Pausa Caffè | Numero 4 | Ottobre 2017

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PAUSA CAFFÈ

- Numero 4, ottobre 2017

PAUSA CAFFÈ Numero 4, ottobre 2017 Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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In questo numero: p.3

Notizie dall’Italia

Notti magiche

Uno, nessuno e centomila Parole, parole, parole pp 5-6

Solo andata- Rubrica di viaggio Cantano ma non mordono!

p.8

p.10

Tutto il mondo è paese Nostradamus

pp 14-15

p.7

Motore...azione! Letto e riletto

p.11

p.4.

pp 12-13

Piazza Dante

la copertina di questo mese è stata disegnata da Barbara V. del gruppo “flc3” del sabato. disegna tu la copertina del prossimo numero! Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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Notizie dall'Italia: ROMA - Il Codice antimafia, è diventato legge dopo l’approvazione alla Camera con 259 voti favorevoli e 107 contrari. La riforma prevede di rendere più veloci la confisca dei beni e altre misure di prevenzione, e la loro applicazione a nuovi destinatari, tra cui chi ha aiutato i latitanti a delinquere e chi ha commesso reati contro la pubblica amministrazione. La nuova legge introduce il controllo giudiziario delle aziende a rischio di infiltrazioni mafiose. Viene infine riorganizzata l’Agenzia nazionale per i beni confiscati: resterà sotto la vigilanza del ministero dell’Interno e avrà sede a Roma, ci lavoreranno 200 persone tra cui un direttore che amministrerà i beni dopo la confisca. L’1 ottobre è morto a 50 anni il poeta Pierluigi Cappello. Era nato a Gemona del Friuli, in provincia di Udine e aveva pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Le nebbie, nel 1994, mentre la sua ultima opera, Stato di quiete, risale al 2016. Tra i molti premi che ha vinto nella sua carriera ci sono il premio “Montale” nel 2004, con Dittico, che raccoglieva poesie in italiano e in friulano. Nel 2013 inoltre l’Accademia dei Lincei gli conferì il premio “Maria Teresa Messori Roncaglia ed Eugenio Mari” per l’opera poetica. Il prossimo 22 ottobre in Lombardia e Veneto ci sarà un referendum legale, realizzato d’accordo con lo Stato allo scopo di chiedere maggiori poteri alle regioni. Verrà chiesto ai cittadini se vogliono che la giunta regionale faccia richiesta allo Stato per ottenere maggiore autonomia. L’esito del referendum non è vincolante e, sulla procedura di concessione di maggiore autonomia, l’ultima parola spetta allo Stato.

Notti magiche MONDIALI 2018 La nazionale di calcio argentina ha vinto 3-1 contro l’Ecuador nell’ultima e decisiva partita di qualificazione ai prossimi Mondiali in Russia: se non avesse vinto sarebbe stata infatti eliminata. I tre gol per l’Argentina sono stati segnati tutti dal suo giocatore più forte, Lionel Messi, dopo che l’Ecuador era andato in vantaggio al primo minuto della partita. Grazie ai tre punti ottenuti ieri l’Argentina si è qualificata come terza del girone sudamericano, dietro a Brasile e Uruguay, prima della Colombia. È stato invece eliminato il Cile, superato dal Perù al quinto posto del girone: quello che sarebbe valso almeno l’accesso agli spareggi. La nazionale dell’Islanda si è qualificata per i Mondiali in Russia. L’Islanda è la nazione con meno abitanti a essersi qualificata per un Mondiale di calcio: ha circa 335mila abitanti (Firenze, da sola, ha più abitanti) .

