Pausa Caffè | Numero 11 | Settembre 2018

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PAUSA CAFFÈ

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PAUSA CAFFÈ - Numero 11, settembre 2018

La prima volta che... pp.4-14

Solo andata pp.15-16

Le proposte alla dante pp. 16-17-19 La primavera pp. 18-19

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Commento “La bella gent e” p.20

s u m a d a r t s o N 2 2 1 2 p.p

National Geo-Giorgio pp.23-24

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La prima volta che.... LA PRIMA VOLTA CHE HO PROVATO EMOZIONI FORTI IN UN MUSEO Quando sono stata a Berlino facendo una borsa di studio alla Università, approfittavo di qualche fine settimana lungo per visitare altre città o paesi che volevo conoscere. Una di questa città era Amsterdam, con un tessuto sociale tanto particolare, pieno di diversità e colorata. Il fine settimana prima di Natale, nel quale avevo deciso di partire per la Svezia a casa di un’amica, ho preso il treno verso l’Olanda. Dopo una lunga notte nella quale due chiacchieroni tedeschi hanno interrotto il mio sonno, sono arrivata a uno di miei desideri. Nell’albergo mi hanno detto che il museo Van Gogh era chiuso ma che le principale opere di “mio Vincent” stavano al Rijksmuseum. Con il cuore che batteva come un tamburo in battaglia e senza pensare al pranzo, sono corsa verso il museo. E li, al salotto Van Gogh, lui mi stava aspettando, guardandomi negli occhi chiedendo aiuto in un mondo tanto ingiusto con quegli indifesi e deboli. L’ emozione è stata tanto forte che non potevo smettere di piangere, ancora

oggi pensando a questo, sento una mano che mi oprimme la gola. Pensare a questo genio creativo che non ha conosciuto mai la pace e la tranquillità, solo l’amore di suo fratello; lui che non aveva una moneta per comprare tela per dipingere e usava cartoni già dipinti, come nei suoi autoritratti. Ho tentato di ridurre la commozione e trovare un po’ di pace andando al salotto dove c’è l’opera emblematica del museo, La ronda di notte di Rembrandt, altro dei pittori che amo, e là seduta nell’unico lungo

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banco di fronte a questo quadro immenso in tutti sensi, sono stata tutta la sera, ammirando le luci che illuminano dall’interno il capitano Baminck Cocq e la ragazza. Chi è questa piccolina circondata da soldati come una creatura di un altro mondo?. Sarà vero che, come dicono alcuni critici, rappresenta Saskia, la giovane sposa del pittore morta in quel momento? Sono ritornata all’albergo con l’anima commossa anche piena di pace, pensando a quelli che possono dire tanto senza nessuna parola. A questo punto e per finire con un piccolo sorriso, posso dire senza sbagliare che in un museo si possono provare emozioni tantoi forti come in un parco di divertimenti. Ines

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LA PRIMA VOLTA CHE IO... Pensavo che quando uno ha più di cinquanta anni sono tantissime “ le prime volte” Ma ho scelto questa perché penso che sia un bellissimo ricordo di mio padre. Di solito andavamo a Mar del Plata in vacanza a Febbraio con la mia famiglia. Ero una bambina ma lo ricordo benissimo. Da sempre mi è piaciuto tantissimo l’acqua, ma per ordine della mia mamma non potevo mettermi al mare da sola. Giocavamo con mio fratello nella riva, facevamo un buco nella sabbia e mettevamo i nostri piedi nell’acqua. Mia mamma aveva paura e ce la trasmetteva. Stavamo in spiaggia e il mio papà mi ha detto .”prendimi la mano Miri”. Io l’ho guardato dalla mia piccola altezza e ho stretto fortemente la sua mano. Sapevo che il giorno promesso era arrivato, “andare al mare” con lui . Ero emozionata camminavamo insieme lentamente verso l’acqua. Le onde arrivavano e io saltavo felice senza lasciare mio padre. All’ improvviso una onda molto grossa mi

