La pagina febbraio 2009

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Amor che movi tua vertù dal cielo

Firenze 26-28 febbraio 200

DANTE CHIAMA, IL C

S t u d e n t i e d o c e n t i a c o n f ro n t o s u l t e m a Lavorare con gli adolescenti Un’esperienza dantesca raccontata da cinque adolescenti.

Dante si mosse e noi… gli tenemmo dietro

Eroj, filia, agaph:

la declinazione dell’Amore A.A.A. Amore perfetto cercasi Quando ci è stata proposta la partecipazione al concorso “Allor si mosse…”, con l’invito ad una riflessione sul tema del movimento in Dante, abbiamo subito pensato non tanto all’azione del muoversi, quanto piuttosto al motore che innesca il moto. Le nostre idee sono giunte ad una soluzione unanime: si tratta dell’amore. L’amore, almeno per noi, è il motore di tutto, è il sentimento più forte ed intenso che possiamo provare, di conseguenza, quello che ci spinge a raggiungere il nostro obiettivo, ad arrivare alla meta prefissata, a muoverci. Era così per Dante, che spinto dall’amore per Beatrice, partì per un viaggio, al termine del quale ritrovò se stesso. E noi, che per amore ci spostiamo dal divano al PC per chattare con i nostri innamorati? Al massimo, se è un piccolo grande amore, allora ci può stare una passeggiata… Beh, uomini che come Dante, passano le pene dell’Inferno per noi, non esistono più. Perché dovremmo sforzarci più di tanto, quindi? Certo che, se trovassimo quell’amore che Dante trova in Beatrice, amore declinato in eros, philia e agape, allora saremmo disposte a fare di tutto. Questi tre stadi corrispondono alla componente erotica, all’amicizia e all’amore-dono, e non sono in contraddizione tra loro, ma convivono armonicamente… Un’utopia? Insomma, più che una tesina sul movimento, la nostra opera si è rivelata la descrizione di quell’amore perfetto, che tutte noi oggi sogniamo sperando che, comunque, possa avere un riscontro anche nella realtà. Se poi lo trovassimo, questo amore perfetto, speriamo di saperlo riconoscere, e non prendere esempio da Beatrice, che a forza di fare la preziosa si è fatta sfuggire l’amore vero. Soprattutto perché noi non avremmo l’opportunità di incontrare ancora l’innamorato in Paradiso… Giulia Bulegato, Matilde De Luca, Flaminia Brigandì, Valeria Chiani, Gaia Tarani II IF

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Che cosa è accaduto quando a noi, studenti di II liceo, è stato proposto di partecipare ad un concorso che ci avrebbe posto a stretto contatto con l’immortale opera di Dante Alighieri? Espressioni dubbiose si sono improvvisamente dipinte sui nostri volti mentre nelle nostre teste martellava continuamente la stessa domanda: Saremo in grado di affrontare tale sfida? Infine, però, a prevalere è stata la volontà di metterci in gioco, la passione per un testo che, pur appartenendo ad un’epoca così lontana, è ancora profondamente attuale tanto da suscitare in noi spunti di riflessioni e discussioni. Niente è stato infatti più interessante che analizzare le analogie tra il periglioso cammino del Dante agens e i problemi che si trovano ad affrontare gli adolescenti di oggi, fare il confronto tra le sue guide (Virgilio e Beatrice) e le nostre guide (genitori, insegnanti, amici). L’impegno che ci siamo proposti di portare a termine non è stato di certo semplice: cinque adolescenti hanno messo a dura prova le loro capacità leggendo con occhio critico i passi più rilevanti della Commedia. Ci sono stati momenti difficili, incomprensioni e difficoltà. Momenti di smarrimento e disorientamento tali da farci quasi sprofondare negli abissi infernali della selva. Ma, grazie al conforto reciproco, dettato da una profonda amicizia, consolidata dalle lunghe giornate passate insieme e al costante sostegno fornito dalle nostre professoresse, siamo riusciti a rivedere le stelle. Irene Cesarini, Guido Giovannetti, Mariangela Parca, Martina Riso, Monica Rossi II IF

o nel male, ti mettono in discu modo critico le tue certezze. Qu muro naturale di sospetto che ta per lavorare insieme ad un impegnativo, la soddisfazione è E’ quello che abbiamo provato n di due classi seconde liceo (sezio a tempo pieno tra tesine, un racc La scelta di aderire alla proposta - lavori di ricerca/scrittura partecipazione al Convegno di F nella Divina Commedia - è sta un’esigenza sempre più sentita: n lezioni frontali asettiche ed impe e studiosi ma non sempre capa quanto letto o ascoltato.

Serve un canto, una poesia Questo titolo condensa il significato dell’esperienza che abbiamo vissuto aderendo al progetto dell’VIII edizione dei Colloqui Fiorentini, che quest’anno propone come tema il movimento nella Divina Commedia. Abbiamo interpretato il movimento come trasformazione del rapporto tra Dante e Virgilio, e lo abbiamo paragonato al rapporto che intercorre tra docente e discente, riferito soprattutto alla nostra esperienza di studenti. Esattamente come i personaggi del nostro racconto, che alla fine di un percorso hanno compreso e condiviso il senso e il messaggio dei versi del loro professore, allo stesso modo noi siamo riusciti, attraverso questa iniziativa, ad approfondire il rapporto con i nostri docenti. La storia dei nostri personaggi immaginari, e di come fossero riusciti a trovare un punto di contatto con il loro insegnante, inizialmente era soltanto un ideale lontano. Poi però, proprio mentre scrivevamo e ideavamo il rapporto tra i nostri protagonisti ed il loro maestro, abbiamo visto inaspettatamente e sorprendentemente crescere il legame con i nostri docenti, rapporto tangibile e concreto, che tutt’ora stiamo vivendo. Abbiamo scoperto in loro delle guide e dei punti di riferimento, non soltanto per quanto concerne la nostra formazione a livello prettamente scolastico, ma soprattutto a livello umano. Quindi serve un canto, una poesia… Avevamo solamente bisogno di trovare un linguaggio comune per comunicare. ValeriaFiori, Deborah Gallinella, Matteo Mammoli, Maria Novelli, Anastasia Quadraccia II IT

Li volevamo, invece, pronti al di al di là dei ruoli schematicament ed infine, finalmente, appassio solo il voto… E’ iniziato un viaggio fatto di riu gruppi, discussioni appassionate infinite degli elaborati. Ci siamo scoperto che si può studiare e sta Sentiamo che tutto questo non p Siamo appena arrivati alla prima lavoro della II IF e del gruppo de racconto) sono finalmente concl Poi ci aspetterà la partecipazion di fronte ad un pubblico di circa m universitari. Ma questa è un’altra Annarita Bregliozzi Ma


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