Officina di fonetica tutti i lunedì dalle 19:00 alle 20:00 a Ramos

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Giuseppe Tomasi Giuseppe Tomasi nasce a Palermo il 23 dicembre 1896 da Giulio Tomasi, principe di Lampedusa. Nel 1914 Giuseppe Tomasi conseguì la maturità classica al Liceo Garibaldi di Palermo e l’anno successivo si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma. Ma gli studi universitari non si dimostreranno adatti al carattere e alle attitudini di Giuseppe. Fece invece la guerra: al suo scoppio venne chiamato alle armi, nel 1917 divenne ufficiale, fu inviato al fronte, assistette alla disfatta di Caporetto e fu fatto prigioniero dagli austriaci. Dal campo di prigionia ungherese in cui era stato internato riuscì a fuggire. Rimase nell’esercito fino al 1920. Negli anni immediatamente successivi viaggiò in Italia e in Europa, quasi sempre con la madre. A Londra conobbe la moglie. Nel 1940, allo scoppio del-

La musica è l’arte e tecnica della combinazione dei suoni. È un’arte vario, esiste la musica strumentale, classica, vocale, sacra, profana. Anche la musica leggera, da camera, sinfonica, operistica. In relazione al periodo o all’ambito storico-culturale: musica medievale, gregoriana, barocca, moderna. Pure la musica jazz, pop, rock.

E... ROL PA

Strada degli Scrittori

PAROLE, PAR OL MUSICA: [MÙ-SIE CA] S.F. (PL. -CHE) –

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Uno, nessuno e centomila.

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Per quel che mi riguarda, la musica è una parte molto importante della mia vita. Mi accompagna tutta la giornata, incluso mentre lavoro. Non importa che tipo di musica sentite, l’importante è avere quella bella compagnia che riempie e cura il cuore. Alla prossima!

SILVIA C.

la Seconda Guerra Mondiale, Tomasi venne richiamato, ma fu presto congedato. Nel 1954, ad un convegno letterario, conobbe invece Eugenio Montale e Giorgio Bassani, incontro che contribuì a fare una svolta nella pubblicazione della sua opera più importante: “Il Gattopardo”. Fu proprio durante quel convegno che egli ebbe finalmente lo stimolo e l’idea con-

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creta di scrivere un’opera che da oltre venti anni aveva in progetto. Purtroppo sia la Mondadori che la Einaudi respinsero il romanzo e l’opera fu pubblicata solo un anno dopo la sua morte, nel 1958 dalla Casa Editrice Feltrinelli. Nel 1957 gli venne diagnosticato un tumore al polmone, che in pochi mesi lo condusse alla fine, avvenuta a Roma il 23 luglio di quello stesso È il palazzo di via Lampedusa, il suo rifugio. Non a caso, i suoi “Ricordi di infanzia” ruotano intorno alle due abitazioni più care allo scrittore, quella palermitana e la residenza estiva di Santa Margherita Belice. “Il Gattopardo” nasce proprio sui tavolini dei caffè Caflisch e Mazzara, a Palermo, che Giuseppe frequenta assiduamente.

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SOLO ANDATA - rubrica di viaggi Indovina chi viene a Ferrara Ogni anno le vie ciottolate, chiostri e piazzette fanno da sfondo ad uno dei più giovani e interessanti Festival italiani: il Festival di Internazionale. Giunto all’undicesima edizione, ha registrato quest’anno 76mila presenze in tre giorni. Al Festival di giornalismo hanno partecipato 270 ospiti provenienti da tutto il mondo e si sono confrontati, hanno dibattuto, chiacchierato e riso con il pubblico sui temi più vari e attuali, dall’educazione scolastica all’ambiente, dalla xenofobia all’immigrazione, dalla musica ai fumetti. Scarpe comode, zaino in spalla, mappa e programma alla mano, nelle giornate di Internazionale gli appuntamenti sono molteplici: confronti tra giornalisti, scrittori, filosofi, antropologi si svolgono al Teatro Comunale, nel cortile del Castello estense, al Chiostro di San Paolo; imperdibili i documentari al Cinema Boldini e il venerdì ed il sabato sera ci sono concerti e dj set in Piazzetta Municipale. Cittadina silenziosa ed elegante, afosa in estate e nebbiosa in inverno, preserva e mantiene vivo il legame con la pianura circostante. Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, sotto il dominio di Casa D’Este, Ferrara raggiunge il suo massimo splendore e perciò è stata definita la prima città moderna d’Europa: Biagio Rossetti progetta un disegno urbanistico innovativo all’interno delle mura, l’Addizione Erculea e il territorio circostante

