Il cancro del corpo dell'utero

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Le Leghe contro il cancro in Svizzera: prossimità, confidenzialità, professionalità

Offriamo consulenza e sostegno di prossimità ai pazienti oncologici, ai loro familiari e amici. Nelle 60 sedi delle Leghe contro il cancro operano un centinaio di professionisti ai quali si può far capo gratuitamente durante tutte le fasi della malattia.

Le Leghe cantonali organizzano campagne di sensibilizzazione e prevenzione delle malattie tumorali presso la popolazione, con l’obiettivo di promuovere stili di vita salutari e quindi ridurre il rischio individuale di ammalarsi di cancro.

Impressum

Editrice

Lega svizzera contro il cancro

Effingerstrasse 40, casella postale, 3001 Berna, tel. 031 389 91 00, info@legacancro.ch, www.legacancro.ch

3 a edizione in tedesco

Direzione del progetto e redazione Andrea Seitz, redattrice informazioni sul cancro, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Consulenza specialistica

Prof. Dr. med. Urban Novak, specialista FMH in medicina interna e oncologia, Clinica universitaria di oncologia medica, Inselspital di Berna Prof. Dr. med. Gabriel Schär, specialista FMH in ginecologia e ostetricia con specializzazione in oncologia ginecologica, direttore della Clinica di ginecologia e del centro di oncologia ginecologica dell’Ospedale universitario di Zurigo Nicole Steck, collaboratrice scientifica innovazione e sviluppo, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Rilettura del testo in tedesco

Romy Kahl, redattrice informazioni sul cancro, Lega svizzera contro il cancro, Berna Salome Studer, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Traduzione in italiano

Paolo Valenti, Zurigo

Rilettura del testo in italiano

L orenzo Terzi, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Edizioni precedenti

Prof. Dr. med. Daniel Fink, specialista FMH in ginecologia e ostetricia con specializzazione in oncologia ginecologica, direttore della Clinica di ginecologia e del centro di oncologia ginecologica dell’Ospedale universitario di Zurigo; Dr. med. Karin Huwiler, collaboratrice scientifica, Lega svizzera contro il cancro, Berna; Ruth Jahn, giornalista scientifica, Zurigo; Sabine Jenny, infermiera HF, Lega svizzera contro il cancro, Berna; Susanne Lanz, Lega svizzera contro il cancro, Berna; Cordula Sanwald, MA in germanistica, Lega svizzera contro il cancro, Berna; Dr. med. Mark Witschi, collaboratore scientifico, Lega svizzera contro il cancro, Berna

Immagine di copertina

Adamo ed Eva di Albrecht Dürer

Illustrazioni p. 8: Frank Geisler, illustratore scientifico, Berlino p. 10: Willi R. Hess, disegnatore scientifico, Berna

Immagini pp. 4, 24, 56: shutterstock

Grafica

Carsten Klein, Torgau

Stampa VVA GmbH, Widnau

Questo opuscolo è disponibile anche in lingua francese e tedesca. © 2022, 2015, 2008, Lega svizzera contro il cancro, Berna | 3 a edizione

LSC / 04.2023 / 500 I / 031072012111

44 Gestione degli effetti indesiderati

48 Ulteriori trattamenti

48 Terapia del dolore

49 Medicina complementare

50 Riabilitazione oncologica

51 Cure palliative

53 Il rientro nella vita quotidiana

54 Il ritorno al lavoro

55 Controlli periodici

57 Costi dei trattamenti

57 Che cosa rimborsa l'assicurazione di base obbligatoria?

59 Che cosa significa partecipazione ai costi?

60 Desidero una consulenza e altre informazioni

Indice Il cancro del corpo dell’utero 3
Che cos’è il cancro? 9 L’utero 9 Com’è fatto l’utero? 11 Quali funzioni ha l’utero? 12 Cancro del corpo dell’utero 12 Come si sviluppa il cancro del corpo dell’utero? 13 Possibili cause e fattori di rischio 15 Possibili disturbi e sintomi 17 Esami e diagnosi 17 Primi accertamenti 18 Esami supplementari 20 Stadi della malattia 25 Possibilità di trattamento 25 Chirurgia 29 Radioterapia 31 Chemioterapia 33 Altre terapie 36 Pianificazione del trattamento 36 Obiettivi terapeutici 38 Chieda consiglio e assistenza 41 La terapia del carcinoma endometriale 42 La terapia dei sarcomi uterini 42 La terapia in caso di recidiva 43 Studi clinici
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45 Menopausa anticipata
47 Sessualità
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Quando nel testo è utilizzata soltanto la forma maschile o femminile, questa si riferisce a entrambe.

In questo opuscolo trova la risposta alle seguenti domande:

• che cos’è il cancro del corpo dell’utero?

• Quali disturbi possono indicare che c’è un cancro del corpo dell’utero?

• Quali esami servono per la diagnosi?

• Quali sono i possibili trattamenti?

• Come si svolge il trattamento?

• Che cosa posso fare contro gli effetti indesiderati?

Non esiti a porre domande ai medici e infermieri che La stanno curando e si lasci aiutare anche dalle persone che Le stanno vicine.

Negli opuscoli della Lega contro il cancro trova informazioni e consigli utili. I consulenti specializzati delle Leghe cantonali e regionali contro il cancro sono a Sua disposizione e pronti ad assisterla. Trova i recapiti dei servizi di consulenza a partire da pagina 60. Può rivolgersi anche alla Linea cancro, al numero 0800 11 88 11.

Le auguriamo ogni bene.

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Cara lettrice, caro lettore
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Il termine «cancro» denota un insieme di malattie diverse. Quello che le accomuna è la trasformazione patologica di alcune cellule del corpo, che si moltiplicano in modo incontrollato.

Spesso il cancro è chiamato anche «tumore». Un tumore è un accumulo patologico di tessuto formato dalla proliferazione incontrollata di cellule. Si distinguono i tumori benigni da quelli maligni. Si parla di «malattia tumorale», di «cancro», solo quando il tumore è maligno.

I tumori benigni crescono di solito lentamente e comprimono il tessuto circostante, ma non lo distruggono. Mantengono un confine netto con i tessuti adiacenti.

Il volume crescente dei tumori benigni può causare disturbi e danni, ad esempio in seguito alla compressione di nervi o al restringimento di vasi sanguigni. In questi casi è necessario un trattamento anche per questi tumori.

Alcuni tumori benigni, inoltre, possono evolversi in tumori maligni.

I tumori maligni crescono in modo incontrollato e spesso anche rapidamente, comprimendo e distruggendo i tessuti adiacenti. Molti tumori maligni si infiltrano nel tessuto sano e lo danneggiano.

Le cellule di un tumore maligno sono chiamate «cellule tumorali» o «cellule cancerose». Esse possono diffondersi nel corpo attraverso i vasi linfatici e sanguigni. Un accumulo di cellule cancerose in un’altra regione del corpo è chiamato «metastasi».

L’aggressività di un tumore maligno indica la velocità di proliferazione delle sue cellule e la rapidità nel formare metastasi e recidive (ricomparsa del tumore dopo la terapia). I tumori aggressivi crescono più rapidamente, formano prima metastasi e ricompaiono dopo un tempo più breve.

cancro?
Che cos’è il
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Esistono oltre duecento tipi di cancro. Di solito vengono denominati in base all’organo colpito o al tipo di cellule da cui essi si sviluppano.

Come mai si sviluppa un cancro?

I tessuti e gli organi che formano il corpo umano sono costituiti da miliardi di cellule. In ogni cellula è racchiuso il piano di costruzione dell’individuo, il cosiddetto «patrimonio genetico».

Diversi influssi possono danneggiare il patrimonio genetico. Normalmente la cellula che ha subito il danno è in grado di ripararlo, oppure muore.

Se però il danno al patrimonio genetico non è riconosciuto né rimosso, le cellule difettose possono moltiplicarsi liberamente e con il tempo formare un cancro. Possono trascorrere molti anni prima che da una cellula sana insorga un cancro.

Si conoscono alcuni fattori che possono causare lo sviluppo di un tumore maligno. Questo non significa però che la loro presenza porti necessariamente allo sviluppo di questa malattia. Sono solo fattori di rischio, ossia, aumentano la probabilità di ammalarsi.

Spesso non è chiaro neppure per i medici perché una persona sviluppi un cancro e un’altra no. Nessuno ha colpa se si ammala: il cancro può colpire chiunque.

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Come si forma un tumore Esempio: cancro in una mucosa

1. Il tumore comincia a crescere nel tessuto sano.

Tumore maligno

Tessuto sano

2. Il tumore si infiltra nei tessuti adiacenti. Attraverso i vasi sanguigni (in rosso/blu) e linfatici (in verde), le cellule tumorali si diffondono in altri organi dove formano metastasi.

Cellule tumorali

Vasi linfatici

Vasi sanguigni

Cellule tumorali

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L’utero

L’utero fa parte degli organi genitali interni della donna.

Com’è fatto l’utero?

L’utero si suddivide in due parti: il corpo e il collo dell’utero. Si trova nel bacino, tra la vescica e il retto. Ha le dimensioni e la forma di una piccola pera.

Il corpo dell’utero

Il corpo dell’utero è un organo cavo con una spessa parete. Praticamente tutta la parete è costituita da

uno strato muscolare, avvolto all’esterno da tessuto connettivo. L’interno del corpo dell’utero è rivestito di una mucosa ricca di ghiandole, detta «endometrio». Le due tube uterine si immettono di lato nella parte alta del corpo dell’utero.

Il collo dell’utero

La parte inferiore dell’utero comprende il collo dell’utero (detto anche «cervice») e il canale che lo attraversa. Il canale collega la cavità uterina alla vagina. L’ultima parte del collo dell’utero sporge nella vagina ed è detta «portio».

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L’utero e gli organi vicini

a Corpo dell’utero

b Cavità uterina

c Collo dell’utero e canale del collo dell’utero

d Ovaio

e Tuba uterina

f Portio

g Vagina

h Piccole labbra

i Uretra

k Vescica

l Osso pubico

m Retto

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Quali funzioni ha l’utero?

Nelle donne in età fertile, una volta al mese una delle due ovaie libera un ovulo. Questo processo è detto «ovulazione». L’ovulo entra nella tuba uterina e migra fino alla cavità uterina. Se durante questo viaggio avviene la fecondazione, l’ovulo fecondato si annida nella mucosa dell’utero, dove inizia a svilupparsi l’embrione. Se non c’è stata una fecondazione, la mucosa si stacca e viene espulsa: è il sanguinamento mestruale.

Lo spessore della mucosa uterina varia sotto l’influsso degli ormoni sessuali femminili. Dopo ogni mestruazione, si ricostruisce un nuovo strato di mucosa.

Durante la gravidanza

L’utero protegge il feto dagli influssi esterni (per es. dagli urti). I vasi sanguigni dell’utero trasportano le sostanze nutritive e l’ossigeno dalla madre al bambino. Durante il parto la muscolatura dell’utero si contrae (travaglio) e «spinge» il bambino fuori dal corpo.

Climaterio e menopausa

Da una certa età in poi si riduce la produzione degli ormoni sessuali femminili, soprattutto quella di estrogeno. Questa fase di transizione si chiama «climaterio».

A un certo punto il livello di estrogeno nel sangue è così basso che la mucosa uterina non riesce più a ricostituirsi e quindi non si hanno più le mestruazioni. La menopausa per definizione coincide con l’ultima mestruazione seguita da un anno senza perdite mestruali.

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Cancro del corpo dell’utero

Nell’utero possono svilupparsi due principali tipi di tumore: il cancro del corpo dell’utero e il cancro del collo dell’utero. Spesso si parla genericamente di «cancro dell’utero».

Entrambi i tipi colpiscono lo stesso organo, ma il trattamento è diverso da un cancro all’altro. Se desidera informazioni sul cancro del collo dell’utero, la Lega contro il cancro ha pubblicato un opuscolo anche su questo tipo di tumore (vedi p. 64).

Come si sviluppa il cancro del corpo dell’utero?