ha bagnato tutta. Proprio un’avventura per me . Dopo siamo ritornati e io avevo raccontato tutti i dettagli alla mia mamma anche al mio fratellino che domandava e urlava, perché non a me?? perché non a me ?? Anche io voglio... Tantissimi anni dopo, siamo andati al mare insieme con i miei genitori. Mio babbo era già vecchio, camminava con difficoltà e mi ha chiesto... Vorresti andare a fare un bagno con me? All’ ascoltare quelle parole sono ritornata a essere una bambina. Come un “dejà vu” un torrente di immagini arrivavano a la mia mente e l’emozione mi ha invaso. L’ho detto … “prendimi la mano pà” e andiamo a goderci il bagno,senza neanche immaginare, che sarebbe stato il suo ultimo bagno di mare. Miriam Bugueiro

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LA PRIMA VOLTA CHE IO SONO DIVENTATA NONNA Era l´anno 2014. Giugno, freddo e impassibile, stava già finendo. Ma c`era, soltanto, un evento che rendeva il clima più caldo: il Mondiale di calcio che si stava giocando in Brasile. Davvero non mi piace l´inverno, però quello era speciale per me e la mia famiglia: la nascita del mio primo nipote. Mio figlio Ezequiel sarebbe diventato padre in pochi giorni e tutti i parenti sentivamo che l´arrivo di questo bambino avrebbe portato, come sempre capita, felicità e speranza. A febbraio mi ero pensionata, quindi avevo un sacco di tempo per fare tante cose che mi piacevano; venuta a conoscenza della buona nova avevo deciso di imparare l´uncinetto, così mio nipote sarebbe potuto andare via dalla clinica portando “la bella mantiglia fatta da sua nonna”. Il dottore che seguiva Barbara, mia nuora, le aveva detto che il bebé sarebbe nato circa il 20 di luglio. Il professionista aveva pianificato un viaggio al paese del Mondiale, ma per quella data sicuramente sarebbe ritornato. Il 29 giugno era una domenica piena di sole, anche fredda. Avevo invitato a tutta la mia famiglia a mangiare dei cannelloni, uno dei piatti preferiti da mia nuora. Dopo il pranzo ho cominciato con l´uncinetto; avevo già finito la mantiglia, e incoraggiata avevo disegnato una coperta fatta da molti quadretti di diversi colori. Tra partite di calcio, chiacchiere e uncinetto il pomeriggio trascorreva piacevolmente. Ma repentinamente Bárbara, che era stata in bagno, ha chiamato mio figlio con una voce che suonava disperata: senza dubbio il parto era imminente, nonostante mancassero ancora quasi tre settimane di gravidanza! Sono usciti alla clinica circa le 17:30, prima d´avere telefonato al dottore, che, purtroppo, era in Brasile. Sono rimasta in casa da sola tutta la sera, senza nessuna notizia. Ezequiel mi aveva chiesto di non telefonargli, così loro avrebbero potuto fare tutto “senza pressione”…mamma mia io mi sentivo come una leonessa circondata!! Facevo i quadretti all´uncinetto a una velocità astronomica, un miscuglio di emozioni diverse attraversavano il mio cuore. Sarebbe tutto bene? Come si sentivano entrambi? Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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Alle fine, mio nipote sarebbe Luigi o Helena? nessuno dei due aveva voluto sapere se era femmina o maschio prima del parto… 23:00. Con la tv come unica compagna e con gli occhi distrutti dall’uncinetto, all´improvviso è squillato il cellulare… e la voce commossa di mio figlio che mi diceva: TANTI AUGURI NONNA, É NATO LUIGI!