viene bonificato con un fitto reticolo di canali, argini e opere idrauliche, tuttora visibili, assieme alle Delizie, meravigliose dimore di campagna. Innumerevoli le ragioni per visitarla e per includerla nel vostro itinerario, già che dista poco sia da Bologna che da Venezia. Per gli amanti dell’arte e dell’architettura sono imperdibili il già citato Castello, la Cattedrale di San Giorgio, la Biblioteca Ariostea situata a Palazzo Paradiso, antica sede dell’Università, il ghetto e le sinagoghe, il Quadrivio degli Angeli e gli edifici situati sull’intersezione tra i quali il famoso palazzo dei Diamanti, e molti altri. Per quanto riguarda la cucina, avrete l’imbarazzo della scelta, ma sono d’obbligo i cappellacci di zucca, i cappelletti in brodo e le lasagne. Nel 2007 l’allora sindaco della città, Gaetano Sateriale, si mise in contatto con Giovanni de

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Mauro, fondatore e direttore di Internazionale, proponendogli di organizzare insieme un evento culturale in città, e così nacque il Festival di Internazionale. Internazionale è un settimanale di informazione fondato nel 1993 da De mauro e altri su ispirazione del Courier International francese. “Il meglio della stampa internazionale” viene selezionato dalla redazione e tradotto in lingua italiana, vengono inoltre pubblicate storie a fumetti e illustrazioni. Potete leggere interessanti articoli di autori italiani tra cui l’esperta di comunicazione Annamaria Testa, l’economista Tito Boeri, Goffredo Fofi, Luca Sofri, Domenico Starnone e altri. Nella versione digitale ad aiutarvi nella lettura c’è Il nuovo De Mauro, dizionario della lingua italiana. il prossimo festival si svolgerà dal 5 al 7 ottobre 2018, nell’attesa, buona lettura!

ESSERE M USICA PE R L ORECCHIE DI QUALCU E NO: Costituir e un d iscorso gradito, essere un a proposta van taggiosa e così via.

ESSERE UN ’ALTRA MU SICA: Essere un a cosa com ple mente div ersa. Rife tarito a cose, situa zioni o pe rsone, ma più sp esso a di scorsi, progetti, programmi e simili

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CANTANO MA NON MORDONO! IL LATO B

A metà dell’ottocento i cartelloni dell’Europa vantavano ben 10.000 opere, oggi ne conosciamo una manciata di qualche centinaio. Verdi, Rossini, Bellini, Donizetti, ma anche Puccini, Leoncavallo producevano velocemente opere a richiesta del pubblico e dei teatri, cioè del mercato. Molte di queste produzioni sono andate perdute o cadute nell’oblio perché altre di loro stessi le hanno superate; che altro dramma lirico composto dallo stesso Verdi può superare Traviata, Trovatore, Don Carlo, Aida, Otello! Ma comunque sono opere che hanno delle bellissime melodie e richiedono delle voci eccelse. Dalla metà del Novecento si è cominciata la ricerca, quasi antropologica, degli spartiti persi in chissà quale collezione privata. E si sono imbattuti con pezzi unici, e come artigiani ed orefici di precisione, le hanno ricostruite offrendoci spettacoli tanto sorprendenti quanto virtuosi. Un’altra scoperta è che lo stesso libro è stato usato da più autori ad esempio: Rossini ha scritto un Otello meraviglioso, rivoluzionario per l’epoca sia per l’argomento che per la musicalità, ma come si può concorrere con un mostro sacro come l’Otello Verdiano??? Entrambe hanno lo stesso argomento e analoga drammaticità, ma i tempi cambiano e con essi le preferenze. Queste parole sono un invito a “degustare” queste vecchie opere che per fortuna qualcuno ha avuto il colpo di genio di “spolverarle” e presentarcele con una freschezza che seambra siano state composte solo ieri.