Il corpo dell’utero è formato da diversi tessuti, pertanto ci sono diversi tipi di cancro del collo dell’utero. I tipi più frequenti sono il carcinoma endometriale e il sarcoma uterino.

Carcinoma endometriale

«Endometrio» è il nome tecnico della mucosa dell’utero. Il carcinoma endometriale si sviluppa da questa mucosa. Quando si parla di cancro del corpo dell’utero, in ge­

nere si intende il carcinoma endometriale, perché costituisce circa il 90 per cento dei casi di cancro del corpo dell’utero. I carcinomi endometriali si distinguono in due gruppi:

• tumori dipendenti dagli estrogeni (tipo 1):

• tumori indipendenti dagli estrogeni (tipo 2). Sono più aggressivi e meno frequenti dei tumori di tipo 1.

Sarcoma uterino

Un sarcoma uterino si sviluppa nella parete muscolare dell’utero. I sarcomi costituiscono circa il 10 per cento di tutti i tumori maligni del corpo dell’utero. Sono suddivisi in:

• sarcomi dello stroma endometriale;

• leiomiosarcomi;

• carcinosarcomi (chiamati anche «tumori misti mulleriani»);

• adenosarcomi.

Mioma uterino

In rari casi un sarcoma uterino può svilupparsi da un mioma. I miomi uterini sono tumori benigni dello strato muscolare dell’utero. La loro crescita dipende dagli estrogeni.

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Sono molto frequenti e non invadono altri organi.

Purtroppo senza un intervento chirurgico non è sempre possibile distinguere un mioma uterino benigno da un sarcoma maligno. Questo rende la diagnosi più complicata.

Andamento e diffusione

Il cancro del corpo dell’utero cresce molto lentamente. Nella maggior parte delle donne, al momento della diagnosi il tumore è circoscritto all’utero. Questo significa che non ha formato metastasi e le probabilità di guarigione sono buone.

In assenza di un trattamento, il cancro del corpo dell’utero può diffondersi e invadere i seguenti tessuti e organi:

• linfonodi vicini;

• tube uterine;

• ovaie;

• peritoneo (la sottile membrana che riveste la cavità addominale e tutti gli organi al suo interno);

• grande omento (una specie di duplicazione della membrana

peritoneale che copre soprattutto l’intestino tenue e parti dell’intestino crasso);

• vagina;

• vescica;

• retto.

Negli stadi avanzati possono formarsi metastasi nei polmoni, più raramente nel fegato o nelle ossa.

Possibili cause e fattori di rischio

Ogni anno in Svizzera si registrano circa 950 nuovi casi di cancro del corpo dell’utero, che quindi è il quinto tumore maligno più frequente tra le donne. La maggior parte delle donne colpite ha più di 65 anni.

Fattori di rischio

Non si conoscono le cause precise del cancro del corpo dell’utero. Alcuni fattori e circostanze di vita possono aumentare il rischio di ammalarsi. Qualche fattore di rischio si può evitare o modificare, ma contro altri non si può fare

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nulla. Il rischio aumenta quando una donna è esposta contemporaneamente a diversi fattori di rischio.

Possibili fattori di rischio del cancro del corpo dell’utero sono:

• età avanzata;

• circostanze che prolungano l’effetto dell’ormone estrogeno sul metabolismo, come una prima mestruazione precoce, l’assenza di figli, una menopausa tardiva);

• forte sovrappeso: le cellule di grasso presenti nel corpo producono estrogeni;

• diabete;

• terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni assunta per anni contro i disturbi della menopausa, senza aggiunta di un progestinico;

• alcune terapie antiormonali (per es. tamoxifene) contro il cancro del seno (possono stimolare la crescita della mucosa uterina);

• fattori ereditari;

• iperplasia endometriale atipica (vedi paragrafo successivo);

• radioterapia del bacino (può aumentare il rischio di sarcomi uterini).

Iperplasia endometriale atipica

L’iperplasia endometriale atipica

è un ingrossamento anomalo della mucosa uterina. Quest’ingrossamento non dipende dal normale ciclo mestruale ed è considerato uno stadio precursore del carcinoma endometriale. Disturbi del ciclo mestruale possono esserne un sintomo. Pertanto, se avesse anomalie mestruali dovrebbe farsi visitare dal ginecologo.

Alle donne che non vogliono più avere figli o hanno già avuto la menopausa, di solito i medici consigliano di asportare l’utero, eventualmente insieme alle ovaie.

Se ha un’iperplasia endometriale atipica e desidera avere ancora figli, c’è la possibilità di ricorrere ad altre terapie, ma solo dopo che il ginecologo ha valutato attentamente il rischio nella Sua situazione.

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Predisposizione genetica al cancro

Esistono rare predisposizioni genetiche a sviluppare tumori del corpo dell’utero. Una di queste predisposizioni è chiamata «HNPCC» (cancro ereditario non polipomatoso del colon) o «sindrome di Lynch». Oltre ad aumentare il rischio di cancro dell’intestino crasso e del retto e di altri tumori come il cancro dell’ovaio, dello stomaco e della vescica, l’HNPCC aumenta anche il rischio di cancro del corpo dell’utero nelle donne giovani.

Negli opuscoli della Lega contro il cancro «Predisposizione genetica al cancro» e «Il cancro ereditario del seno e dell’ovaio» (vedi p. 64) trova ulteriori informazioni su questo argomento.

Perché proprio io?

Nessuno è completamente al riparo dal cancro. Possono ammalarsi sia le persone che conducono una vita sana, sia le persone con comportamenti a rischio. In parte è una questione legata al caso o alla fatalità.

Ma questo consola solo fino a un certo punto ed è possibile che si stia chiedendo perché il cancro abbia colpito proprio Lei. L’opuscolo della Lega contro il cancro intitolato «Quando anche l’anima soffre» è dedicato allo stress psicologico causato dal cancro e suggerisce come gestire tali stati d’animo ed emozioni.

Possibili disturbi e sintomi

Anche se cresce lentamente, il cancro del corpo dell’utero può provocare disturbi e sintomi già nei primi stadi della malattia, come:

• perdite vaginali dopo la menopausa;

• nelle donne in età fertile: perdite intermestruali o piccole perdite di sangue fuori dal ciclo («spotting»);

• nelle donne in età fertile: mestruazioni che durano più di sette giorni;

• perdite maleodoranti;

• dolori al basso ventre;

• perdita di peso inspiegabile.

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Le cause di alcuni di questi disturbi possono essere altre malattie. Tuttavia è sempre meglio farsi visitare dal medico se si hanno questi disturbi. Quanto prima si scopre un cancro, tanto migliori sono le possibilità di trattamento e le probabilità di guarigione.

Soprattutto il carcinoma endometriale di tipo 1 (vedi p. 12) in molti casi si scopre in uno stadio precoce e molto ben curabile.

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Se sospetta un cancro del corpo dell’utero, il medico prescrive diversi esami. Di solito è il ginecologo che esegue questi esami, ossia lo specialista in malattie dell’apparato genitale femminile.

Primi accertamenti

Si faccia spiegare tutti gli esami previsti. Non esiti a domandare:

• perché sono necessari questi esami?

• Quali conseguenze hanno?

• Quali possono essere invece le conseguenze se rinuncio a un determinato esame?

L’équipe curante valuta i risultati degli esami nei tempi più brevi possibili. Tuttavia possono trascorrere diversi giorni prima di poterle comunicare il responso.

Se l’attesa è snervante e desidera parlarne con qualcuno, può rivolgersi alla Linea cancro o alla Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro. Trova i recapiti a partire da pagina 60.

Anamnesi e visita ginecologica

Il ginecologo pone alcune domande sui Suoi disturbi attuali, sulle malattie precedenti, sui possibili fattori di rischio e sui medicamenti che assume regolarmente. Questa raccolta di informazioni si chiama «anamnesi».

In seguito, il medico palpa gli organi genitali interni per individuare eventuali alterazioni della loro posizione o indurimenti insoliti. La palpazione avviene premendo sull’addome, attraverso la vagina ed eventualmente anche attraverso il retto. L’esame può generare una pressione sgradevole. Se ha forti dolori durante l’esame, lo dica al medico.

Esami e diagnosi
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Ecografia

Se sospetta un cancro del corpo dell’utero, il medico introduce una sottile sonda a ultrasuoni nella vagina, per eseguire una cosiddetta «ecografia transvaginale».

Quest’esame consente di visualizzare l’utero e i tessuti e gli organi circostanti. Inoltre, con l’ecografia il medico può misurare lo spessore della mucosa (endometrio) e individuare raccolte di liquido nella cavità addominale (ascite).

L’ecografia, di solito, non provoca alcun dolore. Quest’esame però non è sufficiente per porre la diagnosi.

Analisi della mucosa

Con un ago molto sottile di plastica (cannula), il medico preleva un pezzo minuscolo di mucosa uterina che manda in laboratorio per esaminarlo al microscopio. Que­

sto metodo è solitamente indolore e in gergo tecnico si chiama «biopsia dell’endometrio tramite aspirazione». È possibile eseguirlo solo se non ci sono restringimenti del collo dell’utero (stenosi).

Se non si trovano cellule maligne, tuttavia, non è possibile escludere con sicurezza un cancro del corpo dell’utero. Perciò sono necessari ulteriori esami.

Esami supplementari

Talvolta sono necessari esami supplementari per pianificare il trattamento. Con la diagnostica per immagini e le biopsie di tessuto il medico può valutare fino a che punto è avanzata la malattia. Questo gli permette di giudicare se ha senso operare e, se sì, che estensione dovrà avere l’intervento chirurgico.

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Endoscopia dell’utero

Nell’endoscopia dell’utero, chiamata «isteroscopia», il ginecologo introduce nell’utero un tubo sottile attraverso la vagina e il collo dell’utero. All’estremità del tubo c’è una telecamera che permette di esaminare la cavità uterina. Per l’esame è necessaria una breve narcosi.

L’isteroscopia si esegue di solito in ambulatorio; Lei potrà tornare a casa il giorno stesso.

Interventi diagnostici

Durante un’isteroscopia, il ginecologo può prelevare un campione di tessuto. Il tessuto è esaminato in laboratorio alla ricerca di cellule cancerose e di altre caratteristiche.

Isteroscopia con biopsia dell’endometrio

Durante l’isteroscopia, la ginecologa preleva campioni in modo mirato dalle aree sospette della mucosa. Questo metodo si utilizza soprattutto nelle donne che desiderano ancora avere figli.

Isteroscopia con raschiamento

Durante l’isteroscopia, il ginecologo asporta la mucosa del corpo e del collo dell’utero raschiandola con uno strumento a forma di cucchiaio (curetta).

Dopo l’intervento la fertilità è compromessa per alcuni mesi. Se non è ancora arrivata la menopausa, dopo il raschiamento la mucosa si ricostituisce. Raramente possono formarsi cicatrici nella cavità uterina (sindrome di Ashermann).

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Esami supplementari per precisare la diagnosi

A seconda della situazione possono essere necessari i seguenti esami supplementari:

• radiografia del torace;

• ecografia del bacino/dell’addome;

• tomografia computerizzata (TC);

• tomografia a risonanza magnetica (MRT);

• endoscopia della vescica (cistoscopia);

• endoscopia dell’intestino (colonscopia).

La Sua équipe curante Le spiegherà quali esami sono indicati in quale momento e come si svolgono.

Stadi della malattia

I risultati degli esami permettono ai medici di determinare il grado di avanzamento del tumore. Questo processo si chiama «classificazione» o «stadiazione» (in inglese staging). Nel cancro del corpo dell’utero, una classificazione pre­

cisa è possibile solo durante o dopo l’asportazione dell’utero (isterectomia, vedi pp. 25 sg.).

Classificazione del cancro del corpo dell’utero

Il cancro del corpo dell’utero si suddivide in quattro stadi, Questi stadi si distinguono a loro volta in sottostadi per descrivere più precisamente il tumore. Conoscendo lo stadio del tumore, gli specialisti possono valutare le probabilità di guarigione e quali trattamenti consigliare.

Gli stadi sono indicati con numeri e lettere. Più il numero è alto, più il tumore è grande o si è esteso. Esistono due classificazioni del cancro del corpo dell’utero: la FIGO e la TNM.

