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UCRAINA il conflitto che bussa all’Europa
A un anno dall’invasione sconvolti gli equilibri mondiali
naccia dell’uso dell’arma atomica da parte di Mosca
Una eventualità che potrebbe essere teoricamente innescata da eventi al momento ipotetici, sebbene nessuna delle parti in conflitto guadagnerebbe da un tale sviluppo Il tentativo occidentale di reinserire entro i confini ucraini la Crimea, ormai considerata dalla Federazione russa parte del proprio territorio, potrebbe essere la scintilla di una escalation nucleare
Un conflitto che si infiamma anche con la propaganda Tutte le guerre si combattono anche sul piano della propaganda Il conflitto russo-ucraino è stato presentato in Occidente e in Russia con due narrazioni opposte e incompatibili, con entrambe le fazioni che descrivono la loro azione militare come una difesa dalle aggressioni del nemico Cassa di risonanza dei racconti di guerra sono stati i social media, utilizzati in maniera massiccia per la prima volta nella storia, come spiega il ricercatore dell’Università Lumsa Francesco Nespoli Quella in Ucraina è senza dubbio la guerra più mediatizzata di sempre: il costante aggiornamento da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky del suo canale Telegram, insieme ai suoi interventi in numerosissimi contesti internazionali ne sono un chiaro esempio Similmente, gli stessi cittadini ucraini hanno diffuso immagini e video di guerra sulle diverse piattaforme Non in Russia però Lì l’informazione viene rigidamente controllata dal Cremlino Non è possibile accedere a Instagram e Facebook, e i giornali indipendenti come Novaya Gazeta sono stati bollati dal governo come agenti stranieri etichetta che ne limita enormemente la libertà di stampa Stessa sorte è toccata a chiunque esprimesse una versione della guerra alternativa a quella proposta dal governo Queste restrizioni hanno reso complicata non solo la diffusione di consapevolezza tra i cittadini russi in merito al conflitto, ma anche la nostra capacità di comprendere la percezione della guerra da parte della popolazione I social, che ci hanno bombardato di immagini di guerra trasmesse in maniera quasi cinematografica, hanno contribuito a quel fenomeno di assuefazione alla violenza che ha caratterizzato gli ultimi mesi Così abbiamo finito per abituarci alla guerra, abbiamo smesso di sconvolgerci per le notizie degli attacchi, dimenticando che russi e ucraini continuano a morire Alcuni testimoni diretti hanno con- diviso la loro esperienza con Lumsanews “Non c’è nessun posto dove scappare quando hai un bambino piccolo”, racconta Maria, una donna di Severodonetsk, che ha attraversato l’Europa per rifugiarsi a Roma “Se potessi tornerei a casa a piedi – continua ma forse la mia casa non esiste nemmeno più” Insieme a lei è fuggito circa un terzo della popolazione ucraina Soprattutto donne e bambini, raccontano i dati del ministero dell’Interno ucraino Più di otto milioni di profughi che hanno posto un’ulteriore sfida a un’Europa già fiaccata da due anni di pandemia Per far fronte all'emergenza umanitaria l’Ue ha elaborato normative ad hoc finalizzate a garantire la più tempestiva ed efficace assistenza agli ucraini che chiedevano un rifugio I combattimenti che hanno insanguinato i fronti di guerra, quindi, si sono svolti ben oltre i confini ucraini, dispiegandosi anche sul piano della narrazione del conflitto, della propaganda, dei social media, delle sanzioni Abbiamo imparato a nostre spese che queste ultime sono un’arma a doppio taglio, visti i contraccolpi subiti dalla nostra economia per l’interruzione dei rapporti con la Russia, tradizionale partner energetico Insieme a quello delle risorse fossili, sono diversi anche gli aspetti su cui la guerra ha avuto un impatto diretto, in uno spettro che spazia dall ambito militare a quello economico, a quello umano
Come cambiano gli equilibri mondiali
Una delle lezioni di quest anno è quanto sia difficile prevedere stravolgimenti geopolitici di grande portata La guerra ha posto sfide da affrontare e opportunità da sfruttare Ha scompaginato le relazioni internazionali a livello globale, allontanando Paesi che prima collaboravano, ricucendo le tensioni tra Stati fra loro diffidenti, dando vita a nuove e inaspettate unioni Con poste in gioco talmente elevate è difficile che i belligeranti siano disposti a scendere a compromessi Al contrario, faranno di tutto per sedersi a un eventuale tavolo negoziale in posizione di forza Con l’Ucraina che dipende dai rifornimenti occidentali l’esaurimento delle sue risorse materiali potrebbe portare alla sua sconfitta Ma le forze spirituali hanno altrettanta importanza: la resistenza del fronte interno russo e ucraino potrebbe allo stesso modo determinare le sorti del conflitto
L’analista di geopolitica e geostrategia Mirko Mussetti propone uno scenario “coreano” Si tratterebbe di un riconoscimento informale della situazione sul campo: incapaci di procedere, le parti accetterebbero lo stallo senza firmare un trattato di pace, come successe in Corea quando la linea della tregua venne fissata lungo il 38° parallelo Con un futuro incerto, l’unica previsione che si può avanzare non lascia spazio all’ottimismo: qualunque sarà la sua forma, la fine della guerra non sembra ancora a portata di mano
La guerra ha posto una sfida per le parti coinvolte, ma ha anche offerto delle opportunità ad alcuni attori Elia Morelli racconta gli interessi di Stati Uniti, Cina e Russia e le fratture all’interno della famiglia euro-atlantica Quali sono le radici storiche del conflitto?