SEMINARIO OPERA “il lato b” (opere non tanto famose di autori molto famosi) Sabato 14 ottobre dalle 15:30 a Ramos

CAMBIAR L A MUSICA MA NON I SUONATO RI Fig.: lasc iare una s zione pre ssoché ina itualterata, nonostant e le appa renze di rinnovame nto.

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Motore...Azione Matrimonio all’italiana (1964) - di Vittorio De Sica Due nomination agli Oscar (miglior film straniero e migliore attrice) per quello che in realtà fu prima di tutto un remake. Edoardo DeFilippo scrisse “Filumena Marturano”, la pièce alla base di “Matrimonio all’italiana” nel 1946 per il teatro, per poi farne prima una versione cinematografica nel 1951. Si trattava di un testo cucito su misura sulle capacità interpretative della sorella Titina e il successo fu perenne. Nel 1964 DeSica veniva dal successo di “Ieri, oggi e domani” (anche questo ispirato ad un’opera DeFilippo, e cioè “Adelina”) e decise di riproporre la stessa squadra che lo aveva appena portato all’Oscar: lui alla regia, Armando Trovaioli alle musiche e coppia di protagonisti Loren- Mastroianni. A loro due, alla sesta collaborazione assieme, era affidata la riuscita del film. “Matrimonio all’italiana” poggia infatti sui suoi due personaggi principali, Don Mimì e Filumena. Ad essere raccontata è la loro ambigua relazione lunga trent’anni e più, un rapporto fatto di passione, ma anche di segreti e bugie, dove i rapporti di forza cambiano continuamente: una volta è lui a sfruttare la propria, altolocata, posizione sociale per comandare il “gioco”, un’altra volta è lei, attraverso “il sentimen-

Cinema alla dante Matrimonio all’italiana (1964) sabato 28 Ottobre dalle 17:00

to”, che segna la strada. Se il pubblico però da più di cinquant’anni, nonostante entrambi i personaggi si mentano a vicenda, tifa sempre per Filumena, anziché per Don Mimì, è nelle motivazioni che li spingono al medesimo atteggiamento. Mentre lui lo fa per egoismo, lei agisce furtivamente in nome dei propri figli. Rispetto al soggetto di DeFilippo, DeSica e i suoi sceneggiatori (Renato Castellani, Tonino Guerra, Leo Benvenuti e Piero DeBernardi) spostano un po’ più in là l’ambientazione storica e utilizzano il flashback per tutta spiegare tutta la prima parte. Il ritmo è sostenuto, i sorrisi non tardano così come la commozione. Dentro c’è l’Italia, ma anche e soprattutto personaggi che fuoriescono dallo schermo come pochi altri nella storia del cinema, del teatro e della letteratura. Un film senza età che, proiettato nella sua versione restaurata, alla seconda Festa del cinema di Roma, ha provocato ancora applausi e gente felice che usciva dalla sala. Se questo è poco...

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commento all’INCONTRO DI CINEMA “VIAGGIO SOLA” “La storia racconta un aspetto della vita di una donna di mezza età, sola, autosufficiente, che viaggia per il mondo, come ispettrice di alberghi a cinque stelle, nei quali arriva in forma inaspettata e segreta fino alla fine del suo soggiorno in cui prepara su rapporto. Il lavoro lo fa meticolosamente, quasi con personalità fòbica. Quella perfezione la fa anche nel trattamento con i suoi intimi, come sua sorella, nipoti e con suo ex amante, adesso molto amico, questo la porta a distanza dalla sua famiglia e dal suo amico. Un giorno, in una ispezione, conosce un’antropologa e questo accendere una luce di curiosità e il desiderio di continuare a parlare con lei. Ma quella donna non arriva all’appuntamento perché incontra inaspettatamente la morte. La notizia ha un profondo impatto sua di lei. Il film lascia il finale aperto è con diversi situazioni futura.Se davvero lascia tutto nella sua nuova vita o se il cambio è momentaneo. Ma è quale è stata la sua decisione la verità è che è “Sola”.

