena riesce a sposarsi con Domenico senza dirgli quale dei suoi tre figli è suo. Silvia C. Pizzutilo A2 Sabato 14:00-16:30, Ramos

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Letto e riletto Pirandello: Figlio del Caos Nascere in mal punto non è prerogativa soltanto degli uomini. Anche un borgo non nasce come o dove vorrebbe, ma là dove per qualche necessità naturale urga la vita. E se troppi uomini, costretti da questa necessità, convengono in quel punto e troppi ve ne nascono e il punto è troppo angusto, per forza il borgo deve crescere male. Nisia, se ha voluto crescere, s’è dovuto arrampicare, una casa su l’altra, per le marne scoscese dell’altipiano imminente, il quale, poco oltre il borgo, strapiomba minaccioso sul mare. Liberamente avrebbe potuto estendersi su questo altipiano vasto e arioso; ma si sarebbe allora allontanato dalla spiaggia. Forse una casa, posta per forza lassù, un bel giorno, sotto il cappello delle tegole e stretta nello scialle del suo intonaco, si sarebbe veduta scendere come una papera alla spiaggia. Perché lì, sulla spiaggia, urge la vita.

Così Pirandello, in una sua novella, racconta la nascita di Porto Empedocle da lui qui chiamata Nisia. E veramente vi urgeva la vita se il paesino, come si poteva leggere nel Dizionario topografico della Sicilia del 1859, aveva un grosso stabilimento per la raffinazione degli zolfi, possedeva un telegrafo, era sede di molti consolati stranieri e appariva molto progredito e in via di continua espansione. La linea di confine tra i due comuni, lungo la li-

Sem. letteratura “pirandello” lunedì 27 novembre ore 19:00 - 21:00 a Ramos

toranea, venne fissata all’altezza della foce di un fiume da tempo immemorabile essiccato che tagliava in due una contrada, chiamata ora “’u Càvusu” ora “’u Càusu”, fitta tanto d’alberi da parere un bosco. Ora, in dialetto siciliano, tanto càvusu quanto càusu significano la stessa cosa: pantaloni. E veramente un paio di pantaloni doveva parere quel pezzo d’altopiano taliàto da chi vi giungeva per via di mare, spaccato com’era in due proprio da quel greto asciutto, arido, pietroso che ci stava in mezzo. E dunque, di questo Càvusu, una metà apparteneva al nuovo Comune di Porto Empedocle e l’altra metà al Comune di Girgenti. Un bel giorno, a qualche impiegato dell’ufficio anagrafe, parse che non era cosa scrivere sul registro delle nascite che qualche figlio di viddrani era nato dentro a un paio di pantaloni e cangiò quel volgare “Càusu” in “Caos”. E da allora quella contrada si chiamò così: Caos

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Tutto il mondo è paese (il city tour della Dante)

Prossimo tour: san antonio de areco! domenica 26 novembre dalle 09:00

ur o t n U ! e l i b a c i t n e indim

Collabora con noi per rendere questa rivista ancora più speciale! Non è importante sei hai appena iniziato a studiare l’italiano, quello che conta sono le tue storie, i tuoi interessi e la tua passione per l’italiano... Puoi proporre il tuo contributo al tuo professore o inviando una mail a: mariangela@ladante.com.ar Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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Nostradamus Ariete (21 marzo – 21 aprile)

Toro (21 aprile – 21 maggio)

Cari amici dell’ Ariete, siete tanto occupati nel lavoro come nello studio ma il mese di noviembre vi riserva buone occasioni per fare nuove amicizie. Le stelle consigliano di ripassare i saluti e l’imperativo di cortesía. Non dimenticatevi che gli italiani si salutano con due baci anziché uno e che il primo va dato offrendo la guancia sinistra.

Periodo di grandi nervosismi, vi sentite stressati nel lavoro e avete qualche problema in amore, almeno fino alle seconda metà del mese. Resistete perché con l’arrivo di Marte nel segno ritroverete le energie giuste per affrontare quest’ultima parte dell’anno. Ripasso del condizionale il consiglio per poter esprimere al meglio i desideri più segreti.

Cari Gemelli un fortunatissimo novembre vi aspetta! Mercurio in vostro aiuto vi consente di fare e sistemare e concludere i progetti più importanti. In amore è il momento della conciliazione, un ripasso a tal proposito dei superlativi vi aiuterà a far sentire il vostro partner speciale.

Cancro (22 giugno – 22 luglio)

Leone (23 luglio – 23 agosto)

Vergine (24 agosto – 22 settembre)

Caro amico del Cancro, il cielo su di te è sempre più limpido e positivo. Giove e Venere in transito nel segno, ti sorridono. Mettetevi in gioco senza riserve, in amore è il momento di osare e abbandonare vecchie paure che ti paralizzano, cambiamenti anche in ambito lavorativo. Le stelle consigliano di orientarsi solo sul futuro semplice.

Non è questo, cari leoncini, uno dei più buoni periodi dell’anno. Il vostro quadro astrale è tutt’altro che roseo. Non arrendetevi, rinunciate all’orgoglio che tanto vi caratterizza e per una volta chiedete consiglio e fatevi aiutare da chi vi conosce bene. Il periodo ipotetico vi aprirà a nuove possibilità

Amici della Vergine è arrivato il momento per lasciarvi andare a nuovi progetti, ma attenzione, guardatevi le spalle, qualcuno sta tramando contro di voi. Le stelle consigliano di rivedere i modi di dire italiani, la sapienza popolare a volte può aprirci gli occhi!