Classificazione FIGO (2018)

FIGO è l’abbreviazione di Federazione internazionale di ginecologia e ostetricia. Gli stadi FIGO sono riassunti a grandi linee nello schema seguente.

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Classificazione FIGO (2018)

Stadio Reperto

Stadio I Il tumore è circoscritto al corpo dell’utero.

Stadio II Il tumore ha infiltrato il collo dell’utero.

Stadio III Il tumore si è diffuso oltre l’utero.

Stadio IV Il tumore ha invaso la vescica e/o il retto o ha formato metastasi.

Il carcinoma endometriale dipendente dagli ormoni (tipo 1) si diagnostica molto spesso negli stadi precoci I e II. Per contro, i sarcomi uterini formano presto metastasi.

Lo schema nella prossima pagina riporta la classificazione FIGO dettagliata per il carcinoma endometriale.

Classificazione TNM (8a edizione, 2017)

Accanto alla FIGO esiste la classificazione TNM dell’Unione inter­

nazionale contro il cancro (UICC). Questa classificazione è usata per quasi tutti i tipi di cancro. Permette di valutare l’estensione del tumore (T), la sua diffusione ai linfonodi (N) e la presenza di metastasi in altri organi (M).

Lo schema nella prossima pagina riporta la classificazione TNM dettagliata per il carcinoma endometriale. I sarcomi uterini seguono classificazioni separate.

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Classificazione del carcinoma endometriale

I Il tumore è circoscritto al corpo dell’utero T1

IA È colpita solo la mucosa uterina (endometrio) o meno della metà dello strato muscolare dell’utero T1a (miometrio).

IB Il tumore supera la metà dello strato muscolare dell’utero. T1b

II Il tumore ha invaso il collo dell’utero, ma rimane circoscritto all’utero.

III Il tumore ha superato i confini dell’utero, ma è circoscritto al piccolo bacino. T3 und/ oder N1

IIIA Il tumore ha invaso la superficie dell’utero, le tube uterine o le ovaie (per diffusione diretta o metastasi). T3a

IIIB Il tumore ha invaso la vagina o il tessuto connettivo adiacente (parametrio), per diffusione diretta o metastasi. T3b

IIIC Metastasi nei linfonodi del bacino e/o in quelli situati lungo l’aorta (para­aortici). N1

IIIC1 Metastasi nei linfonodi del bacino.

IIIC2 Metastasi nei linfonodi para­aortici.

IVA Il tumore ha invaso la vescica e/o il retto. T4

IVB Metastasi in organi distanti (per es. polmoni, fegato o ossa). M1

FIGO TNM
T2
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A quale velocità cresce il tumore?

Il patologo esamina campioni di tessuto in laboratorio per stabilire quanto sono diverse le cellule cancerose da quelle sane. Gli specialisti parlano di «grado istologico» o si usa l’anglicismo grading. Più le cellule tumorali sono diverse da quelle sane, più il tumore cresce velocemente, o è «aggressivo».

Insieme alla classificazione TNM, il grado istologico fornisce importanti informazioni per la scelta della terapia più appropriata. Inoltre esistono anche i cosiddetti «esami genetico­molecolari» che permettono di determinare caratteristiche specifiche del tumore (i cosiddetti «biomarcatori»). Tutto questo può influire sulla scelta del trattamento.

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Per trattare il cancro del corpo dell’utero ci sono diverse possibilità. In questo capitolo si descrivono i principali metodi di trattamento, che sono:

• l’operazione;

• la radioterapia;

• le terapie medicamentose (chemioterapia, terapia antiormonale, terapia con anticorpi).

La terapia più adatta a Lei dipende dallo stadio del tumore e dal Suo desiderio di avere ancora figli.

Chirurgia

In caso di sospetto cancro del corpo dell’utero, di solito è necessaria un’operazione chirurgica. L’intervento ha diversi scopi:

• stabilire lo stadio della malattia;

• asportare l’utero;

• asportare o rimpicciolire i focolai di tumore visibili al di fuori dell’utero;

• se necessario, asportare preventivamente altri organi e tessuti in cui si formano spesso metastasi.

Estensione dell’operazione L’estensione dell’operazione dipende dal tipo, dalla localizzazione e dallo stadio del tumore. A seconda delle circostanze, il chirurgo deve asportare completamente o in parte diversi organi e tessuti. Nella maggior parte dei casi si rimuove l’utero, entrambe le ovaie e le tube uterine. L’asportazione dell’utero è chiamata «isterectomia».

Talvolta è necessario asportare anche:

• l’apparato di sostegno dell’utero con i legamenti uterini;

• i linfonodi situati lungo le vene del bacino e/o i grandi vasi dell’addome (aorta e vena cava);

• eventualmente alcuni linfonodi scelti (i cosiddetti «linfonodi sentinella») situati lungo i vasi del bacino o l’aorta addominale;

• il grande omento.

Se il tumore si è già diffuso alla vescica o al retto, è probabile che sia necessario asportare anche parti di questi organi.

Possibilità di trattamento
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Chieda al chirurgo qual è l’estensione prevista dell’operazione e quali conseguenze potrebbe avere per Lei.

Tecniche operatorie

Ci sono diverse tecniche operatorie per asportare l’utero. In queste tecniche, il chirurgo mira ad asportare tutto l’utero in un pezzo con il tessuto tumorale contenuto al suo interno. Così facendo si evita di disseminare cellule cancerose nella cavità addominale e anche l’esame dei tessuti dà un risultato più attendibile.

Incisione dell’addome

In questo intervento si apre l’addome con un’ampia incisione. I chirurghi la chiamano operazione «a cielo aperto» o «laparotomia».

A seconda della necessità o meno di asportare anche i linfonodi addominali, l’incisione, che parte dal pube, può fermarsi all’ombelico o proseguire fino a sotto lo sterno.

Laparoscopia

Questa tecnica è la variante raccomandata al giorno d’oggi. La laparoscopia non richiede una lunga incisione dell’addome, ma il chirurgo fa solo piccole incisioni nella zona dell’ombelico e sopra l’osso pubico. Attraverso queste incisioni introduce una piccola videocamera e altri strumenti chirurgici. Il chirurgo osserva il campo operatorio e manovra gli strumenti guardando le immagini della videocamera su uno schermo.

Buono a sapersi

Per saperne di più sulla chirurgia del cancro, per esempio sull’anestesia o su come affrontare la paura dell’intervento, La invitiamo a leggere l’opuscolo «La chirurgia dei tumori».

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L’utero, generalmente, è asportato attraverso la vagina. Se l’utero è troppo grande, il chirurgo esegue un’incisione addominale adeguata alla grandezza dell’organo.

Esame dei tessuti

Il patologo, un medico specialista, riceve i tessuti prelevati durante l’operazione e li esamina in laboratorio. Inoltre misura le dimensioni del tumore e quanto si estende in profondità nello strato muscolare dell’utero. L’esame dei tessuti al microscopio si chiama «istologia». Con queste informazioni il chirurgo può stimare il rischio che il tumore ricompaia e stabilire la necessità di altri trattamenti dopo l’operazione.

Possibili conseguenze dell’operazione

Dopo l’operazione occorrono alcune settimane per recuperare la forma fisica. Le conseguenze dell’intervento potrebbero farsi sentire per un periodo più lungo, a seconda dell’estensione dell’operazione e degli organi e tessuti asportati.

Dopo una laparoscopia il tempo di recupero è più breve che dopo un’operazione a cielo aperto. Tuttavia, non sempre è possibile eseguire una laparoscopia, per esempio quando l’utero è troppo grande o il cancro ha invaso altri organi.

Linfedema

Il linfedema è un gonfiore causato dalla ritenzione della linfa, il liquido presente nei tessuti. L’asportazione chirurgica di linfonodi comporta una lesione delle vie linfatiche, per cui può capitare che la linfa non riesca più a defluire normalmente. Dopo un’operazione per un cancro del corpo dell’utero, si formano linfedemi generalmente nel basso ventre, nell’inguine o nelle gambe.

Chieda consiglio su quello che può fare contro un linfedema e su come riconoscerlo precocemente. Trova ulteriori informazioni nell’opuscolo della Lega contro il cancro «Il linfedema dopo un cancro».

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Incontinenza urinaria

Nel bacino gli organi sono molto vicini gli uni agli altri. Un intervento chirurgico può danneggiare gli organi urinari e i nervi che li innervano. Per questo può succedere che per qualche tempo abbia perdite involontarie di urina dopo l’operazione (incontinenza urinaria).

Nella maggior parte delle donne colpite, l’incontinenza scompare spontaneamente dopo qualche giorno o settimana. Se persiste, si rivolga al medico: un’incontinenza urinaria si può curare.

Disturbi digestivi

Dopo l’intervento possono manifestarsi disturbi gastrointestinali passeggeri. Se il tumore ha invaso l’intestino, può essere necessario creare un ano artificiale, (solitamente) provvisorio. Per ulteriori informazioni legga l’opuscolo «La colostomia».

Fertilità e menopausa

Dopo l’asportazione dell’utero non potrà più restare incinta. Cesseranno anche le mestruazioni. Se non ha ancora raggiunto la menopausa e il chirurgo ha asportato anche le ovaie, Lei entrerà in menopausa. Trova informazioni più approfondite a partire da pagina 45.

Sessualità

Dal punto di vista fisiologico, l’asportazione dell’utero e delle ovaie non riduce la sensibilità sessuale. Tuttavia, la Sua vita sessuale può subire qualche cambiamento. Per saperne di più su questo tema vada a pagina 47 di questo libretto e legga l’opuscolo della Lega contro il cancro «Il cancro e la sessualità femminile».

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Radioterapia

Una radioterapia danneggia in primo luogo le cellule cancerose, che non possono più dividersi e moltiplicarsi e quindi muoiono. Il tumore di conseguenza deperisce.

Tuttavia, i raggi colpiscono anche cellule sane. Nella maggior parte dei casi il tessuto irradiato si riprende dopo il trattamento, quando si riformano nuove cellule sane.

Svolgimento della radioterapia

La radioterapia distrugge le cellule cancerose e impedisce la formazione di metastasi. Nel cancro del corpo dell’utero, la radioterapia si esegue solitamente dopo l’operazione (vedi pp. 25 sg.).

La radioterapia si svolge in sedute quotidiane da lunedì a venerdì per

quattro fino a sei settimane. Quasi sempre il trattamento è ambulatoriale; questo significa che dopo ogni seduta può tornare a casa.

L’irradiazione dura solo pochi minuti. Tuttavia i preparativi richiedono un po’ di tempo.

Nel cancro del corpo dell’utero si impiegano due forme di radioterapia:

• la radioterapia vaginale (interna);

• la radioterapia attraverso la parete addominale (esterna).

Radioterapia vaginale

Una radioterapia attraverso la vagina si chiama «brachiterapia». Si introduce una sonda cilindrica cava nella vagina. In seguito, la sonda è caricata con una sorgente radioattiva. La sorgente radioattiva resta nel corpo solo per breve tempo, poi viene rimossa.

Buono a sapersi

Sulle forme di radioterapia e i possibili effetti collaterali, la Lega contro il cancro ha pubblicato l’opuscolo «La radioterapia».

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Siccome in questo tipo di radioterapia la sorgente radioattiva è molto vicina al tumore, il tessuto sano circostante subisce meno danni e compaiono meno effetti collaterali. Questo consente di somministrare dosi radioattive più elevate che danneggiano più a fondo il tumore.

Radioterapia attraverso la parete addominale

In questa forma di radioterapia, la sorgente dei raggi è al di fuori del corpo. I raggi attraversano la pelle per colpire il tessuto colpito dal tumore e i linfonodi circostanti. Prima di iniziare la radioterapia si delimita il campo di irradiazione con l’aiuto di una tomografia computerizzata, segnandolo sulla pelle.