Il sabato 23 settembre ho visto il film “Viaggio sola” della regista Maria Sole Tognazzi. Irene é il principale personaggio che ha superato i quarant’anni , è una donna elegante, senza marito e figli, parla una varietà di lingue, il suo lavoro è quello di ispettrice di alberghi di lusso, viaggia sola con il suo laptop e guarda come è il servizio , lei usa guanti per vedere se i mobili sono polverosi. Al tornare come sempre sola a casa sua, vede sua sorella e le sue nipotine. Un’ inaspettato incontro in un albergo di lusso con una antropologa e la sua morte , le fa riconsiderare la sua vita, e ha deciso di iniziare un’altra vita. In realtà , cambierebbe ?

Silvia C. Pizzutilo A2 Sabato 14:00-16:30, Ramos

Mirta Oriolo A2 Sabato 14:00-16:30, Ramos

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Letto e riletto Pirandello: Figlio del Caos Nascere in mal punto non è prerogativa soltanto degli uomini. Anche un borgo non nasce come o dove vorrebbe, ma là dove per qualche necessità naturale urga la vita. E se troppi uomini, costretti da questa necessità, convengono in quel punto e troppi ve ne nascono e il punto è troppo angusto, per forza il borgo deve crescere male. Nisia, se ha voluto crescere, s’è dovuto arrampicare, una casa su l’altra, per le marne scoscese dell’altipiano imminente, il quale, poco oltre il borgo, strapiomba minaccioso sul mare. Liberamente avrebbe potuto estendersi su questo altipiano vasto e arioso; ma si sarebbe allora allontanato dalla spiaggia. Forse una casa, posta per forza lassù, un bel giorno, sotto il cappello delle tegole e stretta nello scialle del suo intonaco, si sarebbe veduta scendere come una papera alla spiaggia. Perché lì, sulla spiaggia, urge la vita.

Così Pirandello, in una sua novella, racconta la nascita di Porto Empedocle da lui qui chiamata Nisia. E veramente vi urgeva la vita se il paesino, come si poteva leggere nel Dizionario topografico della Sicilia del 1859, aveva un grosso stabilimento per la raffinazione degli zolfi, possedeva un telegrafo, era sede di molti consolati stranieri e appariva molto progredito e in via di continua espansione. La linea di confine tra i due comuni, lungo la li-

Sem. letteratura “pirandello” lunedì 23 ottobre ore 19:00 - 21:00 a Ramos

toranea, venne fissata all’altezza della foce di un fiume da tempo immemorabile essiccato che tagliava in due una contrada, chiamata ora “’u Càvusu” ora “’u Càusu”, fitta tanto d’alberi da parere un bosco. Ora, in dialetto siciliano, tanto càvusu quanto càusu significano la stessa cosa: pantaloni. E veramente un paio di pantaloni doveva parere quel pezzo d’altopiano taliàto da chi vi giungeva per via di mare, spaccato com’era in due proprio da quel greto asciutto, arido, pietroso che ci stava in mezzo. E dunque, di questo Càvusu, una metà apparteneva al nuovo Comune di Porto Empedocle e l’altra metà al Comune di Girgenti. Un bel giorno, a qualche impiegato dell’ufficio anagrafe, parse che non era cosa scrivere sul registro delle nascite che qualche figlio di viddrani era nato dentro a un paio di pantaloni e cangiò quel volgare “Càusu” in “Caos”. E da allora quella contrada si chiamò così: Caos

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Tutto il mondo è paese (il city tour della Dante)

Prossimo tour: La Boca!

MUSICA MAESTRO!

Sabato 21 ottobre dalle 14:00

Costituisce un invito all’allegria, o a festeggiare un avvenimento piacevole. Usato soprattutto in senso ironico.