“Nel 1949 gli Stati Uniti istituiscono la Nato: ufficialmente si tratta di un'alleanza difensiva, ma di fatto serve agli Usa per mantenere l egemonia sull'Europa occidentale L'Unione Sovietica risponde nel 1955 con il Patto di Varsavia e l’Europa si trova divisa in due blocchi Con il crollo del muro di Berlino gli Usa promettono all’Unione Sovietica che l’Alleanza non si sarebbe espansa verso est, ma avviene il contrario L’Ucraina comincia a pendere verso ovest con la Rivoluzione Arancione del 2004, che porta al potere il filo-occidentale Viktor Juščenko Ma se fino ai primi anni Duemila Putin aveva tenuto aperto il dialogo con la Nato, nel 2007 afferma che questa è uno strumento degli Usa per sottomettere le altre nazioni, segnalando un cambio della traiettoria geopolitica russa Il 2014 rappresenta la prima fase del conflitto Viktor Janukovyč recide i negoziati con l’Unione Europea, scatenando le manifestazioni di Euromaidan che esprimono il sentimento europeista dell’Ucraina occidentale La Russia annette la Crimea e inizia una guerra civile nell’Ucraina orientale L’escalation del 24 febbraio segue alla richiesta della Russia del ritiro degli armamenti occidentali dall’Est Europa e della garanzia che la Nato non si sarebbe allargata Gli Usa non solo non soddisfano queste richieste della Russia ma minacciano delle misure per isolarla”
Qual è il ruolo degli Stati Uniti?
“All’inizio hanno temporeggiato, poi hanno visto nell’invasione un’opportunità La guerra era l’occasione per aumentare il peso geopolitico americano in Europa, consentendo a Washington di compattare la Nato Ai Paesi membri gli Usa hanno chiesto di incrementare la spesa per la difesa e hanno aumentato le vendite di gas naturale liquido all’Europa, confermando il dogma principale della grammatica strategica dell’Alleanza: tenere gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi sotto L’obiettivo americano era chiaro: spezzare l’interdipendenza energetica tra Europa occidentale (Germania in primis) e Russia” Come si è evoluta la relazione tra Russia e Cina?
“Prima del 24 febbraio la Russia e la Cina avevano proclamato la loro 'amicizia senza limiti' Inizialmente Pechino ha appoggiato 'l’operazione militare speciale', ma non ha sostenuto le spinte indipendentiste di Lugansk e Donetsk, per non legittimare le pretese separatiste all’interno della Cina stessa La guerra ha anche avuto un impatto negativo sul progetto infrastrutturale cinese delle nuove vie della seta, che avrebbero attraversato anche l Ucraina Ma il conflitto offriva anche dei vantaggi: distoglieva l attenzione americana dall Indo-Pacifico e allo stesso tempo indeboliva la Russia Ma l amicizia con la Russia rimane importante: impedisce un totale accerchiamento da parte degli Usa, garantisce alla Cina i rifornimenti energetici e alimentari e le consente di sviluppare la cooperazione tecnologica con Mosca” Quali sono le diverse posizioni all’interno della Nato e quindi dell’Europa?