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Gemelli (21 maggio – 22 giugno)

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Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)

Scorpione (23 ottobre – 22 novembre)

Sagittario (24 novembre – 21 dicembre)

Care bilancine, Venere sta abbandonando il vostro segno ed è sempre più forte per voi il bisogno di chiarezza in campo sentimentale. Non siate timidi e affrontate la questione con determinazione. Le domande che avete tenuto dentro fatele senza vergogna e ma attenzione, un ripasso degli interrogativi che vi agevolerà il lavoro.

La presenza di Giove nel vostro segno vi rende ottimisti e affascinanti. Siete irresistibili, l’ottima forma física vi regala una nuova luce. Quest’aspetto un po’ narcisista vi porta dritti ai verbi riflessivi. Dateci uno sguardo e fateli fruttare per brillare agli occhi degli altri.

Amici del Sagittario, finalmente ritrovate la fiducia in voi stessi. Questo vi consente di avviare nuovi progetti e realizzare vecchi desideri. In amore, particolarmente privilegiati i singles. Ripassate i pronomi per non sembrare al primo appuntamento troppo ripetitivi.

Capricorno (22 dicembre – 22 gennaio)

Acquario (21 gennaio – 19 febbraio)

Pesci (20 febbraio – 20 Marzo)

Novembre, cari amici, è il mese del recupero. In amore lanciatevi verso nuove conquiste, particolare affinità con i Segni di Fuoco. Le stelle favoriscono gli incontri occasionali e suggeriscono il ripasso dei verbi come abbracciarsi e baciarsi, importanti da utilizzare sin da subito.

Il vostro forte Desiderio di libertà sta complicando le relazioni sentimentali. Avete voglia di evadere, partire e sciogliere i legami che vi soffocano. Vi sentite anche indecisi e la confusione non vi aiuta a prendere la strada giusta. Ripasso dei verbi come farcela e mettercela tutta per ritrovare la grinta e l’ottimismo.

Cari Pesci, con Giove dalla vostra parte e’ il momento di prendere coraggioe avanzate le richieste che da sempre reprímete. Fatevi valere in familia, dove da qualche tempo vi sentiti particularmente pressati. Saltate le forme passive e e dedicatevi al discorso diretto

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Piazza Dante (i vostri racconti e le vostre storie)

National geo... Giorgio!

Caburé Grande

Glaucidiun Nanum

Il caburé Grande Ciao amici, oggi vi voglio mostrare due foto del caburé Grande, un piccolo uccello da preda, anche raccontarvi una breve storia. In Argentina ci sono tre specie di caburé: “caburé grande”, “caburé chico” e “caburé yunguenio”. Si dice che una piuma di caburé porti buona fortuna, soldi e abbondanza Endemico della patagonia argentina e cilena Abita sulla cordigliera e precordigliera patagonica da Tierra del Fuego a Rio Negro , ci sono stati anche avvistamenti occasionali più al nord, fino a Córdoba Ha una alltezza di 19 cm Mangia piccoli mammiferi, rettili e insetti Ero a Tierra del Fuego , a Bahía La Pataia, caminavo attraverso un sentiero, vicino alla laguna dei castori, quando l’ho visto... un Caburé Gran-

de. Io non avevo ancora una foto di questo uccello. Volava in modo erratico, si spostava da un ramo all’altro, il suo volo mi sembrava strano, ho tentato di scattare una foto, ma era impossibile, non si fermava mai. Dopo lo ho perso di vista e ho seguito la mia strada. Dopo poco l’ho rivisto, era lí, fermo sul ramo di un albero,girato di spalle. Il sole di fronte a me non mi lasciava vedere nulla. Il caburé si vedeva tutto nero, non si poteva scattare una foto cosí. A questo punto ho deciso di dare un giro per avere il sole dietro di me e l’uccello di fronte, e … se fosse volato via...peggio per me!. Sono andato piano piano, fino a starci molto vicino. Lui restava lí...tranquillo. Mangiava una libellula, e questo spiegava il suo primo volo erratico, stava cacciando. Ho scatatto la prima foto, ho fatto due passi in avanti, ho scatatto un’altra e cosí ho proseguitto fino a starci molto vicino, alla minima distanza di messa a fuoco (1,5 metri) ho fato alcune foto in piú e mi sono detto: “Fino a dove mi lascerà avvicinare?”.

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Piazza Dante Ho cominciato a camminare molto lentamente, senza fare rumore, fino a trovarmi di fronte a lui, faccia a faccia. Nei suoi grandi occhi gialli, spalancati, non c’era paura, solo curiositá. Ci siamo guardati per circa di 30 secondi, nessuno di noi due si é mosso. In quel momento ho pensato: si lascerà toccare?... detto- fatto...il caburé è volato via subito dopo. Spero che vi siano piaciute le foto e la storia! Ciao ragazzi, ci vediamo presto con un’altra avventura!

La Sirmione di Maria Callas Ogni viaggio è come aprire una finestra d' aria fresca che trasmette i suoi profumi... e dipinge l’anima dei suoi colori... Sirmione (la perla del Garda) trasmette musica... poesia che ti trasporta e ti fa sognare... Pochi altri luoghi sono così intimamente legati alla vita della Callas.... come testimonianza c' è la sua casa, imponente, sulla via che ti porta alle Terme di Catullo, il grande poeta di Sirmione, offrendo la memoria di un passato vissuto insieme a Meneghini (marito e mentore), ho scoperto quel posto con grande emozione. cercando di immaginare la sua vita dietro le mura gialle e le finestre chiuse.. mi sembra ancora di ascoltare la sua voce nella sonorità armoniosa e la dolcezza de suoi giardini pieni di olivi. La relazione indissolubile tra Sirmione e la Callas viene trasmessa nel rapporto della gente che la ricorda con amore e ti fa sentire che sua voce e sua leggenda continuano vive nell’anima del lago. Águeda Olivieri

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