Collabora con noi per rendere questa rivista ancora più speciale! Non è importante sei hai appena iniziato a studiare l’italiano, quello che conta sono le tue storie, i tuoi interessi e la tua passione per l’italiano... Puoi proporre il tuo contributo al tuo professore o inviando una mail a: mariangela@ladante.com.ar Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó

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Nostradamus Ariete (21 marzo – 21 aprile)

Toro (21 aprile – 21 maggio)

Questo mese di ottobre è un mese per assestare diverse cose nella vostra vita. Possono arrivare importanti chiamate nei giorni 6 e 16 per il lavoro e la professione ed inoltre anche guadagni in più nelle vostre tasche. Ma mi raccomando, la settimana dal 16 al 21, spegnete il cellulare, siate liberi e disponibili perché alla Dante di Ramos Mejia e Ituzaingó si farà la Settimana Italiana.

Potete decidere di rompere in amore intorno al giorno 20. Problemi in casa con possibili discussioni e necessità di lottare per mantenere la propria posizione lavorativa. Il giorno 20 sarà cruciale anche per questo motivo. Allora prendete i libri e praticate l’imperativo! Sarà di tanto aiuto...

il mese inizia in modo pesante e con molta stanchezza dovuta anche al fatto che nel lavoro le persone non vi ascoltano. Non pretendere però troppo sia da te che da una persona in particolare. Ricordate sempre ciò che dicono i professori... quando parlate in aula, ascoltatevi perché il dubbio che ha una persona può essere di aiuto per gli altri... I liberi professionisti chiudono il mese davvero alla grande.

Cancro (22 giugno – 22 luglio)

Leone (23 luglio – 23 agosto)

Vergine (24 agosto – 22 settembre)

Finalmente arriva per voi un grande periodo di rilancio con una grande voglia di ripartire nei progetti dal giorno 10 ottobre. Addirittura dal giorno 17 le cose saranno ancora più semplici e potranno nascere nuova collaborazioni. Dal 5 al 12 sarà ideale per trovare i vostri compagni d’italiano e così mettersi d’accordo riguardo alla tematica del progetto.

Discussioni attorno al 20 ottobre con una persona che vuole ostacolare il vostro cammino. Sappiamo che organizzare i progetti vi mette in ansia e si può fare lite ma, se succede prendete una camomilla e lavorate pacificamente. Ce la farete!

La forza non vi manca a partire dal giorno 10 ottobre e possono arrivare addirittura ottime occasioni di lavoro con il tempo che oramai è maturo per progetti concreti. Soddisfazioni dal 16 ottobre in poi per tutti gli argomenti visti nell’anno 2017. Ma non mollate!

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Gemelli (21 maggio – 22 giugno)

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Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)

Scorpione (23 ottobre – 22 novembre)

Sagittario (24 novembre – 21 dicembre)

Se siete liberi professionisti allora dal giorno 10 ottobre le cose per voi potrebbero andare davvero bene anche se bisogna stare attenti ai rapporti con Cancro e Capricorno. Ritorna stabilità e desiderio di amare, con anche un problema familiare che può essere risolto. Questo è il vostro mese, speriamo abbiate festeggiato i vostri compleanni all’interno dei gruppi!

A questo punto le difficoltà fanno parte del vostro passato e potete finalmente guardare ad un solido futuro che inizia il giorno 10 ottobre 2017. Appunto, a pagina 165 del libro di grammatica, trovate tantissime attività interessanti sul futuro.

Il mese di ottobre per voi inizia sotto tono ma piano piano migliora fino ad essere molto positivo verso la fine. Se dovete recuperare somme di denaro allora dovete lottare ma dal giorno 16 possono arrivare buone notizie e dal giorno 23 ottobre ottimi nuovi accordi di lavoro. Se invece volete recuperare una relazione sentimentale, il 15 ottobre è ideale. Non dimenticate di trovare un momento per rivedere il Periodo Ipotetico della realtà.