“All'interno della famiglia euroatlantica ci sono delle percezioni diverse della minaccia russa, in particolare tra europei occidentali e orientali Per i primi la guerra si dovrebbe concludere con una trattativa, per ridisegnare l'architettura securitaria continentale e mantenere i rapporti con la Russia Per gli europei orientali la Russia va sconfitta definitivamente: la collettività russa sarebbe naturalmente incline al dominio Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki si è dichiarato favorevole a fornire armamenti a Kiev e ha detto di nutrire una profonda sfiducia per Berlino A dimostrare la frizione tra Germania e Polonia è stata anche la richiesta polacca a Berlino di un risarcimento per le violazioni dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale La Polonia ha poi annunciato di voler portare la spesa per la difesa al 4% del Pil e di voler raddoppiare l’esercito Ha chiesto l'aumento delle truppe Nato sul proprio territorio, si è resa disponibile ad ospitare bombe nucleari americane, ha introdotto nelle scuole dei corsi per maneggiare un’arma Tutto questo per aumentare il suo peso geopolitico in Europa” (v s )

Quella che sembrava potere essere una guerra lampo si trascina da un anno Mirko Mussetti analizza gli interessi delle parti coinvolte e gli scenari futuri
Lei è stato tra i pochi a considerare reale la possibilità della guerra Come ci si è arrivati ?
“Per tutto il 2021 il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di ‘linee rosse’, riferendosi alla presenza occidentale in Ucraina Putin voleva impedire l’ingresso dell’ex satellite nella Nato e nell’Unione Europea e ha iniziato a stanziare le sue truppe lungo il confine, con un escamotage: ha organizzato delle esercitazioni militari che servivano da pretesto per ammassare mezzi in quella zona L’Occidente ha così sottovalutato il dispiegamento di forze russe
Poi la Russia ha invaso l’Ucraina.
Lo ha fatto in maniera avventata per evitare che l Ucraina si rafforzasse, pensando che l Occidente non sarebbe intervenuto Ma anche se l Occidente non ha direttamente difeso l Ucraina, le ha garantito le armi, trasformando il conflitto in una guerra per procura La Russia sperava di risolvere in fretta la questione sostituendo il governo ucraino con uno filorusso, e infatti ha puntato subito verso Kiev, non lontana dai confini con la Bielorussia, che di fatto è un satellite russo Ma solo metà del governo è scappato a Leopoli, mentre sono rimasti a Kiev i membri più importanti dell’amministrazione ucraina È fallito quindi il tentativo di una guerra lampo” Ed è passato un anno “La Russia sta pianificando un’economia che supporti l’apparato bellico per una guerra lunga Militarizza la società raccontando il conflitto come una difesa dall’aggressione della Nato L’Ucraina non può pensare di continuare a lungo la guerra perché la sua industria è devastata I suoi armamenti, di origine sovietica, si stanno esaurendo Sta cercando di ottenere tutte le armi possibili dai Paesi dell’ex patto di Varsavia, ma anche dai Paesi del Nordafrica Ma poiché anche questi strumenti stanno finendo, l’Ucraina può solo affidarsi all’aiuto occidentale Questo vuol dire che dall’Occidente dipendono le sorti del conflitto Saremo noi a decidere quanto durerà questa guerra”
I paesi occidentali continueranno a mandare le armi all’Ucraina?
“Noi occidentali siamo gelosi della nostra tecnologia Gli Usa hanno detto che i carri armati Abrams che manderebbero all’Ucraina sarebbero prodotti da zero, dimostrando di non volere attingere dai propri magazzini, anche perché qualora emergessero crisi in altre aree del mondo gli Stati Uniti non potrebbero farsi trovare impreparati Per quanto riguarda i Leopard 2 tedeschi che si trovano in Polonia, questi sono soggetti a molte condizioni imposte da Berlino E, poiché la Polonia non vuole dipendere dalla Germania, sarebbe contenta di liberarsi di questi mezzi per darli all Ucraina e ottenere al loro posto gli Abrams In ogni caso nei prossimi mesi probabilmente l Occidente continuerà a fornire armi a Kiev Il nostro governo, con quello francese, ha deciso di mandare il sofisticato sistema missilistico Samp/T, facile da consegnare ma che implicherebbe anche l’invio di munizioni Ci sono poi dei limiti tecnici da considerare Inviare sistemi all’Ucraina vuol dire privarsene E c’è un problema di munizionamento, visto che i nostri magazzini si stanno svuotando
Come potrebbe finire la guerra?
“Potrebbe finire con uno stallo senza un trattato di pace Il Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti Mark Milley ha configurato uno scenario “coreano” In Corea dopo anni di guerra il fronte si era stabilito sul trentottesimo parallelo, che è diventato la linea della tregua Lo stesso potrebbe succedere in Ucraina La Russia, che non può permettersi una sconfitta perché la popolazione non accetterebbe di perdere contro un ex satellite, cercherà di conservare quanto guadagnato sul campo La Crimea è considerata intoccabile al punto che se l’Occidente cercasse di riprenderla potrebbe scattare lo sdoganamento del dispositivo atomico, sviluppo che nessuno vorrebbe Lo stallo potrebbe giungere con la cessione dei territori del quadrante sud-orientale dell’Ucraina ceduti alla Russia senza un trattato di pace” (v s )