Effetti indesiderati

L’irradiazione della vagina, del bacino o della cavità addominale può provocare i seguenti effetti collaterali:

• arrossamento e irritazione della mucosa vaginale (secchezza, infiammazione, infezioni fungine, cicatrici), soprattutto dopo una radioterapia vaginale;

• secchezza o arrossamento della pelle irradiata (simile a una scottatura solare) dopo una radioterapia attraverso la parete addominale;

• disturbi della sessualità (dolore, mancanza di desiderio);

• irritazione delle vie urinarie (dolore durante la minzione, incontinenza urinaria);

• irritazione dello stomaco e dell’intestino (diarrea, coliche addominali o nausea);

• se non c’è stata l’asportazione delle ovaie: danno agli ovuli, con compromissione della fertilità.

È possibile alleviare molte di queste reazioni. Alla fine della radioterapia questi disturbi scompaiono nella maggior parte delle donne. Tuttavia alcune possono avere problemi persistenti della mucosa vaginale. La radioterapia la irrita e la mucosa può diventare secca, ipersensibile al contatto, più soggetta a ferimenti e infezioni. La Sua équipe curante Le darà consigli sull’igiene intima. Se la vagina dovesse rimanere a lungo secca e ipersensibile, il ginecologo potrà prescriverle gel o pomate idratanti.

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Chemioterapia

Nella chemioterapia i medicamenti, chiamati «citostatici», si diffondono in tutto il corpo attraverso il circolo sanguigno. I citostatici impediscono la divisione e la moltiplicazione delle cellule tumorali a crescita rapida. Il tumore, di conseguenza, si rimpicciolisce o muore. Inoltre i citostatici limitano lo sviluppo di metastasi.

Svolgimento della chemioterapia

Nel cancro del corpo dell’utero, la chemioterapia inizia circa due o tre settimane dopo l’operazione. Si impiega spesso la chemioterapia nelle donne con un elevato rischio di recidiva. In genere si combinano due o più citostatici.

Una chemioterapia è divisa in cicli (generalmente di 3 o 4 settimane).

Un ciclo è composto da due parti: un periodo di trattamento prestabilito seguito da una pausa. La pausa serve agli organi per riprendersi dopo la terapia.

La maggior parte dei citostatici è somministrata tramite infusione endovenosa, in diverse sedute alla settimana. Per evitare di bucare una vena ad ogni seduta di chemioterapia, l’équipe curante può impiantare sotto la pelle un catetere speciale – chiamato «port­a­cath» o solo «port» – o un altro catetere chiamato «PICC».

Le sedute di chemioterapia sono solitamente ambulatoriali: questo vuol dire che non deve pernottare in ospedale. Ci sono anche citostatici disponibili sotto forma di compresse da assumere a casa.

Buono a sapersi

Se desidera saperne di più, la Lega contro il cancro ha pubblicato diversi opuscoli sulle terapie medicamentose dei tumori.

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Effetti indesiderati

La chemioterapia danneggia anche le cellule sane che crescono rapidamente. Questo causa vari effetti indesiderati. Ma mentre le cel­

lule cancerose muoiono, gli organi di solito si riprendono: al termine della terapia molti disturbi regrediscono o scompaiono del tutto. Tuttavia, alcuni effetti indesiderati possono durare a lungo dopo il trattamento.

I principali effetti indesiderati di una chemioterapia del cancro del corpo dell’utero sono:

• alterazioni della composizione del sangue, che possono aumentare il rischio di infezioni o di emorragie e provocare una stanchezza generalizzata (fatigue);

• secchezza delle mucose (per es. della bocca o della vagina);

• infezioni da funghi;

• squilibri ormonali;

• disturbi della fertilità;

• nausea e vomito, disturbi gastrointestinali;

• disturbi dei reni e delle vie urinarie;

• caduta dei capelli;

• sindrome mano­piede (arrossamento e gonfiore in parte doloroso della pelle dei palmi delle mani e/o delle piante dei piedi);

• ronzio nelle orecchie (acufene, tinnito), debolezza dell’udito.

Esistono farmaci per alleviare la maggior parte di questi effetti indesiderati. La Sua équipe curante saprà consigliarla. Legga anche le indicazioni a partire da pagina 44.

Il tipo e l’intensità degli effetti indesiderati dipendono dai citostatici impiegati e dalla loro combinazione. Anche il dosaggio e la sensibilità individuale sono fattori importanti.

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Stato dentale e cassa malati

Le terapie medicamentose dei tumori possono causare danni ai denti. Consulti il Suo dentista prima del trattamento. Faccia richiesta del cosiddetto «stato dentale».

Si tratta di un rapporto scritto sullo stato dei Suoi denti. Lo stato dentale serve a mostrare se i denti sono sani prima del trattamento.

Il dentista controlla anche se ci sono infiammazioni nascoste nella bocca. Tratta queste infiammazioni prima di iniziare il trattamento.

Perché è importante controllare i denti?

Se la terapia contro il cancro ha danneggiato i denti, è possibile scoprire se la propria assicurazione sanitaria coprirà i costi dei trattamenti dal dentista. Per questo chiarimento è necessario lo stato dentale. Inoltre, è opportuno iniziare un trattamento contro il cancro con denti e gengive sani.

Altre terapie

Radiochemioterapia

La radiochemioterapia è la combinazione di una chemioterapia con una radioterapia. I medicamenti servono a rendere il tessuto e le cellule cancerose più sensibili alla radioterapia.

Nel cancro del corpo dell’utero con un elevato rischio di recidiva, oltre all’operazione si consiglia una radiochemioterapia. Specificatamente, insieme a una radioterapia, attraverso la parete addominale si somministrano due dosi di chemioterapia con il principio attivo cisplatino. Dopo la radioterapia si consiglia un’ulteriore chemioterapia di quattro cicli.

Gli effetti indesiderati di una radiochemioterapia possono essere più intensi di quelli di una radioterapia o di una chemioterapia da sole.

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Terapia antiormonale

Gli ormoni favoriscono la crescita di alcuni tumori, come il carcinoma endometriale di tipo 1 e il sarcoma dello stroma endometriale.

Nel cancro del corpo dell’utero si prende in considerazione una terapia antiormonale quando non è possibile operare o eseguire una radioterapia, oppure in caso di recidiva del tumore.

A determinate condizioni si può ricorrere provvisoriamente a una terapia antiormonale nelle donne che desiderano ancora avere figli, per preservare la fertilità. Di solito non è sufficiente per arrestare definitivamente la crescita del tumore, ma può bastare fino al termine della gravidanza (vedi pp. 46 sg.).

Svolgimento e meccanismo d’azione

Una terapia antiormonale può sopprimere la produzione e/o l’effetto degli ormoni. Così facendo, rallenta indirettamente la crescita delle cellule cancerose.

I farmaci si assumono sotto forma di compresse e la terapia dura mesi o anni. Alcune donne possono ricevere anche una cosiddetta «iniezione di deposito» (con rilascio dei principi attivi lento e prolungato). Gli effetti indesiderati sono simili ai disturbi della menopausa.

Non bisogna confondere la terapia antiormonale con la terapia ormonale sostitutiva (vedi p. 46), che serve per alleviare i sintomi della mancanza di ormoni nel periodo della menopausa.

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Effetti indesiderati

• Disturbi della menopausa (per es. vampate di calore, disturbi del sonno, sbalzi d’umore).

• Tendenza all’osteoporosi (diminuzione della densità ossea) e a subire fratture delle ossa.

• Ritenzione di liquidi nei tessuti.

• Aumento del rischio di coaguli nelle vene (trombosi) o nei polmoni (embolia).

• Disturbi della vista.

• Perdite di sangue e alterazioni della mucosa uterina.

• Dolori articolari e muscolari.

Legga anche le indicazioni sulla gestione degli effetti indesiderati a partire da pagina 44.

Terapia con anticorpi

Un sistema immunitario che funziona bene riconosce ed elimina gli «invasori» come virus, batteri e funghi, o le cellule cancerose. Siccome una cellula tumorale può essere molto simile a una cellula sana, non sempre il sistema immunitario è in grado di riconoscerla come

estranea. Un’immunoterapia con anticorpi attiva il sistema immunitario dell’organismo, che così può riconoscere e combattere le cellule cancerose.

In Svizzera, dal 2021 è omologata una terapia con anticorpi, un cosiddetto «inibitore dei checkpoint immunitari», per il trattamento di una recidiva del cancro del corpo dell’utero. Il medicamento è una soluzione liquida e si somministra ogni tre settimane tramite un’infusione di 30 minuti.

I possibili effetti indesiderati sono:

• stanchezza;

• eruzione cutanea e prurito;

• diarrea;

• nausea;

• dolori articolari;

• infiammazioni di polmoni, intestino, fegato o reni;

• squilibri ormonali.

La maggior parte di questi effetti indesiderati scompare alla fine della terapia.

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Pianificazione del trattamento

Possono trascorrere diverse settimane prima di ricevere i risultati degli esami e poter iniziare la terapia. La pianificazione del trattamento dipende, in particolare, dallo stadio della malattia (vedi p. 20).

• Si tratta di un carcinoma endometriale o di un sarcoma uterino?

• Quanto è grande il tumore?

• Il tumore è circoscritto all’utero?

• Il tumore si può asportare chirurgicamente?

• Il tumore ha colpito i linfonodi?

• Si sono formate metastasi in altri organi?

• Lei desidera ancora avere figli?

Inoltre, si tengono in considerazione il Suo stato di salute generale e la Sua idea di qualità della vita.

Il trattamento di un cancro in genere è composto da diverse terapie e ha una durata più o meno lunga. Per coordinare queste terapie è necessaria la collaborazione di medici di diverse discipline. Il loro obiettivo è consigliarle il trattamento più adatto a Lei. I medici si riunisco­

no periodicamente per discutere e pianificare le singole fasi del trattamento. Queste riunioni si chiamano «tumor board».

Un tumor board per il cancro del corpo dell’utero coinvolge soprattutto specialisti in ginecologia e ostetricia (malattie dell’apparato genitale femminile), in oncologia (terapie medicamentose dei tumori, assistenza dopo il trattamento) e in radio­oncologia (radioterapia). Talvolta vi partecipano anche professionisti non medici, come infermieri o psiconcologi (miglioramento della qualità della vita e aiuto a gestire la malattia).

Obiettivi terapeutici

Gli obiettivi terapeutici dipendono dallo stadio della malattia, dalle prospettive di guarigione e dal tipo di cancro.

Nel corso del trattamento si rifanno valutazioni periodiche, perché può essere necessario adattare gli obiet­

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tivi in base al decorso della malattia, al successo delle singole terapie e alla Sua situazione personale. Questi cambiamenti sono sempre discussi con Lei.

Intento curativo

Si parla di «intento curativo» quando l’obiettivo della terapia è la guarigione. Nel cancro del corpo dell’utero si persegue quest’obiettivo di regola quando è possibile asportare chirurgicamente tutto il tumore e non sono presenti metastasi visibili.

Tuttavia c’è sempre il rischio di una ricaduta. Pertanto prima o dopo l’intervento chirurgico può darsi che si consigli di eseguire in aggiunta una terapia medicamentosa e/o una radioterapia.

Terapie neoadiuvanti

Le terapie neoadiuvanti sono quelle eseguite prima dell’intervento chirurgico. Servono per rimpicciolire il tumore, in modo da facilitarne l’asportazione completa o perlomeno renderlo operabile. Nel cancro del corpo dell’utero non si ricorre quasi mai a una terapia neoadiuvante.

Terapie adiuvanti

Si chiamano «adiuvanti» le terapie eseguite dopo l’operazione per distruggere eventuali cellule cancerose rimaste nel corpo.

Intento palliativo

Se non è possibile asportare completamente il tumore e/o se ha già formato metastasi in altri organi, la guarigione dal cancro del corpo

Importante

Anche in una terapia con intento curativo sono utili misure palliative di sostegno, come ad esempio una terapia del dolore, per preservare e migliorare la qualità della vita.

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dell’utero è improbabile. L’obiettivo in questo caso è rallentare il più possibile la progressione della malattia.

La priorità è preservare la qualità della vita: tramite misure mediche, infermieristiche, psicologiche e spirituali si possono alleviare disturbi come il dolore, la paura o la stanchezza.