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LA PRIMA VOLTA CHE HO VIAGGIATO DA SOLA Il fine settimana scorso ho viaggiato da sola. Ero molto ansiosa, ma anche tranquilla perchè conoscevo la città e sapevo che sarei stata bene. Tuttavia avevo paura di non sapere cosa fare. Una volta là mi sono divertita, mi è piaciuto stare con la natura, con me stessa e ho raggiunto un obiettivo che avevo da sempre, e oggi sono felice di averlo fatto. Leto

LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO IL MIO CANE La prima volta che ho visto il mio cane ero molto felice ed emozionata perchè volevo davvero avere un cane. Mi ricordo che era sabato pomeriggio, un giorno bellissimo di sole, un po’ caldo. Sono andata a prenderlo con i miei genitori in macchina, stavamo ascoltando la radio e pensavamo a quale nome scegliere. Quando sono arrivata e l’ho visto ero felice e l’ho accarezzato per tutto il viaggio di ritorno. Karen

LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANDATA AL MAR DEI CARAIBI La prima volta che sono stata al Mar dei Caraibi mi sono sentita molto libera di nuotare nell’acqua cristallina e con molti pesci intorno a me. Sono andata con mio marito e i nostri amici. La barca era ferma e noi ci siamo tuffati nel mare, è stata una sensazione indimenticabile. Mi ha colpito il colore dell’acqua e l’immensità del mare. In barca dopo abbiamo bevuto molta birra fresca per festeggiare. Andrea

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LA PRIMA VOLTA CHE HO GUIDATO La prima volta che ho guidato avevo 14 anni. Ho guidato un motorino. Giorgio, mio marito, lui mi ha insegnato come guidare il motorino. Io ero molto agitata, avevo paura. Abbiamo fatto pratica intorno a casa mia. E’ stata una bella esperienza! Un anno dopo lui mi ha insegnato a guidare la macchina. Ci siamo divertiti molto! Marta

LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANDATA AL CENTRO SPORTIVO La prima volta che sono arrivata al centro sportivo ero veramente nervosa, paurosa, posso dire che non volevo rimanere là. Io pattinavo sempre a casa, ma era pericoloso, allora mi hanno portato al centro sportivo, per non rompere niente a casa e per fare qualche sport. All’inizio ho avuto paura perchè c’erano troppe persone che non conoscevo, ma dopo nel corso del tempo mi sono sentita felice. Ho fatto molte amicizie e non volevo mai tornare a casa, volevo sempre pattinare più a lungo! Melisa Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO LA NEVE La prima volta che ho visto la neve è stato quando avevo 18 anni. Sono andato con gli amici al viaggio di fine corso a Bariloche. Il primo giorno che siamo arrivati eravamo tutti insieme in strada quando cominciò a nevicare, è stata una gioia che non posso dimenticare! Un altro giorno siamo andati al Cattedrale a sciare con un istruttore. Abbiamo fatto fotografie dei paesaggi e dei laghi, delle montagne, del verde e della natura. Ero molto felice con i miei amici, che condividevano con me tutta quell’allegria! Claudio

LA PRIMA VOLTA CHE HO MANGIATO SUSHI Eravamo con il mio amico Emiliano in un ristorante cinese, di quelli dove puoi mangiare tutto quello che vuoi. Quando abbiamo visto il sushi, lui ha detto “Vediamo chi lo mangia per primo?” Abbiamo provato a mangiarne un po’ ciascuno, ma era così orribile che lo abbiamo sputato! Germano

LA PRIMA VOLTA CHE... SONO ANDATA IN BICICLETTA! La prima volta che sono andata in bicicletta è stato a Mar del Plata con mia zia sul lungomare pieno di gente. È stato un giorno con molto sole, molto divertente. Questo lo considero il mio viaggio delle prime volte perchè è stata anche la prima volta che viaggiavo in aereo. Un’estate indimenticabile!

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LA PRIMA VOLTA CHE... HO PRESO L’AEREO! La prima volta che ho preso l’aereo è stata per andare in Italia. Ero molto nervosa perchè il viaggio era molto lungo e ed ero anche molto emozionata di rivedere i miei genitori che vivono in Italia. Durante il viaggio ho guardato un film, ho giocato a diversi giochi, ho ascoltato la musica, ho mangiato il pollo con le patate, ho bevuto un caffelatte e due fette biscottate con il formaggio. La mattina ho visto l’alba dalla finestra! In generale non ho dormito molto ma mi sono goduta il viaggio come non mai!