Capricorno (22 dicembre – 22 gennaio)

Acquario (21 gennaio – 19 febbraio)

Pesci (20 febbraio – 20 Marzo)

La stanchezza si fa sentire perchè le prove da affrontare sono diverse. Ma pensate che manca poco per finire l’anno scolastico e per prendere le meritate vacanze estive. Dovete fare l’ultimo sforzo per acquisire tutte le conoscenze di quest’anno. Forza!

Il transito di Giove crea nervosismo. Purtroppo da questo mese devi sudare per poter portare a casa guadagni che potranno solo coprire le spese che saranno tante. Stress anche in famiglia dove magari un membro potrebbe decidere di andare via da casa. E questo Giove in quadratura può portare anche a chiudere alcune storie d’amore. Ripassate i verbi modali!

Arrivano ottime conferme e si trovano buone soluzioni per il lavoro con importanti accordi dal giorno 10 ottobre. Se decidete di trasferirvi per cambiare lavoro allora questa è un’ottima cosa da fare. Siete pesci, quindi date un’occhiata all’unità 3 “Al ristorante” del Domani 2. Vi servirà per acquisire un po’ di vocabolario di diversi piatti italiani

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Piazza Dante (i vostri racconti e le vostre storie)

National geo... Giorgio! Undici anni fa non potevo distinguere un passero (gorrión) da uno storno (estornino), per me tutti gli uccelli erano uguali, volavano e basta. Oggi posso distinguerne circa 300 specie semplicemente vedendole. Da dieci anni faccio il fotografo della vita selvatica, passione acquisita per caso ma da quando l’ho scoperta non posso piú farne a meno, è come una droga. È difficile spiegare a parole quanta emozione mi da scattare foto agli animali selvatici, quando mi devo avvicinare piano piano a loro, sento il cuore battere con forza, il polso si fa veloce...e dopo, tutto torna tranquillo, il soggetto se ne va via, o resta lì, come se io non ci fossi, allora penso: si fida di me...e mi metto a scattare delle foto. Adesso basta con le chiacchiere, vi racconterò cosa voglio fare in questa colonna del giornalino: Vi voglio mostrare alcune delle mie foto, raccontarvi che uccelli sono e come sono state scattate le foto... perché dietro ognuna di loro c’è una storia da raccontare...e questa è la prima:

Aquila Mora

Geranoatus Melanoleucus

Abita in quasi tutta l’America del Sud, da Venezuela a Terra del Fuoco. Con una altezza di 60 cm il maschio e di 70 la femmina, hanno quasi 2 metri di apertura alare. Queste foto sono state scattate a non più di 6 metri da distanza, non è facile avvicinarsi ad un uccello da preda cosi grosso, ma questa è una storia speciale, una storia da rapporto tra uomini e uccelli. Eravamo con mia moglie a Bariloche, in vacanza, avevo sentito parlare di un’aquila Mora che aveva un’ala rotta, poteva volare ma non riusciva a cacciare del tutto bene, per questa ragione da 2 anni veniva ogni 3 o 4 giorni a mangiare le interiora di pollo, che gli lasciava un contadino, accanto a casa sua. Mi sono messo d’accordo con lui per scattare qualche foto del’uccello. Ma nessuno sapeva con certezza quando sarebbe venuto.Cosi mi sono messo ad aspetare una chiamata del contadino, ma questa non arrivava...dopo sette giorni di attesa, ho pensato: qualcosa avrà cacciato e non ritornera prima della mia parten-

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Piazza Dante za. Ma il giorno dopo è arrivata la chiamata, ho preso la mia macchina fotografica e sono partito veloce, sono arrivato presto e lei era lì, su’n albero, aspettando il suo cibo... dopo ho scattato qualche foto tra cui queste due. Ciao ragazzi, ci vediamo presto con un’altra storia

ARRIVARE DOPO LA M USICA: Arrivare in ritard o, perdere il m omento cu lminante di un avvenimen to, come chi arriv asse a un a festa quando l’o rchestra ha già smesso di suonare

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