Spieghi alla Sua équipe curante che cos’è per Lei la «qualità della vita», in modo che le misure siano quelle più adatte alle Sue esigenze. Diversi specialisti, come uno psiconcologo, un infermiere o un assistente spirituale, possono aiutarla a decidere.

Chieda consiglio e assistenza

Nei colloqui con i medici, si prenda tutto il tempo necessario per discutere delle terapie, dei loro obiettivi e chiedere spiegazioni. Esponga le Sue esigenze. A casa, in tutta tranquillità, annoti tutte le domande che Le vengono in mente, in modo da non dimenticarle durante il colloquio. L’elenco di domande a pagina 40 può esserle d’aiuto. Si faccia accompagnare da una persona di fiducia.

Può darsi che senta l’esigenza di parlare con qualcuno delle difficoltà di natura psicologica o sociale. Si rivolga alla Linea cancro o alla Lega contro il cancro della Sua regione (vedi pp. 60 sgg.).

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Secondo parere medico

Prima di decidere, può consultare il Suo medico di famiglia o richiedere un secondo parere a un altro specialista. La Sua équipe curante sa che esiste questa possibilità e trasmetterà i Suoi dati clinici ai medici indicati da Lei. Ha il diritto di farsi consegnare in ogni momento i Suoi atti clinici con i risultati degli esami.

La decisione spetta a lei

In qualsiasi momento può porre domande o mettere in discussione una decisione già presa. Dia il Suo consenso a una determinata misura solo dopo aver ricevuto informazioni dettagliate sulla procedura, sulle possibili conseguenze e complicazioni e quando ha compreso tutto. Ha il diritto di rifiutare un trattamento o di chiedere più tempo per riflettere.

Si faccia spiegare che andamento potrebbe avere la malattia se Lei decidesse di rinunciare alla terapia consigliata. Chieda quanta esperienza ha l’équipe curante nel trattamento del Suo tumore. Una maggiore o minore esperienza può incidere sul decorso della malattia e sulla qualità di vita.

Può anche lasciare la scelta della terapia nelle mani dei Suoi medici curanti. Dovrà comunque sempre dare il Suo consenso per ogni intervento chirurgico o terapia.

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Non abbia timore di porre domande

• Che cosa posso aspettarmi dalla terapia proposta?

• Quali sono i vantaggi della terapia? Mi farà vivere più a lungo? Migliorerà la mia qualità della vita?

• Quali sono gli svantaggi della terapia? Esistono alternative?

• Il trattamento avrà conseguenze sulla mia fertilità e la mia sessualità?

• Quali effetti indesiderati devo aspettarmi? Sono temporanei o permanenti? Si può fare qualcosa per contrastarli?

• Quanto spesso si tratta il cancro del corpo dell’utero in questo ospedale?

• Quali complicazioni possono insorgere durante l’operazione?

• Quali tessuti e organi saranno asportati? Quali saranno le conseguenze per la mia salute?

• Quali saranno le conseguenze per me se non si riuscirà ad asportare completamente il tumore durante l’operazione?

• C’è un rischio di incontinenza urinaria o fecale? Dopo l’intervento avrò bisogno di una stomia (apertura artificiale per evacuare le feci o l’urina)?

• Come incideranno presumibilmente la malattia e la terapia sulla mia vita quotidiana?

• I costi del trattamento sono coperti dalla cassa malati?

• Se rinunciassi a determinati trattamenti, quali conseguenze potrebbero esserci per la mia speranza di vita e qualità della vita?

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La terapia del carcinoma endometriale

L’obiettivo è eliminare completamente il tumore, o perlomeno il più completamente possibile. Il metodo più usato è l’intervento chirurgico. Nell’operazione di regola si rimuovono l’utero ed entrambe le tube uterine con le ovaie. Talvolta il chirurgo deve asportare anche i linfonodi vicini e il tessuto invaso dal tumore nel bacino o nella cavità addominale.

Dopo aver esaminato il tessuto prelevato e aver stimato il rischio di recidiva, l’équipe curante decide se siano necessari trattamenti supplementari dopo l’operazione.

La terapia negli stadi precoci (FIGO I, II)

Nella maggior parte dei casi, un carcinoma endometriale in uno stadio precoce con un rischio molto basso di recidiva è curato con il solo intervento chirurgico. Talvolta i medici propongono una radioterapia supplementare, con o senza

chemioterapia, per ridurre il rischio di recidiva.

Le donne che desiderano ancora avere figli possono eventualmente iniziare con una terapia antiormonale e aspettare prima dell’operazione. Trova le informazioni sul tema del desiderio di maternità a partire da pagina 46.

La terapia negli stadi avanzati (FIGO III, IV)

Oltre all’utero, i medici consigliano di asportare anche entrambe le ovaie con le tube uterine, i linfonodi vicini, il grande omento e tutti i focolai di tumore riconoscibili. A seconda delle circostanze può essere necessario rimuovere anche parti della vagina, della vescica o dell’intestino.

Dopo l’operazione si raccomanda una radioterapia combinata con una chemioterapia (di solito due dosi di cisplatino). In seguito, si somministra un’ulteriore chemioterapia (di solito quattro cicli con le sostanze carboplatino e paclitaxel).

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Se non è proponibile o non si desidera la grande operazione necessaria per trattare un cancro in stadio molto avanzato o aggressivo, si può eseguire una radioterapia per rimpicciolire il tumore.

La terapia dei sarcomi uterini

Il sarcoma uterino si opera. Il chirurgo di regola asporta l’utero, le due ovaie e le tube uterine. A seconda del tipo e dello stadio del sarcoma, è possibile preservare la fertilità fino al momento in cui non si desiderano più figli.

In base all’estensione del tumore si asportano anche i linfonodi e, nel limite del possibile, tutti i tessuti invasi dal tumore.

Dopo l’operazione, a seconda della situazione e del tipo di sarcoma, si può ricorrere a una radioterapia, a una chemioterapia o a una terapia antiormonale per eliminare tutto il tessuto tumorale residuo e ridurre il rischio di recidiva.

Poiché i sarcomi uterini hanno la forte tendenza a formare recidive anche negli stadi precoci, è necessario sorvegliarli strettamente.

Se un’operazione non è possibile o non ha concrete probabilità di riuscita, con una chemioterapia si può ridurre il tumore e alleviare i sintomi. La terapia in caso di recidiva

Se il tumore ricompare, lo si opera di nuovo. L’asportazione chirurgica è indicata anche per le metastasi isolate (per es. nei polmoni o nel fegato).

Se il tumore è inoperabile, si esegue una radioterapia. Se non si può eseguire né un intervento chirurgico né una radioterapia, i medici consigliano una terapia con anticorpi, una terapia antiormonale o una chemioterapia.

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Studi clinici

In medicina si sviluppano in continuazione nuove terapie (per es. nuovi metodi chirurgici, nuovi medicamenti). L’obiettivo è sempre che le persone traggano maggiori benefici dai trattamenti, ad esempio un allungamento della vita, il rallentamento della malattia o una migliore qualità della vita.

Nell’ambito degli studi clinici si esamina se una nuova forma di terapia è migliore di una già esistente. Spesso le persone acconsentono a partecipare a uno studio clinico anche per la possibilità di aiutare i malati di cancro che verranno dopo di loro.

Un colloquio personale con il medico potrà chiarire quali vantaggi o svantaggi potrebbe avere per Lei la partecipazione a uno studio clinico.

Può darsi che il medico Le proponga una terapia nel quadro di uno studio clinico. Può anche cercare o informarsi direttamente sugli studi in corso riguardanti la Sua malattia nel sito www.kofam.ch.

La partecipazione a uno studio clinico è volontaria; anche dopo aver dato il Suo assenso può sempre cambiare idea.

Il Suo rifiuto a partecipare non ha alcun effetto negativo sulla Sua terapia: riceverà in ogni caso la terapia migliore sulla base delle conoscenze disponibili.

L’opuscolo «Terapia oncologica nell’ambito di uno studio clinico» (vedi p. 67) spiega come si svolgono questi studi e quali possono essere le implicazioni per chi partecipa.

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Gestione degli effetti indesiderati

Il trattamento di un cancro può causare effetti indesiderati, come dolori, eruzioni cutanee, stanchezza o disturbi gastrointestinali.

La comparsa di effetti indesiderati, la loro natura e la loro gravità variano molto da individuo a individuo. Alcuni possono manifestarsi durante il trattamento e scomparire alla fine. Altri compaiono solo più tardi, cioè una volta conclusa la terapia.

Informarsi è indispensabile

Di solito il medico Le consegna un promemoria con informazioni sulla terapia, sui possibili effetti indesiderati e su come gestirli. Talvolta però queste informazioni non sono

facili da capire. Non esiti a chiedere spiegazioni se non capisce qualcosa o a richiedere questo promemoria se non l’ha ancora ricevuto.

Gli effetti indesiderati si possono trattare

Molti effetti indesiderati si possono contrastare con farmaci e altre misure, come la fisioterapia. Alcuni disturbi come dolori o nausea sono prevedibili. Per alleviarli, ancora prima di avviare una terapia, riceverà determinati farmaci di accompagnamento. Comunichi all’équipe curante i Suoi disturbi o eventuali difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, in modo da poter avviare rapidamente le misure necessarie.

Importante

Parli sempre con l’équipe curante prima di assumere altri prodotti di Sua iniziativa. Ciò vale anche per pomate, farmaci di medicina complementare e simili. Pur trattandosi di prodotti «naturali» o apparentemente innocui, potrebbero interferire con la terapia e modificare l’effetto di altri medicamenti. La Sua équipe curante è pronta a consigliarla se desidera ricorrere alla medicina complementare.

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Numerosi opuscoli della Lega contro il cancro descrivono le terapie antitumorali e i loro effetti. Forniscono anche suggerimenti su come affrontare gli effetti indesiderati.

Menopausa anticipata

Per trattare il cancro del corpo dell’utero, di solito oltre all’utero si asportano anche entrambe le ovaie e le tube uterine. Nelle donne ancora in età fertile, questo significa che non avranno più le mestruazioni e non potranno più avere figli.

Inoltre, avranno una menopausa anticipata, che spesso è associata a disturbi (vedi paragrafo successivo). Anche la chemioterapia, la terapia antiormonale e la radioterapia possono causare disturbi simili a una menopausa anticipata.

Disturbi della menopausa

Una menopausa improvvisa, in genere, provoca i tipici disturbi del climaterio: per esempio vampate

di calore, disturbi del sonno, sbalzi d’umore, dolori articolari, mal di testa, pelle e mucose secche (occhi, vagina). Possono formarsi edemi (ritenzioni di liquido) nei tessuti, il peso può aumentare e a lungo termine può svilupparsi un’osteoporosi (diminuzione della densità ossea).

Si tratta degli stessi disturbi che possono accompagnare l’arrivo della menopausa naturale. Tuttavia, dato che in questo caso la menopausa è improvvisa, essi sono solitamente più intensi che nella variante naturale, in cui la produzione di ormoni diminuisce gradualmente.

La maggior parte dei disturbi associati alla menopausa, come gli sbalzi d’umore e le vampate di calore, scompare con il tempo. Altri disturbi, come la secchezza delle mucose, sono spesso permanenti, ma sono trattabili. La Sua équipe curante saprà consigliarla in merito.

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Stress psichico

Una menopausa anticipata e improvvisa provoca un forte stress psichico, soprattutto se la donna desiderava ancora avere figli.

Ci sono ripercussioni anche sulla sensibilità sessuale, sulla vita sessuale e sulla relazione di coppia. Possono diminuire il desiderio sessuale, la capacità di eccitarsi e la percezione del proprio erotismo.

Terapia ormonale sostitutiva

Una terapia ormonale sostitutiva (TOS) può alleviare i disturbi della menopausa. Per stabilire se una TOS è utile nel Suo caso, deve valutarne attentamente i rischi e i benefici con un medico specialista. Ci sono varie ragioni che possono sconsigliare questa terapia (per es. un tumore dipendente dagli ormoni o un rischio più elevato di cancro del seno).

Desidera avere figli?