LA PRIMA VOLTA CHE... HO PRESO UN AEREO! La prima volta che ho preso un aereo mi sono sentita un po’ ansiosa; però però mi sono goduta il viaggio dal primo momento. Stavo andando a Rio de Janeiro con la mia amica Beatrice. È stato un volo indimenticabile! Siamo arrivate in orario, tutto normale. Non potrò mai dimenticare l’immagine delle nuvole, come il cotone. Sentivo un forte desiderio di saltare e andare a giocare sopra di loro. Una sensazione incredibile!! Sandra

LA PRIMA VOLTA CHE... HO PERSO L’AEREO! Due anni fa, alla fine della mia vacanza in Venezuela, al momento di prendere l’aereo per tornare in Argentina, sono arrivata alla reception dell’aeroporto e mi hanno detto che l’aereo era stato cancellato e non sapevano quando avrei potuto prendere il prossimo. Durante l’attesa abbiamo scoperto che avevano venduto più biglietti disponibili anche se io avevo comprato il biglietto un mese prima. Dopo due giorni l’aereo è finalmente partito per l’Argentina. Valeria

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La nascita di mio nipote...che prima volta! Martín è nato a maggio del 1988, Auguri! Elida Ribo

LA PRIMA VOLTA CHE HO MANGIATO LA POLENTA CON LA RUCOLA FRIULANA Avevo una nonna molto carina e anche brava contadina. Lei mi ha fatto sentire l’amore per la terra e vedere la bellezza di quando nascono i frutti. Come ogni buona contadina quando è venuta dall’Italia nell’anno 1952 ha portato tutti i semi dei prodotti che c’erano nella sua terra, il Friuli. Io avevo 5 o 6 anni e quando la nonna faceva la polenta tirava fuori i prodotti e mi faceva da mangiare. Un piatto speciale per lei era l’insalata con qualche foglia di rucola, la vera rucola piccante, che lei faceva per i nipoti. Anche se ero molto piccolo vedevo l’amore della nonna e per quello mangiavo quell’insalata amara dopo che era diventata un succo. Dal momento che anche io ho i semi della rucola tutti i miei amici l’hanno mangiata, e logicamente la ho piantata con i miei nipoti. Jorge Campana

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LA PRIMA VOLTA CHE HO PRESO UN AEREO La prima volta che ho preso un aereo avevo paura di tutto. Volevo arrivare subito per non stare tredici ore sull’aereo. Avevo mal di testa perché era tutto chiuso, non ho mangiato niente perché la cena non era buona: pasta morbida e senza sapore. Ricordo che ho bevuto coca-cola e molto caffè per stare attenta al percorso dell’aereo. Mentre la mia mamma dormiva io aspettavo la turbolenza e leggevo i libri di Harry Potter perché non c’era uno schermo con i film come adesso. Non sono andata al bagno perché avevo paura di non poter aprire la porta. Alla fine sono arrivata senza aver dormito e neanche mangiato. Adesso posso controllare la mia paura perché la felicità del viaggio è più grande della paura. Non dormo, ma ormai non mi preoccupa più la turbolenza e vedo tutti i film che ha la compagnia aerea. Antonella

LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANDATO IN BARCA A VELA Non so perché, sempre mi piaceva l’idea di andare al porto con il mio papà per vedere le barche. Era il mio posto preferito. Guardavamo le navi e immaginavo che potevo solcare i mari per fare il giro del mondo. Ero piccolo...9 anni, e una volta i miei cugini mi hanno detto: ti piacerebbe andare in barca a vela? Mi piacerebbe moltissimo, quando? dove? Se il tempo è buono il prossimo sabato al club andiamo insieme sulla barca di un amico. Dovevo aspettare quasi una settimana, e non potevo quasi dormire immaginando come sarebbe stata quell’esperienza. Gustavo Di Si Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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SOLO ANDATA - rubrica di viaggi Possiamo tirare un sospiro di sollievo: la primavera è in arrivo e presto potremo trascorrere pomeriggi al parco bevendo mate, e vendicandoci lentamente di tutti gli amici e famigliari italiani che ci hanno mandato foto di spiagge e del mare cristallino negli ultimi mesi. In Italia piangono la fine dell’estate, ma è proprio questo uno dei periodi migliori per viaggiare, e non solo per il clima ed i prezzi più accessibili, ma anche perché si svolgono alcuni bellissimi festival. Le serate di agosto e settembre sono fresche ed è piacevole passeggiare e stare fuori casa, mangiando un gelato o bevendo una birra fresca con gli amici, magari guardando uno spettacolo di teatro o un concerto, o un numero di magia! E’ ciò che succede a Ferrara durante il Buskers Festival. Il Ferrara Buskers Festival è l’incontro di artisti di strada più grande d’Europa: dal 1987, ogni anno, l’ultima settimana di agosto, si radunano nella splendida cornice del centro storico centinaia di artisti provenienti da tutto il mondo, e dalle 18 alle 24 animano le piazze ed i vicoli con musica, balli, danze, magie e giocoleria. Ogni anno l’associazione che si occupa dell’organizzazione dell’evento, sceglie un paese ospite ed invita diversi gruppi ai quali offre vitto e alloggio; altri artisti possono candidarsi durante il corso dell’anno. Le postazioni degli artisti ruotano ogni sera affinché tutti abbiano la stessa visibilità e agli spettatori viene consegnata una mappa

per poter “trovare” i gruppi, ma il modo migliore per godersi l’evento è lasciarsi trasportare, in parte dalla folla e un po’ dall’energia del momento: potreste ritrovarvi a ballare folklore irlandese nel cortile del Castello Estense, ascoltare jazz davanti alla Cattedrale e battere le mani a tempo di percussioni africane nel cuore di quello che era il ghetto ebraico. Quanto costano questi spettacoli? Sono tutti ad offerta libera. Nonostante i tanti ostacoli incontrati durante i suoi 31 anni di vita, il festival ha potuto continuare ad essere gratuito. Tutti i musicisti saranno molto felici di vedervi lasciare un contributo nei loro cappelli appoggiati a terra e nelle custodie aperte dei loro strumenti musicali. Questo evento è un’ottima occasione per

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PAUSA CAFFÈ - Numero 11, settembre 2018 visitare questa cittadina ad una quarantina di chilometri da Bologna, facilmente raggiungibile in mezz’ora di treno. Imponente nel centro cittadino è il Castello Estense, circondato dal fossato ed a pochi metri di distanza la bella Cattedrale, ma il vero fascino di Ferrara è tra i suoi vicoli ciottolati. Il consiglio è dedicarle tre giorni se potete, perché ci sono palazzi ottimamente conservati che meritano una visita: Palazzo dei Diamanti, Palazzo Schifanoia, la Biblioteca Ariostea, ma anche il cimitero della Certosa, il cimitero ebraico, il Museo dell’Ebraismo. La lista è molto lunga, e se non vi piacciono i musei potete semplicemente passeggiare sulle mura. La cucina? Cappellacci, cappelletti e per uno spuntino veloce una piadina. Vi piace l’arte di strada, ma non potete viaggiare in agosto? Dal 1997, nel borgo di Pennabilli si svolge Artisti in piazza, festival internazionale di arti performative: teatro, musica, circo ed il meraviglioso “mercatino del solito e dell’insolito”. I biglietti sono economici e lo scenario prezioso. L’arte non è solo nei musei, ma è da vivere, nei parchi, nelle strade e nelle piazze!