Se desidera (ancora) avere figli, ne parli assolutamente al medico prima di iniziare la terapia. Con un cancro del corpo dell’utero è molto probabile che non potrà più avere figli dopo il trattamento.

Tuttavia, in determinate circostanze è possibile preservare la fertilità nelle donne con un desiderio di maternità. In particolare, è più probabile se si tratta di un sarcoma dello stroma endometriale, di un leiomiosarcoma o di un carcinoma endometriale in uno stadio precoce (FIGO IA).

In questi casi all’inizio si rinuncia all’operazione, al suo posto si esegue un raschiamento seguito da una terapia antiormonale (vedi pp. 34 sg.). Solo quando tutti gli esami di controllo risultano normali si può pensare a una gravidanza. Per far sì che la gravidanza inizi il più presto possibile, si può ricorrere a una fecondazione artificiale.

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Si informi sulle Sue probabilità di riuscita di una gravidanza. Valuti i rischi insieme al medico. Il rischio di recidiva del cancro è relativamente alto.

Quando non desidera più avere figli, si raccomanda l’operazione per asportare l’utero, le ovaie e le tube uterine. Sessualità

Dal punto di vista strettamente fisiologico, l’asportazione dell’utero e delle ovaie non riduce la sensibilità sessuale. Anche se l’operazione ha accorciato la vagina, le zone im­

portanti per il piacere sessuale rimangono funzionanti come prima. Non cambia nemmeno la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Dopo l’operazione, alcune donne non si sentono più «complete» poiché associano l’essere donna con la fertilità. Inoltre, gli effetti indesiderati delle terapie (per es. forte stanchezza, disturbi della menopausa) possono ridurre il desiderio sessuale.

Buono a sapersi

Per ulteriori informazioni sugli effetti del cancro e delle terapie sulla sessualità e la fertilità legga l’opuscolo della Lega contro il cancro «Il cancro e la sessualità femminile».

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Ulteriori trattamenti

Terapia del dolore

Il cancro del corpo dell’utero può provocare dolore, soprattutto negli stadi avanzati e in presenza di metastasi. Il dolore toglie le forze e mette a dura prova la persona malata.

Nella maggior parte dei casi è possibile attenuare e spesso eliminare completamente il dolore del cancro. La scelta dei farmaci e delle misure dipende dal tipo di tumore, dall’intensità del dolore, dalle cause precise e dai Suoi desideri personali.

Per il trattamento del dolore ci sono diverse possibilità:

• farmaci analgesici;

• radioterapia;

• terapie medicamentose dei tumori (per es. chemioterapia);

• intervento chirurgico;

• medicina complementare;

• fisioterapia;

• applicazioni di caldo e freddo;

• attività fisica, sport;

• esercizi di rilassamento (per es. meditazione, training autogeno);

• consulenza psiconcologica, psicoterapia.

È importante che Lei non sopporti il dolore in silenzio e soffra inutilmente, ma si rivolga alla Sua équipe curante. Ci sono professionisti altamente specializzati nella terapia del dolore in caso di cancro. È doveroso sfruttare le svariate possibilità di terapia del dolore.

Nell’opuscolo della Lega contro il cancro «Dolori da cancro e loro cura» trova informazioni approfondite su questo argomento.

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Medicina complementare

Numerose persone con un cancro, oltre alle terapie convenzionali, utilizzano metodi di medicina complementare. «Complementare» significa che completa, ossia, questi metodi hanno la funzione di integrare il trattamento medico convenzionale.

I rimedi complementari possono contribuire a migliorare il benessere generale e la qualità di vita durante e dopo la terapia di un cancro. Possono rinvigorire l’organismo e rendere più sopportabili gli effetti collaterali, ma contro il tumore stesso di solito non sono efficaci.

Talvolta alcuni di questi metodi sono utilizzati in alternativa, vale a dire al posto della terapia oncologi­

ca convenzionale. La Lega contro il cancro sconsiglia questa scelta. Per saperne di più, legga l’opuscolo «Medicina complementare e cancro» (vedi p. 64).

Non assuma mai preparati di medicina complementare senza avvisare prima il medico. Anche prodotti apparentemente innocui possono essere incompatibili con la Sua terapia antitumorale o influire sull’effetto dei medicamenti.

Informi il Suo medico o un altro membro dell’équipe curante se desidera utilizzare o se sta già utilizzando un rimedio di medicina complementare. In un colloquio personale individuerete il metodo più appropriato alla Sua situazione personale, senza che interferisca con la terapia contro il cancro raccomandata dal medico.

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Riabilitazione oncologica

Un cancro e i suoi trattamenti incidono sul corpo, sulla mente e sull’intera vita sociale e lavorativa. Le persone colpite spesso vivono con difficoltà il rientro nella vita quotidiana.

Una riabilitazione oncologica sostiene le persone colpite nel loro cammino verso la guarigione e il reinserimento nella vita quotidiana. Può essere indicata prima, durante o dopo la terapia di un cancro.

Offerte di riabilitazione oncologica

Le offerte di riabilitazione possono essere di tipo ambulatoriale o stazionario. Includono per esempio l’attività fisica e lo sport, attività in ambito creativo e artistico o l’apprendimento di tecniche di rilassamento.

Corsi

Di una riabilitazione oncologica beneficiano le persone colpite da un cancro, che:

• soffrono di effetti indesiderati e di conseguenze immediate del cancro o delle terapie;

• hanno un’autonomia e una capacità di svolgere le loro attività quotidiane limitate a causa della malattia o delle terapie;

• intendono riprendere a lavorare;

• desiderano un rafforzamento del corpo e della mente.

Le consigliamo di leggere gli opuscoli «Riabilitazione oncologica» e «Attività fisica e cancro» (vedi p. 64). Gli indirizzi delle istituzioni che offrono una riabilitazione oncologica sotto supervisione medica si trovano nel sito web della Lega svizzera contro il cancro:

www.legacancro.ch.

La Lega contro il cancro propone corsi su diversi temi per le persone colpite e i loro familiari. La Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro

Le indicherà le offerte adatte a Lei nella Sua zona.

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Cure palliative

L’espressione «cure palliative» indica un’assistenza medica e terapeutica completa per i malati di cancro affetti da una malattia in stadio avanzato o incurabile. Questo approccio tiene in considerazione le esigenze di natura fisica, ma anche di natura sociale, psicologica e spirituale della persona.

Le cure palliative non servono solo nell’ultima fase della vita, ma si impiegano anche durante il trattamento del cancro. In questo caso il loro scopo è arginare la crescita del tumore, ridurre il dolore e gli altri effetti collaterali e migliorare la qualità di vita delle persone ammalate.

Insieme all’équipe di cure palliative, la persona colpita definisce un

piano d’intervento individuale che tiene conto dei suoi bisogni, obiettivi e desideri.

Offerta su misura

I fattori determinanti per la scelta delle misure palliative sono principalmente lo stato di salute e le esigenze delle persone colpite. Si possono ricevere cure palliative a casa, grazie ai team mobili di cure palliative e ai servizi di cure a domicilio specializzati nell’assistenza alle persone colpite da un cancro, come «Onko­Spitex», «Palliativ­Spitex» o «Hospice Ticino». Oppure l’assistenza avviene in un reparto di cure palliative in ospedale, in un hospice o in una casa di cura.

I consulenti delle Leghe cantonali e regionali contro il cancro e della Linea cancro possono aiutarla a

Buono a sapersi

Maggiori informazioni sulle cure palliative sono disponibili nell’opuscolo della Lega contro il cancro «Cancro – quando le speranze di guarigione svaniscono» o nel sito Internet dell’Associazione Svizzera per la medicina, la cura e l’accompagnamento palliativi: www.palliative.ch.

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programmare le cure palliative. Gli indirizzi e i numeri di telefono sono elencati a partire da pagina 60.

Mandato precauzionale e direttive anticipate

Questi documenti sono rilevanti solo se Lei dovesse perdere la Sua capacità di discernimento. «Incapace di discernimento» significa che non è più in grado di valutare le conseguenze delle Sue decisioni.

Mandato precauzionale

Talvolta una persona malata di cancro non è più in grado di regolare i propri affari e interessi personali, legali ed economici. In previsione di quest’eventualità può designare uno o più rappresentanti. Può dare a queste persone il diritto di rappresentarla in generale o solo per alcuni affari specifici (come aprire la corrispondenza o eseguire le operazioni bancarie).

Un mandato precauzionale deve essere scritto di proprio pugno. Se questo non è possibile, deve essere registrato da un notaio. Al momento della stesura del mandato precauzionale, Lei deve essere capace di discernimento.

Direttive anticipate

Per assicurare che per prendere le decisioni mediche si segua la Sua volontà, Le consigliamo di redigere un documento chiamato: «Direttive anticipate del paziente».

Può redigere le direttive anticipate finché è capace di discernimento. Questo documento aiuta a fare chiarezza – per Lei stesso, per i Suoi familiari e per l’équipe curante – riguardo ai Suoi desideri concernenti il fine vita, e soprattutto stabilisce quello che non desidera.

Buono a sapersi

Per maggiori informazioni sulle direttive anticipate, legga gli opuscoli «Scelte di fine vita» o «Direttive anticipate della Lega contro il cancro».

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La diagnosi di cancro stravolge l’esistenza. Per mesi l’agenda è stata piena di visite mediche e trattamenti. Le Sue esigenze personali e altri aspetti della vita come la famiglia e il lavoro sono stati relegati in secondo piano.

Molte persone trovano il tempo di riflettere ed elaborare le proprie emozioni soltanto dopo la conclusione delle terapie e ciò può complicare il reinserimento nella vita di tutti i giorni.

Tempo e pazienza

Occorrono tempo e pazienza per riprendersi da un tumore e dalle relative terapie. Per i malati oncologici, si tratta spesso di una nuova esperienza che fa loro scoprire i propri limiti fisici e psichici. Magari Lei non si sente ancora pronta ad affrontare le sfide della vita quotidiana.

Probabilmente le persone a Lei vicine o il Suo datore di lavoro non riescono a capire fino in fondo cosa sta vivendo e si aspettano che tutto torni alla normalità. Non è una si­

tuazione facile da gestire. A maggior ragione è importante che non si lasci mettere sotto pressione.

Si conceda del tempo per organizzare la nuova situazione di vita. Cerchi di capire che cosa Le fa bene.

Cercare il dialogo

Ad alcuni giova parlare di quello che stanno vivendo. Non abbia quindi paura di spiegare la situazione e i Suoi sentimenti a parenti e amici. Anche le persone che La circondano sono spesso disorientate e non sanno bene cosa fare per aiutarla.

Tuttavia, nel caso non esiti neppure a far capire che al momento non desidera parlare della Sua malattia.

Chiedere un aiuto professionale

Si confidi con il Suo medico. Può rivolgersi anche a un consulente della Lega contro il cancro o a un altro specialista. Insieme individuerete le misure di sostegno più appropriate e chiarirete quali vengono rimborsate dalla cassa malati.

Il rientro nella vita quotidiana
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Il ritorno al lavoro

Molte persone colpite dal cancro continuano a lavorare durante la terapia. Alcuni riducono le ore di lavoro, altri sono in congedo per malattia e ritornano al proprio posto di lavoro al termine delle terapie.

Spesso è impossibile reggere lo stesso carico lavorativo di prima. La malattia e le terapie possono provocare limitazioni fisiche, stanchezza persistente, problemi di memoria, disturbi del sonno o difficoltà di concentrazione. Inoltre, chi ha avuto un cancro vive con il timore di una recidiva.

Pianifichi con cura l’attività quotidiana sul posto di lavoro e le modalità di rientro con la Sua équipe curante e il responsabile del personale della Sua azienda. Eventualmente, si possono adattare le mansioni e ridurre gli orari di lavoro.

Buono a sapersi

Trova ulteriori informazioni nell’opuscolo «Cancro: le sfide da affrontare sul posto di lavoro». Per questioni finanziarie (per es. domande sul versamento del salario) può rivolgersi ai consulenti delle Leghe cantonali e regionali contro il cancro. I recapiti dei servizi di consulenza nelle Sue vicinanze sono elencati a partire da pagina 60.

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Una volta conclusa la terapia, il medico Le consiglierà esami di controllo regolari. Questi esami servono a individuare e trattare tempestivamente eventuali disturbi conseguenti alla malattia e alla terapia. Inoltre, aiutano a riconoscere precocemente una recidiva o una metastasi del tumore. Dopo un cancro del corpo dell’utero, una donna ha un rischio più elevato di sviluppare un altro cancro.

La frequenza dei controlli periodici dipende dallo stadio della malattia, dalle terapie eseguite, dal Suo rischio di recidiva e dal Suo stato di salute.

Un cancro del corpo dell’utero non ha solo ripercussioni fisiche, come il dolore o la stanchezza. Le visite di controllo sono anche il momento per discutere di eventuali difficoltà psichiche, professionali e sociali.

Importante

Se Lei dovesse notare sintomi o altri problemi si rivolga subito al Suo medico senza attendere la visita di controllo in programma.

Controlli periodici
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L’assicurazione obbligatoria delle cure medico­sanitarie garantisce un'assistenza basilare completa. Quest’assicurazione di base copre le cure mediche fondamentali in caso di cancro.

Un’assicurazione complementare è facoltativa e copre ulteriori prestazioni, come la degenza in camera privata in ospedale o un trattamento omeopatico.

Che cosa rimborsa l’assicurazione di base obbligatoria?

In linea di principio, l’assicurazione obbligatoria delle cure medico­sanitarie si assume i costi della diagnosi e del trattamento di un cancro e delle sue conseguenze.

Un fornitore di prestazioni, come un medico, è tenuto a informarla prima di eseguire una prestazione che non fa parte di quelle obbligatoriamente coperte dall’assicurazione di base. In altre parole, il me­

dico deve dirle se un trattamento non è rimborsato dalla cassa malati.

Medico

L’assicurazione obbligatoria delle cure medico­sanitarie paga generalmente tutti i trattamenti eseguiti da un medico.

Oltre alle prestazioni mediche ci sono prestazioni fornite da professionisti su mandato del medico. Anche queste sono coperte dall’assicurazione obbligatoria e includono in particolare:

• fisioterapia;

• cure infermieristiche ambulatoriali fornite da servizi extraospedalieri (per es. Aiuto domiciliare o Spitex);

• cure infermieristiche nelle case di cura;

• consulenza dietetica;

• consulenza diabetologica;

• ergoterapia.

Sono rimborsati anche gli esami prescritti da un medico, come le radiografie o gli esami del sangue.

Costi dei trattamenti
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Ospedale

Una degenza ospedaliera viene rimborsata dall’assicurazione malattie se avviene in un istituto che figura nella lista degli ospedali del Suo Cantone di residenza o del Cantone in cui ha sede l'ospedale. Le liste ospedaliere sono ottenibili presso la cassa malati o il dipartimento cantonale della sanità. Esiste la possibilità di stipulare un’assicurazione complementare che permette la libera scelta dell’ospedale in tutto il territorio svizzero.

Se per motivi medici (per es. una terapia speciale) un trattamento deve essere eseguito in un ospedale che non figura nella lista del Suo Cantone di residenza, è garantita la copertura di tutti i costi di una degenza nel reparto comune.

Medicamenti

L’assicurazione obbligatoria delle cure medico­sanitarie si assume i costi dei medicamenti prescritti da un medico e iscritti nell’elenco delle specialità dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Se tuttavia un medicamento prescritto non dovesse essere rimborsato,

il medico curante può inviare alla cassa malati una domanda di assunzione dei costi.

Cure a domicilio o in casa di cura

Se si dipende da un’assistenza a domicilio o in casa di cura, l’assicurazione obbligatoria delle cure medico­sanitarie contribuisce ai costi delle prestazioni infermieristiche prescritte da un medico (per es. iniezioni, cambi di fasciatura, trattamento della ferita). Di regola il paziente deve pagare una parte dei costi, con un limite definito nel contratto. La parte rimanente dei costi è coperta dal Comune di domicilio.

Può ottenere informazioni in merito dal Suo Comune, dall’organizzazione di cure a domicilio o dall’amministrazione della casa di cura.

Importante

Se ha dubbi sul rimborso di una prestazione da parte della cassa malati, si informi preliminarmente presso il medico o la Sua assicurazione.

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Che cosa significa partecipazione ai costi?

Una parte dei costi di trattamento deve essere pagata dall’assicurato. Questa partecipazione ai costi è composta da franchigia, aliquota percentuale e contributo ai costi ospedalieri.

Franchigia

La franchigia obbligatoria è di 300 franchi all’anno. Alcune prestazioni, come la mammografia nell’ambito di un programma cantonale di screening, sono esenti dalla franchigia.

Aliquota percentuale

L’aliquota a carico del paziente corrisponde al dieci per cento dell’importo fatturato. Questa cifra deve essere pagata direttamente da Lei e ha un tetto massimo di 700 franchi all’anno.

Un’eccezione è costituita dai medicinali, che possono avere aliquote diverse a seconda dei casi. Chieda informazioni al medico o al farmacista.

Contributo ai costi ospedalieri

In caso di ricovero in ospedale, deve pagare un importo di 15 franchi per ogni giorno di degenza. Si tratta di un contributo supplementare indipendente dalla franchigia e dall’aliquota percentuale.

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Desidero una consulenza e altre informazioni

Équipe curante

L’équipe curante Le consiglia cosa fare in caso di disturbi legati alla malattia e alle terapie. Chieda anche quali sono le misure che possono aiutarla e facilitarle la guarigione. L’équipe curante include i professionisti che La assistono, curano e sostengono durante la malattia.

Sostegno psiconcologico

Uno psiconcologo è uno specialista che aiuta le persone colpite e i familiari a gestire ed elaborare le conseguenze psichiche di un cancro.

Varie figure professionali possono offrire un sostegno psiconcologico (per es. medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali o spirituali). L’essenziale è che abbiano seguito un perfezionamento in psiconcologia. All’indirizzo www.legacancro.ch/psicooncologia trova i recapiti degli psiconcologi nelle Sue vicinanze.

La Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro

Le Leghe contro il cancro consigliano, accompagnano e sostengono le persone colpite e i loro familiari. Offrono colloqui personali, un aiuto pratico per risolvere problemi assicurativi e finanziari, propongono diversi corsi, aiutano a

compilare le direttive anticipate del paziente e indirizzano a vari specialisti, per esempio a uno psiconcologo o a un sessuologo.

Linea cancro 0800 11 88 11

Consulenti specializzati La ascolteranno al telefono. Risponderanno alle Sue domande su tutti gli aspetti legati al cancro e alle possibilità per affrontarlo. Può parlare con loro delle Sue paure e incertezze, e di come sta vivendo la situazione. Inoltre, Le forniranno i recapiti degli ospedali e dei centri oncologici nelle Sue vicinanze specializzati nel trattamento della Sua malattia.

La chiamata e la consulenza sono gratuite. Le richieste possono essere inoltrate anche per iscritto all’indirizzo helpline@legacancro.ch o tramite Skype (krebstelefon.ch). Il servizio Skype è disponibile in tedesco e francese.

Cancerline: la chat sul cancro

I bambini, i giovani e gli adulti hanno la possibilità di chattare con un consulente nel sito www.legacancro.ch/cancerline (orari: lunedì­venerdì, ore 11­16). Può ricevere spiegazioni sulla malattia, porre domande o descrivere il Suo stato d’animo.

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Malati di cancro: come dirlo ai figli?

Ha un cancro e ha figli? Forse si chiede come comunicarlo in famiglia e che conseguenze avrà il cancro sulla routine domestica.

Nell’opuscolo «Quando un genitore si ammala di cancro» trova spunti per affrontare questo tema delicato con i Suoi figli. L’opuscolo contiene anche consigli per gli insegnanti.

Linea Stop tabacco

0848 000 181

Consulenti specializzate Le forniscono informazioni, La motivano al cambiamento e, se lo desidera, La seguono nel processo di disassuefazione dal fumo, richiamandola gratuitamente. Per saperne di più, consulti il sito: www.rauchstopplinie.ch/index.php/it/.

Corsi

La Lega contro il cancro organizza corsi in diverse località della Svizzera per persone ammalate di cancro e i loro familiari. Per maggiori informazioni, consulti il sito: www.legacancro.ch/corsi.

Attività fisica

L’attività fisica può alleviare i disturbi che accompagnano o compaiono dopo il cancro e le sue terapie. Muoversi regolarmente ricostituisce le capacità fisiche e aumenta il benessere generale. Si può fare da soli, in due o in un gruppo di sport per malati di cancro: l’importante è che l’esperienza sia piacevole.

Si informi presso la Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro e legga l’opuscolo «Attività fisica e cancro».

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Altri malati di cancro

Parlare con persone che hanno fatto la stessa esperienza e sapere come gestiscono situazioni particolari può infondere coraggio e aiutare a sentirsi meno soli. Tuttavia, non sempre quello che ha aiutato o danneggiato qualcun altro ha lo stesso effetto anche su di Lei.

Forum su Internet

Può discutere le questioni che Le stanno a cuore in un forum online, come quello moderato dalla Lega contro il cancro: www.forumcancro.ch

Gruppi di autoaiuto

In un gruppo di autoaiuto ha la possibilità di parlare con persone che hanno vissuto un’esperienza simile alla Sua e di scambiarsi informazioni di vario tipo.

Si informi presso la Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro se vi sono gruppi di autoaiuto o gruppi di parola che si riuniscono nelle Sue vicinanze e sull’offerta di corsi per malati di cancro e i loro familiari. Su www.autoaiutosvizzera.ch può cercare gruppi di autoaiuto nella Sua zona.

Servizi di assistenza e cura a domicilio o Spitex per malati di cancro

Sono servizi non ospedalieri che offrono aiuto e cure infermieristiche a domicilio. In alcuni Cantoni ci sono organizzazioni di questo tipo specializzate nella cura dei malati di cancro, che hanno nomi diversi a seconda del Cantone in cui sono attive (per es. Hospice Ticino, Hospiz Graubünden, Onko­Spitex, spitalexterne Onkologiepflege SEOP). Contatti la Sua Lega cantonale o regionale contro il cancro per ottenerne gli indirizzi.

Consulenza dietetica

Molti ospedali dispongono di un servizio di dietetica. Sul territorio operano dietiste e dietisti indipendenti che, in generale, collaborano con i medici e sono membri dell’associazione di categoria:

Associazione svizzera delle dietiste e dei dietisti (ASDD)

Altenbergstrasse 29

Casella postale 686

3000 Berna 8

Tel. 031 313 88 70 service@svde­asdd.ch

Sul sito dell’ASDD può cercare un dietista diplomato: www.svde­asdd.ch (in tedesco e francese).

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palliative.ch

Presso il segretariato dell’Associazione svizzera per la medicina, la cura e l’accompagnamento palliativo e sul sito dell’associazione trova gli indirizzi delle sezioni cantonali e delle reti di palliative.ch. Le reti di palliative.ch assicurano che le persone ammalate ricevano un’assistenza e una cura ottimali, indipendentemente dal luogo dove abitano.

palliative.ch

Kochergasse 6

3011 Berna

Tel. 031 310 02 90

info@palliative.ch

www.palliative.ch

Nella mappa di palliative.ch trova una panoramica delle offerte in Svizzera che soddisfano gli elevati standard di qualità per le cure palliative:

www.cartepalliative.ch/carte

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Opuscoli della Lega contro il cancro

• Alimentazione e cancro

• Attività fisica e cancro

• Cancro inguaribile: che cosa fare?