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a r e v a m i r La p Per me La Primavera è la stagione più bella; Comincia tutti i colori delle piante, fiori, profumi, el clima è ideale. Io ricordo il giardino della mia Nonna, era splendoroso, molti più diversi colori e profumi, io lo porto siempre nella mia retina e mi produce profondi sentimenti meravigliosi. Tutto l’anno deve essere primavera.~§~

“La primavera, come professoressa, fa sì che gli studenti comincino a innamorarsi. Le strade sono piene di gente che ha un’altra attitudine, è più allegra. Nei giardini cominciano a vedersi fiori e gli uccelli fanno il nido”. Silvia Pizzutillo, b1 sabato 14:00-16:30

“è la stagione dell’anno che comincia il 21 di settembre fino al 21 dicembre. Un periodo di tempo nel quale comincia a rinascere la vita naturale: piante, fiori, animali e anche quella umana. è il tempo dell’amore, del colore e che invita ad andare via, a viaggiare e passeggiare”. Hayedeé Fulense, b1 sabato 14:00-16:30

Sandra García, b1 sabato 14:00-16:30!

“è la migliore stagione dell’anno, dove fioriscono i fiori , gli alberi si riempiono di foglie e in alcuni luoghi della città gli jacarandà si colorano con i loro fiori azzurri. I giorni sono chiari e più lunghi e per questo si vive con più speranza e gioia.” Mirta Oriolo, b1 sabato 14:00-16:30

“Per me la primavera è la migliore stagione dell’anno perché io amo i fiori e i colori e anche perché mi sento nascere un’altra volta. Ma penso che la prima ragione per la quale mi piace è perché sono nata il 23 settembre” Delia Acuña, b1 sabato 14:00-16:30

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Il ritorno dei pantaloni corti Dopo l’inverno il freddo se ne va. Non uso più il cappotto, la sciarpa e i guanti. Io sono libero; la primavera porta il sole, il profumo dei fiori, la gente per strada va e viene. È la stagione dei colori. Ma la cosa migliore è che posso tornare ad usare i pantaloni corti e la camicia a maniche corte!! Paolo

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La Bella Gente È una storia di un momento nella vita di una coppia felice -Susanna e Alfredo- professionisti e progressisti di mezza età, che in vacanza vanno alla loro casa in campagna. Sulla strada, Susanna che è psicologa, vede una giovane prostituta che viene colpita da un uomo e decide di aiutarla, portandola nella casa per offrirle un futuro migliore, nonostante l’avvertimento di suo marito. La giovane, una ragazza straniera, entra in un mondo sconosciuto di confort, anche se sente la differenza tra lei e gli altri. Ma le cose vanno in modo diverso quando gli amici la incontrano e si complica con l’arrivo di suo figlio e della sua fidanzata, che riparte velocemente. Quando la fidanzata se ne va il figlio inizia una relazione con la giovane straniera. Quando Susanna si rende conto della situazione è sconvolta e manda la giovane fuori di casa, mentre suo figlio ritorna alla sua vita abituale. Il risultato finale e aperto, con l’immagine della ragazza che aspetta il treno che potrebbe portarla a un nuovo lavoro raccomandato o il ritorno alla vita che conosceva. Il film ci mostra l’ipocrisia della società, che aiuta sempre che la persona non invada la propria famiglia e i propri spazi. Mirta Oriolo

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Nostradamus Ariete (21 marzo – 21 aprile)

Toro (21 aprile – 21 maggio)

“A volte sogno una frase e la scrivo. Spesso non ha senso, ma a volte diventa la chiave per entrare in un altro mondo”. Nei prossimi giorni questo sistema potrebbe tornarti utile. Presta attenzione a qualsiasi sogno insolito, impulso o strana fantasia che ti passa per la mente, impara nuove parole per allargare gli orizzonti.

Non ignorare i tuoi desideri, il loro potere ti aiuterà e ti darà maggiore forza, è un buon momento per cambiare alcune cose. Le prossime settimane saranno il periodo ideale per impegnarti in questa pratica spirituale. Non trascurare lo studio dell’italiano.

“Ricordati che a volte non ottenere quello che vuoi è una grande fortuna”, dice il Dalai Lama. Quanto è vero! Sospetto, Gemelli, che presto anche tu avrai un colpo di fortuna simile, nel frattempo ripassa il condizionale, ti aiuterà a formulare i tuoi desideri.

Cancro (22 giugno – 22 luglio)

Leone (23 luglio – 23 agosto)

Vergine (24 agosto – 22 settembre)

Il momento è molto importante per le tue emozioni, cerca di essere positivo e ironico. Ma cerca anche di essere piacevole e affettuoso. Tutte le parole delle emozioni e dei sentimenti saranno importanti per te.

“La semplicità consiste nel togliere ciò che è ovvio e aggiungere ciò che è significativo”. “Semplificare significa eliminare l’inutile per far emergere il necessario”. Leone, In questo momento hai l’opportunità di coltivare una versione magistrale della semplicità.

Sarà molto importante per voi esplorare luoghi e conoscere persone, andate alla ricerca di nuove avventure, viaggi e compagnia! Per questo ripassare le frasi utili per i viaggi sarà molto importante.

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Gemelli (21 maggio – 22 giugno)

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Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)

Scorpione (23 ottobre – 22 novembre)

Sagittario (24 novembre – 21 dicembre)

In questo periodo il vostro umore è “L’amore non esiste”, diceva il pittore In questo momento le stelle ti ascoltamolto mutevole, cercate di ascoltare le Pablo Picasso. “Esistono solo dimostra- no, impara a formulare bene le tue dodiverse voci interiori che formano la zioni d’amore”. Per essere felice devi dare mande e vedrai che la risposta arriverà. vostra personalità. Il prossimo mese dimostrazioni pratiche del tuo amore. sarà un gioco tra sinonimi e contrari. Ti conviene aiutare in modo tangibile, sostenere, incoraggiare e ispirare tutte le persone che ami.

Capricorno (22 dicembre – 22 gennaio)

Acquario (21 gennaio – 19 febbraio)

Il periodo di tranquillità che attraverse- Sei in una fase del tuo ciclo astrale che rai, per un po’, ti aiuterà a ordinare un prevede un diluvio di nuove intuizioni. po’ le cose. Le stelle consigliano di scri- Pensa a cosa puoi fare per cambiare la vere e annotare su un diario i tuoi pen- tua visione delle cose, per migliorare la tua connessione con il mondo. Consieri..ovviamente in italiano. centrati su elementi pratici e su piccole cose.

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Pesci (20 febbraio – 20 Marzo)

In questo momento la necessità di dare ascolto alle tue opinioni personali è molto importante, ma non dimenticare che sono visioni soggettive, cerca di non perdere contatto con un po’ di oggettività.

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National geo... Giorgio! CACCIA FOTOGRAFICA Oggi chiacchieriamo un po’ sulla caccia fotografica Cos’è la caccia fotografica? È un modo di scattare delle foto di vita selvatica che ci consente di fotografare gli animali al suo stato selvatico, como si trovano in natura. Percorrendo i terreni, cercando essere fuso in natura, di rendersi invisibile, di guardare senza essere visto, tentando cacciare, ma senza uccidere, immortalando così una creatura selvatica in modo che non muoia mai. Cercando di avvicinarci alla foto perfetta però cercando di essere pure noi parte della natura, tentando di stare in completa armonia con lei È questa la fotografia che mi piace, la fotografia che sorprende non soltanto a quelli che la guardano pure a quel che l’ha scattato. Al

momento dello sviluppo, il suo autore deve essere commosso per quello che ha fotografato, per quell’uccello che non aspettava, per quella posa inaspettata che rende più particolare alla foto, per quella mamma che da di mangiare becco a becco ai suoi cuccioli, per quell’uccello che in volo traversa la luna in pieno giorno, per quel che caccia in volo, per quel che si mangia un pesce e non lo può inghiottire , per quel piccolissimo uccello che posato sulla spiga curva il fusto quasi fino a farlo crollare, per quel che si fa il bagno al volo sparpagliando migliaia di gocce che il sole diventa stelle cadenti.

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