• Cancro: le sfide da affrontare sul posto di lavoro

• Direttive anticipate della Lega contro il cancro

• Dolori da cancro e loro cura

• Il cancro del collo dell’utero e le lesioni precancerose

• Il cancro e la sessualità femminile

• Il cancro ereditario del seno e dell’ovaio

• Il linfedema dopo un cancro

• Il periodo del lutto

• L’immunoterapia con gli inibitori dei checkpoint

• La chirurgia dei tumori

• La colostomia

• La fatigue da cancro

• La radioterapia

• La terapia antitumorale ha cambiato il mio aspetto

• Medicina complementare e cancro

• Mio padre o mia madre hanno il cancro

• Predisposizione genetica al cancro

• Prendersi cura di una persona cara malata di cancro

• Quando anche l’anima soffre

• Quando un genitore si ammala di cancro

• Riabilitazione oncologica

• Rientrare nella quotidianità lavorativa

• Scelte di fine vita

• Senza forze

• Terapie medicamentose dei tumori

• Terapie orali in oncologia

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Presso la Lega contro il cancro trova ulteriori opuscoli dedicati a singoli tipi di cancro, a trattamenti specifici e alla gestione della malattia. Tutti gli opuscoli sono gratuiti e disponibili anche in forma elettronica. Sono offerti dalla Lega svizzera contro il cancro e dalle Leghe cantonali o regionali contro il cancro. Ciò è possibile soltanto grazie alla generosità dei donatori.

Modalità di ordinazione

• Lega contro il cancro del Suo cantone

• Telefono 0844 85 00 00

• shop@legacancro.ch

• www.legacancro.ch/opuscoli

Può leggere e ordinare tutti gli opuscoli online.

Il Suo parere ci interessa

Può esprimere la Sua opinione su questo opuscolo compilando il questionario che trova in fondo all’opuscolo o sul sito www.legacancro.ch/la­sua­opinione­conta. La ringraziamo per il Suo interesse.

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Opuscoli della Lega contro il cancro

(Selezione)

Terapie medicamentose dei La radioterapia tumori

Edizione: 2018

Numero articolo: 031101012111

Edizione: 2022

Numero articolo: 031010012111

La chirurgia dei tumori Il cancro e la sessualità femminile

Edizione: 2018

Numero articolo: 031100012111

Edizione: 2015

Numero articolo: 031030012111

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Opuscoli di altre organizzazioni

«Cancro dell’endometrio», a cura della European society for medical oncology. Disponibile sul sito: www.asdaa.it nella sezione «Guida tumori».

«Terapia oncologica nell’ambito di uno studio clinico», a cura del Gruppo svizzero di ricerca clinica sul cancro, 2015. Scaricabile dal sito: www.sakk.ch.

Letture consigliate

«Tumore del corpo dell’utero», a cura dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Disponibile sul sito: www.aimac.it/schede­tumori/tumore­endometrio.

«Tumore all’endometrio», a cura dell’associazione Aimac. Disponibile sul sito: www.aimac.it/schede­tumori/ tumore­endometrio.

«Tumore dell’endometrio», a cura dell’Istituto oncologico veneto. Disponibile sul sito: www.ioveneto.it/pathology/tumore­dellutero.

«Tumori dell’endometrio», a cura della European society for medical oncology. Disponibile sul sito: www. esmo.org nella sezione «Per i pazienti».

«Tumore dell’utero», a cura della Fondazione AIRC. Disponibile sul sito: www.airc.it nella sezione «Conosci il cancro».

«Tumori dell’utero e dell’endometrio», a cura della Fondazione Mattioli. Disponibile sul sito: www.fondazionemattioli. it/tumori­dellutero­o­dellendometrio.

Alcune Leghe cantonali contro il cancro dispongono di una biblioteca dove è possibile prendere in prestito gratuitamente libri sul cancro. Si informi presso la Lega del Suo Cantone (vedi p. 70).

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Informazioni su Internet

Offerte della Lega contro il cancro

www.forumcancro.ch

Forum della Lega contro il cancro.

www.legacancro.ch

Sito ufficiale della Lega contro il cancro.

www.legacancro.ch/cancerline

Chat di consulenza della Lega contro il cancro.

www.legacancro.ch/corsi

Corsi per persone ammalate e familiari.

www.legacancro.ch/il-cancro/riabilitazione-oncologica

Offerte di riabilitazione oncologica.

www.legacancro.ch/psicooncologia

Trovare psiconcologi nelle vicinanze.

Informazioni in italiano

www.acto-italia.org/it

Alleanza contro il tumore ovarico

www.autoaiutosvizzera.ch

Recapiti di gruppi di autoaiuto nelle vicinanze per persone colpite e familiari.

www.fertionco.ch

Informazioni su fertilità e cancro.

www.ficog.org/it

Federation of Italian Cooperative Oncology Groups

www.kofam.ch/it

Ufficio federale della sanità pubblica: ricerca sull'essere umano in Svizzera.

www.lotonlus.org

Associazione Loto Onlus

www.mango-group.it

Mario Negri gynecological oncology

www.reteoncologicaropi.it

Rete oncologica pazienti Italia

www.sigo.it

Società italiana ginecologia e ostetricia

www.siog.it

Società oncologica italiana di ginecologia

Informazioni in tedesco e/o francese

www.palliative.ch/it

Associazione svizzera per la medicina, la cura e l’accompagnamento palliativo

www.psychoonkologie.ch

Società svizzera di psiconcologia

www.sggg.ch

gynécologie suisse SGGG

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Informazioni in inglese

www.cancer.gov

National Cancer Institute USA

www.cancer.net

American Society of Clinical Oncology

www.cancer.org

American Cancer Society

www.cancerresearchuk.org

Cancer Research UK

engot.esgo.org

European Network of Gynaecological

Oncological Trial Groups

esgo.org

European society of gynaecological oncology

https://gcigtrials.org

Gynaecologic cancer intergroup

igcs.org

International gynaecologic cancer society

www.macmillan.org.uk

Macmillan Cancer Support

worldovariancancercoalition.org

World ovarian cancer coalition

Fonti

Leitlinienprogramm Onkologie (Deutsche Krebsgesellschaft, Deutsche Krebshilfe, AWMF) (aprile 2018). S3­Leitlinie Diagnostik, Therapie und Nachsorge der Patientinnen mit Endometriumkarzinom. Langversion 1.0 www.leitlinienprogramm­onkologie.de/leitlinien/endometriumkarzinom/

Leitlinienprogramm Onkologie (Deutsche Krebsgesellschaft, Deutsche Krebshilfe, AWMF) (dicembre 2020). Krebserkrankung des Gebärmutterkörpers. Eine Leitlinie für Patientinnen. Konsultationsfassung. www.leitlinienprogramm­onkologie.de/patientenleitli

nien/gebaermutterkoerperkrebs/

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La Lega contro il cancro offre aiuto e consulenza

1 Krebsliga Aargau

Kasernenstrasse 25

Postfach 3225

5001 Aarau

Tel. 062 834 75 75

admin@krebsliga-aargau.ch

www.krebsliga-aargau.ch

IBAN: CH57 30000 00150 01212 17

2 Krebsliga beider Basel Petersplatz 12

4051 Basel Tel. 061 319 99 88

info@klbb.ch

www.klbb.ch

IBAN: CH11 0900 0000 4002 8150 6

3 Krebsliga Bern

Ligue bernoise contre le cancer

Schwanengasse 5/7

Postfach

3001 Bern

Tel. 031 313 24 24

info@krebsligabern.ch

www.krebsligabern.ch

IBAN: CH23 0900 0000 3002 2695 4

4 Ligue fribourgeoise contre le cancer

Krebsliga Freiburg route St-Nicolas-de-Flüe 2 case postale 1701 Fribourg

tél. 026 426 02 90 info@liguecancer-fr.ch

www.liguecancer-fr.ch

IBAN: CH49 0900 0000 1700 6131 3

5 Ligue genevoise contre le cancer

11, rue Leschot

1205 Genève

tél. 022 322 13 33 ligue.cancer@mediane.ch www.lgc.ch

IBAN: CH80 0900 0000 1200 0380 8

6 Krebsliga Graubünden

Ottoplatz 1

Postfach 368 7001 Chur

Tel. 081 300 50 90

info@krebsliga-gr.ch

www.krebsliga-gr.ch

IBAN: CH97 0900 0000 7000 1442 0

7 Ligue jurassienne contre le cancer

rue des Moulins 12 2800 Delémont

tél. 032 422 20 30

info@ljcc.ch

www.liguecancer-ju.ch

IBAN: CH13 0900 0000 2500 7881 3

8 Ligue neuchâteloise contre le cancer

faubourg du Lac 17 2000 Neuchâtel

tél. 032 886 85 90

LNCC@ne.ch

www.liguecancer-ne.ch

IBAN: CH23 0900 0000 2000 6717 9

9 Krebsliga Ostschweiz

SG, AR, AI, GL

Flurhofstrasse 7

9000 St. Gallen

Tel. 071 242 70 00

info@krebsliga-ostschweiz.ch

www.krebsliga-ostschweiz.ch

IBAN: CH29 0900 0000 9001 5390 1

70

10 Krebsliga Schaffhausen

Mühlentalstrasse 84 8200 Schaffhausen

Tel. 052 741 45 45 info@krebsliga-sh.ch www.krebsliga-sh.ch

IBAN: CH65 0900 0000 8200 3096 2

11 Krebsliga Solothurn Wengistrasse 16

Postfach 531

4502 Solothurn

Tel. 032 628 68 10 info@krebsliga-so.ch www.krebsliga-so.ch

IBAN: CH73 0900 0000 4500 1044 7

12 Krebsliga Thurgau Bahnhofstrasse 5 8570 Weinfelden

Tel. 071 626 70 00 info@tgkl.ch www.tgkl.ch

IBAN: CH58 0483 5046 8950 1100 0

13 Lega cancro Ticino Piazza Nosetto 3

6500 Bellinzona

Tel. 091 820 64 20 info@legacancro-ti.ch www.legacancro-ti.ch

IBAN: CH19 0900 0000 6500 0126 6

14 Ligue vaudoise contre le cancer place Pépinet 1

1003 Lausanne

tél. 021 623 11 11 info@lvc.ch www.lvc.ch

IBAN: CH89 0024 3243 4832 0501 Y

15 Ligue valaisanne contre le cancer

Krebsliga Wallis

Siège central: rue de la Dixence 19

1950 Sion

tél. 027 322 99 74 info@lvcc.ch www.lvcc.ch

Beratungsbüro: Spitalzentrum Oberwallis

Überlandstrasse 14

3900 Brig

Tel. 027 604 35 41

Mobile 079 644 80 18 info@krebsliga-wallis.ch

www.krebsliga-wallis.ch

IBAN: CH73 0900 0000 1900 0340 2

16 Krebsliga Zentralschweiz

LU, OW, NW, SZ, UR, ZG

Löwenstrasse 3

6004 Luzern

Tel. 041 210 25 50 info@krebsliga.info

www.krebsliga.info

IBAN: CH61 0900 0000 6001 3232 5

17 Krebsliga Zürich

Freiestrasse 71

8032 Zürich

Tel. 044 388 55 00 info@krebsligazuerich.ch

www.krebsligazuerich.ch

IBAN: CH77 0900 0000 8000 0868 5

18 Krebshilfe Liechtenstein

Im Malarsch 4

FL-9494 Schaan

Tel. 00423 233 18 45 admin@krebshilfe.li www.krebshilfe.li

IBAN: LI98 0880 0000 0239 3221 1

Lega svizzera contro il cancro

Effingerstrasse 40 casella postale

3001 Berna

Tel. 031 389 91 00

www.legacancro.ch

IBAN: CH95 0900 0000 3000 4843 9

Opuscoli

Tel. 0844 85 00 00

shop@legacancro.ch

www.legacancro.ch/opuscoli

Forum

www.forumcancro.ch, piattaforma virtuale della Lega contro il cancro

Cancerline

www.legacancro.ch/ cancerline, la chat sul cancro per bambini, adolescenti e adulti

lunedì – venerdì ore 11.00 –16.00

Skype krebstelefon.ch

lunedì – venerdì ore 11.00 –16.00

Linea stop tabacco

Tel. 0848 000 181

massimo 8 centesimi al minuto (rete fissa) lunedì – venerdì ore 11.00 –19.00

Le siamo molto grati del Suo sostegno.

Uniti contro il cancro

Linea cancro 0800 11 88 11

lunedì – venerdì ore 9.00 –19.00 chiamata gratuita helpline@legacancro.ch Il cancro del corpo dell’utero 71

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